[ { "title": "Articolo 1 - Finalità", "text": "1. Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell’articolo 1 della Legge 3agosto 2007, n. 123(N), per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratricie dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testonormativo. Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normativecomunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonché in conformità all’articolo 117(N) della Costituzione eagli statuti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme diattuazione, garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso ilrispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze digenere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.2. In relazione a quanto disposto dall’articolo 117(N), quinto comma, della Costituzione e dall’articolo 16, comma 3,della Legge 4 febbraio 2005, n. 11(N), le disposizioni del presente decreto legislativo, riguardanti ambiti di competenzalegislativa delle Regioni e Province autonome, si applicano, nell’esercizio del potere sostitutivo dello Stato e concarattere di cedevolezza, nelle Regioni e nelle Province autonome nelle quali ancora non sia stata adottata lanormativa regionale e provinciale e perdono comunque efficacia dalla data di entrata in vigore di quest’ultima, fermirestando i principi fondamentali ai sensi dell’articolo 117(N), terzo comma, della Costituzione.3. Gli atti, i provvedimenti e gli adempimenti attuativi del presente decreto sono effettuati nel rispetto dei principi deldecreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).Note all’Art. 1", "sections": [ "Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell’articolo 1 della Legge 3agosto 2007, n. 123(N), per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratricie dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testonormativo. Il presente decreto legislativo persegue le finalità di cui al presente comma nel rispetto delle normativecomunitarie e delle convenzioni internazionali in materia, nonché in conformità all’articolo 117(N) della Costituzione eagli statuti delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e alle relative norme diattuazione, garantendo l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso ilrispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze digenere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.", "In relazione a quanto disposto dall’articolo 117(N), quinto comma, della Costituzione e dall’articolo 16, comma 3,della Legge 4 febbraio 2005, n. 11(N), le disposizioni del presente decreto legislativo, riguardanti ambiti di competenzalegislativa delle Regioni e Province autonome, si applicano, nell’esercizio del potere sostitutivo dello Stato e concarattere di cedevolezza, nelle Regioni e nelle Province autonome nelle quali ancora non sia stata adottata lanormativa regionale e provinciale e perdono comunque efficacia dalla data di entrata in vigore di quest’ultima, fermirestando i principi fondamentali ai sensi dell’articolo 117(N), terzo comma, della Costituzione.", "Gli atti, i provvedimenti e gli adempimenti attuativi del presente decreto sono effettuati nel rispetto dei principi deldecreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).Note all’Art. 1" ] }, { "title": "Articolo 2 - Definizioni", "text": "1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per:a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine diapprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratorecosì definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attivitàper conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549(N), e seguenti delCodice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 dellaLegge 24 giugno 1997, n. 196(N), e di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzaremomenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta delmondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazioneprofessionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici,ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamenteapplicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e dellaProtezione Civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468(N), e successive modificazioni;b) «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondoil tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilitàdell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubblicheamministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), per datore di lavorosi intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale,nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo divertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei qualiviene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o diindividuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;c) «azienda»: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato;d) «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguatialla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa evigilando su di essa;e) «preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionaliadeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delledirettive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale poteredi iniziativa;f) «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisitiprofessionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio diprevenzione e protezione dai rischi;g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionalidi cui all’articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l);h) «medico competente»: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazionedei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui alpresente decreto;i) «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori perquanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;l) «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’aziendafinalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;m) «sorveglianza sanitaria»: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza deilavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimentodell’attività lavorativa;n) «prevenzione»: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione edell’integrità dell’ambiente esterno;o) «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia od’infermità;p) «sistema di promozione della salute e sicurezza»: complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con lapartecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizionidi salute e sicurezza dei lavoratori;q) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratoripresenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguatemisure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramentonel tempo dei livelli di salute e sicurezza;r) «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;s) «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizionead un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;t) «unità produttiva»: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati diautonomia finanziaria e tecnico funzionale;u) «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismoeuropeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria;v) «buone prassi»: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buonatecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso lariduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle Regioni, dall’Istitutosuperiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione controgli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51, validate dalla Commissione consultivapermanente di cui all’articolo 6, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampiadiffusione;z) «linee guida»: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezzapredisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente peri rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;aa) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema diprevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per losvolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione deirischi;bb) «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e allagestione dei rischi in ambiente di lavoro;cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature,macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione diuna politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo8 giugno 2001, n. 231(N), idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale(N),commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;ee) «organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavorocomparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attivitàformative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti allasalute e alla sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia;ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla Legge o dai Contratti collettivi di riferimento;ff) «responsabilità sociale delle imprese»: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delleaziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.CIRCOLARI• Circolare n. 13/2012 del 05/06/2012 Oggetto: Nozione organismi paritetici nel settore edile - soggetti legittimati all’attività formativaINTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 2:Richiami all’Art. 2:- Art. 9, co. 2, lett. b) - Art. 9, co. 2, lett. i) - Art. 9, co. 2, lett. l) - Art. 9, co. 6, lett. o) - Art. 11, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 51, co. 1 -Art. 206, co. 4 - Art. 299, co. 1", "sections": [ "Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per:a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambitodell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine diapprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratorecosì definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attivitàper conto delle società e dell’ente stesso; l’associato in partecipazione di cui all’articolo 2549(N), e seguenti delCodice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all’articolo 18 dellaLegge 24 giugno 1997, n. 196(N), e di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di realizzaremomenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta delmondo del lavoro; l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazioneprofessionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici,ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamenteapplicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; i volontari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e dellaProtezione Civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468(N), e successive modificazioni;b) «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondoil tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilitàdell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubblicheamministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), per datore di lavorosi intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale,nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo divertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei qualiviene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o diindividuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo;c) «azienda»: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato;d) «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguatialla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa evigilando su di essa;e) «preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionaliadeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delledirettive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale poteredi iniziativa;f) «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisitiprofessionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio diprevenzione e protezione dai rischi;g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionalidi cui all’articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l);h) «medico competente»: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazionedei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui alpresente decreto;i) «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori perquanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro;l) «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’aziendafinalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori;m) «sorveglianza sanitaria»: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza deilavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimentodell’attività lavorativa;n) «prevenzione»: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro,l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione edell’integrità dell’ambiente esterno;o) «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia od’infermità;p) «sistema di promozione della salute e sicurezza»: complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con lapartecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizionidi salute e sicurezza dei lavoratori;q) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratoripresenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguatemisure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramentonel tempo dei livelli di salute e sicurezza;r) «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;s) «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizionead un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;t) «unità produttiva»: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati diautonomia finanziaria e tecnico funzionale;u) «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un’organizzazione internazionale, da un organismoeuropeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria;v) «buone prassi»: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buonatecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso lariduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle Regioni, dall’Istitutosuperiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall’Istituto nazionale per l’assicurazione controgli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all’articolo 51, validate dalla Commissione consultivapermanente di cui all’articolo 6, previa istruttoria tecnica dell’ISPESL, che provvede a assicurarne la più ampiadiffusione;z) «linee guida»: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezzapredisposti dai ministeri, dalle regioni, dall’ISPESL e dall’INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente peri rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;aa) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema diprevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per losvolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione deirischi;bb) «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e allagestione dei rischi in ambiente di lavoro;cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature,macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione diuna politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo8 giugno 2001, n. 231(N), idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del Codice penale(N),commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;ee) «organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavorocomparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attivitàformative e l’elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti allasalute e alla sicurezza sul lavoro; la l’assistenza alle imprese finalizzata all’attuazione degli adempimenti in materia;ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla Legge o dai Contratti collettivi di riferimento;ff) «responsabilità sociale delle imprese»: integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delleaziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate.CIRCOLARI• Circolare n. 13/2012 del 05/06/2012 Oggetto: Nozione organismi paritetici nel settore edile - soggetti legittimati all’attività formativaINTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 2:Richiami all’Art. 2:- Art. 9, co. 2, lett. b) - Art. 9, co. 2, lett. i) - Art. 9, co. 2, lett. l) - Art. 9, co. 6, lett. o) - Art. 11, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 51, co. 1 -Art. 206, co. 4 - Art. 299, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 3 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.2. Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e delladifesa civile, dei servizi di Protezione Civile, nonché nell’ambito delle strutture giudiziarie, penitenziarie, di quelledestinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica, delleuniversità, degli istituti di istruzione universitaria, delle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica, degli istitutidi istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, degli uffici all’estero di cui all’articolo 30 del decreto del Presidentedella Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e dei mezzi di trasporto aerei e marittimi, le disposizioni del presente decretolegislativo sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o allepeculiarità organizzative ivi comprese quelle per la tutela della salute e sicurezza del personale nel corso dioperazioni ed attività condotte dalla Forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, nonché dalle altre Forze dipolizia e dal Corpo dei Vigili del fuoco, nonché dal Dipartimento della protezione civile fuori dal territorio nazionale,individuate entro e non oltre ventiquattro1 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo condecreti emanati, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400(N), dai Ministri competenti diconcerto con i Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e per le riforme e le innovazioni nella pubblicaamministrazione, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul pianonazionale nonché, relativamente agli schemi di Decreti di interesse delle Forze armate, compresa l’Arma deicarabinieri ed il Corpo della Guardia di finanza, gli organismi a livello nazionale rappresentativi del personale militare;analogamente si provvede per quanto riguarda gli archivi, le biblioteche e i musei solo nel caso siano sottoposti aparticolari vincoli di tutela dei beni artistici storici e culturali. Con Decreti, da emanare entro cinquantacinque mesi2dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ai sensi dell’articolo 17, comma 23,della Legge 23 agosto 1988,n. 400(N), su proposta dei Ministri competenti, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politichesociali, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonomedi Trento e di Bolzano, si provvede a dettare le disposizioni necessarie a consentire il coordinamento con la disciplinarecata dal presente decreto della normativa relativa alle attività lavorative a bordo delle navi, di cui al decretolegislativo 27 luglio 1999, n. 271(N), in ambito portuale, di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), e per ilsettore delle navi da pesca, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298(N), e l’armonizzazione delle disposizionitecniche di cui ai titoli dal II al XII del medesimo decreto con la disciplina in tema di trasporto ferroviario contenutanella Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e relativi Decreti di attuazione.3. Fino all’emanazione dei decreti di cui al comma 2, sono fatte salve le disposizioni attuative dell’articolo 1, comma2, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N), nonché le disposizioni di cui al decreto legislativo 27 luglio1999, n. 271(N), al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298, e ledisposizioni tecniche del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547(N), e del decreto delPresidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164(N), richiamate dalla Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e dai relativiDecreti di attuazione. Gli schemi dei decreti di cui al citato comma 2 del presente articolo sono trasmessi alle camereper l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti, da rendere entro trenta giorni dalladata di assegnazione.43-bis. Nei riguardi delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, e delle organizzazioni divolontariato della protezione civile, ivi compresi i volontari della Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazionale soccorsoalpino e speleologico, e i volontari dei vigili del fuoco, le disposizioni del presente decreto legislativo sono applicatetenendo conto delle particolari modalità di svolgimento delle rispettive attività, individuate entro il 31 dicembre 20105con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Dipartimento dellaprotezione civile e il Ministero dell’interno, sentita la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezzasul lavoro.4. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti1 Ai sensi dell’articolo 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni con la Legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174alla G.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, … omissis … il termine di applicazione delle disposizioni di cui …omissis … all’articolo 3, comma 2, primo periodo, del medesimo decreto legislativo è differito di dodici mesi”. Tale disposizione entra in vigore il 31/07/2010.2 termine così modificato dall’art. 1 comma 01 della Legge 12 luglio 2012 n. 101, di conversione del D.L. 12 maggio2012 n. 57, pubblicata sulla G.U. n. 162del 13 luglio 2012. [termine già modificato: 1) dall’art. 2 comma 51 della Legge 26 febbraio 2011 n. 10, di conversione del D.L. 29 docembre 2010 n. 225,pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U. n. 47 del 26 febbraio 2011; 2) dall’art. 6 comma 9-ter della Legge 25/2010, pubblicata sul S.O. n. 39 alla G.U. n. 48 del 28Febbraio 2010]3 Frase così modificata dall’art. 32, comma 2-ter del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207 convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 144 Comma così modificato dall’art. 1 comma 1 del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2012, comemodificato dalla Legge di conversione 12 luglio 2012 n. 101 pubblicata sulla G.U. n. 162 del 13 luglio 2012;5 Ai sensi della tabella richiamata dall’art. 1 comma 1 del D.L. n. 225/2010, convertito con la Legge 26 febbraio 2011 n. 10 pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U.n. 47 del 26 febbraio 2011, il termine di scadenza è prorogato al 31 marzo 2011.ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo.5. Comma abrogato dall’art. 55, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (SO n.34 alla G.U. 24/06/2015,n.144, in vigore dal 25/06/2015).66. Nell’ipotesi di distacco del lavoratore di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276(N), esuccessive modificazioni, tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico del distaccatario, fatto salvol’obbligo a carico del distaccante di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allosvolgimento delle mansioni per le quali egli viene distaccato. Per il personale delle pubbliche amministrazioni di cuiall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), che presta servizio con rapporto didipendenza funzionale presso altre amministrazioni pubbliche, organi o autorità nazionali, gli obblighi di cui alpresente decreto sono a carico del datore di lavoro designato dall’amministrazione, organo o autorità ospitante.7. Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61, e seguenti, del decreto legislativo 10 settembre 2003,n. 2767 (N), e successive modificazioni, e dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma,n. 3, del Codice di procedura civile(N), le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la prestazionelavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente.8. Nei confronti dei lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro accessorio, le disposizioni di cui al presente decretoe le altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si applicano nei casi in cuila prestazione sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. Negli altri casi si applicanoesclusivamente le disposizioni di cui all’articolo 21. Sono comunque esclusi dall’applicazione delle disposizioni di cuial presente decreto e delle altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori ipiccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l’insegnamento privato supplementare e l’assistenzadomiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili.8 99. Fermo restando quanto previsto dalla legge 18 dicembre 1973, n. 877, ai lavoratori a domicilio ed ai lavoratori cherientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati trovano applicazione gli obblighidi informazione e formazione di cui agli articoli 36 e 37. Ad essi devono inoltre essere forniti i necessari dispositivi diprotezione individuali in relazione alle effettive mansioni assegnate. Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro forniscaattrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al TitoloIII.10. A tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione continuativa di lavoro a distanza, mediantecollegamento informatico e telematico, compresi quelli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo1999, n. 70(N), e di cui all’Accordo-Quadro Europeo sul telelavoro concluso il 16 luglio 2002, si applicano ledisposizioni di cui al Titolo VII, indipendentemente dall’ambito in cui si svolge la prestazione stessa. Nell’ipotesi incui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformialle disposizioni di cui al Titolo III. I lavoratori a distanza sono informati dal datore di lavoro circa le politiche aziendaliin materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali ed applicanocorrettamente le Direttive aziendali di sicurezza. Al fine di verificare la corretta attuazione della normativa in materiadi tutela della salute e sicurezza da parte del lavoratore a distanza, il datore di lavoro, le rappresentanze dei lavoratorie le autorità competenti hanno accesso al luogo in cui viene svolto il lavoro nei limiti della normativa nazionale e deicontratti collettivi, dovendo tale accesso essere subordinato al preavviso e al consenso del lavoratore qualora laprestazione sia svolta presso il suo domicilio. Il lavoratore a distanza può chiedere ispezioni. Il datore di lavorogarantisce l’adozione di misure dirette a prevenire l’isolamento del lavoratore a distanza rispetto agli altri lavoratoriinterni all’azienda, permettendogli di incontrarsi con i colleghi e di accedere alle informazioni dell’azienda, nel rispettodi regolamenti o accordi aziendali.11. Nei confronti dei lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile si applicano le disposizioni di cui6 Commento personale: per comodità si riportano:• il comma 1 dell’art. 33 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Forma del contratto di somministrazione”: Il contratto di somministrazione di lavoro éstipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi: … omissis … c) l’indicazione di eventuali rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e lemisure di prevenzione adottate;• il comma 4 dell’art. 35 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Tutela del lavoratore, esercizio del potere disciplinare e regime della solidarieta”: “Ilsomministratore informa i lavoratori sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive e li forma e addestra all’uso delle attrezzaturedi lavoro necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale essi vengono assunti, in conformità al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Ilcontratto di somministrazione può prevedere che tale obbligo sia adempiuto dall’utilizzatore. L’utilizzatore osserva nei confronti dei lavoratorisomministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti.”7 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “1. Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alladata di entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)8 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)9 Ai fini della tutela della salute e della sicurezza al prestatore di lavoro occasionale, di cui all’art. 54-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito conmodificazioni dalla L. 21 giugno 2017, n. 96, recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventiper le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, secondo quanto dal comma 3 dello stesso art. 54-bis, si applica l’articolo 3, comma 8, del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 (GU n.95 del 24/04/2017 – S.O n. 20, in vigore dal 24/06/2017)agli articoli 21 e 26.12. Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile, dei coltivatoridiretti del fondo, degli artigiani e dei piccoli commercianti e dei soci delle società semplici operanti nel settore agricolosi applicano le disposizioni di cui all’articolo 21.12-bis. Nei confronti dei volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266(N), dei volontari che effettuano serviziocivile, dei soggetti che svolgono attività di volontariato in favore delle associazioni di promozione sociale di cui allalegge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398,e all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e delle associazioni religiose, dei volontari accolti nell’ambitodei programmi internazionali di educazione non formale, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all’articolo 67,comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, esuccessive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21 del presente decreto. Con accordi tra isoggetti e le associazioni o gli enti di servizio civile possono essere individuate le modalità di attuazione della tuteladi cui al primo periodo. Ove uno dei soggetti di cui al primo periodo svolga la sua prestazione nell’ambito diun’organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al soggetto dettagliate informazioni sui rischispecifici esistenti negli ambienti nei quali è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenzaadottate in relazione alla sua attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili a eliminare o, ove ciò non siapossibile, a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolganonell’ambito della medesima organizzazione.1013. In considerazione della specificità dell’attività esercitata dalle imprese medie e piccole operanti nel settoreagricolo, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri della salute e dellepolitiche agricole, alimentari e forestali11, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, nelrispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, elimitatamente alle imprese che impiegano lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornatelavorative e per un numero complessivo di lavoratori compatibile con gli ordinamenti colturali aziendali, provvede ademanare disposizioni per semplificare gli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitariaprevisti dal presente decreto, sentite le organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative delsettore sul piano nazionale. I contratti collettivi stipulati dalle predette organizzazioni definiscono specifiche modalitàdi attuazione delle previsioni del presente decreto legislativo concernenti il rappresentante dei lavoratori per lasicurezza nel caso le imprese utilizzino esclusivamente la tipologia di lavoratori stagionali di cui al precedenteperiodo.13-bis. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato ai sensidell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, previo parere delle competenti Commissioniparlamentari e sentite la Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro di cui all’articolo 6 del presentedecreto e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e fermirestando gli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 del presente decreto, sono definite misure di semplificazione delladocumentazione, anche ai fini dell’inserimento di tale documentazione nel libretto formativo del cittadino, chedimostra l’adempimento da parte del datore di lavoro degli obblighi di informazione e formazione previsti dal presentedecreto in relazione a prestazioni lavorative regolamentate dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, cheimplicano una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorativenell’anno solare di riferimento.1213-ter. Con un ulteriore decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato diconcerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competentiper materia e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sonodefinite misure di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione, valutazione dei rischi esorveglianza sanitaria per le imprese agricole, con particolare riferimento a lavoratori a tempo determinato estagionali, e per le imprese di piccole dimensioni.1310 Comma da ultimo modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), già modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioniurgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del20/08/2013 - S.O. n. 63);11 Commento personale all’art. 3 comma 13: la frase “di concerto con i Ministri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali” andrebbesostituita con “di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali”12 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);13 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);inoiznilane S• aAnrzt.i o3n, ic op.e 1r 2il- bdias:t oarrer edsit ola dvao rdou ee ail qduiaritgtreon mtee si o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55, co. 5, lett. a]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 - Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a normadell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246.• Decreto interministeriale 13 aprile 2011 - Disposizioni in attuazione dell’articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, comemodificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 novembre 2011, n. 231 - Regolamento di attuazione dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro”, relativamente all’individuazione delle particolari esigenze connesse all’espletamento delle attività del Dipartimento della protezione civile, nelconseguimento delle finalità proprie dei servizi di protezione civile.• Decreto interministeriale 16 febbraio 2012, n. 51 - Regolamento recante disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza degli ufficiall’estero ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• Decreto interministeriale 18 novembre 2014, n. 201 - Regolamento recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia,delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.INTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarie• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 8/2014 del 13/03/2014 - Obbligo di redazione del documento di valutazione dei rischi per i volontari• INTERPELLO N. 11/2014 del 11/07/2014 – Applicabilità del D.Lgs. n. 81/2008 negli ambiti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza• INTERPELLO N. 3/2018 del 29/05/2018 - Pubblica sicurezza - Valutazione dei rischi e luogo di lavoroNote all’Art. 3Richiami all’Art. 3:- Art. 18, co. 1 - Art. 19, co. 1 - Art. 36, co. 3 - Art. 199, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 304, co. 1 - ALL. XXXIV", "sections": [ "Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.", "Nei riguardi delle Forze armate e di Polizia, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e delladifesa civile, dei servizi di Protezione Civile, nonché nell’ambito delle strutture giudiziarie, penitenziarie, di quelledestinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica, delleuniversità, degli istituti di istruzione universitaria, delle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica, degli istitutidi istruzione ed educazione di ogni ordine e grado, degli uffici all’estero di cui all’articolo 30 del decreto del Presidentedella Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e dei mezzi di trasporto aerei e marittimi, le disposizioni del presente decretolegislativo sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o allepeculiarità organizzative ivi comprese quelle per la tutela della salute e sicurezza del personale nel corso dioperazioni ed attività condotte dalla Forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, nonché dalle altre Forze dipolizia e dal Corpo dei Vigili del fuoco, nonché dal Dipartimento della protezione civile fuori dal territorio nazionale,individuate entro e non oltre ventiquattro1 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo condecreti emanati, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400(N), dai Ministri competenti diconcerto con i Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali, e per le riforme e le innovazioni nella pubblicaamministrazione, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul pianonazionale nonché, relativamente agli schemi di Decreti di interesse delle Forze armate, compresa l’Arma deicarabinieri ed il Corpo della Guardia di finanza, gli organismi a livello nazionale rappresentativi del personale militare;analogamente si provvede per quanto riguarda gli archivi, le biblioteche e i musei solo nel caso siano sottoposti aparticolari vincoli di tutela dei beni artistici storici e culturali. Con Decreti, da emanare entro cinquantacinque mesi2dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ai sensi dell’articolo 17, comma 23,della Legge 23 agosto 1988,n. 400(N), su proposta dei Ministri competenti, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politichesociali, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonomedi Trento e di Bolzano, si provvede a dettare le disposizioni necessarie a consentire il coordinamento con la disciplinarecata dal presente decreto della normativa relativa alle attività lavorative a bordo delle navi, di cui al decretolegislativo 27 luglio 1999, n. 271(N), in ambito portuale, di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), e per ilsettore delle navi da pesca, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298(N), e l’armonizzazione delle disposizionitecniche di cui ai titoli dal II al XII del medesimo decreto con la disciplina in tema di trasporto ferroviario contenutanella Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e relativi Decreti di attuazione.", "Fino all’emanazione dei decreti di cui al comma 2, sono fatte salve le disposizioni attuative dell’articolo 1, comma2, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N), nonché le disposizioni di cui al decreto legislativo 27 luglio1999, n. 271(N), al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272(N), al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298, e ledisposizioni tecniche del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547(N), e del decreto delPresidente della Repubblica 7 gennaio 1956, n. 164(N), richiamate dalla Legge 26 aprile 1974, n. 191(N), e dai relativiDecreti di attuazione. Gli schemi dei decreti di cui al citato comma 2 del presente articolo sono trasmessi alle camereper l’espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti, da rendere entro trenta giorni dalladata di assegnazione.43-bis. Nei riguardi delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, e delle organizzazioni divolontariato della protezione civile, ivi compresi i volontari della Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazionale soccorsoalpino e speleologico, e i volontari dei vigili del fuoco, le disposizioni del presente decreto legislativo sono applicatetenendo conto delle particolari modalità di svolgimento delle rispettive attività, individuate entro il 31 dicembre 20105con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Dipartimento dellaprotezione civile e il Ministero dell’interno, sentita la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezzasul lavoro.", "Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti1 Ai sensi dell’articolo 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni con la Legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174alla G.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, … omissis … il termine di applicazione delle disposizioni di cui …omissis … all’articolo 3, comma 2, primo periodo, del medesimo decreto legislativo è differito di dodici mesi”. Tale disposizione entra in vigore il 31/07/", "2 termine così modificato dall’art. 1 comma 01 della Legge 12 luglio 2012 n. 101, di conversione del D.L. 12 maggio2012 n. 57, pubblicata sulla G.U. n. 162del 13 luglio", "[termine già modificato: 1) dall’art. 2 comma 51 della Legge 26 febbraio 2011 n. 10, di conversione del D.L. 29 docembre 2010 n. 225,pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U. n. 47 del 26 febbraio 2011; 2) dall’art. 6 comma 9-ter della Legge 25/2010, pubblicata sul S.O. n. 39 alla G.U. n. 48 del 28Febbraio 2010]3 Frase così modificata dall’art. 32, comma 2-ter del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207 convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 144 Comma così modificato dall’art. 1 comma 1 del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2012, comemodificato dalla Legge di conversione 12 luglio 2012 n. 101 pubblicata sulla G.U. n. 162 del 13 luglio 2012;5 Ai sensi della tabella richiamata dall’art. 1 comma 1 del D.L. n. 225/2010, convertito con la Legge 26 febbraio 2011 n. 10 pubblicata sul S.O. n. 53 alla G.U.n. 47 del 26 febbraio 2011, il termine di scadenza è prorogato al 31 marzo", "ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo.", "Comma abrogato dall’art. 55, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 (SO n.34 alla G.U. 24/06/2015,n.144, in vigore dal 25/06/2015).", "Nell’ipotesi di distacco del lavoratore di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276(N), esuccessive modificazioni, tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico del distaccatario, fatto salvol’obbligo a carico del distaccante di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allosvolgimento delle mansioni per le quali egli viene distaccato. Per il personale delle pubbliche amministrazioni di cuiall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), che presta servizio con rapporto didipendenza funzionale presso altre amministrazioni pubbliche, organi o autorità nazionali, gli obblighi di cui alpresente decreto sono a carico del datore di lavoro designato dall’amministrazione, organo o autorità ospitante.", "Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61, e seguenti, del decreto legislativo 10 settembre 2003,n. 2767 (N), e successive modificazioni, e dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma,n. 3, del Codice di procedura civile(N), le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la prestazionelavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente.", "Nei confronti dei lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro accessorio, le disposizioni di cui al presente decretoe le altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si applicano nei casi in cuila prestazione sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. Negli altri casi si applicanoesclusivamente le disposizioni di cui all’articolo", "Sono comunque esclusi dall’applicazione delle disposizioni di cuial presente decreto e delle altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori ipiccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l’insegnamento privato supplementare e l’assistenzadomiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili.8", "Fermo restando quanto previsto dalla legge 18 dicembre 1973, n. 877, ai lavoratori a domicilio ed ai lavoratori cherientrano nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di fabbricati trovano applicazione gli obblighidi informazione e formazione di cui agli articoli 36 e", "Ad essi devono inoltre essere forniti i necessari dispositivi diprotezione individuali in relazione alle effettive mansioni assegnate. Nell’ipotesi in cui il datore di lavoro forniscaattrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformi alle disposizioni di cui al TitoloIII.", "A tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione continuativa di lavoro a distanza, mediantecollegamento informatico e telematico, compresi quelli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo1999, n. 70(N), e di cui all’Accordo-Quadro Europeo sul telelavoro concluso il 16 luglio 2002, si applicano ledisposizioni di cui al Titolo VII, indipendentemente dall’ambito in cui si svolge la prestazione stessa. Nell’ipotesi incui il datore di lavoro fornisca attrezzature proprie, o per il tramite di terzi, tali attrezzature devono essere conformialle disposizioni di cui al Titolo III. I lavoratori a distanza sono informati dal datore di lavoro circa le politiche aziendaliin materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in ordine alle esigenze relative ai videoterminali ed applicanocorrettamente le Direttive aziendali di sicurezza. Al fine di verificare la corretta attuazione della normativa in materiadi tutela della salute e sicurezza da parte del lavoratore a distanza, il datore di lavoro, le rappresentanze dei lavoratorie le autorità competenti hanno accesso al luogo in cui viene svolto il lavoro nei limiti della normativa nazionale e deicontratti collettivi, dovendo tale accesso essere subordinato al preavviso e al consenso del lavoratore qualora laprestazione sia svolta presso il suo domicilio. Il lavoratore a distanza può chiedere ispezioni. Il datore di lavorogarantisce l’adozione di misure dirette a prevenire l’isolamento del lavoratore a distanza rispetto agli altri lavoratoriinterni all’azienda, permettendogli di incontrarsi con i colleghi e di accedere alle informazioni dell’azienda, nel rispettodi regolamenti o accordi aziendali.", "Nei confronti dei lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile si applicano le disposizioni di cui6 Commento personale: per comodità si riportano:• il comma 1 dell’art. 33 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Forma del contratto di somministrazione”: Il contratto di somministrazione di lavoro éstipulato in forma scritta e contiene i seguenti elementi: … omissis … c) l’indicazione di eventuali rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e lemisure di prevenzione adottate;• il comma 4 dell’art. 35 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Tutela del lavoratore, esercizio del potere disciplinare e regime della solidarieta”: “Ilsomministratore informa i lavoratori sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive e li forma e addestra all’uso delle attrezzaturedi lavoro necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa per la quale essi vengono assunti, in conformità al decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "Ilcontratto di somministrazione può prevedere che tale obbligo sia adempiuto dall’utilizzatore. L’utilizzatore osserva nei confronti dei lavoratorisomministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti.”7 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “", "Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alladata di entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)8 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)9 Ai fini della tutela della salute e della sicurezza al prestatore di lavoro occasionale, di cui all’art. 54-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito conmodificazioni dalla L. 21 giugno 2017, n. 96, recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventiper le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, secondo quanto dal comma 3 dello stesso art. 54-bis, si applica l’articolo 3, comma 8, del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 (GU n.95 del 24/04/2017 – S.O n. 20, in vigore dal 24/06/2017)agli articoli 21 e", "Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile, dei coltivatoridiretti del fondo, degli artigiani e dei piccoli commercianti e dei soci delle società semplici operanti nel settore agricolosi applicano le disposizioni di cui all’articolo", "12-bis. Nei confronti dei volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266(N), dei volontari che effettuano serviziocivile, dei soggetti che svolgono attività di volontariato in favore delle associazioni di promozione sociale di cui allalegge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398,e all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e delle associazioni religiose, dei volontari accolti nell’ambitodei programmi internazionali di educazione non formale, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all’articolo 67,comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, esuccessive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21 del presente decreto. Con accordi tra isoggetti e le associazioni o gli enti di servizio civile possono essere individuate le modalità di attuazione della tuteladi cui al primo periodo. Ove uno dei soggetti di cui al primo periodo svolga la sua prestazione nell’ambito diun’organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al soggetto dettagliate informazioni sui rischispecifici esistenti negli ambienti nei quali è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenzaadottate in relazione alla sua attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili a eliminare o, ove ciò non siapossibile, a ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del soggetto e altre attività che si svolganonell’ambito della medesima organizzazione.", "In considerazione della specificità dell’attività esercitata dalle imprese medie e piccole operanti nel settoreagricolo, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri della salute e dellepolitiche agricole, alimentari e forestali11, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, nelrispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, elimitatamente alle imprese che impiegano lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornatelavorative e per un numero complessivo di lavoratori compatibile con gli ordinamenti colturali aziendali, provvede ademanare disposizioni per semplificare gli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitariaprevisti dal presente decreto, sentite le organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative delsettore sul piano nazionale. I contratti collettivi stipulati dalle predette organizzazioni definiscono specifiche modalitàdi attuazione delle previsioni del presente decreto legislativo concernenti il rappresentante dei lavoratori per lasicurezza nel caso le imprese utilizzino esclusivamente la tipologia di lavoratori stagionali di cui al precedenteperiodo.13-bis. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato ai sensidell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, previo parere delle competenti Commissioniparlamentari e sentite la Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro di cui all’articolo 6 del presentedecreto e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e fermirestando gli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 del presente decreto, sono definite misure di semplificazione delladocumentazione, anche ai fini dell’inserimento di tale documentazione nel libretto formativo del cittadino, chedimostra l’adempimento da parte del datore di lavoro degli obblighi di informazione e formazione previsti dal presentedecreto in relazione a prestazioni lavorative regolamentate dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, cheimplicano una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorativenell’anno solare di riferimento.1213-ter. Con un ulteriore decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, adottato diconcerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competentiper materia e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e diBolzano, nel rispetto dei livelli generali di tutela di cui alla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sonodefinite misure di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione, valutazione dei rischi esorveglianza sanitaria per le imprese agricole, con particolare riferimento a lavoratori a tempo determinato estagionali, e per le imprese di piccole dimensioni.1310 Comma da ultimo modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), già modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioniurgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del20/08/2013 - S.O. n. 63);11 Commento personale all’art. 3 comma 13: la frase “di concerto con i Ministri della salute e delle politiche agricole, alimentari e forestali” andrebbesostituita con “di concerto con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali”12 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);13 Comma inserito dall’art. 35 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);inoiznilane S• aAnrzt.i o3n, ic op.e 1r 2il- bdias:t oarrer edsit ola dvao rdou ee ail qduiaritgtreon mtee si o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55, co. 5, lett. a]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90 - Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a normadell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n.", "• Decreto interministeriale 13 aprile 2011 - Disposizioni in attuazione dell’articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, comemodificato ed integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 novembre 2011, n. 231 - Regolamento di attuazione dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro”, relativamente all’individuazione delle particolari esigenze connesse all’espletamento delle attività del Dipartimento della protezione civile, nelconseguimento delle finalità proprie dei servizi di protezione civile.• Decreto interministeriale 16 febbraio 2012, n. 51 - Regolamento recante disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza degli ufficiall’estero ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• Decreto interministeriale 18 novembre 2014, n. 201 - Regolamento recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia,delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.INTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarie• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 8/2014 del 13/03/2014 - Obbligo di redazione del documento di valutazione dei rischi per i volontari• INTERPELLO N. 11/2014 del 11/07/2014 – Applicabilità del D.Lgs. n. 81/2008 negli ambiti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza• INTERPELLO N. 3/2018 del 29/05/2018 - Pubblica sicurezza - Valutazione dei rischi e luogo di lavoroNote all’Art. 3Richiami all’Art. 3:- Art. 18, co. 1 - Art. 19, co. 1 - Art. 36, co. 3 - Art. 199, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 304, co. 1 - ALL. XXXIV" ] }, { "title": "Articolo 4 - Computo dei lavoratori", "text": "1. Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolariobblighi non sono computati:a) i collaboratori familiari di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile;b) i soggetti beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento;c) gli allievi degli istituti di istruzione e universitari e i partecipanti ai corsi di formazione professionale nei quali sifaccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese leattrezzature munite di videoterminali;d) i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 6settembre 2001, n. 368(N), in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti con diritto alla conservazione delposto di lavoro;e) i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali di tipo accessorio ai sensi degli articoli 70, e seguenti, deldecreto legislativo 10 settembre 2003, n. 27614 (N), e successive modificazioni, nonché prestazioni che esulanodal mercato del lavoro ai sensi dell’articolo 74(N) del medesimo decreto.f) i lavoratori di cui alla Legge 18 dicembre 1973, n. 877(N), ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva afavore del datore di lavoro committente;g) i volontari, come definiti dalla Legge 11 agosto 1991, n. 266(N), i volontari del Corpo nazionale dei Vigili delFuoco e della Protezione Civile e i volontari che effettuano il servizio civile;h) i lavoratori utilizzati nei lavori socialmente utili di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, esuccessive modificazioni;i) i lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile, fatto salvo quanto previsto dalla successivalettera l);l) i collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma, n. 3, del Codice di procedura civile,nonché i lavoratori a progetto di cui agli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.27615 (N), e successive modificazioni, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore delcommittente.l-bis) i lavoratori in prova2. I lavoratori utilizzati mediante somministrazione di lavoro ai sensi degli articoli 20, e seguenti, del decreto legislativo14 Gli artt. 70 e seguenti sono stati inizialmente abrogati e sostituiti dagli artt. da 48 a 50 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 e successivamente, definitivamente,abrogati dall’art. 1 del D.L. 17 marzo 2017, n. 25 convertito dalla L. 20 aprile 2017, n. 49 (G.U. 17/03/2017, n. 64, in vigore dal 20/03/2017).15 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “1. Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla datadi entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)10 settembre 2003, n. 27616 (N), e successive modificazioni, e i lavoratori assunti a tempo parziale ai sensi del decretolegislativo 25 febbraio 2000, n. 61(N), e successive modificazioni, si computano sulla base del numero di ore di lavoroeffettivamente prestato nell’arco di un semestre.3. Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, nell’ambito delle attività stagionali definite dal decreto del Presidentedella Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525(N) e successive modificazioni, nonché di quelle individuate dai contratticollettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piùrappresentative, il personale in forza si computa a prescindere dalla durata del contratto e dall’orario di lavoroeffettuato.4. Il numero degli operai impiegati a tempo determinato, anche stagionali, nel settore agricolo si computa per frazionidi unità lavorative anno (ULA) come individuate sulla base della normativa comunitaria..INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 416 Gli artt. da 20 a 28 del decreto legislativo n. 276 del 2003, riguardanti la somministrazione di lavoro sono stati abrogati e sostituiti dagli artt. da 30 a 40 delD.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)", "sections": [ "Ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto legislativo fa discendere particolariobblighi non sono computati:a) i collaboratori familiari di cui all’articolo 230-bis(N) del Codice civile;b) i soggetti beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento;c) gli allievi degli istituti di istruzione e universitari e i partecipanti ai corsi di formazione professionale nei quali sifaccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese leattrezzature munite di videoterminali;d) i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 6settembre 2001, n. 368(N), in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti con diritto alla conservazione delposto di lavoro;e) i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali di tipo accessorio ai sensi degli articoli 70, e seguenti, deldecreto legislativo 10 settembre 2003, n. 27614 (N), e successive modificazioni, nonché prestazioni che esulanodal mercato del lavoro ai sensi dell’articolo 74(N) del medesimo decreto.f) i lavoratori di cui alla Legge 18 dicembre 1973, n. 877(N), ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva afavore del datore di lavoro committente;g) i volontari, come definiti dalla Legge 11 agosto 1991, n. 266(N), i volontari del Corpo nazionale dei Vigili delFuoco e della Protezione Civile e i volontari che effettuano il servizio civile;h) i lavoratori utilizzati nei lavori socialmente utili di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, esuccessive modificazioni;i) i lavoratori autonomi di cui all’articolo 2222(N) del Codice civile, fatto salvo quanto previsto dalla successivalettera l);l) i collaboratori coordinati e continuativi di cui all’articolo 409, primo comma, n. 3, del Codice di procedura civile,nonché i lavoratori a progetto di cui agli articoli 61 e seguenti del decreto legislativo 10 settembre 2003, n.27615 (N), e successive modificazioni, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore delcommittente.l-bis) i lavoratori in prova", "I lavoratori utilizzati mediante somministrazione di lavoro ai sensi degli articoli 20, e seguenti, del decreto legislativo14 Gli artt. 70 e seguenti sono stati inizialmente abrogati e sostituiti dagli artt. da 48 a 50 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 e successivamente, definitivamente,abrogati dall’art. 1 del D.L. 17 marzo 2017, n. 25 convertito dalla L. 20 aprile 2017, n. 49 (G.U. 17/03/2017, n. 64, in vigore dal 20/03/2017).15 L’art. 52 del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a normadell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, sul superamento del contratto a progetto ha disposto che: “", "Le disposizioni di cui agli articolida 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla datadi entrata in vigore del presente decreto” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)10 settembre 2003, n. 27616 (N), e successive modificazioni, e i lavoratori assunti a tempo parziale ai sensi del decretolegislativo 25 febbraio 2000, n. 61(N), e successive modificazioni, si computano sulla base del numero di ore di lavoroeffettivamente prestato nell’arco di un semestre.", "Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, nell’ambito delle attività stagionali definite dal decreto del Presidentedella Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525(N) e successive modificazioni, nonché di quelle individuate dai contratticollettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piùrappresentative, il personale in forza si computa a prescindere dalla durata del contratto e dall’orario di lavoroeffettuato.", "Il numero degli operai impiegati a tempo determinato, anche stagionali, nel settore agricolo si computa per frazionidi unità lavorative anno (ULA) come individuate sulla base della normativa comunitaria..INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2018 del 25/06/2018 - Salute e sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e nei tirocini formativiNote all’Art. 416 Gli artt. da 20 a 28 del decreto legislativo n. 276 del 2003, riguardanti la somministrazione di lavoro sono stati abrogati e sostituiti dagli artt. da 30 a 40 delD.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” (G.U. n. 144 del 24/06/2015 – S.O. n. 34, in vigore dal 29/06/15)" ] }, { "title": "Articolo 5 - Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale", "text": "delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro171. Presso il Ministero della salute è istituito il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro18. Il Comitato èpresieduto dal Ministro della salute ed è composto da:a) il Direttore Generale della competente Direzione Generale e i Direttori dei competenti uffici del Ministero dellasalute;b) due Direttori Generali delle competenti Direzioni Generali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;c) il Direttore Centrale per la Prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del fuoco e delsoccorso pubblico del Ministero dell’interno;d) Il Direttore Generale della competente Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;e) il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;f) quattro rappresentanti delle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano individuati per un quinquennioin sede di Conferenza delle regioni e delle province autonome.2. Al Comitato partecipano, con funzione consultiva, un rappresentante dell’INAIL, uno dell’ISPESL e uno dell’Istitutodi previdenza per il settore marittimo (IPSEMA).3. Il Comitato di cui al comma 1, al fine di garantire la più completa attuazione del principio di leale collaborazionetra Stato e Regioni, ha il compito di:a) stabilire le linee comuni delle politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;b) individuare obiettivi e programmi dell’azione pubblica di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezzadei lavoratori;c) definire la programmazione annuale in ordine ai settori prioritari di intervento dell’azione di vigilanza, i piani diattività e i progetti operativi a livello nazionale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dai comitati regionalidi coordinamento e dai programmi di azione individuati in sede comunitaria;d) programmare il coordinamento della vigilanza a livello nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) garantire lo scambio di informazioni tra i soggetti istituzionali al fine di promuovere l’uniformità dell’applicazionedella normativa vigente;f) individuare le priorità della ricerca in tema di prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.4. Ai fini delle definizioni degli obbiettivi di cui al comma 3, lettere a), b), e), f), le parti sociali sono consultatepreventivamente. Sull’attuazione delle azioni intraprese è effettuata una verifica con cadenza almeno annuale.5. Le riunioni del Comitato si svolgono presso la sede del Ministero della salute, con cadenza temporale e modalitàdi funzionamento fissate con regolamento interno, da adottare a maggioranza qualificata. Le funzioni di segreteriasono svolte da personale del Ministero della salute.6. Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.Richiami all’Art. 5:- Art. 6, co. 8, lett. b) - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. g) - Art. 11, co. 1 - Art. 13, co. 4 - Art. 209, co. 1 - Art. 305, co. 1", "sections": [ "delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro", "Presso il Ministero della salute è istituito il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro", "Il Comitato èpresieduto dal Ministro della salute ed è composto da:a) il Direttore Generale della competente Direzione Generale e i Direttori dei competenti uffici del Ministero dellasalute;b) due Direttori Generali delle competenti Direzioni Generali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;c) il Direttore Centrale per la Prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del fuoco e delsoccorso pubblico del Ministero dell’interno;d) Il Direttore Generale della competente Direzione Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;e) il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;f) quattro rappresentanti delle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano individuati per un quinquennioin sede di Conferenza delle regioni e delle province autonome.", "Al Comitato partecipano, con funzione consultiva, un rappresentante dell’INAIL, uno dell’ISPESL e uno dell’Istitutodi previdenza per il settore marittimo (IPSEMA).", "Il Comitato di cui al comma 1, al fine di garantire la più completa attuazione del principio di leale collaborazionetra Stato e Regioni, ha il compito di:a) stabilire le linee comuni delle politiche nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro;b) individuare obiettivi e programmi dell’azione pubblica di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezzadei lavoratori;c) definire la programmazione annuale in ordine ai settori prioritari di intervento dell’azione di vigilanza, i piani diattività e i progetti operativi a livello nazionale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dai comitati regionalidi coordinamento e dai programmi di azione individuati in sede comunitaria;d) programmare il coordinamento della vigilanza a livello nazionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) garantire lo scambio di informazioni tra i soggetti istituzionali al fine di promuovere l’uniformità dell’applicazionedella normativa vigente;f) individuare le priorità della ricerca in tema di prevenzione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.", "Ai fini delle definizioni degli obbiettivi di cui al comma 3, lettere a), b), e), f), le parti sociali sono consultatepreventivamente. Sull’attuazione delle azioni intraprese è effettuata una verifica con cadenza almeno annuale.", "Le riunioni del Comitato si svolgono presso la sede del Ministero della salute, con cadenza temporale e modalitàdi funzionamento fissate con regolamento interno, da adottare a maggioranza qualificata. Le funzioni di segreteriasono svolte da personale del Ministero della salute.", "Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.Richiami all’Art. 5:- Art. 6, co. 8, lett. b) - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. g) - Art. 11, co. 1 - Art. 13, co. 4 - Art. 209, co. 1 - Art. 305, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 6 - Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro19", "text": "1. Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituita la Commissione consultiva permanente per la salutee sicurezza sul lavoro. La Commissione è composta da:a) un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con funzioni di presidente;b) un rappresentante del Ministero della salute;c) un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico;d) un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;e) un rappresentante del Ministero dell’interno;f) un rappresentante del Ministero della difesa, un rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentarie forestali, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca o un rappresentantedella Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica quando il Presidente dellaCommissione, ravvisando profili di specifica competenza, ne disponga la convocazione;17 L’art. 20, comma 1, lett. b) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 4 e 5 dell’art. 518 Ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. n) del DPR 28 marzo 2013, n. 44, le funzioni esercitate dal Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive eper il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono trasferite ad un unico organo collegiale, denominato“Comitato tecnico sanitario”19 L’art. 20, comma 1, lett. c) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 2, 5, 6 e 8 dell’art. 6.g) sei rappresentanti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, designati dalla Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;h) sei esperti designati delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livellonazionale;i) sei esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativea livello nazionale;l) tre esperti in medicina del lavoro, igiene industriale e impiantistica industriale;m) un rappresentante dell’ANMIL.2. Per ciascun componente può essere nominato un supplente, il quale interviene unicamente in caso di assenzadel titolare. Ai lavori della Commissione possono altresì partecipare rappresentanti di altre amministrazioni centralidello Stato in ragione di specifiche tematiche inerenti le relative competenze, con particolare riferimento a quellerelative alle differenze di genere e a quelle relative alla materia dell’istruzione per le problematiche di cui all’articolo11, comma 1, lettera c).3. All’inizio di ogni mandato la Commissione può istituire comitati speciali permanenti, dei quali determina lacomposizione e la funzione.4. La Commissione si avvale della consulenza degli istituti pubblici con competenze in materia di salute e sicurezzasul lavoro e può richiedere la partecipazione di esperti nei diversi settori di interesse.5. I componenti della Commissione e i segretari sono nominati con decreto del Ministro del lavoro, della salute edelle politiche sociali, su designazione degli organismi competenti e durano in carica cinque anni. Con decreto delMinistro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presentedisposizione, sono individuati le modalità e i termini per la designazione e l’individuazione dei componenti di cui alcomma 1, lettere g), h), i) e l);6. Le modalità di funzionamento della Commissione sono fissate con Regolamento interno da adottarsi amaggioranza qualificata rispetto al numero dei componenti; le funzioni di segreteria sono svolte da personale delMinistero del lavoro e delle politiche sociali appositamente assegnato.7. Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.8. La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il compito di:a) esaminare i problemi applicativi della normativa di salute e sicurezza sul lavoro e formulare proposte perlo sviluppo e il perfezionamento della legislazione vigente;b) esprimere pareri sui piani annuali elaborati dal Comitato di cui all’articolo 5;c) definire le attività di promozione e le azioni di prevenzione di cui all’articolo 11;d) validare le buone prassi in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) redigere annualmente, sulla base dei dati forniti dal sistema informativo di cui all’articolo 8, una relazionesullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul suo possibile sviluppo, da trasmetterealle commissioni parlamentari competenti e ai Presidenti delle Regioni;f) elaborare, entro e non oltre il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate di effettuazione dellavalutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, tenendo conto dei profili di rischio e degli indiciinfortunistici di settore. Tali procedure vengono recepite con decreto dei Ministeri del lavoro, della salute edelle politiche sociali, e dell’interno acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. La Commissione procede al monitoraggiodell’applicazione delle suddette procedure al fine di un’eventuale rielaborazione delle medesime;g) elaborare i criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi di cui all’articolo 27. Il sistema di qualificazione delle imprese è disciplinato con decreto delPresidente della Repubblica, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, acquisito il pareredella Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto;20h) valorizzare sia gli accordi sindacali sia i codici di condotta ed etici, adottati su base volontaria, che, inconsiderazione delle specificità dei settori produttivi di riferimento, orientino i comportamenti dei datori dilavoro, anche secondo i principi della responsabilità sociale, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati, aifini del miglioramento dei livelli di tutela definiti legislativamente;i) valutare le problematiche connesse all’attuazione delle Direttive comunitarie e delle convenzioniinternazionali stipulate in materia di salute e sicurezza del lavoro;i-bis) redigere ogni cinque anni una relazione sull’attuazione pratica della direttiva 89/391/CEE del Consiglio edelle altre direttive dell’Unione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro, comprese le direttive delConsiglio 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE, con le modalità previste dall’articolo 17-bisdella direttiva 89/391/CEE del Consiglio;2120 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);21 Comma inserito dall’art.1 comma 1) del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 32: “Attuazione della direttiva 2007/30/CE del Parlamento europeo e dell) promuovere la considerazione della differenza di genere in relazione alla valutazione dei rischi e allapredisposizione delle misure di prevenzione;m) indicare modelli di organizzazione e gestione aziendale ai fini di cui all’articolo 30. La Commissionemonitora ed eventualmente rielabora le suddette procedure, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del decretocon il quale sono stati recepiti i modelli semplificati per l’adozione ed efficace attuazione dei modelli diorganizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese;m-bis) elaborare criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro, anchetenendo conto delle peculiarità dei settori di riferimento;m-ter) elaborare le procedure standardizzate per la redazione del documento di valutazione dei rischi di cuiall’articolo 26, comma 3, anche previa individuazione di tipologie di attività per le quali l’obbligo in parolanon operi in quanto l’interferenza delle lavorazioni in tali ambiti risulti irrilevante;m-quater) elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. LaCommissione monitora l’applicazione delle suddette indicazioni metodologiche al fine di verificare l’efficaciadella metodologia individuata, anche per eventuali integrazioni alla medesima.DECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoroINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio e utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 6:- Art. 2, co. 1, lett. v) - Art. 3, co. 13-bis - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 9, co. 2, lett. h) - Art. 11, co. 1 - Art. 26, co. 1, lett. a) - Art. 27, co. 1 - Art.27, co. 1-bis - Art. 28, co. 1-bis - Art. 29, co. 5 - Art. 29, co. 6 - Art. 30, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 41, co. 1, lett. a) - Art. 71, co. 14 -Art. 79, co. 2 - Art. 190, co. 5-bis - Art. 198, co. 1 - Art. 209, co. 1 - Art. 249, co. 4 - Art. 305, co. 1 - Art. 306, co. 4", "sections": [ "Presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è istituita la Commissione consultiva permanente per la salutee sicurezza sul lavoro. La Commissione è composta da:a) un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali con funzioni di presidente;b) un rappresentante del Ministero della salute;c) un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico;d) un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;e) un rappresentante del Ministero dell’interno;f) un rappresentante del Ministero della difesa, un rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentarie forestali, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca o un rappresentantedella Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica quando il Presidente dellaCommissione, ravvisando profili di specifica competenza, ne disponga la convocazione;17 L’art. 20, comma 1, lett. b) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 4 e 5 dell’art. 518 Ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. n) del DPR 28 marzo 2013, n. 44, le funzioni esercitate dal Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive eper il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono trasferite ad un unico organo collegiale, denominato“Comitato tecnico sanitario”19 L’art. 20, comma 1, lett. c) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 1, 2, 5, 6 e 8 dell’art.", "g) sei rappresentanti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, designati dalla Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;h) sei esperti designati delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livellonazionale;i) sei esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativea livello nazionale;l) tre esperti in medicina del lavoro, igiene industriale e impiantistica industriale;m) un rappresentante dell’ANMIL.", "Per ciascun componente può essere nominato un supplente, il quale interviene unicamente in caso di assenzadel titolare. Ai lavori della Commissione possono altresì partecipare rappresentanti di altre amministrazioni centralidello Stato in ragione di specifiche tematiche inerenti le relative competenze, con particolare riferimento a quellerelative alle differenze di genere e a quelle relative alla materia dell’istruzione per le problematiche di cui all’articolo11, comma 1, lettera c).", "All’inizio di ogni mandato la Commissione può istituire comitati speciali permanenti, dei quali determina lacomposizione e la funzione.", "La Commissione si avvale della consulenza degli istituti pubblici con competenze in materia di salute e sicurezzasul lavoro e può richiedere la partecipazione di esperti nei diversi settori di interesse.", "I componenti della Commissione e i segretari sono nominati con decreto del Ministro del lavoro, della salute edelle politiche sociali, su designazione degli organismi competenti e durano in carica cinque anni. Con decreto delMinistro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presentedisposizione, sono individuati le modalità e i termini per la designazione e l’individuazione dei componenti di cui alcomma 1, lettere g), h), i) e l);", "Le modalità di funzionamento della Commissione sono fissate con Regolamento interno da adottarsi amaggioranza qualificata rispetto al numero dei componenti; le funzioni di segreteria sono svolte da personale delMinistero del lavoro e delle politiche sociali appositamente assegnato.", "Ai componenti del Comitato ed ai soggetti invitati a partecipare ai sensi del comma 1, non spetta alcun compenso,rimborso spese o indennità di missione.", "La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il compito di:a) esaminare i problemi applicativi della normativa di salute e sicurezza sul lavoro e formulare proposte perlo sviluppo e il perfezionamento della legislazione vigente;b) esprimere pareri sui piani annuali elaborati dal Comitato di cui all’articolo 5;c) definire le attività di promozione e le azioni di prevenzione di cui all’articolo 11;d) validare le buone prassi in materia di salute e sicurezza sul lavoro;e) redigere annualmente, sulla base dei dati forniti dal sistema informativo di cui all’articolo 8, una relazionesullo stato di applicazione della normativa di salute e sicurezza e sul suo possibile sviluppo, da trasmetterealle commissioni parlamentari competenti e ai Presidenti delle Regioni;f) elaborare, entro e non oltre il 31 dicembre 2010, le procedure standardizzate di effettuazione dellavalutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, tenendo conto dei profili di rischio e degli indiciinfortunistici di settore. Tali procedure vengono recepite con decreto dei Ministeri del lavoro, della salute edelle politiche sociali, e dell’interno acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. La Commissione procede al monitoraggiodell’applicazione delle suddette procedure al fine di un’eventuale rielaborazione delle medesime;g) elaborare i criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi di cui all’articolo", "Il sistema di qualificazione delle imprese è disciplinato con decreto delPresidente della Repubblica, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, acquisito il pareredella Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto;20h) valorizzare sia gli accordi sindacali sia i codici di condotta ed etici, adottati su base volontaria, che, inconsiderazione delle specificità dei settori produttivi di riferimento, orientino i comportamenti dei datori dilavoro, anche secondo i principi della responsabilità sociale, dei lavoratori e di tutti i soggetti interessati, aifini del miglioramento dei livelli di tutela definiti legislativamente;i) valutare le problematiche connesse all’attuazione delle Direttive comunitarie e delle convenzioniinternazionali stipulate in materia di salute e sicurezza del lavoro;i-bis) redigere ogni cinque anni una relazione sull’attuazione pratica della direttiva 89/391/CEE del Consiglio edelle altre direttive dell’Unione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro, comprese le direttive delConsiglio 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE, con le modalità previste dall’articolo 17-bisdella direttiva 89/391/CEE del Consiglio;2120 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);21 Comma inserito dall’art.1 comma 1) del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 32: “Attuazione della direttiva 2007/30/CE del Parlamento europeo e dell) promuovere la considerazione della differenza di genere in relazione alla valutazione dei rischi e allapredisposizione delle misure di prevenzione;m) indicare modelli di organizzazione e gestione aziendale ai fini di cui all’articolo", "La Commissionemonitora ed eventualmente rielabora le suddette procedure, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del decretocon il quale sono stati recepiti i modelli semplificati per l’adozione ed efficace attuazione dei modelli diorganizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese;m-bis) elaborare criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro, anchetenendo conto delle peculiarità dei settori di riferimento;m-ter) elaborare le procedure standardizzate per la redazione del documento di valutazione dei rischi di cuiall’articolo 26, comma 3, anche previa individuazione di tipologie di attività per le quali l’obbligo in parolanon operi in quanto l’interferenza delle lavorazioni in tali ambiti risulti irrilevante;m-quater) elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. LaCommissione monitora l’applicazione delle suddette indicazioni metodologiche al fine di verificare l’efficaciadella metodologia individuata, anche per eventuali integrazioni alla medesima.DECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoroINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio e utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 6:- Art. 2, co. 1, lett. v) - Art. 3, co. 13-bis - Art. 7, co. 1 - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 9, co. 2, lett. h) - Art. 11, co. 1 - Art. 26, co. 1, lett. a) - Art. 27, co. 1 - Art.27, co. 1-bis - Art. 28, co. 1-bis - Art. 29, co. 5 - Art. 29, co. 6 - Art. 30, co. 5 - Art. 32, co. 5-bis - Art. 37, co. 14-bis - Art. 41, co. 1, lett. a) - Art. 71, co. 14 -Art. 79, co. 2 - Art. 190, co. 5-bis - Art. 198, co. 1 - Art. 209, co. 1 - Art. 249, co. 4 - Art. 305, co. 1 - Art. 306, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 7 - Comitati regionali di coordinamento", "text": "1. Al fine di realizzare una programmazione coordinata di interventi, nonché uniformità degli stessi ed il necessarioraccordo con il Comitato di cui all’articolo 5 e con la Commissione di cui all’articolo 6, presso ogni Regione e Provinciaautonoma opera il comitato regionale di coordinamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indata 21 dicembre 2007, pubblicato nella G.U. n. 31 del 6 febbraio 2008.1-bis. Il comitato regionale si riunisce almeno due volte l’anno e può essere convocato anche su richiesta dell’ufficioterritoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.22Richiami all’Art. 7:- Art. 13, co. 4 - Art. 51, co. 7", "sections": [ "Al fine di realizzare una programmazione coordinata di interventi, nonché uniformità degli stessi ed il necessarioraccordo con il Comitato di cui all’articolo 5 e con la Commissione di cui all’articolo 6, presso ogni Regione e Provinciaautonoma opera il comitato regionale di coordinamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indata 21 dicembre 2007, pubblicato nella G.U. n. 31 del 6 febbraio", "1-bis. Il comitato regionale si riunisce almeno due volte l’anno e può essere convocato anche su richiesta dell’ufficioterritoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.22Richiami all’Art. 7:- Art. 13, co. 4 - Art. 51, co. 7" ] }, { "title": "Articolo 8 - Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro", "text": "1. È istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) nei luoghi di lavoro al fine di fornire dati utiliper orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattieprofessionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici, e per programmare evalutare, anche ai fini del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale,regionale e locale, le attività di vigilanza, attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili nei sistemiinformativi, anche tramite l’integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate. Gli organi divigilanza alimentano un'apposita sezione del Sistema informativo dedicata alle sanzioni irrogate nell'ambito dellavigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.232. Il Sistema informativo di cui al comma 1 è costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministerodella salute, dal Ministero dell’interno, dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per latrasformazione digitale, dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dall’INAIL, dall’INPS edall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con il contributo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).Allo sviluppo del medesimo concorrono gli organismi paritetici e gli istituti di settore a carattere scientifico, ivi compresiquelli che si occupano della salute delle donne. Ulteriori amministrazioni potranno essere individuate con decretiadottati ai sensi del comma 4.24Consiglio che modifica le direttive del Consiglio 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE ai fini della semplificazione e dellarazionalizzazione delle relazioni all’Unione europea sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del5 aprile 2013, n. 80. Si riporta, altresì, il comma 2 dell’articolo 1 del citato decreto: “La prima delle relazioni di cui all’articolo 6, comma 8, lettera i-bis), deldecreto legislativo n. 81 del 2008, come introdotta dal comma 1, relativa al periodo 2007-2012, è predisposta entro il 30 giugno 2013”.22 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.23 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.24 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.3. L’INAIL garantisce le funzioni occorrenti alla gestione tecnica ed informatica del SINP e al suo sviluppo, nel rispettodi quanto disciplinato dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, edal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, e, a tale fine, è titolare del trattamento dei dati secondo quanto previstodal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (N). L’INAILrende disponibili ai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, per l’ambito territoriale di competenza,e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate, agli infortuni denunciati, ivi compresi quellisotto la soglia di indennizzabilità, e alle malattie professionali denunciate.254. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, di concerto con il Ministroper la pubblica amministrazione e con il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, acquisito ilparere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, sono definiti i criteri e le regole tecniche per la realizzazione ed il funzionamento del SINP, nonché le regoleper il trattamento dei dati. Tali regole sono definite nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 7 marzo2005, n. 82(N), così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159(N), e dei contenuti delProtocollo di intesa sul Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro. Con ilmedesimo decreto sono disciplinate le speciali modalità con le quali le forze armate, le forze di polizia e il Corponazionale dei vigili del fuoco partecipano al sistema informativo relativamente alle attività operative e addestrative.Per tale finalità è acquisita l’intesa dei Ministri della difesa, dell’interno e dell’economia e delle finanze.264-bis. Per l’attività di coordinamento e sviluppo del SINP, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche socialida adottare, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, èridefinita la composizione del Tavolo tecnico per lo sviluppo e il coordinamento del sistema informativo nazionale perla prevenzione (SINP), istituito ai sensi dell’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministro della salute 25 maggio 2016, n. 18327.5. La partecipazione delle parti sociali al Sistema informativo avviene attraverso la periodica consultazione in ordineai flussi informativi di cui al comma 6.286. I contenuti dei flussi informativi devono almeno riguardare:a) il quadro produttivo ed occupazionale;b) il quadro dei rischi anche in un’ottica di genere;c) il quadro di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;d) il quadro degli interventi di prevenzione delle istituzioni preposte;e) il quadro degli interventi di vigilanza delle istituzioni preposte.e-bis) i dati degli infortuni sotto la soglia indennizzabile dall’INAIL7. La diffusione delle informazioni specifiche è finalizzata al raggiungimento di obiettivi di conoscenza utili per leattività dei soggetti destinatari e degli enti utilizzatori. I dati sono resi disponibili ai diversi destinatari e resi pubblicinel rispetto della normativa di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).8. Le attività di cui al presente articolo sono realizzate dalle amministrazioni di cui al comma 2 utilizzando le ordinarierisorse personali, economiche e strumentali in dotazione.DECRETI ATTUATIVI• Decreto 25 maggio 2016, n. 183, recante “Regolamento recante regole tecniche per la realizzazione e il funzionamento del SINP, nonché le regole peril trattamento dei dati, ai sensi dell’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”Note all’Art. 8Richiami all’Art. 8:- Art. 6, co. 8, lett. e) - Art. 9, co. 2, lett. m) - Art. 18, co. 1 lett. r) e aa) - Art. 18, co. 1-bis - Art. 53, co. 6 - Art. 244, co. 1", "sections": [ "È istituito il Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) nei luoghi di lavoro al fine di fornire dati utiliper orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattieprofessionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici, e per programmare evalutare, anche ai fini del coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale,regionale e locale, le attività di vigilanza, attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili nei sistemiinformativi, anche tramite l’integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate. Gli organi divigilanza alimentano un'apposita sezione del Sistema informativo dedicata alle sanzioni irrogate nell'ambito dellavigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.", "Il Sistema informativo di cui al comma 1 è costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministerodella salute, dal Ministero dell’interno, dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per latrasformazione digitale, dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dall’INAIL, dall’INPS edall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con il contributo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).Allo sviluppo del medesimo concorrono gli organismi paritetici e gli istituti di settore a carattere scientifico, ivi compresiquelli che si occupano della salute delle donne. Ulteriori amministrazioni potranno essere individuate con decretiadottati ai sensi del comma", "24Consiglio che modifica le direttive del Consiglio 89/391/CEE, 83/477/CEE, 91/383/CEE, 92/29/CEE e 94/33/CE ai fini della semplificazione e dellarazionalizzazione delle relazioni all’Unione europea sull’attuazione pratica in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del5 aprile 2013, n.", "Si riporta, altresì, il comma 2 dell’articolo 1 del citato decreto: “La prima delle relazioni di cui all’articolo 6, comma 8, lettera i-bis), deldecreto legislativo n. 81 del 2008, come introdotta dal comma 1, relativa al periodo 2007-2012, è predisposta entro il 30 giugno 2013”.22 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.23 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.24 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.", "L’INAIL garantisce le funzioni occorrenti alla gestione tecnica ed informatica del SINP e al suo sviluppo, nel rispettodi quanto disciplinato dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, edal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, e, a tale fine, è titolare del trattamento dei dati secondo quanto previstodal codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (N). L’INAILrende disponibili ai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, per l’ambito territoriale di competenza,e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate, agli infortuni denunciati, ivi compresi quellisotto la soglia di indennizzabilità, e alle malattie professionali denunciate.", "Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute, di concerto con il Ministroper la pubblica amministrazione e con il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, acquisito ilparere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano, sono definiti i criteri e le regole tecniche per la realizzazione ed il funzionamento del SINP, nonché le regoleper il trattamento dei dati. Tali regole sono definite nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 7 marzo2005, n. 82(N), così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159(N), e dei contenuti delProtocollo di intesa sul Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro. Con ilmedesimo decreto sono disciplinate le speciali modalità con le quali le forze armate, le forze di polizia e il Corponazionale dei vigili del fuoco partecipano al sistema informativo relativamente alle attività operative e addestrative.Per tale finalità è acquisita l’intesa dei Ministri della difesa, dell’interno e dell’economia e delle finanze.264-bis. Per l’attività di coordinamento e sviluppo del SINP, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche socialida adottare, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, èridefinita la composizione del Tavolo tecnico per lo sviluppo e il coordinamento del sistema informativo nazionale perla prevenzione (SINP), istituito ai sensi dell’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministro della salute 25 maggio 2016, n.", "La partecipazione delle parti sociali al Sistema informativo avviene attraverso la periodica consultazione in ordineai flussi informativi di cui al comma", "I contenuti dei flussi informativi devono almeno riguardare:a) il quadro produttivo ed occupazionale;b) il quadro dei rischi anche in un’ottica di genere;c) il quadro di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;d) il quadro degli interventi di prevenzione delle istituzioni preposte;e) il quadro degli interventi di vigilanza delle istituzioni preposte.e-bis) i dati degli infortuni sotto la soglia indennizzabile dall’INAIL", "La diffusione delle informazioni specifiche è finalizzata al raggiungimento di obiettivi di conoscenza utili per leattività dei soggetti destinatari e degli enti utilizzatori. I dati sono resi disponibili ai diversi destinatari e resi pubblicinel rispetto della normativa di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196(N).", "Le attività di cui al presente articolo sono realizzate dalle amministrazioni di cui al comma 2 utilizzando le ordinarierisorse personali, economiche e strumentali in dotazione.DECRETI ATTUATIVI• Decreto 25 maggio 2016, n. 183, recante “Regolamento recante regole tecniche per la realizzazione e il funzionamento del SINP, nonché le regole peril trattamento dei dati, ai sensi dell’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”Note all’Art. 8Richiami all’Art. 8:- Art. 6, co. 8, lett. e) - Art. 9, co. 2, lett. m) - Art. 18, co. 1 lett. r) e aa) - Art. 18, co. 1-bis - Art. 53, co. 6 - Art. 244, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 9 - Enti pubblici aventi compiti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro", "text": "1. L’ISPESL29, l’INAIL e l’IPSEMA17 sono enti pubblici nazionali con competenze in materia di salute e sicurezza sul25 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.26 Comma così modificato dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenzadi genere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il17/08/2013, convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013).27 Comma introdotto dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.28 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.29 Ai sensi dell’art. 7 comma 1 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con la legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 alla G.U. n. 176 del 30luglio 2010 l’IPSEMA e 1’ISPESL sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’INAIL, sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministero della salute; l’INAIL succede in tutti i rapporti attivi e passivi. Tale disposizione entra in vigore il 31/05/2010.lavoro che esercitano le proprie attività, anche di consulenza, in una logica di sistema con il Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.2. L’ISPESL, l’INAIL e l’IPSEMA operano in funzione delle attribuzioni loro assegnate dalla normativa vigente,svolgendo in forma coordinata, per una maggiore sinergia e complementarietà, le seguenti attività:a) elaborazione e applicazione dei rispettivi piani triennali di attività;b) interazione, per i rispettivi ruoli e competenze, in logiche di conferenza permanente di servizio, per assicurareapporti conoscitivi al sistema di sostegno ai programmi di intervento in materia di sicurezza e salute sul lavorodi cui all’articolo 2, comma 1, lettera p), per verificare l’adeguatezza dei sistemi di prevenzione e assicurativi eper studiare e proporre soluzioni normative e tecniche atte a ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattieprofessionali;c) consulenza alle aziende, in particolare alle medie, piccole e micro imprese, anche attraverso forme di sostegnotecnico e specialistico finalizzate sia al suggerimento dei più adatti mezzi, strumenti e metodi operativi, efficacialla riduzione dei livelli di rischiosità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sia all’individuazione deglielementi di innovazione tecnologica in materia con finalità prevenzionali, raccordandosi con le altre istituzionipubbliche operanti nel settore e con le parti sociali;d) progettazione ed erogazione di percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro tenuto conto ed inconformità ai criteri e alle modalità elaborati ai sensi degli articoli 6 e 11.e) formazione per i responsabili e gli addetti ai servizi di prevenzione e protezione di cui all’articolo 32;f) promozione e divulgazione, della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativiscolastici, universitari e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, previa stipula diapposite convenzioni con le istituzioni interessate;g) partecipazione, con funzioni consultive, al Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo5;h) consulenza alla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo 6;i) elaborazione e raccolta e diffusione delle buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);l) predisposizione delle linee guida di cui all’articolo 2, comma 1, lettera z);m) contributo al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro secondo quanto previstodall’articolo 8.3. L’attività di consulenza di cui alla lettera c) del comma 2, non può essere svolta dai funzionari degli istituti di cui alpresente articolo che svolgono attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istitutimedesimi. I soggetti che prestano tale attività non possono, per un periodo di tre anni dalla cessazione dell’incarico,esercitare attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istituti medesimi.Nell’esercizio dell’attività di consulenza non vi è l’obbligo di denuncia di cui all’articolo 331(N) del Codice di procedurapenale o di comunicazione ad altre Autorità competenti delle contravvenzioni rilevate ove si riscontrino violazioni allanormativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro; in ogni caso, l’esercizio dell’attività di consulenza non escludeo limita la possibilità per l’ente di svolgere l’attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenzadegli istituti medesimi. Con successivo decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concertocon il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per la parte concernente i funzionari dell’ISPESL30, èdisciplinato lo svolgimento dell’attività di consulenza e dei relativi proventi, fermo restando che i compensi percepitiper lo svolgimento dell’attività di consulenza sono devoluti in ragione della metà all’ente di appartenenza e nel restoal Fondo di cui all’articolo 52, comma 1.4. L’INAIL fermo restando quanto previsto dall’articolo 12 della Legge 11 marzo 1988, n. 67(N), dall’articolo 2, comma6, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549(N), e dall’articolo 2, comma 130, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662(N),nonché da ogni altra disposizione previgente, svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico e adintegrazione delle proprie competenze quale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro ele malattie professionali, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre, alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro,coordinandosi con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) partecipa alla elaborazione, formulando pareri e proposte, della normazione tecnica in materia;d) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006,n. 296(N). In sede di prima applicazione, le relative prestazioni sono fornite con riferimento agli infortuniverificatisi a fare data dal 1° gennaio 2007. Le somme eventualmente riversate all’entrata del bilancio delloStato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’esercizio finanziario sono riassegnate al pertinentecapitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;d-bis) può erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera, previo accordo quadro stipulato30 Commento personale all’art.9: la frase “di concerto con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la parte concernente i funzionaridell’Ispesl” sembra essere una ripetizionein sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento edi Bolzano, su proposta del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con ilMinistero dell’economia e delle finanze, sentito l’INAIL, che definisca le modalità di erogazione delleprestazioni da parte dell’INAIL, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.5. L’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL è ente di diritto pubblico, nel settore dellaricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. L’ISPESL è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, altaformazione, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,sicurezza sul lavoro e di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalgono gliorgani centrali dello Stato preposti ai settori della salute, dell’ambiente, del lavoro e della produzione e le Regioni ele Province autonome di Trento e di Bolzano.6. L’ISPESL, nell’ambito delle sue attribuzioni istituzionali, opera avvalendosi delle proprie strutture centrali eterritoriali, garantendo unitarietà della azione di prevenzione nei suoi aspetti interdisciplinari e svolge le seguentiattività:a) svolge e promuove programmi di studio e ricerca scientifica e programmi di interesse nazionale nel campodella prevenzione degli infortuni, e delle malattie professionali, della sicurezza sul lavoro e della promozione etutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro;b) interviene nelle materie di competenza dell’Istituto, su richiesta degli organi centrali dello Stato e delle Regionie delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito dei controlli che richiedono un’elevatacompetenza scientifica. Ai fini della presente lettera, esegue, accedendo nei luoghi di lavoro, accertamenti eindagini in materia di salute e sicurezza del lavoro;c) è organo tecnico-scientifico delle Autorità nazionali preposte alla sorveglianza del mercato ai fini del controllodella conformità ai requisiti di sicurezza e salute di prodotti messi a disposizione dei lavoratori;d) svolge attività di organismo notificato per attestazioni di conformità relative alle Direttive per le quali non svolgecompiti relativi alla sorveglianza del mercato;e) è titolare di prime verifiche e verifiche di primo impianto di attrezzature di lavoro sottoposte a tale regime;f) fornisce consulenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, agli altri Ministeri e alle Regionie alle Province autonome in materia salute e sicurezza del lavoro;g) fornisce assistenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e alle Regioni e alle Provinceautonome per l’elaborazione del Piano sanitario nazionale, dei piani sanitari regionali e dei piani nazionali eregionali della prevenzione, per il monitoraggio delle azioni poste in essere nel campo salute e sicurezza dellavoro e per la verifica del raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza in materia;h) supporta il Servizio sanitario nazionale, fornendo informazioni, formazione, consulenza e assistenza allestrutture operative per la promozione della salute, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro;i) può svolgere, congiuntamente ai servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro delle ASL, l’attività divigilanza sulle strutture sanitarie del Servizio sanitario nazionale;l) effettua il raccordo e la divulgazione dei risultati derivanti dalle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svoltedalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale;m) partecipa alla elaborazione di norme di carattere generale e formula, pareri e proposte circa la congruità dellaNorma Tecnica non armonizzata ai requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione nazionale vigente;n) assicura la standardizzazione tecnico-scientifica delle metodiche e delle procedure per la valutazione e lagestione dei rischi e per l’accertamento dello stato di salute dei lavoratori in relazione a specifiche condizionidi rischio e contribuisce alla definizione dei limiti di esposizione;o) diffonde, previa istruttoria tecnica, le buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);p) coordina il network nazionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in qualità di focal point italianonel network informativo dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;q) supporta l’attività di monitoraggio del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sulla applicazionedei livelli essenziali di assistenza relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro.7. L’IPSEMA svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico ed ad integrazione delle proprie competenzequale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del settoremarittimo, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici ed informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro, raccordandosicon il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) finanzia, nell’ambito e nei limiti delle proprie spese istituzionali, progetti di investimento e formazione in materiadi salute e sicurezza sul lavoro;d) supporta, in raccordo con le amministrazioni competenti in materia di salute per il settore marittimo,anchemediante convenzioni con l’INAIL, le prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa per i lavoratori marittimianche al fine di assicurare il loro reinserimento lavorativo;e) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006, n.296(N), con riferimento agli infortuni del settore marittimo. In sede di prima applicazione, le relative prestazionisono fornite con riferimento agli infortuni verificatisi a fare data dal 1° gennaio 2007. Le somme eventualmenteriversate all’entrata del bilancio dello Stato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’eserciziofinanziario sono riassegnate al pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salutee delle politiche sociali.Note all’Art. 9", "sections": [ "L’ISPESL29, l’INAIL e l’IPSEMA17 sono enti pubblici nazionali con competenze in materia di salute e sicurezza sul25 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.26 Comma così modificato dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenzadi genere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il17/08/2013, convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013).27 Comma introdotto dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.28 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.29 Ai sensi dell’art. 7 comma 1 del D.L. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con la legge 30 luglio 2010 n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 alla G.U. n. 176 del 30luglio 2010 l’IPSEMA e 1’ISPESL sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’INAIL, sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali e del Ministero della salute; l’INAIL succede in tutti i rapporti attivi e passivi. Tale disposizione entra in vigore il 31/05/", "lavoro che esercitano le proprie attività, anche di consulenza, in una logica di sistema con il Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.", "L’ISPESL, l’INAIL e l’IPSEMA operano in funzione delle attribuzioni loro assegnate dalla normativa vigente,svolgendo in forma coordinata, per una maggiore sinergia e complementarietà, le seguenti attività:a) elaborazione e applicazione dei rispettivi piani triennali di attività;b) interazione, per i rispettivi ruoli e competenze, in logiche di conferenza permanente di servizio, per assicurareapporti conoscitivi al sistema di sostegno ai programmi di intervento in materia di sicurezza e salute sul lavorodi cui all’articolo 2, comma 1, lettera p), per verificare l’adeguatezza dei sistemi di prevenzione e assicurativi eper studiare e proporre soluzioni normative e tecniche atte a ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattieprofessionali;c) consulenza alle aziende, in particolare alle medie, piccole e micro imprese, anche attraverso forme di sostegnotecnico e specialistico finalizzate sia al suggerimento dei più adatti mezzi, strumenti e metodi operativi, efficacialla riduzione dei livelli di rischiosità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sia all’individuazione deglielementi di innovazione tecnologica in materia con finalità prevenzionali, raccordandosi con le altre istituzionipubbliche operanti nel settore e con le parti sociali;d) progettazione ed erogazione di percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro tenuto conto ed inconformità ai criteri e alle modalità elaborati ai sensi degli articoli 6 e", "e) formazione per i responsabili e gli addetti ai servizi di prevenzione e protezione di cui all’articolo 32;f) promozione e divulgazione, della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativiscolastici, universitari e delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, previa stipula diapposite convenzioni con le istituzioni interessate;g) partecipazione, con funzioni consultive, al Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per ilcoordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo5;h) consulenza alla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza del lavoro di cui all’articolo 6;i) elaborazione e raccolta e diffusione delle buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);l) predisposizione delle linee guida di cui all’articolo 2, comma 1, lettera z);m) contributo al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro secondo quanto previstodall’articolo", "L’attività di consulenza di cui alla lettera c) del comma 2, non può essere svolta dai funzionari degli istituti di cui alpresente articolo che svolgono attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istitutimedesimi. I soggetti che prestano tale attività non possono, per un periodo di tre anni dalla cessazione dell’incarico,esercitare attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenza degli istituti medesimi.Nell’esercizio dell’attività di consulenza non vi è l’obbligo di denuncia di cui all’articolo 331(N) del Codice di procedurapenale o di comunicazione ad altre Autorità competenti delle contravvenzioni rilevate ove si riscontrino violazioni allanormativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro; in ogni caso, l’esercizio dell’attività di consulenza non escludeo limita la possibilità per l’ente di svolgere l’attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie di competenzadegli istituti medesimi. Con successivo decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concertocon il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per la parte concernente i funzionari dell’ISPESL30, èdisciplinato lo svolgimento dell’attività di consulenza e dei relativi proventi, fermo restando che i compensi percepitiper lo svolgimento dell’attività di consulenza sono devoluti in ragione della metà all’ente di appartenenza e nel restoal Fondo di cui all’articolo 52, comma", "L’INAIL fermo restando quanto previsto dall’articolo 12 della Legge 11 marzo 1988, n. 67(N), dall’articolo 2, comma6, della Legge 28 dicembre 1995, n. 549(N), e dall’articolo 2, comma 130, della Legge 23 dicembre 1996, n. 662(N),nonché da ogni altra disposizione previgente, svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico e adintegrazione delle proprie competenze quale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro ele malattie professionali, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre, alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro,coordinandosi con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) partecipa alla elaborazione, formulando pareri e proposte, della normazione tecnica in materia;d) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006,n. 296(N). In sede di prima applicazione, le relative prestazioni sono fornite con riferimento agli infortuniverificatisi a fare data dal 1° gennaio", "Le somme eventualmente riversate all’entrata del bilancio delloStato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’esercizio finanziario sono riassegnate al pertinentecapitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;d-bis) può erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera, previo accordo quadro stipulato30 Commento personale all’art.9: la frase “di concerto con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la parte concernente i funzionaridell’Ispesl” sembra essere una ripetizionein sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento edi Bolzano, su proposta del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con ilMinistero dell’economia e delle finanze, sentito l’INAIL, che definisca le modalità di erogazione delleprestazioni da parte dell’INAIL, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.", "L’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL è ente di diritto pubblico, nel settore dellaricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. L’ISPESL è organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, assistenza, altaformazione, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,sicurezza sul lavoro e di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, del quale si avvalgono gliorgani centrali dello Stato preposti ai settori della salute, dell’ambiente, del lavoro e della produzione e le Regioni ele Province autonome di Trento e di Bolzano.", "L’ISPESL, nell’ambito delle sue attribuzioni istituzionali, opera avvalendosi delle proprie strutture centrali eterritoriali, garantendo unitarietà della azione di prevenzione nei suoi aspetti interdisciplinari e svolge le seguentiattività:a) svolge e promuove programmi di studio e ricerca scientifica e programmi di interesse nazionale nel campodella prevenzione degli infortuni, e delle malattie professionali, della sicurezza sul lavoro e della promozione etutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro;b) interviene nelle materie di competenza dell’Istituto, su richiesta degli organi centrali dello Stato e delle Regionie delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito dei controlli che richiedono un’elevatacompetenza scientifica. Ai fini della presente lettera, esegue, accedendo nei luoghi di lavoro, accertamenti eindagini in materia di salute e sicurezza del lavoro;c) è organo tecnico-scientifico delle Autorità nazionali preposte alla sorveglianza del mercato ai fini del controllodella conformità ai requisiti di sicurezza e salute di prodotti messi a disposizione dei lavoratori;d) svolge attività di organismo notificato per attestazioni di conformità relative alle Direttive per le quali non svolgecompiti relativi alla sorveglianza del mercato;e) è titolare di prime verifiche e verifiche di primo impianto di attrezzature di lavoro sottoposte a tale regime;f) fornisce consulenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, agli altri Ministeri e alle Regionie alle Province autonome in materia salute e sicurezza del lavoro;g) fornisce assistenza al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e alle Regioni e alle Provinceautonome per l’elaborazione del Piano sanitario nazionale, dei piani sanitari regionali e dei piani nazionali eregionali della prevenzione, per il monitoraggio delle azioni poste in essere nel campo salute e sicurezza dellavoro e per la verifica del raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza in materia;h) supporta il Servizio sanitario nazionale, fornendo informazioni, formazione, consulenza e assistenza allestrutture operative per la promozione della salute, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro;i) può svolgere, congiuntamente ai servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro delle ASL, l’attività divigilanza sulle strutture sanitarie del Servizio sanitario nazionale;l) effettua il raccordo e la divulgazione dei risultati derivanti dalle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svoltedalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale;m) partecipa alla elaborazione di norme di carattere generale e formula, pareri e proposte circa la congruità dellaNorma Tecnica non armonizzata ai requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione nazionale vigente;n) assicura la standardizzazione tecnico-scientifica delle metodiche e delle procedure per la valutazione e lagestione dei rischi e per l’accertamento dello stato di salute dei lavoratori in relazione a specifiche condizionidi rischio e contribuisce alla definizione dei limiti di esposizione;o) diffonde, previa istruttoria tecnica, le buone prassi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera v);p) coordina il network nazionale in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in qualità di focal point italianonel network informativo dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;q) supporta l’attività di monitoraggio del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sulla applicazionedei livelli essenziali di assistenza relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro.", "L’IPSEMA svolge, con la finalità di ridurre il fenomeno infortunistico ed ad integrazione delle proprie competenzequale gestore dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del settoremarittimo, i seguenti compiti oltre a quanto previsto negli altri articoli del presente decreto:a) raccoglie e registra, a fini statistici ed informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportinoun’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento;b) concorre alla realizzazione di studi e ricerche sugli infortuni e sulle malattie correlate al lavoro, raccordandosicon il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e con l’ISPESL;c) finanzia, nell’ambito e nei limiti delle proprie spese istituzionali, progetti di investimento e formazione in materiadi salute e sicurezza sul lavoro;d) supporta, in raccordo con le amministrazioni competenti in materia di salute per il settore marittimo,anchemediante convenzioni con l’INAIL, le prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa per i lavoratori marittimianche al fine di assicurare il loro reinserimento lavorativo;e) eroga, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, le prestazioni del Fondo di cui all’articolo 1, comma 1187, della Legge 27 dicembre 2006, n.296(N), con riferimento agli infortuni del settore marittimo. In sede di prima applicazione, le relative prestazionisono fornite con riferimento agli infortuni verificatisi a fare data dal 1° gennaio", "Le somme eventualmenteriversate all’entrata del bilancio dello Stato a seguito di economie di gestione realizzatesi nell’eserciziofinanziario sono riassegnate al pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salutee delle politiche sociali.Note all’Art. 9" ] }, { "title": "Articolo 10 - Informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro", "text": "1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, tramite le AA.SS.LL. del SSN, il Ministero dell’internotramite le strutture del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sullavoro (ISPESL), il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico peril settore estrattivo, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), l’Istituto di previdenzaper il settore marittimo (IPSEMA), gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono, anche medianteconvenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza esalute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccolee medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro.", "sections": [ "Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, tramite le AA.SS.LL. del SSN, il Ministero dell’internotramite le strutture del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sullavoro (ISPESL), il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico peril settore estrattivo, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), l’Istituto di previdenzaper il settore marittimo (IPSEMA), gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono, anche medianteconvenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza esalute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccolee medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro." ] }, { "title": "Articolo 11 - Attività promozionali", "text": "1. Nell’ambito della Commissione consultiva di cui all’articolo 6 sono definite, in coerenza con gli indirizzi individuatidal Comitato di cui all’articolo 5, le attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo inparticolare a:a) finanziamento, da parte dell’INAIL e previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero dellavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoroda parte delle piccole, medie e micro imprese; per l’accesso a tali finanziamenti deve essere garantita lasemplicità delle procedure;b) finanziamento, da parte dell’INAIL e delle Regioni, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte delMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti formativi specificamente dedicati allepiccole, medie e micro imprese, ivi compresi quelli di cui all’articolo 52, comma 1, lettera b);c) finanziamento, da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca., previo trasferimento dellenecessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, delle attività degliistituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all’inserimento in ogni attività scolasticaed universitaria, nelle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione eformazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti afavorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche.2. Ai finanziamenti di cui al comma 1 si provvede con oneri a carico delle risorse di cui all’articolo 1, comma 7-bis,della Legge 3 agosto 2007, n. 123, come introdotto dall’articolo 2, comma 533, della Legge 24 dicembre 2007, n.244. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri dell’economiae delle finanze, dell’istruzione e dell’università e della ricerca, acquisito il parere della Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede al riparto annuale dellerisorse tra le attività di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 e dell’articolo 52, comma 2, lettera d)31.3. Le amministrazioni centrali e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle propriecompetenze, concorrono alla programmazione e realizzazione di progetti formativi in materia di salute e sicurezzasul lavoro, attraverso modalità operative da definirsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, leRegioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto legislativo. Alla realizzazione e allo sviluppo di quanto previsto nel periodo precedente possono altresìconcorrere le parti sociali, anche mediante i fondi interprofessionali.3-bis. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle proprie competenze e con l’utilizzoappropriato di risorse già disponibili, finanziano progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche oorganizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sulla base di specifici protocolli di intesa tra le partisociali, o gli enti bilaterali, e l’INAIL. Ai fini della riduzione del tasso dei premi per l’assicurazione contro gli infortunisul lavoro e le malattie professionali di cui all’articolo 3, del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, ferma restandola verifica dei criteri di cui al comma 1 del predetto articolo 3, si tiene anche conto dell’adozione, da parte delleimprese, delle soluzioni tecnologiche o organizzative di cui al precedente periodo, verificate dall’INAIL.4. Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istitutiscolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica ed universitaria nelle istituzionidell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale, percorsi formativiinterdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti allemedesime finalità. Tale attività è svolta nell’ambito e nei limiti delle risorse disponibili degli istituti.5. L’INAIL finanzia, con risorse proprie, anche nell’ambito della bilateralità e di protocolli con le parti sociali e le31 l’art. 52 comma 2 lettera d) è stato abrogato dall’art. 31 comma 2 del D.Lgs. 106/09.associazioni nazionali di tutela degli invalidi del lavoro, progetti di investimento e formazione in materia di salute esicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioniinnovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese.Costituisce criterio di priorità per l’accesso al finanziamento l’adozione da parte delle imprese delle buone passi dicui all’articolo 2, comma 1, lettera v). L’INAIL svolge tali compiti con le risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili a legislazione vigente..5-bis. Al fine di garantire il diritto degli infortunati e tecnopatici a tutte le cure necessarie ai sensi del decreto delPresidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, l’INAIL può provvedere utilizzandoservizi pubblici e privati, d’intesa con le regioni interessate. L’INAIL svolge tali compiti con le risorse finanziariedisponibili a legislazione vigente e senza incremento di oneri per le imprese6. Nell’ambito dei rispettivi compiti istituzionali, le amministrazioni pubbliche promuovono attività specificamentedestinate ai lavoratori immigrati o alle lavoratrici, finalizzate a migliorare i livelli di tutela dei medesimi negli ambientidi lavoro.7. In sede di prima applicazione, per il primo anno dall’entrata in vigore del presente decreto, le risorse di cuiall’articolo 1, comma 7-bis, della Legge 3 agosto 2007, n. 123(N), come introdotto dall’articolo 2, comma 533, dellaLegge 24 dicembre 2007, n. 244, sono utilizzate, secondo le priorità, ivi compresa una campagna straordinaria diformazione, stabilite, entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, con Accordo adottato, previaconsultazione delle parti sociali, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e la Provinceautonome di Trento e di Bolzano.Note all’Art. 11Richiami all’Art. 11:- Art. 6, co. 2 - Art. 6, co. 8, lett. c) - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 30, co. 6 - Art. 305, co. 1", "sections": [ "Nell’ambito della Commissione consultiva di cui all’articolo 6 sono definite, in coerenza con gli indirizzi individuatidal Comitato di cui all’articolo 5, le attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo inparticolare a:a) finanziamento, da parte dell’INAIL e previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero dellavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti di investimento in materia di salute e sicurezza sul lavoroda parte delle piccole, medie e micro imprese; per l’accesso a tali finanziamenti deve essere garantita lasemplicità delle procedure;b) finanziamento, da parte dell’INAIL e delle Regioni, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte delMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di progetti formativi specificamente dedicati allepiccole, medie e micro imprese, ivi compresi quelli di cui all’articolo 52, comma 1, lettera b);c) finanziamento, da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca., previo trasferimento dellenecessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, delle attività degliistituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all’inserimento in ogni attività scolasticaed universitaria, nelle istituzioni dell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione eformazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti afavorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche.", "Ai finanziamenti di cui al comma 1 si provvede con oneri a carico delle risorse di cui all’articolo 1, comma 7-bis,della Legge 3 agosto 2007, n. 123, come introdotto dall’articolo 2, comma 533, della Legge 24 dicembre 2007, n.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri dell’economiae delle finanze, dell’istruzione e dell’università e della ricerca, acquisito il parere della Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede al riparto annuale dellerisorse tra le attività di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 e dell’articolo 52, comma 2, lettera d)", "Le amministrazioni centrali e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle propriecompetenze, concorrono alla programmazione e realizzazione di progetti formativi in materia di salute e sicurezzasul lavoro, attraverso modalità operative da definirsi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, leRegioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto legislativo. Alla realizzazione e allo sviluppo di quanto previsto nel periodo precedente possono altresìconcorrere le parti sociali, anche mediante i fondi interprofessionali.3-bis. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto delle proprie competenze e con l’utilizzoappropriato di risorse già disponibili, finanziano progetti diretti a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche oorganizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sulla base di specifici protocolli di intesa tra le partisociali, o gli enti bilaterali, e l’INAIL. Ai fini della riduzione del tasso dei premi per l’assicurazione contro gli infortunisul lavoro e le malattie professionali di cui all’articolo 3, del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, ferma restandola verifica dei criteri di cui al comma 1 del predetto articolo 3, si tiene anche conto dell’adozione, da parte delleimprese, delle soluzioni tecnologiche o organizzative di cui al precedente periodo, verificate dall’INAIL.", "Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istitutiscolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica ed universitaria nelle istituzionidell’alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale, percorsi formativiinterdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti allemedesime finalità. Tale attività è svolta nell’ambito e nei limiti delle risorse disponibili degli istituti.", "L’INAIL finanzia, con risorse proprie, anche nell’ambito della bilateralità e di protocolli con le parti sociali e le31 l’art. 52 comma 2 lettera d) è stato abrogato dall’art. 31 comma 2 del D.Lgs. 106/", "associazioni nazionali di tutela degli invalidi del lavoro, progetti di investimento e formazione in materia di salute esicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e progetti volti a sperimentare soluzioniinnovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese.Costituisce criterio di priorità per l’accesso al finanziamento l’adozione da parte delle imprese delle buone passi dicui all’articolo 2, comma 1, lettera v). L’INAIL svolge tali compiti con le risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili a legislazione vigente..5-bis. Al fine di garantire il diritto degli infortunati e tecnopatici a tutte le cure necessarie ai sensi del decreto delPresidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, l’INAIL può provvedere utilizzandoservizi pubblici e privati, d’intesa con le regioni interessate. L’INAIL svolge tali compiti con le risorse finanziariedisponibili a legislazione vigente e senza incremento di oneri per le imprese", "Nell’ambito dei rispettivi compiti istituzionali, le amministrazioni pubbliche promuovono attività specificamentedestinate ai lavoratori immigrati o alle lavoratrici, finalizzate a migliorare i livelli di tutela dei medesimi negli ambientidi lavoro.", "In sede di prima applicazione, per il primo anno dall’entrata in vigore del presente decreto, le risorse di cuiall’articolo 1, comma 7-bis, della Legge 3 agosto 2007, n. 123(N), come introdotto dall’articolo 2, comma 533, dellaLegge 24 dicembre 2007, n. 244, sono utilizzate, secondo le priorità, ivi compresa una campagna straordinaria diformazione, stabilite, entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto, con Accordo adottato, previaconsultazione delle parti sociali, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e la Provinceautonome di Trento e di Bolzano.Note all’Art. 11Richiami all’Art. 11:- Art. 6, co. 2 - Art. 6, co. 8, lett. c) - Art. 9, co. 2, lett. d) - Art. 30, co. 6 - Art. 305, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 12 - Interpello", "text": "1. Gli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali, gli enti pubblici nazionali, le regioni e le provinceautonome, nonché, di propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti, le organizzazioni sindacali dei datori dilavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i consigli nazionali degli ordini ocollegi professionali, possono inoltrare alla Commissione per gli interpelli di cui al comma 2, esclusivamente tramiteposta elettronica, quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza dellavoro.322. Presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali è istituita, senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica, la Commissione per gli interpelli composta da due rappresentanti del Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali, da due rappresentanti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali eda quattro rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Qualora la materia oggetto di interpello investacompetenze di altre amministrazioni pubbliche la Commissione è integrata con rappresentanti delle stesse. Aicomponenti della Commissione non spetta alcun compenso, rimborso spese o indennità di missione.3. Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti di cui al comma 1 costituiscono criteri interpretativi e direttivi perl’esercizio delle attività di vigilanza.", "sections": [ "Gli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali, gli enti pubblici nazionali, le regioni e le provinceautonome, nonché, di propria iniziativa o su segnalazione dei propri iscritti, le organizzazioni sindacali dei datori dilavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i consigli nazionali degli ordini ocollegi professionali, possono inoltrare alla Commissione per gli interpelli di cui al comma 2, esclusivamente tramiteposta elettronica, quesiti di ordine generale sull’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza dellavoro.", "Presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali è istituita, senza nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica, la Commissione per gli interpelli composta da due rappresentanti del Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali, da due rappresentanti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali eda quattro rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Qualora la materia oggetto di interpello investacompetenze di altre amministrazioni pubbliche la Commissione è integrata con rappresentanti delle stesse. Aicomponenti della Commissione non spetta alcun compenso, rimborso spese o indennità di missione.", "Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti di cui al comma 1 costituiscono criteri interpretativi e direttivi perl’esercizio delle attività di vigilanza." ] }, { "title": "Articolo 13 - Vigilanza", "text": "1. La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dallaAzienda Sanitaria Locale competente per territorio, dall’Ispettorato nazionale del lavoro e, per quanto di specificacompetenza, dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché per il settore minerario, fino all’effettiva attuazione deltrasferimento di competenze da adottarsi ai sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300(N), e successivemodificazioni, dal Ministero dello sviluppo economico, e per le industrie estrattive di seconda categoria e le acqueminerali e termali dalle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. Le province autonome di Trento e diBolzano provvedono alle finalità del presente articolo, nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previstodai rispettivi ordinamenti.1-bis. Nei luoghi di lavoro delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco la vigilanza sulla applicazionedella legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è svolta esclusivamente dai servizi sanitari e tecniciistituiti presso le predette amministrazioni.2. Comma abrogato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economicae fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito conmodificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) al Capo III‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.3. In attesa del complessivo riordino delle competenze in tema di vigilanza sull’applicazione della legislazione in32 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015).materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, restano ferme le competenze in materia di salute e sicurezza deilavoratori attribuite alle autorità marittime a bordo delle navi ed in ambito portuale, agli uffici di sanità aerea emarittima, alle autorità portuali ed aeroportuali, per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori a bordo di navi e diaeromobili ed in ambito portuale ed aeroportuale nonché ai servizi sanitari e tecnici istituiti per le Forze armate e perle Forze di polizia e per i Vigili del fuoco; i predetti servizi sono competenti altresì per le aree riservate o operative eper quelle che presentano analoghe esigenze da individuarsi, anche per quel che riguarda le modalità di attuazione,con decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.L’Amministrazione della giustizia può avvalersi dei servizi istituiti per le Forze armate e di polizia, anche medianteconvenzione con i rispettivi Ministeri, nonché dei servizi istituiti con riferimento alle strutture penitenziarie.4. La vigilanza di cui al presente articolo è esercitata nel rispetto del coordinamento di cui agli articoli 5 e 7. A livelloprovinciale, nell’ambito della programmazione regionale realizzata ai sensi dell'articolo 7, le aziende sanitarie localie l’Ispettorato nazionale del lavoro promuovono e coordinano sul piano operativo l'attività di vigilanza esercitata datutti gli organi di cui al presente articolo. Sono adottate le conseguenti modifiche al decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 21 dicembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 31 del 6 febbraio 2008. 335. Il personale delle pubbliche amministrazioni, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non puòprestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di consulenza.6. L’importo delle somme che l’ASL e l’Ispettorato nazionale del lavoro, in qualità di organo di vigilanza, ammettonoa pagare in sede amministrativa ai sensi dell’articolo 21, comma 2, primo periodo, del decreto legislativo 19 dicembre1994, n. 758(N), integra rispettivamente, l’apposito capitolo regionale e il bilancio dell’Ispettorato nazionale del lavoroper finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL. edall'Ispettorato.347. È fatto salvo quanto previsto dall’articolo 64 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n, 303(N),con riferimento agli organi di vigilanza competenti, come individuati dal presente decreto.7-bis. L’Ispettorato nazionale del lavoro è tenuto a presentare, entro il 30 giugno di ogni anno al Ministro del lavoroe delle politiche sociali per la trasmissione al Parlamento, una relazione analitica sull’attività svolta in materia diprevenzione e contrasto del lavoro irregolare e che dia conto dei risultati conseguiti nei diversi settori produttivi edelle prospettive di sviluppo, programmazione ed efficacia dell’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro.35LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratoriNote all’Art. 13Richiami all’Art. 13:- Art. 46, co. 6 - Art. 206, co. 4", "sections": [ "La vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dallaAzienda Sanitaria Locale competente per territorio, dall’Ispettorato nazionale del lavoro e, per quanto di specificacompetenza, dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché per il settore minerario, fino all’effettiva attuazione deltrasferimento di competenze da adottarsi ai sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300(N), e successivemodificazioni, dal Ministero dello sviluppo economico, e per le industrie estrattive di seconda categoria e le acqueminerali e termali dalle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. Le province autonome di Trento e diBolzano provvedono alle finalità del presente articolo, nell’ambito delle proprie competenze, secondo quanto previstodai rispettivi ordinamenti.1-bis. Nei luoghi di lavoro delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco la vigilanza sulla applicazionedella legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è svolta esclusivamente dai servizi sanitari e tecniciistituiti presso le predette amministrazioni.", "Comma abrogato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economicae fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito conmodificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) al Capo III‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.", "In attesa del complessivo riordino delle competenze in tema di vigilanza sull’applicazione della legislazione in32 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015).materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, restano ferme le competenze in materia di salute e sicurezza deilavoratori attribuite alle autorità marittime a bordo delle navi ed in ambito portuale, agli uffici di sanità aerea emarittima, alle autorità portuali ed aeroportuali, per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori a bordo di navi e diaeromobili ed in ambito portuale ed aeroportuale nonché ai servizi sanitari e tecnici istituiti per le Forze armate e perle Forze di polizia e per i Vigili del fuoco; i predetti servizi sono competenti altresì per le aree riservate o operative eper quelle che presentano analoghe esigenze da individuarsi, anche per quel che riguarda le modalità di attuazione,con decreto del Ministro competente, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.L’Amministrazione della giustizia può avvalersi dei servizi istituiti per le Forze armate e di polizia, anche medianteconvenzione con i rispettivi Ministeri, nonché dei servizi istituiti con riferimento alle strutture penitenziarie.", "La vigilanza di cui al presente articolo è esercitata nel rispetto del coordinamento di cui agli articoli 5 e", "A livelloprovinciale, nell’ambito della programmazione regionale realizzata ai sensi dell'articolo 7, le aziende sanitarie localie l’Ispettorato nazionale del lavoro promuovono e coordinano sul piano operativo l'attività di vigilanza esercitata datutti gli organi di cui al presente articolo. Sono adottate le conseguenti modifiche al decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 21 dicembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 31 del 6 febbraio", "", "Il personale delle pubbliche amministrazioni, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non puòprestare, ad alcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di consulenza.", "L’importo delle somme che l’ASL e l’Ispettorato nazionale del lavoro, in qualità di organo di vigilanza, ammettonoa pagare in sede amministrativa ai sensi dell’articolo 21, comma 2, primo periodo, del decreto legislativo 19 dicembre1994, n. 758(N), integra rispettivamente, l’apposito capitolo regionale e il bilancio dell’Ispettorato nazionale del lavoroper finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL. edall'Ispettorato.", "È fatto salvo quanto previsto dall’articolo 64 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n, 303(N),con riferimento agli organi di vigilanza competenti, come individuati dal presente decreto.7-bis. L’Ispettorato nazionale del lavoro è tenuto a presentare, entro il 30 giugno di ogni anno al Ministro del lavoroe delle politiche sociali per la trasmissione al Parlamento, una relazione analitica sull’attività svolta in materia diprevenzione e contrasto del lavoro irregolare e che dia conto dei risultati conseguiti nei diversi settori produttivi edelle prospettive di sviluppo, programmazione ed efficacia dell’attività di vigilanza nei luoghi di lavoro.35LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratoriNote all’Art. 13Richiami all’Art. 13:- Art. 46, co. 6 - Art. 206, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 14 - Provvedimenti degli organi di vigilanza per il contrasto del lavoro irregolare e per la tutela", "text": "della salute e sicurezza dei lavoratori361. Ferme restando le attribuzioni previste dagli articoli 20 e 21, del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758, alfine di far cessare il pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori, nonchè di contrastare il lavoro irregolare,l’Ispettorato nazionale del lavoro adotta un provvedimento di sospensione, quando riscontra che almeno il 10 percento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risulti occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventivacomunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro ovvero inquadrati come lavoratori autonomi occasionali inassenza delle condizioni richieste dalla normative, nonchè, a prescindere dal settore di intervento, in caso di graviviolazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro di cui all’Allegato I. Con riferimento all’attivitàdei lavoratori autonomi occasionali, al fine di svolgere attività di monitoraggio e di contrastare forme elusivenell’utilizzo di tale tipologia contrattuale, l’avvio dell’attività dei suddetti lavoratori è oggetto di preventivacomunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio, da parte del committente, medianteSMS o posta elettronica. Si applicano le modalità operative di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 15giugno 2015, n. 81. In caso di violazione degli obblighi di cui al secondo periodo si applica la sanzione amministrativada euro 500 a euro 2.500 in relazione a ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardatala comunicazione. Non si applica la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n.124. Il provvedimento di sospensione è adottato in relazione alla parte dell’attività imprenditoriale interessata dalle33 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.34 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.35 Comma introdotto dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.36 Articolo così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.violazioni o, alternativamente, dell’attività lavorativa prestata dai lavoratori interessati dalle violazioni di cui ai numeri3 e 6 dell’Allegato I. Unitamente al provvedimento di sospensione l’Ispettorato nazionale del lavoro può imporrespecifiche misure atte a far cessare il pericolo per la sicurezza o per la salute dei lavoratori durante il lavoro.2. Per tutto il periodo di sospensione è fatto divieto all'impresa di contrattare con la pubblica amministrazione e conle stazioni appaltanti così come definite dal Codice dei contratti pubblici secondo il D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50. A talfine il provvedimento di sospensione è comunicato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), al Ministero delleinfrastrutture e della mobilità sostenibili, per gli aspetti di rispettiva competenza al fine dell’adozione da parte delMinistero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del provvedimento interdittivo. Il datore di lavoro è tenuto acorrispondere la retribuzione e a versare i relativi contributi ai lavoratori interessati dall'effetto del provvedimento disospensione.3. L’Ispettorato nazionale del lavoro adotta i provvedimenti di cui al comma 1 per il tramite del proprio personaleispettivo nell’immediatezza degli accertamenti nonchè, su segnalazione di altre amministrazioni, entro sette giornidal ricevimento del relativo verbale.4. I provvedimenti di cui al comma 1, per le ipotesi di lavoro irregolare, non trovano applicazione nel caso in cui illavoratore risulti l’unico occupato dall’impresa. In ogni caso di sospensione, gli effetti della stessa possono esserefatti decorrere dalle ore dodici del giorno lavorativo successivo ovvero dalla cessazione dell’attività lavorativa in corsoche non può essere interrotta, salvo che non si riscontrino situazioni di pericolo imminente o di grave rischio per lasalute dei lavoratori o dei terzi o per la pubblica incolumità.5. Ai provvedimenti del presente articolo si applicano le disposizioni di cui all’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n.241.6. Limitatamente ai provvedimenti adottati in occasione dell’accertamento delle violazioni in materia di prevenzioneincendi, provvede il Comando provinciale dei vigili del fuoco territorialmente competente. Ove gli organi di vigilanzao le altre amministrazioni pubbliche rilevino possibili violazioni in materia di prevenzione incendi, ne dannosegnalazione al competente Comando provinciale dei vigili del fuoco, il quale procede ai sensi delle disposizioni deldecreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N).7. In materia di prevenzione incendi, in ragione della competenza esclusiva del Corpo nazionale dei vigili del fuocoprevista dall’articolo 46 del presente decreto si applicano le disposizioni di cui agli articoli 16, 19 e 20 del decretolegislativo 8 marzo 2006, n. 139(N).8. I poteri di cui al comma 1 spettano anche ai servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali nell’ambito di accertamentiin materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.9. É condizione per la revoca del provvedimento da parte dell’amministrazione che lo ha adottato:a) la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dale scritture o da altra documentazione obbligatoria anchesotto il profilo degli adempimenti in materia di salute e sicurezza;b) l’accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di violazioni della disciplina inmateria di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro;c) la rimozione delle conseguenze pericolose delle violazioni nelle ipotesi di cui all’Allegato I;d) nelle ipotesi di lavoro irregolare, il pagamento di una somma aggiuntiva pari a 2.500 euro qualora sianoimpiegati fino a cinque lavoratori irregolari e pari a 5.000 euro qualora siano impiegati più di cinque lavoratoriirregolari;e) nelle ipotesi di cui all’Allegato I, il pagamento di una somma aggiuntiva di importo pari a quanto indicato nellostesso Allegato I con riferimento a ciascuna fattispecie.10. Le somme aggiuntive di cui alle lettere lettere d) ed e) del comma 9 sono raddoppiate nelle ipotesi in cui, neicinque anni precedenti alla adozione del provvedimento, la medesima impresa sia stata destinataria di unprovvedimento di sospensione.11. Su istanza di parte, fermo restando il rispetto delle condizioni di cui al comma 9, la revoca è altresì concessasubordinatamente al pagamento del venti per cento della somma aggiuntiva dovuta. L’importo residuo, maggioratodel cinque per cento, è versato entro sei mesi dalla data di presentazione dell’istanza di revoca. In caso di mancatoversamento o di versamento parziale dell’importo residuo entro detto termine, il provvedimento di accoglimentodell’istanza di cui al presente comma costituisce titolo esecutivo per l’importo non versato.12. É comunque fatta salva l’applicazione delle sanzioni penali, civili e amministrative vigenti.13. Ferma restando la destinazione della percentuale prevista dall’articolo 14, comma 1, lettera d), del decreto-legge23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, l’importo delle sommeaggiuntive di cui al comma 9, lettere d) ed e), integra, in funzione dell’amministrazione che ha adottato i provvedimentidi cui al comma 1, il bilancio dell’Ispettorato nazionale del lavoro o l’apposito capitolo regionale ed è utilizzato perfinanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro o dai dipartimenti diprevenzione delle AA.SS.LL.14. Avverso i provvedimenti di cui al comma 1 adottati per l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione diinstaurazione del rapporto di lavoro è ammesso ricorso, entro 30 giorni, all’Ispettorato interregionale del lavoroterritorialmente competente, il quale si pronuncia nel termine di 30 giorni dalla notifica del ricorso. Decorso inutilmentetale ultimo termine il provvedimento di sospensione perde efficacia.15. Il datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione di cui al presente articolo è punito conl’arresto fino a sei mesi nelle ipotesi di sospensione per le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezzasul lavoro e con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro nelle ipotesi di sospensione perlavoro irregolare.16. L’emissione del decreto di archiviazione per l’estinzione delle contravvenzioni, accertate ai sensi del comma 1,a seguito della conclusione della procedura di prescrizione prevista dagli articoli 20 e 21, del decreto legislativo 19dicembre 1994, n. 758, comporta la decadenza dei provvedimenti di cui al comma 1 fermo restando, ai fini dellaverifica dell’ottemperanza alla prescrizione, anche il pagamento delle somme aggiuntive di cui al comma 9, letterad).inoiznilane S• aAnrzt-.i o1n4ai:r prIlee sdrt aoitl o fdirnaeot do air elsae dvi oim rlaeovs cio hnreoe l nleo nip oottteesmi pdei rsao sapl epnrsoivovneed pimere nvtioo ldaiz isoonsip ienn smioanteer idai dcui it uatle lpar edseelnlate s aarlutitceo elo d èe lplau nsiictou rceoznz a[ Asurtl. l1a4v,o croo.; 1 5]:aPS - arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.500,00 a 6.400,00 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare.evinoiznitartsin I5n0 0re aladz eiounroe a2 .c5i0a0sc. u[An rlta.v 1o4r,a ctoor. e1 a]:u tonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione si applica la sanzione amministrativa da euroaSimmACIRCOLARI• Circolare n. 33 del 2009 del 10/11/2009 - Oggetto: provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008 -modifiche apportate dall’art. 11 del D.Lgs. n. 106/2009• Circolare n. 26/2015 del 12/10/2015 - Oggetto: D.Lgs. n. 151/2015 recante “diposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità” – articolo 22 (modifica di disposizionisanzionatorie in materia di lavoro e legislazione sociale) – indicazioni operative. (estratto)• Circolare n. 3/2021 del 09/11/2021 - Oggetto: D.L. n. 146/2021 – nuovo provvedimento di sospensione ex art. 14 D.Lgs. n. 81/2008 – prime indicazioni• Circolare n. 4/2021 del 09/12/2021 - Oggetto: decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 - “Disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”- Allegato I del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (TUSL).LETTERE CIRCOLARI• Nota del 09/01/2012, Prot. 37/0000337/MA007.001 - Oggetto: Manifestazioni fieristiche - effetti del provvedimento di sospensione e della mancata revoca- art. 14, Dlgs n. 81/2008.• Lettera circolare del 27/12/2013 prot. 22277 - Oggetto: D.L. n. 145/2013 - lavoro “nero”, sospensione dell’attività imprenditoriale, durata mediadell’orario di lavoro, riposi giornalieri e settimanali - importi sanzionatori• Nota del 16/11/2015 prot. 19570 - Oggetto: circolare n. 26/2015 - Sospensione attività imprenditoriale• Nota del 11/01/2022, prot. n. 29 - Oggetto: art. 13, D.L. n. 146/2021 conv. da L. n. 215/2021 - obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomioccasionali• Nota del 01/03/2022, prot. n. 393 - Oggetto: art. 13, D.L. n. 146/2021 conv. da L. n. 215/2021 - obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomioccasionali - integrazione FAQ del 27 gennaio 2022• Nota INL del 07/06/2022, prot. n. 1159 Oggetto: art. 14 D.Lgs. n. 81/2008 – provvedimenti di sospensione – attività non differibili.Note all’Art. 14Richiami all’Art. 14:- ALL. XVII, punto 1, lett. l)SEZIONE I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI", "sections": [ "della salute e sicurezza dei lavoratori", "Ferme restando le attribuzioni previste dagli articoli 20 e 21, del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758, alfine di far cessare il pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori, nonchè di contrastare il lavoro irregolare,l’Ispettorato nazionale del lavoro adotta un provvedimento di sospensione, quando riscontra che almeno il 10 percento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risulti occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventivacomunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro ovvero inquadrati come lavoratori autonomi occasionali inassenza delle condizioni richieste dalla normative, nonchè, a prescindere dal settore di intervento, in caso di graviviolazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro di cui all’Allegato I. Con riferimento all’attivitàdei lavoratori autonomi occasionali, al fine di svolgere attività di monitoraggio e di contrastare forme elusivenell’utilizzo di tale tipologia contrattuale, l’avvio dell’attività dei suddetti lavoratori è oggetto di preventivacomunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per territorio, da parte del committente, medianteSMS o posta elettronica. Si applicano le modalità operative di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 15giugno 2015, n.", "In caso di violazione degli obblighi di cui al secondo periodo si applica la sanzione amministrativada euro 500 a euro", "500 in relazione a ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardatala comunicazione. Non si applica la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n.", "Il provvedimento di sospensione è adottato in relazione alla parte dell’attività imprenditoriale interessata dalle33 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.34 Comma così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.35 Comma introdotto dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.36 Articolo così modificato dall’art. 13, Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e peresigenze indifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n.301 del 20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’.violazioni o, alternativamente, dell’attività lavorativa prestata dai lavoratori interessati dalle violazioni di cui ai numeri3 e 6 dell’Allegato I. Unitamente al provvedimento di sospensione l’Ispettorato nazionale del lavoro può imporrespecifiche misure atte a far cessare il pericolo per la sicurezza o per la salute dei lavoratori durante il lavoro.", "Per tutto il periodo di sospensione è fatto divieto all'impresa di contrattare con la pubblica amministrazione e conle stazioni appaltanti così come definite dal Codice dei contratti pubblici secondo il D.Lgs. 18 aprile 2016, n.", "A talfine il provvedimento di sospensione è comunicato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), al Ministero delleinfrastrutture e della mobilità sostenibili, per gli aspetti di rispettiva competenza al fine dell’adozione da parte delMinistero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del provvedimento interdittivo. Il datore di lavoro è tenuto acorrispondere la retribuzione e a versare i relativi contributi ai lavoratori interessati dall'effetto del provvedimento disospensione.", "L’Ispettorato nazionale del lavoro adotta i provvedimenti di cui al comma 1 per il tramite del proprio personaleispettivo nell’immediatezza degli accertamenti nonchè, su segnalazione di altre amministrazioni, entro sette giornidal ricevimento del relativo verbale.", "I provvedimenti di cui al comma 1, per le ipotesi di lavoro irregolare, non trovano applicazione nel caso in cui illavoratore risulti l’unico occupato dall’impresa. In ogni caso di sospensione, gli effetti della stessa possono esserefatti decorrere dalle ore dodici del giorno lavorativo successivo ovvero dalla cessazione dell’attività lavorativa in corsoche non può essere interrotta, salvo che non si riscontrino situazioni di pericolo imminente o di grave rischio per lasalute dei lavoratori o dei terzi o per la pubblica incolumità.", "Ai provvedimenti del presente articolo si applicano le disposizioni di cui all’articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n.", "Limitatamente ai provvedimenti adottati in occasione dell’accertamento delle violazioni in materia di prevenzioneincendi, provvede il Comando provinciale dei vigili del fuoco territorialmente competente. Ove gli organi di vigilanzao le altre amministrazioni pubbliche rilevino possibili violazioni in materia di prevenzione incendi, ne dannosegnalazione al competente Comando provinciale dei vigili del fuoco, il quale procede ai sensi delle disposizioni deldecreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N).", "In materia di prevenzione incendi, in ragione della competenza esclusiva del Corpo nazionale dei vigili del fuocoprevista dall’articolo 46 del presente decreto si applicano le disposizioni di cui agli articoli 16, 19 e 20 del decretolegislativo 8 marzo 2006, n. 139(N).", "I poteri di cui al comma 1 spettano anche ai servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali nell’ambito di accertamentiin materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.", "É condizione per la revoca del provvedimento da parte dell’amministrazione che lo ha adottato:a) la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dale scritture o da altra documentazione obbligatoria anchesotto il profilo degli adempimenti in materia di salute e sicurezza;b) l’accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di violazioni della disciplina inmateria di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro;c) la rimozione delle conseguenze pericolose delle violazioni nelle ipotesi di cui all’Allegato I;d) nelle ipotesi di lavoro irregolare, il pagamento di una somma aggiuntiva pari a", "500 euro qualora sianoimpiegati fino a cinque lavoratori irregolari e pari a", "000 euro qualora siano impiegati più di cinque lavoratoriirregolari;e) nelle ipotesi di cui all’Allegato I, il pagamento di una somma aggiuntiva di importo pari a quanto indicato nellostesso Allegato I con riferimento a ciascuna fattispecie.", "Le somme aggiuntive di cui alle lettere lettere d) ed e) del comma 9 sono raddoppiate nelle ipotesi in cui, neicinque anni precedenti alla adozione del provvedimento, la medesima impresa sia stata destinataria di unprovvedimento di sospensione.", "Su istanza di parte, fermo restando il rispetto delle condizioni di cui al comma 9, la revoca è altresì concessasubordinatamente al pagamento del venti per cento della somma aggiuntiva dovuta. L’importo residuo, maggioratodel cinque per cento, è versato entro sei mesi dalla data di presentazione dell’istanza di revoca. In caso di mancatoversamento o di versamento parziale dell’importo residuo entro detto termine, il provvedimento di accoglimentodell’istanza di cui al presente comma costituisce titolo esecutivo per l’importo non versato.", "É comunque fatta salva l’applicazione delle sanzioni penali, civili e amministrative vigenti.", "Ferma restando la destinazione della percentuale prevista dall’articolo 14, comma 1, lettera d), del decreto-legge23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, l’importo delle sommeaggiuntive di cui al comma 9, lettere d) ed e), integra, in funzione dell’amministrazione che ha adottato i provvedimentidi cui al comma 1, il bilancio dell’Ispettorato nazionale del lavoro o l’apposito capitolo regionale ed è utilizzato perfinanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro o dai dipartimenti diprevenzione delle AA.SS.LL.", "Avverso i provvedimenti di cui al comma 1 adottati per l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione diinstaurazione del rapporto di lavoro è ammesso ricorso, entro 30 giorni, all’Ispettorato interregionale del lavoroterritorialmente competente, il quale si pronuncia nel termine di 30 giorni dalla notifica del ricorso. Decorso inutilmentetale ultimo termine il provvedimento di sospensione perde efficacia.", "Il datore di lavoro che non ottempera al provvedimento di sospensione di cui al presente articolo è punito conl’arresto fino a sei mesi nelle ipotesi di sospensione per le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezzasul lavoro e con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "500 a", "400 euro nelle ipotesi di sospensione perlavoro irregolare.", "L’emissione del decreto di archiviazione per l’estinzione delle contravvenzioni, accertate ai sensi del comma 1,a seguito della conclusione della procedura di prescrizione prevista dagli articoli 20 e 21, del decreto legislativo 19dicembre 1994, n. 758, comporta la decadenza dei provvedimenti di cui al comma 1 fermo restando, ai fini dellaverifica dell’ottemperanza alla prescrizione, anche il pagamento delle somme aggiuntive di cui al comma 9, letterad).inoiznilane S• aAnrzt-.i o1n4ai:r prIlee sdrt aoitl o fdirnaeot do air elsae dvi oim rlaeovs cio hnreoe l nleo nip oottteesmi pdei rsao sapl epnrsoivovneed pimere nvtioo ldaiz isoonsip ienn smioanteer idai dcui it uatle lpar edseelnlate s aarlutitceo elo d èe lplau nsiictou rceoznz a[ Asurtl. l1a4v,o croo.; 1 5]:aPS - arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "500,00 a", "400,00 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare.evinoiznitartsin I5n0 0re aladz eiounroe a2 .c5i0a0sc. u[An rlta.v 1o4r,a ctoor. e1 a]:u tonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione si applica la sanzione amministrativa da euroaSimmACIRCOLARI• Circolare n. 33 del 2009 del 10/11/2009 - Oggetto: provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008 -modifiche apportate dall’art. 11 del D.Lgs. n. 106/2009• Circolare n. 26/2015 del 12/10/2015 - Oggetto: D.Lgs. n. 151/2015 recante “diposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità” – articolo 22 (modifica di disposizionisanzionatorie in materia di lavoro e legislazione sociale) – indicazioni operative. (estratto)• Circolare n. 3/2021 del 09/11/2021 - Oggetto: D.L. n. 146/2021 – nuovo provvedimento di sospensione ex art. 14 D.Lgs. n. 81/2008 – prime indicazioni• Circolare n. 4/2021 del 09/12/2021 - Oggetto: decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 - “Disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”- Allegato I del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (TUSL).LETTERE CIRCOLARI• Nota del 09/01/2012, Prot. 37/0000337/MA", "001 - Oggetto: Manifestazioni fieristiche - effetti del provvedimento di sospensione e della mancata revoca- art. 14, Dlgs n. 81/", "• Lettera circolare del 27/12/2013 prot. 22277 - Oggetto: D.L. n. 145/2013 - lavoro “nero”, sospensione dell’attività imprenditoriale, durata mediadell’orario di lavoro, riposi giornalieri e settimanali - importi sanzionatori• Nota del 16/11/2015 prot. 19570 - Oggetto: circolare n. 26/2015 - Sospensione attività imprenditoriale• Nota del 11/01/2022, prot. n. 29 - Oggetto: art. 13, D.L. n. 146/2021 conv. da L. n. 215/2021 - obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomioccasionali• Nota del 01/03/2022, prot. n. 393 - Oggetto: art. 13, D.L. n. 146/2021 conv. da L. n. 215/2021 - obbligo di comunicazione dei lavoratori autonomioccasionali - integrazione FAQ del 27 gennaio 2022• Nota INL del 07/06/2022, prot. n. 1159 Oggetto: art. 14 D.Lgs. n. 81/2008 – provvedimenti di sospensione – attività non differibili.Note all’Art. 14Richiami all’Art. 14:- ALL. XVII, punto 1, lett. l)SEZIONE I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI" ] }, { "title": "Articolo 15 - Misure generali di tutela", "text": "1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono:a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzionele condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazionedel lavoro;c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenzeacquisite in base al progresso tecnico;d) il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella sceltadelle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effettisulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;e) la riduzione dei rischi alla fonte;f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;l) il controllo sanitario dei lavoratori;m) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona el’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;n) L’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;o) l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;p) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;q) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli disicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratorie di pericolo grave e immediato;v) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezzain conformità alla indicazione dei fabbricanti.2. Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in nessun caso comportareoneri finanziari per i lavoratori.INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2016 del 25/10/2016 - Oneri visite mediche ai sensi dell’art. 41 del d.lgs. n. 81.2008• INTERPELLO N. 6/2018 del 18/07/2018 - Concetto di vigilanza dei lavoratori addetti a mansioni di sicurezza, idoneità ed efficacia degli strumentiutilizzati a tale scopoRichiami all’Art. 15:- Art. 90, co. 1 - Art. 95, co. 1 - Art. 224, co. 1 - Art. 289, co. 1 - ALL. XV, punto 2.1.1", "sections": [ "Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono:a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzionele condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazionedel lavoro;c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenzeacquisite in base al progresso tecnico;d) il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella sceltadelle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effettisulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;e) la riduzione dei rischi alla fonte;f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;l) il controllo sanitario dei lavoratori;m) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona el’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;n) L’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;o) l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;p) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;q) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli disicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratorie di pericolo grave e immediato;v) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezzain conformità alla indicazione dei fabbricanti.", "Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in nessun caso comportareoneri finanziari per i lavoratori.INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2016 del 25/10/2016 - Oneri visite mediche ai sensi dell’art. 41 del d.lgs. n.", "2008• INTERPELLO N. 6/2018 del 18/07/2018 - Concetto di vigilanza dei lavoratori addetti a mansioni di sicurezza, idoneità ed efficacia degli strumentiutilizzati a tale scopoRichiami all’Art. 15:- Art. 90, co. 1 - Art. 95, co. 1 - Art. 224, co. 1 - Art. 289, co. 1 - ALL. XV, punto", "1" ] }, { "title": "Articolo 16 - Delega di funzioni", "text": "1. La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguentilimiti e condizioni:a) che essa risulti da atto scritto recante data certa;b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura dellefunzioni delegate;c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specificanatura delle funzioni delegate;d) che essa attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate.e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità.3. La delega di funzioni non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamentoda parte del delegato delle funzioni trasferite. L’obbligo di cui al primo periodo si intende assolto in caso di adozioneed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all’articolo 30, comma 4.3-bis. Il soggetto delegato può, a sua volta, previa intesa con il datore di lavoro delegare specifiche funzioni in materiadi salute e sicurezza sul lavoro alle medesime condizioni di cui ai commi 1 e 2. La delega di funzioni di cui al primoperiodo non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al delegante in ordine al corretto espletamento delle funzionitrasferite. Il soggetto al quale sia stata conferita la delega di cui al presente comma non può, a sua volta, delegarele funzioni delegate.INTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2015 del 02/11/2015 - Istituto della delega di funzioni di cui all’art. 16 del d.lgs. n. 81/2008", "sections": [ "La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguentilimiti e condizioni:a) che essa risulti da atto scritto recante data certa;b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura dellefunzioni delegate;c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specificanatura delle funzioni delegate;d) che essa attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate.e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.", "Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità.", "La delega di funzioni non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamentoda parte del delegato delle funzioni trasferite. L’obbligo di cui al primo periodo si intende assolto in caso di adozioneed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all’articolo 30, comma", "3-bis. Il soggetto delegato può, a sua volta, previa intesa con il datore di lavoro delegare specifiche funzioni in materiadi salute e sicurezza sul lavoro alle medesime condizioni di cui ai commi 1 e", "La delega di funzioni di cui al primoperiodo non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al delegante in ordine al corretto espletamento delle funzionitrasferite. Il soggetto al quale sia stata conferita la delega di cui al presente comma non può, a sua volta, delegarele funzioni delegate.INTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2015 del 02/11/2015 - Istituto della delega di funzioni di cui all’art. 16 del d.lgs. n. 81/2008" ] }, { "title": "Articolo 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili", "text": "1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 2837;b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.Sanzioni per il datore di lavoroila • Art. 17, co. 1, lett. a):ne - ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro se adotta il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cuiPin all’articolo 28, comma 2, lettere b), c) o d), o senza le modalità di cui all’articolo 29, commi 2 e 3 [Art. 55, co. 3]oiz - ammenda da 1.228,50 a 2.457,02 euro se adotta il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cuina all’articolo 28, comma 2, lettere a), primo periodo, ed f) [Art. 55, co. 4]S• Art. 17, co. 1, lett. b): arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 55, co. 1 lett. b)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 6/2018 del 18/07/2018 - Concetto di vigilanza dei lavoratori addetti a mansioni di sicurezza, idoneità ed efficacia degli strumentiutilizzati a tale scopoRichiami all’Art. 17:- Art. 18, co. 1, lett. o) - Art. 28, co. 1 - Art. 28, co. 2 - Art. 28, co. 2, lett. b) - Art. 29, co. 1 - Art. 29, co. 4 - Art. 29, co. 6-ter - Art. 50, co. 4 - Art. 89, co. 1,lett. h) - Art. 96, co. 2 - Art. 217, co. 1 - Art. 236, co. 1 - Art. 271, co. 1 - Art. 271, co. 5 - Art. 290, co. 1 - Art. 294, co. 4 - Art. 306, co. 2 - ALL. XV, punto3.2.1 - ALL. XVII, punto 1, lett. b)", "sections": [ "Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall’articolo 2837;b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.Sanzioni per il datore di lavoroila • Art. 17, co. 1, lett. a):ne - ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro se adotta il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cuiPin all’articolo 28, comma 2, lettere b), c) o d), o senza le modalità di cui all’articolo 29, commi 2 e 3 [Art. 55, co. 3]oiz - ammenda da", "228,50 a", "457,02 euro se adotta il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cuina all’articolo 28, comma 2, lettere a), primo periodo, ed f) [Art. 55, co. 4]S• Art. 17, co. 1, lett. b): arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 55, co. 1 lett. b)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 6/2018 del 18/07/2018 - Concetto di vigilanza dei lavoratori addetti a mansioni di sicurezza, idoneità ed efficacia degli strumentiutilizzati a tale scopoRichiami all’Art. 17:- Art. 18, co. 1, lett. o) - Art. 28, co. 1 - Art. 28, co. 2 - Art. 28, co. 2, lett. b) - Art. 29, co. 1 - Art. 29, co. 4 - Art. 29, co. 6-ter - Art. 50, co. 4 - Art. 89, co. 1,lett. h) - Art. 96, co. 2 - Art. 217, co. 1 - Art. 236, co. 1 - Art. 271, co. 1 - Art. 271, co. 5 - Art. 290, co. 1 - Art. 294, co. 4 - Art. 306, co. 2 - ALL. XV, punto", "1 - ALL. XVII, punto 1, lett. b)" ] }, { "title": "Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente", "text": "1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesseattività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:a) nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presentedecreto legislativo.b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lottaantincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primosoccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;b-bis) individuare il preposto o i preposti per l'effettuazione delle attività di vigilanza di cui all'articolo 19. I contrattie gli accordi collettivi di lavoro possono stabilire l'emolumento spettante al preposto per lo svolgimento delleattività di cui al precedente periodo. Il preposto non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimentodella propria attività;38c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto allaloro salute e alla sicurezza;d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del serviziodi prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specificoaddestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendaliin materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi diprotezione individuali messi a loro disposizione;g) inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria erichiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto;g bis) nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, comunicare tempestivamente al medico competentela cessazione del rapporto di lavoro;h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché ilavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zonapericolosa;i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischiostesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37;m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere37 ai sensi del comma 2 dell’art 306 “Le disposizioni di cui agli articoli 17, co. 1, lett. a), e 28, nonché le altre disposizioni in tema di valutazione dei rischi chead esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto, diventano efficaci a decorrere dal 01/01/09; fino a tale datacontinuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti” Ai sensi dell’art 32 comma 2 del D.L. 30/12/08 n.207, convertito con Legge del 27/02/09 n.14, ledisposizioni di cui all’articolo 28, commi 1 e 2, concernenti la valutazione dello stress lavoro-correlato e la data certa entrano in vigore il 16/05/09.38 Lettera introdotta dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazionedelle misure di sicurezza e di protezione della salute;o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e perl’espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche susupporto informatico come previsto dall’articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo rappresentantedi accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda;p) elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto dall’articolo53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamentecopia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il documento è consultato esclusivamente in azienda;q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per lasalute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza dirischio;r) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionaleper la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, afini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dallavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoroche comportino un’assenza al lavoro superiore a tre giorni; l’obbligo di comunicazione degli infortuni sul lavoroche comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni si considera comunque assolto per mezzo delladenuncia di cui all’articolo 53 del testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gliinfortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965,n. 1124;s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50;t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonchéper il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devonoessere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero dellepersone presenti;u) nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di appositatessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione deldatore di lavoro39;v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35;z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza aifini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione edella protezione;aa) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionaleper la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominatividei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l’obbligo di cui alla presentelettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati;bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansionelavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.1-bis. L’obbligo di cui alla lettera r) del comma 1, relativo alla comunicazione a fini statistici e informativi dei datirelativi agli infortuni che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, decorredalla scadenza del termine di dodici mesi dall’adozione del decreto di cui all’articolo 8, comma 4.402. Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in meritoa:a) la natura dei rischi;b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;d) i dati di cui al comma 1, lettera r) e quelli relativi alle malattie professionali;e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.3. Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presentedecreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubbliciuffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto dinorme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decretolegislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agliuffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne hal’obbligo giuridico.39 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri), della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, nella tessera di riconoscimento, prevista dall’art. 18, comma 1, lett. u) dovrà essere precisata anche la data di assunzione e, in caso disubappalto, la relativa autorizzazione.40 Comma così modificato dall’art. 3, comma 3-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244 (in G.U. 30/12/2016, n.304), convertito con modificazioni dallaL. 27 febbraio 2017, n. 19 (in S.O. n. 14, relativo alla G.U. 28/02/2017, n. 49), in vigore dal 30/12/2016.3.1 I Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche sono esentati da qualsiasi responsabilità civile, amministrativa e penalequalora abbiano tempestivamente richiesto gli interventi strutturali e di manutenzione di cui al comma 3, necessariper assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati,adottando le misure di carattere gestionale di propriacompetenza nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente. In ogni caso gli interventi relativi all’installazionedegli impianti e alla loro verifica periodica e gli interventi strutturali e di manutenzione riferiti ad aree e spazi degliedifici non assegnati alle Istituzioni Scolastiche nonché ai vani e locali tecnici e ai tetti e sottotetti delle sedi delleIstituzioni Scolastiche restano a carico dell’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti,alla loro fornitura e manutenzione. Qualora i Dirigenti, sulla base della valutazione svolta, con la diligenza del buonpadre di famiglia, rilevino la sussistenza di un pericolo grave e immediato, possono interdire parzialmente ototalmente l’utilizzo dei locali e degli edifici assegnati, nonché ordinarne l’evacuazione, dandone tempestivacomunicazione all’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, alla loro fornitura emanutenzione, nonché alla competente autorità di pubblica sicurezza. Nei casi di cui al periodo precedente non siapplicano gli articoli 331, 340 e 658 del codice penale.3.2. Per le sedi delle Istituzioni Scolastiche, la valutazione dei rischi strutturali degli edifici e l’individuazione dellemisure necessarie a prevenirli sono di esclusiva competenza dell’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme odelle convenzioni vigenti, alla loro fornitura e manutenzione. Il documento di valutazione di cui al comma 2 è redattodal datore di lavoro congiuntamente all’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, allaloro fornitura e manutenzione. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dellavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, con proprio decreto da adottareentro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, stabilisce le modalità di valutazionecongiunta dei rischi connessi agli edifici scolastici.3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi di cui agliarticoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l’esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimiarticoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli stessi e non siariscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan •• AArrtt.. 1188,, ccoo.. 11,, lleetttt.. ac)),, eb)-,b fi)s )e, dq)) :e a zr)r epsrtiom daa p daurete a: aqruraetsttroo dmae dsiu oe aa mqumaetntrdoa mdeas 1i .o4 7a4m,2m1e nad 6a. 3d8a8 1,2.530 e0u rao 6 [.A00r0t. e5u5r, oc o[A. 5r,t .l e5t5t., cco)]. 5, lett. d)]naeP • Art. 18, co. 1, lett. g)41, n), p) seconda parte, s) e v): ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 55, co. 5, lett. e)]S• Art. 18, co. 1, lett. o): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentee • Art. 18, co. 1, lett. g-bis): sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 55, co. 5 lett. h)]vinoiznitartsin •e• sAAcrrlutt..d 11e88 l,,’ accpoop.. l11i,,c alleezttitto.. nrre)),, dppeeelrrl egg slliia iinnnzffiooorrnttiuu cnnoiin sssuueppgeeurreiinootrriii aaalidl a tur veni o ggliiaoozrrinnoino: e:s asdanenzlliz’oiaonrnet eiac aommlmom i5ni3nis idtsretarl atDitvi.avPa p. Rpe.ce 3ucu0nn igaiairuiragia nd oda a 11 96.2612548,, 2,n55.0 1a a1 2 25.42.5 1[2A18,r3,t21. 8 5e 5euu,r rcooo [ .[A A6r)rt].t .5 555, ,c coo. .5 5 l,e ltett. th. g)]);]aSimm • Art. 18, co. 1, lett. aa): sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 55, co. 5, lett. l)]A • Art. 18, co.1, lett. bb): sanzione amministrativa pecuniaria da 1.228,50 a 5.528,28 euro [Art. 55, co. 5, lett. g)]• Art. 18, co. 2: sanzione amministrativa pecuniaria da 1.228,50 a 5.528,28 euro [Art. 55, co. 5, lett. g)]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratoriINTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2012 del 15/11/2012 - Designazione dei lavoratori addetti al servizio antincendio nelle aziende fino a 10 lavoratori• INTERPELLO N. 18/2014 del 06/10/2014 - Visite mediche al di fuori degli orari di servizio• INTERPELLO N. 11/2016 del 25/10/2016 - La valutazione dei rischi ambientali e sicurezza del posto di lavoro del personale navigante delle compagnieaeree• INTERPELLO N. 14/2016 del 25/10/2016 - Oneri visite mediche ai sensi dell’art. 41 del d.lgs. n. 81.2008• INTERPELLO N. 1/2018 del 14/02/2018 - Obblighi di cui all’art.18, comma 1, lettera b), del d.lgs. n. 81/2008 e al D.M. 10 marzo 1998, per un datoredi lavoro che svolga le proprie attività esclusivamente presso unità produttive di un datore di lavoroRichiami all’Art. 18:- Art. 43, co. 1 - Art. 43, co. 1, lett. b) - Art. 50, co. 2 - Art. 55, co. 6bis - Art. 71, co. 4, lett. a), num. 3) - Art. 96, co. 2 - Art. 104, co. 4 - Art. 177, co. 1 - Art.193, co. 1 - Art. 237, co. 1, lett. c)", "sections": [ "Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesseattività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:a) nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presentedecreto legislativo.b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lottaantincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primosoccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;b-bis) individuare il preposto o i preposti per l'effettuazione delle attività di vigilanza di cui all'articolo", "I contrattie gli accordi collettivi di lavoro possono stabilire l'emolumento spettante al preposto per lo svolgimento delleattività di cui al precedente periodo. Il preposto non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimentodella propria attività;38c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto allaloro salute e alla sicurezza;d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del serviziodi prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specificoaddestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendaliin materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi diprotezione individuali messi a loro disposizione;g) inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria erichiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto;g bis) nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, comunicare tempestivamente al medico competentela cessazione del rapporto di lavoro;h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché ilavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zonapericolosa;i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischiostesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37;m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere37 ai sensi del comma 2 dell’art 306 “Le disposizioni di cui agli articoli 17, co. 1, lett. a), e 28, nonché le altre disposizioni in tema di valutazione dei rischi chead esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto, diventano efficaci a decorrere dal 01/01/09; fino a tale datacontinuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti” Ai sensi dell’art 32 comma 2 del D.L. 30/12/08 n.207, convertito con Legge del 27/02/09 n.14, ledisposizioni di cui all’articolo 28, commi 1 e 2, concernenti la valutazione dello stress lavoro-correlato e la data certa entrano in vigore il 16/05/", "38 Lettera introdotta dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazionedelle misure di sicurezza e di protezione della salute;o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e perl’espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche susupporto informatico come previsto dall’articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo rappresentantedi accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda;p) elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto dall’articolo53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamentecopia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il documento è consultato esclusivamente in azienda;q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per lasalute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza dirischio;r) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionaleper la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, afini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dallavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoroche comportino un’assenza al lavoro superiore a tre giorni; l’obbligo di comunicazione degli infortuni sul lavoroche comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni si considera comunque assolto per mezzo delladenuncia di cui all’articolo 53 del testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gliinfortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965,n. 1124;s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50;t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonchéper il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo", "Tali misure devonoessere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero dellepersone presenti;u) nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di appositatessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione deldatore di lavoro39;v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all’articolo 35;z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza aifini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione edella protezione;aa) comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionaleper la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominatividei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l’obbligo di cui alla presentelettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati;bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansionelavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.1-bis. L’obbligo di cui alla lettera r) del comma 1, relativo alla comunicazione a fini statistici e informativi dei datirelativi agli infortuni che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, decorredalla scadenza del termine di dodici mesi dall’adozione del decreto di cui all’articolo 8, comma", "Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in meritoa:a) la natura dei rischi;b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;d) i dati di cui al comma 1, lettera r) e quelli relativi alle malattie professionali;e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.", "Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presentedecreto legislativo, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubbliciuffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto dinorme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente decretolegislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agliuffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne hal’obbligo giuridico.39 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri), della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, nella tessera di riconoscimento, prevista dall’art. 18, comma 1, lett. u) dovrà essere precisata anche la data di assunzione e, in caso disubappalto, la relativa autorizzazione.40 Comma così modificato dall’art. 3, comma 3-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244 (in G.U. 30/12/2016, n.304), convertito con modificazioni dallaL. 27 febbraio 2017, n. 19 (in S.O. n. 14, relativo alla G.U. 28/02/2017, n. 49), in vigore dal 30/12/", "1 I Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche sono esentati da qualsiasi responsabilità civile, amministrativa e penalequalora abbiano tempestivamente richiesto gli interventi strutturali e di manutenzione di cui al comma 3, necessariper assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati,adottando le misure di carattere gestionale di propriacompetenza nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente. In ogni caso gli interventi relativi all’installazionedegli impianti e alla loro verifica periodica e gli interventi strutturali e di manutenzione riferiti ad aree e spazi degliedifici non assegnati alle Istituzioni Scolastiche nonché ai vani e locali tecnici e ai tetti e sottotetti delle sedi delleIstituzioni Scolastiche restano a carico dell’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti,alla loro fornitura e manutenzione. Qualora i Dirigenti, sulla base della valutazione svolta, con la diligenza del buonpadre di famiglia, rilevino la sussistenza di un pericolo grave e immediato, possono interdire parzialmente ototalmente l’utilizzo dei locali e degli edifici assegnati, nonché ordinarne l’evacuazione, dandone tempestivacomunicazione all’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, alla loro fornitura emanutenzione, nonché alla competente autorità di pubblica sicurezza. Nei casi di cui al periodo precedente non siapplicano gli articoli 331, 340 e 658 del codice penale.", "Per le sedi delle Istituzioni Scolastiche, la valutazione dei rischi strutturali degli edifici e l’individuazione dellemisure necessarie a prevenirli sono di esclusiva competenza dell’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme odelle convenzioni vigenti, alla loro fornitura e manutenzione. Il documento di valutazione di cui al comma 2 è redattodal datore di lavoro congiuntamente all’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, allaloro fornitura e manutenzione. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dellavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, con proprio decreto da adottareentro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, stabilisce le modalità di valutazionecongiunta dei rischi connessi agli edifici scolastici.3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all’adempimento degli obblighi di cui agliarticoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l’esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimiarticoli qualora la mancata attuazione dei predetti obblighi sia addebitabile unicamente agli stessi e non siariscontrabile un difetto di vigilanza del datore di lavoro e dei dirigenti.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan •• AArrtt.. 1188,, ccoo.. 11,, lleetttt.. ac)),, eb)-,b fi)s )e, dq)) :e a zr)r epsrtiom daa p daurete a: aqruraetsttroo dmae dsiu oe aa mqumaetntrdoa mdeas 1i .o4 7a4m,2m1e nad 6a. 3d8a8 1,", "530 e0u rao 6 [.A00r0t. e5u5r, oc o[A. 5r,t .l e5t5t., cco)]. 5, lett. d)]naeP • Art. 18, co. 1, lett. g)41, n), p) seconda parte, s) e v): ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 55, co. 5, lett. e)]S• Art. 18, co. 1, lett. o): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentee • Art. 18, co. 1, lett. g-bis): sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 55, co. 5 lett. h)]vinoiznitartsin •e• sAAcrrlutt..d 11e88 l,,’ accpoop.. l11i,,c alleezttitto.. nrre)),, dppeeelrrl egg slliia iinnnzffiooorrnttiuu cnnoiin sssuueppgeeurreiinootrriii aaalidl a tur veni o ggliiaoozrrinnoino: e:s asdanenzlliz’oiaonrnet eiac aommlmom i5ni3nis idtsretarl atDitvi.avPa p. Rpe.ce 3ucu0nn igaiairuiragia nd oda a 11", "2612548,, 2,n", "0 1a a1 2", "5 1[2A18,r3,t", "8 5e 5euu,r rcooo [ .[A A6r)rt].t .5 555, ,c coo. .5 5 l,e ltett. th. g)]);]aSimm • Art. 18, co. 1, lett. aa): sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 55, co. 5, lett. l)]A • Art. 18, co.1, lett. bb): sanzione amministrativa pecuniaria da", "228,50 a", "528,28 euro [Art. 55, co. 5, lett. g)]• Art. 18, co. 2: sanzione amministrativa pecuniaria da", "228,50 a", "528,28 euro [Art. 55, co. 5, lett. g)]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratoriINTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2012 del 15/11/2012 - Designazione dei lavoratori addetti al servizio antincendio nelle aziende fino a 10 lavoratori• INTERPELLO N. 18/2014 del 06/10/2014 - Visite mediche al di fuori degli orari di servizio• INTERPELLO N. 11/2016 del 25/10/2016 - La valutazione dei rischi ambientali e sicurezza del posto di lavoro del personale navigante delle compagnieaeree• INTERPELLO N. 14/2016 del 25/10/2016 - Oneri visite mediche ai sensi dell’art. 41 del d.lgs. n.", "2008• INTERPELLO N. 1/2018 del 14/02/2018 - Obblighi di cui all’art.18, comma 1, lettera b), del d.lgs. n. 81/2008 e al D.M. 10 marzo 1998, per un datoredi lavoro che svolga le proprie attività esclusivamente presso unità produttive di un datore di lavoroRichiami all’Art. 18:- Art. 43, co. 1 - Art. 43, co. 1, lett. b) - Art. 50, co. 2 - Art. 55, co. 6bis - Art. 71, co. 4, lett. a), num. 3) - Art. 96, co. 2 - Art. 104, co. 4 - Art. 177, co. 1 - Art.193, co. 1 - Art. 237, co. 1, lett. c)" ] }, { "title": "Articolo 19 - Obblighi del preposto", "text": "1. In riferimento alle attività indicate all’articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delledisposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e deidispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di rilevazione di comportamenti nonconformi alle disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro e dirigenti ai fini della protezione collettiva41 Commento personale: si riporta quanto previsto dall’art. 55, comma, 6bis: In caso di violazione delle disposizioni previste dall’articolo 18, comma 1, letterag), e dall’articolo 37, commi 1, 7, 9 e 10, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se la violazione siriferisce a più di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicati.e individuale, intervenire per modificare il comportamento non conforme fornendo le necessarie indicazioni disicurezza. In caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza della inosservanza,interrompere l'attività del lavoratore e informare i superiori diretti;42b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che liespongono ad un rischio grave e specifico;c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dareistruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoroo la zona pericolosa;d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischiostesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in unasituazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature dilavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante illavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;f-bis) in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolorilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l'attività e, comunque, segnalaretempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate;43g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.inoizilan S• aAnrzt.i o1n9i, pcoe.r 1i,l lpertte.p ao)s, tco) , e), f) e f-bis: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.474,21 euro [Art. 56, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 19, co. 1, lett. b), d) e g): arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 982,81 euro [Art. 56, co. 1, lett. b)]SLETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 19:- Art. 18, co. 3-bis - Art. 166, co. 1 - Art. 171, co. 1 - Art. 179, co. 1 - Art. 263, co. 1 - Art. 283, co. 1", "sections": [ "In riferimento alle attività indicate all’articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delledisposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e deidispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di rilevazione di comportamenti nonconformi alle disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro e dirigenti ai fini della protezione collettiva41 Commento personale: si riporta quanto previsto dall’art. 55, comma, 6bis: In caso di violazione delle disposizioni previste dall’articolo 18, comma 1, letterag), e dall’articolo 37, commi 1, 7, 9 e 10, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se la violazione siriferisce a più di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicati.e individuale, intervenire per modificare il comportamento non conforme fornendo le necessarie indicazioni disicurezza. In caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza della inosservanza,interrompere l'attività del lavoratore e informare i superiori diretti;42b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che liespongono ad un rischio grave e specifico;c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dareistruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoroo la zona pericolosa;d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischiostesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in unasituazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature dilavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante illavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;f-bis) in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolorilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l'attività e, comunque, segnalaretempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate;43g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo", "inoizilan S• aAnrzt.i o1n9i, pcoe.r 1i,l lpertte.p ao)s, tco) , e), f) e f-bis: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "474,21 euro [Art. 56, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 19, co. 1, lett. b), d) e g): arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 982,81 euro [Art. 56, co. 1, lett. b)]SLETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 19:- Art. 18, co. 3-bis - Art. 166, co. 1 - Art. 171, co. 1 - Art. 179, co. 1 - Art. 263, co. 1 - Art. 283, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 20 - Obblighi dei lavoratori", "text": "1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sulluogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alleistruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.2. I lavoratori devono in particolare:a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tuteladella salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini dellaprotezione collettiva ed individuale;c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e le miscele pericolose44, i mezzi di trasporto e,nonché i dispositivi di sicurezza;d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositividi cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza,adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvol’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notiziaal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possonocompromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medicocompetente.3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera diriconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro45.Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo42 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.43 Lettera introdotta dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.44 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).45 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, nella tessera di riconoscimento dovrà essere precisata anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione.luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto46.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n0i, pcoe.r 2i, llaevtto. rba)t,o cr)i, d), e), f), g), h), i): arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 59, co. 1, lett. a)]aPSe Sanzioni per i lavoratorivinoiznitartsin • Art. 20 co. 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 59, co. 1, lett. b)]aSimm Sanzioni per i lavoratori autonomiA • Art. 20 co. 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 60, co. 2]Richiami all’Art. 20:- Art. 18, co. 3-bis - Art. 78, co. 1 - Art. 78, co. 2", "sections": [ "Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sulluogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alleistruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.", "I lavoratori devono in particolare:a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tuteladella salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini dellaprotezione collettiva ed individuale;c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e le miscele pericolose44, i mezzi di trasporto e,nonché i dispositivi di sicurezza;d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositividi cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza,adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvol’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notiziaal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possonocompromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medicocompetente.", "I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera diriconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro", "Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo42 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.43 Lettera introdotta dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.44 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).45 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, nella tessera di riconoscimento dovrà essere precisata anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione.luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto", "inoiznilane S• aAnrzt.i o2n0i, pcoe.r 2i, llaevtto. rba)t,o cr)i, d), e), f), g), h), i): arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 59, co. 1, lett. a)]aPSe Sanzioni per i lavoratorivinoiznitartsin • Art. 20 co. 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 59, co. 1, lett. b)]aSimm Sanzioni per i lavoratori autonomiA • Art. 20 co. 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 60, co. 2]Richiami all’Art. 20:- Art. 18, co. 3-bis - Art. 78, co. 1 - Art. 78, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 21 - Disposizioni relative ai componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del Codice", "text": "civile e ai lavoratori autonomi1. I componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del Codice civile, i lavoratori autonomi che compionoopere o servizi ai sensi dell’articolo 2222 del Codice civile, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplicioperanti nel settore agricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti devono:a) utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al Titolo III;b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al Titolo III;c) munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualoraeffettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto osubappalto.472. I soggetti di cui al comma 1, relativamente ai rischi propri delle attività svolte e con oneri a proprio carico hannofacoltà di:a) beneficiare della sorveglianza sanitaria secondo le previsioni di cui all’articolo 41, fermi restando gli obblighiprevisti da norme speciali;b) partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propridelle attività svolte, secondo le previsioni di cui all’articolo 37, fermi restando gli obblighi previsti da normespeciali.inoizilan Sfoanndzoio, ni is opceir d ie clolem spocoineetàn tsie dmelpll’iicmi porpeesraa nfatim nielila sreet tdoir ceu ai garlilc’aorloti, cgollio a 2r3ti0g-ibainsi dee il pcoicdcioclei cciovmilem, eprecri ai nlativ oratori autonomi, i coltivatori diretti delneaSP • Art. 21, co. 1, lett. a), b): arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 60, co. 1, lett. a)]evinoiznitartsin Sfoanndzoio, ni is opceir d ie clolem spocoineetàn tsie dmelpll’iicmi porpeesraa nfatim nielila sreet tdoir ceu ai garlilc’aorloti,c gollio a 2r3ti0g-ibainsi dee il pcoicdcioclei cciovmilem, eprecri ai nlativ oratori autonomi, i coltivatori diretti delaSim • Art. 21, co. 1, lett. c): sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 60, co. 1, lett. b)]mALETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 9/2013 del 24/10/2013 - Imprese familiari• INTERPELLO N. 5/2016 del 12/05/2016 - Applicazione del d.lgs. n. 81.2008 agli studi associati degli infermieri• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 21:- Art. 3, co. 11 - Art. 3, co. 12 - Art. 3, co. 12-bis - Art. 27, co. 1 - Art. 37, co. 8", "sections": [ "civile e ai lavoratori autonomi", "I componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del Codice civile, i lavoratori autonomi che compionoopere o servizi ai sensi dell’articolo 2222 del Codice civile, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplicioperanti nel settore agricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti devono:a) utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al Titolo III;b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al Titolo III;c) munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualoraeffettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto osubappalto.", "I soggetti di cui al comma 1, relativamente ai rischi propri delle attività svolte e con oneri a proprio carico hannofacoltà di:a) beneficiare della sorveglianza sanitaria secondo le previsioni di cui all’articolo 41, fermi restando gli obblighiprevisti da norme speciali;b) partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propridelle attività svolte, secondo le previsioni di cui all’articolo 37, fermi restando gli obblighi previsti da normespeciali.inoizilan Sfoanndzoio, ni is opceir d ie clolem spocoineetàn tsie dmelpll’iicmi porpeesraa nfatim nielila sreet tdoir ceu ai garlilc’aorloti, cgollio a 2r3ti0g-ibainsi dee il pcoicdcioclei cciovmilem, eprecri ai nlativ oratori autonomi, i coltivatori diretti delneaSP • Art. 21, co. 1, lett. a), b): arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 60, co. 1, lett. a)]evinoiznitartsin Sfoanndzoio, ni is opceir d ie clolem spocoineetàn tsie dmelpll’iicmi porpeesraa nfatim nielila sreet tdoir ceu ai garlilc’aorloti,c gollio a 2r3ti0g-ibainsi dee il pcoicdcioclei cciovmilem, eprecri ai nlativ oratori autonomi, i coltivatori diretti delaSim • Art. 21, co. 1, lett. c): sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro [Art. 60, co. 1, lett. b)]mALETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 9/2013 del 24/10/2013 - Imprese familiari• INTERPELLO N. 5/2016 del 12/05/2016 - Applicazione del d.lgs. n.", "2008 agli studi associati degli infermieri• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 21:- Art. 3, co. 11 - Art. 3, co. 12 - Art. 3, co. 12-bis - Art. 27, co. 1 - Art. 37, co. 8" ] }, { "title": "Articolo 22 - Obblighi dei progettisti", "text": "1. I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia disalute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti edispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia.46 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, la tessera di riconoscimento dei lavoratori autonomi deve contenere anche l’indicazione del committente.47 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, la tessera di riconoscimento, prevista dall’art. 21, comma 1, lett. c) deve contenere anche l’indicazione del committente.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n2i: paerrre is tpor ofigneot tai sstei i mesi o ammenda da 1.842,76 a 7.371,03 euro [Art. 57, co. 1]aPSRichiami all’Art. 22:- Art. 18, co. 3-bis", "sections": [ "I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia disalute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti edispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia.46 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, la tessera di riconoscimento dei lavoratori autonomi deve contenere anche l’indicazione del committente.47 Ai sensi dell’art. 5 (Identificazione degli addetti nei cantieri) della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigoredal 7 settembre 2010, la tessera di riconoscimento, prevista dall’art. 21, comma 1, lett. c) deve contenere anche l’indicazione del committente.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n2i: paerrre is tpor ofigneot tai sstei i mesi o ammenda da", "842,76 a", "371,03 euro [Art. 57, co. 1]aPSRichiami all’Art. 22:- Art. 18, co. 3-bis" ] }, { "title": "Articolo 23 - Obblighi dei fabbricanti e dei fornitori", "text": "1. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi diprotezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia disalute e sicurezza sul lavoro.2. In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbonoessere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n3i: paerrre is tio f adbab trriec aa nsteii em ie fsoi ron aitmormi enda da 12.285,06 a 49.140,26 euro [Art. 57, co. 2]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2017 del 13/12/2017 - Applicazione dell’art. 23 del D.Lgs. 81.08Richiami all’Art. 23:- Art. 18, co. 3-bis", "sections": [ "Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi diprotezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia disalute e sicurezza sul lavoro.", "In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbonoessere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n3i: paerrre is tio f adbab trriec aa nsteii em ie fsoi ron aitmormi enda da", "285,06 a", "140,26 euro [Art. 57, co. 2]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2017 del 13/12/2017 - Applicazione dell’art. 23 del D.Lgs.", "08Richiami all’Art. 23:- Art. 18, co. 3-bis" ] }, { "title": "Articolo 24 - Obblighi degli installatori", "text": "1. Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza,devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n4i: paerrre gsltio ifninstoa all atrtoe rmi esi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro [Art. 57, co. 3]aPSRichiami all’Art. 24:- Art. 18, co. 3-bis", "sections": [ "Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza,devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n4i: paerrre gsltio ifninstoa all atrtoe rmi esi o ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro [Art. 57, co. 3]aPSRichiami all’Art. 24:- Art. 18, co. 3-bis" ] }, { "title": "Articolo 25 - Obblighi del medico competente", "text": "1. Il medico competente:a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, ancheai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazionedelle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione einformazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primosoccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative dellavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”,secondo i principi della responsabilità sociale;b) programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 attraverso protocolli sanitari definiti infunzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;c) istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ognilavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale cartella è conservata con salvaguardia del segretoprofessionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e latrascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medicocompetente;d) consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nelrispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196(N), e con salvaguardia delsegreto professionale;e) consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio, e glifornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima; l’originale della cartellasanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196, da parte del datore di lavoro, per almeno dieci anni, salvo il diverso termine previsto da altre disposizionidel presente decreto;f) Lettera soppressa dall’art. 15 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106g) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso diesposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anchedopo la cessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornisce altresì, a richiesta,informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;h) informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 e, a richiestadello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;i) comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35, al datore di lavoro, al responsabile delservizio di prevenzione protezione dai rischi, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimicollettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini dellaattuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori;l) visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazionedei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deve essere comunicata al datore di lavoro aifini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi;m) partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti contempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria;n) comunica, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cui all’articolo 38 al Ministero dellavoro, della salute e delle politiche sociali entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto.Sanzioni per il medico competenteinoiznilane •c• )AA] rrtt.. 2255,, ccoo.. 11,, lleetttt.. ab)):, cc)o,n g r):i faerrrimeseton tfoin aol laa dvuaelu mtaezsiio on ea mdemi erinsdcah id:a a 3rr6e8s,t5o6 f ian o1 .a4 7tr4e,2 m1 eesui roo a[mArmt.e 5n8d,a cdoa. 14,9 l1e,t4t.0 b a) ]1 .965,61 euro [Art. 58, co. 1, lett.aPS • Art. 25, co. 1, lett. d), e), primo periodo: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 982,81 euro [Art. 58, co. 1, lett. a)]• Art. 25, co. 1, lett. l): arresto fino a tre mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 58, co. 1, lett. c)]ev Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoiznitartsin • Art. 25, co. 1, lett. e), secondo periodo: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 55, co. 5 lett. h)]aSim Sanzioni per il medico competentemA • Art. 25, co. 1, lett. h), i): sanzione amministrativa pecuniaria da 737,10 a 2.457,02 euro [Art. 58, co. 1, lett. d)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 8/2015 del 02/11/2015 - Applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro in tema di sorveglianza sanitaria edi visita dei luoghi di lavoro da parte del medico competente• INTERPELLO N. 4/2019 del 11/07/2019 - Articolo 53 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni – Tenuta delladocumentazione sanitaria su supporto informatico.Note all’Art. 25Richiami all’Art. 25:- Art. 18, co. 3-bis - Art. 41, co. 5 - Art. 186, co. 1 - Art. 230, co. 1 - Art. 243, co. 2 e 4 - ALL. 3A", "sections": [ "Il medico competente:a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, ancheai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazionedelle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione einformazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primosoccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative dellavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”,secondo i principi della responsabilità sociale;b) programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 attraverso protocolli sanitari definiti infunzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;c) istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ognilavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale cartella è conservata con salvaguardia del segretoprofessionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e latrascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medicocompetente;d) consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nelrispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196(N), e con salvaguardia delsegreto professionale;e) consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio, e glifornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima; l’originale della cartellasanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196, da parte del datore di lavoro, per almeno dieci anni, salvo il diverso termine previsto da altre disposizionidel presente decreto;f) Lettera soppressa dall’art. 15 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106g) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso diesposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anchedopo la cessazione della attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornisce altresì, a richiesta,informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;h) informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 e, a richiestadello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;i) comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all’articolo 35, al datore di lavoro, al responsabile delservizio di prevenzione protezione dai rischi, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimicollettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini dellaattuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori;l) visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazionedei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deve essere comunicata al datore di lavoro aifini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi;m) partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti contempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria;n) comunica, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cui all’articolo 38 al Ministero dellavoro, della salute e delle politiche sociali entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto.Sanzioni per il medico competenteinoiznilane •c• )AA] rrtt.. 2255,, ccoo.. 11,, lleetttt.. ab)):, cc)o,n g r):i faerrrimeseton tfoin aol laa dvuaelu mtaezsiio on ea mdemi erinsdcah id:a a 3rr6e8s,t5o6 f ian o1 .a4 7tr4e,2 m1 eesui roo a[mArmt.e 5n8d,a cdoa. 14,9 l1e,t4t.0 b a) ]1 .965,61 euro [Art. 58, co. 1, lett.aPS • Art. 25, co. 1, lett. d), e), primo periodo: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 982,81 euro [Art. 58, co. 1, lett. a)]• Art. 25, co. 1, lett. l): arresto fino a tre mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 58, co. 1, lett. c)]ev Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoiznitartsin • Art. 25, co. 1, lett. e), secondo periodo: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 55, co. 5 lett. h)]aSim Sanzioni per il medico competentemA • Art. 25, co. 1, lett. h), i): sanzione amministrativa pecuniaria da 737,10 a", "457,02 euro [Art. 58, co. 1, lett. d)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 8/2015 del 02/11/2015 - Applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro in tema di sorveglianza sanitaria edi visita dei luoghi di lavoro da parte del medico competente• INTERPELLO N. 4/2019 del 11/07/2019 - Articolo 53 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni – Tenuta delladocumentazione sanitaria su supporto informatico.Note all’Art. 25Richiami all’Art. 25:- Art. 18, co. 3-bis - Art. 41, co. 5 - Art. 186, co. 1 - Art. 230, co. 1 - Art. 243, co. 2 e 4 - ALL. 3A" ] }, { "title": "Articolo 26 - Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione", "text": "1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomiall’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero cicloproduttivo dell’azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o laprestazione di lavoro autonomo:a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità tecnicoprofessionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle fornitureda affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione. Fino alla data di entrata in vigoredel decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità:1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possessodei requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell’articolo 47(N) del Testo Unico delledisposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decretodel Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sonodestinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.2. Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attivitàlavorativa oggetto dell’appalto;b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosireciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse impresecoinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione e il coordinamento di cui al comma 2, elaborando ununico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile,ridurre al minimo i rischi da interferenze ovvero individuando, limitatamente ai settori di attività a basso rischio diinfortuni e malattie professionali di cui all’articolo 29, comma 6-ter, con riferimento sia all’attività del datore di lavorocommittente sia alle attività dell’impresa appaltatrice e dei lavoratori autonomi, un proprio incaricato, in possesso diformazione, esperienza e competenza professionali, adeguate e specifiche in relazione all’incarico conferito, nonchèdi periodico aggiornamento e di conoscenza diretta dell’ambiente di lavoro, per sovrintendere a tali cooperazione ecoordinamento. In caso di redazione del documento esso è allegato al contratto di appalto o di opera e deve essereadeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture. A tali dati accedono il rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente piùrappresentative a livello nazionale. Dell’individuazione dell’incaricato di cui al primo periodo o della sua sostituzionedeve essere data immediata evidenza nel contratto di appalto o di opera. Le disposizioni del presente comma non siapplicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. Nell’ambitodi applicazione del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, tale documento è redatto, ai finidell’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dellospecifico appalto.483-bis. Ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 non si applica ai servizi dinatura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, ai lavori o servizi la cui durata non è superiore acinque uomini-giorno, sempre che essi non comportino rischi derivanti dal rischio di incendio di livello elevato, aisensi del decreto del Ministro dell’interno 10 marzo 1998, pubblicato nel supplemento ordinario n. 64 alla GazzettaUfficiale n. 81 del 7 aprile 1998, o dallo svolgimento di attività in ambienti confinati, di cui al regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177, o dalla presenza di agenti cancerogeni, mutagenio biologici, di amianto o di atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI del presentedecreto. Ai fini del presente comma, per uomini-giorno si intende l’entità presunta dei lavori, servizi e forniturerappresentata dalla somma delle giornate di lavoro necessarie all’effettuazione dei lavori, servizi o fornitureconsiderata con riferimento all’arco temporale di un anno dall’inizio dei lavori.493-ter. Nei casi in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 34, del decreto legislativo 12 aprile2006, n. 163, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente, il soggetto che affida il contrattoredige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una valutazione ricognitiva dei rischi standardrelativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Ilsoggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predettodocumento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto;l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.4. Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato pagamento delleretribuzioni e dei contributi previdenziali e assicurativi, l’imprenditore committente risponde in solido con l’appaltatore,nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendentedall’appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell’Istituto nazionale per l’assicurazionecontro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni delpresente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle impreseappaltatrici o subappaltatrici.5. Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento delladata di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di somministrazionedi beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del Codice civile(N), devono essere specificamente indicati a pena dinullità ai sensi dell’articolo 1418(N) del Codice civile i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non siapossibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze dellelavorazioni. I costi di cui al primo periodo non sono soggetti a ribasso. Con riferimento ai contratti di cui al precedenteperiodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicurezza del lavoro devono essere indicati entro il 31 dicembre2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso a tale data. A tali dati possono accedere, su richiesta, ilrappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratoricomparativamente più rappresentative a livello nazionale.6. Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte nelle procedure diaffidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono tenuti a valutare che il valoreeconomico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo alla sicurezza, il quale deveessere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all’entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delleforniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro è determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministrodel lavoro, della salute e delle politiche sociali, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettivastipulata dai sindacati comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale,dei diversi settori merceologici e delle differenti aree territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il costodel lavoro è determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a quello preso inconsiderazione.7. Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163(N), come da ultimo modificatedall’articolo 8, comma 1, della Legge 3 agosto 2007, n. 123(N), trovano applicazione in materia di appalti pubblici ledisposizione del presente decreto.48 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);49 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);8. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall’impresaappaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia,contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro50.8-bis. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, i datori di lavoro appaltatori osubappaltatori devono indicare espressamente al datore di lavoro committente il personale che svolge la funzione dipreposto;51Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteila • Art. 26, co. 1, lett. a): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 55, co. 5, lett. b)]neP • Art. 26, co. 1, lett. b): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]in • Art. 26, co. 2 e 3, primo periodo: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro [Art. 55, co. 5, lett. d)]oizna Altri soggettiS• 8-bis: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro [Art. 55, co. 5, lett. d)]evinoiznaSitartsinim S• aAnrzt.i o2n6i, pcoe.r 8il: dsaantoziroen de ia lmavmoirnois etr ial tdiviari pgeecnuten iaria da 122,85 a 614,25 euro per ciascun lavoratore [Art. 55, co. 5, lett. i)]mALETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 10/02/2011 prot. 15/SEGR/003328 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione della Procedura per la fornitura dicalcestruzzo in cantiere.INTERPELLI• INTERPELLO N. 6/2013 del 02/05/2013 - Applicazione del D.Lgs. 81/2008 a “Stuntmen” e “addetto effetti speciali”• INTERPELLO N. 5/2016 del 12/05/2016 - Applicazione del d.lgs. n. 81.2008 agli studi associati degli infermieri• INTERPELLO N. 1/2018 del 14/02/2018 - Obblighi di cui all’art.18, comma 1, lettera b), del d.lgs. n. 81/2008 e al D.M. 10 marzo 1998, per un datoredi lavoro che svolga le proprie attività esclusivamente presso unità produttive di un datore di lavoroNote all’Art. 26Richiami all’Art. 26:- Art. 3, co. 11 - Art. 6 co. 8 lett. m-ter) - Art. 18, co. 1, lett. p) - Art. 29, co. 4 - Art. 50, co. 5 - Art. 50, co. 6 - Art. 96, co. 1-bis - Art. 96, co. 2 - Art. 97, co. 2 -Art. 292, co. 2", "sections": [ "Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomiall’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero cicloproduttivo dell’azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o laprestazione di lavoro autonomo:a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità tecnicoprofessionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle fornitureda affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione. Fino alla data di entrata in vigoredel decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità:1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;2) acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possessodei requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell’articolo 47(N) del Testo Unico delledisposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decretodel Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sonodestinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.", "Nell’ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attivitàlavorativa oggetto dell’appalto;b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosireciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse impresecoinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.", "Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione e il coordinamento di cui al comma 2, elaborando ununico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile,ridurre al minimo i rischi da interferenze ovvero individuando, limitatamente ai settori di attività a basso rischio diinfortuni e malattie professionali di cui all’articolo 29, comma 6-ter, con riferimento sia all’attività del datore di lavorocommittente sia alle attività dell’impresa appaltatrice e dei lavoratori autonomi, un proprio incaricato, in possesso diformazione, esperienza e competenza professionali, adeguate e specifiche in relazione all’incarico conferito, nonchèdi periodico aggiornamento e di conoscenza diretta dell’ambiente di lavoro, per sovrintendere a tali cooperazione ecoordinamento. In caso di redazione del documento esso è allegato al contratto di appalto o di opera e deve essereadeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture. A tali dati accedono il rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente piùrappresentative a livello nazionale. Dell’individuazione dell’incaricato di cui al primo periodo o della sua sostituzionedeve essere data immediata evidenza nel contratto di appalto o di opera. Le disposizioni del presente comma non siapplicano ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. Nell’ambitodi applicazione del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, tale documento è redatto, ai finidell’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dellospecifico appalto.483-bis. Ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 non si applica ai servizi dinatura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, ai lavori o servizi la cui durata non è superiore acinque uomini-giorno, sempre che essi non comportino rischi derivanti dal rischio di incendio di livello elevato, aisensi del decreto del Ministro dell’interno 10 marzo 1998, pubblicato nel supplemento ordinario n. 64 alla GazzettaUfficiale n. 81 del 7 aprile 1998, o dallo svolgimento di attività in ambienti confinati, di cui al regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177, o dalla presenza di agenti cancerogeni, mutagenio biologici, di amianto o di atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI del presentedecreto. Ai fini del presente comma, per uomini-giorno si intende l’entità presunta dei lavori, servizi e forniturerappresentata dalla somma delle giornate di lavoro necessarie all’effettuazione dei lavori, servizi o fornitureconsiderata con riferimento all’arco temporale di un anno dall’inizio dei lavori.493-ter. Nei casi in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 34, del decreto legislativo 12 aprile2006, n. 163, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente, il soggetto che affida il contrattoredige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una valutazione ricognitiva dei rischi standardrelativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Ilsoggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predettodocumento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto;l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.", "Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato pagamento delleretribuzioni e dei contributi previdenziali e assicurativi, l’imprenditore committente risponde in solido con l’appaltatore,nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendentedall’appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell’Istituto nazionale per l’assicurazionecontro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni delpresente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle impreseappaltatrici o subappaltatrici.", "Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento delladata di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di somministrazionedi beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del Codice civile(N), devono essere specificamente indicati a pena dinullità ai sensi dell’articolo 1418(N) del Codice civile i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non siapossibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze dellelavorazioni. I costi di cui al primo periodo non sono soggetti a ribasso. Con riferimento ai contratti di cui al precedenteperiodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicurezza del lavoro devono essere indicati entro il 31 dicembre2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso a tale data. A tali dati possono accedere, su richiesta, ilrappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratoricomparativamente più rappresentative a livello nazionale.", "Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte nelle procedure diaffidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono tenuti a valutare che il valoreeconomico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo alla sicurezza, il quale deveessere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all’entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delleforniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro è determinato periodicamente, in apposite tabelle, dal Ministrodel lavoro, della salute e delle politiche sociali, sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettivastipulata dai sindacati comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale,dei diversi settori merceologici e delle differenti aree territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il costodel lavoro è determinato in relazione al contratto collettivo del settore merceologico più vicino a quello preso inconsiderazione.", "Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 12 aprile 2006 n. 163(N), come da ultimo modificatedall’articolo 8, comma 1, della Legge 3 agosto 2007, n. 123(N), trovano applicazione in materia di appalti pubblici ledisposizione del presente decreto.48 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);49 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);", "Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall’impresaappaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia,contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro", "8-bis. Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, i datori di lavoro appaltatori osubappaltatori devono indicare espressamente al datore di lavoro committente il personale che svolge la funzione dipreposto;51Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteila • Art. 26, co. 1, lett. a): arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 55, co. 5, lett. b)]neP • Art. 26, co. 1, lett. b): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]in • Art. 26, co. 2 e 3, primo periodo: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "500 a", "000 euro [Art. 55, co. 5, lett. d)]oizna Altri soggettiS• 8-bis: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "500 a", "000 euro [Art. 55, co. 5, lett. d)]evinoiznaSitartsinim S• aAnrzt.i o2n6i, pcoe.r 8il: dsaantoziroen de ia lmavmoirnois etr ial tdiviari pgeecnuten iaria da 122,85 a 614,25 euro per ciascun lavoratore [Art. 55, co. 5, lett. i)]mALETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 10/02/2011 prot. 15/SEGR/003328 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione della Procedura per la fornitura dicalcestruzzo in cantiere.INTERPELLI• INTERPELLO N. 6/2013 del 02/05/2013 - Applicazione del D.Lgs. 81/2008 a “Stuntmen” e “addetto effetti speciali”• INTERPELLO N. 5/2016 del 12/05/2016 - Applicazione del d.lgs. n.", "2008 agli studi associati degli infermieri• INTERPELLO N. 1/2018 del 14/02/2018 - Obblighi di cui all’art.18, comma 1, lettera b), del d.lgs. n. 81/2008 e al D.M. 10 marzo 1998, per un datoredi lavoro che svolga le proprie attività esclusivamente presso unità produttive di un datore di lavoroNote all’Art. 26Richiami all’Art. 26:- Art. 3, co. 11 - Art. 6 co. 8 lett. m-ter) - Art. 18, co. 1, lett. p) - Art. 29, co. 4 - Art. 50, co. 5 - Art. 50, co. 6 - Art. 96, co. 1-bis - Art. 96, co. 2 - Art. 97, co. 2 -Art. 292, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 27 - Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi", "text": "1. Con il decreto del Presidente della Repubblica di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), sono individuati i settori, ivicompresi i settori della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico, e i criteri finalizzati alla definizione diun sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, con riferimento alla tutela della salute e sicurezzasul lavoro, fondato sulla base della specifica esperienza, competenza e conoscenza, acquisite anche attraversopercorsi formativi mirati, e sulla base delle attività di cui all’articolo 21, comma 2, nonchè sull’applicazione dideterminati standard contrattuali e organizzativi nell’impiego della manodopera, anche in relazione agli appalti e alletipologie di lavoro flessibile, certificati ai sensi del titolo VIII, capo I, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,e successive modificazioni.521-bis. Con riferimento all’edilizia, il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi si realizza almenoattraverso la adozione e diffusione, nei termini e alle condizioni individuati dal decreto del Presidente della Repubblicadi cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), di uno strumento che consenta la continua verifica della idoneità delle impresee dei lavoratori autonomi, in assenza di violazioni alle disposizioni di legge e con riferimento ai requisiti previsti, tracui la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e i provvedimenti impartiti dagli organi di vigilanza. Talestrumento opera per mezzo della attribuzione alle imprese ed ai lavoratori autonomi di un punteggio iniziale chemisuri tale idoneità, soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sullavoro. L’azzeramento del punteggio per la ripetizione di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavorodetermina l’impossibilità per l’impresa o per il lavoratore autonomo di svolgere attività nel settore edile.2. Fermo restando quanto previsto dal comma 1-bis, che potrà, con le modalità ivi previste, essere esteso ad altrisettori di attività individuati con uno o più accordi interconfederali stipulati a livello nazionale dalle organizzazionisindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative, il possesso dei requisiti perottenere la qualificazione di cui al comma 1 costituisce elemento preferenziale per la partecipazione alle gare relativeagli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanzapubblica, sempre se correlati ai medesimi appalti o subappalti.50 Ai sensi dell’art. 5, della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigore dal 7 settembre 2010, nella tessera diriconoscimento, prevista dall’art. 18, comma 1, lett. u) dovrà essere precisata anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione.51 Comma introdotto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.52 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);2-bis. Sono fatte salve le disposizioni in materia di qualificazione previste dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, e successive modificazioni.DECRETI COLLEGATI• Decreto del Presidente della Repubblica - 14 settembre 2011, n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81.Richiami all’Art. 27:- Art. 6, co. 8, lett. g)SEZIONE II - VALUTAZIONE DEI RISCHI", "sections": [ "Con il decreto del Presidente della Repubblica di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), sono individuati i settori, ivicompresi i settori della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico, e i criteri finalizzati alla definizione diun sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, con riferimento alla tutela della salute e sicurezzasul lavoro, fondato sulla base della specifica esperienza, competenza e conoscenza, acquisite anche attraversopercorsi formativi mirati, e sulla base delle attività di cui all’articolo 21, comma 2, nonchè sull’applicazione dideterminati standard contrattuali e organizzativi nell’impiego della manodopera, anche in relazione agli appalti e alletipologie di lavoro flessibile, certificati ai sensi del titolo VIII, capo I, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,e successive modificazioni.521-bis. Con riferimento all’edilizia, il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi si realizza almenoattraverso la adozione e diffusione, nei termini e alle condizioni individuati dal decreto del Presidente della Repubblicadi cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), di uno strumento che consenta la continua verifica della idoneità delle impresee dei lavoratori autonomi, in assenza di violazioni alle disposizioni di legge e con riferimento ai requisiti previsti, tracui la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e i provvedimenti impartiti dagli organi di vigilanza. Talestrumento opera per mezzo della attribuzione alle imprese ed ai lavoratori autonomi di un punteggio iniziale chemisuri tale idoneità, soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sullavoro. L’azzeramento del punteggio per la ripetizione di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavorodetermina l’impossibilità per l’impresa o per il lavoratore autonomo di svolgere attività nel settore edile.", "Fermo restando quanto previsto dal comma 1-bis, che potrà, con le modalità ivi previste, essere esteso ad altrisettori di attività individuati con uno o più accordi interconfederali stipulati a livello nazionale dalle organizzazionisindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative, il possesso dei requisiti perottenere la qualificazione di cui al comma 1 costituisce elemento preferenziale per la partecipazione alle gare relativeagli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanzapubblica, sempre se correlati ai medesimi appalti o subappalti.50 Ai sensi dell’art. 5, della Legge 13 agosto 2010 n. 136, pubblicata sulla G.U. n. 196 del 23 agosto 2010, in vigore dal 7 settembre 2010, nella tessera diriconoscimento, prevista dall’art. 18, comma 1, lett. u) dovrà essere precisata anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione.51 Comma introdotto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.52 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);2-bis. Sono fatte salve le disposizioni in materia di qualificazione previste dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, e successive modificazioni.DECRETI COLLEGATI• Decreto del Presidente della Repubblica - 14 settembre 2011, n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,n.", "Richiami all’Art. 27:- Art. 6, co. 8, lett. g)SEZIONE II - VALUTAZIONE DEI RISCHI" ] }, { "title": "Articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi53", "text": "1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e dellesostanze o delle miscele chimiche54 impiegate, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tuttii rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischiparticolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo26 marzo 2001, n. 151(N), nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi equelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro e i rischi derivantidal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili, come definiti dall’articolo 89,comma 1, lettera a), del presente decreto, interessati da attività di scavo55.1-bis. La valutazione dello stress lavoro-correlato di cui al comma 1 è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cuiall’articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni ecomunque, anche in difetto di tale elaborazione, a far data dal 1° agosto 2010.562. Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione può essere tenuto,nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 53 del decreto, su supporto informatico e, deve essere munito anchetramite le procedure applicabili ai supporti informatici di cui all’articolo 53, di data certa o attestata dalla sottoscrizionedel documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizionedel responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o delrappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e del medico competente, ove nominato e contenere:a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella qualesiano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessaal datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne lacompletezza e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione;b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati,a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazioneaziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguatecompetenze e poteri;e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante deilavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del53 Commento personale: da notare che, ai sensi del comma 2 dell’art 306, “Le disposizioni di cui agli articoli 17, comma 1, lettera a), e 28, nonché le altredisposizioni in tema di valutazione dei rischi che ad esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto, diventanoefficaci a decorrere dal 01/01/09; fino a tale data continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti”. Inoltre, ai sensi dell’art 32 comma 2 del D.L.30/12/08 n. 207, convertito con Legge del 27/02/09 n. 14, “le disposizioni di cui all’art. 28, commi 1 e 2, concernenti la valutazione dello stress lavoro-correlatoe la data certa entrano in vigore il 16/05/09”. Per cui le disposizioni di cui al precedente periodo hanno trovato applicazione nel periodo dal 16/05/2009 al19/08/2009. Dal 20/08/2009, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 106/09 integrativo e correttivo del presente decreto, la decorrezza dell’obbligo della valutazionedello stress lavoro correlato è stata disciplinate dal comma 1-bis del presente art. 28. Il termine dell’applicazione della suddetta disposizione è statoulteriormente posticipato al 31/12/2010 (vedi nota successiva).54 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).55 Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. a), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/2012, come daerrata corrige pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19/10/2012. Le modifiche al D.Lgs. 81/08 introdotte dalla predetta legge, ai sensi del comma 3della stessa, come modificato dall’art. 4, comma 6, del decreto legge 30/12/2015, n. 210, convertito con modificazioni dalla legge 25/02/2016, n. 21, acquistanoefficacia decorsi dodici mesi dalla data della pubblicazione del decreto del Ministro della difesa, come specificato al comma 2 dell’art. 1 della legge 177/2012.Fino a tale data continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 7, commi primo, secondo e quarto, del decreto legislativo luogotenenziale 12 aprile1946, n. 320, che riacquistano efficacia, a decorrere dalla data di entrata in vigore della predetta legge, nel testo vigente il giorno antecedente la data di entratain vigore del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e sono autorizzate a proseguire l’attività le imprese giàoperanti ai sensi delle medesime disposizioni. Il citato comma 2 dell’art. 1 della legge 177/2012 stabilisce che entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore dellostesso sarà adottato un decreto istitutivo dell’albo di cui al comma 4-bis dell’art. 104 del D.Lgs. 81/08, in cui saranno altresì definiti i criteri per l’accertamentodell’idoneità delle imprese ai fini dell’iscrizione al medesimo albo, nonché per le successive verifiche biennali Tale decreto, n. 82 del 11 maggio 2015 (LINKESTERNO), è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26/06/2015.56 Ai sensi dell’art. 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni con la legge 30 luglio 2010, n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 allaG.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2,del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dei datori di lavoro del settore privato, il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 deldecreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010 … omissis.”.rischio;f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono unariconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.3. Il contenuto del documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle specifiche normesulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del presente decreto.3-bis. In caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare immediatamente lavalutazione dei rischi elaborando il relativo documento entro novanta giorni dalla data di inizio della propria attività.Anche in caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro deve comunque dare immediata evidenza,attraverso idonea documentazione, dell’adempimento degli obblighi di cui al comma 2, lettere b), c), d), e) e f), e alcomma 3, e immediata comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. A tale documentazioneaccede, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.573-ter. Ai fini della valutazione di cui al comma 1, l’Inail, anche in collaborazione con le aziende sanitarie locali per iltramite del Coordinamento Tecnico delle Regioni e i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettera ee), rendedisponibili al datore di lavoro strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio. L’Inail e le aziendesanitarie locali svolgono la predetta attività con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazionevigente.58Sanzioni per il datore di lavoroinoizilan •d iA crut.i 2a8i ,p croe.d 2e,t tlie ctto. mb)m, ic )[ Aor dt.) :5 5a,m cmo.e n3d] a da 2.457,02 a 4.914,03 euro se adotta il documento di cui all’Art. 17, co. 1, lett. a) in assenza degli elementineaP • Art. 28, co. 2, lett. a), primo periodo, ed f): ammenda da 1.228,50 a 2.457,02 euro se adotta il documento di cui all’Art. 17, co. 1, lett. a) in assenzaSdegli elementi di cui ai predetti commi [Art. 55, co. 4]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 18/11/2010 prot. 15/SEGR/0023692 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione delle indicazioni necessarie allavalutazione del rischio da stress lavoro-correlato di cui all’articolo 28. comma 1-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifichee integrazioni.• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.• Nota del 21/12/2020, prot. n. 1148 Oggetto: Lavoro intermittente - Valutazione dei rischi - Profili sanzionatori• Nota INL del 22/06/2022, prot. n. 3783 Oggetto: tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.INTERPELLI• INTERPELLO N. 5/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio stress lavoro-correlato• INTERPELLO N. 5/2013 del 02/05/2013 - Valutazione del rischio stress lavoro-correlato• INTERPELLO N. 6/2013 del 02/05/2013 - Applicazione del D.Lgs. 81/2008 a “Stuntmen” e “addetto effetti speciali”• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarie• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 3/2016 del 21/03/2016 - Applicazione dell’art. 28, comma 3-bis, ai POS• INTERPELLO N. 6/2016 del 12/05/2016 - Riposo giornaliero minimo da garantire al personale mobile e relativa valutazione dei rischi.• INTERPELLO N. 9/2016 del 12/05/2016 - Valutazione dei rischi da agenti chimici presenti sul luogo di lavoro ubicati all’interno di siti contaminati• INTERPELLO N. 11/2016 del 25/10/2016 - La valutazione dei rischi ambientali e sicurezza del posto di lavoro del personale navigante delle compagnieaeree• INTERPELLO N. 6/2018 del 18/07/2018 - Concetto di vigilanza dei lavoratori addetti a mansioni di sicurezza, idoneità ed efficacia degli strumentiutilizzati a tale scopo• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Note all’Art. 28Richiami all’Art. 28:- Art. 17, co. 1, lett. a) - Art. 29, co. 6-bis - Art. 29, co. 6-ter - Art. 32, co. 2 - Art. 33, co. 1, lett. b) - Art. 163, co. 1 - Art. 174, co. 1 - Art. 181, co. 1 - Art. 181,co. 3 - Art. 190, co. 5 - Art. 191, co. 2 - Art. 209, co. 5 - Art. 209, co. 6 - Art. 223, co. 1 - Art. 236, co. 4 - Art. 249, co. 1 - Art. 306, co. 2", "sections": [ "La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e dellesostanze o delle miscele chimiche54 impiegate, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tuttii rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischiparticolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo26 marzo 2001, n. 151(N), nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi equelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro e i rischi derivantidal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili, come definiti dall’articolo 89,comma 1, lettera a), del presente decreto, interessati da attività di scavo", "1-bis. La valutazione dello stress lavoro-correlato di cui al comma 1 è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cuiall’articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni ecomunque, anche in difetto di tale elaborazione, a far data dal 1° agosto", "Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione può essere tenuto,nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 53 del decreto, su supporto informatico e, deve essere munito anchetramite le procedure applicabili ai supporti informatici di cui all’articolo 53, di data certa o attestata dalla sottoscrizionedel documento medesimo da parte del datore di lavoro, nonché, ai soli fini della prova della data, dalla sottoscrizionedel responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o delrappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale e del medico competente, ove nominato e contenere:a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella qualesiano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessaal datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne lacompletezza e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione;b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati,a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazioneaziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguatecompetenze e poteri;e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante deilavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del53 Commento personale: da notare che, ai sensi del comma 2 dell’art 306, “Le disposizioni di cui agli articoli 17, comma 1, lettera a), e 28, nonché le altredisposizioni in tema di valutazione dei rischi che ad esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto, diventanoefficaci a decorrere dal 01/01/09; fino a tale data continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti”. Inoltre, ai sensi dell’art 32 comma 2 del D.L.30/12/08 n. 207, convertito con Legge del 27/02/09 n. 14, “le disposizioni di cui all’art. 28, commi 1 e 2, concernenti la valutazione dello stress lavoro-correlatoe la data certa entrano in vigore il 16/05/09”. Per cui le disposizioni di cui al precedente periodo hanno trovato applicazione nel periodo dal 16/05/2009 al19/08/", "Dal 20/08/2009, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 106/09 integrativo e correttivo del presente decreto, la decorrezza dell’obbligo della valutazionedello stress lavoro correlato è stata disciplinate dal comma 1-bis del presente art.", "Il termine dell’applicazione della suddetta disposizione è statoulteriormente posticipato al 31/12/2010 (vedi nota successiva).54 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).55 Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. a), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/2012, come daerrata corrige pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19/10/", "Le modifiche al D.Lgs. 81/08 introdotte dalla predetta legge, ai sensi del comma 3della stessa, come modificato dall’art. 4, comma 6, del decreto legge 30/12/2015, n. 210, convertito con modificazioni dalla legge 25/02/2016, n. 21, acquistanoefficacia decorsi dodici mesi dalla data della pubblicazione del decreto del Ministro della difesa, come specificato al comma 2 dell’art. 1 della legge 177/", "Fino a tale data continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 7, commi primo, secondo e quarto, del decreto legislativo luogotenenziale 12 aprile1946, n. 320, che riacquistano efficacia, a decorrere dalla data di entrata in vigore della predetta legge, nel testo vigente il giorno antecedente la data di entratain vigore del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e sono autorizzate a proseguire l’attività le imprese giàoperanti ai sensi delle medesime disposizioni. Il citato comma 2 dell’art. 1 della legge 177/2012 stabilisce che entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore dellostesso sarà adottato un decreto istitutivo dell’albo di cui al comma 4-bis dell’art. 104 del D.Lgs. 81/08, in cui saranno altresì definiti i criteri per l’accertamentodell’idoneità delle imprese ai fini dell’iscrizione al medesimo albo, nonché per le successive verifiche biennali Tale decreto, n. 82 del 11 maggio 2015 (LINKESTERNO), è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26/06/", "56 Ai sensi dell’art. 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni con la legge 30 luglio 2010, n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 allaG.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2,del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dei datori di lavoro del settore privato, il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 deldecreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010 … omissis.”.rischio;f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono unariconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.", "Il contenuto del documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle specifiche normesulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del presente decreto.3-bis. In caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro è tenuto ad effettuare immediatamente lavalutazione dei rischi elaborando il relativo documento entro novanta giorni dalla data di inizio della propria attività.Anche in caso di costituzione di nuova impresa, il datore di lavoro deve comunque dare immediata evidenza,attraverso idonea documentazione, dell’adempimento degli obblighi di cui al comma 2, lettere b), c), d), e) e f), e alcomma 3, e immediata comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. A tale documentazioneaccede, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.573-ter. Ai fini della valutazione di cui al comma 1, l’Inail, anche in collaborazione con le aziende sanitarie locali per iltramite del Coordinamento Tecnico delle Regioni e i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettera ee), rendedisponibili al datore di lavoro strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio. L’Inail e le aziendesanitarie locali svolgono la predetta attività con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazionevigente.58Sanzioni per il datore di lavoroinoizilan •d iA crut.i 2a8i ,p croe.d 2e,t tlie ctto. mb)m, ic )[ Aor dt.) :5 5a,m cmo.e n3d] a da", "457,02 a", "914,03 euro se adotta il documento di cui all’Art. 17, co. 1, lett. a) in assenza degli elementineaP • Art. 28, co. 2, lett. a), primo periodo, ed f): ammenda da", "228,50 a", "457,02 euro se adotta il documento di cui all’Art. 17, co. 1, lett. a) in assenzaSdegli elementi di cui ai predetti commi [Art. 55, co. 4]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 18/11/2010 prot. 15/SEGR/0023692 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione delle indicazioni necessarie allavalutazione del rischio da stress lavoro-correlato di cui all’articolo", "comma 1-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifichee integrazioni.• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "• Nota del 21/12/2020, prot. n. 1148 Oggetto: Lavoro intermittente - Valutazione dei rischi - Profili sanzionatori• Nota INL del 22/06/2022, prot. n. 3783 Oggetto: tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.INTERPELLI• INTERPELLO N. 5/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio stress lavoro-correlato• INTERPELLO N. 5/2013 del 02/05/2013 - Valutazione del rischio stress lavoro-correlato• INTERPELLO N. 6/2013 del 02/05/2013 - Applicazione del D.Lgs. 81/2008 a “Stuntmen” e “addetto effetti speciali”• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarie• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 3/2016 del 21/03/2016 - Applicazione dell’art. 28, comma 3-bis, ai POS• INTERPELLO N. 6/2016 del 12/05/2016 - Riposo giornaliero minimo da garantire al personale mobile e relativa valutazione dei rischi.• INTERPELLO N. 9/2016 del 12/05/2016 - Valutazione dei rischi da agenti chimici presenti sul luogo di lavoro ubicati all’interno di siti contaminati• INTERPELLO N. 11/2016 del 25/10/2016 - La valutazione dei rischi ambientali e sicurezza del posto di lavoro del personale navigante delle compagnieaeree• INTERPELLO N. 6/2018 del 18/07/2018 - Concetto di vigilanza dei lavoratori addetti a mansioni di sicurezza, idoneità ed efficacia degli strumentiutilizzati a tale scopo• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Note all’Art. 28Richiami all’Art. 28:- Art. 17, co. 1, lett. a) - Art. 29, co. 6-bis - Art. 29, co. 6-ter - Art. 32, co. 2 - Art. 33, co. 1, lett. b) - Art. 163, co. 1 - Art. 174, co. 1 - Art. 181, co. 1 - Art. 181,co. 3 - Art. 190, co. 5 - Art. 191, co. 2 - Art. 209, co. 5 - Art. 209, co. 6 - Art. 223, co. 1 - Art. 236, co. 4 - Art. 249, co. 1 - Art. 306, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 29 - Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi59", "text": "1. Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in57 Comma così modificato dall’art. 13 della Legge 30/10/2014, n. 161, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013-bis”, pubblicata sulla GU n. 261 del 10/11/2014, entrata in vigore il 25/11/2014;58 Comma aggiunto dall’art. 20, comma 1, lett. e) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle proceduree degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)59 Ai sensi dell’art. 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni con la legge 30 luglio 2010, n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 allaG.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2,del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dei datori di lavoro del settore privato, il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 delcollaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cuiall’articolo 41.2. Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.3. La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e2, in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salutee sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione oa seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguitodi tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi cheprecedono il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel rispetto delle modalità di cui ai commi1 e 2, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali. Anche in caso di rielaborazione della valutazione dei rischi,il datore di lavoro deve comunque dare immediata evidenza, attraverso idonea documentazione, dell’aggiornamentodelle misure di prevenzione e immediata comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. A taledocumentazione accede, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.604. Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), e quello di cui all’articolo 26, comma 3, devono esserecustoditi presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi.5. Fermo restando quanto previsto al comma 6-ter, i datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano lavalutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma8, lettera f). Fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministerialedi cui all’articolo 6, comma 8, lettera f), e, comunque, non oltre il 30 giugno 201361, gli stessi datori di lavoro possonoautocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi.62 Quanto previsto nel precedente periodo non si applicaalle attività di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d) nonché g).636. Fermo restando quanto previsto al comma 6-ter, i datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori possonoeffettuare la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f).Nelle more dell’elaborazione di tali procedure trovano applicazione le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3, e 4.646-bis. Le procedure standardizzate di cui al comma 6, anche con riferimento alle aziende che rientrano nel campo diapplicazione del titolo IV, sono adottate nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 28.6-ter. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare, sulla base delle indicazioni dellaCommissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e previa intesa in sede di Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono individuatisettori di attività a basso rischio di infortuni e malattie professionali, sulla base di criteri e parametri oggettivi, desuntidagli indici infortunistici dell’INAIL e relativi alle malattie professionali di settore e specifiche della singola azienda. Ildecreto di cui al primo periodo reca in allegato il modello con il quale, fermi restando i relativi obblighi, i datori dilavoro delle aziende che operano nei settori di attività a basso rischio infortunistico possono dimostrare di avereffettuato la valutazione dei rischi di cui agli articoli 17 e 28 e al presente articolo. Resta ferma la facoltà delle aziendedi utilizzare le procedure standardizzate previste dai commi 5 e 6 del presente articolo.656-quater. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottarsi previo parere della Commissioneconsultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, sono individuati strumenti di supporto per la valutazionedei rischi di cui agli articoli 17 e 28 e al presente articolo, tra i quali gli strumenti informatizzati secondo il prototipoeuropeo OIRA (Online Interactive Risk Assessment).667. Le disposizioni di cui al comma 6 non si applicano alle attività svolte nelle seguenti aziende:a) aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g);b) aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive,cancerogeni mutageni, connessi all’esposizione ad amianto;decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010”.60 Comma così modificato dall’art. 13 della Legge 30/10/2014, n. 161, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013-bis”, pubblicata sulla GU n. 261 del 10/11/2014, entrata in vigore il 25/11/2014;61 Termine così modificato dalla Legge 24 dicembre 2012 n. 228 (cosidetta Legge di stabilità 2013) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29 dicembre2012 - Suppl. Ordinario n.212 (comma 388; tabella 2 punto 9) entrata in vigore il 1 gennaio 201362 Frase così modificata dall’art. 1 comma 2 del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2012, convertitodalla Legge 12 luglio 2012 n. 101 pubblicata sulla G.U. n. 162 del 13 luglio 201263 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);64 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);65 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63). Ai sensi dell’art. 32 comma 2 del predetto D.L.il decreto di cui all’art. 29 comma 6-ter sarà adottato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso;66 Comma da ultimo modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), già inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioniurgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del20/08/2013 - S.O. n. 63);c) soppressa dall’art.29 del D.Lgs. 05 agosto 2009, n. 106Sanzioni per il datore di lavoro• Art. 29, co. 1- arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 55, co. 1]ila - arresto da quattro a otto mesi se la violazione è commessa:ne o nelle aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g) [Art. 55, co. 2, lett. a)];Pin o in aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi biologici di cui all’art. 268, co. 1, lett. c) e d), da atmosfereoiz esplosive, cancerogeni mutageni, e da attività di manutenzione, rimozione smaltimento e bonifica di amianto [Art. 55, co. 2, lett. b)];na o per le attività disciplinate dal Titolo IV caratterizzate dalla compresenza di più imprese e la cui entità presunta di lavoro non siaSinferiore a 200 uomini-giorno [Art. 55, co. 2, lett. c)].• Art. 29, co. 2 e 3: ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro se adotta il documento di cui all’Art. 17, co. 1, lett. a) senza le modalità dei predetti commi[Art. 55, co. 3]vinoiznaitartsinime S• aAnrzti.o 2n9i, pceor. 4il: dsaatnozrioen dei alamvmorinoi set rial tdivirai gpeenctuen iaria da 2.457,02 a 8.108,14 euro [Art. 55, co. 5, lett. f)]SmADECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 30 novembre 2012 - “Procedure standardizzate” per la valutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, del decretolegislativo n. 81/2008, ai sensi dell’articolo 6, comma 8, lettera f),• Decreto Ministeriale n. 61 del 23/05/2018 - Recepimento dello strumento di supporto, rivolto alle micro, piccole e medie imprese, per la valutazione deirischi sviluppato secondo il prototipo europeo OiRA, dedicato al settore “Uffici”.LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 18/11/2010 prot. 15/SEGR/0023692 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione delle indicazioni necessarie allavalutazione del rischio da stress lavoro-correlato di cui all’articolo 28. comma 1-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifichee integrazioni.• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.• Nota del 31/01/2013 prot. 32/0002583/MA001.A001 Oggetto: decreto interministeriale sulle procedure standardizzate - chiarimenti inerenti al terminefinale dell’esercizio della facoltà di autocertificare la valutazione dei rischi (articolo 29, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successivemodifiche e integrazioni.• Nota del 21/12/2020, prot. n. 1148 Oggetto: Lavoro intermittente - Valutazione dei rischi - Profili sanzionatoriINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio e utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 29:- Art. 2, co. 1, lett. h) - Art. 6, co. 8, lett. f) - Art. 26, co. 3 - Art. 96, co. 2 - Art. 236, co. 4 - ALL. XVII, punto 1, lett. b)", "sections": [ "Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), in57 Comma così modificato dall’art. 13 della Legge 30/10/2014, n. 161, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013-bis”, pubblicata sulla GU n. 261 del 10/11/2014, entrata in vigore il 25/11/2014;58 Comma aggiunto dall’art. 20, comma 1, lett. e) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle proceduree degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)59 Ai sensi dell’art. 8 comma 12 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni con la legge 30 luglio 2010, n. 122 pubblicato sul S.O. n. 174 allaG.U. n. 176 del 30 luglio 2010 “Al fine di adottare le opportune misure organizzative, nei confronti delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2,del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dei datori di lavoro del settore privato, il termine di applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 28 e 29 delcollaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cuiall’articolo", "Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.", "La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata, nel rispetto delle modalità di cui ai commi 1 e2, in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salutee sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione oa seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguitodi tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere aggiornate. Nelle ipotesi di cui ai periodi cheprecedono il documento di valutazione dei rischi deve essere rielaborato, nel rispetto delle modalità di cui ai commi1 e 2, nel termine di trenta giorni dalle rispettive causali. Anche in caso di rielaborazione della valutazione dei rischi,il datore di lavoro deve comunque dare immediata evidenza, attraverso idonea documentazione, dell’aggiornamentodelle misure di prevenzione e immediata comunicazione al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. A taledocumentazione accede, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.", "Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), e quello di cui all’articolo 26, comma 3, devono esserecustoditi presso l’unità produttiva alla quale si riferisce la valutazione dei rischi.", "Fermo restando quanto previsto al comma 6-ter, i datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano lavalutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma8, lettera f). Fino alla scadenza del terzo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto interministerialedi cui all’articolo 6, comma 8, lettera f), e, comunque, non oltre il 30 giugno 201361, gli stessi datori di lavoro possonoautocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi.62 Quanto previsto nel precedente periodo non si applicaalle attività di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d) nonché g).", "Fermo restando quanto previsto al comma 6-ter, i datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori possonoeffettuare la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f).Nelle more dell’elaborazione di tali procedure trovano applicazione le disposizioni di cui ai commi 1, 2, 3, e", "646-bis. Le procedure standardizzate di cui al comma 6, anche con riferimento alle aziende che rientrano nel campo diapplicazione del titolo IV, sono adottate nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo", "6-ter. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare, sulla base delle indicazioni dellaCommissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e previa intesa in sede di Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono individuatisettori di attività a basso rischio di infortuni e malattie professionali, sulla base di criteri e parametri oggettivi, desuntidagli indici infortunistici dell’INAIL e relativi alle malattie professionali di settore e specifiche della singola azienda. Ildecreto di cui al primo periodo reca in allegato il modello con il quale, fermi restando i relativi obblighi, i datori dilavoro delle aziende che operano nei settori di attività a basso rischio infortunistico possono dimostrare di avereffettuato la valutazione dei rischi di cui agli articoli 17 e 28 e al presente articolo. Resta ferma la facoltà delle aziendedi utilizzare le procedure standardizzate previste dai commi 5 e 6 del presente articolo.656-quater. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottarsi previo parere della Commissioneconsultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, sono individuati strumenti di supporto per la valutazionedei rischi di cui agli articoli 17 e 28 e al presente articolo, tra i quali gli strumenti informatizzati secondo il prototipoeuropeo OIRA (Online Interactive Risk Assessment).", "Le disposizioni di cui al comma 6 non si applicano alle attività svolte nelle seguenti aziende:a) aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g);b) aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi chimici, biologici, da atmosfere esplosive,cancerogeni mutageni, connessi all’esposizione ad amianto;decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, in materia di rischio da stress lavoro-correlato, è differito al 31 dicembre 2010”.60 Comma così modificato dall’art. 13 della Legge 30/10/2014, n. 161, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013-bis”, pubblicata sulla GU n. 261 del 10/11/2014, entrata in vigore il 25/11/2014;61 Termine così modificato dalla Legge 24 dicembre 2012 n. 228 (cosidetta Legge di stabilità 2013) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29 dicembre2012 - Suppl. Ordinario n.212 (comma 388; tabella 2 punto 9) entrata in vigore il 1 gennaio 201362 Frase così modificata dall’art. 1 comma 2 del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 111 del 14 maggio 2012, convertitodalla Legge 12 luglio 2012 n. 101 pubblicata sulla G.U. n. 162 del 13 luglio 201263 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);64 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);65 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63). Ai sensi dell’art. 32 comma 2 del predetto D.L.il decreto di cui all’art. 29 comma 6-ter sarà adottato entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso;66 Comma da ultimo modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), già inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioniurgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del20/08/2013 - S.O. n. 63);c) soppressa dall’art.29 del D.Lgs. 05 agosto 2009, n. 106Sanzioni per il datore di lavoro• Art. 29, co. 1- arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 55, co. 1]ila - arresto da quattro a otto mesi se la violazione è commessa:ne o nelle aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g) [Art. 55, co. 2, lett. a)];Pin o in aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi biologici di cui all’art. 268, co. 1, lett. c) e d), da atmosfereoiz esplosive, cancerogeni mutageni, e da attività di manutenzione, rimozione smaltimento e bonifica di amianto [Art. 55, co. 2, lett. b)];na o per le attività disciplinate dal Titolo IV caratterizzate dalla compresenza di più imprese e la cui entità presunta di lavoro non siaSinferiore a 200 uomini-giorno [Art. 55, co. 2, lett. c)].• Art. 29, co. 2 e 3: ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro se adotta il documento di cui all’Art. 17, co. 1, lett. a) senza le modalità dei predetti commi[Art. 55, co. 3]vinoiznaitartsinime S• aAnrzti.o 2n9i, pceor. 4il: dsaatnozrioen dei alamvmorinoi set rial tdivirai gpeenctuen iaria da", "457,02 a", "108,14 euro [Art. 55, co. 5, lett. f)]SmADECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 30 novembre 2012 - “Procedure standardizzate” per la valutazione dei rischi di cui all’articolo 29, comma 5, del decretolegislativo n. 81/2008, ai sensi dell’articolo 6, comma 8, lettera f),• Decreto Ministeriale n. 61 del 23/05/2018 - Recepimento dello strumento di supporto, rivolto alle micro, piccole e medie imprese, per la valutazione deirischi sviluppato secondo il prototipo europeo OiRA, dedicato al settore “Uffici”.LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 18/11/2010 prot. 15/SEGR/0023692 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione delle indicazioni necessarie allavalutazione del rischio da stress lavoro-correlato di cui all’articolo", "comma 1-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifichee integrazioni.• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "• Nota del 31/01/2013 prot. 32/0002583/MA", "A001 Oggetto: decreto interministeriale sulle procedure standardizzate - chiarimenti inerenti al terminefinale dell’esercizio della facoltà di autocertificare la valutazione dei rischi (articolo 29, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successivemodifiche e integrazioni.• Nota del 21/12/2020, prot. n. 1148 Oggetto: Lavoro intermittente - Valutazione dei rischi - Profili sanzionatoriINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2012 del 15/11/2012 - Valutazione del rischio e utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 29:- Art. 2, co. 1, lett. h) - Art. 6, co. 8, lett. f) - Art. 26, co. 3 - Art. 96, co. 2 - Art. 236, co. 4 - ALL. XVII, punto 1, lett. b)" ] }, { "title": "Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione", "text": "1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativadelle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decretolegislativo 8 giugno 2001, n. 231(N), deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendaleper l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agentichimici, fisici e biologici;b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodichedi sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;d) alle attività di sorveglianza sanitaria;e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza daparte dei lavoratori;g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenutaeffettuazione delle attività di cui al comma 1.3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensionidell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche eipoteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo asanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modelloe sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica delmodello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative allaprevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attivitàin relazione al progresso scientifico e tecnologico.5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al BritishStandard OHSAS 18001:200767 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le particorrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dallaCommissione di cui all’articolo 6.5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure semplificate perla adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medieimprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.6. L’adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratoririentra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo 11.LETTERE CIRCOLARI• Lettera Circolare del 11/07/2011 prot. 15/VI /0015816/ MA001.A001 - Oggetto: Modello di organizzazione e gestione ex art. 30 D.Lgs. n. 81/08 -Chiarimenti sul sistema di controllo (comma 4 dell’articolo 30 del D.Lgs. 81/2008) ed indicazioni per l’adozione del sistema disciplinare (comma 3dell’articolo 30 del D.Lgs. 81/2008) per le Aziende che hanno adottato un modello organizzativo e di gestione definito conformemente alle Linee GuidaUNI-INAIL (edizione 2001) o alle BS OHSAS 18001:2007 con Tabella di correlazione articolo 30 D.lgs. n. 81/2008 - Linee guida UNI INAIL - BSOHSAS 18001:2007 per l’identificazione delle “parti corrispondenti” di cui al comma 5 dell’articolo 30.Note all’Art. 30Richiami all’Art. 30:- Art. 6, co. 8, lett. m) - Art. 16, co. 3 - Art. 51, co. 3-bisSEZIONE III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE", "sections": [ "Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativadelle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decretolegislativo 8 giugno 2001, n. 231(N), deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendaleper l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agentichimici, fisici e biologici;b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodichedi sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;d) alle attività di sorveglianza sanitaria;e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza daparte dei lavoratori;g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.", "Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenutaeffettuazione delle attività di cui al comma", "Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensionidell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche eipoteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo asanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modelloe sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica delmodello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative allaprevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attivitàin relazione al progresso scientifico e tecnologico.", "In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al BritishStandard OHSAS 18001:200767 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le particorrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dallaCommissione di cui all’articolo", "5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure semplificate perla adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medieimprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.", "L’adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratoririentra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo", "LETTERE CIRCOLARI• Lettera Circolare del 11/07/2011 prot. 15/VI /0015816/ MA", "A001 - Oggetto: Modello di organizzazione e gestione ex art. 30 D.Lgs. n. 81/08 -Chiarimenti sul sistema di controllo (comma 4 dell’articolo 30 del D.Lgs. 81/2008) ed indicazioni per l’adozione del sistema disciplinare (comma 3dell’articolo 30 del D.Lgs. 81/2008) per le Aziende che hanno adottato un modello organizzativo e di gestione definito conformemente alle Linee GuidaUNI-INAIL (edizione 2001) o alle BS OHSAS 18001:2007 con Tabella di correlazione articolo 30 D.lgs. n. 81/2008 - Linee guida UNI INAIL - BSOHSAS 18001:2007 per l’identificazione delle “parti corrispondenti” di cui al comma 5 dell’articolo", "Note all’Art. 30Richiami all’Art. 30:- Art. 6, co. 8, lett. m) - Art. 16, co. 3 - Art. 51, co. 3-bisSEZIONE III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE" ] }, { "title": "Articolo 31 - Servizio di prevenzione e protezione", "text": "1. Salvo quanto previsto dall’articolo 34, il datore di lavoro organizza il servizio di prevenzione e protezioneprioritariamente all’interno della azienda o della unità produttiva, o incarica persone o servizi esterni costituiti anchepresso le associazioni dei datori di lavoro o gli organismi paritetici, secondo le regole di cui al presente articolo.682. Gli addetti e i responsabili dei servizi, interni o esterni, di cui al comma 1, devono possedere le capacità e i requisitiprofessionali di cui all’articolo 32, devono essere in numero sufficiente rispetto alle caratteristiche dell’azienda edisporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati. Essi non possono subirepregiudizio a causa della attività svolta nell’espletamento del proprio incarico.3. Nell’ipotesi di utilizzo di un servizio interno, il datore di lavoro può avvalersi di persone esterne alla azienda inpossesso delle conoscenze professionali necessarie, per integrare, ove occorra, l’azione di prevenzione e protezionedel servizio.4. Il ricorso a persone o servizi esterni è obbligatorio in assenza di dipendenti che, all’interno dell’azienda ovverodell’unità produttiva, siano in possesso dei requisiti di cui all’articolo 32.5. Ove il datore di lavoro ricorra a persone o servizi esterni non è per questo esonerato dalla propria responsabilitàin materia.6. L’istituzione del servizio di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda, ovvero dell’unità produttiva, ècomunque obbligatoria nei seguenti casi:a) nelle aziende industriali di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334(N), e successivemodificazioni, soggette all’obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto;b) nelle centrali termoelettriche;c) negli impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230(N), esuccessive modificazioni;d) nelle aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;e) nelle aziende industriali con oltre 200 lavoratori;f) nelle industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;g) nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori.7. Nelle ipotesi di cui al comma 6 il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve essere interno.8. Nei casi di aziende con più unità produttive nonché nei casi di gruppi di imprese, può essere istituito un unico67 Commento personale: dal 12 marzo 2021 la norma UNI ISO 45001:2018, a conclusione di un periodo di transizione di tre anni dalla pubblicazione, hasostituito la norma BS OHSAS 18001:2007, come unico riferimento per la certificazione dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;68 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);servizio di prevenzione e protezione. I datori di lavoro possono rivolgersi a tale struttura per l’istituzione del servizioe per la designazione degli addetti e del responsabile.INTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2012 del 15/11/2012 - Aziende con più unità produttive - unico servizio di prevenzione e protezione• INTERPELLO N. 22/2014 del 06/10/2014 - Dotazione economica del servizio di prevenzione e protezione.• INTERPELLO N. 24/2014 del 04/11/2014 - Interpretazione dell’articolo 31, commi 6 e 7, del D.Lgs. n. 81.2008• INTERPELLO N. 2/2017 del 13/12/2017 - Necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva, dal Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione (RSPP)Note all’Art. 31Richiami all’Art. 31:- Art. 29, co. 5 - Art. 29, co. 7, lett. a) - Art. 34, co. 1 e 1-bis - Art. 253, co. 4", "sections": [ "Salvo quanto previsto dall’articolo 34, il datore di lavoro organizza il servizio di prevenzione e protezioneprioritariamente all’interno della azienda o della unità produttiva, o incarica persone o servizi esterni costituiti anchepresso le associazioni dei datori di lavoro o gli organismi paritetici, secondo le regole di cui al presente articolo.", "Gli addetti e i responsabili dei servizi, interni o esterni, di cui al comma 1, devono possedere le capacità e i requisitiprofessionali di cui all’articolo 32, devono essere in numero sufficiente rispetto alle caratteristiche dell’azienda edisporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati. Essi non possono subirepregiudizio a causa della attività svolta nell’espletamento del proprio incarico.", "Nell’ipotesi di utilizzo di un servizio interno, il datore di lavoro può avvalersi di persone esterne alla azienda inpossesso delle conoscenze professionali necessarie, per integrare, ove occorra, l’azione di prevenzione e protezionedel servizio.", "Il ricorso a persone o servizi esterni è obbligatorio in assenza di dipendenti che, all’interno dell’azienda ovverodell’unità produttiva, siano in possesso dei requisiti di cui all’articolo", "Ove il datore di lavoro ricorra a persone o servizi esterni non è per questo esonerato dalla propria responsabilitàin materia.", "L’istituzione del servizio di prevenzione e protezione all’interno dell’azienda, ovvero dell’unità produttiva, ècomunque obbligatoria nei seguenti casi:a) nelle aziende industriali di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334(N), e successivemodificazioni, soggette all’obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto;b) nelle centrali termoelettriche;c) negli impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230(N), esuccessive modificazioni;d) nelle aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;e) nelle aziende industriali con oltre 200 lavoratori;f) nelle industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;g) nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori.", "Nelle ipotesi di cui al comma 6 il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve essere interno.", "Nei casi di aziende con più unità produttive nonché nei casi di gruppi di imprese, può essere istituito un unico67 Commento personale: dal 12 marzo 2021 la norma UNI ISO 45001:2018, a conclusione di un periodo di transizione di tre anni dalla pubblicazione, hasostituito la norma BS OHSAS 18001:2007, come unico riferimento per la certificazione dei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;68 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);servizio di prevenzione e protezione. I datori di lavoro possono rivolgersi a tale struttura per l’istituzione del servizioe per la designazione degli addetti e del responsabile.INTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2012 del 15/11/2012 - Aziende con più unità produttive - unico servizio di prevenzione e protezione• INTERPELLO N. 22/2014 del 06/10/2014 - Dotazione economica del servizio di prevenzione e protezione.• INTERPELLO N. 24/2014 del 04/11/2014 - Interpretazione dell’articolo 31, commi 6 e 7, del D.Lgs. n.", "2008• INTERPELLO N. 2/2017 del 13/12/2017 - Necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva, dal Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione (RSPP)Note all’Art. 31Richiami all’Art. 31:- Art. 29, co. 5 - Art. 29, co. 7, lett. a) - Art. 34, co. 1 e 1-bis - Art. 253, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 32 - Capacità e requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e", "text": "protezione interni ed esterni1. Le capacità ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione internio esterni devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative.2. Per lo svolgimento delle funzioni da parte dei soggetti di cui al comma 1, è necessario essere in possesso di unverifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoroe relativi alle attività lavorative. Per lo svolgimento della funzione di responsabile del servizio prevenzione eprotezione, oltre ai requisiti di cui al precedente periodo, è necessario possedere un attestato di frequenza, converifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche dinatura ergonomica e da stress lavoro-correlato di cui all’articolo 28, comma 1, di organizzazione e gestione delleattività tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali. I corsi di cui ai periodiprecedenti devono rispettare in ogni caso quanto previsto dall’Accordo sancito il 26 gennaio 2006 in sede diConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2006, e successive modificazioni.3. Possono altresì svolgere le funzioni di responsabile o addetto coloro che, pur non essendo in possesso del titolodi studio di cui al comma 2, dimostrino di aver svolto una delle funzioni richiamate, professionalmente o alledipendenze di un datore di lavoro, almeno da sei mesi alla data del 13 agosto 2003 previo svolgimento dei corsisecondo quanto previsto dall’Accordo di cui al comma 2.4. I corsi di formazione di cui al comma 2 sono organizzati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e diBolzano, dalle università, dall’ISPESL, dall’INAIL, o dall’IPSEMA per la parte di relativa competenza, dal Corponazionale dei Vigili del Fuoco dall’amministrazione della Difesa, dalla Scuola superiore della pubblicaamministrazione e dalle altre Scuole superiori delle singole amministrazioni, dalle associazioni sindacali dei datori dilavoro o dei lavoratori o dagli organismi paritetici, nonché dai soggetti di cui al punto 4 dell’Accordo di cui al comma2 nel rispetto dei limiti e delle specifiche modalità ivi previste. Ulteriori soggetti formatori possono essere individuatiin sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.5. Coloro che sono in possesso di laurea in una delle seguenti classi: L7, L8, L9, L17, L23, e della laurea magistraleLM26 di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca in data 16 marzo 2007, pubblicato nel S.O. alla G.U.n. 155 del 6 luglio 2007, o nelle classi 8, 9, 10, 4, di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientificae tecnologica in data 4 agosto 2000, pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 245 del 19 ottobre 2000, ovvero nella classe 4di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 2 aprile 2001, pubblicatonel S.O. alla G.U. n. 128 del 5 giugno 2001, ovvero di altre lauree e lauree magistrali riconosciute corrispondenti aisensi della normativa vigente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, su parereconforme del Consiglio universitario nazionale ai sensi della normativa vigente, sono esonerati dalla frequenza aicorsi di formazione di cui al comma 2, primo periodo. Ulteriori titoli di studio possono essere individuati in sede diConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.5-bis. In tutti i casi di formazione e aggiornamento, previsti dal presente decreto legislativo, in cui i contenuti deipercorsi formativi si sovrappongano, in tutto o in parte, a quelli previsti per il responsabile e per gli addetti del servizioprevenzione e protezione, è riconosciuto credito formativo per la durata ed i contenuti della formazione edell’aggiornamento corrispondenti erogati. Le modalità di riconoscimento del credito formativo e i modelli per mezzodei quali è documentata l’avvenuta formazione sono individuati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentita la Commissione consultiva permanente di cuiall’articolo 6. Gli istituti di istruzione e universitari provvedono a rilasciare agli allievi equiparati ai lavoratori, ai sensidell’articolo 2, comma 1, lettera a), e dell’articolo 37, comma 1, lettere a) e b), del presente decreto, gli attestati diavvenuta formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro.6969 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);6. I responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione sono tenuti a frequentare corsi di aggiornamentosecondo gli indirizzi definiti nell’Accordo Stato-Regioni di cui al comma 2. È fatto salvo quanto previsto dall’articolo34.7. Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione di cui al presente articolo neiconfronti dei componenti del servizio interno sono registrate nel libretto formativo del cittadino di cui all’articolo 2,comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 27670 (N), e successive modificazioni seconcretamente disponibile in quanto attivato nel rispetto delle vigenti disposizioni.8. Negli istituti di istruzione, di formazione professionale e universitari e nelle istituzioni dell’alta formazione artisticae coreutica, il datore di lavoro che non opta per lo svolgimento diretto dei compiti propri del servizio di prevenzionee protezione dei rischi designa il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, individuandolo tra:a) il personale interno all’unità scolastica in possesso dei requisiti di cui al presente articolo che si dichiari a talfine disponibile;b) il personale interno ad una unità scolastica in possesso dei requisiti di cui al presente articolo che si dichiaridisponibile ad operare in una pluralità di istituti.9. In assenza di personale di cui alle lettere a) e b) del comma 8, gruppi di istituti possono avvalersi in manieracomune dell’opera di un unico esperto esterno, tramite stipula di apposita convenzione, in via prioritaria con gli entilocali proprietari degli edifici scolastici e, in via subordinata, con enti o istituti specializzati in materia di salute esicurezza sul lavoro o con altro esperto esterno libero professionista.10. Nei casi di cui al comma 8 il datore di lavoro che si avvale di un esperto esterno per ricoprire l’incarico diresponsabile del servizio deve comunque organizzare un servizio di prevenzione e protezione con un adeguatonumero di addetti.DECRETI ATTUATIVI• Accordo Stato Regioni rep 128/CSR del 7 luglio 2016 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per iresponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodificazioniINTERPELLI• INTERPELLO N. 18/2013 del 20/12/2013 – Obbligo di formazione, ai sensi dell’art. 37, dei lavoratori che svolgono funzioni di RSPP• INTERPELLO N. 12/2014 del 11/07/2014 – Formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, verifica finale dei corsi erogati in modalità e-learning• INTERPELLO N. 6/2015 del 02/11/2015 - Corrispondenza tra codici Ateco e formazione RSPP• INTERPELLO N. 9/2015 del 02/11/2015 - Aggiornamento del formatore-docente ai sensi del decreto interministeriale 6 marzo 2013• INTERPELLO N. 15/2015 del 29/12/2015 - La formazione del RSPP - validità di un aggiornamento tardivo• INTERPELLO N. 18/2016 del 25/10/2016 - Svolgimento dei corsi RSPP e ASPP in modalità di formazione a distanzaNote all’Art. 32Richiami all’Art. 32:- Art. 2, co. 1, lett. f) - Art. 2, co. 1, lett. g) - Art. 9, co. 2, lett. e) - Art. 31, co. 2 - Art. 31, co. 4", "sections": [ "protezione interni ed esterni", "Le capacità ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione internio esterni devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative.", "Per lo svolgimento delle funzioni da parte dei soggetti di cui al comma 1, è necessario essere in possesso di unverifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoroe relativi alle attività lavorative. Per lo svolgimento della funzione di responsabile del servizio prevenzione eprotezione, oltre ai requisiti di cui al precedente periodo, è necessario possedere un attestato di frequenza, converifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dei rischi, anche dinatura ergonomica e da stress lavoro-correlato di cui all’articolo 28, comma 1, di organizzazione e gestione delleattività tecnico amministrative e di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali. I corsi di cui ai periodiprecedenti devono rispettare in ogni caso quanto previsto dall’Accordo sancito il 26 gennaio 2006 in sede diConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2006, e successive modificazioni.", "Possono altresì svolgere le funzioni di responsabile o addetto coloro che, pur non essendo in possesso del titolodi studio di cui al comma 2, dimostrino di aver svolto una delle funzioni richiamate, professionalmente o alledipendenze di un datore di lavoro, almeno da sei mesi alla data del 13 agosto 2003 previo svolgimento dei corsisecondo quanto previsto dall’Accordo di cui al comma", "I corsi di formazione di cui al comma 2 sono organizzati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e diBolzano, dalle università, dall’ISPESL, dall’INAIL, o dall’IPSEMA per la parte di relativa competenza, dal Corponazionale dei Vigili del Fuoco dall’amministrazione della Difesa, dalla Scuola superiore della pubblicaamministrazione e dalle altre Scuole superiori delle singole amministrazioni, dalle associazioni sindacali dei datori dilavoro o dei lavoratori o dagli organismi paritetici, nonché dai soggetti di cui al punto 4 dell’Accordo di cui al comma2 nel rispetto dei limiti e delle specifiche modalità ivi previste. Ulteriori soggetti formatori possono essere individuatiin sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.", "Coloro che sono in possesso di laurea in una delle seguenti classi: L7, L8, L9, L17, L23, e della laurea magistraleLM26 di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca in data 16 marzo 2007, pubblicato nel S.O. alla G.U.n. 155 del 6 luglio 2007, o nelle classi 8, 9, 10, 4, di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientificae tecnologica in data 4 agosto 2000, pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 245 del 19 ottobre 2000, ovvero nella classe 4di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 2 aprile 2001, pubblicatonel S.O. alla G.U. n. 128 del 5 giugno 2001, ovvero di altre lauree e lauree magistrali riconosciute corrispondenti aisensi della normativa vigente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, su parereconforme del Consiglio universitario nazionale ai sensi della normativa vigente, sono esonerati dalla frequenza aicorsi di formazione di cui al comma 2, primo periodo. Ulteriori titoli di studio possono essere individuati in sede diConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.5-bis. In tutti i casi di formazione e aggiornamento, previsti dal presente decreto legislativo, in cui i contenuti deipercorsi formativi si sovrappongano, in tutto o in parte, a quelli previsti per il responsabile e per gli addetti del servizioprevenzione e protezione, è riconosciuto credito formativo per la durata ed i contenuti della formazione edell’aggiornamento corrispondenti erogati. Le modalità di riconoscimento del credito formativo e i modelli per mezzodei quali è documentata l’avvenuta formazione sono individuati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentita la Commissione consultiva permanente di cuiall’articolo", "Gli istituti di istruzione e universitari provvedono a rilasciare agli allievi equiparati ai lavoratori, ai sensidell’articolo 2, comma 1, lettera a), e dell’articolo 37, comma 1, lettere a) e b), del presente decreto, gli attestati diavvenuta formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro.6969 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);", "I responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione sono tenuti a frequentare corsi di aggiornamentosecondo gli indirizzi definiti nell’Accordo Stato-Regioni di cui al comma", "È fatto salvo quanto previsto dall’articolo", "Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione di cui al presente articolo neiconfronti dei componenti del servizio interno sono registrate nel libretto formativo del cittadino di cui all’articolo 2,comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 27670 (N), e successive modificazioni seconcretamente disponibile in quanto attivato nel rispetto delle vigenti disposizioni.", "Negli istituti di istruzione, di formazione professionale e universitari e nelle istituzioni dell’alta formazione artisticae coreutica, il datore di lavoro che non opta per lo svolgimento diretto dei compiti propri del servizio di prevenzionee protezione dei rischi designa il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, individuandolo tra:a) il personale interno all’unità scolastica in possesso dei requisiti di cui al presente articolo che si dichiari a talfine disponibile;b) il personale interno ad una unità scolastica in possesso dei requisiti di cui al presente articolo che si dichiaridisponibile ad operare in una pluralità di istituti.", "In assenza di personale di cui alle lettere a) e b) del comma 8, gruppi di istituti possono avvalersi in manieracomune dell’opera di un unico esperto esterno, tramite stipula di apposita convenzione, in via prioritaria con gli entilocali proprietari degli edifici scolastici e, in via subordinata, con enti o istituti specializzati in materia di salute esicurezza sul lavoro o con altro esperto esterno libero professionista.", "Nei casi di cui al comma 8 il datore di lavoro che si avvale di un esperto esterno per ricoprire l’incarico diresponsabile del servizio deve comunque organizzare un servizio di prevenzione e protezione con un adeguatonumero di addetti.DECRETI ATTUATIVI• Accordo Stato Regioni rep 128/CSR del 7 luglio 2016 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per iresponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodificazioniINTERPELLI• INTERPELLO N. 18/2013 del 20/12/2013 – Obbligo di formazione, ai sensi dell’art. 37, dei lavoratori che svolgono funzioni di RSPP• INTERPELLO N. 12/2014 del 11/07/2014 – Formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, verifica finale dei corsi erogati in modalità e-learning• INTERPELLO N. 6/2015 del 02/11/2015 - Corrispondenza tra codici Ateco e formazione RSPP• INTERPELLO N. 9/2015 del 02/11/2015 - Aggiornamento del formatore-docente ai sensi del decreto interministeriale 6 marzo 2013• INTERPELLO N. 15/2015 del 29/12/2015 - La formazione del RSPP - validità di un aggiornamento tardivo• INTERPELLO N. 18/2016 del 25/10/2016 - Svolgimento dei corsi RSPP e ASPP in modalità di formazione a distanzaNote all’Art. 32Richiami all’Art. 32:- Art. 2, co. 1, lett. f) - Art. 2, co. 1, lett. g) - Art. 9, co. 2, lett. e) - Art. 31, co. 2 - Art. 31, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 33 - Compiti del servizio di prevenzione e protezione", "text": "1. Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per lasicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specificaconoscenza dell’organizzazione aziendale;b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma 2, e isistemi di controllo di tali misure;c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunioneperiodica di cui all’articolo 35;f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.2. I componenti del servizio di prevenzione e protezione sono tenuti al segreto in ordine ai processi lavorativi di cuivengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni di cui al presente decreto legislativo.3. Il servizio di prevenzione e protezione è utilizzato dal datore di lavoro.", "sections": [ "Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali provvede:a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per lasicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specificaconoscenza dell’organizzazione aziendale;b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma 2, e isistemi di controllo di tali misure;c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunioneperiodica di cui all’articolo 35;f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo", "I componenti del servizio di prevenzione e protezione sono tenuti al segreto in ordine ai processi lavorativi di cuivengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni di cui al presente decreto legislativo.", "Il servizio di prevenzione e protezione è utilizzato dal datore di lavoro." ] }, { "title": "Articolo 34 - Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai", "text": "rischi1. Salvo che nei casi di cui all’articolo 31, comma 6, il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti propri del70 Ai sensi dell’art. 15, comma 4, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 150 recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoroe di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” il libretto formativo di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), deldecreto legislativo n. 276 del 2003, sono da intendersi riferite al fascicolo elettronico del lavoratore di cui all’art. 14 del medesimo D.Lgs. 14 settembre 2015,n. 150.servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione,nelle ipotesi previste nell’ALLEGATO II dandone preventiva informazione al rappresentante dei lavoratori per lasicurezza ed alle condizioni di cui ai commi successivi.1-bis. Comma abrogato dall’art. 20, comma 1, lett. g), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 (G.U. n. 221 del 23/09/2015- S.O. n. 53), in vigore dal 24/09/2015);2. Il datore di lavoro che intende svolgere i compiti di cui al comma 1, deve frequentare corsi di formazione, di durataminima di 16 ore e massima di 48 ore, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attivitàlavorative, nel rispetto dei contenuti e delle articolazioni definiti mediante Accordo in sede di Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro il termine di dodici mesidall’entrata in vigore del presente decreto legislativo. Fino alla pubblicazione dell’Accordo di cui al periodoprecedente, conserva validità la formazione effettuata ai sensi dell’articolo 3 del decreto ministeriale 16 gennaio1997, il cui contenuto è riconosciuto dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano in sede di definizione dell’Accordo di cui al periodo precedente.2-bis. Il datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di primo soccorso nonché di prevenzione incendi e dievacuazione deve frequentare gli specifici corsi formazione previsti agli articoli 45 e 46.713. Il datore di lavoro che svolge i compiti di cui al comma 1 è altresì tenuto a frequentare corsi di aggiornamento nelrispetto di quanto previsto nell’Accordo di cui al precedente comma72. L’obbligo di cui al precedente periodo si applicaanche a coloro che abbiano frequentato i corsi di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 16 gennaio 1997(N) e agliesonerati dalla frequenza dei corsi, ai sensi dell’articolo 95 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N).inoiznilane S• aAnrzt.i o3n4i, pceor. 2il: daartroerseto d di ala tvroer ao sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 55, co. 1 lett. b)]aPSDECRETI ATTUATIVI• Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui corsi diformazione per lo svolgimento diretto, da parte del datore di lavoro, dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi, ai sensi dell’articolo 34, commi 2e 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81• Accordo Stato Regioni rep 128/CSR del 7 luglio 2016 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per iresponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodificazioni• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoroCIRCOLARI• Circolare n. 1/2018 dell’11/01/2018 Oggetto: Indicazioni operative sulla corretta applicazione della disposizione di cui all’articolo 34, comma 1, deldecreto legislativo n. 81/2008 relativa allo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso prevenzione incendi e dievacuazione.INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2014 del 11/07/2014 – Effettuazione della formazione mediante “strutture di diretta emanazione”• INTERPELLO N. 2/2017 del 13/12/2017 - Necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva, dal Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione (RSPP)• INTERPELLO N. 1/2019 del 31/01/2019 - Corsi di aggiornamento per i professionisti antincendio e corsi di aggiornamento per RSPP e coordinatoriper la sicurezza – possibilità di istituire un unico corso con effetti abilitanti per diverse qualifiche professionaliNote all’Art. 34Richiami all’Art. 34:- Art. 31, co. 1 - Art. 32, co. 6 - ALL. II", "sections": [ "rischi", "Salvo che nei casi di cui all’articolo 31, comma 6, il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti propri del70 Ai sensi dell’art. 15, comma 4, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 150 recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoroe di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” il libretto formativo di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), deldecreto legislativo n. 276 del 2003, sono da intendersi riferite al fascicolo elettronico del lavoratore di cui all’art. 14 del medesimo D.Lgs. 14 settembre 2015,n.", "servizio di prevenzione e protezione dai rischi, di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione,nelle ipotesi previste nell’ALLEGATO II dandone preventiva informazione al rappresentante dei lavoratori per lasicurezza ed alle condizioni di cui ai commi successivi.1-bis. Comma abrogato dall’art. 20, comma 1, lett. g), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 (G.U. n. 221 del 23/09/2015- S.O. n. 53), in vigore dal 24/09/2015);", "Il datore di lavoro che intende svolgere i compiti di cui al comma 1, deve frequentare corsi di formazione, di durataminima di 16 ore e massima di 48 ore, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attivitàlavorative, nel rispetto dei contenuti e delle articolazioni definiti mediante Accordo in sede di Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro il termine di dodici mesidall’entrata in vigore del presente decreto legislativo. Fino alla pubblicazione dell’Accordo di cui al periodoprecedente, conserva validità la formazione effettuata ai sensi dell’articolo 3 del decreto ministeriale 16 gennaio1997, il cui contenuto è riconosciuto dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano in sede di definizione dell’Accordo di cui al periodo precedente.2-bis. Il datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di primo soccorso nonché di prevenzione incendi e dievacuazione deve frequentare gli specifici corsi formazione previsti agli articoli 45 e", "Il datore di lavoro che svolge i compiti di cui al comma 1 è altresì tenuto a frequentare corsi di aggiornamento nelrispetto di quanto previsto nell’Accordo di cui al precedente comma", "L’obbligo di cui al precedente periodo si applicaanche a coloro che abbiano frequentato i corsi di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 16 gennaio 1997(N) e agliesonerati dalla frequenza dei corsi, ai sensi dell’articolo 95 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N).inoiznilane S• aAnrzt.i o3n4i, pceor. 2il: daartroerseto d di ala tvroer ao sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 55, co. 1 lett. b)]aPSDECRETI ATTUATIVI• Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui corsi diformazione per lo svolgimento diretto, da parte del datore di lavoro, dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi, ai sensi dell’articolo 34, commi 2e 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81• Accordo Stato Regioni rep 128/CSR del 7 luglio 2016 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per iresponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodificazioni• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoroCIRCOLARI• Circolare n. 1/2018 dell’11/01/2018 Oggetto: Indicazioni operative sulla corretta applicazione della disposizione di cui all’articolo 34, comma 1, deldecreto legislativo n. 81/2008 relativa allo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso prevenzione incendi e dievacuazione.INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2014 del 11/07/2014 – Effettuazione della formazione mediante “strutture di diretta emanazione”• INTERPELLO N. 2/2017 del 13/12/2017 - Necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva, dal Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione (RSPP)• INTERPELLO N. 1/2019 del 31/01/2019 - Corsi di aggiornamento per i professionisti antincendio e corsi di aggiornamento per RSPP e coordinatoriper la sicurezza – possibilità di istituire un unico corso con effetti abilitanti per diverse qualifiche professionaliNote all’Art. 34Richiami all’Art. 34:- Art. 31, co. 1 - Art. 32, co. 6 - ALL. II" ] }, { "title": "Articolo 35 - Riunione periodica", "text": "1. Nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori, il datore di lavoro, direttamente o tramiteil servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all’anno una riunione cui partecipano:a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;c) il medico competente, ove nominato;d) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.2. Nel corso della riunione il datore di lavoro sottopone all’esame dei partecipanti:a) il documento di valutazione dei rischi;b) l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria;c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale;d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della71 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)72 Commento personale: Il riferimento più corretto sembra essere al comma 2.protezione della loro salute.3. Nel corso della riunione possono essere individuati:a) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali;b) obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestionedella salute e sicurezza sul lavoro.4. La riunione ha altresì luogo in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione alrischio, compresa la programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salutedei lavoratori. Nelle ipotesi di cui al presente articolo, nelle unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori è facoltàdel rappresentante dei lavoratori per la sicurezza chiedere la convocazione di un’apposita riunione.5. Della riunione deve essere redatto un verbale che è a disposizione dei partecipanti per la sua consultazione.inoiznilane S• aAnrzt.i o3n5i, pcoe.r 4il: daamtmoreen ddai ldaav o2r.4o5 e7 ,i0l 2d iar i4g.e9n1t4e, 03 euro [Art. 55, co. 5, lett. e)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o3n5i, pcoe.r 2il: dsaantoziroen de ia lmavmoirnois etr ial tdiviari pgeecnuten iaria da 2.457,02 a 8.108,14 euro [Art. 55, co. 5, lett. f)]aSim • Art. 35, co. 5: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 55, co. 5 lett. h)]mARichiami all’Art. 35:- Art. 18, co. 1, lett. v) - Art. 25, co. 1, lett. i) - Art. 33, co. 1, lett. e) - Art. 50, co. 1, lett. l) - Art. 104, co. 1SEZIONE IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO", "sections": [ "Nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori, il datore di lavoro, direttamente o tramiteil servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all’anno una riunione cui partecipano:a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;b) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;c) il medico competente, ove nominato;d) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.", "Nel corso della riunione il datore di lavoro sottopone all’esame dei partecipanti:a) il documento di valutazione dei rischi;b) l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria;c) i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale;d) i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della71 Comma così modificato dall’art. 20 d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degliadempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014,n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)72 Commento personale: Il riferimento più corretto sembra essere al comma", "protezione della loro salute.", "Nel corso della riunione possono essere individuati:a) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali;b) obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestionedella salute e sicurezza sul lavoro.", "La riunione ha altresì luogo in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione alrischio, compresa la programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salutedei lavoratori. Nelle ipotesi di cui al presente articolo, nelle unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori è facoltàdel rappresentante dei lavoratori per la sicurezza chiedere la convocazione di un’apposita riunione.", "Della riunione deve essere redatto un verbale che è a disposizione dei partecipanti per la sua consultazione.inoiznilane S• aAnrzt.i o3n5i, pcoe.r 4il: daamtmoreen ddai ldaav o2r.4o5 e7 ,i0l 2d iar i4g.e9n1t4e, 03 euro [Art. 55, co. 5, lett. e)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o3n5i, pcoe.r 2il: dsaantoziroen de ia lmavmoirnois etr ial tdiviari pgeecnuten iaria da", "457,02 a", "108,14 euro [Art. 55, co. 5, lett. f)]aSim • Art. 35, co. 5: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 55, co. 5 lett. h)]mARichiami all’Art. 35:- Art. 18, co. 1, lett. v) - Art. 25, co. 1, lett. i) - Art. 33, co. 1, lett. e) - Art. 50, co. 1, lett. l) - Art. 104, co. 1SEZIONE IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO" ] }, { "title": "Articolo 36 - Informazione ai lavoratori", "text": "1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medicocompetente.2. Il datore di lavoro provvede altresì affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioniaziendali in materia;b) sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e delle miscele pericolose73 sulla base delle schede dei dati disicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.3. Il datore di lavoro fornisce le informazioni di cui al comma 1, lettere a) e al comma 2, lettere a), b) e c), anche ailavoratori di cui all’articolo 3, comma 9.4. Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro diacquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica dellacomprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.inoiznilane S• aAnrzt.i o3n6i, pcoe.r 1il e d 2a:t oarrere dsit ol advao drou ee ail q duiartitgreon mtee si o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricoloINTERPELLI• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 2/2017 del 13/12/2017 - Necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva, dal Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione (RSPP)Richiami all’Art. 36:- Art. 3, co. 9 - Art. 3, co. 13-bis - Art. 18, co. 1, lett. l) - Art. 33, co. 1, lett. f) -Art. 73, co. 1 - Art. 184, co. 1 - Art. 195, co. 1 - Art. 227, co. 1 - Art. 257, co. 1 -Art. 294-bis73 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).", "sections": [ "Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:a) sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;b) sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;c) sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46;d) sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medicocompetente.", "Il datore di lavoro provvede altresì affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:a) sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioniaziendali in materia;b) sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e delle miscele pericolose73 sulla base delle schede dei dati disicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;c) sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate.", "Il datore di lavoro fornisce le informazioni di cui al comma 1, lettere a) e al comma 2, lettere a), b) e c), anche ailavoratori di cui all’articolo 3, comma", "Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro diacquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica dellacomprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.inoiznilane S• aAnrzt.i o3n6i, pcoe.r 1il e d 2a:t oarrere dsit ol advao drou ee ail q duiartitgreon mtee si o ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricoloINTERPELLI• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 2/2017 del 13/12/2017 - Necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva, dal Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione (RSPP)Richiami all’Art. 36:- Art. 3, co. 9 - Art. 3, co. 13-bis - Art. 18, co. 1, lett. l) - Art. 33, co. 1, lett. f) -Art. 73, co. 1 - Art. 184, co. 1 - Art. 195, co. 1 - Art. 227, co. 1 - Art. 257, co. 1 -Art. 294-bis73 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016)." ] }, { "title": "Articolo 37 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti", "text": "1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia disalute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveridei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezionecaratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.2. La durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione di cui al comma 1 sono definiti mediante Accordo insede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzanoadottato, previa consultazione delle parti sociali, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore delpresente decreto legislativo. Entro il 30 giugno 2022, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome di Trento e di Bolzano adotta un accordo nel quale provvede all’accorpamento, allarivisitazione e alla modifica degli accordi attuativi del presente decreto in materia di formazione, in modo dagarantire74:a) l’individuazione della durata, dei contenuti minimi e delle modalità della formazione obbligatoria a carico deldatore di lavoro;b) l’individuazione delle modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsiformativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle modalità delleverifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa;753. Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in meritoai rischi specifici di cui ai titoli del presente decreto successivi al I. Ferme restando le disposizioni già in vigore inmateria, la formazione di cui al periodo che precede è definita mediante l’Accordo di cui al comma 2.4. La formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di somministrazione dilavoro;b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e miscelepericolose76.5. L’addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro. L’addestramento consiste nella provapratica, per l’uso corretto e in sicurezza di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezioneindividuale; l’addestramento consiste, inoltre, nell’esercitazione applicata, per le procedure di lavoro in sicurezza. Gliinterventi di addestramento effettuati devono essere tracciati in apposito registro anche informatizzato77.6. La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazioneall’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.7. Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti ricevono un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodicoin relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dall’accordo di cuial comma 2, secondo periodo.787-bis. La formazione di cui al comma 7 può essere effettuata anche presso gli organismi paritetici di cui all’articolo51 o le scuole edili, ove esistenti, o presso le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori.7-ter. Per assicurare l’adeguatezza e la specificità della formazione nonché l’aggiornamento periodico dei prepostiai sensi del comma 7, le relative attività formative devono essere svolte interamente con modalità in presenza edevono essere ripetute con cadenza almeno biennale e comunque ogni qualvolta sia reso necessario in ragionedell’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.798. I soggetti di cui all’articolo 21, comma 1, possono avvalersi dei percorsi formativi appositamente definiti, tramitel’Accordo di cui al comma 2, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province74 Comma così modificato nell’ultimo periodo dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.75 Si riporta l’art. 9-bis del D.L. 24 marzo 2022, n. 24 recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemiada COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza, e altre disposizioni in materia sanitaria” (GU n.70 del 24-03-2022), convertito conmodificazioni dalla L. 19 maggio 2022, n. 52 (in G.U. 23/05/2022, n. 119), entrato in vigore il 25/03/2022: Disciplina della formazione obbligatoria in materiadi salute e sicurezza sul lavoro: 1. Nelle more dell'adozione dell'accordo di cui all'articolo 37, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, la formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro può essere erogata sia con la modalità in presenza sia con la modalità a distanza,attraverso la metodologia della videoconferenza in modalità sincrona, tranne che per le attività formative per le quali siano previsti dalla legge e da accordiadottati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano un addestramento o una provapratica, che devono svolgersi obbligatoriamente in presenza”76 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).77 Comma così modificato negli ultimi periodi dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.78 Comma così modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.79 Comma introdotto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.autonome di Trento e di Bolzano.9. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro incaso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenzadevono ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; in attesa dell’emanazione delledisposizioni di cui al comma 3 dell’articolo 46, continuano a trovare applicazione le disposizioni di cui al decreto delMinistro dell’interno in data 10 marzo 1998, pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 81 del 7 aprile 1998, attuativo dell’articolo13 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N).10. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute esicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale daassicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.11. Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezzasono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei seguenti contenuti minimi:a) principi giuridici comunitari e nazionali;b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;d) definizione e individuazione dei fattori di rischio;e) valutazione dei rischi;f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;g) aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori;h) nozioni di tecnica della comunicazione.La durata minima dei corsi è di 32 ore iniziali, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda e le conseguenti misuredi prevenzione e protezione adottate, con verifica di apprendimento. La contrattazione collettiva nazionale disciplinale modalità dell’obbligo di aggiornamento periodico, la cui durata non può essere inferiore a 4 ore annue per leimprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.12. La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismiparitetici, ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro, durante l’orario di lavoroe non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.13. Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro diacquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazioneriguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolareutilizzata nel percorso formativo.14. Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione di cui al presente decreto sonoregistrate nel libretto formativo del cittadino di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10settembre 2003, n. 27680 (N), e successive modificazioni, se concretamente disponibile in quanto attivato nel rispettodelle vigenti disposizioni. Il contenuto del libretto formativo è considerato dal datore di lavoro ai fini dellaprogrammazione della formazione e di esso gli organi di vigilanza tengono conto ai fini della verifica degli obblighi dicui al presente decreto.14-bis. In tutti i casi di formazione ed aggiornamento, previsti dal presente decreto legislativo per dirigenti, preposti,lavoratori e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in cui i contenuti dei percorsi formativi si sovrappongano, intutto o in parte, è riconosciuto il credito formativo per la durata e per i contenuti della formazione e dell’aggiornamentocorrispondenti erogati. Le modalità di riconoscimento del credito formativo e i modelli per mezzo dei quali èdocumentata l’avvenuta formazione sono individuati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome di Trento e di Bolzano, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6.Gli istituti di istruzione e universitari provvedono a rilasciare agli allievi equiparati ai lavoratori, ai sensi dell’articolo 2,comma 1, lettera a), e dell’articolo 37, comma 1, lettere a) e b), del presente decreto, gli attestati di avvenutaformazione sulla salute e sicurezza sul lavoro.81inoizilan Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentenaeP • Art. 37, co. 1, 7, 7-ter, 9 e 10: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro82 [Art. 55, co. 5, lett. c)]S80 Ai sensi dell’art. 15, comma 4, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 150 recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoroe di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” il libretto formativo di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), deldecreto legislativo n. 276 del 2003, sono da intendersi riferite al fascicolo elettronico del lavoratore di cui all’art. 14 del medesimo D.Lgs. 14 settembre 2015,n. 150.81 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);82 Commento personale: si riporta quanto previsto dall’art. 55, comma, 6bis: In caso di violazione delle disposizioni previste dall’articolo 18, comma 1, letterag), e dall’articolo 37, commi 1, 7, 9 e 10, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se la violazione siriferisce a più di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicatiDECRETI ATTUATIVI• Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per laformazione dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• Accordo finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzionee protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.CIRCOLARI• Circolare N. 20 del 2011 del 29/07/2011- Oggetto: attività di formazione in materia di salute e sicurezza svolta da enti bilaterali e organismi paritetici orealizzata in collaborazione con essi.• Circolare n. 13/2012 del 05/06/2012 Oggetto: Nozione organismi paritetici nel settore edile - soggetti legittimati all’attività formativa• Circolare n. 1/2022 del 16/02/2022 Oggetto: art. 37, D.Lgs. n. 81/2008 come modificato dal D.L. n. 146/2021 (conv. da L. n. 215/2021) - obblighi formativiin materia di salute e sicurezza sul lavoroLETTERE CIRCOLARI• Nota del 27/11/2013 prot. 37/0020791/MA008.A001 Oggetto: Nozione di “trasferimento” ex art. 37, comma 4, lett. b), D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.INTERPELLI• INTERPELLO N. 10/2013 del 24/10/2013 - Formazione addetti emergenze• INTERPELLO N. 11/2013 del 24/10/2013 - Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 18/2013 del 20/12/2013 – Obbligo di formazione, ai sensi dell’art. 37, dei lavoratori che svolgono funzioni di RSPP• INTERPELLO N. 12/2014 del 11/07/2014 – Formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, verifica finale dei corsi erogati in modalità e-learning• INTERPELLO N. 4/2015 del 24/06/2015 - Formazione e valutazione dei rischi per singole mansioni ricomprese tra le attività di una medesima figuraprofessionale• INTERPELLO N. 13/2015 del 29/12/2015 - Esonero del Medico competente dalla partecipazione ai corsi di formazione per i lavoratori• INTERPELLO N. 4/2016 del 21/03/2016 - Formazione specifica dei lavoratori• INTERPELLO N. 19/2016 del 25/10/2016 - Obbligo di designazione e relativa informazione e formazione degli addetti al primo soccorso• INTERPELLO N. 7/2018 del 21/09/2018 - Soggetti formatori per corsi per lavoratori in modalità e-learningNote all’Art. 37Richiami all’Art. 37:- Art. 3, co. 9 - Art. 3, co. 13-bis - Art. 18, co. 1, lett. l) - Art. 19, co. 1, lett. g) - Art. 21, co. 2, lett. b) - Art. 32, co. 5-bis - Art. 50, co. 1, lett. d) - Art. 50, co. 1,lett. g) - Art. 55, co. 6bis - Art. 73, co. 1 - Art. 104, co. 3 - Art. 184, co. 1 - Art. 195, co. 1 - Art. 227, co. 1 - Art. 258, co. 1 - Art. 294-bis - ALL. XXI, parte ISEZIONE V - SORVEGLIANZA SANITARIA", "sections": [ "Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia disalute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveridei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezionecaratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.", "La durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione di cui al comma 1 sono definiti mediante Accordo insede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzanoadottato, previa consultazione delle parti sociali, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore delpresente decreto legislativo. Entro il 30 giugno 2022, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome di Trento e di Bolzano adotta un accordo nel quale provvede all’accorpamento, allarivisitazione e alla modifica degli accordi attuativi del presente decreto in materia di formazione, in modo dagarantire74:a) l’individuazione della durata, dei contenuti minimi e delle modalità della formazione obbligatoria a carico deldatore di lavoro;b) l’individuazione delle modalità della verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsiformativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle modalità delleverifiche di efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa;", "Il datore di lavoro assicura, altresì, che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in meritoai rischi specifici di cui ai titoli del presente decreto successivi al I. Ferme restando le disposizioni già in vigore inmateria, la formazione di cui al periodo che precede è definita mediante l’Accordo di cui al comma", "La formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:a) della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di somministrazione dilavoro;b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;c) della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e miscelepericolose", "L’addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro. L’addestramento consiste nella provapratica, per l’uso corretto e in sicurezza di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezioneindividuale; l’addestramento consiste, inoltre, nell’esercitazione applicata, per le procedure di lavoro in sicurezza. Gliinterventi di addestramento effettuati devono essere tracciati in apposito registro anche informatizzato", "La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere periodicamente ripetuta in relazioneall’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.", "Il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti ricevono un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodicoin relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dall’accordo di cuial comma 2, secondo periodo.787-bis. La formazione di cui al comma 7 può essere effettuata anche presso gli organismi paritetici di cui all’articolo51 o le scuole edili, ove esistenti, o presso le associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori.7-ter. Per assicurare l’adeguatezza e la specificità della formazione nonché l’aggiornamento periodico dei prepostiai sensi del comma 7, le relative attività formative devono essere svolte interamente con modalità in presenza edevono essere ripetute con cadenza almeno biennale e comunque ogni qualvolta sia reso necessario in ragionedell’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.", "I soggetti di cui all’articolo 21, comma 1, possono avvalersi dei percorsi formativi appositamente definiti, tramitel’Accordo di cui al comma 2, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province74 Comma così modificato nell’ultimo periodo dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.75 Si riporta l’art. 9-bis del D.L. 24 marzo 2022, n. 24 recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemiada COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza, e altre disposizioni in materia sanitaria” (GU n.70 del 24-03-2022), convertito conmodificazioni dalla L. 19 maggio 2022, n. 52 (in G.U. 23/05/2022, n. 119), entrato in vigore il 25/03/2022: Disciplina della formazione obbligatoria in materiadi salute e sicurezza sul lavoro:", "Nelle more dell'adozione dell'accordo di cui all'articolo 37, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81, la formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro può essere erogata sia con la modalità in presenza sia con la modalità a distanza,attraverso la metodologia della videoconferenza in modalità sincrona, tranne che per le attività formative per le quali siano previsti dalla legge e da accordiadottati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano un addestramento o una provapratica, che devono svolgersi obbligatoriamente in presenza”76 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).77 Comma così modificato negli ultimi periodi dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.78 Comma così modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.79 Comma introdotto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.autonome di Trento e di Bolzano.", "I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro incaso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenzadevono ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico; in attesa dell’emanazione delledisposizioni di cui al comma 3 dell’articolo 46, continuano a trovare applicazione le disposizioni di cui al decreto delMinistro dell’interno in data 10 marzo 1998, pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 81 del 7 aprile 1998, attuativo dell’articolo13 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N).", "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute esicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, tale daassicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.", "Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezzasono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei seguenti contenuti minimi:a) principi giuridici comunitari e nazionali;b) legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro;c) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;d) definizione e individuazione dei fattori di rischio;e) valutazione dei rischi;f) individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione;g) aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori;h) nozioni di tecnica della comunicazione.La durata minima dei corsi è di 32 ore iniziali, di cui 12 sui rischi specifici presenti in azienda e le conseguenti misuredi prevenzione e protezione adottate, con verifica di apprendimento. La contrattazione collettiva nazionale disciplinale modalità dell’obbligo di aggiornamento periodico, la cui durata non può essere inferiore a 4 ore annue per leimprese che occupano dai 15 ai 50 lavoratori e a 8 ore annue per le imprese che occupano più di 50 lavoratori.", "La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismiparitetici, ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro, durante l’orario di lavoroe non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.", "Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro diacquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazioneriguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolareutilizzata nel percorso formativo.", "Le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione di cui al presente decreto sonoregistrate nel libretto formativo del cittadino di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 10settembre 2003, n. 27680 (N), e successive modificazioni, se concretamente disponibile in quanto attivato nel rispettodelle vigenti disposizioni. Il contenuto del libretto formativo è considerato dal datore di lavoro ai fini dellaprogrammazione della formazione e di esso gli organi di vigilanza tengono conto ai fini della verifica degli obblighi dicui al presente decreto.14-bis. In tutti i casi di formazione ed aggiornamento, previsti dal presente decreto legislativo per dirigenti, preposti,lavoratori e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in cui i contenuti dei percorsi formativi si sovrappongano, intutto o in parte, è riconosciuto il credito formativo per la durata e per i contenuti della formazione e dell’aggiornamentocorrispondenti erogati. Le modalità di riconoscimento del credito formativo e i modelli per mezzo dei quali èdocumentata l’avvenuta formazione sono individuati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regionie le province autonome di Trento e di Bolzano, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo", "Gli istituti di istruzione e universitari provvedono a rilasciare agli allievi equiparati ai lavoratori, ai sensi dell’articolo 2,comma 1, lettera a), e dell’articolo 37, comma 1, lettere a) e b), del presente decreto, gli attestati di avvenutaformazione sulla salute e sicurezza sul lavoro.81inoizilan Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentenaeP • Art. 37, co. 1, 7, 7-ter, 9 e 10: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro82 [Art. 55, co. 5, lett. c)]S80 Ai sensi dell’art. 15, comma 4, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 150 recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoroe di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” il libretto formativo di cui all’articolo 2, comma 1, lettera i), deldecreto legislativo n. 276 del 2003, sono da intendersi riferite al fascicolo elettronico del lavoratore di cui all’art. 14 del medesimo D.Lgs. 14 settembre 2015,n.", "81 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);82 Commento personale: si riporta quanto previsto dall’art. 55, comma, 6bis: In caso di violazione delle disposizioni previste dall’articolo 18, comma 1, letterag), e dall’articolo 37, commi 1, 7, 9 e 10, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se la violazione siriferisce a più di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicatiDECRETI ATTUATIVI• Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per laformazione dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "• Decreto interministeriale 6 marzo 2013 - Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• Accordo finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzionee protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.CIRCOLARI• Circolare N. 20 del 2011 del 29/07/2011- Oggetto: attività di formazione in materia di salute e sicurezza svolta da enti bilaterali e organismi paritetici orealizzata in collaborazione con essi.• Circolare n. 13/2012 del 05/06/2012 Oggetto: Nozione organismi paritetici nel settore edile - soggetti legittimati all’attività formativa• Circolare n. 1/2022 del 16/02/2022 Oggetto: art. 37, D.Lgs. n. 81/2008 come modificato dal D.L. n. 146/2021 (conv. da L. n. 215/2021) - obblighi formativiin materia di salute e sicurezza sul lavoroLETTERE CIRCOLARI• Nota del 27/11/2013 prot. 37/0020791/MA", "A001 Oggetto: Nozione di “trasferimento” ex art. 37, comma 4, lett. b), D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.INTERPELLI• INTERPELLO N. 10/2013 del 24/10/2013 - Formazione addetti emergenze• INTERPELLO N. 11/2013 del 24/10/2013 - Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio• INTERPELLO N. 18/2013 del 20/12/2013 – Obbligo di formazione, ai sensi dell’art. 37, dei lavoratori che svolgono funzioni di RSPP• INTERPELLO N. 12/2014 del 11/07/2014 – Formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, verifica finale dei corsi erogati in modalità e-learning• INTERPELLO N. 4/2015 del 24/06/2015 - Formazione e valutazione dei rischi per singole mansioni ricomprese tra le attività di una medesima figuraprofessionale• INTERPELLO N. 13/2015 del 29/12/2015 - Esonero del Medico competente dalla partecipazione ai corsi di formazione per i lavoratori• INTERPELLO N. 4/2016 del 21/03/2016 - Formazione specifica dei lavoratori• INTERPELLO N. 19/2016 del 25/10/2016 - Obbligo di designazione e relativa informazione e formazione degli addetti al primo soccorso• INTERPELLO N. 7/2018 del 21/09/2018 - Soggetti formatori per corsi per lavoratori in modalità e-learningNote all’Art. 37Richiami all’Art. 37:- Art. 3, co. 9 - Art. 3, co. 13-bis - Art. 18, co. 1, lett. l) - Art. 19, co. 1, lett. g) - Art. 21, co. 2, lett. b) - Art. 32, co. 5-bis - Art. 50, co. 1, lett. d) - Art. 50, co. 1,lett. g) - Art. 55, co. 6bis - Art. 73, co. 1 - Art. 104, co. 3 - Art. 184, co. 1 - Art. 195, co. 1 - Art. 227, co. 1 - Art. 258, co. 1 - Art. 294-bis - ALL. XXI, parte ISEZIONE V - SORVEGLIANZA SANITARIA" ] }, { "title": "Articolo 38 - Titoli e requisiti del medico competente", "text": "1. Per svolgere le funzioni di medico competente è necessario possedere uno dei seguenti titoli o requisiti:a) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica;b) docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologiaindustriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro;c) autorizzazione di cui all’articolo 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277(N);d) specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale;d-bis) con esclusivo riferimento al ruolo dei sanitari delle Forze Armate, compresa l’Arma dei carabinieri, dellaPolizia di Stato e della Guardia di Finanza, svolgimento di attività di medico nel settore del lavoro per almenoquattro anni.2. I medici in possesso dei titoli di cui al comma 1, lettera d), sono tenuti a frequentare appositi percorsi formativiuniversitari da definire con apposito decreto del Ministero dell’Università e della ricerca di concerto con il Ministerodel lavoro, della salute e delle politiche sociali. I soggetti di cui al precedente periodo i quali, alla data di entrata invigore del presente decreto, svolgano le attività di medico competente o dimostrino di avere svolto tali attività peralmeno un anno nell’arco dei tre anni anteriori all’entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono abilitati asvolgere le medesime funzioni. A tal fine sono tenuti a produrre alla Regione attestazione del datore di lavorocomprovante l’espletamento di tale attività.3. Per lo svolgimento delle funzioni di medico competente è altresì necessario partecipare al programma dieducazione continua in medicina ai sensi del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229(N), e successive modificazionie integrazioni, a partire dal programma triennale successivo all’entrata in vigore del presente decreto legislativo. Icrediti previsti dal programma triennale dovranno essere conseguiti nella misura non inferiore al 70 per cento deltotale nella disciplina “medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro”.4. I medici in possesso dei titoli e dei requisiti di cui al presente articolo sono iscritti nell’elenco dei medici competentiistituito presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.8383 Con decreto 4 marzo 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2009, èLETTERE CIRCOLARI• Lettera Circolare del 19/05/2011 prot. 15/VI/0011398/MA001.A001 - OGGETTO: LETTERA CIRCOLARE - Chiarimenti in merito alle modificheall’articolo 38, comma 1 del D.Lgs. n. 81/2008, introdotte dal D.Lgs. n. 106/2009.INTERPELLI• INTERPELLO N. 13/2015 del 29/12/2015 - Esonero del Medico competente dalla partecipazione ai corsi di formazione per i lavoratori• INTERPELLO N. 7/2019 del 24/10/2019 – Medico Competente della Polizia di Stato – Distanza dai luoghi di lavoro assegnati. Iscrizione nella sezioned – bis dell’elenco dei medici competenti del Ministero della salute e aggiornamentoNote all’Art. 38Richiami all’Art. 38:- Art. 2, co. 1, lett. h) - Art. 25, co. 1, lett. n)", "sections": [ "Per svolgere le funzioni di medico competente è necessario possedere uno dei seguenti titoli o requisiti:a) specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica;b) docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologiaindustriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro;c) autorizzazione di cui all’articolo 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277(N);d) specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale;d-bis) con esclusivo riferimento al ruolo dei sanitari delle Forze Armate, compresa l’Arma dei carabinieri, dellaPolizia di Stato e della Guardia di Finanza, svolgimento di attività di medico nel settore del lavoro per almenoquattro anni.", "I medici in possesso dei titoli di cui al comma 1, lettera d), sono tenuti a frequentare appositi percorsi formativiuniversitari da definire con apposito decreto del Ministero dell’Università e della ricerca di concerto con il Ministerodel lavoro, della salute e delle politiche sociali. I soggetti di cui al precedente periodo i quali, alla data di entrata invigore del presente decreto, svolgano le attività di medico competente o dimostrino di avere svolto tali attività peralmeno un anno nell’arco dei tre anni anteriori all’entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono abilitati asvolgere le medesime funzioni. A tal fine sono tenuti a produrre alla Regione attestazione del datore di lavorocomprovante l’espletamento di tale attività.", "Per lo svolgimento delle funzioni di medico competente è altresì necessario partecipare al programma dieducazione continua in medicina ai sensi del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229(N), e successive modificazionie integrazioni, a partire dal programma triennale successivo all’entrata in vigore del presente decreto legislativo. Icrediti previsti dal programma triennale dovranno essere conseguiti nella misura non inferiore al 70 per cento deltotale nella disciplina “medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro”.", "I medici in possesso dei titoli e dei requisiti di cui al presente articolo sono iscritti nell’elenco dei medici competentiistituito presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.8383 Con decreto 4 marzo 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2009, èLETTERE CIRCOLARI• Lettera Circolare del 19/05/2011 prot. 15/VI/0011398/MA", "A001 - OGGETTO: LETTERA CIRCOLARE - Chiarimenti in merito alle modificheall’articolo 38, comma 1 del D.Lgs. n. 81/2008, introdotte dal D.Lgs. n. 106/", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 13/2015 del 29/12/2015 - Esonero del Medico competente dalla partecipazione ai corsi di formazione per i lavoratori• INTERPELLO N. 7/2019 del 24/10/2019 – Medico Competente della Polizia di Stato – Distanza dai luoghi di lavoro assegnati. Iscrizione nella sezioned – bis dell’elenco dei medici competenti del Ministero della salute e aggiornamentoNote all’Art. 38Richiami all’Art. 38:- Art. 2, co. 1, lett. h) - Art. 25, co. 1, lett. n)" ] }, { "title": "Articolo 39 - Svolgimento dell’attività di medico competente", "text": "1. L’attività di medico competente è svolta secondo i principi della medicina del lavoro e del Codice etico dellaCommissione internazionale di salute occupazionale (ICOH).2. Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica o privata, convenzionata con l’imprenditore;b) libero professionista;c) dipendente del datore di lavoro.3. Il dipendente di una struttura pubblica, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non può prestare, adalcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di medico competente.4. Il datore di lavoro assicura al medico competente le condizioni necessarie per lo svolgimento di tutti i suoi compitigarantendone l’autonomia.5. Il medico competente può avvalersi, per accertamenti diagnostici, della collaborazione di medici specialisti sceltiin accordo con il datore di lavoro che ne sopporta gli oneri.6. Nei casi di aziende con più unità produttive, nei casi di gruppi d’imprese nonché qualora la valutazione dei rischine evidenzi la necessità, il datore di lavoro può nominare più medici competenti individuando tra essi un medico confunzioni di coordinamento.INTERPELLI• INTERPELLO N. 27/2014 del 31/12/2014 - Conflitto di interessi delle ASL nell’attività di “sorveglianza sanitaria” assegnate al medico competente• INTERPELLO N. 28/2014 del 31/12/2014 - Applicazione dell’art. 39, comma 4, D.Lgs. n. 81.2008• INTERPELLO N. 2/2018 del 05/04/2018 - Interpretazione dell’articolo 39, comma 3, del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioniRichiami all’Art. 39:- Art. 41 co. 2-bis", "sections": [ "L’attività di medico competente è svolta secondo i principi della medicina del lavoro e del Codice etico dellaCommissione internazionale di salute occupazionale (ICOH).", "Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:a) dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica o privata, convenzionata con l’imprenditore;b) libero professionista;c) dipendente del datore di lavoro.", "Il dipendente di una struttura pubblica, assegnato agli uffici che svolgono attività di vigilanza, non può prestare, adalcun titolo e in alcuna parte del territorio nazionale, attività di medico competente.", "Il datore di lavoro assicura al medico competente le condizioni necessarie per lo svolgimento di tutti i suoi compitigarantendone l’autonomia.", "Il medico competente può avvalersi, per accertamenti diagnostici, della collaborazione di medici specialisti sceltiin accordo con il datore di lavoro che ne sopporta gli oneri.", "Nei casi di aziende con più unità produttive, nei casi di gruppi d’imprese nonché qualora la valutazione dei rischine evidenzi la necessità, il datore di lavoro può nominare più medici competenti individuando tra essi un medico confunzioni di coordinamento.INTERPELLI• INTERPELLO N. 27/2014 del 31/12/2014 - Conflitto di interessi delle ASL nell’attività di “sorveglianza sanitaria” assegnate al medico competente• INTERPELLO N. 28/2014 del 31/12/2014 - Applicazione dell’art. 39, comma 4, D.Lgs. n.", "2008• INTERPELLO N. 2/2018 del 05/04/2018 - Interpretazione dell’articolo 39, comma 3, del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioniRichiami all’Art. 39:- Art. 41 co. 2-bis" ] }, { "title": "Articolo 40 - Rapporti del medico competente con il Servizio sanitario nazionale", "text": "1. Entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento il medico competente trasmette,esclusivamente per via telematica, ai servizi competenti per territorio le informazioni, elaborate evidenziando ledifferenze di genere, relative ai dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianzasanitaria secondo il modello in ALLEGATO 3B.2. Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono le informazioni di cui al comma 1, aggregatedalle aziende sanitarie locali, all’ISPESL.2-bis. Entro il 31 dicembre 2009, con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, previa intesain sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano,sono definiti, secondo criteri di semplicità e certezza, i contenuti degli Allegati 3A e 3B del presente decreto e lemodalità di trasmissione delle informazioni di cui al comma 1. Gli obblighi di redazione e trasmissione relativi alleinformazioni di cui al comma 1 decorrono dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al primo periodoevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o4n0i, pcoe.r 1il: msaendziiocon ec oammmpeinteisnttrea tiva pecuniaria da 1.228,50 a 4.914,03 euro [Art. 58, co. 1, lett. e)]aSimmAINTERPELLI• INTERPELLO N. 8/2019 del 02/12/2019 - Medico Competente cui spetta la comunicazione delle informazioni previste dall’articolo 40, comma 1, deldecreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81, nel caso di avvicendamento avvenuto nel corso dell’anno ed all’obbligo di trasmissione delle suddette informazioni“anche qualora nell’anno precedente non sia stata svolta alcuna attività di sorveglianza sanitaria”.stato istituito l’elenco nazionale dei medici competenti in materia di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, tenuto presso l’Ufficio II della Direzione generaledella prevenzione sanitaria del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, che ne cura anche l’aggiornamento. Il Ministero del lavoro effettuerà,con cadenza annuale, verifiche dei requisiti e dei titoli autocertificati.LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del Ministero della Salute del 31/03/2020 prot. 11056. Proroga al 31/07/2020 dei termini relativi agli adempimenti previsti dell’art. 40del d.lgs. 81/2008• Lettera circolare del Ministero della Salute del 14/01/2021 prot. 1330. Proroga al 31/12/2021 dei termini relativi agli adempimenti previsti dell’art. 40del d.lgs. 81/2008• Circolare del Ministero della Salute del 16/02/2022 Oggetto: Proroga invio dati art 40 allegato 3BRichiami all’Art. 40:- ALL. XLVI, punto 2", "sections": [ "Entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento il medico competente trasmette,esclusivamente per via telematica, ai servizi competenti per territorio le informazioni, elaborate evidenziando ledifferenze di genere, relative ai dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianzasanitaria secondo il modello in ALLEGATO 3B.", "Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono le informazioni di cui al comma 1, aggregatedalle aziende sanitarie locali, all’ISPESL.2-bis. Entro il 31 dicembre 2009, con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, previa intesain sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano,sono definiti, secondo criteri di semplicità e certezza, i contenuti degli Allegati 3A e 3B del presente decreto e lemodalità di trasmissione delle informazioni di cui al comma", "Gli obblighi di redazione e trasmissione relativi alleinformazioni di cui al comma 1 decorrono dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al primo periodoevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o4n0i, pcoe.r 1il: msaendziiocon ec oammmpeinteisnttrea tiva pecuniaria da", "228,50 a", "914,03 euro [Art. 58, co. 1, lett. e)]aSimmAINTERPELLI• INTERPELLO N. 8/2019 del 02/12/2019 - Medico Competente cui spetta la comunicazione delle informazioni previste dall’articolo 40, comma 1, deldecreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81, nel caso di avvicendamento avvenuto nel corso dell’anno ed all’obbligo di trasmissione delle suddette informazioni“anche qualora nell’anno precedente non sia stata svolta alcuna attività di sorveglianza sanitaria”.stato istituito l’elenco nazionale dei medici competenti in materia di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, tenuto presso l’Ufficio II della Direzione generaledella prevenzione sanitaria del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, che ne cura anche l’aggiornamento. Il Ministero del lavoro effettuerà,con cadenza annuale, verifiche dei requisiti e dei titoli autocertificati.LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del Ministero della Salute del 31/03/2020 prot.", "Proroga al 31/07/2020 dei termini relativi agli adempimenti previsti dell’art. 40del d.lgs. 81/2008• Lettera circolare del Ministero della Salute del 14/01/2021 prot.", "Proroga al 31/12/2021 dei termini relativi agli adempimenti previsti dell’art. 40del d.lgs. 81/2008• Circolare del Ministero della Salute del 16/02/2022 Oggetto: Proroga invio dati art 40 allegato 3BRichiami all’Art. 40:- ALL. XLVI, punto 2" ] }, { "title": "Articolo 41 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente:a) nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle indicazioni fornite dalla Commissione consultiva di cui all’articolo6;b) qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischilavorativi.2. La sorveglianza sanitaria comprende:a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinatoal fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità allamansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, vienestabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medicocompetente in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, puòdisporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medicocompetente;c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischiprofessionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta,al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica;e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.e-bis) visita medica preventiva in fase preassuntiva;e-ter) visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superioreai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.2-bis. Le visite mediche preventive possono essere svolte in fase preassuntiva, su scelta del datore di lavoro, dalmedico competente o dai dipartimenti di prevenzione delle ASL. La scelta dei dipartimenti di prevenzione non èincompatibile con le disposizioni dell’articolo 39, comma 3.3. Le visite mediche di cui al comma 2 non possono essere effettuate:a) lettera soppressa dall’art. 26 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106b) per accertare stati di gravidanza;c) negli altri casi vietati dalla normativa vigente.4. Le visite mediche di cui al comma 2, a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologicie indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle condizioni previstedall’ordinamento, le visite di cui al comma 2, lettere a), b), d), e-bis) e e-ter) sono altresì finalizzate alla verifica diassenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti.4-bis. Entro il 31 dicembre 2009, con accordo in Conferenza Stato-Regioni, adottato previa consultazione delle partisociali, vengono rivisitate le condizioni e le modalità per l’accertamento della tossicodipendenza e della alcoldipendenza.5. Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischio di cui all’articolo 25, comma 1,lettera c), secondo i requisiti minimi contenuti nell’ALLEGATO 3A e predisposta su formato cartaceo o informatizzato,secondo quanto previsto dall’articolo 53.6. Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche di cui al comma 2, esprime uno dei seguentigiudizi relativi alla mansione specifica:a) idoneità;b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;c) inidoneità temporanea;d) inidoneità permanente.6-bis. Nei casi di cui alle lettere a), b), c) e d) del comma 6 il medico competente esprime il proprio giudizio per iscrittodando copia del giudizio medesimo al lavoratore e al datore di lavoro.7. Nel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità.8. Comma abrogato dall’art. 26 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 1069. Avverso i giudizi del medico competente ivi compresi quelli formulati in fase preassuntiva è ammesso ricorso,entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all’organo di vigilanza territorialmentecompetente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudiziostesso.ev Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoiznitartsin • Art. 41, co. 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 2.457,02 a 8.108,14 euro [Art. 55, co. 5, lett. f)]aSimm Sanzioni per medico competenteA • Art. 41, co. 3, 5 e 6-bis: sanzione amministrativa pecuniaria da 1.228,50 a 4.914,03 euro [Art. 58, co. 1, lett. e)]DECRETI ATTUATIVI• D.L. 17 marzo 2020, n. 18 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27 - Visite mediche dei lavoratori a tempo determinato e stagionalidel settore agricolo e della pesca• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18 - Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori eimprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 - (Sorveglianza sanitaria per i lavoratori a tempo determinato e stagionali del settoreagricolo e della pesca)CIRCOLARI• Circolare prot. 0010748 del 10/05/2013 - Oggetto: “Tutela della salute nei luoghi di lavoro: Sorveglianza sanitaria - Accertamenti pre-assuntivi eperiodici sieropositività HIV - Condizione esclusione divieto effettuazione”• Circolare n. 13/2020 del 04/09/2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute - Aggiornamenti e chiarimenti, conparticolare riguardo ai lavoratori e alle lavoratrici “fragili”.• Circolare INAIL n. 44/2020 del 11/12/2020 Oggetto: Sorveglianza sanitaria dei lavoratori maggiormente a rischio in caso di contagio da virus SARS-CoV-2LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori• Lettera circolare del Ministero della Salute del 29/04/2020 prot. 14915 - Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contestodelle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività.• Lettera circolare del 12/04/2021 prot. 15127, indicazioni per la riammissione in servizio dei lavoratori dopo assenza per malattia Covid-19 correlataINTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2013 del 02/05/2013 - Obbligo visita medica preventiva per stagista minorenne• INTERPELLO N. 8/2013 del 24/10/2013 - Art. 41, comma 2, visita medica preventiva• INTERPELLO N. 18/2014 del 06/10/2014 - Visite mediche al di fuori degli orari di servizio• INTERPELLO N. 8/2015 del 02/11/2015 - Applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro in tema di sorveglianza sanitaria edi visita dei luoghi di lavoro da parte del medico competente• INTERPELLO N. 8/2016 del 12/05/2016 - Obbligo della sorveglianza sanitaria nell’ipotesi di distacco del lavoratore• INTERPELLO N. 14/2016 del 25/10/2016 - Oneri visite mediche ai sensi dell’art. 41 del d.lgs. n. 81.2008• INTERPELLO N. 15/2016 del 25/10/2016 - Applicabilità della sorveglianza sanitaria ai medici di continuità assistenzialeRichiami all’Art. 41:- Art. 18, co. 1 lett. g-bis) - Art. 21, co. 2, lett. a) - Art. 25, co. 1, lett. b) - Art. 25, co. 1, lett. h) - Art. 29, co. 1 - Art. 42, co. 1 - Art. 168, co. 2, lett. d) - Art. 104,co. 2 - Art. 176, co. 1 - Art. 176, co. 2 - Art. 176, co. 5 - Art. 185, co. 1 - Art. 211, co. 2 - Art. 229, co. 1 - Art. 279, co. 1 - ALL. 3A", "sections": [ "La sorveglianza sanitaria è effettuata dal medico competente:a) nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle indicazioni fornite dalla Commissione consultiva di cui all’articolo6;b) qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischilavorativi.", "La sorveglianza sanitaria comprende:a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinatoal fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità allamansione specifica. La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, vienestabilita, di norma, in una volta l’anno. Tale periodicità può assumere cadenza diversa, stabilita dal medicocompetente in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, puòdisporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria differenti rispetto a quelli indicati dal medicocompetente;c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischiprofessionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta,al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica;e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.e-bis) visita medica preventiva in fase preassuntiva;e-ter) visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superioreai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.2-bis. Le visite mediche preventive possono essere svolte in fase preassuntiva, su scelta del datore di lavoro, dalmedico competente o dai dipartimenti di prevenzione delle ASL. La scelta dei dipartimenti di prevenzione non èincompatibile con le disposizioni dell’articolo 39, comma", "Le visite mediche di cui al comma 2 non possono essere effettuate:a) lettera soppressa dall’art. 26 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106b) per accertare stati di gravidanza;c) negli altri casi vietati dalla normativa vigente.", "Le visite mediche di cui al comma 2, a cura e spese del datore di lavoro, comprendono gli esami clinici e biologicie indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente. Nei casi ed alle condizioni previstedall’ordinamento, le visite di cui al comma 2, lettere a), b), d), e-bis) e e-ter) sono altresì finalizzate alla verifica diassenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti.4-bis. Entro il 31 dicembre 2009, con accordo in Conferenza Stato-Regioni, adottato previa consultazione delle partisociali, vengono rivisitate le condizioni e le modalità per l’accertamento della tossicodipendenza e della alcoldipendenza.", "Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischio di cui all’articolo 25, comma 1,lettera c), secondo i requisiti minimi contenuti nell’ALLEGATO 3A e predisposta su formato cartaceo o informatizzato,secondo quanto previsto dall’articolo", "Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche di cui al comma 2, esprime uno dei seguentigiudizi relativi alla mansione specifica:a) idoneità;b) idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni;c) inidoneità temporanea;d) inidoneità permanente.6-bis. Nei casi di cui alle lettere a), b), c) e d) del comma 6 il medico competente esprime il proprio giudizio per iscrittodando copia del giudizio medesimo al lavoratore e al datore di lavoro.", "Nel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità.", "Comma abrogato dall’art. 26 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Avverso i giudizi del medico competente ivi compresi quelli formulati in fase preassuntiva è ammesso ricorso,entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all’organo di vigilanza territorialmentecompetente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudiziostesso.ev Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoiznitartsin • Art. 41, co. 3: sanzione amministrativa pecuniaria da", "457,02 a", "108,14 euro [Art. 55, co. 5, lett. f)]aSimm Sanzioni per medico competenteA • Art. 41, co. 3, 5 e 6-bis: sanzione amministrativa pecuniaria da", "228,50 a", "914,03 euro [Art. 58, co. 1, lett. e)]DECRETI ATTUATIVI• D.L. 17 marzo 2020, n. 18 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27 - Visite mediche dei lavoratori a tempo determinato e stagionalidel settore agricolo e della pesca• Decreto interministeriale 27 marzo 2013 - Semplificazione in materia di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali delsettore agricolo• DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18 - Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori eimprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 - (Sorveglianza sanitaria per i lavoratori a tempo determinato e stagionali del settoreagricolo e della pesca)CIRCOLARI• Circolare prot. 0010748 del 10/05/2013 - Oggetto: “Tutela della salute nei luoghi di lavoro: Sorveglianza sanitaria - Accertamenti pre-assuntivi eperiodici sieropositività HIV - Condizione esclusione divieto effettuazione”• Circolare n. 13/2020 del 04/09/2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute - Aggiornamenti e chiarimenti, conparticolare riguardo ai lavoratori e alle lavoratrici “fragili”.• Circolare INAIL n. 44/2020 del 11/12/2020 Oggetto: Sorveglianza sanitaria dei lavoratori maggiormente a rischio in caso di contagio da virus SARS-CoV-2LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 12/10/2017 prot. 3 - Oggetto: Indicazioni operative sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori• Lettera circolare del Ministero della Salute del 29/04/2020 prot. 14915 - Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contestodelle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività.• Lettera circolare del 12/04/2021 prot. 15127, indicazioni per la riammissione in servizio dei lavoratori dopo assenza per malattia Covid-19 correlataINTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2013 del 02/05/2013 - Obbligo visita medica preventiva per stagista minorenne• INTERPELLO N. 8/2013 del 24/10/2013 - Art. 41, comma 2, visita medica preventiva• INTERPELLO N. 18/2014 del 06/10/2014 - Visite mediche al di fuori degli orari di servizio• INTERPELLO N. 8/2015 del 02/11/2015 - Applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro in tema di sorveglianza sanitaria edi visita dei luoghi di lavoro da parte del medico competente• INTERPELLO N. 8/2016 del 12/05/2016 - Obbligo della sorveglianza sanitaria nell’ipotesi di distacco del lavoratore• INTERPELLO N. 14/2016 del 25/10/2016 - Oneri visite mediche ai sensi dell’art. 41 del d.lgs. n.", "2008• INTERPELLO N. 15/2016 del 25/10/2016 - Applicabilità della sorveglianza sanitaria ai medici di continuità assistenzialeRichiami all’Art. 41:- Art. 18, co. 1 lett. g-bis) - Art. 21, co. 2, lett. a) - Art. 25, co. 1, lett. b) - Art. 25, co. 1, lett. h) - Art. 29, co. 1 - Art. 42, co. 1 - Art. 168, co. 2, lett. d) - Art. 104,co. 2 - Art. 176, co. 1 - Art. 176, co. 2 - Art. 176, co. 5 - Art. 185, co. 1 - Art. 211, co. 2 - Art. 229, co. 1 - Art. 279, co. 1 - ALL. 3A" ] }, { "title": "Articolo 42 - Provvedimenti in caso di inidoneità alla mansione specifica", "text": "1. Il datore di lavoro, anche in considerazione di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, in relazione aigiudizi di cui all’articolo 41, comma 6, attua le misure indicate dal medico competente e qualora le stesse prevedanoun’inidoneità alla mansione specifica adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, amansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza.2. Comma abrogato dall’art. 27 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Note all’Art. 42Richiami all’Art. 42:- Art. 229, co. 5 - Art. 242, co. 3 - Art. 279, co. 2, lett. b)SEZIONE VI - GESTIONE DELLE EMERGENZE", "sections": [ "Il datore di lavoro, anche in considerazione di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, in relazione aigiudizi di cui all’articolo 41, comma 6, attua le misure indicate dal medico competente e qualora le stesse prevedanoun’inidoneità alla mansione specifica adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, amansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza.", "Comma abrogato dall’art. 27 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Note all’Art. 42Richiami all’Art. 42:- Art. 229, co. 5 - Art. 242, co. 3 - Art. 279, co. 2, lett. b)SEZIONE VI - GESTIONE DELLE EMERGENZE" ] }, { "title": "Articolo 43 - Disposizioni generali", "text": "1. Ai fini degli adempimenti di cui all’articolo 18, comma 1, lettera t), il datore di lavoro:a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lottaantincendio e gestione dell’emergenza;b) designa preventivamente i lavoratori di cui all’articolo 18, comma 1, lettera b);c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predispostee i comportamenti da adottare;d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo gravee immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonandoimmediatamente il luogo di lavoro;e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per lapropria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superioregerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo contodelle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.e-bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sulluogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati. L’obbligo siapplica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in relazione alla valutazione deirischi.2. Ai fini delle designazioni di cui al comma 1, lettera b), il datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell’aziendae dei rischi specifici dell’azienda o della unità produttiva secondo i criteri previsti nei Decreti di cui all’articolo 46.3. I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati,essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specificidell’azienda o dell’unità produttiva. Con riguardo al personale della Difesa la formazione specifica svolta presso gliistituti o la scuole della stessa Amministrazione è abilitativa alla funzione di addetto alla gestione delle emergenze.4. Il datore di lavoro deve, salvo eccezioni debitamente motivate, astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere laloro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteila • Art. 43, co. 1, lett. a), b), c) ed e): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]neP • Art. 43, co. 1, lett. d) ed e-bis): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)]in • Art. 43, co. 4: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]oizna Sanzioni per i lavoratoriS• Art. 43, co. 3, primo periodo: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 59, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 43:- Art. 226, co. 1", "sections": [ "Ai fini degli adempimenti di cui all’articolo 18, comma 1, lettera t), il datore di lavoro:a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lottaantincendio e gestione dell’emergenza;b) designa preventivamente i lavoratori di cui all’articolo 18, comma 1, lettera b);c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predispostee i comportamenti da adottare;d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo gravee immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonandoimmediatamente il luogo di lavoro;e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per lapropria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superioregerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo contodelle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.e-bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sulluogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati. L’obbligo siapplica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in relazione alla valutazione deirischi.", "Ai fini delle designazioni di cui al comma 1, lettera b), il datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell’aziendae dei rischi specifici dell’azienda o della unità produttiva secondo i criteri previsti nei Decreti di cui all’articolo", "I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati,essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specificidell’azienda o dell’unità produttiva. Con riguardo al personale della Difesa la formazione specifica svolta presso gliistituti o la scuole della stessa Amministrazione è abilitativa alla funzione di addetto alla gestione delle emergenze.", "Il datore di lavoro deve, salvo eccezioni debitamente motivate, astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere laloro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteila • Art. 43, co. 1, lett. a), b), c) ed e): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]neP • Art. 43, co. 1, lett. d) ed e-bis): arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)]in • Art. 43, co. 4: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]oizna Sanzioni per i lavoratoriS• Art. 43, co. 3, primo periodo: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 59, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 43:- Art. 226, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 44 - Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato", "text": "1. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoroo da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenzadannosa.2. Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell’impossibilità di contattare il competente superioregerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, ameno che non abbia commesso una grave negligenza.Richiami all’Art. 44:- Art. 226, co. 1", "sections": [ "Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoroo da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenzadannosa.", "Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell’impossibilità di contattare il competente superioregerarchico, prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, ameno che non abbia commesso una grave negligenza.Richiami all’Art. 44:- Art. 226, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 45 - Primo soccorso", "text": "1. Il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell’azienda o della unità produttiva,sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e diassistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro estabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.2. Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione,individuati in relazione alla natura dell’attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuatidal decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388(N) e dai successivi Decreti Ministeriali di adeguamento acquisito ilparere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano.3. Con appositi Decreti Ministeriali, acquisito il parere della Conferenza permanente, acquisito il parere dellaConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, vengonodefinite le modalità di applicazione in ambito ferroviario del decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388 e successivemodificazioni.inoiznilane S• aAnrzt.i o4n5i, pcoe.r 1il: daarrteosrteo ddia l advuoe rao qeu ial tdtrior imgeensit eo ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]aPSDECRETI ATTUATIVI:• Decreto interministeriale 24 gennaio 2011, n. 19 - Regolamento sulle modalità di applicazione in ambito ferroviario, del decreto 15 luglio 2003, n. 388,ai sensi dell’articolo 45, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2012 del 15/11/2012 - Formazione degli addetti al primo soccorso• INTERPELLO N. 2/2016 del 21/03/2016 - Pronto Soccorso in ambito ferroviario• INTERPELLO N. 19/2016 del 25/10/2016 - Obbligo di designazione e relativa informazione e formazione degli addetti al primo soccorsoNote all’Art. 45Richiami all’Art. 45:- Art. 34, co. 2-bis - Art. 36, co. 1, lett. c)", "sections": [ "Il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell’azienda o della unità produttiva,sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e diassistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro estabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.", "Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione,individuati in relazione alla natura dell’attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuatidal decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388(N) e dai successivi Decreti Ministeriali di adeguamento acquisito ilparere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e diBolzano.", "Con appositi Decreti Ministeriali, acquisito il parere della Conferenza permanente, acquisito il parere dellaConferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, vengonodefinite le modalità di applicazione in ambito ferroviario del decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388 e successivemodificazioni.inoiznilane S• aAnrzt.i o4n5i, pcoe.r 1il: daarrteosrteo ddia l advuoe rao qeu ial tdtrior imgeensit eo ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 55 co. 5 lett. a)]aPSDECRETI ATTUATIVI:• Decreto interministeriale 24 gennaio 2011, n. 19 - Regolamento sulle modalità di applicazione in ambito ferroviario, del decreto 15 luglio 2003, n. 388,ai sensi dell’articolo 45, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2012 del 15/11/2012 - Formazione degli addetti al primo soccorso• INTERPELLO N. 2/2016 del 21/03/2016 - Pronto Soccorso in ambito ferroviario• INTERPELLO N. 19/2016 del 25/10/2016 - Obbligo di designazione e relativa informazione e formazione degli addetti al primo soccorsoNote all’Art. 45Richiami all’Art. 45:- Art. 34, co. 2-bis - Art. 36, co. 1, lett. c)" ] }, { "title": "Articolo 46 - Prevenzione incendi", "text": "1. La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico, di esclusiva competenza statuale, direttaa conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, diincolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente.2. Nei luoghi di lavoro soggetti al presente decreto legislativo devono essere adottate idonee misure per preveniregli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori.3. Fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N) e dalle disposizioni concernenti laprevenzione incendi di cui al presente decreto, i Ministri dell’interno, del lavoro, della salute e delle politiche sociali,in relazione ai fattori di rischio, adottano uno o più Decreti nei quali sono definiti:a) i criteri diretti atti ad individuare:1) misure intese ad evitare l’insorgere di un incendio ed a limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi;2) misure precauzionali di esercizio;3) metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio;4) criteri per la gestione delle emergenze;b) le caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, compresi i requisiti delpersonale addetto e la sua formazione.4. Fino all’adozione dei Decreti di cui al comma 3, continuano ad applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendioe per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto del Ministro dell’interno in data 10 marzo1998(N).5. Al fine di favorire il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro, ed ai sensi dell’articolo14, comma 2, lettera h), del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N), con decreto del Ministro dell’interno sonoistituiti, presso ogni Direzione regionale dei Vigili del fuoco, dei nuclei specialistici per l’effettuazione di una specificaattività di assistenza alle aziende. Il medesimo decreto contiene le procedure per l’espletamento della attività diassistenza.6. In relazione ai principi di cui ai commi precedenti, ogni disposizione contenuta nel presente decreto legislativo,concernente aspetti di prevenzione incendi, sia per l’attività di disciplina che di controllo, deve essere riferita agliorgani centrali e periferici del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, di cui agliarticoli 1 e 2 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N). Restano ferme le rispettive competenze di cui all’articolo13.7. Le maggiori risorse derivanti dall’espletamento della funzione di controllo di cui al presente articolo, sonorassegnate al Corpo nazionale dei vigili per il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.inoiznilane S• aAnrzt.i o4n6i, pcoe.r 2il a draretostroe ddai ldauveo ar oq ue ailtt droir migeesni toe ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)]aPSDECRETI ATTUATIVI:• D.M. 1° settembre 2021 - “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, aisensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” (G.U. Serie Generale n. 230 del 25/09/2021);• D.M. 2 settembre 2021 - “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzionee protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 4 e lettera b) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” (G.U. SerieGenerale n. 237 del 04/10/2021);• D.M. 3 settembre 2021 - “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per luoghi di lavoro, ai sensi dell’articolo46, comma 3, lettera a), punti 1 e 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” (G.U. Serie Generale n. 259 del 29/10/2021);CIRCOLARI• Circolare del DCPREV prot. 14804 del 06/10/2021 ad oggetto “DM 1° settembre 2021 recante “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degliimpianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a) punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81”. Primi chiarimenti”;• Circolare del DCPREV prot. 15472 del 19/10/2021 ad oggetto “DM 2 settembre 2021 recante “Criteri per la gestione dei luoghi di Iavoro in esercizio edin emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, Iettera a), punto 4 eIettera b) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”. Primi chiarimenti”• Circolare del DCPREV prot. 16700 del 08/11/2021 ad oggetto “DM 3 settembre 2021 recante “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed eserciziodella sicurezza antincendio per luoghi di Iavoro, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, Iettera a), punti 1 e 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.Primi chiarimenti”;• Nota DECPREV Prot. 7826 del 31/05/2022 Oggetto: DM 2 settembre 2021 “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza ecaratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 4 e lettera b) deldecreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”. - Indicazioni procedurali per le attività di formazione e di abilitazioneNote all’Art. 46Richiami all’Art. 46:- Art. 14, co. 7 - Art. 34, co. 2-bis - Art. 36, co. 1, lett. c) - Art. 37, co. 9 - Art. 43, co. 2 - Art. 255, co. 1, lett. d)SEZIONE VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI", "sections": [ "La prevenzione incendi è la funzione di preminente interesse pubblico, di esclusiva competenza statuale, direttaa conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, diincolumità delle persone e di tutela dei beni e dell’ambiente.", "Nei luoghi di lavoro soggetti al presente decreto legislativo devono essere adottate idonee misure per preveniregli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori.", "Fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N) e dalle disposizioni concernenti laprevenzione incendi di cui al presente decreto, i Ministri dell’interno, del lavoro, della salute e delle politiche sociali,in relazione ai fattori di rischio, adottano uno o più Decreti nei quali sono definiti:a) i criteri diretti atti ad individuare:1) misure intese ad evitare l’insorgere di un incendio ed a limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi;2) misure precauzionali di esercizio;3) metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio;4) criteri per la gestione delle emergenze;b) le caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, compresi i requisiti delpersonale addetto e la sua formazione.", "Fino all’adozione dei Decreti di cui al comma 3, continuano ad applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendioe per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto del Ministro dell’interno in data 10 marzo1998(N).", "Al fine di favorire il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro, ed ai sensi dell’articolo14, comma 2, lettera h), del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N), con decreto del Ministro dell’interno sonoistituiti, presso ogni Direzione regionale dei Vigili del fuoco, dei nuclei specialistici per l’effettuazione di una specificaattività di assistenza alle aziende. Il medesimo decreto contiene le procedure per l’espletamento della attività diassistenza.", "In relazione ai principi di cui ai commi precedenti, ogni disposizione contenuta nel presente decreto legislativo,concernente aspetti di prevenzione incendi, sia per l’attività di disciplina che di controllo, deve essere riferita agliorgani centrali e periferici del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, di cui agliarticoli 1 e 2 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139(N). Restano ferme le rispettive competenze di cui all’articolo", "Le maggiori risorse derivanti dall’espletamento della funzione di controllo di cui al presente articolo, sonorassegnate al Corpo nazionale dei vigili per il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.inoiznilane S• aAnrzt.i o4n6i, pcoe.r 2il a draretostroe ddai ldauveo ar oq ue ailtt droir migeesni toe ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)]aPSDECRETI ATTUATIVI:• D.M. 1° settembre 2021 - “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, aisensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” (G.U. Serie Generale n. 230 del 25/09/2021);• D.M. 2 settembre 2021 - “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzionee protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 4 e lettera b) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” (G.U. SerieGenerale n. 237 del 04/10/2021);• D.M. 3 settembre 2021 - “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per luoghi di lavoro, ai sensi dell’articolo46, comma 3, lettera a), punti 1 e 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81” (G.U. Serie Generale n. 259 del 29/10/2021);CIRCOLARI• Circolare del DCPREV prot. 14804 del 06/10/2021 ad oggetto “DM 1° settembre 2021 recante “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degliimpianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a) punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81”. Primi chiarimenti”;• Circolare del DCPREV prot. 15472 del 19/10/2021 ad oggetto “DM 2 settembre 2021 recante “Criteri per la gestione dei luoghi di Iavoro in esercizio edin emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, Iettera a), punto 4 eIettera b) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”. Primi chiarimenti”• Circolare del DCPREV prot. 16700 del 08/11/2021 ad oggetto “DM 3 settembre 2021 recante “Criteri generali di progettazione, realizzazione ed eserciziodella sicurezza antincendio per luoghi di Iavoro, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, Iettera a), punti 1 e 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.Primi chiarimenti”;• Nota DECPREV Prot. 7826 del 31/05/2022 Oggetto: DM 2 settembre 2021 “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza ecaratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a), punto 4 e lettera b) deldecreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”. - Indicazioni procedurali per le attività di formazione e di abilitazioneNote all’Art. 46Richiami all’Art. 46:- Art. 14, co. 7 - Art. 34, co. 2-bis - Art. 36, co. 1, lett. c) - Art. 37, co. 9 - Art. 43, co. 2 - Art. 255, co. 1, lett. d)SEZIONE VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI" ] }, { "title": "Articolo 47 - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza", "text": "1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sitoproduttivo. L’elezione dei rappresentanti per la sicurezza avviene secondo le modalità di cui al comma 6.2. In tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.3. Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezzaè di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell’ambito territorialeo del comparto produttivo secondo quanto previsto dall’articolo 48.4. Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è eletto odesignato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali rappresentanze, ilrappresentante è eletto dai lavoratori della azienda al loro interno.5. Il numero, le modalità di designazione o di elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nonché iltempo di lavoro retribuito e gli strumenti per l’espletamento delle funzioni sono stabiliti in sede di contrattazionecollettiva.6. L’elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali, territoriali o di comparto, salvo diversedeterminazioni in sede di contrattazione collettiva, avviene di norma in corrispondenza della giornata nazionale perla salute e sicurezza sul lavoro, individuata, nell’ambito della settimana europea per la salute e sicurezza sul lavoro,con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali84, sentite le confederazioni sindacali dei datoridi lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Con il medesimo decreto sonodisciplinate le modalità di attuazione del presente comma.7. In ogni caso il numero minimo dei rappresentanti di cui al comma 2 è il seguente:a) un rappresentante nelle aziende ovvero unità produttive sino a 200 lavoratori;b) tre rappresentanti nelle aziende ovvero unità produttive da 201 a 1.000 lavoratori;c) sei rappresentanti in tutte le altre aziende o unità produttive oltre i 1.000 lavoratori. In tali aziende il numero deirappresentanti è aumentato nella misura individuata dagli accordi interconfederali o dalla contrattazionecollettiva.8. Qualora non si proceda alle elezioni previste dai commi 3 e 4, le funzioni di rappresentante dei lavoratori per lasicurezza sono esercitate dai rappresentanti di cui agli articoli 48 e 49, salvo diverse intese tra le associazionisindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.INTERPELLI• INTERPELLO N. 16/2014 del 06/10/2014 - Nomina, revoca e durata in carica dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.• INTERPELLO N. 17/2014 del 06/10/2014 - Il Rappresentante dei lavoratori di gruppo• INTERPELLO N. 20/2014 del 06/10/2014 - Elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle imprese con più di 15 lavoratori.• PRECISAZIONI ALL’INTERPELLO N. 20/2014 del 31/12/2014 - Elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle imprese con più di15 lavoratori• INTERPELLO N. 16/2016 del 25/10/2016 - Presenza del RLS nelle società all’interno delle quali operino esclusivamente soci lavoratoriRichiami all’Art. 47:- Art. 48, co. 1", "sections": [ "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sitoproduttivo. L’elezione dei rappresentanti per la sicurezza avviene secondo le modalità di cui al comma", "In tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.", "Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezzaè di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell’ambito territorialeo del comparto produttivo secondo quanto previsto dall’articolo", "Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è eletto odesignato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali rappresentanze, ilrappresentante è eletto dai lavoratori della azienda al loro interno.", "Il numero, le modalità di designazione o di elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nonché iltempo di lavoro retribuito e gli strumenti per l’espletamento delle funzioni sono stabiliti in sede di contrattazionecollettiva.", "L’elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali, territoriali o di comparto, salvo diversedeterminazioni in sede di contrattazione collettiva, avviene di norma in corrispondenza della giornata nazionale perla salute e sicurezza sul lavoro, individuata, nell’ambito della settimana europea per la salute e sicurezza sul lavoro,con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali84, sentite le confederazioni sindacali dei datoridi lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Con il medesimo decreto sonodisciplinate le modalità di attuazione del presente comma.", "In ogni caso il numero minimo dei rappresentanti di cui al comma 2 è il seguente:a) un rappresentante nelle aziende ovvero unità produttive sino a 200 lavoratori;b) tre rappresentanti nelle aziende ovvero unità produttive da 201 a", "000 lavoratori;c) sei rappresentanti in tutte le altre aziende o unità produttive oltre i", "000 lavoratori. In tali aziende il numero deirappresentanti è aumentato nella misura individuata dagli accordi interconfederali o dalla contrattazionecollettiva.", "Qualora non si proceda alle elezioni previste dai commi 3 e 4, le funzioni di rappresentante dei lavoratori per lasicurezza sono esercitate dai rappresentanti di cui agli articoli 48 e 49, salvo diverse intese tra le associazionisindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.INTERPELLI• INTERPELLO N. 16/2014 del 06/10/2014 - Nomina, revoca e durata in carica dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.• INTERPELLO N. 17/2014 del 06/10/2014 - Il Rappresentante dei lavoratori di gruppo• INTERPELLO N. 20/2014 del 06/10/2014 - Elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle imprese con più di 15 lavoratori.• PRECISAZIONI ALL’INTERPELLO N. 20/2014 del 31/12/2014 - Elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle imprese con più di15 lavoratori• INTERPELLO N. 16/2016 del 25/10/2016 - Presenza del RLS nelle società all’interno delle quali operino esclusivamente soci lavoratoriRichiami all’Art. 47:- Art. 48, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 48 - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale", "text": "1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale di cui all’articolo 47, comma 3, esercita le competenzedel rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di cui all’articolo 50 e i termini e con le modalità ivi previste conriferimento a tutte le aziende o unità produttive del territorio o del comparto di competenza nelle quali non sia statoeletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.2. Le modalità di elezione o designazione del rappresentante di cui al comma 1 sono individuate dagli accordi collettivi84 Commento personale: è stata eliminata la frase “di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali” perché è una ripetizione.nazionali, interconfederali o di categoria, stipulati dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratoricomparativamente più rappresentative sul piano nazionale. In mancanza dei predetti accordi, le modalità di elezioneo designazione sono individuate con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentite leassociazioni di cui al presente comma.3. Tutte le aziende o unità produttive nel cui ambito non è stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori perla sicurezza partecipano al Fondo di cui all’articolo 52. Con uno o più accordi interconfederali stipulati a livellonazionale dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentativevengono individuati settori e attività, oltre all’edilizia, nei quali, in ragione della presenza di adeguati sistemi dirappresentanza dei lavoratori in materia di sicurezza o di pariteticità, le aziende o unità produttive, a condizione cheaderiscano a tali sistemi di rappresentanza o di pariteticità, non siano tenute a partecipare al Fondo di cui all’articolo52.4. Per l’esercizio delle proprie attribuzioni, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale accede ai luoghidi lavoro nel rispetto delle modalità e del termine di preavviso individuati dagli accordi di cui al comma 2. Il terminedi preavviso non opera in caso di infortunio grave. In tale ultima ipotesi l’accesso avviene previa segnalazioneall’organismo paritetico.5. Ove l’azienda impedisca l’accesso, nel rispetto delle modalità di cui al presente articolo, al rappresentante deilavoratori per la sicurezza territoriale, questi lo comunica all’organismo paritetico o, in sua mancanza, all’organo divigilanza territorialmente competente.6. L’organismo paritetico o, in mancanza, il Fondo di cui all’articolo 52 comunica alle aziende e ai lavoratori interessatiil nominativo del rappresentante della sicurezza territoriale.7. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale ha diritto ad una formazione particolare in materia disalute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, taleda assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. Le modalità,la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale sonostabiliti in sede di contrattazione collettiva secondo un percorso formativo di almeno 64 ore iniziali, da effettuarsientro 3 mesi dalla data di elezione o designazione, e 8 ore di aggiornamento annuale.8. L’esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale è incompatibile con l’eserciziodi altre funzioni sindacali operative.INTERPELLI• INTERPELLO N. 16/2016 del 25/10/2016 - Presenza del RLS nelle società all’interno delle quali operino esclusivamente soci lavoratoriRichiami all’Art. 48:- Art. 47, co. 3 - Art. 47, co. 8 - Art. 51, co. 8 - Art. 52, co. 2, lett. a)", "sections": [ "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale di cui all’articolo 47, comma 3, esercita le competenzedel rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di cui all’articolo 50 e i termini e con le modalità ivi previste conriferimento a tutte le aziende o unità produttive del territorio o del comparto di competenza nelle quali non sia statoeletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.", "Le modalità di elezione o designazione del rappresentante di cui al comma 1 sono individuate dagli accordi collettivi84 Commento personale: è stata eliminata la frase “di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali” perché è una ripetizione.nazionali, interconfederali o di categoria, stipulati dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratoricomparativamente più rappresentative sul piano nazionale. In mancanza dei predetti accordi, le modalità di elezioneo designazione sono individuate con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentite leassociazioni di cui al presente comma.", "Tutte le aziende o unità produttive nel cui ambito non è stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori perla sicurezza partecipano al Fondo di cui all’articolo", "Con uno o più accordi interconfederali stipulati a livellonazionale dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentativevengono individuati settori e attività, oltre all’edilizia, nei quali, in ragione della presenza di adeguati sistemi dirappresentanza dei lavoratori in materia di sicurezza o di pariteticità, le aziende o unità produttive, a condizione cheaderiscano a tali sistemi di rappresentanza o di pariteticità, non siano tenute a partecipare al Fondo di cui all’articolo", "Per l’esercizio delle proprie attribuzioni, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale accede ai luoghidi lavoro nel rispetto delle modalità e del termine di preavviso individuati dagli accordi di cui al comma", "Il terminedi preavviso non opera in caso di infortunio grave. In tale ultima ipotesi l’accesso avviene previa segnalazioneall’organismo paritetico.", "Ove l’azienda impedisca l’accesso, nel rispetto delle modalità di cui al presente articolo, al rappresentante deilavoratori per la sicurezza territoriale, questi lo comunica all’organismo paritetico o, in sua mancanza, all’organo divigilanza territorialmente competente.", "L’organismo paritetico o, in mancanza, il Fondo di cui all’articolo 52 comunica alle aziende e ai lavoratori interessatiil nominativo del rappresentante della sicurezza territoriale.", "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale ha diritto ad una formazione particolare in materia disalute e sicurezza concernente i rischi specifici esistenti negli ambiti in cui esercita la propria rappresentanza, taleda assicurargli adeguate competenze sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi. Le modalità,la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale sonostabiliti in sede di contrattazione collettiva secondo un percorso formativo di almeno 64 ore iniziali, da effettuarsientro 3 mesi dalla data di elezione o designazione, e 8 ore di aggiornamento annuale.", "L’esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale è incompatibile con l’eserciziodi altre funzioni sindacali operative.INTERPELLI• INTERPELLO N. 16/2016 del 25/10/2016 - Presenza del RLS nelle società all’interno delle quali operino esclusivamente soci lavoratoriRichiami all’Art. 48:- Art. 47, co. 3 - Art. 47, co. 8 - Art. 51, co. 8 - Art. 52, co. 2, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 49 - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo", "text": "1. Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo sono individuati nei seguenti specifici contestiproduttivi caratterizzati dalla compresenza di più aziende o cantieri:a) i porti di cui all’articolo 4, comma 1, lettere b), c) e d), della Legge 28 gennaio 1994, n. 84(N), sedi di autoritàportuale nonché quelli sede di autorità marittima da individuare con decreto dei Ministri del lavoro, della salutee delle politiche sociali e dei trasporti, da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto;b) centri intermodali di trasporto di cui alla Direttiva del Ministro dei trasporti del 18 ottobre 2006, n. 3858;c) impianti siderurgici;d) cantieri con almeno 30.000 uomini-giorno, intesa quale entità presunta dei cantieri, rappresentata dalla sommadelle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione di tutte le opere;e) contesti produttivi con complesse problematiche legate alla interferenza delle lavorazioni e da un numerocomplessivo di addetti mediamente operanti nell’area superiore a 500.2. Nei contesti di cui al comma precedente il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo èindividuato, su loro iniziativa, tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle aziende operanti nel sitoproduttivo.3. La contrattazione collettiva stabilisce le modalità di individuazione di cui al comma 2, nonché le modalità secondocui il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo esercita le attribuzioni di cui all’articolo 50 intutte le aziende o cantieri del sito produttivo in cui non vi siano rappresentanti per la sicurezza e realizza ilcoordinamento tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza del medesimo sito.Note all’Art. 49Richiami all’Art. 49:- Art. 47, co. 8", "sections": [ "Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo sono individuati nei seguenti specifici contestiproduttivi caratterizzati dalla compresenza di più aziende o cantieri:a) i porti di cui all’articolo 4, comma 1, lettere b), c) e d), della Legge 28 gennaio 1994, n. 84(N), sedi di autoritàportuale nonché quelli sede di autorità marittima da individuare con decreto dei Ministri del lavoro, della salutee delle politiche sociali e dei trasporti, da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto;b) centri intermodali di trasporto di cui alla Direttiva del Ministro dei trasporti del 18 ottobre 2006, n. 3858;c) impianti siderurgici;d) cantieri con almeno", "000 uomini-giorno, intesa quale entità presunta dei cantieri, rappresentata dalla sommadelle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione di tutte le opere;e) contesti produttivi con complesse problematiche legate alla interferenza delle lavorazioni e da un numerocomplessivo di addetti mediamente operanti nell’area superiore a", "Nei contesti di cui al comma precedente il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo èindividuato, su loro iniziativa, tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle aziende operanti nel sitoproduttivo.", "La contrattazione collettiva stabilisce le modalità di individuazione di cui al comma 2, nonché le modalità secondocui il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo esercita le attribuzioni di cui all’articolo 50 intutte le aziende o cantieri del sito produttivo in cui non vi siano rappresentanti per la sicurezza e realizza ilcoordinamento tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza del medesimo sito.Note all’Art. 49Richiami all’Art. 49:- Art. 47, co. 8" ] }, { "title": "Articolo 50 - Attribuzioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza", "text": "1. Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione,programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività diprevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;d) è consultato in merito all’organizzazione della formazione di cui all’articolo 37;e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure diprevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed alle miscele pericolose85, alle macchine, agliimpianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali;f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;g) riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista dall’articolo 37;h) promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salutee l’integrità fisica dei lavoratori;i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, dinorma, sentito;l) partecipa alla riunione periodica di cui all’articolo 35;m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischiadottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire lasicurezza e la salute durante il lavoro.2. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell’incaricosenza perdita di retribuzione, nonché dei mezzi e degli spazi necessari per l’esercizio delle funzioni e delle facoltàriconosciutegli, anche tramite l’accesso ai dati, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera r), contenuti in applicazioniinformatiche. Non può subire pregiudizio alcuno a causa delle svolgimento della propria attività e nei suoi confrontisi applicano le stesse tutele previste dalla Legge per le rappresentanze sindacali.3. Le modalità per l’esercizio delle funzioni di cui al comma 1 sono stabilite in sede di contrattazione collettivanazionale.4. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su sua richiesta e per l’espletamento della sua funzione, ricevecopia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a).5. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dei lavoratori rispettivamente del datore di lavoro committente edelle imprese appaltatrici, su loro richiesta e per l’espletamento della loro funzione, ricevono copia del documento divalutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3.6. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo30 giugno 2003, n. 196(N) e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento divalutazione dei rischi e nel documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3, nonché al segreto inordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni.7. L’esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è incompatibile con la nomina diresponsabile o addetto al servizio di prevenzione e protezione.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2020 del 20/02/2020 - Diritto ad usufruire del servizio di mensa o sostitutivo del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza nelPubblico Impiego.Note all’Art. 50Richiami all’Art. 50:- Art. 18, co. 1, lett. s) - Art. 37, co. 12 - Art. 48, co. 1 - Art. 49, co. 3 - Art. 209, co. 7 - Art. 231, co. 1 - Art. 236, co. 6", "sections": [ "Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione,programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività diprevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;d) è consultato in merito all’organizzazione della formazione di cui all’articolo 37;e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure diprevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed alle miscele pericolose85, alle macchine, agliimpianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali;f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;g) riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista dall’articolo 37;h) promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salutee l’integrità fisica dei lavoratori;i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, dinorma, sentito;l) partecipa alla riunione periodica di cui all’articolo 35;m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischiadottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire lasicurezza e la salute durante il lavoro.", "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell’incaricosenza perdita di retribuzione, nonché dei mezzi e degli spazi necessari per l’esercizio delle funzioni e delle facoltàriconosciutegli, anche tramite l’accesso ai dati, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera r), contenuti in applicazioniinformatiche. Non può subire pregiudizio alcuno a causa delle svolgimento della propria attività e nei suoi confrontisi applicano le stesse tutele previste dalla Legge per le rappresentanze sindacali.", "Le modalità per l’esercizio delle funzioni di cui al comma 1 sono stabilite in sede di contrattazione collettivanazionale.", "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su sua richiesta e per l’espletamento della sua funzione, ricevecopia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a).", "I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dei lavoratori rispettivamente del datore di lavoro committente edelle imprese appaltatrici, su loro richiesta e per l’espletamento della loro funzione, ricevono copia del documento divalutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma", "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo30 giugno 2003, n. 196(N) e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento divalutazione dei rischi e nel documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3, nonché al segreto inordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni.", "L’esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è incompatibile con la nomina diresponsabile o addetto al servizio di prevenzione e protezione.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2020 del 20/02/2020 - Diritto ad usufruire del servizio di mensa o sostitutivo del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza nelPubblico Impiego.Note all’Art. 50Richiami all’Art. 50:- Art. 18, co. 1, lett. s) - Art. 37, co. 12 - Art. 48, co. 1 - Art. 49, co. 3 - Art. 209, co. 7 - Art. 231, co. 1 - Art. 236, co. 6" ] }, { "title": "Articolo 51 - Organismi paritetici", "text": "1. A livello territoriale sono costituiti gli organismi paritetici di cui all’articolo 2, comma 1, lettera ee).1-bis. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali istituisce il repertorio degli organismi paritetici, previa definizionedei criteri identificativi, sentite le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente piùrappresentative sul piano nazionale per il settore di appartenenza, entro centottanta giorni dalla data di entrata invigore della presente disposizione.862. Fatto salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, gli organismi di cui al comma 1 sono prima istanza diriferimento in merito a controversie sorte sull’applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione,previsti dalle norme vigenti.85 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).86 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..3. Gli organismi paritetici possono supportare le imprese nell’individuazione di soluzioni tecniche e organizzativedirette a garantire e migliorare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro;3-bis. Gli organismi paritetici svolgono o promuovono attività di formazione, anche attraverso l’impiego dei fondiinterprofessionali di cui all’articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, e dei fondidi cui all’articolo 12 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, nonché, su richiesta delle imprese, rilascianouna attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cuil’asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezzadi cui all‘articolo 30, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprieattività;3-ter. Ai fini di cui al comma 3-bis, gli organismi paritetici istituiscono specifiche commissioni paritetiche, tecnicamentecompetenti.4. Sono fatti salvi, ai fini del comma 1, gli organismi bilaterali o partecipativi previsti da accordi interconfederali, dicategoria, nazionali, territoriali o aziendali.5. Agli effetti dell’articolo 9 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), gli organismi di cui al comma 1 sonoparificati ai soggetti titolari degli istituti della partecipazione di cui al medesimo articolo.6. Gli organismi paritetici di cui al comma 1, purché dispongano di personale con specifiche competenze tecniche inmateria di salute e sicurezza sul lavoro, possono effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei compartiproduttivi di competenza, sopralluoghi per le finalità di cui al comma 3.7. Gli organismi di cui al presente articolo trasmettono al Comitato di cui all’articolo 7 una relazione annualesull’attività svolta.8. Gli organismi paritetici comunicano alle aziende di cui all’articolo 48, comma 2, i nominativi dei rappresentanti deilavoratori per la sicurezza territoriale. Analoga comunicazione effettuano nei riguardi degli organi di vigilanzaterritorialmente competenti.8-bis87. Gli organismi paritetici comunicano annualmente, nel rispetto delle disposizioni di cui al regolamento (UE)2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 (regolamento generale sulla protezione deidati-GDPR), all’Ispettorato nazionale del lavoro e all’INAIL i dati relativi:a) alle imprese che hanno aderito al sistema degli organismi paritetici e a quelle che hanno svolto l’attività diformazione organizzata dagli stessi organismi;b) ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali;c) al rilascio delle asseverazioni di cui al comma 3-bis.8-ter. I dati di cui al comma 8-bis sono utilizzati ai fini della individuazione di criteri di priorità nella programmazionedella vigilanza e di criteri di premialità nell’ambito della determinazione degli oneri assicurativi da parte dell’INAIL.Per la definizione dei suddetti criteri si tiene conto del fatto che le imprese facenti parte degli organismi pariteticiaderiscono ad un sistema paritetico volontario che ha come obiettivo primario la prevenzione sul luogo di lavoro.88CIRCOLARI• Circolare N. 20 del 2011 del 29/07/2011- Oggetto: attività di formazione in materia di salute e sicurezza svolta da enti bilaterali e organismi paritetici orealizzata in collaborazione con essi.Note all’Art. 51Richiami all’Art. 51:- Art. 2, co. 1, lett. v) - Art. 37, co. 7-bis - Art. 99, co. 3", "sections": [ "A livello territoriale sono costituiti gli organismi paritetici di cui all’articolo 2, comma 1, lettera ee).1-bis. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali istituisce il repertorio degli organismi paritetici, previa definizionedei criteri identificativi, sentite le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente piùrappresentative sul piano nazionale per il settore di appartenenza, entro centottanta giorni dalla data di entrata invigore della presente disposizione.", "Fatto salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, gli organismi di cui al comma 1 sono prima istanza diriferimento in merito a controversie sorte sull’applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione,previsti dalle norme vigenti.85 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).86 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..", "Gli organismi paritetici possono supportare le imprese nell’individuazione di soluzioni tecniche e organizzativedirette a garantire e migliorare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro;3-bis. Gli organismi paritetici svolgono o promuovono attività di formazione, anche attraverso l’impiego dei fondiinterprofessionali di cui all’articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, e dei fondidi cui all’articolo 12 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, nonché, su richiesta delle imprese, rilascianouna attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cuil’asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezzadi cui all‘articolo 30, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprieattività;3-ter. Ai fini di cui al comma 3-bis, gli organismi paritetici istituiscono specifiche commissioni paritetiche, tecnicamentecompetenti.", "Sono fatti salvi, ai fini del comma 1, gli organismi bilaterali o partecipativi previsti da accordi interconfederali, dicategoria, nazionali, territoriali o aziendali.", "Agli effetti dell’articolo 9 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(N), gli organismi di cui al comma 1 sonoparificati ai soggetti titolari degli istituti della partecipazione di cui al medesimo articolo.", "Gli organismi paritetici di cui al comma 1, purché dispongano di personale con specifiche competenze tecniche inmateria di salute e sicurezza sul lavoro, possono effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei compartiproduttivi di competenza, sopralluoghi per le finalità di cui al comma", "Gli organismi di cui al presente articolo trasmettono al Comitato di cui all’articolo 7 una relazione annualesull’attività svolta.", "Gli organismi paritetici comunicano alle aziende di cui all’articolo 48, comma 2, i nominativi dei rappresentanti deilavoratori per la sicurezza territoriale. Analoga comunicazione effettuano nei riguardi degli organi di vigilanzaterritorialmente competenti.8-bis", "Gli organismi paritetici comunicano annualmente, nel rispetto delle disposizioni di cui al regolamento (UE)2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 (regolamento generale sulla protezione deidati-GDPR), all’Ispettorato nazionale del lavoro e all’INAIL i dati relativi:a) alle imprese che hanno aderito al sistema degli organismi paritetici e a quelle che hanno svolto l’attività diformazione organizzata dagli stessi organismi;b) ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali;c) al rilascio delle asseverazioni di cui al comma 3-bis.8-ter. I dati di cui al comma 8-bis sono utilizzati ai fini della individuazione di criteri di priorità nella programmazionedella vigilanza e di criteri di premialità nell’ambito della determinazione degli oneri assicurativi da parte dell’INAIL.Per la definizione dei suddetti criteri si tiene conto del fatto che le imprese facenti parte degli organismi pariteticiaderiscono ad un sistema paritetico volontario che ha come obiettivo primario la prevenzione sul luogo di lavoro.88CIRCOLARI• Circolare N. 20 del 2011 del 29/07/2011- Oggetto: attività di formazione in materia di salute e sicurezza svolta da enti bilaterali e organismi paritetici orealizzata in collaborazione con essi.Note all’Art. 51Richiami all’Art. 51:- Art. 2, co. 1, lett. v) - Art. 37, co. 7-bis - Art. 99, co. 3" ] }, { "title": "Articolo 52 - Sostegno alla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza", "text": "territoriali e alla pariteticità1. Presso l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) è costituito il fondo di sostegnoalla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e alla pariteticità. Il fondoopera a favore delle realtà in cui la contrattazione nazionale o integrativa non preveda o costituisca, come nel settoreedile, sistemi di rappresentanza dei lavoratori e di pariteticità migliorativi o, almeno, di pari livello ed ha quali obiettiviil:a) sostegno ed il finanziamento, in misura non inferiore al cinquanta per cento delle disponibilità del Fondo, delleattività delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza territoriali, anche con riferimento alla formazione;b) finanziamento della formazione dei datori di lavoro delle piccole e medie imprese, dei piccoli imprenditori di cuiall’articolo 2083(N) del Codice civile, dei lavoratori stagionali del settore agricolo e dei lavoratori autonomi;87 Comma così modificato dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..88 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..c) sostegno delle attività degli organismi paritetici.2. Il fondo di cui al comma 1 è finanziato:a) da un contributo delle aziende di cui all’articolo 48, comma 3, in misura pari a due ore lavorative annue perogni lavoratore occupato presso l’azienda ovvero l’unità produttiva, calcolate sulla base della retribuzionemedia giornaliera per il settore industria e convenzionale per il settore agricoltura determinate annualmenteper il calcolo del minimale e massimale delle prestazioni economiche erogate dall’INAIL. Il computo deilavoratori è effettuato in base all’articolo 4 e la giornata lavorativa convenzionale è stabilita in 8 ore;le lettere b), c) e d) sono state soppresse dall’art. 31 del D.Lgs. 05 agosto 2009, n. 106.3. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali89 di concerto con il Ministro dell’economiae delle finanze, adottato, previa intesa con le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente piùrappresentative sul piano nazionale, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e leProvince autonome di Trento e di Bolzano, entro il 30 giugno 202290, sono definiti le modalità di funzionamento e diarticolazione settoriale e territoriale del Fondo di cui al comma 1, i criteri di riparto delle risorse tra le finalità di cui almedesimo comma nonché il relativo procedimento amministrativo e contabile di alimentazione e la composizione ele funzioni del comitato amministratore del fondo.3-bis. In fase di prima attuazione il fondo è alimentato con i residui iscritti nel bilancio dell’INAIL delle risorse previsteper le finalità di cui all’articolo 23, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38.4. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale redige una relazione annuale sulla attività svolta, dainviare al Fondo.Note all’Art. 52Richiami all’Art. 52:- Art. 9, co. 3 - Art. 11, co. 1, lett. b) - Art. 11, co. 2 - Art. 48, co. 3 - Art. 48, co. 6SEZIONE VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI", "sections": [ "territoriali e alla pariteticità", "Presso l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) è costituito il fondo di sostegnoalla piccola e media impresa, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali e alla pariteticità. Il fondoopera a favore delle realtà in cui la contrattazione nazionale o integrativa non preveda o costituisca, come nel settoreedile, sistemi di rappresentanza dei lavoratori e di pariteticità migliorativi o, almeno, di pari livello ed ha quali obiettiviil:a) sostegno ed il finanziamento, in misura non inferiore al cinquanta per cento delle disponibilità del Fondo, delleattività delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza territoriali, anche con riferimento alla formazione;b) finanziamento della formazione dei datori di lavoro delle piccole e medie imprese, dei piccoli imprenditori di cuiall’articolo 2083(N) del Codice civile, dei lavoratori stagionali del settore agricolo e dei lavoratori autonomi;87 Comma così modificato dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..88 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..c) sostegno delle attività degli organismi paritetici.", "Il fondo di cui al comma 1 è finanziato:a) da un contributo delle aziende di cui all’articolo 48, comma 3, in misura pari a due ore lavorative annue perogni lavoratore occupato presso l’azienda ovvero l’unità produttiva, calcolate sulla base della retribuzionemedia giornaliera per il settore industria e convenzionale per il settore agricoltura determinate annualmenteper il calcolo del minimale e massimale delle prestazioni economiche erogate dall’INAIL. Il computo deilavoratori è effettuato in base all’articolo 4 e la giornata lavorativa convenzionale è stabilita in 8 ore;le lettere b), c) e d) sono state soppresse dall’art. 31 del D.Lgs. 05 agosto 2009, n.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali89 di concerto con il Ministro dell’economiae delle finanze, adottato, previa intesa con le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente piùrappresentative sul piano nazionale, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e leProvince autonome di Trento e di Bolzano, entro il 30 giugno 202290, sono definiti le modalità di funzionamento e diarticolazione settoriale e territoriale del Fondo di cui al comma 1, i criteri di riparto delle risorse tra le finalità di cui almedesimo comma nonché il relativo procedimento amministrativo e contabile di alimentazione e la composizione ele funzioni del comitato amministratore del fondo.3-bis. In fase di prima attuazione il fondo è alimentato con i residui iscritti nel bilancio dell’INAIL delle risorse previsteper le finalità di cui all’articolo 23, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n.", "Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale redige una relazione annuale sulla attività svolta, dainviare al Fondo.Note all’Art. 52Richiami all’Art. 52:- Art. 9, co. 3 - Art. 11, co. 1, lett. b) - Art. 11, co. 2 - Art. 48, co. 3 - Art. 48, co. 6SEZIONE VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI" ] }, { "title": "Articolo 53 - Tenuta della documentazione", "text": "1. È consentito l’impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione di qualunque tipo didocumentazione prevista dal presente decreto legislativo.2. Le modalità di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della predetta documentazione devonoessere tali da assicurare che:a) l’accesso alle funzioni del sistema sia consentito solo ai soggetti a ciò espressamente abilitati dal datore dilavoro;b) la validazione delle informazioni inserite sia consentito solo alle persone responsabili, in funzione della naturadei dati;c) le operazioni di validazione dei dati di cui alla lettera b) siano univocamente riconducibili alle personeresponsabili che le hanno effettuate mediante la memorizzazione di codice identificativo autogenerato daglistessi;d) le eventuali informazioni di modifica, ivi comprese quelle inerenti alle generalità e ai dati occupazionali dellavoratore, siano solo aggiuntive a quelle già memorizzate;e) sia possibile riprodurre su supporti a stampa, sulla base dei singoli documenti, ove previsti dal presente decretolegislativo, le informazioni contenute nei supporti di memoria;f) le informazioni siano conservate almeno su due distinti supporti informatici di memoria e siano implementatiprogrammi di protezione e di controllo del sistema da codici virali;g) sia redatta, a cura dell’esercente del sistema, una procedura in cui siano dettagliatamente descritte leoperazioni necessarie per la gestione del sistema medesimo. Nella procedura non devono essere riportati icodici di accesso.3. Nel caso in cui le attività del datore di lavoro siano articolate su vari sedi geografiche o organizzate in distinti settorifunzionali, l’accesso ai dati può avvenire mediante reti di comunicazione elettronica, attraverso la trasmissione dellapassword in modalità criptata e fermo restando quanto previsto al comma 2 relativamente alla immissione evalidazione dei dati da parte delle persone responsabili.4. La documentazione, sia su supporto cartaceo che informatico, deve essere custodita nel rispetto del decretolegislativo 30 giugno 2003, n. 196(N), in materia di protezione dei dati personali.5. Tutta la documentazione rilevante in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e tutela delle condizioni dilavoro può essere tenuta su unico supporto cartaceo o informatico. Ferme restando le disposizioni relative allavalutazione dei rischi, le modalità per l’eventuale eliminazione o per la tenuta semplificata della documentazione di89 Commento personale: è stata eliminata la frase “e del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali” perché è una ripetizione.90 Termine così modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.cui al periodo che precede sono definite con successivo decreto, adottato, previa consultazione delle parti sociali,sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano,entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.6. Fino ai 12 mesi successivi all’adozione del decreto interministeriale di cui all’articolo 8 comma 4, del presentedecreto restano in vigore le disposizioni relative ai registri degli esposti ad agenti cancerogeni e biologici.91INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2019 del 11/07/2019 - Articolo 53 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni – Tenuta delladocumentazione sanitaria su supporto informatico.Note all’Art. 53Richiami all’Art. 53:- Art. 18 co. 1 lett. o) e p) - Art. 28 co. 2 - Art. 41, co. 5 - Art. 210, co. 7", "sections": [ "È consentito l’impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione di qualunque tipo didocumentazione prevista dal presente decreto legislativo.", "Le modalità di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della predetta documentazione devonoessere tali da assicurare che:a) l’accesso alle funzioni del sistema sia consentito solo ai soggetti a ciò espressamente abilitati dal datore dilavoro;b) la validazione delle informazioni inserite sia consentito solo alle persone responsabili, in funzione della naturadei dati;c) le operazioni di validazione dei dati di cui alla lettera b) siano univocamente riconducibili alle personeresponsabili che le hanno effettuate mediante la memorizzazione di codice identificativo autogenerato daglistessi;d) le eventuali informazioni di modifica, ivi comprese quelle inerenti alle generalità e ai dati occupazionali dellavoratore, siano solo aggiuntive a quelle già memorizzate;e) sia possibile riprodurre su supporti a stampa, sulla base dei singoli documenti, ove previsti dal presente decretolegislativo, le informazioni contenute nei supporti di memoria;f) le informazioni siano conservate almeno su due distinti supporti informatici di memoria e siano implementatiprogrammi di protezione e di controllo del sistema da codici virali;g) sia redatta, a cura dell’esercente del sistema, una procedura in cui siano dettagliatamente descritte leoperazioni necessarie per la gestione del sistema medesimo. Nella procedura non devono essere riportati icodici di accesso.", "Nel caso in cui le attività del datore di lavoro siano articolate su vari sedi geografiche o organizzate in distinti settorifunzionali, l’accesso ai dati può avvenire mediante reti di comunicazione elettronica, attraverso la trasmissione dellapassword in modalità criptata e fermo restando quanto previsto al comma 2 relativamente alla immissione evalidazione dei dati da parte delle persone responsabili.", "La documentazione, sia su supporto cartaceo che informatico, deve essere custodita nel rispetto del decretolegislativo 30 giugno 2003, n. 196(N), in materia di protezione dei dati personali.", "Tutta la documentazione rilevante in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e tutela delle condizioni dilavoro può essere tenuta su unico supporto cartaceo o informatico. Ferme restando le disposizioni relative allavalutazione dei rischi, le modalità per l’eventuale eliminazione o per la tenuta semplificata della documentazione di89 Commento personale: è stata eliminata la frase “e del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali” perché è una ripetizione.90 Termine così modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.cui al periodo che precede sono definite con successivo decreto, adottato, previa consultazione delle parti sociali,sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano,entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.", "Fino ai 12 mesi successivi all’adozione del decreto interministeriale di cui all’articolo 8 comma 4, del presentedecreto restano in vigore le disposizioni relative ai registri degli esposti ad agenti cancerogeni e biologici.91INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2019 del 11/07/2019 - Articolo 53 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni – Tenuta delladocumentazione sanitaria su supporto informatico.Note all’Art. 53Richiami all’Art. 53:- Art. 18 co. 1 lett. o) e p) - Art. 28 co. 2 - Art. 41, co. 5 - Art. 210, co. 7" ] }, { "title": "Articolo 54 - Comunicazioni e trasmissione della documentazione", "text": "1. La trasmissione di documentazione e le comunicazioni a enti o amministrazioni pubbliche, comunque previste dalpresente decreto legislativo possono avvenire tramite sistemi informatizzati, nel formato e con le modalità indicatidalle strutture riceventi.91 Comma da ultimo modificato dall’art. 3, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244 (in G.U. 30/12/2016, n.304), convertito con modificazionidalla L. 27 febbraio 2017, n. 19 (in S.O. n. 14, relativo alla G.U. 28/02/2017, n. 49), in vigore dal 30/12/2016.Commento personale: si riporta l’art. 21, comma 4, d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015): “4. A decorrere dal novantesimo giorno successivo alla data dientrata in vigore del presente decreto, è abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni”.Pagina 51 di 184 TITOLO I - PRINCIPI COMUNI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81SEZIONE I - SANZIONI", "sections": [ "La trasmissione di documentazione e le comunicazioni a enti o amministrazioni pubbliche, comunque previste dalpresente decreto legislativo possono avvenire tramite sistemi informatizzati, nel formato e con le modalità indicatidalle strutture riceventi.91 Comma da ultimo modificato dall’art. 3, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244 (in G.U. 30/12/2016, n.304), convertito con modificazionidalla L. 27 febbraio 2017, n. 19 (in S.O. n. 14, relativo alla G.U. 28/02/2017, n. 49), in vigore dal 30/12/", "Commento personale: si riporta l’art. 21, comma 4, d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015): “", "A decorrere dal novantesimo giorno successivo alla data dientrata in vigore del presente decreto, è abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni”.Pagina 51 di 184 TITOLO I - PRINCIPI COMUNI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81SEZIONE I - SANZIONI" ] }, { "title": "Articolo 55 - Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente", "text": "1. È punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro il datore di lavoro:a) per la violazione dell’articolo 29, comma 1;b) che non provvede alla nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione ai sensi dell’articolo17, comma 1, lettera b), o per la violazione dell’articolo 34, comma 2.2. Nei casi previsti al comma 1, lettera a), si applica la pena dell’arresto da quattro a otto mesi se la violazione ècommessa:a) nelle aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g);b) in aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi biologici di cui all’articolo 268, comma1, lettere c) e d), da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, e da attività di manutenzione, rimozionesmaltimento e bonifica di amianto;c) per le attività disciplinate dal Titolo IV caratterizzate dalla compresenza di più imprese e la cui entità presuntadi lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorno.3. È punito con l’ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro il datore di lavoro che adotta il documento di cui all’articolo17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cui all’articolo 28, comma 2, lettere b), c) o d), o senza lemodalità di cui all’articolo 29, commi 2 e 3.4. È punito con l’ammenda da 1.228,50 a 2.457,02 euro il datore di lavoro che adotta il documento di cui all’articolo17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cui all’articolo 28, comma 2, lettere a), primo periodo, ed f).5. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a. con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli3, comma 12-bis, 18, comma 1, lettera o), 26, comma 1, lettera b), 43, commi 1, lettere a), b), c) ed e) e 4, 45,comma 1;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione dell’articolo26, comma 1, lettera a);c) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro per la violazione dell’articolo18, comma 1, lettere c), e), f) e q), 36, commi 1 e 2, 37, commi 1, 7, 7-ter92, 9 e 10, 43, comma 1, lettere d)ed e-bis), 46, comma 2;d) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro per la violazione degli articoli 18,comma 1, lettere a), b-bis), d) e z) prima parte, e 26, commi 2 e 3, primo periodo, e 8-bis;93e) con l’ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli 18, comma 1, lettere g), n), p)seconda parte, s) e v), 35, comma 4;f) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.457,02 a 8.108,14 euro per la violazione degli articoli 29,comma 4, 35, comma 2, 41, comma 3;g) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.228,50 a 5.528,28 euro per la violazione dell’articolo 18,comma 1, lettere r), con riferimento agli infortuni superiori ai tre giorni, bb), e comma 2;h) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro per la violazione dell’articolo 18, comma1, lettere g-bis) e r), con riferimento agli infortuni superiori ad un giorno, e dell’articolo 25, comma 1, lettera e),secondo periodo, e dell’articolo 35, comma 5;i) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 122,85 a 614,25 euro per ciascun lavoratore, in caso diviolazione dell’articolo 26, comma 8;l) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro in caso di violazione dell’articolo 18, comma1, lettera aa).6. L’applicazione della sanzione di cui al comma 5, lettera g) con riferimento agli infortuni superiori ai tre giorni,esclude l’applicazione delle sanzioni conseguenti alla violazione dell’articolo 53 del decreto del Presidente dellaRepubblica 30 giugno 1965, n. 1124.6-bis. In caso di violazione delle disposizioni previste dall’articolo 18, comma 1, lettera g), e dall’articolo 37, commi1, 7, 9 e 10, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se laviolazione si riferisce a più di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicati.94Note all’Art. 55Richiami all’Art. 55:- Art. 300, co. 192 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.93 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.94 Comma inserito dall’art. 20, comma 1, lett. i) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure edegli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)", "sections": [ "È punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro il datore di lavoro:a) per la violazione dell’articolo 29, comma 1;b) che non provvede alla nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione ai sensi dell’articolo17, comma 1, lettera b), o per la violazione dell’articolo 34, comma", "Nei casi previsti al comma 1, lettera a), si applica la pena dell’arresto da quattro a otto mesi se la violazione ècommessa:a) nelle aziende di cui all’articolo 31, comma 6, lettere a), b), c), d), f) e g);b) in aziende in cui si svolgono attività che espongono i lavoratori a rischi biologici di cui all’articolo 268, comma1, lettere c) e d), da atmosfere esplosive, cancerogeni mutageni, e da attività di manutenzione, rimozionesmaltimento e bonifica di amianto;c) per le attività disciplinate dal Titolo IV caratterizzate dalla compresenza di più imprese e la cui entità presuntadi lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorno.", "È punito con l’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro il datore di lavoro che adotta il documento di cui all’articolo17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cui all’articolo 28, comma 2, lettere b), c) o d), o senza lemodalità di cui all’articolo 29, commi 2 e", "È punito con l’ammenda da", "228,50 a", "457,02 euro il datore di lavoro che adotta il documento di cui all’articolo17, comma 1, lettera a), in assenza degli elementi di cui all’articolo 28, comma 2, lettere a), primo periodo, ed f).", "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a. con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli3, comma 12-bis, 18, comma 1, lettera o), 26, comma 1, lettera b), 43, commi 1, lettere a), b), c) ed e) e 4, 45,comma 1;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione dell’articolo26, comma 1, lettera a);c) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro per la violazione dell’articolo18, comma 1, lettere c), e), f) e q), 36, commi 1 e 2, 37, commi 1, 7, 7-ter92, 9 e 10, 43, comma 1, lettere d)ed e-bis), 46, comma 2;d) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "500 a", "000 euro per la violazione degli articoli 18,comma 1, lettere a), b-bis), d) e z) prima parte, e 26, commi 2 e 3, primo periodo, e 8-bis;93e) con l’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli 18, comma 1, lettere g), n), p)seconda parte, s) e v), 35, comma 4;f) con la sanzione amministrativa pecuniaria da", "457,02 a", "108,14 euro per la violazione degli articoli 29,comma 4, 35, comma 2, 41, comma 3;g) con la sanzione amministrativa pecuniaria da", "228,50 a", "528,28 euro per la violazione dell’articolo 18,comma 1, lettere r), con riferimento agli infortuni superiori ai tre giorni, bb), e comma 2;h) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro per la violazione dell’articolo 18, comma1, lettere g-bis) e r), con riferimento agli infortuni superiori ad un giorno, e dell’articolo 25, comma 1, lettera e),secondo periodo, e dell’articolo 35, comma 5;i) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 122,85 a 614,25 euro per ciascun lavoratore, in caso diviolazione dell’articolo 26, comma 8;l) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro in caso di violazione dell’articolo 18, comma1, lettera aa).", "L’applicazione della sanzione di cui al comma 5, lettera g) con riferimento agli infortuni superiori ai tre giorni,esclude l’applicazione delle sanzioni conseguenti alla violazione dell’articolo 53 del decreto del Presidente dellaRepubblica 30 giugno 1965, n.", "6-bis. In caso di violazione delle disposizioni previste dall’articolo 18, comma 1, lettera g), e dall’articolo 37, commi1, 7, 9 e 10, se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori gli importi della sanzione sono raddoppiati, se laviolazione si riferisce a più di dieci lavoratori gli importi della sanzione sono triplicati.94Note all’Art. 55Richiami all’Art. 55:- Art. 300, co. 192 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.93 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.94 Comma inserito dall’art. 20, comma 1, lett. i) d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure edegli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)" ] }, { "title": "Articolo 56 - Sanzioni per il preposto", "text": "1. Con riferimento a tutte le disposizioni del presente decreto, i preposti, nei limiti delle proprie attribuzioni ecompetenze, sono puniti:a) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 491,40 a 1.474,21 euro per la violazione dell’articolo 19,comma 1, lettere a), c), e), f) e f-bis) 95;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 19,comma 1, lettere b), d) e g).", "sections": [ "Con riferimento a tutte le disposizioni del presente decreto, i preposti, nei limiti delle proprie attribuzioni ecompetenze, sono puniti:a) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 491,40 a", "474,21 euro per la violazione dell’articolo 19,comma 1, lettere a), c), e), f) e f-bis) 95;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 19,comma 1, lettere b), d) e g)." ] }, { "title": "Articolo 57 - Sanzioni per i progettisti, i fabbricanti, i fornitori e gli installatori", "text": "1. I progettisti che violano il disposto dell’articolo 22 sono puniti con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da1.842,76 a 7.371,03 euro.2. I fabbricanti e i fornitori che violano il disposto dell’articolo 23 sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o conl’ammenda da 12.285,06 a 49.140,26 euro.3. Gli installatori che violano il disposto dell’articolo 24 sono puniti con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da1.474,21 a 6.388,23 euro.", "sections": [ "I progettisti che violano il disposto dell’articolo 22 sono puniti con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da", "842,76 a", "371,03 euro.", "I fabbricanti e i fornitori che violano il disposto dell’articolo 23 sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o conl’ammenda da", "285,06 a", "140,26 euro.", "Gli installatori che violano il disposto dell’articolo 24 sono puniti con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da", "474,21 a", "388,23 euro." ] }, { "title": "Articolo 58 - Sanzioni per il medico competente", "text": "1. Il medico competente è punito:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 25, comma1, lettere d), e), primo periodo;b) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro per la violazione dell’articolo 25,comma 1, lettere b), c) e g);c) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro per la violazione dell’articolo 25,comma 1, lettera a), con riferimento alla valutazione dei rischi, e l);d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 737,10 a 2.457,02 euro per la violazione dell’articolo 25, comma1, lettere h), i);e) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.228,50 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli 40,comma 1, e 41, commi 3, 5 e 6-bis.", "sections": [ "Il medico competente è punito:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 25, comma1, lettere d), e), primo periodo;b) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 368,56 a", "474,21 euro per la violazione dell’articolo 25,comma 1, lettere b), c) e g);c) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 491,40 a", "965,61 euro per la violazione dell’articolo 25,comma 1, lettera a), con riferimento alla valutazione dei rischi, e l);d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 737,10 a", "457,02 euro per la violazione dell’articolo 25, comma1, lettere h), i);e) con la sanzione amministrativa pecuniaria da", "228,50 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli 40,comma 1, e 41, commi 3, 5 e 6-bis." ] }, { "title": "Articolo 59 - Sanzioni per i lavoratori", "text": "1. I lavoratori sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 737,10 euro per la violazione degli articoli 20,comma 2, lettere b), c), d), e), f), g), h) e i), e 43, comma 3, primo periodo;b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro per la violazione dell’articolo 20 comma 3.", "sections": [ "I lavoratori sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 737,10 euro per la violazione degli articoli 20,comma 2, lettere b), c), d), e), f), g), h) e i), e 43, comma 3, primo periodo;b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro per la violazione dell’articolo 20 comma" ] }, { "title": "Articolo 60 - Sanzioni per i componenti dell’impresa familiare di cui all’articolo 230-bis del codice civile, per", "text": "i lavoratori autonomi, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplici operanti nel settoreagricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti1. I soggetti di cui all’articolo 21 sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 737,10 euro per la violazione dell’articolo 21, comma1, lettere a) e b);b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro per ciascun soggetto per la violazionedell’articolo 21, comma 1, lettera c).2. I lavoratori autonomi sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro per la violazionedell’articolo 20 comma 3.SEZIONE II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE", "sections": [ "i lavoratori autonomi, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplici operanti nel settoreagricolo, gli artigiani e i piccoli commercianti", "I soggetti di cui all’articolo 21 sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 737,10 euro per la violazione dell’articolo 21, comma1, lettere a) e b);b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro per ciascun soggetto per la violazionedell’articolo 21, comma 1, lettera c).", "I lavoratori autonomi sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da 61,42 a 368,56 euro per la violazionedell’articolo 20 comma", "SEZIONE II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE" ] }, { "title": "Articolo 61 - Esercizio dei diritti della persona offesa", "text": "1. In caso di esercizio dell’azione penale per i delitti di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, se il fatto ècommesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all’igiene del lavoro oche abbia determinato una malattia professionale, il pubblico ministero ne dà immediata notizia all’INAIL edall’IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, ai fini dell’eventuale costituzione di parte civile e dell’azione diregresso.2. Le organizzazioni sindacali e la associazioni dei familiari delle vittime di infortuni sul lavoro hanno facoltà diesercitare i diritti e le facoltà della persona offesa di cui agli articoli 91 e 92 del Codice di procedura penale(N), conriferimento ai reati commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relativeall’igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale.Note all’Art. 61Richiami al Titolo I:- Art. 62, co. 1 - Art. 298, co. 1 - ALL. XIV95 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.", "sections": [ "In caso di esercizio dell’azione penale per i delitti di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, se il fatto ècommesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all’igiene del lavoro oche abbia determinato una malattia professionale, il pubblico ministero ne dà immediata notizia all’INAIL edall’IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, ai fini dell’eventuale costituzione di parte civile e dell’azione diregresso.", "Le organizzazioni sindacali e la associazioni dei familiari delle vittime di infortuni sul lavoro hanno facoltà diesercitare i diritti e le facoltà della persona offesa di cui agli articoli 91 e 92 del Codice di procedura penale(N), conriferimento ai reati commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relativeall’igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale.Note all’Art. 61Richiami al Titolo I:- Art. 62, co. 1 - Art. 298, co. 1 - ALL. XIV95 Lettera così modificata dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021,n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”." ] }, { "title": "Articolo 62 - Definizioni", "text": "1. Ferme restando le disposizioni di cui al titolo I, si intendono per luoghi di lavoro, unicamente ai fini dellaapplicazione del presente titolo, i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unitàproduttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratorenell’ambito del proprio lavoro.2. Le disposizioni di cui al presente Titolo non si applicano:a) ai mezzi di trasporto;b) ai cantieri temporanei o mobili;c) alle industrie estrattive;d) ai peschereccid-bis) ai campi, ai boschi e agli altri terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale..INTERPELLI• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio", "sections": [ "Ferme restando le disposizioni di cui al titolo I, si intendono per luoghi di lavoro, unicamente ai fini dellaapplicazione del presente titolo, i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unitàproduttiva, nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratorenell’ambito del proprio lavoro.", "Le disposizioni di cui al presente Titolo non si applicano:a) ai mezzi di trasporto;b) ai cantieri temporanei o mobili;c) alle industrie estrattive;d) ai peschereccid-bis) ai campi, ai boschi e agli altri terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale..INTERPELLI• INTERPELLO N. 13/2013 del 24/10/2013 - Lavoro a domicilio" ] }, { "title": "Articolo 63 - Requisiti di salute e di sicurezza", "text": "1. I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell’ALLEGATO IV.2. I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori disabili.3. L’obbligo di cui al comma 2 vige in particolare per le porte, le vie di circolazione, gli ascensori e le relativepulsantiere, le scale e gli accessi alle medesime, le docce, i gabinetti ed i posti di lavoro utilizzati da lavoratori disabili.4. La disposizione di cui al comma 2 non si applica ai luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1° gennaio 1993; in ognicaso devono essere adottate misure idonee a consentire la mobilità e l’utilizzazione dei servizi sanitari e di igienepersonale.5. Ove vincoli urbanistici o architettonici ostino agli adempimenti di cui al comma 1 il datore di lavoro, previaconsultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e previa autorizzazione dell’organo di vigilanzaterritorialmente competente, adotta le misure alternative che garantiscono un livello di sicurezza equivalente.6. Comma abrogato dall’art. 125 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan •s iAcurrt.e z6z3a, rceol a1ti, v2i aei 3lu iong hcio mdib lianvaotroo ddiis pcuois taol lc’aolnle lg’aAtrot .I V64, ,p ucon t1i :1 .L1a, 1v.i2o,l a1z.3io, n1e.4 d, i1 p.5i,ù 1 p.6re, c1e.7tt,i 1r.i8c,o 1n.d9u, c1i.b1i0li, a1l.1la1 ,c 1a.t1e2g,o 1ri.a1 3o,m 1o.1g4e,n 2e.a1 ,d 2i .2re, q3u, i4s,i t6i .d1i,neaP 6.2, 6.3, 6.4, 6.5, e 6.6, è considerata una unica violazione [Art. 68, co. 2] ed è punita con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.228,50Sa 5.896,84 euro [Art. 68, co. 1, lett. b)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2013 del 02/05/2013 - Servizi igienico assistenziali (art. 63 comma 1 e allegato IV del D.Lgs. 81/2008)Richiami all’Art. 63:- Art. 64, co. 1, lett. a)", "sections": [ "I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell’ALLEGATO IV.", "I luoghi di lavoro devono essere strutturati tenendo conto, se del caso, dei lavoratori disabili.", "L’obbligo di cui al comma 2 vige in particolare per le porte, le vie di circolazione, gli ascensori e le relativepulsantiere, le scale e gli accessi alle medesime, le docce, i gabinetti ed i posti di lavoro utilizzati da lavoratori disabili.", "La disposizione di cui al comma 2 non si applica ai luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1° gennaio 1993; in ognicaso devono essere adottate misure idonee a consentire la mobilità e l’utilizzazione dei servizi sanitari e di igienepersonale.", "Ove vincoli urbanistici o architettonici ostino agli adempimenti di cui al comma 1 il datore di lavoro, previaconsultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e previa autorizzazione dell’organo di vigilanzaterritorialmente competente, adotta le misure alternative che garantiscono un livello di sicurezza equivalente.", "Comma abrogato dall’art. 125 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan •s iAcurrt.e z6z3a, rceol a1ti, v2i aei 3lu iong hcio mdib lianvaotroo ddiis pcuois taol lc’aolnle lg’aAtrot .I V64, ,p ucon t1i :1 .L1a, 1v.i2o,l a1z.3io, n1e.4 d, i1 p.5i,ù 1 p.6re, c1e.7tt,i 1r.i8c,o 1n.d9u, c1i.b1i0li, a1l.1la1 ,c 1a.t1e2g,o 1ri.a1 3o,m 1o.1g4e,n 2e.a1 ,d 2i .2re, q3u, i4s,i t6i .d1i,neaP", "2,", "3,", "4,", "5, e", "6, è considerata una unica violazione [Art. 68, co. 2] ed è punita con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50Sa", "896,84 euro [Art. 68, co. 1, lett. b)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 4/2013 del 02/05/2013 - Servizi igienico assistenziali (art. 63 comma 1 e allegato IV del D.Lgs. 81/2008)Richiami all’Art. 63:- Art. 64, co. 1, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 64 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro provvede affinché:a) i luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti di cui all’articolo 63, commi 1, 2 e 3;b) le vie di circolazione interne o all’aperto che conducono a uscite o ad uscite di emergenza e le uscite diemergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l’utilizzazione in ogni evenienza;c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e venganoeliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salutedei lavoratori;d) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioniigieniche adeguate;e) gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, venganosottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o6n4i: paerrre islt od adtao rdeu ed ia l aqvuoarttor oe mil edsiir oig aemntmee nda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 68, co. 1, lett. b)]aPSDOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”, Approvato nellaseduta del 28 novembre 2012. Approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzanonella seduta del 07 febbraio 2013", "sections": [ "Il datore di lavoro provvede affinché:a) i luoghi di lavoro siano conformi ai requisiti di cui all’articolo 63, commi 1, 2 e 3;b) le vie di circolazione interne o all’aperto che conducono a uscite o ad uscite di emergenza e le uscite diemergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l’utilizzazione in ogni evenienza;c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e venganoeliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salutedei lavoratori;d) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioniigieniche adeguate;e) gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, venganosottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o6n4i: paerrre islt od adtao rdeu ed ia l aqvuoarttor oe mil edsiir oig aemntmee nda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 68, co. 1, lett. b)]aPSDOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”, Approvato nellaseduta del 28 novembre", "Approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzanonella seduta del 07 febbraio 2013" ] }, { "title": "Articolo 65 - Locali sotterranei o semisotterranei", "text": "1. È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei.2. In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, possono essere destinati al lavoro locali chiusi sotterranei osemisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi il datore di lavoro provvede ad assicurareidonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima.3. L’organo di vigilanza può consentire l’uso dei locali chiusi sotterranei o semisotterranei anche per altre lavorazioniper le quali non ricorrono le esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emissioni di agentinocivi, sempre che siano rispettate le norme del presente decreto legislativo e si sia provveduto ad assicurare lecondizioni di cui al comma 2.inoiznilane S• aAnrzt.i o6n5i, pcoe.r 1il, 2d:a atorrrees dtoi ldaav odruoe ea iql udaitrtirgoe mntees i o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 68, co. 1, lett. b)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 5/2015 del 24/06/2015 - Interpretazione dell’art. 65 del d.lgs. n. 81/2008 sui locali interrati e seminterrati", "sections": [ "È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei.", "In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, possono essere destinati al lavoro locali chiusi sotterranei osemisotterranei, quando ricorrano particolari esigenze tecniche. In tali casi il datore di lavoro provvede ad assicurareidonee condizioni di aerazione, di illuminazione e di microclima.", "L’organo di vigilanza può consentire l’uso dei locali chiusi sotterranei o semisotterranei anche per altre lavorazioniper le quali non ricorrono le esigenze tecniche, quando dette lavorazioni non diano luogo ad emissioni di agentinocivi, sempre che siano rispettate le norme del presente decreto legislativo e si sia provveduto ad assicurare lecondizioni di cui al comma", "inoiznilane S• aAnrzt.i o6n5i, pcoe.r 1il, 2d:a atorrrees dtoi ldaav odruoe ea iql udaitrtirgoe mntees i o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 68, co. 1, lett. b)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 5/2015 del 24/06/2015 - Interpretazione dell’art. 65 del d.lgs. n. 81/2008 sui locali interrati e seminterrati" ] }, { "title": "Articolo 66 - Lavori in ambienti sospetti di inquinamento", "text": "1. È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti erecipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamenteaccertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamentodell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolositàdell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, oveoccorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poterconsentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.inoiznilane S• aAnrzt.i o6n6i: paerrre islt od adtao rtree d ai lsaevi omreos ie oi la dmirmigeenndtae da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 68,co. 1, lett. a)]aPSDECRETI COLLEGATI• Decreto del Presidente della Repubblica - 14 settembre 2011, n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81.", "sections": [ "È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti erecipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamenteaccertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamentodell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Quando possa esservi dubbio sulla pericolositàdell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, oveoccorra, forniti di apparecchi di protezione. L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poterconsentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.inoiznilane S• aAnrzt.i o6n6i: paerrre islt od adtao rtree d ai lsaevi omreos ie oi la dmirmigeenndtae da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 68,co. 1, lett. a)]aPSDECRETI COLLEGATI• Decreto del Presidente della Repubblica - 14 settembre 2011, n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,n." ] }, { "title": "Articolo 67 - Notifiche all’organo di vigilanza competente per territorio96", "text": "1. In caso di costruzione e di realizzazione di edifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, nonchè nei casi diampliamenti e di ristrutturazioni di quelli esistenti, i relativi lavori devono essere eseguiti nel rispetto della normativadi settore e devono essere comunicati all’organo di vigilanza competente per territorio i seguenti elementi informativi:a) descrizione dell’oggetto delle lavorazioni e delle principali modalità di esecuzione delle stesse; b) descrizione dellecaratteristiche dei locali e degli impianti.2. Il datore di lavoro effettua la comunicazione di cui al comma 1 nell’ambito delle istanze, delle segnalazioni o delleattestazioni presentate allo sportello unico per le attività produttive con le modalità stabilite dal regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigoredella presente disposizione, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro per la pubblicaamministrazione e la semplificazione, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzano, sono individuate, secondo criteri di semplicità e di comprensibilità, leinformazioni da trasmettere e sono approvati i modelli uniformi da utilizzare per i fini di cui al presente articolo.3. Le amministrazioni che ricevono le comunicazioni di cui al comma 1 provvedono a trasmettere in via telematicaall’organo di vigilanza competente per territorio le informazioni loro pervenute con le modalità indicate dal comma 2.4. L’obbligo di comunicazione di cui al comma 1 si applica ai luoghi di lavoro ove è prevista la presenza di più di trelavoratori.5. Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 2 trovano applicazione le disposizioni di cui al comma1.evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o6n7i, pcoe.r 1il, 2d:a stoarnez idoin lea avmormoi nei islt rdaitriivgae pnetec uniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 68, co. 1, lett. c)]aSimmA96 Articolo modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);DECRETI COLLEGATI• DECRETO INTERMINISTERIALE 18 aprile 2014 - Informazioni da trasmettere all’organo di vigilanza in caso di costruzione e di realizzazione diedifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, nonché nei casi di ampliamenti e di ristrutturazione di quelli esistentiINTERPELLI• INTERPELLO N. 26/2014 del 31/121/2014 - Applicazione del decreto interministeriale 18 aprile 2014 cosiddetto “decreto capannoni”", "sections": [ "In caso di costruzione e di realizzazione di edifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, nonchè nei casi diampliamenti e di ristrutturazioni di quelli esistenti, i relativi lavori devono essere eseguiti nel rispetto della normativadi settore e devono essere comunicati all’organo di vigilanza competente per territorio i seguenti elementi informativi:a) descrizione dell’oggetto delle lavorazioni e delle principali modalità di esecuzione delle stesse; b) descrizione dellecaratteristiche dei locali e degli impianti.", "Il datore di lavoro effettua la comunicazione di cui al comma 1 nell’ambito delle istanze, delle segnalazioni o delleattestazioni presentate allo sportello unico per le attività produttive con le modalità stabilite dal regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n.", "Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigoredella presente disposizione, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro per la pubblicaamministrazione e la semplificazione, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzano, sono individuate, secondo criteri di semplicità e di comprensibilità, leinformazioni da trasmettere e sono approvati i modelli uniformi da utilizzare per i fini di cui al presente articolo.", "Le amministrazioni che ricevono le comunicazioni di cui al comma 1 provvedono a trasmettere in via telematicaall’organo di vigilanza competente per territorio le informazioni loro pervenute con le modalità indicate dal comma", "L’obbligo di comunicazione di cui al comma 1 si applica ai luoghi di lavoro ove è prevista la presenza di più di trelavoratori.", "Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 2 trovano applicazione le disposizioni di cui al comma", "evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o6n7i, pcoe.r 1il, 2d:a stoarnez idoin lea avmormoi nei islt rdaitriivgae pnetec uniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 68, co. 1, lett. c)]aSimmA96 Articolo modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);DECRETI COLLEGATI• DECRETO INTERMINISTERIALE 18 aprile 2014 - Informazioni da trasmettere all’organo di vigilanza in caso di costruzione e di realizzazione diedifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, nonché nei casi di ampliamenti e di ristrutturazione di quelli esistentiINTERPELLI• INTERPELLO N. 26/2014 del 31/121/2014 - Applicazione del decreto interministeriale 18 aprile 2014 cosiddetto “decreto capannoni”" ] }, { "title": "Articolo 68 - Sanzioni per il datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione dell’articolo 66;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione degliarticoli 64, comma 1, e 65, commi 1 e 2;c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro per la violazione dell’articolo 67, commi1 e 2.2. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavorodi cui all’allegato IV, punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.11, 1.12, 1.13, 1.14, 2.1, 2.2, 3, 4, 6.1, 6.2,6.3, 6.4, 6.5, e 6.6, è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera b).L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.Richiami al Titolo II:- Art. 62, co. 1 - Art. 62, co. 2DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE", "sections": [ "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione dell’articolo 66;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione degliarticoli 64, comma 1, e 65, commi 1 e 2;c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro per la violazione dell’articolo 67, commi1 e", "La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavorodi cui all’allegato IV, punti", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "8,", "9,", "10,", "11,", "12,", "13,", "14,", "1,", "2, 3, 4,", "1,", "2,", "3,", "4,", "5, e", "6, è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera b).L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.Richiami al Titolo II:- Art. 62, co. 1 - Art. 62, co. 2DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE" ] }, { "title": "Articolo 69 - Definizioni", "text": "1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente Titolo si intende per:a) attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso dimacchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essereusato durante il lavoro;b) uso di una attrezzatura di lavoro: qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, qualela messa in servizio o fuori servizio, l’impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione,la pulizia, il montaggio, lo smontaggio;c) zona pericolosa: qualsiasi zona all’interno ovvero in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale lapresenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso;d) lavoratore esposto: qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa;e) operatore: il lavoratore incaricato dell’uso di una attrezzatura di lavoro o il datore di lavoro che ne fa uso97.INTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2020 del 23/01/2020 - Applicazione della sanzione prevista per la violazione dell’art. 71 comma 7 e art. 73 comma 4 del D.Lgs.81/08.", "sections": [ "Agli effetti delle disposizioni di cui al presente Titolo si intende per:a) attrezzatura di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso dimacchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essereusato durante il lavoro;b) uso di una attrezzatura di lavoro: qualsiasi operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, qualela messa in servizio o fuori servizio, l’impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione,la pulizia, il montaggio, lo smontaggio;c) zona pericolosa: qualsiasi zona all’interno ovvero in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale lapresenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso;d) lavoratore esposto: qualsiasi lavoratore che si trovi interamente o in parte in una zona pericolosa;e) operatore: il lavoratore incaricato dell’uso di una attrezzatura di lavoro o il datore di lavoro che ne fa uso", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2020 del 23/01/2020 - Applicazione della sanzione prevista per la violazione dell’art. 71 comma 7 e art. 73 comma 4 del D.Lgs.81/" ] }, { "title": "Articolo 70 - Requisiti di sicurezza", "text": "1. Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essereconformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto.2. Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quellemesse a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari direcepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cuiall’ALLEGATO V. 983. Si considerano conformi alle disposizioni di cui al comma 2 le attrezzature di lavoro costruite secondo leprescrizioni dei Decreti Ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile1955, n. 547(N), ovvero dell’articolo 28 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N).4. Qualora gli organi di vigilanza, nell’espletamento delle loro funzioni ispettive in materia di salute e sicurezza sullavoro, constatino che un’attrezzatura di lavoro, messa a disposizione dei lavoratori dopo essere stata immessa sulmercato o messa in servizio conformemente alla legislazione nazionale di recepimento delle direttive comunitarie adessa applicabili ed utilizzata conformemente alle indicazioni del fabbricante, presenti una situazione di rischioriconducibile al mancato rispetto di uno o più requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative eregolamentari di cui al comma 1, ne informano immediatamente l’autorità nazionale di sorveglianza del mercatocompetente per tipo di prodotto. In tale caso le procedure previste dagli articoli 20 e 21 del decreto legislativo 19dicembre 1994, n. 758, vengono espletate:a) dall’organo di vigilanza che ha accertato in sede di utilizzo la situazione di rischio, nei confronti del datore dilavoro utilizzatore dell’esemplare di attrezzatura, mediante apposita prescrizione a rimuovere tale situazionenel caso in cui sia stata accertata una contravvenzione, oppure mediante idonea disposizione in ordine allemodalità di uso in sicurezza dell’attrezzatura di lavoro ove non sia stata accertata una contravvenzione;b) dall’organo di vigilanza territorialmente competente rispettivamente, nei confronti del fabbricante ovvero deisoggetti della catena della distribuzione, qualora, alla conclusione dell’accertamento tecnico effettuatodall’autorità nazionale per la sorveglianza del mercato, risulti la non conformità dell’attrezzatura ad uno o piùrequisiti essenziali di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1dell’articolo 70.Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigenteila • Art. 70, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. a)]neP • Art. 70, co. 2, limitatamente ai punti 3.2.1, 5.6.1, 5.6.6, 5.6.7, 5.9.1, 5.9.2, 5.13.8 e 5.13.9 dell’ALLEGATO V, parte II: arresto da tre a sei mesi oino ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. b)] 99izna • Art. 70, co. 2, limitatamente ai punti 2.10, 3.1.8, 3.1.11, 3.3.1, 5.1.3, 5.1.4, 5.5.3, 5.5.7, 5.7.1, 5.7.3, 5.12.1, 5.15.2, 5.16.2, 5.16.4, dell’ALLEGATOSV, parte II: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 87, co. 3, lett. a)]97 Comma così modificato dall’art. 20, comma 1, lett.l), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)98 L’inosservanza di questa disposizione prevede sanzioni penali e sanzioni amministrative pecuniarie99 Si riporta il comma 5 dell’art. 87: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro dicui all’allegato V, parte II, punti 1, 2, 3.1, 3.2, 3.3, 3.4, 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5, 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5, 5.6, 5.7, 5.8, 5.9, 5.10, 5.11, 5.12, 5.13, 5.14, 5.15 e 5.16 èconsiderata una unica violazione, penale o amministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniariaevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o7n0i, ac oc.a 2r,i cloim dietal tdaamtoenrete d ai il apvuonrtoi dee dlle’al ldleirgiagteon Vte, parte II, diversi da quelli indicati alla lettera a) del comma 3 e alla lettera b) del comma 2aSim dell’art. 87: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 87, co. 4, lett. a)]mACIRCOLARI• Circolare n. 28/2013 del 02/07/2013 - Oggetto: Benne miscelatrici per calcestruzzo: rischi di ribaltamento connessi all’utilizzo in abbinamento acaricatori compattiNote all’Art. 70Richiami all’Art. 70:- Art. 71, co. 1 - Art. 71, co. 4, lett. a), num. 2) - Art. 72, co. 1 - ALL. VI, punto 4.2", "sections": [ "Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essereconformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto.", "Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quellemesse a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari direcepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cuiall’ALLEGATO V.", "Si considerano conformi alle disposizioni di cui al comma 2 le attrezzature di lavoro costruite secondo leprescrizioni dei Decreti Ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile1955, n. 547(N), ovvero dell’articolo 28 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N).", "Qualora gli organi di vigilanza, nell’espletamento delle loro funzioni ispettive in materia di salute e sicurezza sullavoro, constatino che un’attrezzatura di lavoro, messa a disposizione dei lavoratori dopo essere stata immessa sulmercato o messa in servizio conformemente alla legislazione nazionale di recepimento delle direttive comunitarie adessa applicabili ed utilizzata conformemente alle indicazioni del fabbricante, presenti una situazione di rischioriconducibile al mancato rispetto di uno o più requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative eregolamentari di cui al comma 1, ne informano immediatamente l’autorità nazionale di sorveglianza del mercatocompetente per tipo di prodotto. In tale caso le procedure previste dagli articoli 20 e 21 del decreto legislativo 19dicembre 1994, n. 758, vengono espletate:a) dall’organo di vigilanza che ha accertato in sede di utilizzo la situazione di rischio, nei confronti del datore dilavoro utilizzatore dell’esemplare di attrezzatura, mediante apposita prescrizione a rimuovere tale situazionenel caso in cui sia stata accertata una contravvenzione, oppure mediante idonea disposizione in ordine allemodalità di uso in sicurezza dell’attrezzatura di lavoro ove non sia stata accertata una contravvenzione;b) dall’organo di vigilanza territorialmente competente rispettivamente, nei confronti del fabbricante ovvero deisoggetti della catena della distribuzione, qualora, alla conclusione dell’accertamento tecnico effettuatodall’autorità nazionale per la sorveglianza del mercato, risulti la non conformità dell’attrezzatura ad uno o piùrequisiti essenziali di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1dell’articolo", "Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigenteila • Art. 70, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. a)]neP • Art. 70, co. 2, limitatamente ai punti", "1,", "1,", "6,", "7,", "1,", "2,", "8 e", "9 dell’ALLEGATO V, parte II: arresto da tre a sei mesi oino ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. b)] 99izna • Art. 70, co. 2, limitatamente ai punti", "10,", "8,", "11,", "1,", "3,", "4,", "3,", "7,", "1,", "3,", "1,", "2,", "2,", "4, dell’ALLEGATOSV, parte II: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 87, co. 3, lett. a)]97 Comma così modificato dall’art. 20, comma 1, lett.l), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)98 L’inosservanza di questa disposizione prevede sanzioni penali e sanzioni amministrative pecuniarie99 Si riporta il comma 5 dell’art. 87: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro dicui all’allegato V, parte II, punti 1, 2,", "1,", "2,", "3,", "4,", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "8,", "9,", "10,", "11,", "12,", "13,", "14,", "15 e", "16 èconsiderata una unica violazione, penale o amministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniariaevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o7n0i, ac oc.a 2r,i cloim dietal tdaamtoenrete d ai il apvuonrtoi dee dlle’al ldleirgiagteon Vte, parte II, diversi da quelli indicati alla lettera a) del comma 3 e alla lettera b) del comma 2aSim dell’art. 87: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 87, co. 4, lett. a)]mACIRCOLARI• Circolare n. 28/2013 del 02/07/2013 - Oggetto: Benne miscelatrici per calcestruzzo: rischi di ribaltamento connessi all’utilizzo in abbinamento acaricatori compattiNote all’Art. 70Richiami all’Art. 70:- Art. 71, co. 1 - Art. 71, co. 4, lett. a), num. 2) - Art. 72, co. 1 - ALL. VI, punto", "2" ] }, { "title": "Articolo 71 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di cui all’articolo precedente,idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essereutilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle Direttive comunitarie.2. All’atto della scelta delle attrezzature di lavoro, il datore di lavoro prende in considerazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;c) i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse;d) i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.3. Il datore di lavoro, al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’uso delle attrezzature di lavoro e per impedireche dette attrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte,adotta adeguate misure tecniche ed organizzative, tra le quali quelle dell’ALLEGATO VI. 1004. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché:a) le attrezzature di lavoro siano:1) installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso;2) oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza dicui all’articolo 70 e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto dimanutenzione;3) assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza stabilite con specificoprovvedimento regolamentare adottato in relazione alle prescrizioni di cui all’articolo 18, comma1, letteraz);b) siano curati la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro per cui lo stesso èprevisto.5. Le modifiche apportate alle macchine quali definite all’articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente dellaRepubblica 24 luglio 1996, n. 459(N) 101, per migliorarne le condizioni di sicurezza in rapporto alle previsioni del comma1, ovvero del comma 4, lettera a), numero 3) non configurano immissione sul mercato ai sensi dell’articolo 1, comma3, secondo periodo, sempre che non comportino modifiche delle modalità di utilizzo e delle prestazioni previste dalcostruttore.6. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l’usodelle attrezzature presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell’ergonomia.7. Qualora le attrezzature richiedano per il loro impiego conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai lororischi specifici, il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché:a) l’uso dell’attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo incaricati che abbiano ricevuto unainformazione, formazione ed addestramento adeguati;b) in caso di riparazione, di trasformazione o manutenzione, i lavoratori interessati siano qualificati in manieraspecifica per svolgere detti compiti.8. Fermo restando quanto disposto al comma 4, il datore di lavoro, secondo le indicazioni fornite dai fabbricantiovvero, in assenza di queste, dalle pertinenti norme tecniche o dalle buone prassi o da linee guida, provvede affinché:a) le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione siano sottoposte a un controlloiniziale (dopo l’installazione e prima della messa in esercizio) e ad un controllo dopo ogni montaggio in unnuovo cantiere o in una nuova località di impianto, al fine di assicurarne l’installazione corretta e il buonfunzionamento;rispettivamente previste dai precedenti commi. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.100 L’inosservanza di questa disposizione prevede sanzioni penali e sanzioni amministrative pecuniarie101 Il D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 17 (in SO n. 36, relativo alla G.U. 19/02/2010, n.41) ha disposto (con l'art. 18, comma 1) l'abrogazione del D.P.R. 459/96, fattasalva la residua applicabilita' delle disposizioni transitorie di cui all'articolo 11, commi 1 e 3.b) le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazionipericolose siano sottoposte:1) ad interventi di controllo periodici, secondo frequenze stabilite in base alle indicazioni fornite daifabbricanti, ovvero dalle norme di buona tecnica, o in assenza di queste ultime, desumibili dai codici dibuona prassi;2) ad interventi di controllo straordinari al fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza,ogni volta che intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per lasicurezza delle attrezzature di lavoro, quali riparazioni trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali operiodi prolungati di inattività.c) Gli interventi di controllo di cui ai lettere a) e b) sono volti ad assicurare il buono stato di conservazione el’efficienza a fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro e devono essere effettuati da persona competente.9. I risultati dei controlli di cui al comma 8 devono essere riportati per iscritto e, almeno quelli relativi agli ultimi treanni, devono essere conservati e tenuti a disposizione degli organi di vigilanza.10. Qualora le attrezzature di lavoro di cui al comma 8 siano usate al di fuori della sede dell’unità produttiva devonoessere accompagnate da un documento attestante l’esecuzione dell’ultimo controllo con esito positivo.11. Oltre a quanto previsto dal comma 8, il datore di lavoro sottopone le attrezzature di lavoro riportatenell’ALLEGATO VII a verifiche periodiche volte a valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini disicurezza, con la frequenza indicata nel medesimo ALLEGATO. Per la prima verifica il datore di lavoro si avvaledell’INAIL, che vi provvede nel termine di quarantacinque giorni dalla richiesta102. Una volta decorso inutilmente iltermine di quarantacinque giorni sopra indicato, il datore di lavoro può avvalersi, a propria scelta, di altri soggettipubblici o privati abilitati secondo le modalità di cui al comma 13. Le successive verifiche sono effettuate su liberascelta del datore di lavoro dalle ASL o, ove ciò sia previsto con legge regionale, dall’ARPA, o da soggetti pubblici oprivati abilitati che vi provvedono secondo le modalità di cui al comma 13. Per l’effettuazione delle verifiche l’INAILpuò avvalersi del supporto di soggetti pubblici o privati abilitati. I verbali redatti all’esito delle verifiche di cui al presentecomma devono essere conservati e tenuti a disposizione dell’organo di vigilanza. Le verifiche di cui al presentecomma sono effettuate a titolo oneroso e le spese per la loro effettuazione sono poste a carico del datore di lavoro.10312. Per l’effettuazione delle verifiche di cui al comma 11, le ASL e l’ISPESL possono avvalersi del supporto di soggettipubblici o privati abilitati. I soggetti privati abilitati acquistano la qualifica di incaricati di pubblico servizio e rispondonodirettamente alla struttura pubblica titolare della funzione.13. Le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’ALLEGATO VII, nonché i criteri per l’abilitazionedei soggetti pubblici o privati di cui al comma precedente sono stabiliti con decreto del Ministro del lavoro, della salutee delle politiche sociali104, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentita con la Conferenza permanenteper i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi entro dodici mesi dalladata di entrata in vigore del presente decreto.13-bis. Al fine di garantire la continuità e l’efficienza dei servizi di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzionedegli incendi, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco può effettuare direttamente le verifiche periodiche di cui al comma11, relativamente alle attrezzature riportate nell’allegato VII di cui dispone a titolo di proprietà o comodato d’uso. IlCorpo nazionale dei vigili del fuoco provvede a tali adempimenti con le risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili a legislazione vigente.10514. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e province autonome di Trentoe di Bolzano e sentita la Commissione consultiva di cui all’articolo 6, vengono apportate le modifiche all’ALLEGATOVII relativamente all’elenco delle attrezzature di lavoro da sottoporre alle verifiche di cui al comma 11.Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigenteinoizilan • Art. 71, co. 1, 2, 4, 7, 8: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. c)]naeP • Art. 71, co. 3, limitatamente ai punti 3.1.3, 3.1.4, 3.1.5, 3.1.6, 3.1.7, 3.2.1 dell’ALLEGATO VI: arresto da due a quattro mesi o ammenda daS1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 87, co. 3, lett. b)]106102 Comma modificato dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recantedisposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (GU n.255 del 30/10/2013);103 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);104 Commento personale all’art. 71 comma 13: in seguito alle sostituzioni previste dall’art. 1 del D.Lgs. 06 agosto 2009, n. 106 il “Ministro del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali” è ripetuto due volte, per cui è stato riportato solo una volta105 Comma inserito dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza digenere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il 17/08/2013,convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013);106 Si riporta il comma 6 dell’art. 87: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature dilavoro di cui all’allegato VI, punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 2, 3.1, 3.2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 è considerata una unica violazione, penale oamministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniaria rispettivamente previste dal comma 3,alinea, o dal comma 4, alinea. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violatieinoiznaSvitartsinimm S•p• eaAAcnrruzttn..i oi77an11ri ,i c aaco od.c .aa6 3 r,6 i:9c1 ,lo4 i1m ,d20i5e tela atd1a 21am.:t2 oes1ran1ent ,ez3d i1aio ilne apeuv uraoonmr to[imA edir netd.li les8’tlar7 dal,l itecrigvoigaa. e t4pon,e tlVceeu Ittn .d ibaiv)re]i1ar0s 7di ad a6 1q4u,e2l5li ai n2d.2ic1a1t,i3 a1l leau rloet t[eArrat .b 8)7 d, eclo c. o4m, lmetat. 3b )d] ell’art. 87: sanzione amministrativaADECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 11 APRILE 2011- Verifiche periodiche attrezzature di lavoro di cui all’Allegato VII del D.Lgs. 81/08• LINK ESTERNO: Decreto dirigenziale del 23/11/2012 “Tariffe per le attività di verifica periodica delle attrezzature di lavoro” (G.U. n. 279 del29/11/2012). Le tariffe sono state da ultimo adeguate ai sensi articolo 1, comma 2) del decreto dirigenziale del 23 novembre 2012, dalla nota prot. 18860del 04/12/2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – LINK ESTERNO• Accordo per l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, ai sensi dell’articolo 73,comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.• Decreto Interdirettoriale n. 35/17, che regolamenta il provvisorio rinnovo, per un periodo non superiore a centoventi giorni, decorrenti dalla data discadenza delle rispettive iscrizioni, dell’iscrizione negli elenchi dei soggetti abilitati all’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature dilavoro, adottati con decreti direttoriali del 21 maggio 2012 e 30 luglio 2012, in scadenza rispettivamente al 21 maggio 2017 e al 30 luglio 2017• D.D. n. 62 del 29.07.2022 - XXXII elenco dei soggetti abilitati all’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, di cui all’AllegatoVII del decreto legislativo n. 81/2008 (LINK ESTERNO)CIRCOLARI• Circolare n. 11/2012 del 25/05/2012 - D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cuiall’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. nonché i criteri per abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimo decretolegislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 23/2012 del 13/08/2012 - Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodichedi cui all’ALL. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, delmedesimo decreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 25/2012 del 25/10/2012 - Oggetto: Problematiche di sicurezza delle macchine - Requisiti di sicurezza delle macchine agricole semoventimoto agricole.• Circolare n. 30/2012 del 24/12/2012 - Oggetto: Problematiche di sicurezza delle macchine - Requisiti di sicurezza delle prolunghe applicate alle forchedei carrelli elevatori, cosiddette “ bracci gru”.• Circolare n. 31/2012 del 24/12/2012 Oggetto: Problematiche di sicurezza dei carrelli semoventi a braccio telescopico requisito essenziale di sicurezza4.2.2 dell’allegato I alla Direttiva 2006/42/CE• Circolare n. 9/2013 del 05/03/2013 Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche dicui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimodecreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 18/2013 del 23/05/2013 - Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodichedi cui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimodecreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 31/2013 del 18/07/2013 - Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodichedi cui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n, 81. nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimodecreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 5/2015 del 3 marzo 2015 – Oggetto: Chiarimenti concernenti il D.I. 11 aprile 2011, “Disciplina della modalità di effettuazione delle verificheperiodiche di cui all’all. VII del D.lgs 81/2008 e s.m.i., nonchè i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’art.71, comma 13, del medesimo decretolegislativo.INTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2020 del 23/01/2020 - Applicazione della sanzione prevista per la violazione dell’art. 71 comma 7 e art. 73 comma 4 del D.Lgs.81/08.Note all’Art. 71Richiami all’Art. 71:- Art. 73, co. 4", "sections": [ "Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di cui all’articolo precedente,idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi che devono essereutilizzate conformemente alle disposizioni legislative di recepimento delle Direttive comunitarie.", "All’atto della scelta delle attrezzature di lavoro, il datore di lavoro prende in considerazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;c) i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse;d) i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.", "Il datore di lavoro, al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’uso delle attrezzature di lavoro e per impedireche dette attrezzature possano essere utilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte,adotta adeguate misure tecniche ed organizzative, tra le quali quelle dell’ALLEGATO VI.", "Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché:a) le attrezzature di lavoro siano:1) installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso;2) oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza dicui all’articolo 70 e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto dimanutenzione;3) assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza stabilite con specificoprovvedimento regolamentare adottato in relazione alle prescrizioni di cui all’articolo 18, comma1, letteraz);b) siano curati la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro per cui lo stesso èprevisto.", "Le modifiche apportate alle macchine quali definite all’articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente dellaRepubblica 24 luglio 1996, n. 459(N) 101, per migliorarne le condizioni di sicurezza in rapporto alle previsioni del comma1, ovvero del comma 4, lettera a), numero 3) non configurano immissione sul mercato ai sensi dell’articolo 1, comma3, secondo periodo, sempre che non comportino modifiche delle modalità di utilizzo e delle prestazioni previste dalcostruttore.", "Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l’usodelle attrezzature presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell’ergonomia.", "Qualora le attrezzature richiedano per il loro impiego conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai lororischi specifici, il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché:a) l’uso dell’attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo incaricati che abbiano ricevuto unainformazione, formazione ed addestramento adeguati;b) in caso di riparazione, di trasformazione o manutenzione, i lavoratori interessati siano qualificati in manieraspecifica per svolgere detti compiti.", "Fermo restando quanto disposto al comma 4, il datore di lavoro, secondo le indicazioni fornite dai fabbricantiovvero, in assenza di queste, dalle pertinenti norme tecniche o dalle buone prassi o da linee guida, provvede affinché:a) le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione siano sottoposte a un controlloiniziale (dopo l’installazione e prima della messa in esercizio) e ad un controllo dopo ogni montaggio in unnuovo cantiere o in una nuova località di impianto, al fine di assicurarne l’installazione corretta e il buonfunzionamento;rispettivamente previste dai precedenti commi. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.100 L’inosservanza di questa disposizione prevede sanzioni penali e sanzioni amministrative pecuniarie101 Il D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 17 (in SO n. 36, relativo alla G.U. 19/02/2010, n.41) ha disposto (con l'art. 18, comma 1) l'abrogazione del D.P.R. 459/96, fattasalva la residua applicabilita' delle disposizioni transitorie di cui all'articolo 11, commi 1 e", "b) le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazionipericolose siano sottoposte:1) ad interventi di controllo periodici, secondo frequenze stabilite in base alle indicazioni fornite daifabbricanti, ovvero dalle norme di buona tecnica, o in assenza di queste ultime, desumibili dai codici dibuona prassi;2) ad interventi di controllo straordinari al fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza,ogni volta che intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per lasicurezza delle attrezzature di lavoro, quali riparazioni trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali operiodi prolungati di inattività.c) Gli interventi di controllo di cui ai lettere a) e b) sono volti ad assicurare il buono stato di conservazione el’efficienza a fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro e devono essere effettuati da persona competente.", "I risultati dei controlli di cui al comma 8 devono essere riportati per iscritto e, almeno quelli relativi agli ultimi treanni, devono essere conservati e tenuti a disposizione degli organi di vigilanza.", "Qualora le attrezzature di lavoro di cui al comma 8 siano usate al di fuori della sede dell’unità produttiva devonoessere accompagnate da un documento attestante l’esecuzione dell’ultimo controllo con esito positivo.", "Oltre a quanto previsto dal comma 8, il datore di lavoro sottopone le attrezzature di lavoro riportatenell’ALLEGATO VII a verifiche periodiche volte a valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini disicurezza, con la frequenza indicata nel medesimo ALLEGATO. Per la prima verifica il datore di lavoro si avvaledell’INAIL, che vi provvede nel termine di quarantacinque giorni dalla richiesta", "Una volta decorso inutilmente iltermine di quarantacinque giorni sopra indicato, il datore di lavoro può avvalersi, a propria scelta, di altri soggettipubblici o privati abilitati secondo le modalità di cui al comma", "Le successive verifiche sono effettuate su liberascelta del datore di lavoro dalle ASL o, ove ciò sia previsto con legge regionale, dall’ARPA, o da soggetti pubblici oprivati abilitati che vi provvedono secondo le modalità di cui al comma", "Per l’effettuazione delle verifiche l’INAILpuò avvalersi del supporto di soggetti pubblici o privati abilitati. I verbali redatti all’esito delle verifiche di cui al presentecomma devono essere conservati e tenuti a disposizione dell’organo di vigilanza. Le verifiche di cui al presentecomma sono effettuate a titolo oneroso e le spese per la loro effettuazione sono poste a carico del datore di lavoro.", "Per l’effettuazione delle verifiche di cui al comma 11, le ASL e l’ISPESL possono avvalersi del supporto di soggettipubblici o privati abilitati. I soggetti privati abilitati acquistano la qualifica di incaricati di pubblico servizio e rispondonodirettamente alla struttura pubblica titolare della funzione.", "Le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’ALLEGATO VII, nonché i criteri per l’abilitazionedei soggetti pubblici o privati di cui al comma precedente sono stabiliti con decreto del Ministro del lavoro, della salutee delle politiche sociali104, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sentita con la Conferenza permanenteper i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi entro dodici mesi dalladata di entrata in vigore del presente decreto.13-bis. Al fine di garantire la continuità e l’efficienza dei servizi di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzionedegli incendi, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco può effettuare direttamente le verifiche periodiche di cui al comma11, relativamente alle attrezzature riportate nell’allegato VII di cui dispone a titolo di proprietà o comodato d’uso. IlCorpo nazionale dei vigili del fuoco provvede a tali adempimenti con le risorse umane, strumentali e finanziariedisponibili a legislazione vigente.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e province autonome di Trentoe di Bolzano e sentita la Commissione consultiva di cui all’articolo 6, vengono apportate le modifiche all’ALLEGATOVII relativamente all’elenco delle attrezzature di lavoro da sottoporre alle verifiche di cui al comma", "Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigenteinoizilan • Art. 71, co. 1, 2, 4, 7, 8: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. c)]naeP • Art. 71, co. 3, limitatamente ai punti", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "1 dell’ALLEGATO VI: arresto da due a quattro mesi o ammenda daS", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 87, co. 3, lett. b)]106102 Comma modificato dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recantedisposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (GU n.255 del 30/10/2013);103 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);104 Commento personale all’art. 71 comma 13: in seguito alle sostituzioni previste dall’art. 1 del D.Lgs. 06 agosto 2009, n. 106 il “Ministro del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali” è ripetuto due volte, per cui è stato riportato solo una volta105 Comma inserito dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza digenere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il 17/08/2013,convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013);106 Si riporta il comma 6 dell’art. 87: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature dilavoro di cui all’allegato VI, punti", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "8,", "9, 2,", "1,", "2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 è considerata una unica violazione, penale oamministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniaria rispettivamente previste dal comma 3,alinea, o dal comma 4, alinea. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violatieinoiznaSvitartsinimm S•p• eaAAcnrruzttn..i oi77an11ri ,i c aaco od.c .aa6 3 r,6 i:9c1 ,lo4 i1m ,d20i5e tela atd1a 21am.:t2 oes1ran1ent ,ez3d i1aio ilne apeuv uraoonmr to[imA edir netd.li les8’tlar7 dal,l itecrigvoigaa. e t4pon,e tlVceeu Ittn .d ibaiv)re]i1ar0s 7di ad a6 1q4u,e2l5li ai n2d.2ic1a1t,i3 a1l leau rloet t[eArrat .b 8)7 d, eclo c. o4m, lmetat. 3b )d] ell’art. 87: sanzione amministrativaADECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 11 APRILE 2011- Verifiche periodiche attrezzature di lavoro di cui all’Allegato VII del D.Lgs. 81/08• LINK ESTERNO: Decreto dirigenziale del 23/11/2012 “Tariffe per le attività di verifica periodica delle attrezzature di lavoro” (G.U. n. 279 del29/11/2012). Le tariffe sono state da ultimo adeguate ai sensi articolo 1, comma 2) del decreto dirigenziale del 23 novembre 2012, dalla nota prot. 18860del 04/12/2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – LINK ESTERNO• Accordo per l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, ai sensi dell’articolo 73,comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "• Decreto Interdirettoriale n. 35/17, che regolamenta il provvisorio rinnovo, per un periodo non superiore a centoventi giorni, decorrenti dalla data discadenza delle rispettive iscrizioni, dell’iscrizione negli elenchi dei soggetti abilitati all’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature dilavoro, adottati con decreti direttoriali del 21 maggio 2012 e 30 luglio 2012, in scadenza rispettivamente al 21 maggio 2017 e al 30 luglio 2017• D.D. n. 62 del", "2022 - XXXII elenco dei soggetti abilitati all’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, di cui all’AllegatoVII del decreto legislativo n. 81/2008 (LINK ESTERNO)CIRCOLARI• Circolare n. 11/2012 del 25/05/2012 - D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cuiall’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "nonché i criteri per abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimo decretolegislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 23/2012 del 13/08/2012 - Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodichedi cui all’ALL. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, delmedesimo decreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 25/2012 del 25/10/2012 - Oggetto: Problematiche di sicurezza delle macchine - Requisiti di sicurezza delle macchine agricole semoventimoto agricole.• Circolare n. 30/2012 del 24/12/2012 - Oggetto: Problematiche di sicurezza delle macchine - Requisiti di sicurezza delle prolunghe applicate alle forchedei carrelli elevatori, cosiddette “ bracci gru”.• Circolare n. 31/2012 del 24/12/2012 Oggetto: Problematiche di sicurezza dei carrelli semoventi a braccio telescopico requisito essenziale di sicurezza", "2 dell’allegato I alla Direttiva 2006/42/CE• Circolare n. 9/2013 del 05/03/2013 Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche dicui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimodecreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 18/2013 del 23/05/2013 - Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodichedi cui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimodecreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 31/2013 del 18/07/2013 - Oggetto: D.M. 11 aprile 2011 concernente la “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodichedi cui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n,", "nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimodecreto legislativo” - Chiarimenti.• Circolare n. 5/2015 del 3 marzo 2015 – Oggetto: Chiarimenti concernenti il D.I. 11 aprile 2011, “Disciplina della modalità di effettuazione delle verificheperiodiche di cui all’all. VII del D.lgs 81/2008 e s.m.i., nonchè i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’art.71, comma 13, del medesimo decretolegislativo.INTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2020 del 23/01/2020 - Applicazione della sanzione prevista per la violazione dell’art. 71 comma 7 e art. 73 comma 4 del D.Lgs.81/", "Note all’Art. 71Richiami all’Art. 71:- Art. 73, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 72 - Obblighi dei noleggiatori e dei concedenti in uso", "text": "1. Chiunque venda, noleggi o conceda in uso o locazione finanziaria macchine, apparecchi o utensili costruiti o messiin servizio al di fuori della disciplina di cui all’articolo 70, comma 1, attesta, sotto la propria responsabilità, che lestesse siano conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, airequisiti di sicurezza di cui all’allegato V.2. Chiunque noleggi o conceda in uso attrezzature di lavoro senza operatore deve, al momento della cessione,attestarne il buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza a fini di sicurezza. Dovrà altresì acquisire econservare agli atti per tutta la durata del noleggio o della concessione dell’attrezzatura una dichiarazione del datoredi lavoro che riporti l’indicazione del lavoratore o dei lavoratori incaricati del loro uso, i quali devono risultare formaticonformemente alle disposizioni del presente Titolo e, ove si tratti di attrezzature di cui all’articolo 73, comma 5, siano107 Si riporta il comma 6 dell’art. 87: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature dilavoro di cui all’allegato VI, punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 2, 3.1, 3.2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 è considerata una unica violazione, penale oamministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniaria rispettivamente previste dal comma 3,alinea, o dal comma 4, alinea. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violatiin possesso della specifica abilitazione ivi prevista.evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o7n2i: asa cnazriiocnoe daeml mveinnidsittroartiev,a d peel cnuonlieagrgiaia dtoar 9e 2o1 d,3e8l aco 3n.3ce1d6e,9n6t ee uinro u [sAo rt. 87, co. 7]aSimmAINTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2017 del 13/12/2017 - Applicazione dell’art. 23 del D.Lgs. 81.08", "sections": [ "Chiunque venda, noleggi o conceda in uso o locazione finanziaria macchine, apparecchi o utensili costruiti o messiin servizio al di fuori della disciplina di cui all’articolo 70, comma 1, attesta, sotto la propria responsabilità, che lestesse siano conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, airequisiti di sicurezza di cui all’allegato V.", "Chiunque noleggi o conceda in uso attrezzature di lavoro senza operatore deve, al momento della cessione,attestarne il buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza a fini di sicurezza. Dovrà altresì acquisire econservare agli atti per tutta la durata del noleggio o della concessione dell’attrezzatura una dichiarazione del datoredi lavoro che riporti l’indicazione del lavoratore o dei lavoratori incaricati del loro uso, i quali devono risultare formaticonformemente alle disposizioni del presente Titolo e, ove si tratti di attrezzature di cui all’articolo 73, comma 5, siano107 Si riporta il comma 6 dell’art. 87: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature dilavoro di cui all’allegato VI, punti", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "8,", "9, 2,", "1,", "2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 è considerata una unica violazione, penale oamministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniaria rispettivamente previste dal comma 3,alinea, o dal comma 4, alinea. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violatiin possesso della specifica abilitazione ivi prevista.evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o7n2i: asa cnazriiocnoe daeml mveinnidsittroartiev,a d peel cnuonlieagrgiaia dtoar 9e 2o1 d,3e8l aco 3n.3ce1d6e,9n6t ee uinro u [sAo rt. 87, co. 7]aSimmAINTERPELLI• INTERPELLO N. 1/2017 del 13/12/2017 - Applicazione dell’art. 23 del D.Lgs.", "08" ] }, { "title": "Articolo 73 - Informazione, formazione e addestramento", "text": "1. Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 il datore di lavoro provvede, affinché per ogni attrezzatura dilavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso dispongano di ogni necessaria informazione e istruzionee ricevano una formazione e un addestramento adeguati, in rapporto alla sicurezza relativamente:a) alle condizioni di impiego delle attrezzature;b) alle situazioni anormali prevedibili.2. Il datore di lavoro provvede altresì a informare i lavoratori sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle attrezzaturedi lavoro, sulle attrezzature di lavoro presenti nell’ambiente immediatamente circostante, anche se da essi non usatedirettamente, nonché sui cambiamenti di tali attrezzature.3. Le informazioni e le istruzioni d’uso devono risultare comprensibili ai lavoratori interessati.4. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature che richiedono conoscenze eresponsabilità particolari di cui all’articolo 71, comma 7, ricevano una formazione, informazione ed addestramentoadeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischiche possano essere causati ad altre persone.5. In sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzanosono individuate le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori nonché lemodalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi divalidità della formazione e le condizioni considerate equivalenti alla specifica abilitazione.1085-bis. Al fine di garantire la continuità e l’efficienza dei servizi di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzionedegli incendi, la formazione e l’abilitazione del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco all’utilizzo delleattrezzature di cui al comma 5 possono essere effettuate direttamente dal Corpo nazionale medesimo, con le risorseumane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.109DECRETI ATTUATIVI• Accordo Stato Regioni rep 128/CSR del 7 luglio 2016 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per iresponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodificazioni• Accordo per l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, ai sensi dell’articolo 73,comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.• Accordo finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzionee protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.CIRCOLARI• Circolare n. 12/2013 del 11/03/2013 - Oggetto: Accordo 22 febbraio 2012 “Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiestauna specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed irequisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’articolo 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifichee integrazioni” - Chiarimenti.• Circolare n. 21/2013 del 10/06/2013 - Oggetto: Accordo 22 febbraio 2012 “Accordo concernente l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le qualiè richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gliindirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’articolo 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodifiche e integrazioni” - Chiarimenti.• Circolare n. 45/2013 del 24/12/2013 - Differimento del termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole• Circolare n. 34/2014 del 23/12/2014 Istruzioni operative per lo svolgimento dei moduli pratici dei corsi di formazione per i lavoratori addetti allaconduzione di trattori agricoli o forestaliINTERPELLI• INTERPELLO N. 10/2014 del 11/07/2014 – Definizione di Associazioni di professionisti senza scopo di lucro di cui all’Accordo Stato-Regioni del22/02/2012• INTERPELLO N. 1/2020 del 23/01/2020 - Applicazione della sanzione prevista per la violazione dell’art. 71 comma 7 e art. 73 comma 4 del D.Lgs.81/08.108 Comma modificato dall’art. 45-bis della Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63) di conversione del decreto-legge 21/06/2013, n.69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50);109 Comma inserito dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza digenere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il 17/08/2013,convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013);Richiami all’Art. 73:- Art. 73, co. 5", "sections": [ "Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37 il datore di lavoro provvede, affinché per ogni attrezzatura dilavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso dispongano di ogni necessaria informazione e istruzionee ricevano una formazione e un addestramento adeguati, in rapporto alla sicurezza relativamente:a) alle condizioni di impiego delle attrezzature;b) alle situazioni anormali prevedibili.", "Il datore di lavoro provvede altresì a informare i lavoratori sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle attrezzaturedi lavoro, sulle attrezzature di lavoro presenti nell’ambiente immediatamente circostante, anche se da essi non usatedirettamente, nonché sui cambiamenti di tali attrezzature.", "Le informazioni e le istruzioni d’uso devono risultare comprensibili ai lavoratori interessati.", "Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature che richiedono conoscenze eresponsabilità particolari di cui all’articolo 71, comma 7, ricevano una formazione, informazione ed addestramentoadeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischiche possano essere causati ad altre persone.", "In sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzanosono individuate le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori nonché lemodalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi divalidità della formazione e le condizioni considerate equivalenti alla specifica abilitazione.1085-bis. Al fine di garantire la continuità e l’efficienza dei servizi di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzionedegli incendi, la formazione e l’abilitazione del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco all’utilizzo delleattrezzature di cui al comma 5 possono essere effettuate direttamente dal Corpo nazionale medesimo, con le risorseumane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.109DECRETI ATTUATIVI• Accordo Stato Regioni rep 128/CSR del 7 luglio 2016 finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per iresponsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodificazioni• Accordo per l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, ai sensi dell’articolo 73,comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.", "• Accordo finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzionee protezione, ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.CIRCOLARI• Circolare n. 12/2013 del 11/03/2013 - Oggetto: Accordo 22 febbraio 2012 “Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiestauna specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed irequisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’articolo 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifichee integrazioni” - Chiarimenti.• Circolare n. 21/2013 del 10/06/2013 - Oggetto: Accordo 22 febbraio 2012 “Accordo concernente l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le qualiè richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gliindirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione, in attuazione dell’articolo 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodifiche e integrazioni” - Chiarimenti.• Circolare n. 45/2013 del 24/12/2013 - Differimento del termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole• Circolare n. 34/2014 del 23/12/2014 Istruzioni operative per lo svolgimento dei moduli pratici dei corsi di formazione per i lavoratori addetti allaconduzione di trattori agricoli o forestaliINTERPELLI• INTERPELLO N. 10/2014 del 11/07/2014 – Definizione di Associazioni di professionisti senza scopo di lucro di cui all’Accordo Stato-Regioni del22/02/2012• INTERPELLO N. 1/2020 del 23/01/2020 - Applicazione della sanzione prevista per la violazione dell’art. 71 comma 7 e art. 73 comma 4 del D.Lgs.81/", "108 Comma modificato dall’art. 45-bis della Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63) di conversione del decreto-legge 21/06/2013, n.69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50);109 Comma inserito dall’art. 11, comma 5, D.L. 14/08/2013, n. 93, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza digenere, nonchè in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”, pubblicato sulla G.U. n.191 del 16/08/2013, entrato in vigore il 17/08/2013,convertito con modificazioni dalla L. 15/10/2013, n. 119 (G.U. n. 242 del 15/10/2013);Richiami all’Art. 73:- Art. 73, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 73-bis - Abilitazione alla conduzione dei generatori di vapore110", "text": "1. All’Allegato A annesso al decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133, è soppressa la voce n. 294, relativa alla legge 16 giugno 1927, n. 1132 e riprendono vigore ledisposizioni del regio decreto-legge 9 luglio 1926, n. 1331, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 giugno 1927,n. 1132, nel testo vigente alla data del 24 giugno 2008.2. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sono disciplinati i gradi dei certificati di abilitazione allaconduzione dei generatori di vapore, i requisiti per l’ammissione agli esami, le modalità di svolgimento delle prove edi rilascio e rinnovo dei certificati. Con il medesimo decreto è, altresì, determinata l’equipollenza dei certificati e deititoli rilasciati in base alla normativa vigente.3. Fino all’emanazione del predetto decreto, resta ferma l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto del Ministrodel lavoro e della previdenza sociale 1 marzo 1974, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 16 aprile 1974, n. 99, cosìcome modificato dal decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 7 febbraio 1979, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale 15 marzo 1979, n. 74.”;LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 23/10/2020 prot. 3395 - Decreto n. 94 del 7 agosto 2020 in materia di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore.INTERPELLI• INTERPELLO N. 11/2015 del 29/12/2015 - Composizione commissione d’esame per abilitazione alla conduzione dei generatori di vapore110 Articolo inserito dall’art. 20, comma 1, lett. m), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle proceduree degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)", "sections": [ "All’Allegato A annesso al decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133, è soppressa la voce n. 294, relativa alla legge 16 giugno 1927, n. 1132 e riprendono vigore ledisposizioni del regio decreto-legge 9 luglio 1926, n. 1331, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 giugno 1927,n. 1132, nel testo vigente alla data del 24 giugno", "Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sono disciplinati i gradi dei certificati di abilitazione allaconduzione dei generatori di vapore, i requisiti per l’ammissione agli esami, le modalità di svolgimento delle prove edi rilascio e rinnovo dei certificati. Con il medesimo decreto è, altresì, determinata l’equipollenza dei certificati e deititoli rilasciati in base alla normativa vigente.", "Fino all’emanazione del predetto decreto, resta ferma l’applicazione delle disposizioni di cui al decreto del Ministrodel lavoro e della previdenza sociale 1 marzo 1974, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 16 aprile 1974, n. 99, cosìcome modificato dal decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 7 febbraio 1979, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale 15 marzo 1979, n.", "”;LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 23/10/2020 prot. 3395 - Decreto n. 94 del 7 agosto 2020 in materia di abilitazione alla conduzione di generatori di vapore.INTERPELLI• INTERPELLO N. 11/2015 del 29/12/2015 - Composizione commissione d’esame per abilitazione alla conduzione dei generatori di vapore110 Articolo inserito dall’art. 20, comma 1, lett. m), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle proceduree degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)" ] }, { "title": "Articolo 74 - Definizioni111", "text": "1. Ai fini del presente decreto si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”,qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno opiù rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessoriodestinato a tale scopo. Si tiene conto, inoltre, delle finalità, del campo di applicazione e delle definizioni di cui agliarticoli 1, 2 e 3, paragrafo 1, numero 1), del regolamento (UE) n. 2016/425.2. Ai fini del presente decreto non costituiscono DPI:a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salutedel lavoratore;b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizioper il mantenimento dell’ordine pubblico;d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto;e) i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative;f) i materiali per l’autodifesa o per la dissuasione;g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.CIRCOLARI• Circolare n. 3/2015 del 13/02/2015 -Oggetto: Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto - Chiarimenti", "sections": [ "Ai fini del presente decreto si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”,qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno opiù rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessoriodestinato a tale scopo. Si tiene conto, inoltre, delle finalità, del campo di applicazione e delle definizioni di cui agliarticoli 1, 2 e 3, paragrafo 1, numero 1), del regolamento (UE) n. 2016/", "Ai fini del presente decreto non costituiscono DPI:a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salutedel lavoratore;b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio;c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizioper il mantenimento dell’ordine pubblico;d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto;e) i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative;f) i materiali per l’autodifesa o per la dissuasione;g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.CIRCOLARI• Circolare n. 3/2015 del 13/02/2015 -Oggetto: Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto - Chiarimenti" ] }, { "title": "Articolo 75 - Obbligo di uso", "text": "1. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misuretecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione dellavoro.inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 75: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. d)]SRichiami all’Art. 75:- Art. 210, co. 5", "sections": [ "I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misuretecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione dellavoro.inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 75: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. d)]SRichiami all’Art. 75:- Art. 210, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 76 - Requisiti dei DPI112", "text": "1. I DPI devono essere conformi alle norme di cui al regolamento (UE) n. 2016/425 (N)113.2. Ai fini del presente decreto i DPI di cui al comma 1 devono inoltre:a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore;d) poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità.3. In caso di rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e talida mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.CIRCOLARI• Circolare n. 3/2015 del 13/02/2015 -Oggetto: Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto - ChiarimentiNote all’Art. 76Richiami all’Art. 76:- Art. 77, co. 3 - Art. 210, co. 5", "sections": [ "I DPI devono essere conformi alle norme di cui al regolamento (UE) n. 2016/425 (N)", "Ai fini del presente decreto i DPI di cui al comma 1 devono inoltre:a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore;d) poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità.", "In caso di rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e talida mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.CIRCOLARI• Circolare n. 3/2015 del 13/02/2015 -Oggetto: Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto - ChiarimentiNote all’Art. 76Richiami all’Art. 76:- Art. 77, co. 3 - Art. 210, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 77 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro ai fini della scelta dei DPI:111 Articolo così modificato dall’art. 2, comma 1, del Decreto Legislativo 19 febbraio 2019, n. 17, recante “Adeguamento della normativa nazionale alledisposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abrogala direttiva 89/686/CEE del Consiglio”, pubblicato sulla GU n. 59 del 11/03/2019, in vigore dal 12/03/2019;112 Articolo così modificato dall’art. 2, comma 2, del Decreto Legislativo 19 febbraio 2019, n. 17, recante “Adeguamento della normativa nazionale alledisposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abrogala direttiva 89/686/CEE del Consiglio”, pubblicato sulla GU n. 59 del 11/03/2019, in vigore dal 12/03/2019;113 La Direttiva 89/686/CEE, recepita con decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, è abrogata, a decorrere dal 21 aprile 2018, con la pubblicazione sullaGazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 31 marzo 2016, L 81/51 del nuovo Regolamento (UE) 2016/425 (LINK ESTERNO). Tale regolamento è entrato invigore il 20 Aprile 2016, ma si applicherà a decorrere dalla predetta data di abrogazione della Direttiva 89/686/CEE, fatto salvo per le eccezioni rappresentate:1) dagli articoli da 20 a 36 e dall’articolo 44 che si applicheranno a decorrere dal 21 ottobre 2016; 2) dall’articolo 45, paragrafo 1, che si applicherà adecorrere dal 21 marzo 2018.a) effettua l’analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi;b) individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano adeguati ai rischi di cui alla lettera a),tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI;c) valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d’uso fornite dal fabbricante a corredo dei DPI, lecaratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le raffronta con quelle individuate alla lettera b);d) aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di valutazione.2. Il datore di lavoro, anche sulla base delle norme d’uso fornite dal fabbricante, individua le condizioni in cui un DPIdeve essere usato, specie per quanto riguarda la durata dell’uso, in funzione di:a) entità del rischio;b) frequenza dell’esposizione al rischio;c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore;d) prestazioni del DPI.3. Il datore di lavoro, sulla base delle indicazioni del decreto di cui all’articolo 79, comma 2, fornisce ai lavoratori DPIconformi ai requisiti previsti dall’articolo 76.4. Il datore di lavoro:a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e lesostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;b) provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali,conformemente alle informazioni del fabbricante;c) fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori;d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l’uso di uno stesso DPI da parte dipiù persone, prende misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai variutilizzatori;e) informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;f) rende disponibile nell’azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI;g) stabilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI;h) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l’usocorretto e l’utilizzo pratico dei DPI.5. In ogni caso l’addestramento è indispensabile:a) per ogni DPI che, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475(N), appartenga alla terza categoria;b) per i dispositivi di protezione dell’udito.inoizilan S• aAnrzt.i o7n7i, aco cmarmicao 3 d, e4l, dleatttoerree ad)i, lba)v eo rdo) ,e e d 5e:l adrirreigsteon dtea tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. d)]neaPS • Art. 77, co. 4, lett. e), f) ed h): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 87, co. 3, lett. c)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o7n7i, aco c.a 4r,i cleot td. ecl) dea gt)o:r sea dniz iloanveo raom em dineils dtriartiigvean ptee cuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 87, co. 4, lett. c)]aSimmANote all’Art. 77Richiami all’Art. 77:- Art. 78, co. 1 - Art. 79, co. 1 - Art. 210, co. 5", "sections": [ "Il datore di lavoro ai fini della scelta dei DPI:111 Articolo così modificato dall’art. 2, comma 1, del Decreto Legislativo 19 febbraio 2019, n. 17, recante “Adeguamento della normativa nazionale alledisposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abrogala direttiva 89/686/CEE del Consiglio”, pubblicato sulla GU n. 59 del 11/03/2019, in vigore dal 12/03/2019;112 Articolo così modificato dall’art. 2, comma 2, del Decreto Legislativo 19 febbraio 2019, n. 17, recante “Adeguamento della normativa nazionale alledisposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abrogala direttiva 89/686/CEE del Consiglio”, pubblicato sulla GU n. 59 del 11/03/2019, in vigore dal 12/03/2019;113 La Direttiva 89/686/CEE, recepita con decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, è abrogata, a decorrere dal 21 aprile 2018, con la pubblicazione sullaGazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 31 marzo 2016, L 81/51 del nuovo Regolamento (UE) 2016/425 (LINK ESTERNO). Tale regolamento è entrato invigore il 20 Aprile 2016, ma si applicherà a decorrere dalla predetta data di abrogazione della Direttiva 89/686/CEE, fatto salvo per le eccezioni rappresentate:1) dagli articoli da 20 a 36 e dall’articolo 44 che si applicheranno a decorrere dal 21 ottobre 2016; 2) dall’articolo 45, paragrafo 1, che si applicherà adecorrere dal 21 marzo", "a) effettua l’analisi e la valutazione dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi;b) individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinché questi siano adeguati ai rischi di cui alla lettera a),tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate dagli stessi DPI;c) valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d’uso fornite dal fabbricante a corredo dei DPI, lecaratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le raffronta con quelle individuate alla lettera b);d) aggiorna la scelta ogni qualvolta intervenga una variazione significativa negli elementi di valutazione.", "Il datore di lavoro, anche sulla base delle norme d’uso fornite dal fabbricante, individua le condizioni in cui un DPIdeve essere usato, specie per quanto riguarda la durata dell’uso, in funzione di:a) entità del rischio;b) frequenza dell’esposizione al rischio;c) caratteristiche del posto di lavoro di ciascun lavoratore;d) prestazioni del DPI.", "Il datore di lavoro, sulla base delle indicazioni del decreto di cui all’articolo 79, comma 2, fornisce ai lavoratori DPIconformi ai requisiti previsti dall’articolo", "Il datore di lavoro:a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e lesostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante;b) provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, salvo casi specifici ed eccezionali,conformemente alle informazioni del fabbricante;c) fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori;d) destina ogni DPI ad un uso personale e, qualora le circostanze richiedano l’uso di uno stesso DPI da parte dipiù persone, prende misure adeguate affinché tale uso non ponga alcun problema sanitario e igienico ai variutilizzatori;e) informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;f) rende disponibile nell’azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI;g) stabilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell’utilizzo, per la riconsegna e il deposito dei DPI;h) assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l’usocorretto e l’utilizzo pratico dei DPI.", "In ogni caso l’addestramento è indispensabile:a) per ogni DPI che, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475(N), appartenga alla terza categoria;b) per i dispositivi di protezione dell’udito.inoizilan S• aAnrzt.i o7n7i, aco cmarmicao 3 d, e4l, dleatttoerree ad)i, lba)v eo rdo) ,e e d 5e:l adrirreigsteon dtea tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. d)]neaPS • Art. 77, co. 4, lett. e), f) ed h): arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 87, co. 3, lett. c)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o7n7i, aco c.a 4r,i cleot td. ecl) dea gt)o:r sea dniz iloanveo raom em dineils dtriartiigvean ptee cuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 87, co. 4, lett. c)]aSimmANote all’Art. 77Richiami all’Art. 77:- Art. 78, co. 1 - Art. 79, co. 1 - Art. 210, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 78 - Obblighi dei lavoratori", "text": "1. In ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 20, comma 2, lettera h), i lavoratori si sottopongono al programmadi formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenuti necessari ai sensi dell’articolo 77commi 4, lettera h), e 5.2. In ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 20, comma 2, lettera d), i lavoratori utilizzano i DPI messi a lorodisposizione conformemente all’informazione e alla formazione ricevute e all’addestramento eventualmenteorganizzato ed espletato.3. I lavoratori:a) provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione;b) non vi apportano modifiche di propria iniziativa.4. Al termine dell’utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI.5. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto oinconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione.", "sections": [ "In ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 20, comma 2, lettera h), i lavoratori si sottopongono al programmadi formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenuti necessari ai sensi dell’articolo 77commi 4, lettera h), e", "In ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 20, comma 2, lettera d), i lavoratori utilizzano i DPI messi a lorodisposizione conformemente all’informazione e alla formazione ricevute e all’addestramento eventualmenteorganizzato ed espletato.", "I lavoratori:a) provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione;b) non vi apportano modifiche di propria iniziativa.", "Al termine dell’utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI.", "I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto oinconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione." ] }, { "title": "Articolo 79 - Criteri per l’individuazione e l’uso", "text": "1. Il contenuto dell’ALLEGATO VIII, costituisce elemento di riferimento per l’applicazione di quanto previsto all’articolo77, commi 1 e 4.2. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, tenendo conto della natura, dell’attivitàe dei fattori specifici di rischio sono indicati:a) i criteri per l’individuazione e l’uso dei DPI;b) le circostanze e le situazioni in cui, ferme restando le priorità delle misure di protezione collettiva, si rendenecessario l’impiego dei DPI.2-bis. Fino alla adozione del decreto di cui al comma 2 restano ferme le disposizioni di cui al decreto del Ministro dellavoro e della previdenza sociale in data 2 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 del 1 giugno2001114, aggiornato con le edizioni delle norme UNI più recenti115.Richiami all’Art. 79:- Art. 77, co. 3Richiami al Titolo III, Capo II:- Art. 193, co. 1 - ALL. IV, punto 2.1.10.2114 Nota personale: il D.M. 2 maggio 2001 è stato pubblicato nel S.O. n. 226 della Gazzetta Ufficiale n. 209 dell’8 settembre 2001.115 Comma così modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.", "sections": [ "Il contenuto dell’ALLEGATO VIII, costituisce elemento di riferimento per l’applicazione di quanto previsto all’articolo77, commi 1 e", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, tenendo conto della natura, dell’attivitàe dei fattori specifici di rischio sono indicati:a) i criteri per l’individuazione e l’uso dei DPI;b) le circostanze e le situazioni in cui, ferme restando le priorità delle misure di protezione collettiva, si rendenecessario l’impiego dei DPI.2-bis. Fino alla adozione del decreto di cui al comma 2 restano ferme le disposizioni di cui al decreto del Ministro dellavoro e della previdenza sociale in data 2 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 del 1 giugno2001114, aggiornato con le edizioni delle norme UNI più recenti", "Richiami all’Art. 79:- Art. 77, co. 3Richiami al Titolo III, Capo II:- Art. 193, co. 1 - ALL. IV, punto", "2114 Nota personale: il D.M. 2 maggio 2001 è stato pubblicato nel S.O. n. 226 della Gazzetta Ufficiale n. 209 dell’8 settembre", "115 Comma così modificato dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”." ] }, { "title": "Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di naturaelettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizioneed, in particolare, da quelli derivanti da:a) contatti elettrici diretti;b) contatti elettrici indiretti;c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;d) innesco di esplosioni;e) fulminazione diretta ed indiretta;f) sovratensioni;g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo inconsiderazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzativenecessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi edindividuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzioneatte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui alcomma 1.3-bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione di cui alcomma 3 siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenutenei manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelleindicate nelle pertinenti norme tecniche.ilan S• aAnrzt.i o8n0i, aco c.a 2r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 1]ePinoiz Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaS • Art. 80, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]• Art. 80, co. 3 e 3-bis: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione [Art. 87, co. 3, lett. d)]Richiami all’Art. 80:- ALL. IX", "sections": [ "Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di naturaelettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizioneed, in particolare, da quelli derivanti da:a) contatti elettrici diretti;b) contatti elettrici indiretti;c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;d) innesco di esplosioni;e) fulminazione diretta ed indiretta;f) sovratensioni;g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.", "A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo inconsiderazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.", "A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzativenecessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi edindividuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzioneatte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui alcomma", "3-bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione di cui alcomma 3 siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenutenei manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelleindicate nelle pertinenti norme tecniche.ilan S• aAnrzt.i o8n0i, aco c.a 2r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 1]ePinoiz Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaS • Art. 80, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]• Art. 80, co. 3 e 3-bis: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione [Art. 87, co. 3, lett. d)]Richiami all’Art. 80:- ALL. IX" ] }, { "title": "Articolo 81 - Requisiti di sicurezza", "text": "1. Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devonoessere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, imateriali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si consideranocostruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le pertinenti norme tecniche.3. Comma abrogato dall’art. 50 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106", "sections": [ "Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devonoessere progettati, realizzati e costruiti a regola d’arte.", "Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle Direttive comunitarie di prodotto, imateriali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si consideranocostruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le pertinenti norme tecniche.", "Comma abrogato dall’art. 50 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106" ] }, { "title": "Articolo 82 - Lavori sotto tensione", "text": "1. È vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si operasono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delleseguenti condizioni:a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche.b) per sistemi di categoria 0 e I purché l’esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciutidal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica;c) per sistemi di II e III categoria purchè:1) i lavori su parti in tensione siano effettuati da aziende autorizzate, con specifico provvedimento delMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ad operare sotto tensione;2) l’esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro ai sensi dellapertinente normativa tecnica riconosciuti idonei per tale attività.2. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, da adottarsi entro dodici mesi dalla datadi entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono definiti i criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui alcomma 1, lettera c), numero 1).3. Hanno diritto al riconoscimento di cui al comma 2 le aziende già autorizzate ai sensi della legislazione vigente.inoiznilane S• aAnrzt.i o8n2i, aco c.a 1r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi e o d aeml dmiernigdean dtea 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 4 febbraio 2011 - Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all’articolo 82, comma 2), lettera c), del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni.• Decreto Direttoriale n. 2 del 20 gennaio 2021 - Nono elenco dei soggetti abilitati e dei formatori per l’effettuazione dei lavori sotto tensione -Aggiornamento - (LINK ESTERNO)CIRCOLARI• Circolare n. 21/2016 del 07/07/2016 Oggetto: Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute del 4 febbraio 2011“Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all’articolo 82, comma 2), lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodifiche ed integrazioni”. Chiarimenti operativi in materia di rinnovo triennale dell’autorizzazione.INTERPELLI• INTERPELLO N. 3/2012 del 15/11/2012 - Requisiti del personale destinato ad eseguire lavori sotto tensioneRichiami all’Art. 82:- Art. 82, co. 2", "sections": [ "È vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si operasono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delleseguenti condizioni:a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche.b) per sistemi di categoria 0 e I purché l’esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciutidal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica;c) per sistemi di II e III categoria purchè:1) i lavori su parti in tensione siano effettuati da aziende autorizzate, con specifico provvedimento delMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ad operare sotto tensione;2) l’esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro ai sensi dellapertinente normativa tecnica riconosciuti idonei per tale attività.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, da adottarsi entro dodici mesi dalla datadi entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono definiti i criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui alcomma 1, lettera c), numero 1).", "Hanno diritto al riconoscimento di cui al comma 2 le aziende già autorizzate ai sensi della legislazione vigente.inoiznilane S• aAnrzt.i o8n2i, aco c.a 1r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi e o d aeml dmiernigdean dtea", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]aPSDECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 4 febbraio 2011 - Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all’articolo 82, comma 2), lettera c), del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni.• Decreto Direttoriale n. 2 del 20 gennaio 2021 - Nono elenco dei soggetti abilitati e dei formatori per l’effettuazione dei lavori sotto tensione -Aggiornamento - (LINK ESTERNO)CIRCOLARI• Circolare n. 21/2016 del 07/07/2016 Oggetto: Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro della salute del 4 febbraio 2011“Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all’articolo 82, comma 2), lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successivemodifiche ed integrazioni”. Chiarimenti operativi in materia di rinnovo triennale dell’autorizzazione.INTERPELLI• INTERPELLO N. 3/2012 del 15/11/2012 - Requisiti del personale destinato ad eseguire lavori sotto tensioneRichiami all’Art. 82:- Art. 82, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive", "text": "1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attivenon protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque adistanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzativee procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche.inoiznilane S• aAnrzt.i o8n3i, aco c.a 1r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi e o d aeml dmiernigdean dtea 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]aPSRichiami all’Art. 83:- Art. 117", "sections": [ "Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attivenon protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque adistanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzativee procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.", "Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche.inoiznilane S• aAnrzt.i o8n3i, aco c.a 1r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi e o d aeml dmiernigdean dtea", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]aPSRichiami all’Art. 83:- Art. 117" ] }, { "title": "Articolo 84 - Protezioni dai fulmini", "text": "1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti deifulmini realizzati secondo le norme tecniche.", "sections": [ "Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti deifulmini realizzati secondo le norme tecniche." ] }, { "title": "Articolo 85 - Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature", "text": "1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dai pericolideterminati dall’innesco elettrico di atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza o sviluppo di gas, vapori,nebbie infiammabili o polveri combustibili infiammabili, o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito dimateriali esplosivi.2. Le protezioni di cui al comma 1 si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni di cui al presente decretolegislativo e le pertinenti norme tecniche di cui all’ALLEGATO IX.inoiznilane S• aAnrzt.i o8n5i, aco c.a 1r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi e o d aeml dmiernigdean dtea 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]aPS", "sections": [ "Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dai pericolideterminati dall’innesco elettrico di atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza o sviluppo di gas, vapori,nebbie infiammabili o polveri combustibili infiammabili, o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito dimateriali esplosivi.", "Le protezioni di cui al comma 1 si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni di cui al presente decretolegislativo e le pertinenti norme tecniche di cui all’ALLEGATO IX.inoiznilane S• aAnrzt.i o8n5i, aco c.a 1r:i caor rdeeslt od daato trree dai sleaiv moreosi e o d aeml dmiernigdean dtea", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 87, co. 2, lett. e)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 86 - Verifiche e controlli", "text": "1. Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462, in materia diverifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulminisiano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativavigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalità ed i criteri per l’effettuazione delle verifiche e dei controllidi cui al comma 1.3. L’esito dei controlli di cui al comma 1 è verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza.evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o8n6i, aco c.a 1r iec o3 :d sealn dzaiotonree a dmim lainviosrtroa eti vdae lp deicruingieanrtiea da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 87, co. 4, lett. d)]aSimmANote all’Art. 86Richiami al Titolo III, Capo III:- ALL. IX", "sections": [ "Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462, in materia diverifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulminisiano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativavigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.", "Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalità ed i criteri per l’effettuazione delle verifiche e dei controllidi cui al comma", "L’esito dei controlli di cui al comma 1 è verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza.evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o8n6i, aco c.a 1r iec o3 :d sealn dzaiotonree a dmim lainviosrtroa eti vdae lp deicruingieanrtiea da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 87, co. 4, lett. d)]aSimmANote all’Art. 86Richiami al Titolo III, Capo III:- ALL. IX" ] }, { "title": "Articolo 87 - Sanzioni a carico del datore di lavoro, del dirigente, del noleggiatore e del concedente in", "text": "uso1171. Il datore di lavoro è punito con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 europer la violazione dell’articolo 80, comma 2.2. Il datore di lavoro118 e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27a 7.862,44 euro per la violazione:a) dell’articolo 70, comma 1;b) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti 3.2.1, 5.6.1, 5.6.6, 5.6.7, 5.9.1, 5.9.2, 5.13.8 e 5.13.9dell’ALLEGATO V, parte II;c) dell’articolo 71, commi 1, 2, 4, 7 e 8;d) degli articoli 75 e 77, commi 3, 4, lettere a), b) e d), e 5;e) degli articoli 80, comma 1, 82, comma 1, 83, comma 1, e 85, comma 1.3. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione:a) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti, 2.10, 3.1.8, 3.1.11, 3.3.1, 5.1.3, 5.1.4, 5.5.3, 5.5.7, 5.7.1,5.7.3, 5.12.1, 5.15.2, 5.16.2, 5.16.4, dell’ALLEGATO V, parte II;b) dell’articolo 71, comma 3, limitatamente ai punti 3.1.3, 3.1.4, 3.1.5, 3.1.6, 3.1.7, 3.2.1 dell’ALLEGATO VI;c) dell’articolo 77, comma 4, lettere e), f) ed h);d) dell’articolo 80, commi 3 e 3-bis.4. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 europer la violazione:a) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti dell’allegato V, parte II, diversi da quelli indicati alla letteraa) del comma 3 e alla lettera b) del comma 2;b) dell’articolo 71, comma 3, limitatamente ai punti dell’allegato VI diversi da quelli indicati alla lettera b) delcomma 3, e commi 6, 9, 10 e 11;c) dell’articolo 77, comma 4, lettere c) e g);d) dell’articolo 86, commi 1 e 3.5. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi dilavoro119 di cui all’allegato V, parte II, punti 1, 2, 3.1, 3.2, 3.3, 3.4, 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5, 5.1, 5.2, 5.3, 5.4, 5.5, 5.6,5.7, 5.8, 5.9, 5.10, 5.11, 5.12, 5.13, 5.14, 5.15 e 5.16 è considerata una unica violazione, penale o amministrativa aseconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniaria rispettivamentepreviste dai precedenti commi. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, idiversi precetti violati.6. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzaturedi lavoro di cui all’allegato VI, punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 2, 3.1, 3.2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 è consideratauna unica violazione, penale o amministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o lasanzione amministrativa pecuniaria rispettivamente previste dal comma 3, alinea, o dal comma 4, alinea. L’organodi vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.7. Il venditore, il noleggiatore o il concedente in uso è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 921,38 a3.316,96 euro per la violazione dell’articolo 72.Richiami al Titolo III:- Art. 3, co. 9 - Art. 3, co. 10 - Art. 21, co. 1, lett. a) - Art. 21, co. 1, lett. b) - Art. 69, co. 1 - Art. 72, co. 2 - Art. 192, co. 1, lett. b) - Art. 294, co. 2, lett. f)116 Note errori: l’art. 87 è stato inserito all’interno del capo IV mancante.117 L’art. 20, comma 1, lett. n), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 2, 3, 4 e 6 dell’art. 87;118 Commento personale all’art. 87 comma 2: è stata aggiunta la parola mancante “lavoro”119 Commento personale all’art.87, comma 5: più correttamente il riferimento sembra essere “alle attrezzature di lavoro”, piuttosto che “ai luoghi di lavoro”", "sections": [ "uso", "Il datore di lavoro è punito con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 europer la violazione dell’articolo 80, comma", "Il datore di lavoro118 e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27a", "862,44 euro per la violazione:a) dell’articolo 70, comma 1;b) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti", "1,", "1,", "6,", "7,", "1,", "2,", "8 e", "9dell’ALLEGATO V, parte II;c) dell’articolo 71, commi 1, 2, 4, 7 e 8;d) degli articoli 75 e 77, commi 3, 4, lettere a), b) e d), e 5;e) degli articoli 80, comma 1, 82, comma 1, 83, comma 1, e 85, comma", "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione:a) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti,", "10,", "8,", "11,", "1,", "3,", "4,", "3,", "7,", "1,", "3,", "1,", "2,", "2,", "4, dell’ALLEGATO V, parte II;b) dell’articolo 71, comma 3, limitatamente ai punti", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "1 dell’ALLEGATO VI;c) dell’articolo 77, comma 4, lettere e), f) ed h);d) dell’articolo 80, commi 3 e 3-bis.", "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 europer la violazione:a) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti dell’allegato V, parte II, diversi da quelli indicati alla letteraa) del comma 3 e alla lettera b) del comma 2;b) dell’articolo 71, comma 3, limitatamente ai punti dell’allegato VI diversi da quelli indicati alla lettera b) delcomma 3, e commi 6, 9, 10 e 11;c) dell’articolo 77, comma 4, lettere c) e g);d) dell’articolo 86, commi 1 e", "La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi dilavoro119 di cui all’allegato V, parte II, punti 1, 2,", "1,", "2,", "3,", "4,", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "8,", "9,", "10,", "11,", "12,", "13,", "14,", "15 e", "16 è considerata una unica violazione, penale o amministrativa aseconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o la sanzione amministrativa pecuniaria rispettivamentepreviste dai precedenti commi. L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, idiversi precetti violati.", "La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzaturedi lavoro di cui all’allegato VI, punti", "1,", "2,", "3,", "4,", "5,", "6,", "7,", "8,", "9, 2,", "1,", "2, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 è consideratauna unica violazione, penale o amministrativa a seconda della natura dell’illecito, ed è punita con la pena o lasanzione amministrativa pecuniaria rispettivamente previste dal comma 3, alinea, o dal comma 4, alinea. L’organodi vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.", "Il venditore, il noleggiatore o il concedente in uso è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 921,38 a", "316,96 euro per la violazione dell’articolo", "Richiami al Titolo III:- Art. 3, co. 9 - Art. 3, co. 10 - Art. 21, co. 1, lett. a) - Art. 21, co. 1, lett. b) - Art. 69, co. 1 - Art. 72, co. 2 - Art. 192, co. 1, lett. b) - Art. 294, co. 2, lett. f)116 Note errori: l’art. 87 è stato inserito all’interno del capo IV mancante.117 L’art. 20, comma 1, lett. n), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimentia carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183” (G.U.n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015), ha modificato i commi 2, 3, 4 e 6 dell’art. 87;118 Commento personale all’art. 87 comma 2: è stata aggiunta la parola mancante “lavoro”119 Commento personale all’art.87, comma 5: più correttamente il riferimento sembra essere “alle attrezzature di lavoro”, piuttosto che “ai luoghi di lavoro”" ] }, { "title": "Articolo 88 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente capo contiene disposizioni specifiche relative alle misure per la tutela della salute e per la sicurezzadei lavoratori nei cantieri temporanei o mobili quali definiti all’articolo 89, comma 1, lettera a).2. Le disposizioni del presente capo non si applicano:a) ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali;b) ai lavori svolti negli impianti connessi alle attività minerarie esistenti entro il perimetro dei permessi di ricerca,delle concessioni o delle autorizzazioni;c) ai lavori svolti negli impianti che costituiscono pertinenze della miniera: gli impianti fissi interni o esterni, i pozzi,le gallerie, nonché i macchinari, gli apparecchi e utensili destinati alla coltivazione della miniera, le opere e gliimpianti destinati all’arricchimento dei minerali, anche se ubicati fuori del perimetro delle concessioni;d) ai lavori di frantumazione, vagliatura, squadratura e trasporto dei prodotti delle cave ed alle operazioni dicaricamento di tali prodotti dai piazzali;e) alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi liquidi e gassosi nel territorionazionale, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e nelle altre aree sottomarine comunquesoggette ai poteri dello Stato;f) ai lavori svolti in mare;g) alle attività svolte in studi teatrali, cinematografici, televisivi o in altri luoghi in cui si effettuino riprese, purchétali attività non implichino l’allestimento di un cantiere temporaneo o mobile;g-bis) ai lavori relativi a impianti elettrici, reti informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento che noncomportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all’ALLEGATO X120g-ter) alle attività di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272, che non comportino lavori edili o di ingegneriacivile di cui all’ALLEGATO X.2-bis. Le disposizioni di cui al presente Titolo si applicano agli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e allemanifestazioni fieristiche tenendo conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività,individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, sentitala Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, che deve essere adottato entro il 31dicembre 2013.121DECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 22 luglio 2014 “Disposizioni che si applicano agli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e alle manifestazioni fieristichetenendo conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività”CIRCOLARI• Circolare n. 35/2014 del 24/12/2014 - Istruzioni operative tecnico-organizzative per l’allestimento e la gestione delle opere temporanee e delle attrezzatureda impiegare nella produzione e realizzazione di spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e di manifestazioni fieristiche, alla luce del DecretoInterministeriale 22 luglio 2014.", "sections": [ "Il presente capo contiene disposizioni specifiche relative alle misure per la tutela della salute e per la sicurezzadei lavoratori nei cantieri temporanei o mobili quali definiti all’articolo 89, comma 1, lettera a).", "Le disposizioni del presente capo non si applicano:a) ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali;b) ai lavori svolti negli impianti connessi alle attività minerarie esistenti entro il perimetro dei permessi di ricerca,delle concessioni o delle autorizzazioni;c) ai lavori svolti negli impianti che costituiscono pertinenze della miniera: gli impianti fissi interni o esterni, i pozzi,le gallerie, nonché i macchinari, gli apparecchi e utensili destinati alla coltivazione della miniera, le opere e gliimpianti destinati all’arricchimento dei minerali, anche se ubicati fuori del perimetro delle concessioni;d) ai lavori di frantumazione, vagliatura, squadratura e trasporto dei prodotti delle cave ed alle operazioni dicaricamento di tali prodotti dai piazzali;e) alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi liquidi e gassosi nel territorionazionale, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e nelle altre aree sottomarine comunquesoggette ai poteri dello Stato;f) ai lavori svolti in mare;g) alle attività svolte in studi teatrali, cinematografici, televisivi o in altri luoghi in cui si effettuino riprese, purchétali attività non implichino l’allestimento di un cantiere temporaneo o mobile;g-bis) ai lavori relativi a impianti elettrici, reti informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento che noncomportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all’ALLEGATO X120g-ter) alle attività di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272, che non comportino lavori edili o di ingegneriacivile di cui all’ALLEGATO X.2-bis. Le disposizioni di cui al presente Titolo si applicano agli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e allemanifestazioni fieristiche tenendo conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività,individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, sentitala Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, che deve essere adottato entro il 31dicembre", "121DECRETI ATTUATIVI• Decreto interministeriale 22 luglio 2014 “Disposizioni che si applicano agli spettacoli musicali, cinematografici e teatrali e alle manifestazioni fieristichetenendo conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività”CIRCOLARI• Circolare n. 35/2014 del 24/12/2014 - Istruzioni operative tecnico-organizzative per l’allestimento e la gestione delle opere temporanee e delle attrezzatureda impiegare nella produzione e realizzazione di spettacoli musicali, cinematografici, teatrali e di manifestazioni fieristiche, alla luce del DecretoInterministeriale 22 luglio" ] }, { "title": "Articolo 89 - Definizioni", "text": "1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intendono per:a) cantiere temporaneo o mobile, di seguito denominato: “cantiere”: qualunque luogo in cui si effettuano lavoriedili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell’ALLEGATO X.b) committente: il soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventualifrazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolaredel potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto;c) responsabile dei lavori: soggetto che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad essoattribuiti dal presente decreto; nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, esuccessive modificazioni, il responsabile dei lavori è il responsabile del procedimento;d) lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell’opera senzavincolo di subordinazione;e) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera, di seguito denominatocoordinatore per la progettazione: soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori,dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 91;f) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, di seguito denominato120 Lettera da ultimo modificata dall’art. 16 della legge 29/07/2015 n. 115, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2014” (G.U. n.178 del 03/08/2015, entrata in vigore il 18/08/2015), già modificata dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dallaLegge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);121 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);coordinatore per l’esecuzione dei lavori: soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori,dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 92, che non può essere il datore di lavoro delle imprese affidatarieed esecutrici o un suo dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da luidesignato. Le incompatibilità di cui al precedente periodo non operano in caso di coincidenza fra committentee impresa esecutrice;g) uomini-giorno: entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dailavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell’opera;h) piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimentoal singolo cantiere interessato, ai sensi dell’articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportatinell’ALLEGATO XV;i) impresa affidataria: impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell’esecuzione dell’operaappaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Nel caso in cui titolare del contrattodi appalto sia un consorzio tra imprese che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle impreseaderenti agli appalti pubblici o privati, anche privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori, l’impresaaffidataria è l’impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto individuata dalconsorzio nell’atto di assegnazione dei lavori comunicato al committente o, in caso di pluralità di impreseconsorziate assegnatarie di lavori, quella indicata nell’atto di assegnazione dei lavori come affidataria, sempreche abbia espressamente accettato tale individuazione;i-bis) impresa esecutrice: impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane emateriali;l) idoneità tecnico-professionale: possesso di capacità organizzative, nonché disponibilità di forza lavoro, dimacchine e di attrezzature, in riferimento ai lavori da realizzare.CIRCOLARI• Circolare n. 16/2012 del 04/07/2012- Oggetto: lavoratori autonomi - attività in cantiere - indicazioni operative per il personale ispettivo.INTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2013 del 02/05/2013 - Idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi nell’ambito del titolo IV del D.Lgs. 81/2008• INTERPELLO N. 16/2013 del 20/12/2013 – Applicazione del Titolo IV del D.Lgs. 81/08 alle scaffalature metalliche• INTERPELLO N. 13/2014 del 11/07/2014 – Impresa affidataria articolo 89, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 3/2016 del 21/03/2016 - Applicazione dell’art. 28, comma 3-bis, ai POSNote all’Art. 89Richiami all’Art. 89:- Art. 88, co. 1 - Art. 96, co. 1, lett. g) - Art. 104-bis, co. 1 - ALL. X - ALL. XV, punto 1.1.1, lett. l)", "sections": [ "Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intendono per:a) cantiere temporaneo o mobile, di seguito denominato: “cantiere”: qualunque luogo in cui si effettuano lavoriedili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell’ALLEGATO X.b) committente: il soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventualifrazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolaredel potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto;c) responsabile dei lavori: soggetto che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad essoattribuiti dal presente decreto; nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, esuccessive modificazioni, il responsabile dei lavori è il responsabile del procedimento;d) lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell’opera senzavincolo di subordinazione;e) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera, di seguito denominatocoordinatore per la progettazione: soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori,dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 91;f) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, di seguito denominato120 Lettera da ultimo modificata dall’art. 16 della legge 29/07/2015 n. 115, recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenzadell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2014” (G.U. n.178 del 03/08/2015, entrata in vigore il 18/08/2015), già modificata dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 - S.O. n. 50) convertito con modificazioni dallaLegge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);121 Comma inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);coordinatore per l’esecuzione dei lavori: soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori,dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 92, che non può essere il datore di lavoro delle imprese affidatarieed esecutrici o un suo dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da luidesignato. Le incompatibilità di cui al precedente periodo non operano in caso di coincidenza fra committentee impresa esecutrice;g) uomini-giorno: entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dailavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell’opera;h) piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimentoal singolo cantiere interessato, ai sensi dell’articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportatinell’ALLEGATO XV;i) impresa affidataria: impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell’esecuzione dell’operaappaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Nel caso in cui titolare del contrattodi appalto sia un consorzio tra imprese che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle impreseaderenti agli appalti pubblici o privati, anche privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori, l’impresaaffidataria è l’impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto individuata dalconsorzio nell’atto di assegnazione dei lavori comunicato al committente o, in caso di pluralità di impreseconsorziate assegnatarie di lavori, quella indicata nell’atto di assegnazione dei lavori come affidataria, sempreche abbia espressamente accettato tale individuazione;i-bis) impresa esecutrice: impresa che esegue un’opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane emateriali;l) idoneità tecnico-professionale: possesso di capacità organizzative, nonché disponibilità di forza lavoro, dimacchine e di attrezzature, in riferimento ai lavori da realizzare.CIRCOLARI• Circolare n. 16/2012 del 04/07/2012- Oggetto: lavoratori autonomi - attività in cantiere - indicazioni operative per il personale ispettivo.INTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2013 del 02/05/2013 - Idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi nell’ambito del titolo IV del D.Lgs. 81/2008• INTERPELLO N. 16/2013 del 20/12/2013 – Applicazione del Titolo IV del D.Lgs. 81/08 alle scaffalature metalliche• INTERPELLO N. 13/2014 del 11/07/2014 – Impresa affidataria articolo 89, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 3/2016 del 21/03/2016 - Applicazione dell’art. 28, comma 3-bis, ai POSNote all’Art. 89Richiami all’Art. 89:- Art. 88, co. 1 - Art. 96, co. 1, lett. g) - Art. 104-bis, co. 1 - ALL. X - ALL. XV, punto", "1, lett. l)" ] }, { "title": "Articolo 90 - Obblighi del committente o del responsabile dei lavori", "text": "1. Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell’opera, si attiene ai principi e alle misuregenerali di tutela di cui all’articolo 15, in particolare:a) al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi dilavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente;b) all’atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro.1-bis. Per i lavori pubblici l’attuazione di quanto previsto al comma 1 avviene nel rispetto dei compiti attribuiti alresponsabile del procedimento e al progettista.2. Il committente o il responsabile dei lavori, nella fase della progettazione dell’opera, prende in considerazione idocumenti di cui all’articolo 91, comma 1, lettere a) e b).3. Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente,anche nei casi di coincidenza con l’impresa esecutrice, o il responsabile dei lavori, contestualmente all’affidamentodell’incarico di progettazione, designa il coordinatore per la progettazione.4. Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o ilresponsabile dei lavori, prima dell’affidamento dei lavori, designa il coordinatore per l’esecuzione dei lavori, inpossesso dei requisiti di cui all’articolo 98.5. La disposizione di cui al comma 4 si applica anche nel caso in cui, dopo l’affidamento dei lavori a un’unica impresa,l’esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a una o più imprese.6. Il committente o il responsabile dei lavori, qualora in possesso dei requisiti di cui all’articolo 98, ha facoltà disvolgere le funzioni sia di coordinatore per la progettazione sia di coordinatore per l’esecuzione dei lavori.7. Il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese affidatarie, alle imprese esecutrici e ai lavoratoriautonomi il nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l’esecuzione dei lavori.Tali nominativi sono indicati nel cartello di cantiere.8. Il committente o il responsabile dei lavori ha facoltà di sostituire in qualsiasi momento, anche personalmente, sein possesso dei requisiti di cui all’articolo 98, i soggetti designati in attuazione dei commi 3 e 4.9. Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un’unica impresa o ad unlavoratore autonomo:a) verifica l’idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratoriautonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all’ALLEGATO XVII. Nei cantierila cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cuiall’allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione daparte delle imprese e dei lavoratori autonomi del certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria eartigianato e del documento unico di regolarità contributiva122, corredato da autocertificazione in ordine alpossesso degli altri requisiti previsti dall’ALLEGATO XVII;b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredatadagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS),all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazionerelativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative,applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavorinon comportano rischi particolari di cui all’ALLEGATO XI, il requisito di cui al periodo che precede si considerasoddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva, fattosalvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito,con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dell’autocertificazione relativa al contratto collettivoapplicato;c) trasmette all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o delladenuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all’articolo 99, il documento unico di regolaritàcontributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10,del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2,e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica della ulteriore documentazione di cui alle lettere a) e b).10. In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91,comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure inassenza del documento unico di regolarità contributiva delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficaciadel titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazione concedente.11. La disposizione di cui al comma 3 non si applica ai lavori privati non soggetti a permesso di costruire in base allanormativa vigente e comunque di importo inferiore ad euro 100.000. In tal caso, le funzioni del coordinatore per laprogettazione sono svolte dal coordinatore per la esecuzione dei lavori.123inoizilan S• aAnrzt.i o9n0i, pcoe.r 3i , c4o,m 5:m airtrteensttoi od ap terre ia r esesip monessai boi laim dmeie lnadvao rdia 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 157, co. 1, lett. a)]neaSP • Art. 90, co. 9, lett. a): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 157, co. 1, lett. b)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o9n0i cpoe. r7 i e c 9o,m lemtti.t cte):n tsia on zii ornesep aomnmsaibniilsit rdaetii vlaa vpoerciu niaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 157, co. 1, lett. c)]aSimmACIRCOLARI• Circolare n. 30 del 2009 del 29/10/2009 - Oggetto: applicazione delle disposizioni dell’articolo 90, comma 11, decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, esuccessive modifiche e integrazioni.• Circolare n. 12/2012 del 01/06/2012 - Oggetto: Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) - art. 14 comma 6 bis, D.L. n. 5/2012 conv. da L.n. 35/2012 - DURC e autocertificazioneINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2013 del 02/05/2013 - Idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi nell’ambito del titolo IV del D.Lgs. 81/2008• INTERPELLO N. 2/2014 del 13/03/2014 - Applicazione dell’art. 90, comma 11, del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 13/2014 del 11/07/2014 - Impresa affidataria articolo 89, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 1/2016 del 21/03/2016 - Assenza del DURC nei cantieri temporanei e mobiliLETTERE CIRCOLARI• Nota del 19/07/2021, prot. n. 5223 - Oggetto: D.M. 25.06.2021 - Verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nella realizzazionedi lavori edili (DURC di congruità)Richiami all’Art. 90:- Art. 92, co. 2 - Art. 99, co. 1, lett. a)122 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.123 Comma così modificato dall’art. 39 della Legge 7 luglio 2009, n. 88 - G.U. n. 161 del 14/07/2009 - Suppl. Ordinario n. 110/L", "sections": [ "Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell’opera, si attiene ai principi e alle misuregenerali di tutela di cui all’articolo 15, in particolare:a) al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi dilavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente;b) all’atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro.1-bis. Per i lavori pubblici l’attuazione di quanto previsto al comma 1 avviene nel rispetto dei compiti attribuiti alresponsabile del procedimento e al progettista.", "Il committente o il responsabile dei lavori, nella fase della progettazione dell’opera, prende in considerazione idocumenti di cui all’articolo 91, comma 1, lettere a) e b).", "Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente,anche nei casi di coincidenza con l’impresa esecutrice, o il responsabile dei lavori, contestualmente all’affidamentodell’incarico di progettazione, designa il coordinatore per la progettazione.", "Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o ilresponsabile dei lavori, prima dell’affidamento dei lavori, designa il coordinatore per l’esecuzione dei lavori, inpossesso dei requisiti di cui all’articolo", "La disposizione di cui al comma 4 si applica anche nel caso in cui, dopo l’affidamento dei lavori a un’unica impresa,l’esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a una o più imprese.", "Il committente o il responsabile dei lavori, qualora in possesso dei requisiti di cui all’articolo 98, ha facoltà disvolgere le funzioni sia di coordinatore per la progettazione sia di coordinatore per l’esecuzione dei lavori.", "Il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese affidatarie, alle imprese esecutrici e ai lavoratoriautonomi il nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l’esecuzione dei lavori.Tali nominativi sono indicati nel cartello di cantiere.", "Il committente o il responsabile dei lavori ha facoltà di sostituire in qualsiasi momento, anche personalmente, sein possesso dei requisiti di cui all’articolo 98, i soggetti designati in attuazione dei commi 3 e", "Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un’unica impresa o ad unlavoratore autonomo:a) verifica l’idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratoriautonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all’ALLEGATO XVII. Nei cantierila cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cuiall’allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione daparte delle imprese e dei lavoratori autonomi del certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria eartigianato e del documento unico di regolarità contributiva122, corredato da autocertificazione in ordine alpossesso degli altri requisiti previsti dall’ALLEGATO XVII;b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredatadagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS),all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazionerelativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative,applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavorinon comportano rischi particolari di cui all’ALLEGATO XI, il requisito di cui al periodo che precede si considerasoddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva, fattosalvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito,con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dell’autocertificazione relativa al contratto collettivoapplicato;c) trasmette all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o delladenuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all’articolo 99, il documento unico di regolaritàcontributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10,del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2,e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica della ulteriore documentazione di cui alle lettere a) e b).", "In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91,comma 1, lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure inassenza del documento unico di regolarità contributiva delle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficaciadel titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazione concedente.", "La disposizione di cui al comma 3 non si applica ai lavori privati non soggetti a permesso di costruire in base allanormativa vigente e comunque di importo inferiore ad euro", "In tal caso, le funzioni del coordinatore per laprogettazione sono svolte dal coordinatore per la esecuzione dei lavori.123inoizilan S• aAnrzt.i o9n0i, pcoe.r 3i , c4o,m 5:m airtrteensttoi od ap terre ia r esesip monessai boi laim dmeie lnadvao rdia", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 157, co. 1, lett. a)]neaSP • Art. 90, co. 9, lett. a): arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 157, co. 1, lett. b)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o9n0i cpoe. r7 i e c 9o,m lemtti.t cte):n tsia on zii ornesep aomnmsaibniilsit rdaetii vlaa vpoerciu niaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 157, co. 1, lett. c)]aSimmACIRCOLARI• Circolare n. 30 del 2009 del 29/10/2009 - Oggetto: applicazione delle disposizioni dell’articolo 90, comma 11, decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, esuccessive modifiche e integrazioni.• Circolare n. 12/2012 del 01/06/2012 - Oggetto: Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) - art. 14 comma 6 bis, D.L. n. 5/2012 conv. da L.n. 35/2012 - DURC e autocertificazioneINTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2013 del 02/05/2013 - Idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi nell’ambito del titolo IV del D.Lgs. 81/2008• INTERPELLO N. 2/2014 del 13/03/2014 - Applicazione dell’art. 90, comma 11, del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 13/2014 del 11/07/2014 - Impresa affidataria articolo 89, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 1/2016 del 21/03/2016 - Assenza del DURC nei cantieri temporanei e mobiliLETTERE CIRCOLARI• Nota del 19/07/2021, prot. n. 5223 - Oggetto: D.M.", "2021 - Verifica della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nella realizzazionedi lavori edili (DURC di congruità)Richiami all’Art. 90:- Art. 92, co. 2 - Art. 99, co. 1, lett. a)122 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.123 Comma così modificato dall’art. 39 della Legge 7 luglio 2009, n. 88 - G.U. n. 161 del 14/07/2009 - Suppl. Ordinario n. 110/L" ] }, { "title": "Articolo 91 - Obblighi del coordinatore per la progettazione", "text": "1. Durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatoreper la progettazione:a) redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, comma 1, i cui contenuti sonodettagliatamente specificati nell’ALLEGATO XV;b) predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera124, i cui contenuti sono definiti all’ALLEGATOXVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti ilavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell’allegato II al documento UE 26 maggio1993. Il fascicolo non è predisposto nel caso di lavori di manutenzione ordinaria di cui all’articolo 3, comma 1,lettera a) del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di cui al decretodel Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380(N).b-bis) coordina l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 90, comma 11252. Il fascicolo di cui al comma 1, lettera b), è preso in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sull’opera.2-bis. Fatta salva l’idoneità tecnico-professionale in relazione al piano operativo di sicurezza redatto dal datore dilavoro dell’impresa esecutrice, la valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni bellici inesplosi rinvenibilidurante le attività di scavo nei cantieri è eseguita dal coordinatore per la progettazione. Quando il coordinatore perla progettazione intenda procedere alla bonifica preventiva del sito nel quale è collocato il cantiere, il committenteprovvede a incaricare un’impresa specializzata, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 104, comma 4-bis. L’attivitàdi bonifica preventiva e sistematica è svolta sulla base di un parere vincolante dell’autorità militare competente perterritorio in merito alle specifiche regole tecniche da osservare in considerazione della collocazione geografica edella tipologia dei terreni interessati, nonché mediante misure di sorveglianza dei competenti organismi del Ministerodella difesa, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero della salute.126inoiznilane S• aAnrzt.i o9n1i, pcoe.r 1il: caororersdtoin daato trree pa esre il am persio goe atmtamzieonndea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 158, co. 1]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2015 del 29/12/2015 - La valutazione del rischio da ordigni bellici inesplosiNote all’Art. 91Richiami all’Art. 91:- Art. 89, co. 1, lett. e) - Art. 90, co. 2 - Art. 90, co. 10 - Art. 92, co. 1, lett. b) - Art. 92, co. 2 - Art. 93, co. 2 - Art. 104-bis, co. 1", "sections": [ "Durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatoreper la progettazione:a) redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, comma 1, i cui contenuti sonodettagliatamente specificati nell’ALLEGATO XV;b) predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera124, i cui contenuti sono definiti all’ALLEGATOXVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti ilavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell’allegato II al documento UE 26 maggio", "Il fascicolo non è predisposto nel caso di lavori di manutenzione ordinaria di cui all’articolo 3, comma 1,lettera a) del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di cui al decretodel Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380(N).b-bis) coordina l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 90, comma", "Il fascicolo di cui al comma 1, lettera b), è preso in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sull’opera.2-bis. Fatta salva l’idoneità tecnico-professionale in relazione al piano operativo di sicurezza redatto dal datore dilavoro dell’impresa esecutrice, la valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni bellici inesplosi rinvenibilidurante le attività di scavo nei cantieri è eseguita dal coordinatore per la progettazione. Quando il coordinatore perla progettazione intenda procedere alla bonifica preventiva del sito nel quale è collocato il cantiere, il committenteprovvede a incaricare un’impresa specializzata, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 104, comma 4-bis. L’attivitàdi bonifica preventiva e sistematica è svolta sulla base di un parere vincolante dell’autorità militare competente perterritorio in merito alle specifiche regole tecniche da osservare in considerazione della collocazione geografica edella tipologia dei terreni interessati, nonché mediante misure di sorveglianza dei competenti organismi del Ministerodella difesa, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero della salute.126inoiznilane S• aAnrzt.i o9n1i, pcoe.r 1il: caororersdtoin daato trree pa esre il am persio goe atmtamzieonndea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 158, co. 1]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2015 del 29/12/2015 - La valutazione del rischio da ordigni bellici inesplosiNote all’Art. 91Richiami all’Art. 91:- Art. 89, co. 1, lett. e) - Art. 90, co. 2 - Art. 90, co. 10 - Art. 92, co. 1, lett. b) - Art. 92, co. 2 - Art. 93, co. 2 - Art. 104-bis, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 92 - Obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavori", "text": "1. Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori:a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici edei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamentodi cui all’articolo 100 ove previsto e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;b) verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio delpiano di sicurezza e coordinamento di cui all’articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, oveprevisto, adegua il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e il fascicolo dicui all’articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modificheintervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verificache le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza;c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delleattività nonché la loro reciproca informazione;d) verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento trai rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratoriautonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1, e alle prescrizionidel piano di cui all’articolo 100, ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delleimprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o ilresponsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idoneamotivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione dell’inadempienza alla Azienda Unità Sanitaria124 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.125 Comma così modificato dall’art. 39 della Legge 7 luglio 2009, n. 88 - G.U. n. 161 del 14/07/2009 - Suppl. Ordinario n. 110/L126 Comma inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/2012. Vedasi anche lanota all’art. 28 comma 1.Locale e alla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competenti;f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino allaverifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.2. Nei casi di cui all’articolo 90, comma 5, il coordinatore per l’esecuzione, oltre a svolgere i compiti di cui al comma1, redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone il fascicolo, di cui all’articolo 91, comma 1, lettere a)e b), fermo restando quanto previsto al secondo periodo della medesima lettera b).inoizilan S• aAnrzt.i o9n2i, pcoe.r 1i,l lceotot.r ad)i,n ba)t,o cr)e, ep)e, rf )l,’ ees 2ec: uazriroensteo da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 158, co. 2, lett. a)]neaPS • Art. 92, co. 1, lett. d): arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 158, co. 2, lett. b)]LETTERE CIRCOLARI• Nota del 02/07/2021, prot. n. 4639 - Oggetto: tutela dei lavoratori – stress termico ambientale• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 92:- Art. 89, co. 1, lett. f) - Art. 90, co. 11 -Art. 93, co. 2 - ALL. XV, punto 2.2.2, lett. g)", "sections": [ "Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori:a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici edei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamentodi cui all’articolo 100 ove previsto e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;b) verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio delpiano di sicurezza e coordinamento di cui all’articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, oveprevisto, adegua il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, ove previsto, e il fascicolo dicui all’articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modificheintervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verificache le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza;c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delleattività nonché la loro reciproca informazione;d) verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento trai rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratoriautonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1, e alle prescrizionidel piano di cui all’articolo 100, ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delleimprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o ilresponsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idoneamotivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione dell’inadempienza alla Azienda Unità Sanitaria124 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.125 Comma così modificato dall’art. 39 della Legge 7 luglio 2009, n. 88 - G.U. n. 161 del 14/07/2009 - Suppl. Ordinario n. 110/L126 Comma inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/", "Vedasi anche lanota all’art. 28 comma", "Locale e alla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competenti;f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino allaverifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.", "Nei casi di cui all’articolo 90, comma 5, il coordinatore per l’esecuzione, oltre a svolgere i compiti di cui al comma1, redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone il fascicolo, di cui all’articolo 91, comma 1, lettere a)e b), fermo restando quanto previsto al secondo periodo della medesima lettera b).inoizilan S• aAnrzt.i o9n2i, pcoe.r 1i,l lceotot.r ad)i,n ba)t,o cr)e, ep)e, rf )l,’ ees 2ec: uazriroensteo da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 158, co. 2, lett. a)]neaPS • Art. 92, co. 1, lett. d): arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 158, co. 2, lett. b)]LETTERE CIRCOLARI• Nota del 02/07/2021, prot. n. 4639 - Oggetto: tutela dei lavoratori – stress termico ambientale• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 92:- Art. 89, co. 1, lett. f) - Art. 90, co. 11 -Art. 93, co. 2 - ALL. XV, punto", "2, lett. g)" ] }, { "title": "Articolo 93 - Responsabilità dei committenti e dei responsabili dei lavori", "text": "1. Il committente è esonerato dalle responsabilità connesse all’adempimento degli obblighi limitatamente all’incaricoconferito al responsabile dei lavori.2. La designazione del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori, non esonerail committente o il responsabile dei lavori dalle responsabilità connesse alla verifica dell’adempimento degli obblighidi cui agli articoli 91, comma 1, e 92, comma 1, lettere a), b), c) d) ed e).inoiznilane S• aAnrzt.i o9n3i, pcoe.r 2i :c aormremstiot tdean tdi uoe pae qr ui artetrsop omnessaib oi lai mdemi elnadvao rdia 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 157, co. 1, lett. b)]aPS", "sections": [ "Il committente è esonerato dalle responsabilità connesse all’adempimento degli obblighi limitatamente all’incaricoconferito al responsabile dei lavori.", "La designazione del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori, non esonerail committente o il responsabile dei lavori dalle responsabilità connesse alla verifica dell’adempimento degli obblighidi cui agli articoli 91, comma 1, e 92, comma 1, lettere a), b), c) d) ed e).inoiznilane S• aAnrzt.i o9n3i, pcoe.r 2i :c aormremstiot tdean tdi uoe pae qr ui artetrsop omnessaib oi lai mdemi elnadvao rdia", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 157, co. 1, lett. b)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 94 - Obblighi dei lavoratori autonomi", "text": "1. I lavoratori autonomi che esercitano la propria attività nei cantieri, fermo restando gli obblighi di cui al presentedecreto legislativo, si adeguano alle indicazioni fornite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori, ai fini dellasicurezza.izn inoilane S• aAnrzt.i o9n4i: paerrre is tloa vfoinroa tao ruin a muetosen oom aim menda da 368,56 a 982,81 euro [Art. 160, co. 1, lett. b)]aPSRichiami all’Art. 94:- Art. 92, co. 1, lett. e)", "sections": [ "I lavoratori autonomi che esercitano la propria attività nei cantieri, fermo restando gli obblighi di cui al presentedecreto legislativo, si adeguano alle indicazioni fornite dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori, ai fini dellasicurezza.izn inoilane S• aAnrzt.i o9n4i: paerrre is tloa vfoinroa tao ruin a muetosen oom aim menda da 368,56 a 982,81 euro [Art. 160, co. 1, lett. b)]aPSRichiami all’Art. 94:- Art. 92, co. 1, lett. e)" ] }, { "title": "Articolo 95 - Misure generali di tutela", "text": "1. I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l’esecuzione dell’opera osservano le misure generali di tutela dicui all’articolo 15 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;b) la scelta dell’ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vieo zone di spostamento o di circolazione;c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali;d) la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli apprestamenti, delleattrezzature di lavoro degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare lasicurezza e la salute dei lavoratori;e) la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quandosi tratta di materie e di sostanze pericolose;f) l’adeguamento, in funzione dell’evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoroo fasi di lavoro;g) la cooperazione e il coordinamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;h) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno o in prossimità del cantiere.Richiami all’Art. 95:- Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 97, co. 3, lett. a)", "sections": [ "I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l’esecuzione dell’opera osservano le misure generali di tutela dicui all’articolo 15 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;b) la scelta dell’ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vieo zone di spostamento o di circolazione;c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali;d) la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli apprestamenti, delleattrezzature di lavoro degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare lasicurezza e la salute dei lavoratori;e) la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quandosi tratta di materie e di sostanze pericolose;f) l’adeguamento, in funzione dell’evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoroo fasi di lavoro;g) la cooperazione e il coordinamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;h) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno o in prossimità del cantiere.Richiami all’Art. 95:- Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 97, co. 3, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 96 - Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti", "text": "1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi unaunica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:a) adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all’ALLEGATO XIII127;b) predispongono l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili;c) curano la disposizione o l’accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o ilribaltamento;d) curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la lorosicurezza e la loro salute;e) curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il committenteo il responsabile dei lavori;f) curano che lo stoccaggio e l’evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente;g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h)128.1-bis. La previsione di cui al comma 1, lettera g), non si applica alle mere forniture di materiali o attrezzature. In talicasi trovano comunque applicazione le disposizioni di cui all’articolo 26.2. L’accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese del piano di sicurezza e di coordinamento di cuiall’articolo 100, nonché la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiereinteressato, adempimento alle disposizioni di cui all’articolo 17 comma 1, lettera a), all‘articolo 26, commi 1, letterab), 2, 3, e 5, e all’articolo 29, comma 3.Sanzioni per i datori di lavoro• Art. 96, co. 1, lett. g):- arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 1]ila - se la violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cui l’impresa svolga lavorazioni in presenza di rischi particolari, individuatineP in base all’allegato XI: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 2.457,02 a 9.828,05 euro [Art. 159, co. 1]in - se il piano operativo di sicurezza è redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’allegato XV: ammenda da 2.457,02 a 4.914,03oiz euro [Art. 159, co. 1]naSSanzioni per i datori di lavoro e i dirigenti• Art. 96, co. 1, lett. a), b), c), d), e) ed f): arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)] - Vedere nota a pièpaginaLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 10/02/2011 prot. 15/SEGR/003328 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione della Procedura per la fornitura dicalcestruzzo in cantiere.• Lettera circolare del 10/02/2016 prot. 2597 - Oggetto: Redazione del POS per la mera fornitura di calcestruzzo.• Nota del 02/07/2021, prot. n. 4639 - Oggetto: tutela dei lavoratori – stress termico ambientale• Lettera circolare del 11/08/2020 prot. 1753 - Oggetto: Chiarimenti in merito alla fornitura e posa in opera di calcestruzzo preconfezionato;• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.INTERPELLI• INTERPELLO N. 3/2015 del 24/06/2015 - Applicazione dell’art. 96 del d.lgs. n. 81/2008 alle imprese familiariLETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 96:- Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 97, co. 2 - Art. 97, co. 3, lett. a)", "sections": [ "I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi unaunica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:a) adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all’ALLEGATO XIII127;b) predispongono l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili;c) curano la disposizione o l’accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o ilribaltamento;d) curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la lorosicurezza e la loro salute;e) curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il committenteo il responsabile dei lavori;f) curano che lo stoccaggio e l’evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente;g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h)", "1-bis. La previsione di cui al comma 1, lettera g), non si applica alle mere forniture di materiali o attrezzature. In talicasi trovano comunque applicazione le disposizioni di cui all’articolo", "L’accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese del piano di sicurezza e di coordinamento di cuiall’articolo 100, nonché la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiereinteressato, adempimento alle disposizioni di cui all’articolo 17 comma 1, lettera a), all‘articolo 26, commi 1, letterab), 2, 3, e 5, e all’articolo 29, comma", "Sanzioni per i datori di lavoro• Art. 96, co. 1, lett. g):- arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 1]ila - se la violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cui l’impresa svolga lavorazioni in presenza di rischi particolari, individuatineP in base all’allegato XI: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da", "457,02 a", "828,05 euro [Art. 159, co. 1]in - se il piano operativo di sicurezza è redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’allegato XV: ammenda da", "457,02 a", "914,03oiz euro [Art. 159, co. 1]naSSanzioni per i datori di lavoro e i dirigenti• Art. 96, co. 1, lett. a), b), c), d), e) ed f): arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)] - Vedere nota a pièpaginaLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 10/02/2011 prot. 15/SEGR/003328 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione della Procedura per la fornitura dicalcestruzzo in cantiere.• Lettera circolare del 10/02/2016 prot. 2597 - Oggetto: Redazione del POS per la mera fornitura di calcestruzzo.• Nota del 02/07/2021, prot. n. 4639 - Oggetto: tutela dei lavoratori – stress termico ambientale• Lettera circolare del 11/08/2020 prot. 1753 - Oggetto: Chiarimenti in merito alla fornitura e posa in opera di calcestruzzo preconfezionato;• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.INTERPELLI• INTERPELLO N. 3/2015 del 24/06/2015 - Applicazione dell’art. 96 del d.lgs. n. 81/2008 alle imprese familiariLETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 96:- Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 97, co. 2 - Art. 97, co. 3, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 97 - Obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria", "text": "1. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria verifica le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delledisposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento.2. Gli obblighi derivanti dall’articolo 26, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 96, comma 2, sono riferiti anche aldatore di lavoro dell’impresa affidataria. Per la verifica dell’idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle modalitàdi cui all’ALLEGATO XVII.3. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria deve, inoltre:a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al proprio, primadella trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione.3-bis. In relazione ai lavori affidati in subappalto, ove gli apprestamenti, gli impianti e le altre attività di cui al punto 4dell’allegato XV siano effettuati dalle imprese esecutrici, l’impresa affidataria corrisponde ad esse senza alcunribasso i relativi oneri della sicurezza.3-ter) Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, il datore di lavoro dell’impresa affidataria, i dirigenti127 Si riporta l’art. 159 comma 3: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro di cuiall’allegato XIII, nella parte relativa alle “Prescrizioni per i servizi igienico-assistenziali a disposizione dei lavoratori nei cantieri“, punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6, enella parte relativa alle “Prescrizioni per i posti di lavoro nei cantieri“ per i punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, è considerata una unica violazione ed è punita con lapena prevista dal comma 2, lettera c). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.128 Commento personale all’art. 96 c.1 lett. g): la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza potrebbe, altresì, sanzionare il datore di lavoro conl’arresto da quattro a otto mesi per le attività disciplinate dal presente Titolo caratterizzate dalla presenza di più imprese e la cui entità presunta dei lavori nonsia inferiore a 200 uomini-giorno [Art. 55 co. 2 lett. c)]e i preposti devono essere in possesso di adeguata formazione.inoizilan S• aAnrzt.i o9n7i, pcoe.r 1i :d aartroersit od if ilnaov oar soe ie mi edsiir iog eanmtmi enda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaSP • Art. 97, co. 3 e 3-ter: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2016 del 12/05/2016 - Attuazione degli obblighi previsti dall’art. 100, comma 6-bis, del D.Lgs. n. 81.2008LETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 96:- Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 100, co. 6-bis", "sections": [ "Il datore di lavoro dell’impresa affidataria verifica le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delledisposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento.", "Gli obblighi derivanti dall’articolo 26, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 96, comma 2, sono riferiti anche aldatore di lavoro dell’impresa affidataria. Per la verifica dell’idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle modalitàdi cui all’ALLEGATO XVII.", "Il datore di lavoro dell’impresa affidataria deve, inoltre:a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al proprio, primadella trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione.3-bis. In relazione ai lavori affidati in subappalto, ove gli apprestamenti, gli impianti e le altre attività di cui al punto 4dell’allegato XV siano effettuati dalle imprese esecutrici, l’impresa affidataria corrisponde ad esse senza alcunribasso i relativi oneri della sicurezza.3-ter) Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, il datore di lavoro dell’impresa affidataria, i dirigenti127 Si riporta l’art. 159 comma 3: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavoro di cuiall’allegato XIII, nella parte relativa alle “Prescrizioni per i servizi igienico-assistenziali a disposizione dei lavoratori nei cantieri“, punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6, enella parte relativa alle “Prescrizioni per i posti di lavoro nei cantieri“ per i punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, è considerata una unica violazione ed è punita con lapena prevista dal comma 2, lettera c). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.128 Commento personale all’art. 96 c.1 lett. g): la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza potrebbe, altresì, sanzionare il datore di lavoro conl’arresto da quattro a otto mesi per le attività disciplinate dal presente Titolo caratterizzate dalla presenza di più imprese e la cui entità presunta dei lavori nonsia inferiore a 200 uomini-giorno [Art. 55 co. 2 lett. c)]e i preposti devono essere in possesso di adeguata formazione.inoizilan S• aAnrzt.i o9n7i, pcoe.r 1i :d aartroersit od if ilnaov oar soe ie mi edsiir iog eanmtmi enda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaSP • Art. 97, co. 3 e 3-ter: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 7/2016 del 12/05/2016 - Attuazione degli obblighi previsti dall’art. 100, comma 6-bis, del D.Lgs. n.", "2008LETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 96:- Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 100, co. 6-bis" ] }, { "title": "Articolo 98 - Requisiti professionali del coordinatore per la progettazione, del coordinatore per", "text": "l’esecuzione dei lavori1. Il coordinatore per la progettazione e il coordinatore per l’esecuzione dei lavori devono essere in possesso di unodei seguenti requisiti:a) laurea magistrale conseguita in una delle seguenti classi: LM-4, da LM-20 a LM-35, LM- 69, LM-73, LM-74, dicui al decreto del Ministro dell’Università e della ricerca in data 16 marzo 2007, pubblicato nel S.O. alla G.U.n. 157 del 9 luglio 2007, ovvero laurea specialistica conseguita nelle seguenti classi: 4/S, da 25/S a 38/S, 77/S,74/S, 86/S, di cui al decreto del Ministro dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 28novembre 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2001, ovverocorrispondente diploma di laurea ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricercain data 5 maggio 2004, pubblicato nella G.U. n. 196 del 21 agosto 2004, nonché attestazione, da parte di datoridi lavoro o committenti, comprovante l’espletamento di attività lavorativa nel settore delle costruzioni peralmeno un anno;b) laurea conseguita nelle seguenti classi L7, L8, L9, L17, L23, di cui al predetto decreto ministeriale in data 16marzo 2007, ovvero laurea conseguita nelle classi 8,9,10,4, di cui al decreto del Ministro dell’università e dellaricerca scientifica e tecnologica in data 4 agosto 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla GazzettaUfficiale n. 245 del 19 ottobre 2000, nonché attestazione, da parte di datori di lavoro o committenti,comprovante l’espletamento di attività lavorative nel settore delle costruzioni per almeno due anni;c) diploma di geometra o perito industriale o perito agrario o agrotecnico, nonché attestazione, da parte di datoridi lavoro o committenti, comprovante l’espletamento di attività lavorativa nel settore delle costruzioni peralmeno tre anni.2. I soggetti di cui al comma 1, devono essere, altresì, in possesso di attestato di frequenza, con verificadell’apprendimento finale, a specifico corso in materia di sicurezza organizzato dalle regioni, mediante le strutturetecniche operanti nel settore della prevenzione e della formazione professionale, o, in via alternativa, dall’ISPESL,dall’INAIL, dall’Istituto italiano di medicina sociale, dagli ordini o collegi professionali, dalle università, dalleassociazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori o dagli organismi paritetici istituiti nel settore dell’edilizia.Fermo restando l’obbligo di aggiornamento di cui all’allegato XIV, sono fatti salvi gli attestati rilasciati nel rispettodella previgente normativa a conclusione di corsi avviati prima della data di entrata in vigore del presente decreto.3. I contenuti, le modalità e la durata dei corsi di cui al comma 2 devono rispettare almeno le prescrizioni di cuiall’ALLEGATO XIV. L’allegato XIV è aggiornato con accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. I corsi di cui all’allegato XIV, solo per il modulogiuridico (28 ore), e i corsi di aggiornamento possono svolgersi in modalità e-learning nel rispetto di quanto previstodall’allegato I dell’Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano del 21 dicembre 2011 emanato per la formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo37, comma 2.1294. L’attestato di cui al comma 2 non è richiesto per coloro che, non più in servizio, abbiano svolto attività tecnica inmateria di sicurezza nelle costruzioni, per almeno cinque anni, in qualità di pubblici ufficiali o di incaricati di pubblicoservizio e per coloro che producano un certificato universitario attestante il superamento di un esame relativo ad unospecifico insegnamento del corso di laurea nel cui programma siano presenti i contenuti minimi di cui all’ALLEGATOXIV, o l’attestato di partecipazione ad un corso di perfezionamento universitario i cui programmi e le relative modalitàdi svolgimento siano conformi all’allegato XIV. L’attestato di cui al comma 2 non è richiesto per coloro che sono inpossesso della laurea magistrale LM-26.5. Le spese connesse all’espletamento dei corsi di cui al comma 2 sono a totale carico dei partecipanti.6. Le regioni determinano la misura degli oneri per il funzionamento dei corsi di cui al comma 2, da esse organizzati,da porsi a carico dei partecipanti.129 Comma così modificato dall’art. 20, comma 1, lett. o), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2013 del 02/05/2013 - Requisiti professionali del coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori• INTERPELLO N. 17/2013 del 20/12/2013 – Corsi di aggiornamento del coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori• INTERPELLO N. 18/2016 del 25/10/2016 - Svolgimento dei corsi RSPP e ASPP in modalità di formazione a distanza• INTERPELLO N. 19/2014 del 06/10/2014 - Aggiornamento professionale dei coordinatori per la sicurezza• INTERPELLO N. 1/2019 del 31/01/2019 - Corsi di aggiornamento per i professionisti antincendio e corsi di aggiornamento per RSPP e coordinatoriper la sicurezza – possibilità di istituire un unico corso con effetti abilitanti per diverse qualifiche professionaliRichiami all’Art. 98:- Art. 90, co. 4 - Art. 90, co. 6 - Art. 90, co. 8", "sections": [ "l’esecuzione dei lavori", "Il coordinatore per la progettazione e il coordinatore per l’esecuzione dei lavori devono essere in possesso di unodei seguenti requisiti:a) laurea magistrale conseguita in una delle seguenti classi: LM-4, da LM-20 a LM-35, LM- 69, LM-73, LM-74, dicui al decreto del Ministro dell’Università e della ricerca in data 16 marzo 2007, pubblicato nel S.O. alla G.U.n. 157 del 9 luglio 2007, ovvero laurea specialistica conseguita nelle seguenti classi: 4/S, da 25/S a 38/S, 77/S,74/S, 86/S, di cui al decreto del Ministro dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica in data 28novembre 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2001, ovverocorrispondente diploma di laurea ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricercain data 5 maggio 2004, pubblicato nella G.U. n. 196 del 21 agosto 2004, nonché attestazione, da parte di datoridi lavoro o committenti, comprovante l’espletamento di attività lavorativa nel settore delle costruzioni peralmeno un anno;b) laurea conseguita nelle seguenti classi L7, L8, L9, L17, L23, di cui al predetto decreto ministeriale in data 16marzo 2007, ovvero laurea conseguita nelle classi 8,9,10,4, di cui al decreto del Ministro dell’università e dellaricerca scientifica e tecnologica in data 4 agosto 2000, pubblicato nel supplemento ordinario alla GazzettaUfficiale n. 245 del 19 ottobre 2000, nonché attestazione, da parte di datori di lavoro o committenti,comprovante l’espletamento di attività lavorative nel settore delle costruzioni per almeno due anni;c) diploma di geometra o perito industriale o perito agrario o agrotecnico, nonché attestazione, da parte di datoridi lavoro o committenti, comprovante l’espletamento di attività lavorativa nel settore delle costruzioni peralmeno tre anni.", "I soggetti di cui al comma 1, devono essere, altresì, in possesso di attestato di frequenza, con verificadell’apprendimento finale, a specifico corso in materia di sicurezza organizzato dalle regioni, mediante le strutturetecniche operanti nel settore della prevenzione e della formazione professionale, o, in via alternativa, dall’ISPESL,dall’INAIL, dall’Istituto italiano di medicina sociale, dagli ordini o collegi professionali, dalle università, dalleassociazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori o dagli organismi paritetici istituiti nel settore dell’edilizia.Fermo restando l’obbligo di aggiornamento di cui all’allegato XIV, sono fatti salvi gli attestati rilasciati nel rispettodella previgente normativa a conclusione di corsi avviati prima della data di entrata in vigore del presente decreto.", "I contenuti, le modalità e la durata dei corsi di cui al comma 2 devono rispettare almeno le prescrizioni di cuiall’ALLEGATO XIV. L’allegato XIV è aggiornato con accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. I corsi di cui all’allegato XIV, solo per il modulogiuridico (28 ore), e i corsi di aggiornamento possono svolgersi in modalità e-learning nel rispetto di quanto previstodall’allegato I dell’Accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano del 21 dicembre 2011 emanato per la formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo37, comma", "L’attestato di cui al comma 2 non è richiesto per coloro che, non più in servizio, abbiano svolto attività tecnica inmateria di sicurezza nelle costruzioni, per almeno cinque anni, in qualità di pubblici ufficiali o di incaricati di pubblicoservizio e per coloro che producano un certificato universitario attestante il superamento di un esame relativo ad unospecifico insegnamento del corso di laurea nel cui programma siano presenti i contenuti minimi di cui all’ALLEGATOXIV, o l’attestato di partecipazione ad un corso di perfezionamento universitario i cui programmi e le relative modalitàdi svolgimento siano conformi all’allegato XIV. L’attestato di cui al comma 2 non è richiesto per coloro che sono inpossesso della laurea magistrale LM-", "Le spese connesse all’espletamento dei corsi di cui al comma 2 sono a totale carico dei partecipanti.", "Le regioni determinano la misura degli oneri per il funzionamento dei corsi di cui al comma 2, da esse organizzati,da porsi a carico dei partecipanti.129 Comma così modificato dall’art. 20, comma 1, lett. o), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2013 del 02/05/2013 - Requisiti professionali del coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori• INTERPELLO N. 17/2013 del 20/12/2013 – Corsi di aggiornamento del coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori• INTERPELLO N. 18/2016 del 25/10/2016 - Svolgimento dei corsi RSPP e ASPP in modalità di formazione a distanza• INTERPELLO N. 19/2014 del 06/10/2014 - Aggiornamento professionale dei coordinatori per la sicurezza• INTERPELLO N. 1/2019 del 31/01/2019 - Corsi di aggiornamento per i professionisti antincendio e corsi di aggiornamento per RSPP e coordinatoriper la sicurezza – possibilità di istituire un unico corso con effetti abilitanti per diverse qualifiche professionaliRichiami all’Art. 98:- Art. 90, co. 4 - Art. 90, co. 6 - Art. 90, co. 8" ] }, { "title": "Articolo 99 - Notifica preliminare130", "text": "1. Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei lavori, trasmette all’Azienda Unità Sanitaria Localee alla Direzione Provinciale del Lavoro nonchè, limitatamente ai lavori pubblici, al prefetto131 territorialmentecompetenti la notifica preliminare elaborata conformemente all’ALLEGATO XII, nonché gli eventuali aggiornamentinei seguenti casi:a) cantieri di cui all’articolo 90, comma 3;b) cantieri che, inizialmente non soggetti all’obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui alla lettera a) pereffetto di varianti sopravvenute in corso d’opera;c) cantieri in cui opera un’unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini-giorno.1.1. I soggetti destinatari della notifica preliminare di cui al comma 1 la trasmettono alla cassa edile territorialmentecompetente1321-bis. Le comunicazioni di cui al comma 1 alimentano una apposita banca dati istituita presso l’Ispettorato nazionaledel lavoro, ferma l’interoperabilità con le banche dati esistenti. Con decreto del direttore dell’Ispettorato nazionaledel lavoro sono individuate le modalità tecniche, la data di effettivo avvio dell’alimentazione della banca dati e lemodalità di condivisione delle informazioni con le Pubbliche Amministrazioni interessate.1332. Copia della notifica deve essere affissa in maniera visibile presso il cantiere e custodita a disposizione dell’organodi vigilanza territorialmente competente.3. Gli organismi paritetici istituiti nel settore delle costruzioni in attuazione dell’articolo 51 possono chiedere copia deidati relativi alle notifiche preliminari presso gli organi di vigilanza.Richiami all’Art. 99:- Art. 90,co. 9, lett. c) - Art. 90, co. 10 - ALL. XII", "sections": [ "Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei lavori, trasmette all’Azienda Unità Sanitaria Localee alla Direzione Provinciale del Lavoro nonchè, limitatamente ai lavori pubblici, al prefetto131 territorialmentecompetenti la notifica preliminare elaborata conformemente all’ALLEGATO XII, nonché gli eventuali aggiornamentinei seguenti casi:a) cantieri di cui all’articolo 90, comma 3;b) cantieri che, inizialmente non soggetti all’obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui alla lettera a) pereffetto di varianti sopravvenute in corso d’opera;c) cantieri in cui opera un’unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini-giorno.", "I soggetti destinatari della notifica preliminare di cui al comma 1 la trasmettono alla cassa edile territorialmentecompetente1321-bis. Le comunicazioni di cui al comma 1 alimentano una apposita banca dati istituita presso l’Ispettorato nazionaledel lavoro, ferma l’interoperabilità con le banche dati esistenti. Con decreto del direttore dell’Ispettorato nazionaledel lavoro sono individuate le modalità tecniche, la data di effettivo avvio dell’alimentazione della banca dati e lemodalità di condivisione delle informazioni con le Pubbliche Amministrazioni interessate.", "Copia della notifica deve essere affissa in maniera visibile presso il cantiere e custodita a disposizione dell’organodi vigilanza territorialmente competente.", "Gli organismi paritetici istituiti nel settore delle costruzioni in attuazione dell’articolo 51 possono chiedere copia deidati relativi alle notifiche preliminari presso gli organi di vigilanza.Richiami all’Art. 99:- Art. 90,co. 9, lett. c) - Art. 90, co. 10 - ALL. XII" ] }, { "title": "Articolo 100 - Piano di sicurezza e di coordinamento134", "text": "1. Il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell’opera da realizzare edalle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salutedei lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di cui all’ALLEGATO XI, con specifico riferimento ai rischi derivanti dalpossibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri interessati da attività di scavo135, nonché la stima deicosti di cui al punto 4 dell’ALLEGATO XV. Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) é corredato da tavoleesplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria sull’organizzazionedel cantiere e, ove la particolarità dell’opera lo richieda, una tavola tecnica sugli scavi. I contenuti minimi del piano disicurezza e di coordinamento e l’indicazione della stima dei costi della sicurezza sono definiti all’ALLEGATO XV.2. Il piano di sicurezza e coordinamento è parte integrante del contratto di appalto.3. I datori di lavoro delle imprese esecutrici e i lavoratori autonomi sono tenuti ad attuare quanto previsto nel pianodi cui al comma 1 e nel piano operativo di sicurezza.130 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.131 Modifica introdotta dalla Legge 1 dicembre 2018 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti inmateria di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonchè misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e ilfunzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. (GU n. 281 del3/12/2018 in vigore dal 04/12/2018).132 Comma introdotto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.133 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..134 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.135 Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. c), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/2012. Vedasianche la nota all’art. 28 comma 14. I datori di lavoro delle imprese esecutrici mettono a disposizione dei rappresentanti per la sicurezza copia delpiano di sicurezza e di coordinamento e del piano operativo di sicurezza almeno dieci giorni prima dell’inizio deilavori.5. L’impresa che si aggiudica i lavori ha facoltà di presentare al coordinatore per l’esecuzione proposte di integrazioneal piano di sicurezza e di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla basedella propria esperienza. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento deiprezzi pattuiti.6. Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai lavori la cui esecuzione immediata è necessaria perprevenire incidenti imminenti o per organizzare urgenti misure di salvataggio o per garantire la continuità in condizionidi emergenza nell’erogazione di servizi essenziali per la popolazione quali corrente elettrica, acqua, gas, reti dicomunicazione.6-bis. Il committente o il responsabile dei lavori, se nominato, assicura l’attuazione degli obblighi a carico del datoredi lavoro dell’impresa affidataria previsti dall’articolo 97 comma 3-bis e 3-ter. Nel campo di applicazione del decretolegislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, si applica l’articolo 118, comma 4, secondo periodo,del medesimo decreto legislativoSanzioni per i committenti o per i responsabili dei lavoriila • Art. 100, co. 6-bis: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 157, co. 1, lett. b)]neP Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiino • Art. 100, co. 3: arresto fino a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]iznaS Sanzioni per i lavoratori autonomi• Art. 100, co. 3: arresto fino a tre mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 160, co. 1, lett. a)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o1n0i0 p, ceor .i 4 d:a staonrzii doni ela avmormoi nei si tdrairtiivgae nptei cuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 159, co. 2, lett. d)]aSimmAINTERPELLI• INTERPELLO N. 3/2013 del 02/05/2013 - Applicazione dell’articolo 100 comma 6 del D.Lgs. 81/2008• INTERPELLO N. 7/2016 del 12/05/2016 - Attuazione degli obblighi previsti dall’art. 100, comma 6-bis, del D.Lgs. n. 81.2008Richiami all’Art. 100:- Art. 90, co. 10 - Art. 91, co. 1, lett. a) - Art. 92, co. 1, lett. a) - Art. 92, co. 1, lett. b) - Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 96, co. 2 - Art. 102, co. 1 - Art. 104-bis, co. 1- ALL. XI - ALL. XV, punto 1.1.1, lett. h) - ALL. XV, punto 1.1.1, lett. m)", "sections": [ "Il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell’opera da realizzare edalle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salutedei lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di cui all’ALLEGATO XI, con specifico riferimento ai rischi derivanti dalpossibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri interessati da attività di scavo135, nonché la stima deicosti di cui al punto 4 dell’ALLEGATO XV. Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) é corredato da tavoleesplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria sull’organizzazionedel cantiere e, ove la particolarità dell’opera lo richieda, una tavola tecnica sugli scavi. I contenuti minimi del piano disicurezza e di coordinamento e l’indicazione della stima dei costi della sicurezza sono definiti all’ALLEGATO XV.", "Il piano di sicurezza e coordinamento è parte integrante del contratto di appalto.", "I datori di lavoro delle imprese esecutrici e i lavoratori autonomi sono tenuti ad attuare quanto previsto nel pianodi cui al comma 1 e nel piano operativo di sicurezza.130 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.131 Modifica introdotta dalla Legge 1 dicembre 2018 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti inmateria di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonchè misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e ilfunzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. (GU n. 281 del3/12/2018 in vigore dal 04/12/2018).132 Comma introdotto dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del 20/12/2021) di conversione del Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n.146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.133 Comma introdotto dal Decreto-Legge 21 ottobre 2021, n. 146 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenzeindifferibili” (GU Serie Generale n. 252 del 21/10/2021) convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215 (G.U. Serie Generale n. 301 del20/12/2021) al Capo III ‘Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’..134 Si riporta l’art 90 comma 10: In assenza del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 o del fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1,lettera b), quando previsti, oppure in assenza di notifica di cui all’articolo 99, quando prevista oppure in assenza del documento unico di regolarità contributivadelle imprese o dei lavoratori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo. L’organo di vigilanza comunica l’inadempienza all’amministrazioneconcedente.135 Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. c), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/", "Vedasianche la nota all’art. 28 comma", "I datori di lavoro delle imprese esecutrici mettono a disposizione dei rappresentanti per la sicurezza copia delpiano di sicurezza e di coordinamento e del piano operativo di sicurezza almeno dieci giorni prima dell’inizio deilavori.", "L’impresa che si aggiudica i lavori ha facoltà di presentare al coordinatore per l’esecuzione proposte di integrazioneal piano di sicurezza e di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla basedella propria esperienza. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento deiprezzi pattuiti.", "Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai lavori la cui esecuzione immediata è necessaria perprevenire incidenti imminenti o per organizzare urgenti misure di salvataggio o per garantire la continuità in condizionidi emergenza nell’erogazione di servizi essenziali per la popolazione quali corrente elettrica, acqua, gas, reti dicomunicazione.6-bis. Il committente o il responsabile dei lavori, se nominato, assicura l’attuazione degli obblighi a carico del datoredi lavoro dell’impresa affidataria previsti dall’articolo 97 comma 3-bis e 3-ter. Nel campo di applicazione del decretolegislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, si applica l’articolo 118, comma 4, secondo periodo,del medesimo decreto legislativoSanzioni per i committenti o per i responsabili dei lavoriila • Art. 100, co. 6-bis: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 157, co. 1, lett. b)]neP Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiino • Art. 100, co. 3: arresto fino a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]iznaS Sanzioni per i lavoratori autonomi• Art. 100, co. 3: arresto fino a tre mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 160, co. 1, lett. a)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o1n0i0 p, ceor .i 4 d:a staonrzii doni ela avmormoi nei si tdrairtiivgae nptei cuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 159, co. 2, lett. d)]aSimmAINTERPELLI• INTERPELLO N. 3/2013 del 02/05/2013 - Applicazione dell’articolo 100 comma 6 del D.Lgs. 81/2008• INTERPELLO N. 7/2016 del 12/05/2016 - Attuazione degli obblighi previsti dall’art. 100, comma 6-bis, del D.Lgs. n.", "2008Richiami all’Art. 100:- Art. 90, co. 10 - Art. 91, co. 1, lett. a) - Art. 92, co. 1, lett. a) - Art. 92, co. 1, lett. b) - Art. 92, co. 1, lett. e) - Art. 96, co. 2 - Art. 102, co. 1 - Art. 104-bis, co. 1- ALL. XI - ALL. XV, punto", "1, lett. h) - ALL. XV, punto", "1, lett. m)" ] }, { "title": "Articolo 101 - Obblighi di trasmissione", "text": "1. Il committente o il responsabile dei lavori trasmette il piano di sicurezza e di coordinamento a tutte le impreseinvitate a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori. In caso di appalto di opera pubblica si considera trasmissionela messa a disposizione del piano a tutti i concorrenti alla gara di appalto.2. Prima dell’inizio dei lavori l’impresa affidataria trasmette il piano di cui al comma 1 alle imprese esecutrici e ailavoratori autonomi.3. Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di sicurezzaall’impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al coordinatore perl’esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamentee comunque non oltre 15 giorni dall’avvenuta ricezione.Sanzioni per i committenti o per i responsabili dei lavoriev • Art. 101, co. 1, primo periodo: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 157, co. 1, lett. c)]inoiznaSitartsinim Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentimA • Art. 101, co. 2, 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 159, co. 2, lett. d)]", "sections": [ "Il committente o il responsabile dei lavori trasmette il piano di sicurezza e di coordinamento a tutte le impreseinvitate a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori. In caso di appalto di opera pubblica si considera trasmissionela messa a disposizione del piano a tutti i concorrenti alla gara di appalto.", "Prima dell’inizio dei lavori l’impresa affidataria trasmette il piano di cui al comma 1 alle imprese esecutrici e ailavoratori autonomi.", "Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di sicurezzaall’impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al coordinatore perl’esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamentee comunque non oltre 15 giorni dall’avvenuta ricezione.Sanzioni per i committenti o per i responsabili dei lavoriev • Art. 101, co. 1, primo periodo: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 157, co. 1, lett. c)]inoiznaSitartsinim Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentimA • Art. 101, co. 2, 3: sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 159, co. 2, lett. d)]" ] }, { "title": "Articolo 102 - Consultazione dei rappresentanti per la sicurezza", "text": "1. Prima dell’accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 e delle modifichesignificative apportate allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante deilavoratori per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.Richiami all’Art. 102:- Art. 104, co. 1 - ALL. XV, punto 2.2.2, lett. f)", "sections": [ "Prima dell’accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 e delle modifichesignificative apportate allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante deilavoratori per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante dei lavoratoriper la sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.Richiami all’Art. 102:- Art. 104, co. 1 - ALL. XV, punto", "2, lett. f)" ] }, { "title": "Articolo 103 - Modalità di previsione dei livelli di emissione sonora (abrogato)", "text": "Articolo abrogato dall’art. 68 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106", "sections": [ "Articolo abrogato dall’art. 68 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106" ] }, { "title": "Articolo 104 - Modalità attuative di particolari obblighi", "text": "1. Nei cantieri la cui durata presunta dei lavori è inferiore ai 200 giorni lavorativi, l’adempimento di quanto previstodall’articolo 102 costituisce assolvimento dell’obbligo di riunione di cui all’articolo 35, salvo motivata richiesta delrappresentante dei lavoratori per la sicurezza.2. Nei cantieri la cui durata presunta dei lavori è inferiore ai 200 giorni lavorativi, e ove sia prevista la sorveglianzasanitaria di cui all’articolo 41, la visita del medico competente agli ambienti di lavoro in cantieri aventi caratteristicheanaloghe a quelli già visitati dallo stesso medico competente e gestiti dalle stesse imprese, è sostituita o integrata,a giudizio del medico competente, con l’esame di piani di sicurezza relativi ai cantieri in cui svolgono la loro attività ilavoratori soggetti alla sua sorveglianza. Il medico competente visita almeno una volta all’anno l’ambiente di lavoroin cui svolgono la loro attività i lavoratori soggetti alla sua sorveglianza.3. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, i criteri e i contenuti per la formazione dei lavoratori e dei lororappresentanti possono essere definiti dalle parti sociali in sede di contrattazione nazionale di categoria.4. I datori di lavoro, quando è previsto nei contratti di affidamento dei lavori che il committente o il responsabile deilavori organizzi apposito servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, sono esonerati daquanto previsto dall’articolo 18, comma 1, lettera b).4-bis. È considerata impresa specializzata, ai sensi del comma 2-bis dell’articolo 91, l’impresa in possesso diadeguata capacità tecnico-economica, che impiega idonee attrezzature e personale dotato di brevetti perl’espletamento delle attività relative alla bonifica sistematica e che risulta iscritta in un apposito albo istituito presso ilMinistero della difesa. L’idoneità dell’impresa è verificata all’atto dell’iscrizione nell’albo e, successivamente, ascadenze biennali.136", "sections": [ "Nei cantieri la cui durata presunta dei lavori è inferiore ai 200 giorni lavorativi, l’adempimento di quanto previstodall’articolo 102 costituisce assolvimento dell’obbligo di riunione di cui all’articolo 35, salvo motivata richiesta delrappresentante dei lavoratori per la sicurezza.", "Nei cantieri la cui durata presunta dei lavori è inferiore ai 200 giorni lavorativi, e ove sia prevista la sorveglianzasanitaria di cui all’articolo 41, la visita del medico competente agli ambienti di lavoro in cantieri aventi caratteristicheanaloghe a quelli già visitati dallo stesso medico competente e gestiti dalle stesse imprese, è sostituita o integrata,a giudizio del medico competente, con l’esame di piani di sicurezza relativi ai cantieri in cui svolgono la loro attività ilavoratori soggetti alla sua sorveglianza. Il medico competente visita almeno una volta all’anno l’ambiente di lavoroin cui svolgono la loro attività i lavoratori soggetti alla sua sorveglianza.", "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, i criteri e i contenuti per la formazione dei lavoratori e dei lororappresentanti possono essere definiti dalle parti sociali in sede di contrattazione nazionale di categoria.", "I datori di lavoro, quando è previsto nei contratti di affidamento dei lavori che il committente o il responsabile deilavori organizzi apposito servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, sono esonerati daquanto previsto dall’articolo 18, comma 1, lettera b).4-bis. È considerata impresa specializzata, ai sensi del comma 2-bis dell’articolo 91, l’impresa in possesso diadeguata capacità tecnico-economica, che impiega idonee attrezzature e personale dotato di brevetti perl’espletamento delle attività relative alla bonifica sistematica e che risulta iscritta in un apposito albo istituito presso ilMinistero della difesa. L’idoneità dell’impresa è verificata all’atto dell’iscrizione nell’albo e, successivamente, ascadenze biennali.136" ] }, { "title": "Articolo 104-bis - Misure di semplificazione nei cantieri temporanei o mobili137", "text": "1. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti e con il Ministro della salute, da adottare sentita la Commissione consultiva permanente per la salute esicurezza sul lavoro, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, sono individuati modelli semplificati per la redazione del piano operativo disicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h), del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100,comma 1, e del fascicolo dell’opera di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), fermi restando i relativi obblighi.DECRETI ATTUATIVI• DECRETO INTERMINISTERIALE 9 settembre 2014: Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS), del piano disicurezza e di coordinamento (PSC) e del fascicolo dell’opera (FO) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (PSS)Richiami al Titolo IV, Capo I:- Art. 88, co. 1 - Art. 88, co. 2 - Art. 89, co. 1 - ALL. XV, punto 2.1.2, lett. h) - ALL. XV, punto 4.1.1 - ALL. XV, punto 4.1.2136 Comma inserito dall’art. 1, comma 1, lett. d), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/2012. Si riporta ilcomma 2 della Legge 1 ottobre 2012, n. 177: “L’albo di cui al comma 4-bis dell’articolo 104 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, introdotto dal comma1, lettera d), del presente articolo, è istituito, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, con decreto del Ministro della difesa, di concertocon il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti il Ministro dell’interno, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Con lo stesso decreto, sulla base di una proposta formulata da unacommissione di cinque esperti designati dai medesimi Ministri della difesa, del lavoro e delle politiche sociali, dell’interno, dello sviluppo economico e delleinfrastrutture e dei trasporti, sono definiti i criteri per l’accertamento dell’idoneità delle imprese ai fini dell’iscrizione al medesimo albo, nonché per lesuccessive verifiche biennali. Ai componenti della commissione di esperti di cui al periodo precedente non è corrisposto alcun emolumento, indennità o rimborsodi spese.” Vedasi anche la nota all’art. 28 comma 1.137 Articolo inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63). Ai sensi dell’art. 32 comma 2 del predetto D.L.il decreto di cui all’art. 104-bis sarà adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso;Pagina 80 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81COSTRUZIONI E NEI LAVORI IN QUOTASEZIONE I - CAMPO DI APPLICAZIONE", "sections": [ "Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti e con il Ministro della salute, da adottare sentita la Commissione consultiva permanente per la salute esicurezza sul lavoro, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, sono individuati modelli semplificati per la redazione del piano operativo disicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h), del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100,comma 1, e del fascicolo dell’opera di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), fermi restando i relativi obblighi.DECRETI ATTUATIVI• DECRETO INTERMINISTERIALE 9 settembre 2014: Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS), del piano disicurezza e di coordinamento (PSC) e del fascicolo dell’opera (FO) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (PSS)Richiami al Titolo IV, Capo I:- Art. 88, co. 1 - Art. 88, co. 2 - Art. 89, co. 1 - ALL. XV, punto", "2, lett. h) - ALL. XV, punto", "1 - ALL. XV, punto", "2136 Comma inserito dall’art. 1, comma 1, lett. d), della Legge 1 ottobre 2012, n. 177, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18/10/", "Si riporta ilcomma 2 della Legge 1 ottobre 2012, n. 177: “L’albo di cui al comma 4-bis dell’articolo 104 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, introdotto dal comma1, lettera d), del presente articolo, è istituito, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, con decreto del Ministro della difesa, di concertocon il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti il Ministro dell’interno, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Con lo stesso decreto, sulla base di una proposta formulata da unacommissione di cinque esperti designati dai medesimi Ministri della difesa, del lavoro e delle politiche sociali, dell’interno, dello sviluppo economico e delleinfrastrutture e dei trasporti, sono definiti i criteri per l’accertamento dell’idoneità delle imprese ai fini dell’iscrizione al medesimo albo, nonché per lesuccessive verifiche biennali. Ai componenti della commissione di esperti di cui al periodo precedente non è corrisposto alcun emolumento, indennità o rimborsodi spese.” Vedasi anche la nota all’art. 28 comma", "137 Articolo inserito dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013 -S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63). Ai sensi dell’art. 32 comma 2 del predetto D.L.il decreto di cui all’art. 104-bis sarà adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso;Pagina 80 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81COSTRUZIONI E NEI LAVORI IN QUOTASEZIONE I - CAMPO DI APPLICAZIONE" ] }, { "title": "Articolo 105 - Attività soggette", "text": "1. Le norme del presente capo si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratorisubordinati o autonomi, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione,conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o losmantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o inaltri materiali, comprese le linee e gli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime,idroelettriche, di bonifica, sistemazione forestale e di sterro. Costituiscono, inoltre, lavori di costruzione edile o diingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione dilavori edili o di ingegneria civile. Le norme del presente capo si applicano ai lavori in quota di cui al presente capo ead in ogni altra attività lavorativa.", "sections": [ "Le norme del presente capo si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratorisubordinati o autonomi, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione,conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o losmantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o inaltri materiali, comprese le linee e gli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime,idroelettriche, di bonifica, sistemazione forestale e di sterro. Costituiscono, inoltre, lavori di costruzione edile o diingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione dilavori edili o di ingegneria civile. Le norme del presente capo si applicano ai lavori in quota di cui al presente capo ead in ogni altra attività lavorativa." ] }, { "title": "Articolo 106 - Attività escluse", "text": "1. Le disposizioni del presente capo, ad esclusione delle sole disposizioni relative ai lavori in quota, non si applicano:a) ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali;b) alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi liquidi e gassosi nel territorionazionale, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e nelle altre aree sottomarine comunquesoggette ai poteri dello Stato;c) ai lavori svolti in mare.", "sections": [ "Le disposizioni del presente capo, ad esclusione delle sole disposizioni relative ai lavori in quota, non si applicano:a) ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali;b) alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi liquidi e gassosi nel territorionazionale, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale e nelle altre aree sottomarine comunquesoggette ai poteri dello Stato;c) ai lavori svolti in mare." ] }, { "title": "Articolo 107 - Definizioni", "text": "1. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone illavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.SEZIONE II - DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE", "sections": [ "Agli effetti delle disposizioni di cui al presente capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone illavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.SEZIONE II - DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE" ] }, { "title": "Articolo 108 - Viabilità nei cantieri", "text": "1. Fermo restando quanto previsto al punto 1 dell’allegato XVIII, durante i lavori deve essere assicurata nei cantierila viabilità delle persone e dei veicoli.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n0i8 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto al punto 1 dell’allegato XVIII, durante i lavori deve essere assicurata nei cantierila viabilità delle persone e dei veicoli.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n0i8 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 109 - Recinzione del cantiere", "text": "1. Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee adimpedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n0i9 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi lsainvoo rao d eu ie dmireisgi eon atim menda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2016 del 25/10/2016 - Applicazione dell’art. 109 (recinzione di cantiere) del d.lgs. n. 81.2008 nel caso di cantieri stradali", "sections": [ "Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee adimpedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n0i9 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi lsainvoo rao d eu ie dmireisgi eon atim menda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2016 del 25/10/2016 - Applicazione dell’art. 109 (recinzione di cantiere) del d.lgs. n.", "2008 nel caso di cantieri stradali" ] }, { "title": "Articolo 110 - Luoghi di transito", "text": "1. Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e simili deve essere impedito con barriere o protetto conl’adozione di misure o cautele adeguate.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i0 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi lsainvoo rao d eu ie dmireisgi eon atim menda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e simili deve essere impedito con barriere o protetto conl’adozione di misure o cautele adeguate.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i0 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi lsainvoo rao d eu ie dmireisgi eon atim menda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 111 - Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota", "text": "1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezzae in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro piùidonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibiliQUOTA Pagina 81 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81e ad una circolazione priva di rischi.2. Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in rapportoalla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell’impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentirel’evacuazione in caso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme, impalcati,passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta.3. Il datore di lavoro dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cuil’uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e dellabreve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare.4. Il datore di lavoro dispone affinché siano impiegati sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi alle qualiil lavoratore è direttamente sostenuto, soltanto in circostanze in cui, a seguito della valutazione dei rischi, risulta cheil lavoro può essere effettuato in condizioni di sicurezza e l’impiego di un’altra attrezzatura di lavoro considerata piùsicura non è giustificato a causa della breve durata di impiego e delle caratteristiche esistenti dei siti che non puòmodificare. Lo stesso datore di lavoro prevede l’impiego di un sedile munito di appositi accessori in funzione dell’esitodella valutazione dei rischi ed, in particolare, della durata dei lavori e dei vincoli di carattere ergonomico.5. Il datore di lavoro, in relazione al tipo di attrezzature di lavoro adottate in base ai commi precedenti, individua lemisure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, ove necessario,l’installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. I predetti dispositivi devono presentare una configurazioneed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quantopossibile, eventuali lesioni dei lavoratori. I dispositivi di protezione collettiva contro le cadute possono presentareinterruzioni soltanto nei punti in cui sono presenti scale a pioli o a gradini.6. Il datore di lavoro nel caso in cui l’esecuzione di un lavoro di natura particolare richiede l’eliminazione temporaneadi un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute, adotta misure di sicurezza equivalenti ed efficaci. Il lavoroè eseguito previa adozione di tali misure. Una volta terminato definitivamente o temporaneamente detto lavoro dinatura particolare, i dispositivi di protezione collettiva contro le cadute devono essere ripristinati.7. Il datore di lavoro effettua i lavori temporanei in quota soltanto se le condizioni meteorologiche non mettono inpericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori.8. Il datore di lavoro dispone affinché sia vietato assumere e somministrare bevande alcoliche e superalcoliche ailavoratori addetti ai cantieri temporanei e mobili e ai lavori in quota.inoizilan S• aAnrzt.i o1n1i1 p, ceor .i 1 d, aletottr. ia d) ie l a6v: oarror ees tio d fiirniog ean stei i mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 111, co. 1, lett. b), 2, 3, 4, 5, 7 e 8: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]SCIRCOLARI• Circolare n. 3/2015 del 13/02/2015 -Oggetto: Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto - ChiarimentiINTERPELLI• INTERPELLO N. 6/2019 del 15/07/2019 - Chiarimenti in merito l’obbligo di cui art. 148 comma 1 del D.Lgs. 81/2008.Richiami all’Art. 111:- Art. 115, co. 1 - Art. 116, co. 1, lett. f)", "sections": [ "Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezzae in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro piùidonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibiliQUOTA Pagina 81 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81e ad una circolazione priva di rischi.", "Il datore di lavoro sceglie il tipo più idoneo di sistema di accesso ai posti di lavoro temporanei in quota in rapportoalla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell’impiego. Il sistema di accesso adottato deve consentirel’evacuazione in caso di pericolo imminente. Il passaggio da un sistema di accesso a piattaforme, impalcati,passerelle e viceversa non deve comportare rischi ulteriori di caduta.", "Il datore di lavoro dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cuil’uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e dellabreve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare.", "Il datore di lavoro dispone affinché siano impiegati sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi alle qualiil lavoratore è direttamente sostenuto, soltanto in circostanze in cui, a seguito della valutazione dei rischi, risulta cheil lavoro può essere effettuato in condizioni di sicurezza e l’impiego di un’altra attrezzatura di lavoro considerata piùsicura non è giustificato a causa della breve durata di impiego e delle caratteristiche esistenti dei siti che non puòmodificare. Lo stesso datore di lavoro prevede l’impiego di un sedile munito di appositi accessori in funzione dell’esitodella valutazione dei rischi ed, in particolare, della durata dei lavori e dei vincoli di carattere ergonomico.", "Il datore di lavoro, in relazione al tipo di attrezzature di lavoro adottate in base ai commi precedenti, individua lemisure atte a minimizzare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, ove necessario,l’installazione di dispositivi di protezione contro le cadute. I predetti dispositivi devono presentare una configurazioneed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quantopossibile, eventuali lesioni dei lavoratori. I dispositivi di protezione collettiva contro le cadute possono presentareinterruzioni soltanto nei punti in cui sono presenti scale a pioli o a gradini.", "Il datore di lavoro nel caso in cui l’esecuzione di un lavoro di natura particolare richiede l’eliminazione temporaneadi un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute, adotta misure di sicurezza equivalenti ed efficaci. Il lavoroè eseguito previa adozione di tali misure. Una volta terminato definitivamente o temporaneamente detto lavoro dinatura particolare, i dispositivi di protezione collettiva contro le cadute devono essere ripristinati.", "Il datore di lavoro effettua i lavori temporanei in quota soltanto se le condizioni meteorologiche non mettono inpericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori.", "Il datore di lavoro dispone affinché sia vietato assumere e somministrare bevande alcoliche e superalcoliche ailavoratori addetti ai cantieri temporanei e mobili e ai lavori in quota.inoizilan S• aAnrzt.i o1n1i1 p, ceor .i 1 d, aletottr. ia d) ie l a6v: oarror ees tio d fiirniog ean stei i mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 111, co. 1, lett. b), 2, 3, 4, 5, 7 e 8: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]SCIRCOLARI• Circolare n. 3/2015 del 13/02/2015 -Oggetto: Dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto - ChiarimentiINTERPELLI• INTERPELLO N. 6/2019 del 15/07/2019 - Chiarimenti in merito l’obbligo di cui art. 148 comma 1 del D.Lgs. 81/", "Richiami all’Art. 111:- Art. 115, co. 1 - Art. 116, co. 1, lett. f)" ] }, { "title": "Articolo 112 - Idoneità delle opere provvisionali", "text": "1. Le opere provvisionali devono essere allestite con buon materiale ed a regola d’arte, proporzionate ed idonee alloscopo; esse devono essere conservate in efficienza per la intera durata del lavoro.2. Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro verifica per eliminare quellinon ritenuti più idonei ai sensi dell’ALLEGATO XIX.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i2 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS", "sections": [ "Le opere provvisionali devono essere allestite con buon materiale ed a regola d’arte, proporzionate ed idonee alloscopo; esse devono essere conservate in efficienza per la intera durata del lavoro.", "Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro verifica per eliminare quellinon ritenuti più idonei ai sensi dell’ALLEGATO XIX.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i2 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 113 - Scale", "text": "1. Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenutein modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza. I gradini devono averepedata e alzata dimensionate a regola d’arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito. Dette scale ed i relativipianerottoli devono essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di altra difesa equivalente. Le rampedelimitate da due pareti devono essere munite di almeno un corrimano.2. Le scale a pioli di altezza superiore a m 5, fissate su pareti o incastellature verticali o aventi una inclinazioneQUOTA Pagina 82 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81superiore a 75 gradi, devono essere provviste, a partire da m 2,50 dal pavimento o dai ripiani, di una solida gabbiametallica di protezione avente maglie o aperture di ampiezza tale da impedire la caduta accidentale della personaverso l’esterno. La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non deve distare da questi più di cm 60. I piolidevono distare almeno 15 centimetri dalla parete alla quale sono applicati o alla quale la scala è fissata. Quandol’applicazione della gabbia alle scale costituisca intralcio all’esercizio o presenti notevoli difficoltà costruttive, devonoessere adottate, in luogo della gabbia, altre misure di sicurezza atte ad evitare la caduta delle persone per un trattosuperiore ad un metro.3. Le scale semplici portatili (a mano) devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devonoessere sufficientemente resistenti nell’insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al lorouso. Dette scale, se di legno, devono avere i pioli fissati ai montanti mediante incastro. I pioli devono essere privi dinodi. Tali pioli devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; nelle scale lunghe più di4 metri deve essere applicato anche un tirante intermedio. È vietato l’uso di scale che presentino listelli di legnochiodati sui montanti al posto dei pioli rotti. Esse devono inoltre essere provviste di:a) dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti;b) ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori, quando sia necessario per assicurarela stabilità della scala.4. Per le scale provviste alle estremità superiori di dispositivi di trattenuta, anche scorrevoli su guide, non sonorichieste le misure di sicurezza indicate nelle lettere a) e b) del comma 3. Le scale a mano usate per l’accesso ai varipiani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l’una in prosecuzione dell’altra. Le scale che servonoa collegare stabilmente due ponti, quando sono sistemate verso la parte esterna del ponte, devono essere provvistesul lato esterno di un corrimano parapetto.5. Quando l’uso delle scale, per la loro altezza o per altre cause, comporti pericolo di sbandamento, esse devonoessere adeguatamente assicurate o trattenute al piede da altra persona.6. Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano sistemate in modo da garantire la loro stabilità durante l’impiegoe secondo i seguenti criteri:a) le scale a pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile,in modo da garantire la posizione orizzontale dei pioli;b) le scale a pioli sospese devono essere agganciate in modo sicuro e, ad eccezione delle scale a funi, in manieratale da evitare spostamenti e qualsiasi movimento di oscillazione;c) lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il loro uso, deve essere impedito con fissaggiodella parte superiore o inferiore dei montanti, o con qualsiasi dispositivo antiscivolo, o ricorrendo a qualsiasialtra soluzione di efficacia equivalente;d) le scale a pioli usate per l’accesso devono essere tali da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, ameno che altri dispositivi garantiscono una presa sicura;e) le scale a pioli composte da più elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da assicurare ilfermo reciproco dei vari elementi;f) le scale a pioli mobili devono essere fissate stabilmente prima di accedervi.7. Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre inqualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri. In particolare il trasporto a mano di pesi su una scala a piolinon deve precludere una presa sicura.8. Per l’uso delle scale portatili composte di due o più elementi innestati (tipo all’italiana o simili), oltre quantoprescritto nel comma 3, si devono osservare le seguenti disposizioni:a) la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 metri, salvo particolari esigenze, nel qual caso leestremità superiori dei montanti devono essere assicurate a parti fisse;b) le scale in opera lunghe più di 8 metri devono essere munite di rompitratta per ridurre la freccia di inflessione;c) nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale;d) durante l’esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala.9. Le scale doppie non devono superare l’altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di adeguata resistenzao di altro dispositivo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.10. È ammessa la deroga alle disposizioni di carattere costruttivo di cui ai commi 3, 8 e 9 per le scale portatili conformiall’ALLEGATO XX.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Le scale fisse a gradini, destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro, devono essere costruite e mantenutein modo da resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento per situazioni di emergenza. I gradini devono averepedata e alzata dimensionate a regola d’arte e larghezza adeguata alle esigenze del transito. Dette scale ed i relativipianerottoli devono essere provvisti, sui lati aperti, di parapetto normale o di altra difesa equivalente. Le rampedelimitate da due pareti devono essere munite di almeno un corrimano.", "Le scale a pioli di altezza superiore a m 5, fissate su pareti o incastellature verticali o aventi una inclinazioneQUOTA Pagina 82 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81superiore a 75 gradi, devono essere provviste, a partire da m 2,50 dal pavimento o dai ripiani, di una solida gabbiametallica di protezione avente maglie o aperture di ampiezza tale da impedire la caduta accidentale della personaverso l’esterno. La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non deve distare da questi più di cm", "I piolidevono distare almeno 15 centimetri dalla parete alla quale sono applicati o alla quale la scala è fissata. Quandol’applicazione della gabbia alle scale costituisca intralcio all’esercizio o presenti notevoli difficoltà costruttive, devonoessere adottate, in luogo della gabbia, altre misure di sicurezza atte ad evitare la caduta delle persone per un trattosuperiore ad un metro.", "Le scale semplici portatili (a mano) devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, devonoessere sufficientemente resistenti nell’insieme e nei singoli elementi e devono avere dimensioni appropriate al lorouso. Dette scale, se di legno, devono avere i pioli fissati ai montanti mediante incastro. I pioli devono essere privi dinodi. Tali pioli devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; nelle scale lunghe più di4 metri deve essere applicato anche un tirante intermedio. È vietato l’uso di scale che presentino listelli di legnochiodati sui montanti al posto dei pioli rotti. Esse devono inoltre essere provviste di:a) dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti;b) ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori, quando sia necessario per assicurarela stabilità della scala.", "Per le scale provviste alle estremità superiori di dispositivi di trattenuta, anche scorrevoli su guide, non sonorichieste le misure di sicurezza indicate nelle lettere a) e b) del comma", "Le scale a mano usate per l’accesso ai varipiani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l’una in prosecuzione dell’altra. Le scale che servonoa collegare stabilmente due ponti, quando sono sistemate verso la parte esterna del ponte, devono essere provvistesul lato esterno di un corrimano parapetto.", "Quando l’uso delle scale, per la loro altezza o per altre cause, comporti pericolo di sbandamento, esse devonoessere adeguatamente assicurate o trattenute al piede da altra persona.", "Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano sistemate in modo da garantire la loro stabilità durante l’impiegoe secondo i seguenti criteri:a) le scale a pioli portatili devono poggiare su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile,in modo da garantire la posizione orizzontale dei pioli;b) le scale a pioli sospese devono essere agganciate in modo sicuro e, ad eccezione delle scale a funi, in manieratale da evitare spostamenti e qualsiasi movimento di oscillazione;c) lo scivolamento del piede delle scale a pioli portatili, durante il loro uso, deve essere impedito con fissaggiodella parte superiore o inferiore dei montanti, o con qualsiasi dispositivo antiscivolo, o ricorrendo a qualsiasialtra soluzione di efficacia equivalente;d) le scale a pioli usate per l’accesso devono essere tali da sporgere a sufficienza oltre il livello di accesso, ameno che altri dispositivi garantiscono una presa sicura;e) le scale a pioli composte da più elementi innestabili o a sfilo devono essere utilizzate in modo da assicurare ilfermo reciproco dei vari elementi;f) le scale a pioli mobili devono essere fissate stabilmente prima di accedervi.", "Il datore di lavoro assicura che le scale a pioli siano utilizzate in modo da consentire ai lavoratori di disporre inqualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicuri. In particolare il trasporto a mano di pesi su una scala a piolinon deve precludere una presa sicura.", "Per l’uso delle scale portatili composte di due o più elementi innestati (tipo all’italiana o simili), oltre quantoprescritto nel comma 3, si devono osservare le seguenti disposizioni:a) la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 metri, salvo particolari esigenze, nel qual caso leestremità superiori dei montanti devono essere assicurate a parti fisse;b) le scale in opera lunghe più di 8 metri devono essere munite di rompitratta per ridurre la freccia di inflessione;c) nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale;d) durante l’esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala.", "Le scale doppie non devono superare l’altezza di m 5 e devono essere provviste di catena di adeguata resistenzao di altro dispositivo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.", "È ammessa la deroga alle disposizioni di carattere costruttivo di cui ai commi 3, 8 e 9 per le scale portatili conformiall’ALLEGATO XX.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 114 - Protezione dei posti di lavoro", "text": "1. Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengonoimpastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo il posto di lavoro deve essereprotetto da un solido impalcato sovrastante, contro la caduta di materiali.QUOTA Pagina 83 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 812. Il posto di carico e di manovra degli argani a terra deve essere delimitato con barriera per impedire la permanenzaed il transito sotto i carichi.3. Nei lavori che possono dar luogo a proiezione di schegge, come quelli di spaccatura o scalpellatura di blocchi opietre e simili, devono essere predisposti efficaci mezzi di protezione a difesa sia delle persone direttamente addettea tali lavori sia di coloro che sostano o transitano in vicinanza. Tali misure non sono richieste per i lavori di normaleadattamento di pietrame nella costruzione di muratura comune.inoizanil S• aAnrzt.i o1n1i4 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi lfainvoo rao s eei i mdeirsiig oe natmi menda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 114, co. 2 e 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]S", "sections": [ "Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengonoimpastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo il posto di lavoro deve essereprotetto da un solido impalcato sovrastante, contro la caduta di materiali.QUOTA Pagina 83 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n.", "Il posto di carico e di manovra degli argani a terra deve essere delimitato con barriera per impedire la permanenzaed il transito sotto i carichi.", "Nei lavori che possono dar luogo a proiezione di schegge, come quelli di spaccatura o scalpellatura di blocchi opietre e simili, devono essere predisposti efficaci mezzi di protezione a difesa sia delle persone direttamente addettea tali lavori sia di coloro che sostano o transitano in vicinanza. Tali misure non sono richieste per i lavori di normaleadattamento di pietrame nella costruzione di muratura comune.inoizanil S• aAnrzt.i o1n1i4 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi lfainvoo rao s eei i mdeirsiig oe natmi menda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 114, co. 2 e 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]S" ] }, { "title": "Articolo 115 - Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto", "text": "1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111,comma 1, lettera a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specificocomposti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche,quali i seguenti:a) assorbitori di energia;b) connettori;c) dispositivo di ancoraggio;d) cordini;e) dispositivi retrattili;f) guide o linee vita flessibili;g) guide o linee vita rigide;h) imbracature.2. Comma abrogato dall’art. 115 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 1063. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita,a parti stabili delle opere fisse o provvisionali.4. Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i5 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 28/2016 del 30/08/2016 -Indirizzi operativi per la redazione di specifiche procedure per la scalata, l’accesso, lo spostamento, ilposizionamento, nonché per il recupero del lavoratore non più autosufficiente: prevenzione del rischio di caduta dall’alto nelle attività non configurabilicome lavori sotto tensione su elettrodotti aerei", "sections": [ "Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111,comma 1, lettera a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specificocomposti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche,quali i seguenti:a) assorbitori di energia;b) connettori;c) dispositivo di ancoraggio;d) cordini;e) dispositivi retrattili;f) guide o linee vita flessibili;g) guide o linee vita rigide;h) imbracature.", "Comma abrogato dall’art. 115 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita,a parti stabili delle opere fisse o provvisionali.", "Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i5 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 28/2016 del 30/08/2016 -Indirizzi operativi per la redazione di specifiche procedure per la scalata, l’accesso, lo spostamento, ilposizionamento, nonché per il recupero del lavoratore non più autosufficiente: prevenzione del rischio di caduta dall’alto nelle attività non configurabilicome lavori sotto tensione su elettrodotti aerei" ] }, { "title": "Articolo 116 - Obblighi dei datori di lavoro concernenti l’impiego di sistemi di accesso e di posizionamento", "text": "mediante funi1. Il datore di lavoro impiega sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi in conformità ai seguenti requisiti:a) sistema comprendente almeno due funi ancorate separatamente, una per l’accesso, la discesa e il sostegno,detta fune di lavoro. e l’altra con funzione di dispositivo ausiliario, detta fune di sicurezza. È ammesso l’uso diuna fune in circostanze eccezionali in cui l’uso di una seconda fune rende il lavoro più pericoloso e se sonoadottate misure adeguate per garantire la sicurezza;b) lavoratori dotati di un’adeguata imbracatura di sostegno collegata alla fune di sicurezza;c) fune di lavoro munita di meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dotata di un sistema autobloccante volto aevitare la caduta nel caso in cui l’utilizzatore perda il controllo dei propri movimenti. La fune di sicurezza deveessere munita di un dispositivo mobile contro le cadute che segue gli spostamenti del lavoratore;d) attrezzi ed altri accessori utilizzati dai lavoratori, agganciati alla loro imbracatura di sostegno o al sedile o adaltro strumento idoneo;e) lavori programmati e sorvegliati in modo adeguato, anche al fine di poter immediatamente soccorrere illavoratore in caso di necessità. Il programma dei lavori definisce un piano di emergenza, le tipologie operative,i dispositivi di protezione individuale, le tecniche e le procedure operative, gli ancoraggi, il posizionamento deglioperatori, i metodi di accesso, le squadre di lavoro e gli attrezzi di lavoro;f) il programma di lavoro deve essere disponibile presso i luoghi di lavoro ai fini della verifica da parte dell’organodi vigilanza competente per territorio di compatibilità ai criteri di cui all’articolo 111, commi 1 e 2.2. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori interessati una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste, inparticolare in materia di procedure di salvataggio.QUOTA Pagina 84 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 813. La formazione di cui al comma 2 ha carattere teorico-pratico e deve riguardare:a) l’apprendimento delle tecniche operative e dell’uso dei dispositivi necessari;b) l’addestramento specifico sia su strutture naturali, sia su manufatti;c) l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, loro caratteristiche tecniche, manutenzione, durata econservazione;d) gli elementi di primo soccorso;e) i rischi oggettivi e le misure di prevenzione e protezione;f) le procedure di salvataggio.4. I soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità dei corsi sono riportati nell’ALLEGATOXXI.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i6 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od airmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 23/2016 del 22/07/2016 - Oggetto: Istruzioni per l’esecuzione in sicurezza di lavori su alberi con funi.Richiami all’Art. 116:- ALL. XXI, parte III - ALL. XXI, parte III, punto 3, lett. b) - ALL. XXI, parte IV", "sections": [ "mediante funi", "Il datore di lavoro impiega sistemi di accesso e di posizionamento mediante funi in conformità ai seguenti requisiti:a) sistema comprendente almeno due funi ancorate separatamente, una per l’accesso, la discesa e il sostegno,detta fune di lavoro. e l’altra con funzione di dispositivo ausiliario, detta fune di sicurezza. È ammesso l’uso diuna fune in circostanze eccezionali in cui l’uso di una seconda fune rende il lavoro più pericoloso e se sonoadottate misure adeguate per garantire la sicurezza;b) lavoratori dotati di un’adeguata imbracatura di sostegno collegata alla fune di sicurezza;c) fune di lavoro munita di meccanismi sicuri di ascesa e discesa e dotata di un sistema autobloccante volto aevitare la caduta nel caso in cui l’utilizzatore perda il controllo dei propri movimenti. La fune di sicurezza deveessere munita di un dispositivo mobile contro le cadute che segue gli spostamenti del lavoratore;d) attrezzi ed altri accessori utilizzati dai lavoratori, agganciati alla loro imbracatura di sostegno o al sedile o adaltro strumento idoneo;e) lavori programmati e sorvegliati in modo adeguato, anche al fine di poter immediatamente soccorrere illavoratore in caso di necessità. Il programma dei lavori definisce un piano di emergenza, le tipologie operative,i dispositivi di protezione individuale, le tecniche e le procedure operative, gli ancoraggi, il posizionamento deglioperatori, i metodi di accesso, le squadre di lavoro e gli attrezzi di lavoro;f) il programma di lavoro deve essere disponibile presso i luoghi di lavoro ai fini della verifica da parte dell’organodi vigilanza competente per territorio di compatibilità ai criteri di cui all’articolo 111, commi 1 e", "Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori interessati una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste, inparticolare in materia di procedure di salvataggio.QUOTA Pagina 84 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n.", "La formazione di cui al comma 2 ha carattere teorico-pratico e deve riguardare:a) l’apprendimento delle tecniche operative e dell’uso dei dispositivi necessari;b) l’addestramento specifico sia su strutture naturali, sia su manufatti;c) l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, loro caratteristiche tecniche, manutenzione, durata econservazione;d) gli elementi di primo soccorso;e) i rischi oggettivi e le misure di prevenzione e protezione;f) le procedure di salvataggio.", "I soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità dei corsi sono riportati nell’ALLEGATOXXI.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i6 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od airmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 23/2016 del 22/07/2016 - Oggetto: Istruzioni per l’esecuzione in sicurezza di lavori su alberi con funi.Richiami all’Art. 116:- ALL. XXI, parte III - ALL. XXI, parte III, punto 3, lett. b) - ALL. XXI, parte IV" ] }, { "title": "Articolo 117 - Lavori in prossimità di parti attive", "text": "1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettricheo di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere nonsufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguentiprecauzioni:a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altraattrezzatura a distanza di sicurezza.2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per lepersone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanzadi sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinentinorme tecniche.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i7 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 117:- ALL. XXII, punto 7.6SEZIONE III - SCAVI E FONDAZIONI", "sections": [ "Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettricheo di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere nonsufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguentiprecauzioni:a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altraattrezzatura a distanza di sicurezza.", "La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per lepersone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanzadi sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinentinorme tecniche.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i7 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 117:- ALL. XXII, punto", "6SEZIONE III - SCAVI E FONDAZIONI" ] }, { "title": "Articolo 118 - Splateamento e sbancamento", "text": "1. Nei lavori di splateamento o sbancamento, se previsto l’accesso di lavoratori, le pareti delle fronti di attacco devonoavere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando laparete del fronte di attacco supera l’altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento allabase e conseguente franamento della parete.2. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altrimotivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all’armatura o al consolidamento delterreno.3. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azionedell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.4. Il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve essereprotetto con solido riparo.5. Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quantonecessario in relazione all’altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore, lazona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col proseguiredello scavo.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i8 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSQUOTA Pagina 85 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Nei lavori di splateamento o sbancamento, se previsto l’accesso di lavoratori, le pareti delle fronti di attacco devonoavere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando laparete del fronte di attacco supera l’altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento allabase e conseguente franamento della parete.", "Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altrimotivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all’armatura o al consolidamento delterreno.", "Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azionedell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.", "Il posto di manovra dell’addetto all’escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve essereprotetto con solido riparo.", "Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quantonecessario in relazione all’altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore, lazona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col proseguiredello scavo.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i8 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSQUOTA Pagina 85 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 119 - Pozzi, scavi e cunicoli", "text": "1. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficientegaranzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede loscavo, alla applicazione delle necessarie armature di sostegno.2. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri.3. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsiidonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man manoche procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire delrivestimento in muratura.4. Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavivi siano fabbriche o manufatti le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi.5. Nella infissione di pali di fondazione devono essere adottate misure e precauzioni per evitare che gli scuotimentidel terreno producano lesioni o danni alle opere vicine con pericolo per i lavoratori.6. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre 3 metri deve essere disposto, a protezione degli operai addetti alloscavo ed all’asportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna.7. Nei pozzi e nei cunicoli deve essere prevista una adeguata assistenza all’esterno e le loro dimensioni devonoessere tali da permettere il recupero di un lavoratore infortunato privo di sensi.7-bis. Il sollevamento di materiale dagli scavi deve essere effettuato conformemente al punto 3.4. dell’Allegato XVIII.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i9 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS", "sections": [ "Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficientegaranzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede loscavo, alla applicazione delle necessarie armature di sostegno.", "Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri.", "Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsiidonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man manoche procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire delrivestimento in muratura.", "Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavivi siano fabbriche o manufatti le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi.", "Nella infissione di pali di fondazione devono essere adottate misure e precauzioni per evitare che gli scuotimentidel terreno producano lesioni o danni alle opere vicine con pericolo per i lavoratori.", "Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre 3 metri deve essere disposto, a protezione degli operai addetti alloscavo ed all’asportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna.", "Nei pozzi e nei cunicoli deve essere prevista una adeguata assistenza all’esterno e le loro dimensioni devonoessere tali da permettere il recupero di un lavoratore infortunato privo di sensi.7-bis. Il sollevamento di materiale dagli scavi deve essere effettuato conformemente al punto", "dell’Allegato XVIII.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n1i9 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 120 - Deposito di materiali in prossimità degli scavi", "text": "1. È vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per lecondizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i0 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "È vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per lecondizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i0 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 121 - Presenza di gas negli scavi", "text": "1. Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idoneemisure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie inrapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressionee di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose.2. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente enon sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvistidi idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei dispositivi di protezioneindividuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all’esterno dal personale addettoalla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all’interno ed essere in grado disollevare prontamente all’esterno il lavoratore colpito dai gas.3. Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la naturae la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché siaassicurata una efficace e continua aerazione.4. Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell’ambientemediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gaspericolosi, l’uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocarefiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.5. Nei casi previsti dal commi 2, 3 e 4, i lavoratori devono essere abbinati nell’esecuzione dei lavori.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i1 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSDECRETI COLLEGATI• Decreto del Presidente della Repubblica - 14 settembre 2011, n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,n. 81.QUOTA Pagina 86 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81SEZIONE IV - PONTEGGI IN LEGNAME E ALTRE OPERE PROVVISIONALI", "sections": [ "Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idoneemisure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie inrapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressionee di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose.", "Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente enon sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvistidi idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei dispositivi di protezioneindividuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all’esterno dal personale addettoalla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all’interno ed essere in grado disollevare prontamente all’esterno il lavoratore colpito dai gas.", "Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la naturae la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché siaassicurata una efficace e continua aerazione.", "Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell’ambientemediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gaspericolosi, l’uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocarefiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.", "Nei casi previsti dal commi 2, 3 e 4, i lavoratori devono essere abbinati nell’esecuzione dei lavori.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i1 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSDECRETI COLLEGATI• Decreto del Presidente della Repubblica - 14 settembre 2011, n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratoriautonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,n.", "QUOTA Pagina 86 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81SEZIONE IV - PONTEGGI IN LEGNAME E ALTRE OPERE PROVVISIONALI" ] }, { "title": "Articolo 122 - Ponteggi ed opere provvisionali", "text": "1. Nei lavori in quota, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature oponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e dicose conformemente ai punti 2, 3.1, 3.2 e 3.3 dell’ALLEGATO XVIII.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i2 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPS", "sections": [ "Nei lavori in quota, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature oponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e dicose conformemente ai punti 2,", "1,", "2 e", "3 dell’ALLEGATO XVIII.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i2 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 123 - Montaggio e smontaggio delle opere provvisionali", "text": "1. Il montaggio e lo smontaggio delle opere provvisionali devono essere eseguiti sotto la diretta sorveglianza di unpreposto ai lavori.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i3 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS", "sections": [ "Il montaggio e lo smontaggio delle opere provvisionali devono essere eseguiti sotto la diretta sorveglianza di unpreposto ai lavori.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i3 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 124 - Deposito di materiali sulle impalcature", "text": "1. Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneodei materiali ed attrezzi necessari ai lavori.2. Il peso dei materiali e delle persone deve essere sempre inferiore a quello che è consentito dalla resistenzastrutturale del ponteggio; lo spazio occupato dai materiali deve consentire i movimenti e le manovre necessarie perl’andamento del lavoro.Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiinoizilan • Art. 124: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]naeP Sanzioni per i lavoratori autonomiS• Art. 124: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 160, co. 1, lett. c)]", "sections": [ "Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneodei materiali ed attrezzi necessari ai lavori.", "Il peso dei materiali e delle persone deve essere sempre inferiore a quello che è consentito dalla resistenzastrutturale del ponteggio; lo spazio occupato dai materiali deve consentire i movimenti e le manovre necessarie perl’andamento del lavoro.Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiinoizilan • Art. 124: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]naeP Sanzioni per i lavoratori autonomiS• Art. 124: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 160, co. 1, lett. c)]" ] }, { "title": "Articolo 125 - Disposizione dei montanti", "text": "1. I montanti devono essere costituiti con elementi accoppiati, i cui punti di sovrapposizione devono risultare sfalsatidi almeno un metro; devono altresì essere verticali o leggermente inclinati verso la costruzione.2. Per le impalcature fino ad 8 metri di altezza sono ammessi montanti singoli in un sol pezzo; per impalcature dialtezza superiore, soltanto per gli ultimi 7 metri i montanti possono essere ad elementi singoli.3. Il piede dei montanti deve essere solidamente assicurato alla base di appoggio o di infissione in modo che siaimpedito ogni cedimento in senso verticale ed orizzontale.4. L’altezza dei montanti deve superare di almeno m 1,20 l’ultimo impalcato; dalla parte interna dei montanti devonoessere applicati correnti e tavola fermapiede a protezione esclusivamente dei lavoratori che operano sull’ultimoimpalcato.5. La distanza tra due montanti consecutivi non deve essere superiore a m 3,60; può essere consentita una maggioredistanza quando ciò sia richiesto da evidenti motivi di esercizio del cantiere, purché, in tale caso, la sicurezza delponteggio risulti da un progetto redatto da un ingegnere o architetto corredato dai relativi calcoli di stabilità.6. Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani diponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari efficacia.inoizilan S• aAnrzt.i o1n2i5 p, ceor .i 1 d, a2t,o 3r:i adri rleasvtoor doa e d iu de iar iqguenatttir o mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaSP • Art. 125, co. 4, 5, 6: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]Richiami all’Art. 125:- Art. 138, co. 5, lett. a)", "sections": [ "I montanti devono essere costituiti con elementi accoppiati, i cui punti di sovrapposizione devono risultare sfalsatidi almeno un metro; devono altresì essere verticali o leggermente inclinati verso la costruzione.", "Per le impalcature fino ad 8 metri di altezza sono ammessi montanti singoli in un sol pezzo; per impalcature dialtezza superiore, soltanto per gli ultimi 7 metri i montanti possono essere ad elementi singoli.", "Il piede dei montanti deve essere solidamente assicurato alla base di appoggio o di infissione in modo che siaimpedito ogni cedimento in senso verticale ed orizzontale.", "L’altezza dei montanti deve superare di almeno m 1,20 l’ultimo impalcato; dalla parte interna dei montanti devonoessere applicati correnti e tavola fermapiede a protezione esclusivamente dei lavoratori che operano sull’ultimoimpalcato.", "La distanza tra due montanti consecutivi non deve essere superiore a m 3,60; può essere consentita una maggioredistanza quando ciò sia richiesto da evidenti motivi di esercizio del cantiere, purché, in tale caso, la sicurezza delponteggio risulti da un progetto redatto da un ingegnere o architetto corredato dai relativi calcoli di stabilità.", "Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani diponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari efficacia.inoizilan S• aAnrzt.i o1n2i5 p, ceor .i 1 d, a2t,o 3r:i adri rleasvtoor doa e d iu de iar iqguenatttir o mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaSP • Art. 125, co. 4, 5, 6: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]Richiami all’Art. 125:- Art. 138, co. 5, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 126 - Parapetti", "text": "1. Gli impalcati e ponti di servizio, le passerelle, le andatoie, che siano posti ad un’altezza maggiore di 2 metri,devono essere provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in buono stato di conservazione.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i6 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSQUOTA Pagina 87 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81Richiami all’Art. 126:- Art. 138, co. 5, lett. b) - Art. 138, co. 5, lett. c) - ALL. XVIII, punto 2.1.5.1", "sections": [ "Gli impalcati e ponti di servizio, le passerelle, le andatoie, che siano posti ad un’altezza maggiore di 2 metri,devono essere provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in buono stato di conservazione.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i6 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSQUOTA Pagina 87 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81Richiami all’Art. 126:- Art. 138, co. 5, lett. b) - Art. 138, co. 5, lett. c) - ALL. XVIII, punto", "1" ] }, { "title": "Articolo 127 - Ponti a sbalzo", "text": "1. Nei casi in cui particolari esigenze non permettono l’impiego di ponti normali, possono essere consentiti ponti asbalzo purché la loro costruzione risponda a idonei procedimenti di calcolo e ne garantisca la solidità e la stabilità.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i7 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPSRichiami all’Art. 127:- ALL. XVIII, punto 2.1.6.1", "sections": [ "Nei casi in cui particolari esigenze non permettono l’impiego di ponti normali, possono essere consentiti ponti asbalzo purché la loro costruzione risponda a idonei procedimenti di calcolo e ne garantisca la solidità e la stabilità.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i7 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr io d mireisgie on taim menda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPSRichiami all’Art. 127:- ALL. XVIII, punto", "1" ] }, { "title": "Articolo 128 - Sottoponti", "text": "1. Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza nonsuperiore a m 2,50.2. La costruzione del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per le torri di carico, per i ponti a sbalzo equando vengano eseguiti lavori di manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i8 p, ceor .i 1 d :aatrorreis dtoi lfainvoo rao s eei i mdeirsiig oe natmi menda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPS", "sections": [ "Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza nonsuperiore a m 2,", "La costruzione del sottoponte può essere omessa per i ponti sospesi, per le torri di carico, per i ponti a sbalzo equando vengano eseguiti lavori di manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n2i8 p, ceor .i 1 d :aatrorreis dtoi lfainvoo rao s eei i mdeirsiig oe natmi menda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 129 - Impalcature nelle costruzioni in conglomerato cementizio", "text": "1. Nella esecuzione di opere a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda alla costruzione daterra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseforme per il getto dei pilastriperimetrali, deve essere sistemato, in corrispondenza al piano raggiunto, un regolare ponte di sicurezza a sbalzo,avente larghezza utile di almeno m 1,20.2. Le armature di sostegno del cassero per il getto della successiva soletta o della trave perimetrale, non devonoessere lasciate sporgere dal filo del fabbricato più di 40 centimetri per l’affrancamento della sponda esterna delcassero medesimo. Come sotto ponte può servire l’impalcato o ponte a sbalzo costruito in corrispondenza al pianosottostante.3. In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all’altezza del solaio di coperturadel piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall’alto. Taleprotezione può essere sostituita con una chiusura continua in graticci sul fronte del ponteggio, qualora presenti lestesse garanzie di sicurezza, o con la segregazione dell’area sottostante.inoizilan S• aAnrzt.i o1n2i9 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi ldaav douroe ae iq duairtitgroe nmtie si o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaSP • Art. 129, co. 2, 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]", "sections": [ "Nella esecuzione di opere a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda alla costruzione daterra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseforme per il getto dei pilastriperimetrali, deve essere sistemato, in corrispondenza al piano raggiunto, un regolare ponte di sicurezza a sbalzo,avente larghezza utile di almeno m 1,", "Le armature di sostegno del cassero per il getto della successiva soletta o della trave perimetrale, non devonoessere lasciate sporgere dal filo del fabbricato più di 40 centimetri per l’affrancamento della sponda esterna delcassero medesimo. Come sotto ponte può servire l’impalcato o ponte a sbalzo costruito in corrispondenza al pianosottostante.", "In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all’altezza del solaio di coperturadel piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall’alto. Taleprotezione può essere sostituita con una chiusura continua in graticci sul fronte del ponteggio, qualora presenti lestesse garanzie di sicurezza, o con la segregazione dell’area sottostante.inoizilan S• aAnrzt.i o1n2i9 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi ldaav douroe ae iq duairtitgroe nmtie si o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaSP • Art. 129, co. 2, 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]" ] }, { "title": "Articolo 130 - Andatoie e passerelle", "text": "1. Le andatoie devono avere larghezza non minore di m 0,60, quando siano destinate soltanto al passaggio dilavoratori e di m 1,20, se destinate al trasporto di materiali. La loro pendenza non deve essere maggiore del 50 percento.2. Le andatoie lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole delleandatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i0 p, ceor .i 1 d, a2t oarrir edsit ola svionroo a e d iu dei rmigesein oti a mmenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSSEZIONE V - PONTEGGI FISSI", "sections": [ "Le andatoie devono avere larghezza non minore di m 0,60, quando siano destinate soltanto al passaggio dilavoratori e di m 1,20, se destinate al trasporto di materiali. La loro pendenza non deve essere maggiore del 50 percento.", "Le andatoie lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole delleandatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i0 p, ceor .i 1 d, a2t oarrir edsit ola svionroo a e d iu dei rmigesein oti a mmenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSSEZIONE V - PONTEGGI FISSI" ] }, { "title": "Articolo 131 - Autorizzazione alla costruzione ed all’impiego", "text": "1. La costruzione e l’impiego dei ponteggi realizzati con elementi portanti prefabbricati, metallici o non, sonodisciplinati dalle norme della presente sezione.2. Per ciascun tipo di ponteggio, il fabbricante chiede al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche socialil’autorizzazione alla costruzione ed all’impiego, corredando la domanda di una relazione nella quale devono esserespecificati gli elementi di cui all’articolo seguente.QUOTA Pagina 88 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 813. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in aggiunta all’autorizzazione di cui al comma 2 attesta,a richiesta e a seguito di esame della documentazione tecnica, la rispondenza del ponteggio già autorizzato anchealle Norme UNI EN 12810 e UNI EN 12811 o per i giunti alla Norma UNI EN 74.4. Possono essere autorizzati alla costruzione ed all’impiego ponteggi aventi interasse qualsiasi tra i montanti dellastessa fila a condizione che i risultati adeguatamente verificati delle prove di carico condotte su prototipi significatividegli schemi funzionali garantiscano la sussistenza dei gradi di sicurezza previsti dalle norme di buona tecnica.5. L’autorizzazione è soggetta a rinnovo ogni dieci anni per verificare l’adeguatezza del ponteggio all’evoluzione delprogresso tecnico.6. Chiunque intende impiegare ponteggi deve farsi rilasciare dal fabbricante copia della autorizzazione di cui alcomma 2 e delle istruzioni e schemi elencati al comma 1, lettere d), e), f) e g) dell’articolo 132.7. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali si avvale anche dell’ISPESL per il controllo dellecaratteristiche tecniche dei ponteggi dichiarate dal titolare dell’autorizzazione, attraverso controlli a campione pressole sedi di produzione.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i1 p ceorm i mdaa t6o:r ia drrie lsatvoo srion oe ai dduirei gmeenstii o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 29 del 2010 del 27/08/201 - Oggetto: Capo II, Titolo IV, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. - Quesiti concernenti le norme per la prevenzionedegli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota.Richiami all’Art. 131:- Art. 132, co. 1 - Art. 133, co. 3 - Art. 134, co. 1 - ALL. XVIII, punto 2.2.1.1", "sections": [ "La costruzione e l’impiego dei ponteggi realizzati con elementi portanti prefabbricati, metallici o non, sonodisciplinati dalle norme della presente sezione.", "Per ciascun tipo di ponteggio, il fabbricante chiede al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche socialil’autorizzazione alla costruzione ed all’impiego, corredando la domanda di una relazione nella quale devono esserespecificati gli elementi di cui all’articolo seguente.QUOTA Pagina 88 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n.", "Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in aggiunta all’autorizzazione di cui al comma 2 attesta,a richiesta e a seguito di esame della documentazione tecnica, la rispondenza del ponteggio già autorizzato anchealle Norme UNI EN 12810 e UNI EN 12811 o per i giunti alla Norma UNI EN", "Possono essere autorizzati alla costruzione ed all’impiego ponteggi aventi interasse qualsiasi tra i montanti dellastessa fila a condizione che i risultati adeguatamente verificati delle prove di carico condotte su prototipi significatividegli schemi funzionali garantiscano la sussistenza dei gradi di sicurezza previsti dalle norme di buona tecnica.", "L’autorizzazione è soggetta a rinnovo ogni dieci anni per verificare l’adeguatezza del ponteggio all’evoluzione delprogresso tecnico.", "Chiunque intende impiegare ponteggi deve farsi rilasciare dal fabbricante copia della autorizzazione di cui alcomma 2 e delle istruzioni e schemi elencati al comma 1, lettere d), e), f) e g) dell’articolo", "Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali si avvale anche dell’ISPESL per il controllo dellecaratteristiche tecniche dei ponteggi dichiarate dal titolare dell’autorizzazione, attraverso controlli a campione pressole sedi di produzione.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i1 p ceorm i mdaa t6o:r ia drrie lsatvoo srion oe ai dduirei gmeenstii o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 29 del 2010 del 27/08/201 - Oggetto: Capo II, Titolo IV, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. - Quesiti concernenti le norme per la prevenzionedegli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota.Richiami all’Art. 131:- Art. 132, co. 1 - Art. 133, co. 3 - Art. 134, co. 1 - ALL. XVIII, punto", "1" ] }, { "title": "Articolo 132 - Relazione tecnica", "text": "1. La relazione di cui all’articolo 131 deve contenere:a) descrizione degli elementi che costituiscono il ponteggio, loro dimensioni con le tolleranze ammissibili eschema dell’insieme;b) caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali;c) indicazione delle prove di carico, a cui sono stati sottoposti i vari elementi;d) calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego;e) istruzioni per le prove di carico del ponteggio;f) istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio;g) schemi-tipo di ponteggio con l’indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e dilarghezza degli impalcati per i quali non sussiste l’obbligo del calcolo per ogni singola applicazione.Richiami all’Art. 132:- Art. 131, co. 2 - Art. 131, co. 6", "sections": [ "La relazione di cui all’articolo 131 deve contenere:a) descrizione degli elementi che costituiscono il ponteggio, loro dimensioni con le tolleranze ammissibili eschema dell’insieme;b) caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali;c) indicazione delle prove di carico, a cui sono stati sottoposti i vari elementi;d) calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego;e) istruzioni per le prove di carico del ponteggio;f) istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio;g) schemi-tipo di ponteggio con l’indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e dilarghezza degli impalcati per i quali non sussiste l’obbligo del calcolo per ogni singola applicazione.Richiami all’Art. 132:- Art. 131, co. 2 - Art. 131, co. 6" ] }, { "title": "Articolo 133 - Progetto", "text": "1. I ponteggi di altezza superiore a 20 metri e quelli per i quali nella relazione di calcolo non sono disponibili lespecifiche configurazioni strutturali utilizzate con i relativi schemi di impiego, nonché le altre opere provvisionali,costituite da elementi metallici o non, oppure di notevole importanza e complessità in rapporto alle loro dimensionied ai sovraccarichi, devono essere eretti in base ad un progetto comprendente:a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell’autorizzazione ministeriale;b) disegno esecutivo.2. Dal progetto, che deve essere firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all’esercizio dellaprofessione, deve risultare quanto occorre per definire il ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni edell’esecuzione.3. Copia dell’autorizzazione ministeriale di cui all’articolo 131 e copia del progetto e dei disegni esecutivi devonoessere tenute ed esibite, a richiesta degli organi di vigilanza, nei cantieri in cui vengono usati i ponteggi e le opereprovvisionali di cui al comma 1.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 29 del 2010 del 27/08/201 - Oggetto: Capo II, Titolo IV, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. - Quesiti concernenti le norme per la prevenzionedegli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota.QUOTA Pagina 89 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81Richiami all’Art. 133:- ALL. XVIII, punto 3.1.3", "sections": [ "I ponteggi di altezza superiore a 20 metri e quelli per i quali nella relazione di calcolo non sono disponibili lespecifiche configurazioni strutturali utilizzate con i relativi schemi di impiego, nonché le altre opere provvisionali,costituite da elementi metallici o non, oppure di notevole importanza e complessità in rapporto alle loro dimensionied ai sovraccarichi, devono essere eretti in base ad un progetto comprendente:a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell’autorizzazione ministeriale;b) disegno esecutivo.", "Dal progetto, che deve essere firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all’esercizio dellaprofessione, deve risultare quanto occorre per definire il ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni edell’esecuzione.", "Copia dell’autorizzazione ministeriale di cui all’articolo 131 e copia del progetto e dei disegni esecutivi devonoessere tenute ed esibite, a richiesta degli organi di vigilanza, nei cantieri in cui vengono usati i ponteggi e le opereprovvisionali di cui al comma", "inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSCIRCOLARI• Circolare n. 29 del 2010 del 27/08/201 - Oggetto: Capo II, Titolo IV, del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. - Quesiti concernenti le norme per la prevenzionedegli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota.QUOTA Pagina 89 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81Richiami all’Art. 133:- ALL. XVIII, punto", "3" ] }, { "title": "Articolo 134 - Documentazione", "text": "1. Nei cantieri in cui vengono usati ponteggi deve essere tenuta ed esibita, a richiesta degli organi di vigilanza, copiadella documentazione di cui al comma 6 dell’articolo 131 e copia del piano di montaggio, uso e smontaggio(Pi.M.U.S.), in caso di lavori in quota, i cui contenuti sono riportati nell’ALLEGATO XXII del presente Titolo.2. Le eventuali modifiche al ponteggio, che devono essere subito riportate sul disegno, devono restare nell’ambitodello schema-tipo che ha giustificato l’esenzione dall’obbligo del calcolo.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i4 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Nei cantieri in cui vengono usati ponteggi deve essere tenuta ed esibita, a richiesta degli organi di vigilanza, copiadella documentazione di cui al comma 6 dell’articolo 131 e copia del piano di montaggio, uso e smontaggio(Pi.M.U.S.), in caso di lavori in quota, i cui contenuti sono riportati nell’ALLEGATO XXII del presente Titolo.", "Le eventuali modifiche al ponteggio, che devono essere subito riportate sul disegno, devono restare nell’ambitodello schema-tipo che ha giustificato l’esenzione dall’obbligo del calcolo.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i4 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 135 - Marchio del fabbricante", "text": "1. Gli elementi dei ponteggi devono portare impressi, a rilievo o ad incisione, e comunque in modo visibile edindelebile il marchio del fabbricante.", "sections": [ "Gli elementi dei ponteggi devono portare impressi, a rilievo o ad incisione, e comunque in modo visibile edindelebile il marchio del fabbricante." ] }, { "title": "Articolo 136 - Montaggio e smontaggio", "text": "1. Nei lavori in quota il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio,uso e smontaggio (Pi.M.U.S.), in funzione della complessità del ponteggio scelto, con la valutazione delle condizionidi sicurezza realizzate attraverso l’adozione degli specifici sistemi utilizzati nella particolare realizzazione e inciascuna fase di lavoro prevista. Tale piano può assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integratoda istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio, ed è messo a disposizione delpreposto addetto alla sorveglianza e dei lavoratori interessati.2. Nel serraggio di più aste concorrenti in un nodo i giunti devono essere collocati strettamente l’uno vicino all’altro.3. Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti, di cui uno può fare parte del parapetto.4. Il datore di lavoro assicura che:a) lo scivolamento degli elementi di appoggio di un ponteggio è impedito tramite fissaggio su una superficie diappoggio, o con un dispositivo antiscivolo, oppure con qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente;b) i piani di posa dei predetti elementi di appoggio hanno una capacità portante sufficiente;c) il ponteggio è stabile;d) lettera soppressa dall’art. 80 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106e) le dimensioni, la forma e la disposizione degli impalcati di un ponteggio sono idonee alla natura del lavoro daeseguire, adeguate ai carichi da sopportare e tali da consentire un’esecuzione dei lavori e una circolazionesicure;f) il montaggio degli impalcati dei ponteggi è tale da impedire lo spostamento degli elementi componenti durantel’uso, nonché la presenza di spazi vuoti pericolosi fra gli elementi che costituiscono gli impalcati e i dispositiviverticali di protezione collettiva contro le cadute.5. Il datore di lavoro provvede ad evidenziare le parti di ponteggio non pronte per l’uso, in particolare durante leoperazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione, mediante segnaletica di avvertimento di pericolo generico edelimitandole con elementi materiali che impediscono l’accesso alla zona di pericolo, ai sensi del Titolo V.6. Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la diretta sorveglianza di unpreposto, a regola d’arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazioneadeguata e mirata alle operazioni previste.7. La formazione di cui al comma 6 ha carattere teorico-pratico e deve riguardare:a) la comprensione del piano di montaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio;b) la sicurezza durante le operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio con riferimentoalla legislazione vigente;c) le misure di prevenzione dei rischi di caduta di persone o di oggetti;d) le misure di sicurezza in caso di cambiamento delle condizioni meteorologiche pregiudizievoli alla sicurezzadel ponteggio;e) le condizioni di carico ammissibile;f) qualsiasi altro rischio che le suddette operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione possonocomportare.8. I soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità dei corsi sono riportati nell’ALLEGATOXXI.QUOTA Pagina 90 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81inoizilan S• aAnrzt.i o1n3i6 p, ceor .i 1 d, a2t,o 3r,i 4d,i 5la, v6o: raor ree si tdoi driag ednutei a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaP • Art. 136, co. 7, 8: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]SINTERPELLI• INTERPELLO N. 16/2015 del 29/12/2015 - I requisiti di formazione del preposto alla sorveglianza dei ponteggiRichiami all’Art. 136:- ALL. XXI, parte II", "sections": [ "Nei lavori in quota il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio,uso e smontaggio (Pi.M.U.S.), in funzione della complessità del ponteggio scelto, con la valutazione delle condizionidi sicurezza realizzate attraverso l’adozione degli specifici sistemi utilizzati nella particolare realizzazione e inciascuna fase di lavoro prevista. Tale piano può assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integratoda istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio, ed è messo a disposizione delpreposto addetto alla sorveglianza e dei lavoratori interessati.", "Nel serraggio di più aste concorrenti in un nodo i giunti devono essere collocati strettamente l’uno vicino all’altro.", "Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti, di cui uno può fare parte del parapetto.", "Il datore di lavoro assicura che:a) lo scivolamento degli elementi di appoggio di un ponteggio è impedito tramite fissaggio su una superficie diappoggio, o con un dispositivo antiscivolo, oppure con qualsiasi altra soluzione di efficacia equivalente;b) i piani di posa dei predetti elementi di appoggio hanno una capacità portante sufficiente;c) il ponteggio è stabile;d) lettera soppressa dall’art. 80 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106e) le dimensioni, la forma e la disposizione degli impalcati di un ponteggio sono idonee alla natura del lavoro daeseguire, adeguate ai carichi da sopportare e tali da consentire un’esecuzione dei lavori e una circolazionesicure;f) il montaggio degli impalcati dei ponteggi è tale da impedire lo spostamento degli elementi componenti durantel’uso, nonché la presenza di spazi vuoti pericolosi fra gli elementi che costituiscono gli impalcati e i dispositiviverticali di protezione collettiva contro le cadute.", "Il datore di lavoro provvede ad evidenziare le parti di ponteggio non pronte per l’uso, in particolare durante leoperazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione, mediante segnaletica di avvertimento di pericolo generico edelimitandole con elementi materiali che impediscono l’accesso alla zona di pericolo, ai sensi del Titolo V.", "Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la diretta sorveglianza di unpreposto, a regola d’arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazioneadeguata e mirata alle operazioni previste.", "La formazione di cui al comma 6 ha carattere teorico-pratico e deve riguardare:a) la comprensione del piano di montaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio;b) la sicurezza durante le operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione del ponteggio con riferimentoalla legislazione vigente;c) le misure di prevenzione dei rischi di caduta di persone o di oggetti;d) le misure di sicurezza in caso di cambiamento delle condizioni meteorologiche pregiudizievoli alla sicurezzadel ponteggio;e) le condizioni di carico ammissibile;f) qualsiasi altro rischio che le suddette operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione possonocomportare.", "I soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità dei corsi sono riportati nell’ALLEGATOXXI.QUOTA Pagina 90 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81inoizilan S• aAnrzt.i o1n3i6 p, ceor .i 1 d, a2t,o 3r,i 4d,i 5la, v6o: raor ree si tdoi driag ednutei a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaP • Art. 136, co. 7, 8: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]SINTERPELLI• INTERPELLO N. 16/2015 del 29/12/2015 - I requisiti di formazione del preposto alla sorveglianza dei ponteggiRichiami all’Art. 136:- ALL. XXI, parte II" ] }, { "title": "Articolo 137 - Manutenzione e revisione", "text": "1. Il preposto, ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavorodeve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e deicontroventi, curando l’eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti.2. I vari elementi metallici devono essere difesi dagli agenti nocivi esterni con idonei sistemi di protezione.noiznaSilaneP i S• aAnrzt.i o1n3i7 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid 1a3 8d a 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]", "sections": [ "Il preposto, ad intervalli periodici o dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione di lavorodeve assicurarsi della verticalità dei montanti, del giusto serraggio dei giunti, della efficienza degli ancoraggi e deicontroventi, curando l’eventuale sostituzione o il rinforzo di elementi inefficienti.", "I vari elementi metallici devono essere difesi dagli agenti nocivi esterni con idonei sistemi di protezione.noiznaSilaneP i S• aAnrzt.i o1n3i7 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid 1a3 8d a 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]" ] }, { "title": "Articolo 138 - Norme particolari", "text": "1. Le tavole che costituiscono l’impalcato devono essere fissate in modo che non possano scivolare sui traversimetallici.2. È consentito un distacco delle tavole del piano di calpestio dalla muratura non superiore a 20 centimetri.3. È fatto divieto di gettare dall’alto gli elementi del ponteggio.4. È fatto divieto di salire e scendere lungo i montanti.5. Per i ponteggi di cui alla presente sezione valgono, in quanto applicabili, le disposizioni relative ai ponteggi inlegno. Sono ammesse deroghe:a) alla disposizione di cui all’articolo 125, comma 4, a condizione che l’altezza dei montanti superi di almeno 1metro l’ultimo impalcato;b) alla disposizione di cui all’articolo 126, comma 1, a condizione che l’altezza del parapetto sia non inferiore a95 cm rispetto al piano di calpestio;c) alla disposizione di cui all’articolo 126, comma 1, a condizione che l’altezza del fermapiede sia non inferiore a15 cm rispetto al piano di calpestio;d) lettera soppressa dall’art. 82 del D.Lgs. 05 agosto 2009, n. 106Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiinoizilan • Art. 138, co. 1, 2, 3, 4: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]naeP Sanzioni per i lavoratori autonomiS• Art. 138, co. 3, 4: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 160, co. 1, lett. c)]Richiami all’Art. 138:- ALL. XIX, punto 2SEZIONE VI - PONTEGGI MOVIBILI", "sections": [ "Le tavole che costituiscono l’impalcato devono essere fissate in modo che non possano scivolare sui traversimetallici.", "È consentito un distacco delle tavole del piano di calpestio dalla muratura non superiore a 20 centimetri.", "È fatto divieto di gettare dall’alto gli elementi del ponteggio.", "È fatto divieto di salire e scendere lungo i montanti.", "Per i ponteggi di cui alla presente sezione valgono, in quanto applicabili, le disposizioni relative ai ponteggi inlegno. Sono ammesse deroghe:a) alla disposizione di cui all’articolo 125, comma 4, a condizione che l’altezza dei montanti superi di almeno 1metro l’ultimo impalcato;b) alla disposizione di cui all’articolo 126, comma 1, a condizione che l’altezza del parapetto sia non inferiore a95 cm rispetto al piano di calpestio;c) alla disposizione di cui all’articolo 126, comma 1, a condizione che l’altezza del fermapiede sia non inferiore a15 cm rispetto al piano di calpestio;d) lettera soppressa dall’art. 82 del D.Lgs. 05 agosto 2009, n. 106Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiinoizilan • Art. 138, co. 1, 2, 3, 4: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]naeP Sanzioni per i lavoratori autonomiS• Art. 138, co. 3, 4: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 160, co. 1, lett. c)]Richiami all’Art. 138:- ALL. XIX, punto 2SEZIONE VI - PONTEGGI MOVIBILI" ] }, { "title": "Articolo 139 - Ponti su cavalletti", "text": "1. I ponti su cavalletti non devono aver altezza superiore a metri 2 e non devono essere montati sugli impalcati deiponteggi. I ponti su cavalletti devono essere conformi ai requisiti specifici indicati nel punto 2.2.2. dell’Allegato XVIII.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i9 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "I ponti su cavalletti non devono aver altezza superiore a metri 2 e non devono essere montati sugli impalcati deiponteggi. I ponti su cavalletti devono essere conformi ai requisiti specifici indicati nel punto", "dell’Allegato XVIII.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n3i9 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 140 - Ponti su ruote a torre", "text": "1. I ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed alleoscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo che non possanoessere ribaltati.2. Il piano di scorrimento delle ruote deve risultare livellato; il carico del ponte sul terreno deve essere138 Commento personale: la sanzione più corretta per la violazione del comma 1 sembra essere a carico del preposto, prevista dall’art. 19, comma 1, lett. f) pernon avere segnalato tempestivamente al datore di lavoro le deficienze delle attrezzature di lavoro, con particolare riferimento ai controlli sui ponteggi previstedal citato comma.QUOTA Pagina 91 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente.3. Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o con sistemi equivalenti.In ogni caso dispositivi appropriati devono impedire lo spostamento involontario dei ponti su ruote durantel’esecuzione dei lavori in quota.4. I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; è ammessa deroga a tale obbligoper i ponti su ruote a torre conformi all’ALLEGATO XXIII.5. La verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello o con pendolino.6. I ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di contatto, non devono essere spostati quando su diessi si trovano lavoratori o carichi.inoizilan S• aAnrzt.i o1n4i0 p, ceor .i 1 d, a2t,o 4r,i 5d ie l6a:v oarrore es tio d siirniog ean dtiu e mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]neaP • Art. 140, co. 3: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]SSEZIONE VII - COSTRUZIONI EDILIZIE", "sections": [ "I ponti su ruote devono avere base ampia in modo da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed alleoscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento e in modo che non possanoessere ribaltati.", "Il piano di scorrimento delle ruote deve risultare livellato; il carico del ponte sul terreno deve essere138 Commento personale: la sanzione più corretta per la violazione del comma 1 sembra essere a carico del preposto, prevista dall’art. 19, comma 1, lett. f) pernon avere segnalato tempestivamente al datore di lavoro le deficienze delle attrezzature di lavoro, con particolare riferimento ai controlli sui ponteggi previstedal citato comma.QUOTA Pagina 91 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81opportunamente ripartito con tavoloni o altro mezzo equivalente.", "Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con cunei dalle due parti o con sistemi equivalenti.In ogni caso dispositivi appropriati devono impedire lo spostamento involontario dei ponti su ruote durantel’esecuzione dei lavori in quota.", "I ponti su ruote devono essere ancorati alla costruzione almeno ogni due piani; è ammessa deroga a tale obbligoper i ponti su ruote a torre conformi all’ALLEGATO XXIII.", "La verticalità dei ponti su ruote deve essere controllata con livello o con pendolino.", "I ponti, esclusi quelli usati nei lavori per le linee elettriche di contatto, non devono essere spostati quando su diessi si trovano lavoratori o carichi.inoizilan S• aAnrzt.i o1n4i0 p, ceor .i 1 d, a2t,o 4r,i 5d ie l6a:v oarrore es tio d siirniog ean dtiu e mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]neaP • Art. 140, co. 3: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]SSEZIONE VII - COSTRUZIONI EDILIZIE" ] }, { "title": "Articolo 141 - Strutture speciali", "text": "1. Durante la costruzione o il consolidamento di cornicioni di gronda e di opere sporgenti dai muri, devono essereadottate precauzioni per impedirne la caduta, ponendo armature provvisorie atte a sostenerle fino a che la stabilitàdell’opera sia completamente assicurata.inoiznaneil S• aAnrzt.i o1n4i1 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Durante la costruzione o il consolidamento di cornicioni di gronda e di opere sporgenti dai muri, devono essereadottate precauzioni per impedirne la caduta, ponendo armature provvisorie atte a sostenerle fino a che la stabilitàdell’opera sia completamente assicurata.inoiznaneil S• aAnrzt.i o1n4i1 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 142 - Costruzioni di archi, volte e simili", "text": "1. Le armature provvisorie per la esecuzione di manufatti, quali archi, volte, architravi, piattabande, solai, scale e diqualsiasi altra opera sporgente dal muro, in cemento armato o in muratura di ogni genere, devono essere costruitein modo da assicurare, in ogni fase del lavoro, la necessaria solidità e con modalità tali da consentire, a getto ocostruzione ultimata, il loro progressivo abbassamento e disarmo.2. Le armature provvisorie per grandi opere, come centine per ponti ad arco, per coperture ad ampia luce e simili,che non rientrino negli schemi di uso corrente, devono essere eseguite su progetto redatto da un ingegnere oarchitetto, corredato dai relativi calcoli di stabilità.3. I disegni esecutivi, firmati dal progettista di cui al comma precedente, devono essere esibiti sul posto di lavoro arichiesta degli organi di vigilanza.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i2 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSRichiami all’Art. 142:- Art. 143, co. 1 - Art. 145, co. 1", "sections": [ "Le armature provvisorie per la esecuzione di manufatti, quali archi, volte, architravi, piattabande, solai, scale e diqualsiasi altra opera sporgente dal muro, in cemento armato o in muratura di ogni genere, devono essere costruitein modo da assicurare, in ogni fase del lavoro, la necessaria solidità e con modalità tali da consentire, a getto ocostruzione ultimata, il loro progressivo abbassamento e disarmo.", "Le armature provvisorie per grandi opere, come centine per ponti ad arco, per coperture ad ampia luce e simili,che non rientrino negli schemi di uso corrente, devono essere eseguite su progetto redatto da un ingegnere oarchitetto, corredato dai relativi calcoli di stabilità.", "I disegni esecutivi, firmati dal progettista di cui al comma precedente, devono essere esibiti sul posto di lavoro arichiesta degli organi di vigilanza.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i2 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSRichiami all’Art. 142:- Art. 143, co. 1 - Art. 145, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 143 - Posa delle armature e delle centine", "text": "1. Prima della posa delle armature e delle centine di sostegno delle opere di cui all’articolo precedente, è fatto obbligodi assicurarsi della resistenza del terreno o delle strutture sulle quali esse debbono poggiare, in modo da prevenirecedimenti delle armature stesse o delle strutture sottostanti, con particolare riguardo a possibili degradazioni perpresenza d’acqua.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Prima della posa delle armature e delle centine di sostegno delle opere di cui all’articolo precedente, è fatto obbligodi assicurarsi della resistenza del terreno o delle strutture sulle quali esse debbono poggiare, in modo da prevenirecedimenti delle armature stesse o delle strutture sottostanti, con particolare riguardo a possibili degradazioni perpresenza d’acqua.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 144 - Resistenza delle armature", "text": "1. Le armature devono sopportare con sicurezza, oltre il peso delle strutture, anche quello delle persone e deisovraccarichi eventuali, nonché le sollecitazioni dinamiche che possano dar luogo a vibrazioni durante l’esecuzionedei lavori e quelle prodotte dalla spinta del vento e dell’acqua.2. Il carico gravante al piede dei puntelli di sostegno deve essere opportunamente distribuito.QUOTA Pagina 92 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i4 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Le armature devono sopportare con sicurezza, oltre il peso delle strutture, anche quello delle persone e deisovraccarichi eventuali, nonché le sollecitazioni dinamiche che possano dar luogo a vibrazioni durante l’esecuzionedei lavori e quelle prodotte dalla spinta del vento e dell’acqua.", "Il carico gravante al piede dei puntelli di sostegno deve essere opportunamente distribuito.QUOTA Pagina 92 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i4 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 145 - Disarmo delle armature", "text": "1. Il disarmo delle armature provvisorie di cui al comma 2 dell’articolo 142 deve essere effettuato con cautela dailavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste sotto la diretta sorveglianzadel capo cantiere e sempre dopo che il direttore dei lavori ne abbia data l’autorizzazione.2. È fatto divieto di disarmare qualsiasi tipo di armatura di sostegno quando sulle strutture insistano carichi accidentalie temporanei.3. Nel disarmo delle armature delle opere in calcestruzzo devono essere adottate le misure precauzionali previstedalle norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio.inoizilan S• aAnrzt.i o1n4i5 p, ceor .i 1 d, a2t:o arir rdeis tloa vfoinroo ae si edi imriegsein ot ia mmenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 145, co. 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]S", "sections": [ "Il disarmo delle armature provvisorie di cui al comma 2 dell’articolo 142 deve essere effettuato con cautela dailavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste sotto la diretta sorveglianzadel capo cantiere e sempre dopo che il direttore dei lavori ne abbia data l’autorizzazione.", "È fatto divieto di disarmare qualsiasi tipo di armatura di sostegno quando sulle strutture insistano carichi accidentalie temporanei.", "Nel disarmo delle armature delle opere in calcestruzzo devono essere adottate le misure precauzionali previstedalle norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio.inoizilan S• aAnrzt.i o1n4i5 p, ceor .i 1 d, a2t:o arir rdeis tloa vfoinroo ae si edi imriegsein ot ia mmenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 145, co. 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]S" ] }, { "title": "Articolo 146 - Difesa delle aperture", "text": "1. Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale parapetto e datavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore aquella del piano di calpestio dei ponti di servizio.2. Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di materiali o di persone, un lato del parapetto può esserecostituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere aperta soltanto per il tempo necessario alpassaggio.3. Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50 devono esseremunite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire lacaduta di persone.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i6 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale parapetto e datavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore aquella del piano di calpestio dei ponti di servizio.", "Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di materiali o di persone, un lato del parapetto può esserecostituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere aperta soltanto per il tempo necessario alpassaggio.", "Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50 devono esseremunite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire lacaduta di persone.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i6 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 147 - Scale in muratura", "text": "1. Lungo le rampe ed i pianerottoli delle scale fisse in costruzione, fino alla posa in opera delle ringhiere, devonoessere tenuti parapetti normali con tavole fermapiede fissati rigidamente a strutture resistenti.2. Il vano-scala deve essere coperto con una robusta impalcatura posta all’altezza del pavimento del primo piano adifesa delle persone transitanti al piano terreno contro la caduta dei materiali.3. Sulle rampe delle scale in costruzione ancora mancanti di gradini, qualora non siano sbarrate per impedirvi iltransito, devono essere fissati intavolati larghi almeno 60 centimetri, sui quali devono essere applicatitrasversalmente listelli di legno posti a distanza non superiore a 40 centimetri.inoizilan S• aAnrzt.i o1n4i7 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi ldaav douroe ae iq duairtitgroe nmtie si o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaP • Art. 147, co. 2 e 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]S", "sections": [ "Lungo le rampe ed i pianerottoli delle scale fisse in costruzione, fino alla posa in opera delle ringhiere, devonoessere tenuti parapetti normali con tavole fermapiede fissati rigidamente a strutture resistenti.", "Il vano-scala deve essere coperto con una robusta impalcatura posta all’altezza del pavimento del primo piano adifesa delle persone transitanti al piano terreno contro la caduta dei materiali.", "Sulle rampe delle scale in costruzione ancora mancanti di gradini, qualora non siano sbarrate per impedirvi iltransito, devono essere fissati intavolati larghi almeno 60 centimetri, sui quali devono essere applicatitrasversalmente listelli di legno posti a distanza non superiore a 40 centimetri.inoizilan S• aAnrzt.i o1n4i7 p, ceor .i 1 d:a atrorreis dtoi ldaav douroe ae iq duairtitgroe nmtie si o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]neaP • Art. 147, co. 2 e 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]S" ] }, { "title": "Articolo 148 - Lavori speciali", "text": "1. Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l’obbligo dipredisporre misure di protezione collettiva, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente persostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego.2. Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire laincolumità delle persone addette, disponendo, a seconda dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo usodi idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i8 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 6/2019 del 15/07/2019 - Chiarimenti in merito l’obbligo di cui art. 148 comma 1 del D.Lgs. 81/2008.QUOTA Pagina 93 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l’obbligo dipredisporre misure di protezione collettiva, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente persostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego.", "Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire laincolumità delle persone addette, disponendo, a seconda dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo usodi idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i8 p: earr rie dstaot ofirnio d ai lsaevi omreos ei oi daimrimgeenndtia da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 159, co. 2, lett. a)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 6/2019 del 15/07/2019 - Chiarimenti in merito l’obbligo di cui art. 148 comma 1 del D.Lgs. 81/", "QUOTA Pagina 93 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 149 - Paratoie e cassoni", "text": "1. Paratoie e cassoni devono essere:a) ben costruiti, con materiali appropriati e solidi dotati di resistenza sufficiente;b) provvisti dall’attrezzatura adeguata per consentire ai lavoratori di ripararsi in caso di irruzione d’acqua e dimateriali.2. La costruzione, la sistemazione, la trasformazione o lo smantellamento di una paratoia o di un cassone devonoessere effettuati soltanto sotto la diretta sorveglianza di un preposto.3. Il datore di lavoro assicura che le paratoie e i cassoni vengano ispezionati ad intervalli regolari.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i9 p aerrr ei sdtoa tsoinrio dai dlauveo mroe sei io daimrimgeenntdia da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSSEZIONE VIII - DEMOLIZIONI", "sections": [ "Paratoie e cassoni devono essere:a) ben costruiti, con materiali appropriati e solidi dotati di resistenza sufficiente;b) provvisti dall’attrezzatura adeguata per consentire ai lavoratori di ripararsi in caso di irruzione d’acqua e dimateriali.", "La costruzione, la sistemazione, la trasformazione o lo smantellamento di una paratoia o di un cassone devonoessere effettuati soltanto sotto la diretta sorveglianza di un preposto.", "Il datore di lavoro assicura che le paratoie e i cassoni vengano ispezionati ad intervalli regolari.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n4i9 p aerrr ei sdtoa tsoinrio dai dlauveo mroe sei io daimrimgeenntdia da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPSSEZIONE VIII - DEMOLIZIONI" ] }, { "title": "Articolo 150 - Rafforzamento delle strutture", "text": "1. Prima dell’inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazionee di stabilità delle varie strutture da demolire.2. In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamentonecessarie ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i0 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Prima dell’inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazionee di stabilità delle varie strutture da demolire.", "In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamentonecessarie ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i0 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od iarmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 151 - Ordine delle demolizioni", "text": "1. I lavori di demolizione devono procedere con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianzadi un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e diquelle eventuali adiacenti.2. La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto di quantoindicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.noiznaSilaneP i S•• aAAnrrztt..i o11n55i11 p,, cceoor ..i 12 d::a aatrrorrreeiss dttooi ldsaianv odo uraoe d aeu ieq dumairetitsgrio eo nm atiem smi oe nadmam dean 6d1a4 d,2a5 1 a.2 22.84,5570, 0a2 5 e.8u9r6o, 8[A4 retu. r1o5 9[A, crot.. 125, 9le, tct.o c. )2], lett. b)]", "sections": [ "I lavori di demolizione devono procedere con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianzadi un preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e diquelle eventuali adiacenti.", "La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto di quantoindicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.noiznaSilaneP i S•• aAAnrrztt..i o11n55i11 p,, cceoor ..i 12 d::a aatrrorrreeiss dttooi ldsaianv odo uraoe d aeu ieq dumairetitsgrio eo nm atiem smi oe nadmam dean 6d1a4 d,2a5 1 a.2", "84,5570, 0a2 5 e.8u9r6o, 8[A4 retu. r1o5 9[A, crot.. 125, 9le, tct.o c. )2], lett. b)]" ] }, { "title": "Articolo 152 - Misure di sicurezza", "text": "1. La demolizione dei muri effettuata con attrezzature manuali deve essere fatta servendosi di ponti di servizioindipendenti dall’opera in demolizione.2. È vietato lavorare e fare lavorare gli operai sui muri in demolizione.3. Gli obblighi di cui ai commi 1 e 2 non sussistono quando trattasi di muri di altezza inferiore ai due metri.Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiinoizilan • Art. 152, co. 1, e 2: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]naeP Sanzioni per i lavoratori autonomiS• Art. 152, co. 2: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 160, co. 1, lett. c)]", "sections": [ "La demolizione dei muri effettuata con attrezzature manuali deve essere fatta servendosi di ponti di servizioindipendenti dall’opera in demolizione.", "È vietato lavorare e fare lavorare gli operai sui muri in demolizione.", "Gli obblighi di cui ai commi 1 e 2 non sussistono quando trattasi di muri di altezza inferiore ai due metri.Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentiinoizilan • Art. 152, co. 1, e 2: arresto da due a quattro mesi o ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]naeP Sanzioni per i lavoratori autonomiS• Art. 152, co. 2: arresto fino a un mese o ammenda da 245,70 a 737,10 euro [Art. 160, co. 1, lett. c)]" ] }, { "title": "Articolo 153 - Convogliamento del materiale di demolizione", "text": "1. Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall’alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato inappositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di due metri dal livello del piano diraccolta.2. I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo; gli eventualiraccordi devono essere adeguatamente rinforzati.3. L’imboccatura superiore del canale deve essere realizzata in modo che non possano cadervi accidentalmentepersone.4. Ove sia costituito da elementi pesanti od ingombranti, il materiale di demolizione deve essere calato a terra conmezzi idonei.QUOTA Pagina 94 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 815. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua lemurature ed i materiali di risulta.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od airmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall’alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato inappositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di due metri dal livello del piano diraccolta.", "I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo; gli eventualiraccordi devono essere adeguatamente rinforzati.", "L’imboccatura superiore del canale deve essere realizzata in modo che non possano cadervi accidentalmentepersone.", "Ove sia costituito da elementi pesanti od ingombranti, il materiale di demolizione deve essere calato a terra conmezzi idonei.QUOTA Pagina 94 di 184 TITOLO IV - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI D.Lgs. 09 aprile 2008 n.", "Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua lemurature ed i materiali di risulta.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i3 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od airmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 154 - Sbarramento della zona di demolizione", "text": "1. Nella zona sottostante la demolizione deve essere vietata la sosta ed il transito, delimitando la zona stessa conappositi sbarramenti.2. L’accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento ed il trasporto del materiale accumulato deve essereconsentito soltanto dopo che sia stato sospeso lo scarico dall’alto.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i4 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr doi mriegsein oti a mmenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS", "sections": [ "Nella zona sottostante la demolizione deve essere vietata la sosta ed il transito, delimitando la zona stessa conappositi sbarramenti.", "L’accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento ed il trasporto del materiale accumulato deve essereconsentito soltanto dopo che sia stato sospeso lo scarico dall’alto.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i4 p: earr rie dstaot odrai ddui ela av qouroa tetr doi mriegsein oti a mmenda da", "228,50 a", "896,84 euro [Art. 159, co. 2, lett. b)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 155 - Demolizione per rovesciamento", "text": "1. Salvo l’osservanza delle Leggi e dei Regolamenti speciali e locali, la demolizione di parti di strutture aventi altezzasul terreno non superiore a 5 metri può essere effettuata mediante rovesciamento per trazione o per spinta.2. La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essere eseguita soltantosu elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione in modo da non determinarecrolli intempestivi o non previsti di altre parti.3. Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione da distanzanon minore di una volta e mezzo l’altezza del muro o della struttura da abbattere e allontanamento degli operai dallazona interessata.4. Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza non superiore a 3 metri,con l’ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.5. Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture o di grossiblocchi possano derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti pericolose per i lavoratori addetti.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i5 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od airmigmeenntid a da 614,25 a 2.457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS", "sections": [ "Salvo l’osservanza delle Leggi e dei Regolamenti speciali e locali, la demolizione di parti di strutture aventi altezzasul terreno non superiore a 5 metri può essere effettuata mediante rovesciamento per trazione o per spinta.", "La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essere eseguita soltantosu elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione in modo da non determinarecrolli intempestivi o non previsti di altre parti.", "Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione da distanzanon minore di una volta e mezzo l’altezza del muro o della struttura da abbattere e allontanamento degli operai dallazona interessata.", "Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza non superiore a 3 metri,con l’ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.", "Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture o di grossiblocchi possano derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti pericolose per i lavoratori addetti.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n5i5 p: earr rie dstaot osrini od ia ldauveo rmoe es ii od airmigmeenntid a da 614,25 a", "457,02 euro [Art. 159, co. 2, lett. c)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 156 - Verifiche", "text": "1. Il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultiva permanente, puòstabilire l’obbligo di sottoporre a verifiche ponteggi e attrezzature per costruzioni, stabilendo le modalità e l’organotecnico incaricato.Richiami al Titolo IV, Capo II:- Art. 105, co. 1 - Art. 106, co. 1 - Art. 107, co. 1", "sections": [ "Il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultiva permanente, puòstabilire l’obbligo di sottoporre a verifiche ponteggi e attrezzature per costruzioni, stabilendo le modalità e l’organotecnico incaricato.Richiami al Titolo IV, Capo II:- Art. 105, co. 1 - Art. 106, co. 1 - Art. 107, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 157 - Sanzioni per i committenti e i responsabili dei lavori", "text": "1. Il committente o il responsabile dei lavori sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione dell’articolo 90,commi 3, 4 e 5;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione dell’articolo90, comma 9, lettera a), 93, comma 2, e 100, comma 6-bis;c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro per la violazione degli articoli 90, commi7 e 9, lettera c), 101, comma 1, primo periodo.", "sections": [ "Il committente o il responsabile dei lavori sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione dell’articolo 90,commi 3, 4 e 5;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione dell’articolo90, comma 9, lettera a), 93, comma 2, e 100, comma 6-bis;c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro per la violazione degli articoli 90, commi7 e 9, lettera c), 101, comma 1, primo periodo." ] }, { "title": "Articolo 158 - Sanzioni per i coordinatori", "text": "1. Il coordinatore per la progettazione è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44euro per la violazione dell’articolo 91, comma 1.2. Il coordinatore per l’esecuzione dei lavori è punito:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione dell’articolo 92,comma 1, lettere a), b), c), e) ed f), e 2;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione dell’articolo92, comma 1, lettera d).", "sections": [ "Il coordinatore per la progettazione è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44euro per la violazione dell’articolo 91, comma", "Il coordinatore per l’esecuzione dei lavori è punito:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione dell’articolo 92,comma 1, lettere a), b), c), e) ed f), e 2;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione dell’articolo92, comma 1, lettera d)." ] }, { "title": "Articolo 159 - Sanzioni per i datori di lavoro e i dirigentii", "text": "1. Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per laviolazione dell’articolo 96, comma 1, lettera g); si applica la pena dell’arresto da 4 a 8 mesi o l’ammenda da 2.457,02a 9.828,05 euro se la violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cui l’impresa svolga lavorazioni inpresenza di rischi particolari, individuati in base all’allegato XI; si applica la pena dell’ammenda da 2.457,02 a4.914,03 euro se il piano operativo di sicurezza è redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’allegato XV.2. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione degli articoli 97,comma 1, 100, comma 3, 111, commi 1, lettera a), e 6, 114, comma 1, 117, 118, 121, 122, 126, 128, comma 1,145, commi 1 e 2 e 148;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.228,50 a 5.896,84 euro per la violazione degli articoli108, 112, 119, 123, 125, commi 1, 2 e 3, 127, 129, comma 1, 136, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, 140, comma 3, 147,comma 1, 151, comma 1, 152, commi 1 e 2 e 154;c) con l’arresto sino a due mesi o con l’ammenda da 614,25 a 2.457,02 euro per la violazione degli articoli 96,comma 1, lettere. a), b), c), d), e) ed f), e 97, commi 3 e 3-ter, nonché per la violazione delle disposizioni del CapoII del presente Titolo non altrimenti sanzionate;d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro per la violazione degli articoli 100, comma4, e 101, commi 2 e 3.3. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavorodi cui all’allegato XIII, nella parte relativa alle “Prescrizioni per i servizi igienico-assistenziali a disposizione deilavoratori nei cantieri“, punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6, e nella parte relativa alle “Prescrizioni per i posti di lavoro nei cantieri“per i punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 2,lettera c). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.", "sections": [ "Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per laviolazione dell’articolo 96, comma 1, lettera g); si applica la pena dell’arresto da 4 a 8 mesi o l’ammenda da", "457,02a", "828,05 euro se la violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cui l’impresa svolga lavorazioni inpresenza di rischi particolari, individuati in base all’allegato XI; si applica la pena dell’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro se il piano operativo di sicurezza è redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’allegato XV.", "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione degli articoli 97,comma 1, 100, comma 3, 111, commi 1, lettera a), e 6, 114, comma 1, 117, 118, 121, 122, 126, 128, comma 1,145, commi 1 e 2 e 148;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da", "228,50 a", "896,84 euro per la violazione degli articoli108, 112, 119, 123, 125, commi 1, 2 e 3, 127, 129, comma 1, 136, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, 140, comma 3, 147,comma 1, 151, comma 1, 152, commi 1 e 2 e 154;c) con l’arresto sino a due mesi o con l’ammenda da 614,25 a", "457,02 euro per la violazione degli articoli 96,comma 1, lettere. a), b), c), d), e) ed f), e 97, commi 3 e 3-ter, nonché per la violazione delle disposizioni del CapoII del presente Titolo non altrimenti sanzionate;d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro per la violazione degli articoli 100, comma4, e 101, commi 2 e", "La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi ai luoghi di lavorodi cui all’allegato XIII, nella parte relativa alle “Prescrizioni per i servizi igienico-assistenziali a disposizione deilavoratori nei cantieri“, punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6, e nella parte relativa alle “Prescrizioni per i posti di lavoro nei cantieri“per i punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 2,lettera c). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati." ] }, { "title": "Articolo 160 - Sanzioni per i lavoratori autonomi", "text": "1. I lavoratori autonomi sono puniti:a) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro per la violazione dell’articolo 100,comma 3;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 368,56 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 94;c) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 737,10 euro per la violazione degli articoli 124, 138,commi 3 e 4 e 152, comma 2.Richiami al Titolo IV:- Art. 55, co. 2, lett. c) - Art. 292, co. 1 - ALL. XIV", "sections": [ "I lavoratori autonomi sono puniti:a) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 491,40 a", "965,61 euro per la violazione dell’articolo 100,comma 3;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 368,56 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 94;c) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 737,10 euro per la violazione degli articoli 124, 138,commi 3 e 4 e 152, comma", "Richiami al Titolo IV:- Art. 55, co. 2, lett. c) - Art. 292, co. 1 - ALL. XIV" ] }, { "title": "Articolo 161 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente Titolo stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro.2. Le disposizioni del presente decreto non si applicano alla segnaletica impiegata per regolare il traffico stradale,ferroviario, fluviale, marittimo ed aereo.2 bis. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, con decreto dei Ministeri dellavoro, della salute e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti, acquisito il parere della Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite leorganizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, è emanato il regolamento perl’individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alleattività lavorative che si svolgano in presenza di traffico veicolare.DECRETI ATTUATIVI• DECRETO INTERMINISTERIALE 22 gennaio 2019 Individuazione della procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradaledestinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolareINTERPELLI• INTERPELLO N. 15/2014 del 11/07/2014 – Corsi di aggiornamento di cui al D.I. 4 marzo 2013, ex art. 161, comma 2-bis del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 5/2019 del 15/07/2019 - Decreto 22 gennaio 2019 recante criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazionee apposizione di segnaletica stradale destinata ad attività lavorative in presenza di traffico veicolare – chiarimenti sull’aggiornamento dei corsi diformazione già effettuati secondo le regole del 2013.", "sections": [ "Il presente Titolo stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro.", "Le disposizioni del presente decreto non si applicano alla segnaletica impiegata per regolare il traffico stradale,ferroviario, fluviale, marittimo ed aereo.2 bis. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, con decreto dei Ministeri dellavoro, della salute e delle politiche sociali e delle infrastrutture e dei trasporti, acquisito il parere della Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite leorganizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, è emanato il regolamento perl’individuazione delle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alleattività lavorative che si svolgano in presenza di traffico veicolare.DECRETI ATTUATIVI• DECRETO INTERMINISTERIALE 22 gennaio 2019 Individuazione della procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradaledestinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolareINTERPELLI• INTERPELLO N. 15/2014 del 11/07/2014 – Corsi di aggiornamento di cui al D.I. 4 marzo 2013, ex art. 161, comma 2-bis del D.Lgs. n. 81/2008• INTERPELLO N. 5/2019 del 15/07/2019 - Decreto 22 gennaio 2019 recante criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazionee apposizione di segnaletica stradale destinata ad attività lavorative in presenza di traffico veicolare – chiarimenti sull’aggiornamento dei corsi diformazione già effettuati secondo le regole del" ] }, { "title": "Articolo 162 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente Titolo si intende per:a) segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro, di seguito indicata “segnaletica di sicurezza”: unasegnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce unaindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, aseconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o unsegnale gestuale;b) segnale di divieto: un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo;c) segnale di avvertimento: un segnale che avverte di un rischio o pericolo;d) segnale di prescrizione: un segnale che prescrive un determinato comportamento;e) segnale di salvataggio o di soccorso: un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o aimezzi di soccorso o di salvataggio;f) segnale di informazione: un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate alle lettere da b)ad e);g) cartello: un segnale che, mediante combinazione di una forma geometrica, di colori e di un simbolo opittogramma, fornisce una indicazione determinata, la cui visibilità è garantita da una illuminazione diintensità sufficiente;h) cartello supplementare: un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato alla lettera g) e chefornisce indicazioni complementari;i) colore di sicurezza: un colore al quale è assegnato un significato determinato;l) simbolo o pittogramma: un’immagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinatocomportamento, impiegata su un cartello o su una superficie luminosa;m) segnale luminoso: un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente osemitrasparente, che è illuminato dall’interno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficieluminosa;n) segnale acustico: un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un apposito dispositivo, senza impiegodi voce umana o di sintesi vocale;o) comunicazione verbale: un messaggio verbale predeterminato, con impiego di voce umana o di sintesivocale;p) segnale gestuale: un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale per guidarepersone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori.Richiami all’Art. 162:- ALL. XXIV, punto 1.3", "sections": [ "Ai fini del presente Titolo si intende per:a) segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro, di seguito indicata “segnaletica di sicurezza”: unasegnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce unaindicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, aseconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o unsegnale gestuale;b) segnale di divieto: un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo;c) segnale di avvertimento: un segnale che avverte di un rischio o pericolo;d) segnale di prescrizione: un segnale che prescrive un determinato comportamento;e) segnale di salvataggio o di soccorso: un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o aimezzi di soccorso o di salvataggio;f) segnale di informazione: un segnale che fornisce indicazioni diverse da quelle specificate alle lettere da b)ad e);g) cartello: un segnale che, mediante combinazione di una forma geometrica, di colori e di un simbolo opittogramma, fornisce una indicazione determinata, la cui visibilità è garantita da una illuminazione diintensità sufficiente;h) cartello supplementare: un cartello impiegato assieme ad un cartello del tipo indicato alla lettera g) e chefornisce indicazioni complementari;i) colore di sicurezza: un colore al quale è assegnato un significato determinato;l) simbolo o pittogramma: un’immagine che rappresenta una situazione o che prescrive un determinatocomportamento, impiegata su un cartello o su una superficie luminosa;m) segnale luminoso: un segnale emesso da un dispositivo costituito da materiale trasparente osemitrasparente, che è illuminato dall’interno o dal retro in modo da apparire esso stesso come una superficieluminosa;n) segnale acustico: un segnale sonoro in codice emesso e diffuso da un apposito dispositivo, senza impiegodi voce umana o di sintesi vocale;o) comunicazione verbale: un messaggio verbale predeterminato, con impiego di voce umana o di sintesivocale;p) segnale gestuale: un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale per guidarepersone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo attuale per i lavoratori.Richiami all’Art. 162:- ALL. XXIV, punto", "3" ] }, { "title": "Articolo 163 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Quando, anche a seguito della valutazione effettuata in conformità all’articolo 28, risultano rischi che non possonoessere evitati o sufficientemente limitati con misure, metodi, ovvero sistemi di organizzazione del lavoro, o con mezzitecnici di protezione collettiva, il datore di lavoro fa ricorso alla segnaletica di sicurezza, conformemente alleprescrizioni di cui agli allegati da ALLEGATO XXIV a ALLEGATO XXXII.2. Qualora sia necessario fornire mediante la segnaletica di sicurezza indicazioni relative a situazioni di rischio nonconsiderate negli allegati da ALLEGATO XXIV a ALLEGATO XXXII, il datore di lavoro, anche in riferimento allenorme di buona tecnica, adotta le misure necessarie, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica.3. Il datore di lavoro, per regolare il traffico all’interno dell’impresa o dell’unità produttiva, fa ricorso, se del caso, allasegnaletica prevista dalla legislazione vigente relativa al traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo o aereo, fattosalvo quanto previsto nell’ALLEGATO XXVIII.inoiznailaneP S• aAnrzt.i o1n6i3 a: acarrreicstoo ddeal tdraet ao rsee id mi leasvi oor aom em deenl ddair digae 3n.t0e7 1,27 a 7.862,44 euro [Art. 165, co. 1, lett. a)] - Vedere anche art. 165 co.2S", "sections": [ "Quando, anche a seguito della valutazione effettuata in conformità all’articolo 28, risultano rischi che non possonoessere evitati o sufficientemente limitati con misure, metodi, ovvero sistemi di organizzazione del lavoro, o con mezzitecnici di protezione collettiva, il datore di lavoro fa ricorso alla segnaletica di sicurezza, conformemente alleprescrizioni di cui agli allegati da ALLEGATO XXIV a ALLEGATO XXXII.", "Qualora sia necessario fornire mediante la segnaletica di sicurezza indicazioni relative a situazioni di rischio nonconsiderate negli allegati da ALLEGATO XXIV a ALLEGATO XXXII, il datore di lavoro, anche in riferimento allenorme di buona tecnica, adotta le misure necessarie, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica.", "Il datore di lavoro, per regolare il traffico all’interno dell’impresa o dell’unità produttiva, fa ricorso, se del caso, allasegnaletica prevista dalla legislazione vigente relativa al traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo o aereo, fattosalvo quanto previsto nell’ALLEGATO XXVIII.inoiznailaneP S• aAnrzt.i o1n6i3 a: acarrreicstoo ddeal tdraet ao rsee id mi leasvi oor aom em deenl ddair digae 3n.t0e7 1,27 a", "862,44 euro [Art. 165, co. 1, lett. a)] - Vedere anche art. 165 co.2S" ] }, { "title": "Articolo 164 - Informazione e formazione", "text": "1. Il datore di lavoro provvede affinché:a) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e i lavoratori siano informati di tutte le misure da adottare riguardoalla segnaletica di sicurezza impiegata all’interno dell’impresa ovvero dell’unità produttiva;b) i lavoratori ricevano una formazione adeguata, in particolare sotto forma di istruzioni precise, che deve avereper oggetto specialmente il significato della segnaletica di sicurezza, soprattutto quando questa implica l’uso digesti o di parole, nonché i comportamenti generali e specifici da seguire.inoiznailaneP S• aAnrzt.i o1n6i4 a: acarrreicstoo ddeal dduaeto ar eq udai tltarov omreos ei od ealm dmireingdena tdea 921,38 a 4.914,03 [Art. 165, co. 1, lett. b)] - Vedere anche art. 165 co.2S", "sections": [ "Il datore di lavoro provvede affinché:a) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e i lavoratori siano informati di tutte le misure da adottare riguardoalla segnaletica di sicurezza impiegata all’interno dell’impresa ovvero dell’unità produttiva;b) i lavoratori ricevano una formazione adeguata, in particolare sotto forma di istruzioni precise, che deve avereper oggetto specialmente il significato della segnaletica di sicurezza, soprattutto quando questa implica l’uso digesti o di parole, nonché i comportamenti generali e specifici da seguire.inoiznailaneP S• aAnrzt.i o1n6i4 a: acarrreicstoo ddeal dduaeto ar eq udai tltarov omreos ei od ealm dmireingdena tdea 921,38 a", "914,03 [Art. 165, co. 1, lett. b)] - Vedere anche art. 165 co.2S" ] }, { "title": "Articolo 165 - Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente", "text": "1. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione dell’articolo 163;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro per la violazione dell’articolo164.2. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alla segnaleticadi sicurezza di cui agli allegati XXIV, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12, XXV, punti 1, 2 e 3, XXVI, per l’intero,XXVII, per l’intero, XXVIII, punti 1 e 2, XXIX, punti 1 e 2, XXX, punti 1 e 2, XXXI, punti 1 e 2, e XXXII, punti 1, 2 e 3è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera a). L’organo di vigilanza ètenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.", "sections": [ "Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione dell’articolo 163;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a", "914,03 euro per la violazione dell’articolo", "La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alla segnaleticadi sicurezza di cui agli allegati XXIV, punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12, XXV, punti 1, 2 e 3, XXVI, per l’intero,XXVII, per l’intero, XXVIII, punti 1 e 2, XXIX, punti 1 e 2, XXX, punti 1 e 2, XXXI, punti 1 e 2, e XXXII, punti 1, 2 e 3è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera a). L’organo di vigilanza ètenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati." ] }, { "title": "Articolo 166 - Sanzioni a carico del preposto (abrogato)", "text": "Articolo abrogato dall’art. 92 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo V:- Art. 210, co. 4", "sections": [ "Articolo abrogato dall’art. 92 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo V:- Art. 210, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 167 - Campo di applicazione", "text": "1. Le norme del presente Titolo si applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi checomportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.2. Ai fini del presente Titolo, s’intendono:a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o piùlavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le lorocaratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie dasovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari;b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee enervovascolari.", "sections": [ "Le norme del presente Titolo si applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi checomportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.", "Ai fini del presente Titolo, s’intendono:a) movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o piùlavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le lorocaratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie dasovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari;b) patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee enervovascolari." ] }, { "title": "Articolo 168 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzaturemeccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoroadotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati,allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo contodell’ALLEGATO XXXIII, ed in particolare:a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro inquestione tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII;c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo contoin particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze chetale attività comporta, in base all’ALLEGATO XXXIII;d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della valutazione del rischio edei fattori individuali di rischio di cui all’ALLEGATO XXXIII.3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’ALLEGATO XXXIII,ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n6i8 a, ccoa.r 1ic, o2 :d aerl rdeasttoo rdea d tir ela av oserio m ee dsie lo d aimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 170, co 1, lett a)]aPSRichiami all’Art. 168:- ALL. XXXIII", "sections": [ "Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzaturemeccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.", "Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoroadotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati,allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo contodell’ALLEGATO XXXIII, ed in particolare:a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro inquestione tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII;c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo contoin particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze chetale attività comporta, in base all’ALLEGATO XXXIII;d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della valutazione del rischio edei fattori individuali di rischio di cui all’ALLEGATO XXXIII.", "Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell’ALLEGATO XXXIII,ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n6i8 a, ccoa.r 1ic, o2 :d aerl rdeasttoo rdea d tir ela av oserio m ee dsie lo d aimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 170, co 1, lett a)]aPSRichiami all’Art. 168:- ALL. XXXIII" ] }, { "title": "Articolo 169 - Informazione, formazione e addestramento", "text": "1. Tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII, il datore di lavoro:a) fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del caricomovimentato;b) assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta esecuzionedelle attività.2. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l’addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure daadottare nella movimentazione manuale dei carichi.inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 169, co. 1: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 170, co. 1, lett. b)]S", "sections": [ "Tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII, il datore di lavoro:a) fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre caratteristiche del caricomovimentato;b) assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di corretta esecuzionedelle attività.", "Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l’addestramento adeguato in merito alle corrette manovre e procedure daadottare nella movimentazione manuale dei carichi.inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 169, co. 1: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 170, co. 1, lett. b)]S" ] }, { "title": "Articolo 170 - Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente", "text": "1. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione dell’articolo 168,commi 1 e 2.b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro per la violazione dell’articolo169, comma 1.", "sections": [ "Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione dell’articolo 168,commi 1 e", "b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a", "914,03 euro per la violazione dell’articolo169, comma" ] }, { "title": "Articolo 171 - Sanzioni a carico del preposto (abrogato)", "text": "Articolo abrogato dall’art. 94 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo VI:- Art. 167, co. 1 - Art. 167, co. 2", "sections": [ "Articolo abrogato dall’art. 94 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo VI:- Art. 167, co. 1 - Art. 167, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 172 - Campo di applicazione", "text": "1. Le norme del presente Titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l’uso di attrezzature munite divideoterminali.2. Le norme del presente Titolo non si applicano ai lavoratori addetti:a) ai posti di guida di veicoli o macchine;b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto;c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all’utilizzazione da parte del pubblico;d) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo divisualizzazione dei dati o delle misure, necessario all’uso diretto di tale attrezzatura;e) alle macchine di videoscrittura senza schermo separato.", "sections": [ "Le norme del presente Titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l’uso di attrezzature munite divideoterminali.", "Le norme del presente Titolo non si applicano ai lavoratori addetti:a) ai posti di guida di veicoli o macchine;b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto;c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all’utilizzazione da parte del pubblico;d) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo divisualizzazione dei dati o delle misure, necessario all’uso diretto di tale attrezzatura;e) alle macchine di videoscrittura senza schermo separato." ] }, { "title": "Articolo 173 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente decreto legislativo si intende per:a) videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazioneutilizzato;b) posto di lavoro: l’insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastieraovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l’interfaccia uomo-macchina, gli accessoriopzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l’unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, ilsupporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante;c) lavoratore: il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, perventi ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’articolo 175.Richiami all’Art. 173:- Art. 174, co. 3", "sections": [ "Ai fini del presente decreto legislativo si intende per:a) videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazioneutilizzato;b) posto di lavoro: l’insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastieraovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l’interfaccia uomo-macchina, gli accessoriopzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l’unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, ilsupporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante;c) lavoratore: il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, perventi ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’articolo", "Richiami all’Art. 173:- Art. 174, co. 3" ] }, { "title": "Articolo 174 - Obblighi del datore di lavoro", "text": "1. Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’articolo 28, analizza i posti di lavoro con particolareriguardo:a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale;c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.2. Il datore di lavoro adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in base alle valutazioni di cui alcomma 1, tenendo conto della somma ovvero della combinazione della incidenza dei rischi riscontrati.3. Il datore di lavoro organizza e predispone i posti di lavoro di cui all’articolo 173, in conformità ai requisiti minimi dicui all’ALLEGATO XXXIV139.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n7i4 a, ccoa.r 2ic, o3 :d aerl rdeasttoo rdea d tir ela av oserio m ee dsie lo d aimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 178, co. 1, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 174:- Art. 177, co. 1, lett. a), num. 1)", "sections": [ "Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’articolo 28, analizza i posti di lavoro con particolareriguardo:a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale;c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.", "Il datore di lavoro adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in base alle valutazioni di cui alcomma 1, tenendo conto della somma ovvero della combinazione della incidenza dei rischi riscontrati.", "Il datore di lavoro organizza e predispone i posti di lavoro di cui all’articolo 173, in conformità ai requisiti minimi dicui all’ALLEGATO XXXIV", "inoiznilane S• aAnrzt.i o1n7i4 a, ccoa.r 2ic, o3 :d aerl rdeasttoo rdea d tir ela av oserio m ee dsie lo d aimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 178, co. 1, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 174:- Art. 177, co. 1, lett. a), num. 1)" ] }, { "title": "Articolo 175 - Svolgimento quotidiano del lavoro", "text": "1. Il lavoratore, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause ovvero cambiamento di attività.2. Le modalità di tali interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale.3. In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l’interruzione di cui al comma 1, il lavoratore comunqueha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale.4. Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il139 Si riporta l’art. 178 co. 2: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature munite divideoterminale di cui all’allegato XXXIV, punti 1, 2 e 3 è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera a). L’organodi vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.medico competente ne evidenzi la necessità.5. È comunque esclusa la cumulabilità delle interruzioni all’inizio ed al termine dell’orario di lavoro.6. Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistemaelettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore non possa abbandonare il postodi lavoro.7. La pausa è considerata a tutti gli effetti parte integrante dell’orario di lavoro e, come tale, non è riassorbibileall’interno di accordi che prevedono la riduzione dell’orario complessivo di lavoro.noiznaSilaneP i S• aAnrzt.i o1n7i5 a, ccoa r1i ceo 3 d: ealr rdeasttoor dea d tir lea av osreoi me edseil o d airmigmeenntde a da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 178, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 175:- Art. 173, co. 1, lett. c)", "sections": [ "Il lavoratore, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause ovvero cambiamento di attività.", "Le modalità di tali interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale.", "In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l’interruzione di cui al comma 1, il lavoratore comunqueha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale.", "Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il139 Si riporta l’art. 178 co. 2: La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzature munite divideoterminale di cui all’allegato XXXIV, punti 1, 2 e 3 è considerata una unica violazione ed è punita con la pena prevista dal comma 1, lettera a). L’organodi vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede di contestazione, i diversi precetti violati.medico competente ne evidenzi la necessità.", "È comunque esclusa la cumulabilità delle interruzioni all’inizio ed al termine dell’orario di lavoro.", "Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistemaelettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore non possa abbandonare il postodi lavoro.", "La pausa è considerata a tutti gli effetti parte integrante dell’orario di lavoro e, come tale, non è riassorbibileall’interno di accordi che prevedono la riduzione dell’orario complessivo di lavoro.noiznaSilaneP i S• aAnrzt.i o1n7i5 a, ccoa r1i ceo 3 d: ealr rdeasttoor dea d tir lea av osreoi me edseil o d airmigmeenntde a da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 178, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 175:- Art. 173, co. 1, lett. c)" ] }, { "title": "Articolo 176 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. I lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, con particolare riferimento:a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai rischi per l’apparato muscolo-scheletrico.2. Sulla base delle risultanze degli accertamenti di cui al comma 1 i lavoratori vengono classificati ai sensi dell’articolo41, comma 6.3. Salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, la periodicità dellevisite di controllo è biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori cheabbiano compiuto il cinquantesimo anno di età; quinquennale negli altri casi.4. Per i casi di inidoneità temporanea il medico competente stabilisce il termine per la successiva visita di idoneità.5. Il lavoratore è sottoposto a visita di controllo per i rischi di cui al comma 1 a sua richiesta, secondo le modalitàpreviste all’articolo 41, comma 2, lettera c).6. Il datore di lavoro fornisce a sue spese ai lavoratori i dispositivi speciali di correzione visiva, in funzione dell’attivitàsvolta, quando l’esito delle visite di cui ai commi 1, 3 e 4 ne evidenzi la necessità e non sia possibile utilizzare idispositivi normali di correzione.inoizilan S• aAnrzt.i o1n7i6 a, ccoa.r 1ic, o3 ,d 5e:l adrarteosrtoe ddai ltarveo ar ose ei mdeels di ior iagmenmteen da da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 178, co. 1, lett. a)]neaSP • Art. 176, co. 6: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 178, co. 1, lett. b)]", "sections": [ "I lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, con particolare riferimento:a) ai rischi per la vista e per gli occhi;b) ai rischi per l’apparato muscolo-scheletrico.", "Sulla base delle risultanze degli accertamenti di cui al comma 1 i lavoratori vengono classificati ai sensi dell’articolo41, comma", "Salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, la periodicità dellevisite di controllo è biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori cheabbiano compiuto il cinquantesimo anno di età; quinquennale negli altri casi.", "Per i casi di inidoneità temporanea il medico competente stabilisce il termine per la successiva visita di idoneità.", "Il lavoratore è sottoposto a visita di controllo per i rischi di cui al comma 1 a sua richiesta, secondo le modalitàpreviste all’articolo 41, comma 2, lettera c).", "Il datore di lavoro fornisce a sue spese ai lavoratori i dispositivi speciali di correzione visiva, in funzione dell’attivitàsvolta, quando l’esito delle visite di cui ai commi 1, 3 e 4 ne evidenzi la necessità e non sia possibile utilizzare idispositivi normali di correzione.inoizilan S• aAnrzt.i o1n7i6 a, ccoa.r 1ic, o3 ,d 5e:l adrarteosrtoe ddai ltarveo ar ose ei mdeels di ior iagmenmteen da da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 178, co. 1, lett. a)]neaSP • Art. 176, co. 6: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 178, co. 1, lett. b)]" ] }, { "title": "Articolo 177 - Informazione e formazione", "text": "1. In ottemperanza a quanto previsto in via generale dall’articolo 18, comma 1, lettera l), il datore di lavoro:a) fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda:1) le misure applicabili al posto di lavoro, in base all’analisi dello stesso di cui all’articolo 174;2) le modalità di svolgimento dell’attività;3) la protezione degli occhi e della vista;b) assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato al comma 1, lettera a).inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 177: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 178, co. 1, lett. b)]S", "sections": [ "In ottemperanza a quanto previsto in via generale dall’articolo 18, comma 1, lettera l), il datore di lavoro:a) fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda:1) le misure applicabili al posto di lavoro, in base all’analisi dello stesso di cui all’articolo 174;2) le modalità di svolgimento dell’attività;3) la protezione degli occhi e della vista;b) assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato al comma 1, lettera a).inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 177: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 178, co. 1, lett. b)]S" ] }, { "title": "Articolo 178 - Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente", "text": "1. Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione dell’articolo 174,comma 2 e 3, 175, comma 1 e 3, 176, commi 1, 3, 5;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro per la violazione dell’articolo176, comma 6, 177.2. La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzaturemunite di videoterminale di cui all’allegato XXXIV, punti 1, 2 e 3 è considerata una unica violazione ed è punita conla pena prevista dal comma 1, lettera a). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede dicontestazione, i diversi precetti violati.", "sections": [ "Il datore di lavoro ed il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione dell’articolo 174,comma 2 e 3, 175, comma 1 e 3, 176, commi 1, 3, 5;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a", "914,03 euro per la violazione dell’articolo176, comma 6,", "La violazione di più precetti riconducibili alla categoria omogenea di requisiti di sicurezza relativi alle attrezzaturemunite di videoterminale di cui all’allegato XXXIV, punti 1, 2 e 3 è considerata una unica violazione ed è punita conla pena prevista dal comma 1, lettera a). L’organo di vigilanza è tenuto a precisare in ogni caso, in sede dicontestazione, i diversi precetti violati." ] }, { "title": "Articolo 179 - Sanzioni a carico del preposto (abrogato)", "text": "Articolo abrogato dall’art. 96 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo VII:- Art. 3, co. 10 - Art. 172, co. 1 - Art. 172, co. 2 - ALL. XXXIV", "sections": [ "Articolo abrogato dall’art. 96 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo VII:- Art. 3, co. 10 - Art. 172, co. 1 - Art. 172, co. 2 - ALL. XXXIV" ] }, { "title": "Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione", "text": "1. Ai fini del presente decreto legislativo per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, levibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfereiperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.2. Fermo restando quanto previsto dal presente capo, per le attività comportanti esposizione a rumore si applica ilcampi elettromagnetici si applica il capo IV, per quelle comportanti esposizione a radiazioni ottiche artificiali si applicail capo V.3. La protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti è disciplinata, nel rispetto dei principi di cui al titolo I, dalledisposizioni speciali in materia140.Note all’Art. 180", "sections": [ "Ai fini del presente decreto legislativo per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, levibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, di origine artificiale, il microclima e le atmosfereiperbariche che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.", "Fermo restando quanto previsto dal presente capo, per le attività comportanti esposizione a rumore si applica ilcampi elettromagnetici si applica il capo IV, per quelle comportanti esposizione a radiazioni ottiche artificiali si applicail capo V.", "La protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti è disciplinata, nel rispetto dei principi di cui al titolo I, dalledisposizioni speciali in materia", "Note all’Art. 180" ] }, { "title": "Articolo 181 - Valutazione dei rischi", "text": "1. Nell’ambito della valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione adagenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolareriferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.2. La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almenoquadriennale, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specificheconoscenze in materia. La valutazione dei rischi è aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebberorenderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. I datiottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di esposizione costituiscono parte integrante deldocumento di valutazione del rischio.3. Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essereadottate. La valutazione dei rischi è riportata sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, essa può includereuna giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria unavalutazione dei rischi più dettagliata.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n8i1 a, ccoa.r 2ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe si o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 181:- Art. 190, co. 1 - Art. 202, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 209, co. 1 - Art. 209, co. 4 - Art. 209, co. 5 - Art. 216, co. 1", "sections": [ "Nell’ambito della valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione adagenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolareriferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi.", "La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almenoquadriennale, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specificheconoscenze in materia. La valutazione dei rischi è aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebberorenderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. I datiottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di esposizione costituiscono parte integrante deldocumento di valutazione del rischio.", "Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essereadottate. La valutazione dei rischi è riportata sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, essa può includereuna giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l’entità dei rischi non rendono necessaria unavalutazione dei rischi più dettagliata.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n8i1 a, ccoa.r 2ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe si o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Nota del 26/07/2022, prot. n. 4753 Oggetto: Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore. Strumenti preventivi e indicazioni operative.Richiami all’Art. 181:- Art. 190, co. 1 - Art. 202, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 209, co. 1 - Art. 209, co. 4 - Art. 209, co. 5 - Art. 216, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 182 - Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi", "text": "1. Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivantidall’esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo. La riduzione dei rischi derivantidall’esposizione agli agenti fisici si basa sui principi generali di prevenzione contenuti nel presente decreto.2. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione definiti nei capiII, III, IV e V. Allorché, nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro in applicazione del presente capo i valorilimite di esposizione risultino superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportare l’esposizione al disotto dei valori limite di esposizione, individua le cause del superamento dei valori limite di esposizione e adegua diconseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo superamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n8i2 a, ccoa.r 2ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe sei doe al mdmireignednat ed a 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 182:- Art. 183, co. 1 - Art. 192, co. 1 - Art. 203, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 218, co. 2140 Comma così modificato dal’art. 244, comma 1, del Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101 (pubblicato sul S.O. n. 29, alla G.U. 12/08/2020, n. 201, invigore dal 27/08/2020).", "sections": [ "Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivantidall’esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo. La riduzione dei rischi derivantidall’esposizione agli agenti fisici si basa sui principi generali di prevenzione contenuti nel presente decreto.", "In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione definiti nei capiII, III, IV e V. Allorché, nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro in applicazione del presente capo i valorilimite di esposizione risultino superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportare l’esposizione al disotto dei valori limite di esposizione, individua le cause del superamento dei valori limite di esposizione e adegua diconseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo superamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n8i2 a, ccoa.r 2ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe sei doe al mdmireignednat ed a", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 182:- Art. 183, co. 1 - Art. 192, co. 1 - Art. 203, co. 1 - Art. 206, co. 4 - Art. 218, co. 2140 Comma così modificato dal’art. 244, comma 1, del Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101 (pubblicato sul S.O. n. 29, alla G.U. 12/08/2020, n. 201, invigore dal 27/08/2020)." ] }, { "title": "Articolo 183 - Lavoratori particolarmente sensibili", "text": "1. Il datore di lavoro adatta le misure di cui all’articolo 182 alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppiparticolarmente sensibili al rischio, incluse le donne in stato di gravidanza ed i minori.Richiami all’Art. 183:- Art. 210, co. 3 - Art. 211, co. 1", "sections": [ "Il datore di lavoro adatta le misure di cui all’articolo 182 alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppiparticolarmente sensibili al rischio, incluse le donne in stato di gravidanza ed i minori.Richiami all’Art. 183:- Art. 210, co. 3 - Art. 211, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 184 - Informazione e formazione dei lavoratori", "text": "1. Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori esposti a rischiderivanti da agenti fisici sul luogo di lavoro e i loro rappresentanti vengano informati e formati in relazione al risultatodella valutazione dei rischi con particolare riguardo:a) alle misure adottate in applicazione del presente Titolo;b) all’entità e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione definiti nei capi II, III, IV e V, nonchéai potenziali rischi associati;c) ai risultati della valutazione, misurazione o calcolo dei livelli di esposizione ai singoli agenti fisici;d) alle modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell’esposizione per la salute;e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e agli obiettivi della stessa;f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’esposizione;g) all’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazionisanitarie all’uso.inoiznilane S• aAnrzti.o 1n8i4 a: caarrreicsoto d deal dduaeto ar eq udai tltarvoo mroes ei od ealm dmireignednat dea 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]aPSRichiami all’Art. 184:- Art. 195, co. 1 - Art. 209, co. 7 - Art. 210-bis, co. 1", "sections": [ "Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori esposti a rischiderivanti da agenti fisici sul luogo di lavoro e i loro rappresentanti vengano informati e formati in relazione al risultatodella valutazione dei rischi con particolare riguardo:a) alle misure adottate in applicazione del presente Titolo;b) all’entità e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori di azione definiti nei capi II, III, IV e V, nonchéai potenziali rischi associati;c) ai risultati della valutazione, misurazione o calcolo dei livelli di esposizione ai singoli agenti fisici;d) alle modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi dell’esposizione per la salute;e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e agli obiettivi della stessa;f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’esposizione;g) all’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazionisanitarie all’uso.inoiznilane S• aAnrzti.o 1n8i4 a: caarrreicsoto d deal dduaeto ar eq udai tltarvoo mroes ei od ealm dmireignednat dea 921,38 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]aPSRichiami all’Art. 184:- Art. 195, co. 1 - Art. 209, co. 7 - Art. 210-bis, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 185 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. La sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti agli agenti fisici viene svolta secondo i principi generali di cuiall’articolo 41, ed è effettuata dal medico competente nelle modalità e nei casi previsti ai rispettivi capi del presenteservizio di prevenzione e protezione.2. Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore un’alterazione apprezzabile dello stato di salutecorrelata ai rischi lavorativi il medico competente ne informa il lavoratore e, nel rispetto del segreto professionale, ildatore di lavoro, che provvede a:a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi;b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;c) tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre ilrischio.Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigenteinoizilan • Art. 185: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP Sanzioni a carico del medico competenteS• Art. 185: arresto fino tre mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 220, co. 1]", "sections": [ "La sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti agli agenti fisici viene svolta secondo i principi generali di cuiall’articolo 41, ed è effettuata dal medico competente nelle modalità e nei casi previsti ai rispettivi capi del presenteservizio di prevenzione e protezione.", "Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore un’alterazione apprezzabile dello stato di salutecorrelata ai rischi lavorativi il medico competente ne informa il lavoratore e, nel rispetto del segreto professionale, ildatore di lavoro, che provvede a:a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi;b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;c) tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre ilrischio.Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigenteinoizilan • Art. 185: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP Sanzioni a carico del medico competenteS• Art. 185: arresto fino tre mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 220, co. 1]" ] }, { "title": "Articolo 186 - Cartella sanitaria e di rischio", "text": "1. Nella cartella di cui all’articolo 25, comma 1, lettera c), il medico competente riporta i dati della sorveglianzasanitaria, ivi compresi i valori di esposizione individuali, ove previsti negli specifici capi del presente Titolo, comunicatidal datore di lavoro per il tramite del servizio di prevenzione e protezione.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n8i6 a: fcinaori tcroe dmeel smi oe daimcom ceonmdap detae n49te1 , 40 a 1.965,61 euro [Art. 220, co. 1]aPSRichiami al Titolo VIII, Capo I:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2Pagina 106 di 184 TITOLO VIII - AGENTI FISICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81RUMORE DURANTE IL LAVORO", "sections": [ "Nella cartella di cui all’articolo 25, comma 1, lettera c), il medico competente riporta i dati della sorveglianzasanitaria, ivi compresi i valori di esposizione individuali, ove previsti negli specifici capi del presente Titolo, comunicatidal datore di lavoro per il tramite del servizio di prevenzione e protezione.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n8i6 a: fcinaori tcroe dmeel smi oe daimcom ceonmdap detae n49te1 , 40 a", "965,61 euro [Art. 220, co. 1]aPSRichiami al Titolo VIII, Capo I:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2Pagina 106 di 184 TITOLO VIII - AGENTI FISICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81RUMORE DURANTE IL LAVORO" ] }, { "title": "Articolo 187 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzaderivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l’udito.", "sections": [ "Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzaderivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l’udito." ] }, { "title": "Articolo 188 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente capo si intende per:a) pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza“C”;b) livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): [dB(A) riferito a 20 μPa]: valore medio, ponderato infunzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definitodalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumoreimpulsivo;c) livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli diesposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definitodalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6, nota 2.", "sections": [ "Ai fini del presente capo si intende per:a) pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza“C”;b) livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): [dB(A) riferito a 20 μPa]: valore medio, ponderato infunzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definitodalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 punto", "Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumoreimpulsivo;c) livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli diesposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definitodalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 punto", "6, nota" ] }, { "title": "Articolo 189 - Valori limite di esposizione e valori di azione", "text": "1. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e allapressione acustica di picco, sono fissati a:a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa);b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 μPa);c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 μPa).2. Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l’esposizione giornaliera al rumore variasignificativamente, da una giornata di lavoro all’altra, è possibile sostituire, ai fini dell’applicazione dei valori limite diesposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanalea condizione che:a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valorelimite di esposizione di 87 dB(A);b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività.3. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.Richiami all’Art. 189:- Art. 190, co. 1, lett. b) - Art. 306, co. 3", "sections": [ "I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e allapressione acustica di picco, sono fissati a:a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa);b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 μPa);c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 μPa).", "Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l’esposizione giornaliera al rumore variasignificativamente, da una giornata di lavoro all’altra, è possibile sostituire, ai fini dell’applicazione dei valori limite diesposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanalea condizione che:a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valorelimite di esposizione di 87 dB(A);b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività.", "Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.Richiami all’Art. 189:- Art. 190, co. 1, lett. b) - Art. 306, co. 3" ] }, { "title": "Articolo 190 - Valutazione del rischio", "text": "1. Nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 181, il datore di lavoro valuta l’esposizione dei lavoratori al rumoredurante il lavoro prendendo in considerazione in particolare:a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all’articolo 189;c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolareriferimento alle donne in gravidanza e i minori;d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazionifra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali diavvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;f) le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle vigentidisposizioni in materia;g) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale, in locali di cui èresponsabile;i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nellaletteratura scientifica;l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.2. Se, a seguito della valutazione di cui al comma 1, può fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione possonoessere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati neldocumento di valutazione.3. I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati alle caratteristiche del rumore da misurare, alladurata dell’esposizione e ai fattori ambientali secondo le indicazioni delle norme tecniche. I metodi utilizzati possonoincludere la campionatura, purché sia rappresentativa dell’esposizione del lavoratore.4. Nell’applicare quanto previsto nel presente articolo, il datore di lavoro tiene conto dell’incertezza delle misuredeterminate secondo la prassi metrologica.5. La valutazione di cui al comma 1 individua le misure di prevenzione e protezione necessarie ai sensi degli articoli192, 193, 194, 195 e 196 ed è documentata in conformità all’articolo 28, comma 2.5-bis. L’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e impianti può essere stimata in fase preventiva facendoriferimento alle banche dati sul rumore approvate dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6,riportando la fonte documentale cui si è fatto riferimento.141inoizilan S• aAnrzt.i o1n9i0 a, ccoa.r 1ic eo 5d:e al rdraetsotor ed ad it rlae vao sreoi mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 190, co. 2 e 3: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 1, lett. b)]SLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148781 - Oggetto: Aggiornamento Banca Dati del CPT di TorinoRichiami all’Art. 190:- Art. 192, co. 2", "sections": [ "Nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 181, il datore di lavoro valuta l’esposizione dei lavoratori al rumoredurante il lavoro prendendo in considerazione in particolare:a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all’articolo 189;c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolareriferimento alle donne in gravidanza e i minori;d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazionifra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali diavvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;f) le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle vigentidisposizioni in materia;g) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale, in locali di cui èresponsabile;i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nellaletteratura scientifica;l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.", "Se, a seguito della valutazione di cui al comma 1, può fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione possonoessere superati, il datore di lavoro misura i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati neldocumento di valutazione.", "I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati alle caratteristiche del rumore da misurare, alladurata dell’esposizione e ai fattori ambientali secondo le indicazioni delle norme tecniche. I metodi utilizzati possonoincludere la campionatura, purché sia rappresentativa dell’esposizione del lavoratore.", "Nell’applicare quanto previsto nel presente articolo, il datore di lavoro tiene conto dell’incertezza delle misuredeterminate secondo la prassi metrologica.", "La valutazione di cui al comma 1 individua le misure di prevenzione e protezione necessarie ai sensi degli articoli192, 193, 194, 195 e 196 ed è documentata in conformità all’articolo 28, comma", "5-bis. L’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e impianti può essere stimata in fase preventiva facendoriferimento alle banche dati sul rumore approvate dalla Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6,riportando la fonte documentale cui si è fatto riferimento.141inoizilan S• aAnrzt.i o1n9i0 a, ccoa.r 1ic eo 5d:e al rdraetsotor ed ad it rlae vao sreoi mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 190, co. 2 e 3: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 1, lett. b)]SLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148781 - Oggetto: Aggiornamento Banca Dati del CPT di TorinoRichiami all’Art. 190:- Art. 192, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 191 - Valutazione di attività a livello di esposizione molto variabile", "text": "1. Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un’elevatafluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratoriun’esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione eprotezione conseguenti e in particolare:a) la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell’udito;b) l’informazione e la formazione;c) il controllo sanitario.In questo caso la misurazione associata alla valutazione si limita a determinare il livello di rumore prodotto dalleattrezzature nei posti operatore ai fini dell’identificazione delle misure di prevenzione e protezione e per formulare ilprogramma delle misure tecniche e organizzative di cui all’articolo 192, comma 2.2. Sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, a fianco dei nominativi dei lavoratori così classificati, va riportatoil riferimento al presente articolo.", "sections": [ "Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un’elevatafluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratoriun’esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione eprotezione conseguenti e in particolare:a) la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell’udito;b) l’informazione e la formazione;c) il controllo sanitario.In questo caso la misurazione associata alla valutazione si limita a determinare il livello di rumore prodotto dalleattrezzature nei posti operatore ai fini dell’identificazione delle misure di prevenzione e protezione e per formulare ilprogramma delle misure tecniche e organizzative di cui all’articolo 192, comma", "Sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, a fianco dei nominativi dei lavoratori così classificati, va riportatoil riferimento al presente articolo." ] }, { "title": "Articolo 192 - Misure di prevenzione e protezione", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 182, il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimomediante le seguenti misure:a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumorepossibile, inclusa l’eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui alc) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;d) adeguata informazione e formazione sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimola loro esposizione al rumore;e) adozione di misure tecniche per il contenimento:1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materialifonoassorbenti;2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto dilavoro;g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata edell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.2. Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 190 risulta che i valori superiori di azione sono superati,il datore di lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizioneal rumore, considerando in particolare le misure di cui al comma 1.3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azionesono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre delimitate e l’accesso alle stesse è limitato, ove ciò siatecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione.4. Nel caso in cui, data la natura dell’attività, il lavoratore benefici dell’utilizzo di locali di riposo messi a disposizione141 Comma così modificato dall’art. 20, comma 1, lett. p), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)dal datore di lavoro, il rumore in questi locali è ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni diutilizzo.inoizilan S• aAnrzt.i o1n9i2 a, ccoa.r 2ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe sei doe al mdmireignednat ed a 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 192, co. 3, primo periodo: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]SDOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: Manuale operativo “Metodologie e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro”, con le relative “Schede diApprofondimento”. Approvato nella seduta del 28 novembre 2012Richiami all’Art. 192:- Art. 190, co. 5 - Art. 191, co. 1 - Art. 193, co. 1", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 182, il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimomediante le seguenti misure:a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumorepossibile, inclusa l’eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui alc) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;d) adeguata informazione e formazione sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimola loro esposizione al rumore;e) adozione di misure tecniche per il contenimento:1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materialifonoassorbenti;2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto dilavoro;g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata edell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.", "Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 190 risulta che i valori superiori di azione sono superati,il datore di lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizioneal rumore, considerando in particolare le misure di cui al comma", "I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azionesono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre delimitate e l’accesso alle stesse è limitato, ove ciò siatecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione.", "Nel caso in cui, data la natura dell’attività, il lavoratore benefici dell’utilizzo di locali di riposo messi a disposizione141 Comma così modificato dall’art. 20, comma 1, lett. p), d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151 recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delleprocedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n.183” (G.U. n. 221 del 23/09/2015 - S.O. n. 53, in vigore dal 24/09/2015)dal datore di lavoro, il rumore in questi locali è ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni diutilizzo.inoizilan S• aAnrzt.i o1n9i2 a, ccoa.r 2ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe sei doe al mdmireignednat ed a", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 192, co. 3, primo periodo: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]SDOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: Manuale operativo “Metodologie e interventi tecnici per la riduzione del rumore negli ambienti di lavoro”, con le relative “Schede diApprofondimento”. Approvato nella seduta del 28 novembre 2012Richiami all’Art. 192:- Art. 190, co. 5 - Art. 191, co. 1 - Art. 193, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 193 - Uso dei dispositivi di protezione individuali", "text": "1. In ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 18, comma 1, lettera d)142, il datore di lavoro, nei casi in cui i rischiderivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all’articolo 192,fornisce i dispositivi di protezione individuali per l’udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo III, capo II, ealle seguenti condizioni:a) nel caso in cui l’esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizionedei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito;b) nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratoriutilizzino i dispositivi di protezione individuale dell’udito;c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell’udito che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurloal minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;d) verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.2. Il datore di lavoro tiene conto dell’attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell’udito indossatidal lavoratore solo ai fini di valutare l’efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezziindividuali di protezione dell’udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, ecomunque rispettano le prestazioni richieste dalle normative tecniche.inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 193, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]SRichiami all’Art. 193:- Art. 190, co. 5", "sections": [ "In ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 18, comma 1, lettera d)142, il datore di lavoro, nei casi in cui i rischiderivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all’articolo 192,fornisce i dispositivi di protezione individuali per l’udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo III, capo II, ealle seguenti condizioni:a) nel caso in cui l’esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizionedei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito;b) nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratoriutilizzino i dispositivi di protezione individuale dell’udito;c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell’udito che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurloal minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;d) verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.", "Il datore di lavoro tiene conto dell’attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell’udito indossatidal lavoratore solo ai fini di valutare l’efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezziindividuali di protezione dell’udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, ecomunque rispettano le prestazioni richieste dalle normative tecniche.inoizilan Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigentenaeP • Art. 193, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]SRichiami all’Art. 193:- Art. 190, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 194 - Misure per la limitazione dell’esposizione", "text": "1. Fermo restando l’obbligo del non superamento dei valori limite di esposizione, se, nonostante l’adozione dellemisure prese in applicazione del presente capo, si individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro:a) adotta misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione;b) individua le cause dell’esposizione eccessiva;c) modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.Richiami all’Art. 194:- Art. 190, co. 5", "sections": [ "Fermo restando l’obbligo del non superamento dei valori limite di esposizione, se, nonostante l’adozione dellemisure prese in applicazione del presente capo, si individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro:a) adotta misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione;b) individua le cause dell’esposizione eccessiva;c) modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.Richiami all’Art. 194:- Art. 190, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 195 - Informazione e formazione dei lavoratori", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 184 nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore dilavoro garantisce che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati eformati in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n9i5 a: acrarreisctoo ddeal tdrea tao rsee id mi elasiv oor aom em deenld dai rdiag e2n.4te5 7 ,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 195:- Art. 190, co. 5", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 184 nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore dilavoro garantisce che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati eformati in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n9i5 a: acrarreisctoo ddeal tdrea tao rsee id mi elasiv oor aom em deenld dai rdiag e2n.4te5 7 ,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 195:- Art. 190, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 196 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valorisuperiori di azione. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità142 Note errori all’Art. 193: al comma 1 è stato sostituito “articolo 18, comma 1, lettera c)“ con “articolo 18, comma 1, lettera d)“ perché più pertinente.diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischie resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L’organo divigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelliforniti dal medico competente.2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori diazione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n9i6 a: acrarreisctoo ddeal tdrea tao rsee id mi elasiv oor aom em deenld dai rdiag e2n.4te5 7 ,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 196:- Art. 190, co. 5", "sections": [ "Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valorisuperiori di azione. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità142 Note errori all’Art. 193: al comma 1 è stato sostituito “articolo 18, comma 1, lettera c)“ con “articolo 18, comma 1, lettera d)“ perché più pertinente.diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischie resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L’organo divigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelliforniti dal medico competente.", "La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori diazione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità.inoiznilane S• aAnrzt.i o1n9i6 a: acrarreisctoo ddeal tdrea tao rsee id mi elasiv oor aom em deenld dai rdiag e2n.4te5 7 ,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 196:- Art. 190, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 197 - Deroghe", "text": "1. Il datore di lavoro può richiedere deroghe all’uso dei dispositivi di protezione individuale e al rispetto del valorelimite di esposizione, quando, per la natura del lavoro, l’utilizzazione di tali dispositivi potrebbe comportare rischi perla salute e sicurezza dei lavoratori maggiori rispetto a quanto accadrebbe senza la loro utilizzazione.2. Le deroghe di cui al comma 1 sono concesse, sentite le parti sociali, per un periodo massimo di quattro annidall’organo di vigilanza territorialmente competente che provvede anche a darne comunicazione, specificando leragioni e le circostanze che hanno consentito la concessione delle stesse, al Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali. Le circostanze che giustificano le deroghe di cui al comma 1 sono riesaminate ogni quattro anni e,in caso di venire meno dei relativi presupposti, riprende immediata applicazione la disciplina regolare.3. La concessione delle deroghe di cui al comma 2 è condizionata dall’intensificazione della sorveglianza sanitaria eda condizioni che garantiscano, tenuto conto delle particolari circostanze, che i rischi derivanti siano ridotti al minimo.Il datore di lavoro assicura l’intensificazione della sorveglianza sanitaria ed il rispetto delle condizioni indicate nellederoghe.4. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali trasmette ogni quattro anni alla Commissione dellaUnione Europea un prospetto globale e motivato delle deroghe concesse ai sensi del presente articolo.oizn inilane S• aAnrzt.i o1n9i7 a, ccoa.r 3ic, ose dceoln ddaot opreeri oddi ola: vaorrroes eto d deal dtrirei gae snetie m esi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPS", "sections": [ "Il datore di lavoro può richiedere deroghe all’uso dei dispositivi di protezione individuale e al rispetto del valorelimite di esposizione, quando, per la natura del lavoro, l’utilizzazione di tali dispositivi potrebbe comportare rischi perla salute e sicurezza dei lavoratori maggiori rispetto a quanto accadrebbe senza la loro utilizzazione.", "Le deroghe di cui al comma 1 sono concesse, sentite le parti sociali, per un periodo massimo di quattro annidall’organo di vigilanza territorialmente competente che provvede anche a darne comunicazione, specificando leragioni e le circostanze che hanno consentito la concessione delle stesse, al Ministero del lavoro, della salute e dellepolitiche sociali. Le circostanze che giustificano le deroghe di cui al comma 1 sono riesaminate ogni quattro anni e,in caso di venire meno dei relativi presupposti, riprende immediata applicazione la disciplina regolare.", "La concessione delle deroghe di cui al comma 2 è condizionata dall’intensificazione della sorveglianza sanitaria eda condizioni che garantiscano, tenuto conto delle particolari circostanze, che i rischi derivanti siano ridotti al minimo.Il datore di lavoro assicura l’intensificazione della sorveglianza sanitaria ed il rispetto delle condizioni indicate nellederoghe.", "Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali trasmette ogni quattro anni alla Commissione dellaUnione Europea un prospetto globale e motivato delle deroghe concesse ai sensi del presente articolo.oizn inilane S• aAnrzt.i o1n9i7 a, ccoa.r 3ic, ose dceoln ddaot opreeri oddi ola: vaorrroes eto d deal dtrirei gae snetie m esi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 198 - Linee Guida per i settori della musica, delle attività ricreative e dei call center", "text": "1. Su proposta della Commissione permanente per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro di cui all’articolo6, sentite le parti sociali, entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee guida perl’applicazione del presente capo nei settori della musica, delle attività ricreative e dei call center.Richiami al Titolo VIII, Capo II:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 187, co. 1 - Art. 188, co. 1 - Art. 194, co. 1 - Art. 198, co. 1Pagina 110 di 184 TITOLO VIII - AGENTI FISICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Su proposta della Commissione permanente per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro di cui all’articolo6, sentite le parti sociali, entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee guida perl’applicazione del presente capo nei settori della musica, delle attività ricreative e dei call center.Richiami al Titolo VIII, Capo II:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 187, co. 1 - Art. 188, co. 1 - Art. 194, co. 1 - Art. 198, co. 1Pagina 110 di 184 TITOLO VIII - AGENTI FISICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 199 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente capo prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti opossono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. Nei riguardi dei soggetti indicati all’articolo 3,comma 2, del presente decreto legislativo le disposizioni del presente capo sono applicate tenuto conto delleparticolari esigenze connesse al servizio espletato, quali individuate dai Decreti ivi previsti.", "sections": [ "Il presente capo prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti opossono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. Nei riguardi dei soggetti indicati all’articolo 3,comma 2, del presente decreto legislativo le disposizioni del presente capo sono applicate tenuto conto delleparticolari esigenze connesse al servizio espletato, quali individuate dai Decreti ivi previsti." ] }, { "title": "Articolo 200 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente capo, si intende per:a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari,osteoarticolari, neurologici o muscolari;b) vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportanorischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide;c) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo,ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore;d) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato,delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.", "sections": [ "Ai fini del presente capo, si intende per:a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari,osteoarticolari, neurologici o muscolari;b) vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportanorischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide;c) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo,ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore;d) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato,delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore." ] }, { "title": "Articolo 201 - Valori limite di esposizione e valori d’azione", "text": "1. Ai fini del presente capo, si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione.a) per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 5 m/s2;mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s2;2) il valore d’azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l’azione, èfissato a 2,5 m/s2.b) per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 1,0 m/s2;mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s2;2) il valore d’azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 0,5 m/s2.2. Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente.Richiami all’Art. 201:- Art. 202, co. 5, lett. b) - Art. 306, co. 3", "sections": [ "Ai fini del presente capo, si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione.a) per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 5 m/s2;mentre su periodi brevi è pari a 20 m/s2;2) il valore d’azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l’azione, èfissato a 2,5 m/s", "b) per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 1,0 m/s2;mentre su periodi brevi è pari a 1,5 m/s2;2) il valore d’azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 0,5 m/s", "Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente.Richiami all’Art. 201:- Art. 202, co. 5, lett. b) - Art. 306, co. 3" ] }, { "title": "Articolo 202 - Valutazione dei rischi", "text": "1. Nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli divibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l’osservazione delle condizioni dilavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzatureo i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell’ISPESL o delle regioni o, inloro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distintadalla misurazione, che richiede l’impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che restacomunque il metodo di riferimento.3. L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio è valutata o misurata in base alledisposizioni di cui all’ALLEGATO XXXV, parte A.4. L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o misurata in base alle disposizionidi cui all’ALLEGATO XXXV, parte B.5. Ai fini della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro tiene conto, in particolare, dei seguenti elementi:a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;b) i valori limite di esposizione e i valori d’azione specificati nell’articolo 201;c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolareriferimento alle donne in gravidanza e ai minori;d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazionimeccaniche, il rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature;e) le informazioni fornite dal costruttore dell’attrezzatura di lavoro;f) l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;g) il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative,in locali di cui è responsabile;h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccaricobiomeccanico degli arti superiori e del rachide;i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nellaletteratura scientifica.inoizilan S• aAnrzti.o 2n0i2 a, ccoa.r 1ic oe 5d:e la drraetsotroe d dai tlraev ao rsoe i mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 202, co. 3 e 4: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 1, lett. b)]SRichiami all’Art. 202:- Art. 203, co. 1 - ALL. XXXV, parte A, punto 3 - ALL. XXXV, parte A, punto 4 - ALL. XXXV, parte B, punto 3 - ALL. XXXV, parte B, punto 4 - ALL. XXXV,parte B, punto 5", "sections": [ "Nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli divibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.", "Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l’osservazione delle condizioni dilavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzatureo i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell’ISPESL o delle regioni o, inloro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distintadalla misurazione, che richiede l’impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che restacomunque il metodo di riferimento.", "L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio è valutata o misurata in base alledisposizioni di cui all’ALLEGATO XXXV, parte A.", "L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o misurata in base alle disposizionidi cui all’ALLEGATO XXXV, parte B.", "Ai fini della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro tiene conto, in particolare, dei seguenti elementi:a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;b) i valori limite di esposizione e i valori d’azione specificati nell’articolo 201;c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolareriferimento alle donne in gravidanza e ai minori;d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazionimeccaniche, il rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature;e) le informazioni fornite dal costruttore dell’attrezzatura di lavoro;f) l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;g) il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative,in locali di cui è responsabile;h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccaricobiomeccanico degli arti superiori e del rachide;i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nellaletteratura scientifica.inoizilan S• aAnrzti.o 2n0i2 a, ccoa.r 1ic oe 5d:e la drraetsotroe d dai tlraev ao rsoe i mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 202, co. 3 e 4: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 1, lett. b)]SRichiami all’Art. 202:- Art. 203, co. 1 - ALL. XXXV, parte A, punto 3 - ALL. XXXV, parte A, punto 4 - ALL. XXXV, parte B, punto 3 - ALL. XXXV, parte B, punto 4 - ALL. XXXV,parte B, punto 5" ] }, { "title": "Articolo 203 - Misure di prevenzione e protezione", "text": "1. Fermo restando quanto previsto nell’articolo 182, in base alla valutazione dei rischi di cui all’articolo 202, quandosono superati i valori d’azione, il datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative,volte a ridurre al minimo l’esposizione e i rischi che ne conseguono, considerando in particolare quanto segue:a) altri metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione a vibrazioni meccaniche;b) la scelta di attrezzature di lavoro adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producono,tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni;c) la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni, quali sedili cheattenuano efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero e maniglie o guanti che attenuano la vibrazionetrasmessa al sistema mano-braccio;d) adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro, dei sistemi sul luogo dilavoro e dei DPI;e) la progettazione e l’organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro;f) l’adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro e deiDPI, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche;g) la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;h) l’organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo;i) la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità.2. Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di esposizione è stato superato, il datore di lavoro prende misureimmediate per riportare l’esposizione al di sotto di tale valore, individua le cause del superamento e adatta, diconseguenza, le misure di prevenzione e protezione per evitare un nuovo superamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n0i3 a: acrarreisctoo ddeal tdrea tao rsee id mi elasiv oor aom em deenld dai rdiag e2n.4te5 7 ,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 203:- ALL. XXXV, parte A, punto 5", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto nell’articolo 182, in base alla valutazione dei rischi di cui all’articolo 202, quandosono superati i valori d’azione, il datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative,volte a ridurre al minimo l’esposizione e i rischi che ne conseguono, considerando in particolare quanto segue:a) altri metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione a vibrazioni meccaniche;b) la scelta di attrezzature di lavoro adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producono,tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni;c) la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni, quali sedili cheattenuano efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero e maniglie o guanti che attenuano la vibrazionetrasmessa al sistema mano-braccio;d) adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro, dei sistemi sul luogo dilavoro e dei DPI;e) la progettazione e l’organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro;f) l’adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro e deiDPI, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche;g) la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;h) l’organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo;i) la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità.", "Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di esposizione è stato superato, il datore di lavoro prende misureimmediate per riportare l’esposizione al di sotto di tale valore, individua le cause del superamento e adatta, diconseguenza, le misure di prevenzione e protezione per evitare un nuovo superamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n0i3 a: acrarreisctoo ddeal tdrea tao rsee id mi elasiv oor aom em deenld dai rdiag e2n.4te5 7 ,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 203:- ALL. XXXV, parte A, punto 5" ] }, { "title": "Articolo 204 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d’azione sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. Lasorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medicocompetente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentantiper la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimentomotivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.2. I lavoratori esposti a vibrazioni sono altresì sottoposti alla sorveglianza sanitaria quando, secondo il medicocompetente, si verificano una o più delle seguenti condizioni: l’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni è tale darendere possibile l’individuazione di un nesso tra l’esposizione in questione e una malattia identificabile o ad effettinocivi per la salute ed è probabile che la malattia o gli effetti sopraggiungano nelle particolari condizioni di lavoro dellavoratore ed esistono tecniche sperimentate che consentono di individuare la malattia o gli effetti nocivi per la salute.", "sections": [ "I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d’azione sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. Lasorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medicocompetente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentantiper la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L’organo di vigilanza, con provvedimentomotivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.", "I lavoratori esposti a vibrazioni sono altresì sottoposti alla sorveglianza sanitaria quando, secondo il medicocompetente, si verificano una o più delle seguenti condizioni: l’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni è tale darendere possibile l’individuazione di un nesso tra l’esposizione in questione e una malattia identificabile o ad effettinocivi per la salute ed è probabile che la malattia o gli effetti sopraggiungano nelle particolari condizioni di lavoro dellavoratore ed esistono tecniche sperimentate che consentono di individuare la malattia o gli effetti nocivi per la salute." ] }, { "title": "Articolo 205 - Deroghe", "text": "1. Nei settori della navigazione marittima e aerea, il datore di lavoro, in circostanze debitamente giustificate, puòrichiedere la deroga, limitatamente al rispetto dei valori limite di esposizione per il corpo intero qualora, tenuto contodella tecnica e delle caratteristiche specifiche dei luoghi di lavoro, non sia possibile rispettare tale valore limitenonostante le misure tecniche e organizzative messe in atto.2. Nel caso di attività lavorative in cui l’esposizione di un lavoratore a vibrazioni meccaniche è abitualmente inferioreai valori di azione, ma può occasionalmente superare il valore limite di esposizione, il datore di lavoro può richiederela deroga al rispetto dei valori limite a condizione che il valore medio dell’esposizione calcolata su un periodo di 40ore sia inferiore al valore limite di esposizione e dimostri, con elementi probanti, che i rischi derivanti dal tipo diesposizione cui è sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelli derivanti dal livello di esposizione corrispondente alvalore limite.3. Le deroghe di cui ai commi 1 e 2 sono concesse, per un periodo massimo di quattro anni, dall’organo di vigilanzaterritorialmente competente che provvede anche a darne comunicazione, specificando le ragioni e le circostanze chehanno consentito la concessione delle stesse, al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Le deroghesono rinnovabili e possono essere revocate quando vengono meno le circostanze che le hanno giustificate.4. La concessione delle deroghe di cui ai commi 1 e 2 è condizionata all’intensificazione della sorveglianza sanitariae da condizioni che garantiscano, tenuto conto delle particolari circostanze, che i rischi derivanti siano ridotti alminimo. Il datore di lavoro assicura l’intensificazione della sorveglianza sanitaria ed il rispetto delle condizioni indicatenelle deroghe.5. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali trasmette ogni quattro anni alla Commissione dellaUnione Europea un prospetto dal quale emergano circostanze e motivi delle deroghe concesse ai sensi del presentearticolo.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n0i5 a, ccoa.r 4ic, ose dceoln ddaot opreeri oddi ola: vaorrroes eto d deal dtrirei gae snetie m esi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami al Titolo VIII, Capo III:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 199, co. 1 - Art. 200, co. 1 - Art. 201, co. 1ELETTROMAGNETICI", "sections": [ "Nei settori della navigazione marittima e aerea, il datore di lavoro, in circostanze debitamente giustificate, puòrichiedere la deroga, limitatamente al rispetto dei valori limite di esposizione per il corpo intero qualora, tenuto contodella tecnica e delle caratteristiche specifiche dei luoghi di lavoro, non sia possibile rispettare tale valore limitenonostante le misure tecniche e organizzative messe in atto.", "Nel caso di attività lavorative in cui l’esposizione di un lavoratore a vibrazioni meccaniche è abitualmente inferioreai valori di azione, ma può occasionalmente superare il valore limite di esposizione, il datore di lavoro può richiederela deroga al rispetto dei valori limite a condizione che il valore medio dell’esposizione calcolata su un periodo di 40ore sia inferiore al valore limite di esposizione e dimostri, con elementi probanti, che i rischi derivanti dal tipo diesposizione cui è sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelli derivanti dal livello di esposizione corrispondente alvalore limite.", "Le deroghe di cui ai commi 1 e 2 sono concesse, per un periodo massimo di quattro anni, dall’organo di vigilanzaterritorialmente competente che provvede anche a darne comunicazione, specificando le ragioni e le circostanze chehanno consentito la concessione delle stesse, al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Le deroghesono rinnovabili e possono essere revocate quando vengono meno le circostanze che le hanno giustificate.", "La concessione delle deroghe di cui ai commi 1 e 2 è condizionata all’intensificazione della sorveglianza sanitariae da condizioni che garantiscano, tenuto conto delle particolari circostanze, che i rischi derivanti siano ridotti alminimo. Il datore di lavoro assicura l’intensificazione della sorveglianza sanitaria ed il rispetto delle condizioni indicatenelle deroghe.", "Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali trasmette ogni quattro anni alla Commissione dellaUnione Europea un prospetto dal quale emergano circostanze e motivi delle deroghe concesse ai sensi del presentearticolo.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n0i5 a, ccoa.r 4ic, ose dceoln ddaot opreeri oddi ola: vaorrroes eto d deal dtrirei gae snetie m esi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]aPSRichiami al Titolo VIII, Capo III:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 199, co. 1 - Art. 200, co. 1 - Art. 201, co. 1ELETTROMAGNETICI" ] }, { "title": "Articolo 206143 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzaderivanti dall’ esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), come definiti dall’articolo 207, durante illavoro. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effettibiofisici diretti e agli effetti indiretti noti provocati dai campi elettromagnetici.2. I valori limite di esposizione (VLE) stabiliti nel presente capo riguardano soltanto le relazioni scientificamenteaccertate tra effetti biofisici diretti a breve termine ed esposizione ai campi elettromagnetici.3. Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto coni conduttori in tensione.4. Per il personale che lavora presso impianti militari operativi o che partecipa ad attività militari, ivi compreseesercitazioni militari internazionali congiunte, in applicazione degli articoli 3, comma 2, e 13, comma 1-bis, fermerestando le disposizioni di cui agli articoli 182 e 210 del presente decreto, il sistema di protezione equivalente di cuiall’articolo 10, paragrafo 1, lettera b), della direttiva 2013/35/UE è costituito dalle particolari norme di tutela tecnico-militare per la sicurezza e la salute del personale, di cui agli articoli 245 e 253 del decreto del Presidente dellaRepubblica 15 marzo 2010, n. 90, nel rispetto dei criteri ivi previsti.", "sections": [ "Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzaderivanti dall’ esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), come definiti dall’articolo 207, durante illavoro. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effettibiofisici diretti e agli effetti indiretti noti provocati dai campi elettromagnetici.", "I valori limite di esposizione (VLE) stabiliti nel presente capo riguardano soltanto le relazioni scientificamenteaccertate tra effetti biofisici diretti a breve termine ed esposizione ai campi elettromagnetici.", "Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto coni conduttori in tensione.", "Per il personale che lavora presso impianti militari operativi o che partecipa ad attività militari, ivi compreseesercitazioni militari internazionali congiunte, in applicazione degli articoli 3, comma 2, e 13, comma 1-bis, fermerestando le disposizioni di cui agli articoli 182 e 210 del presente decreto, il sistema di protezione equivalente di cuiall’articolo 10, paragrafo 1, lettera b), della direttiva 2013/35/UE è costituito dalle particolari norme di tutela tecnico-militare per la sicurezza e la salute del personale, di cui agli articoli 245 e 253 del decreto del Presidente dellaRepubblica 15 marzo 2010, n. 90, nel rispetto dei criteri ivi previsti." ] }, { "title": "Articolo 207144 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente Capo si intendono per:a) «campi elettromagnetici», campi elettrici statici, campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici edelettromagnetici variabili nel tempo con frequenze sino a 300 GHz;b) «effetti biofisici diretti», effetti provocati direttamente nel corpo umano a causa della sua presenza all’internodi un campo elettromagnetico, che comprendono:1. effetti termici, quali il riscaldamento dei tessuti a causa dell’assorbimento di energia dai campielettromagnetici nei tessuti medesimi;2. effetti non termici, quali la stimolazione di muscoli, nervi e organi sensoriali. Tali effetti possono esseredi detrimento per la salute mentale e fisica dei lavoratori esposti. Inoltre, la stimolazione degli organisensoriali può comportare sintomi transitori quali vertigini e fosfeni. Inoltre, tali effetti possono generaredisturbi temporanei e influenzare le capacità cognitive o altre funzioni cerebrali o muscolari e possono,pertanto, influire negativamente sulla capacità di un lavoratore di operare in modo sicuro;3. correnti negli arti;c) «effetti indiretti», effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico, che potrebbeessere causa di un pericolo per la salute e sicurezza, quali:1. interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici, compresi stimolatori cardiaci e altriimpianti o dispositivi medici portati sul corpo;2. rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di campi magnetici statici;3. innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);4. incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di scintille prodotte dacampi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;5. correnti di contatto;d) «valori limite di esposizione (VLE)», valori stabiliti sulla base di considerazioni biofisiche e biologiche, inparticolare sulla base degli effetti diretti acuti e a breve termine scientificamente accertati, ossia gli effettitermici e la stimolazione elettrica dei tessuti;e) «VLE relativi agli effetti sanitari», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a effettinocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione del tessuto nervoso o muscolare;f) «VLE relativi agli effetti sensoriali», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbitransitori delle percezioni sensoriali e a modifiche minori nelle funzioni cerebrali;g) «valori di azione (VA)», livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformitàai pertinenti VLE e, ove appropriato, per prendere le opportune misure di protezione o prevenzionespecificate nel presente capo. Nell’allegato XXXVI, parte II:1. per i campi elettrici, per «VA inferiori» e «VA superiori» s’intendono i livelli connessi alle specifichemisure di protezione o prevenzione stabilite nel presente capo;2. per i campi magnetici, per «VA inferiori» s’intendono i valori connessi ai VLE relativi agli effettisensoriali e per «VA superiori» i valori connessi ai VLE relativi agli effetti sanitari.Richiami all’Art. 207:- Art. 206, co. 1 - Art. 209, co. 5 - Art. 210, co. 2143 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).144 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).", "sections": [ "Ai fini del presente Capo si intendono per:a) «campi elettromagnetici», campi elettrici statici, campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici edelettromagnetici variabili nel tempo con frequenze sino a 300 GHz;b) «effetti biofisici diretti», effetti provocati direttamente nel corpo umano a causa della sua presenza all’internodi un campo elettromagnetico, che comprendono:", "effetti termici, quali il riscaldamento dei tessuti a causa dell’assorbimento di energia dai campielettromagnetici nei tessuti medesimi;", "effetti non termici, quali la stimolazione di muscoli, nervi e organi sensoriali. Tali effetti possono esseredi detrimento per la salute mentale e fisica dei lavoratori esposti. Inoltre, la stimolazione degli organisensoriali può comportare sintomi transitori quali vertigini e fosfeni. Inoltre, tali effetti possono generaredisturbi temporanei e influenzare le capacità cognitive o altre funzioni cerebrali o muscolari e possono,pertanto, influire negativamente sulla capacità di un lavoratore di operare in modo sicuro;", "correnti negli arti;c) «effetti indiretti», effetti provocati dalla presenza di un oggetto in un campo elettromagnetico, che potrebbeessere causa di un pericolo per la salute e sicurezza, quali:", "interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici, compresi stimolatori cardiaci e altriimpianti o dispositivi medici portati sul corpo;", "rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di campi magnetici statici;", "innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);", "incendi ed esplosioni dovuti all’accensione di materiali infiammabili a causa di scintille prodotte dacampi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;", "correnti di contatto;d) «valori limite di esposizione (VLE)», valori stabiliti sulla base di considerazioni biofisiche e biologiche, inparticolare sulla base degli effetti diretti acuti e a breve termine scientificamente accertati, ossia gli effettitermici e la stimolazione elettrica dei tessuti;e) «VLE relativi agli effetti sanitari», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a effettinocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione del tessuto nervoso o muscolare;f) «VLE relativi agli effetti sensoriali», VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbitransitori delle percezioni sensoriali e a modifiche minori nelle funzioni cerebrali;g) «valori di azione (VA)», livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformitàai pertinenti VLE e, ove appropriato, per prendere le opportune misure di protezione o prevenzionespecificate nel presente capo. Nell’allegato XXXVI, parte II:", "per i campi elettrici, per «VA inferiori» e «VA superiori» s’intendono i livelli connessi alle specifichemisure di protezione o prevenzione stabilite nel presente capo;", "per i campi magnetici, per «VA inferiori» s’intendono i valori connessi ai VLE relativi agli effettisensoriali e per «VA superiori» i valori connessi ai VLE relativi agli effetti sanitari.Richiami all’Art. 207:- Art. 206, co. 1 - Art. 209, co. 5 - Art. 210, co. 2143 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).144 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016)." ] }, { "title": "Articolo 208145 - Valori limite di esposizione e valori d’azione", "text": "1. Le grandezze fisiche relative all’esposizione ai campi elettromagnetici sono indicate nell’allegato XXXVI, parte I. IVLE relativi agli effetti sanitari, i VLE relativi agli effetti sensoriali e i VA sono riportati nell’allegato XXXVI, parti II eIII.2. Il datore di lavoro assicura che l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici non superi i VLE relativi aglieffetti sanitari e i VLE relativi agli effetti sensoriali, di cui all’allegato XXXVI, parte II per gli effetti non termici e di cuiall’allegato XXVI, parte III per gli effetti termici. Il rispetto dei VLE relativi agli effetti sanitari e dei VLE relativi aglieffetti sensoriali deve essere dimostrato ricorrendo alle procedure di valutazione dell’esposizione di cui all’articolo209. Qualora l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici superi uno qualsiasi dei VLE, il datore di lavoroadotta misure immediate in conformità dell’articolo 210, comma 7.3. Ai fini del presente capo, si considera che i VLE siano rispettati qualora il datore di lavoro dimostri che i pertinentiVA di cui all’allegato XXXVI, parti II e III, non siano stati superati. Nel caso in cui l’esposizione superi i VA, il datoredi lavoro adotta misure in conformità dell’articolo 210, comma 1, salvo che la valutazione effettuata in conformitàdell’articolo 209, comma 1, dimostri che non sono superati i pertinenti VLE e che possono essere esclusi rischi perla sicurezza.4. Fermo restando quanto previsto al comma 3, l’esposizione può superare:a) i VA inferiori per i campi elettrici di cui all’allegato XXXVI parte II, tabella B1, seconda colonna, ove giustificatodalla pratica o dal processo produttivo, purché siano verificate le seguenti condizioni:1. non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A2;2. siano evitate eccessive scariche elettriche e correnti di contatto di cui all’allegato XXXVI, parte II,tabella B3 attraverso le misure specifiche di protezione di cui all’articolo 210, comma 5;3. siano state fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza informazioni sullesituazioni di rischio di cui all’articolo 210-bis, comma 1, lettera b);b) i VA inferiori per i campi magnetici di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella B2, seconda colonna, ovegiustificato dalla pratica o dal processo produttivo, anche a livello della testa e del tronco, durante il turno dilavoro, purché siano verificate le seguenti condizioni:1. il superamento dei VA inferiori per i campi magnetici di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella B2, el’eventuale superamento dei VLE per gli effetti sensoriali di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A3,sia solamente temporaneo in relazione al processo produttivo;2. non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A2;3. siano adottate misure in conformità all’articolo 210, comma 8, in caso di sintomi transitori di cui allalettera a) del medesimo comma;4. siano state fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza informazioni sullesituazioni di rischio di cui all’articolo 210-bis, comma 1, lettera b).5. Fermo restando quanto previsto ai commi 2, 3 e 4, l’esposizione può superare i VLE relativi agli effetti sensorialidi cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelle A1 e A3, e parte III, tabella A2, durante il turno di lavoro, ove giustificatodalla pratica o dal processo produttivo, purché siano verificate le seguenti condizioni:a) il loro superamento sia solamente temporaneo in relazione al processo produttivo;b) non siano superati i corrispondenti VLE relativi agli effetti sanitari di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelleA1 e A2 e parte III, tabelle A1 e A3;c) nel caso di superamento dei VLE relativi agli effetti sensoriali di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelle A1,siano state prese misure specifiche di protezione in conformità all’articolo 210, comma 6;d) siano adottate misure in conformità all’articolo 210, comma 8 , in caso di sintomi transitori, di cui alla letterab) del medesimo comma;e) siano state fornite ai lavoratori informazioni sulle situazioni di rischio di cui all’articolo 210-bis, comma 1,lettera b).6. Nei casi di cui ai commi 4 e 5, il datore di lavoro comunica all’organo di vigilanza territorialmente competente ilsuperamento dei valori ivi indicati, mediante una relazione tecnico-protezionistica contenente:a) le motivazioni per cui ai fini della pratica o del processo produttivo è necessario il superamento temporaneodei VA inferiori o degli VLE relativi agli effetti sensoriali;b) il livello di esposizione dei lavoratori e l’entità del superamento;c) il numero di lavoratori interessati;d) le tecniche di valutazione utilizzate;e) le specifiche misure di protezione adottate in conformità all’articolo 210;f) le azioni adottate in caso di sintomi transitori;g) le informazioni fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sulle situazioni di rischiodi cui all’articolo 210-bis, comma 1, lettera b);Richiami all’Art. 208:- Art. 209, co. 5 - Art. 210, co. 1 - Art. 210, co. 5 - Art. 210, co. 6 - Art. 210, co. 7 - Art. 210, co. 8 - Art. 212, co. 1145 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).", "sections": [ "Le grandezze fisiche relative all’esposizione ai campi elettromagnetici sono indicate nell’allegato XXXVI, parte I. IVLE relativi agli effetti sanitari, i VLE relativi agli effetti sensoriali e i VA sono riportati nell’allegato XXXVI, parti II eIII.", "Il datore di lavoro assicura che l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici non superi i VLE relativi aglieffetti sanitari e i VLE relativi agli effetti sensoriali, di cui all’allegato XXXVI, parte II per gli effetti non termici e di cuiall’allegato XXVI, parte III per gli effetti termici. Il rispetto dei VLE relativi agli effetti sanitari e dei VLE relativi aglieffetti sensoriali deve essere dimostrato ricorrendo alle procedure di valutazione dell’esposizione di cui all’articolo", "Qualora l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici superi uno qualsiasi dei VLE, il datore di lavoroadotta misure immediate in conformità dell’articolo 210, comma", "Ai fini del presente capo, si considera che i VLE siano rispettati qualora il datore di lavoro dimostri che i pertinentiVA di cui all’allegato XXXVI, parti II e III, non siano stati superati. Nel caso in cui l’esposizione superi i VA, il datoredi lavoro adotta misure in conformità dell’articolo 210, comma 1, salvo che la valutazione effettuata in conformitàdell’articolo 209, comma 1, dimostri che non sono superati i pertinenti VLE e che possono essere esclusi rischi perla sicurezza.", "Fermo restando quanto previsto al comma 3, l’esposizione può superare:a) i VA inferiori per i campi elettrici di cui all’allegato XXXVI parte II, tabella B1, seconda colonna, ove giustificatodalla pratica o dal processo produttivo, purché siano verificate le seguenti condizioni:", "non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A2;", "siano evitate eccessive scariche elettriche e correnti di contatto di cui all’allegato XXXVI, parte II,tabella B3 attraverso le misure specifiche di protezione di cui all’articolo 210, comma 5;", "siano state fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza informazioni sullesituazioni di rischio di cui all’articolo 210-bis, comma 1, lettera b);b) i VA inferiori per i campi magnetici di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella B2, seconda colonna, ovegiustificato dalla pratica o dal processo produttivo, anche a livello della testa e del tronco, durante il turno dilavoro, purché siano verificate le seguenti condizioni:", "il superamento dei VA inferiori per i campi magnetici di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella B2, el’eventuale superamento dei VLE per gli effetti sensoriali di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A3,sia solamente temporaneo in relazione al processo produttivo;", "non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabella A2;", "siano adottate misure in conformità all’articolo 210, comma 8, in caso di sintomi transitori di cui allalettera a) del medesimo comma;", "siano state fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza informazioni sullesituazioni di rischio di cui all’articolo 210-bis, comma 1, lettera b).", "Fermo restando quanto previsto ai commi 2, 3 e 4, l’esposizione può superare i VLE relativi agli effetti sensorialidi cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelle A1 e A3, e parte III, tabella A2, durante il turno di lavoro, ove giustificatodalla pratica o dal processo produttivo, purché siano verificate le seguenti condizioni:a) il loro superamento sia solamente temporaneo in relazione al processo produttivo;b) non siano superati i corrispondenti VLE relativi agli effetti sanitari di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelleA1 e A2 e parte III, tabelle A1 e A3;c) nel caso di superamento dei VLE relativi agli effetti sensoriali di cui all’allegato XXXVI, parte II, tabelle A1,siano state prese misure specifiche di protezione in conformità all’articolo 210, comma 6;d) siano adottate misure in conformità all’articolo 210, comma 8 , in caso di sintomi transitori, di cui alla letterab) del medesimo comma;e) siano state fornite ai lavoratori informazioni sulle situazioni di rischio di cui all’articolo 210-bis, comma 1,lettera b).", "Nei casi di cui ai commi 4 e 5, il datore di lavoro comunica all’organo di vigilanza territorialmente competente ilsuperamento dei valori ivi indicati, mediante una relazione tecnico-protezionistica contenente:a) le motivazioni per cui ai fini della pratica o del processo produttivo è necessario il superamento temporaneodei VA inferiori o degli VLE relativi agli effetti sensoriali;b) il livello di esposizione dei lavoratori e l’entità del superamento;c) il numero di lavoratori interessati;d) le tecniche di valutazione utilizzate;e) le specifiche misure di protezione adottate in conformità all’articolo 210;f) le azioni adottate in caso di sintomi transitori;g) le informazioni fornite ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sulle situazioni di rischiodi cui all’articolo 210-bis, comma 1, lettera b);Richiami all’Art. 208:- Art. 209, co. 5 - Art. 210, co. 1 - Art. 210, co. 5 - Art. 210, co. 6 - Art. 210, co. 7 - Art. 210, co. 8 - Art. 212, co. 1145 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016)." ] }, { "title": "Articolo 209146 - Valutazione dei rischi e identificazione dell’esposizione", "text": "1. Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 181, il datore di lavoro valuta tutti i rischi per i lavoratoriderivanti da campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e, quando necessario, misura o calcola i livelli dei campielettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuatitenendo anche conto delle guide pratiche della Commissione europea, delle pertinenti norme tecniche europee e delComitato Elettrotecnico Italiano (CEI), delle specifiche buone prassi individuate o emanate dalla Commissioneconsultiva permanente di cui all’articolo 6 del presente decreto, e delle informazioni reperibili presso banche datidell’INAIL o delle regioni. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati, inoltre, tenendo ancheconto delle informazioni sull’uso e sulla sicurezza rilasciate dai fabbricanti o dai distributori delle attrezzature, ovverodei livelli di emissione indicati in conformità alla legislazione europea, ove applicabili alle condizioni di esposizionesul luogo di lavoro o sul luogo di installazione.2. Qualora non sia possibile stabilire con certezza il rispetto dei VLE sulla base di informazioni facilmente accessibili,la valutazione dell’esposizione è effettuata sulla base di misurazioni o calcoli. In tal caso si deve tenere conto delleincertezze riguardanti la misurazione o il calcolo, quali errori numerici, modellizzazione delle sorgenti, geometria delmodello anatomico e proprietà elettriche dei tessuti e dei materiali, determinate secondo la buona prassi metrologica..3. La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui al comma 1, non devono necessariamente essere effettuati inluoghi di lavoro accessibili al pubblico, ove si sia già proceduto ad una valutazione conformemente alle disposizionirelative alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz e risultinorispettate per i lavoratori le restrizioni previste dalla raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio, del 12 luglio 1999,e siano esclusi rischi relativi alla sicurezza.4. La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui al comma 1, non devono necessariamente essere effettuati ovesiano utilizzate dai lavoratori, conformemente alla loro destinazione d’uso, attrezzature destinate al pubblico,conformi a norme di prodotto dell’Unione europea che stabiliscano livelli di sicurezza più rigorosi rispetto a quelliprevisti dal presente capo, e non sia utilizzata nessun’altra attrezzatura.5. Nell’ambito della valutazione del rischio di cui all’articolo 181, il datore di lavoro presta particolare attenzione aiseguenti elementi:a. la frequenza, il livello, la durata e il tipo di esposizione, inclusa la distribuzione sul corpo del lavoratore e sulvolume del luogo di lavoro;b. i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all’articolo 208;c. effetti biofisici diretti;d. tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio; eventuali effettisulla salute e la sicurezza dei lavoratori esposti a rischi particolari, con particolare riferimento a soggettiportatori di dispositivi medici impiantati, attivi o passivi, o dispositivi medici portati sul corpo e le lavoratrici instato di gravidanza;e. qualsiasi effetto indiretto di cui all’articolo 207, comma 1, lettera c);f. l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campielettromagnetici;g. la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;h. informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 211;i. informazioni fornite dal fabbricante delle attrezzature;l. altre informazioni pertinenti relative a salute e sicurezza;m. sorgenti multiple di esposizione;n. esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.6. Il datore di lavoro precisa, nel documento di valutazione del rischio di cui all’articolo 28, le misure adottate, previstedall’articolo 210.7. Fatti salvi gli articoli 50, 184, 210 e 210-bis del presente decreto, il datore di lavoro privato può consentire l’accessoal documento di valutazione di cui al comma 1 in tutti i casi in cui vi sia interesse e in conformità alle disposizionivigenti e lo può negare qualora tale accesso pregiudichi la tutela dei propri interessi commerciali, compresi quellirelativi alla proprietà intellettuale e in conformità alle disposizioni vigenti. Per i documenti di valutazione dei rischielaborati o detenuti da pubbliche amministrazioni, si applica la disciplina del decreto legislativo 14 marzo 2013, n.33. Qualora la valutazione contenga i dati personali dei lavoratori, l’accesso avviene nel rispetto delle disposizioni dicui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.inoizilan S• aAnrzt.i o2n0i9 a, ccoa.r 1ic eo 6d:e al rdraetsotor ed ad it rlae vao sreoi mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]neaSP • Art. 209, co. 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 1, lett. b)]Note all’Art. 209146 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).Richiami all’Art. 209:- Art. 208, co. 2 - Art. 208, co. 3 - Art. 210, co. 1 - Art. 210, co. 2 - Art. 210, co. 4 - Art. 212, co. 2, lett. a) -", "sections": [ "Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 181, il datore di lavoro valuta tutti i rischi per i lavoratoriderivanti da campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e, quando necessario, misura o calcola i livelli dei campielettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuatitenendo anche conto delle guide pratiche della Commissione europea, delle pertinenti norme tecniche europee e delComitato Elettrotecnico Italiano (CEI), delle specifiche buone prassi individuate o emanate dalla Commissioneconsultiva permanente di cui all’articolo 6 del presente decreto, e delle informazioni reperibili presso banche datidell’INAIL o delle regioni. La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati, inoltre, tenendo ancheconto delle informazioni sull’uso e sulla sicurezza rilasciate dai fabbricanti o dai distributori delle attrezzature, ovverodei livelli di emissione indicati in conformità alla legislazione europea, ove applicabili alle condizioni di esposizionesul luogo di lavoro o sul luogo di installazione.", "Qualora non sia possibile stabilire con certezza il rispetto dei VLE sulla base di informazioni facilmente accessibili,la valutazione dell’esposizione è effettuata sulla base di misurazioni o calcoli. In tal caso si deve tenere conto delleincertezze riguardanti la misurazione o il calcolo, quali errori numerici, modellizzazione delle sorgenti, geometria delmodello anatomico e proprietà elettriche dei tessuti e dei materiali, determinate secondo la buona prassi metrologica..", "La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui al comma 1, non devono necessariamente essere effettuati inluoghi di lavoro accessibili al pubblico, ove si sia già proceduto ad una valutazione conformemente alle disposizionirelative alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz e risultinorispettate per i lavoratori le restrizioni previste dalla raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio, del 12 luglio 1999,e siano esclusi rischi relativi alla sicurezza.", "La valutazione, la misurazione e il calcolo di cui al comma 1, non devono necessariamente essere effettuati ovesiano utilizzate dai lavoratori, conformemente alla loro destinazione d’uso, attrezzature destinate al pubblico,conformi a norme di prodotto dell’Unione europea che stabiliscano livelli di sicurezza più rigorosi rispetto a quelliprevisti dal presente capo, e non sia utilizzata nessun’altra attrezzatura.", "Nell’ambito della valutazione del rischio di cui all’articolo 181, il datore di lavoro presta particolare attenzione aiseguenti elementi:a. la frequenza, il livello, la durata e il tipo di esposizione, inclusa la distribuzione sul corpo del lavoratore e sulvolume del luogo di lavoro;b. i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all’articolo 208;c. effetti biofisici diretti;d. tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio; eventuali effettisulla salute e la sicurezza dei lavoratori esposti a rischi particolari, con particolare riferimento a soggettiportatori di dispositivi medici impiantati, attivi o passivi, o dispositivi medici portati sul corpo e le lavoratrici instato di gravidanza;e. qualsiasi effetto indiretto di cui all’articolo 207, comma 1, lettera c);f. l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campielettromagnetici;g. la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;h. informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 211;i. informazioni fornite dal fabbricante delle attrezzature;l. altre informazioni pertinenti relative a salute e sicurezza;m. sorgenti multiple di esposizione;n. esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.", "Il datore di lavoro precisa, nel documento di valutazione del rischio di cui all’articolo 28, le misure adottate, previstedall’articolo", "Fatti salvi gli articoli 50, 184, 210 e 210-bis del presente decreto, il datore di lavoro privato può consentire l’accessoal documento di valutazione di cui al comma 1 in tutti i casi in cui vi sia interesse e in conformità alle disposizionivigenti e lo può negare qualora tale accesso pregiudichi la tutela dei propri interessi commerciali, compresi quellirelativi alla proprietà intellettuale e in conformità alle disposizioni vigenti. Per i documenti di valutazione dei rischielaborati o detenuti da pubbliche amministrazioni, si applica la disciplina del decreto legislativo 14 marzo 2013, n.", "Qualora la valutazione contenga i dati personali dei lavoratori, l’accesso avviene nel rispetto delle disposizioni dicui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n.", "inoizilan S• aAnrzt.i o2n0i9 a, ccoa.r 1ic eo 6d:e al rdraetsotor ed ad it rlae vao sreoi mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]neaSP • Art. 209, co. 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 1, lett. b)]Note all’Art. 209146 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).Richiami all’Art. 209:- Art. 208, co. 2 - Art. 208, co. 3 - Art. 210, co. 1 - Art. 210, co. 2 - Art. 210, co. 4 - Art. 212, co. 2, lett. a) -" ] }, { "title": "Articolo 210147 - Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi", "text": "1. A seguito della valutazione dei rischi, qualora risulti che i valori di azione di cui all’articolo 208 sono superati, ildatore di lavoro, a meno che la valutazione effettuata a norma dell’articolo 209, comma 1, dimostri che i pertinentivalori limite di esposizione non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza, elabora edapplica un programma d’azione che comprenda misure tecniche e organizzative intese a prevenire esposizionisuperiori ai valori limite di esposizione relativi agli effetti sensoriali e ai valori limite di esposizione relativi agli effettisanitari, tenendo conto in particolare:a) di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi elettromagnetici;b) della scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di intensità inferiore, tenuto conto del lavoroda svolgere;c) delle misure tecniche per ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici, incluso se necessario l’uso didispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;d) degli appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;f) della limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;g) della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;h) di misure appropriate al fine di limitare e controllare l’accesso, quali segnali, etichette, segnaletica al suolo ebarriere;i) in caso di esposizione a campi elettrici, delle misure e procedure volte a gestire le scariche elettriche e lecorrenti di contatto mediante mezzi tecnici e mediante la formazione dei lavoratori.2. Sulla base della valutazione dei rischi di cui all’articolo 209, il datore di lavoro elabora e applica un programmad’azione che comprenda misure tecniche e organizzative volte a prevenire qualsiasi rischio per lavoratoriappartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio e qualsiasi rischio dovuto a effetti indiretti di cui all’articolo207.3. Il datore di lavoro, in conformità all’articolo 183, adatta le misure di cui al presente articolo alle esigenze deilavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio e, se del caso, a valutazioni individuali dei rischi,in particolare nei confronti dei lavoratori che hanno dichiarato, anche a seguito delle informazioni ricevute ai sensidell’articolo 210-bis, di essere portatori di dispositivi medici impiantati attivi o passivi, o hanno dichiarato l’uso didispositivi medici sul corpo o nei confronti delle lavoratrici in stato di gravidanza che hanno informato il datore dilavoro della loro condizione.4. Sulla base della valutazione dei rischi di cui all’articolo 209, i luoghi di lavoro in cui i lavoratori possono essereesposti a campi elettromagnetici che superano i VA sono indicati con un’apposita segnaletica conforme a quantostabilito nel titolo V del presente decreto, recante le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e di salutesul luogo di lavoro. Le aree in questione sono inoltre identificate e l’accesso alle stesse è limitato in manieraopportuna.5. Nei casi di cui all’articolo 208, commi 3 e 4, sono adottate misure di protezione specifiche, quali l’informazione ela formazione dei lavoratori a norma dell’articolo 210-bis, l’uso di strumenti tecnici e la protezione individuale, darealizzarsi anche mediante la messa a terra degli oggetti di lavoro, il collegamento elettrico dei lavoratori con glioggetti di lavoro nonché, se del caso e a norma degli articoli 75, 76 e 77, con l’impiego di scarpe e guanti isolanti edi indumenti protettivi.6. Nel caso di cui all’articolo 208, comma 5, sono adottate misure di protezione specifiche, quali il controllo deimovimenti.7. I lavoratori non devono essere esposti a valori superiori ai VLE relativi agli effetti sanitari e ai VLE relativi agli effettisensoriali a meno che non sussistano le condizioni di cui all’articolo 212, e all’articolo 208, commi 3, 4 e 5. Qualora,nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro in applicazione del presente capo, i VLE relativi agli effettisanitari o i VLE relativi agli effetti sensoriali sono superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportarel’esposizione al di sotto dei VLE. Il datore di lavoro individua e registra le cause del superamento dei VLE relativi aglieffetti sanitari e dei VLE relativi agli effetti sensoriali e modifica di conseguenza le misure di protezione e prevenzioneper evitare un nuovo superamento. Le misure di protezione e prevenzione modificate sono conservate con lemodalità di cui all’articolo 53.8. Nei casi di cui all’articolo 208, commi 3, 4 e 5, nonché nell’ipotesi in cui il lavoratore riferisce la comparsa di sintomitransitori, il datore di lavoro aggiorna, se necessario, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione. Ai fini delpresente comma, i sintomi transitori possono comprendere:a) percezioni ed effetti sensoriali nel funzionamento del sistema nervoso centrale, nella testa, indotti da campimagnetici variabili nel tempo;147 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).b) effetti indotti da campi magnetici statici, quali vertigini e nausea.inoizilan S• aAnrzt.i o2n1i0 a, ccoa.r 1ic eo 2d:e al rdraetsotor ed ad it rlae vao sreoi em deesli od iarmigmenetned a da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 210, co. 3, 4, 5, 6, 7 e 8: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]SRichiami all’Art. 210:- Art. 206, co. 4 - Art. 208, co. 2 - Art. 208, co. 3 - Art. 208, co. 4 - Art. 208, co. 5 - Art. 208, co. 6 - Art. 209, co. 6 - Art. 209, co. 7", "sections": [ "A seguito della valutazione dei rischi, qualora risulti che i valori di azione di cui all’articolo 208 sono superati, ildatore di lavoro, a meno che la valutazione effettuata a norma dell’articolo 209, comma 1, dimostri che i pertinentivalori limite di esposizione non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza, elabora edapplica un programma d’azione che comprenda misure tecniche e organizzative intese a prevenire esposizionisuperiori ai valori limite di esposizione relativi agli effetti sensoriali e ai valori limite di esposizione relativi agli effettisanitari, tenendo conto in particolare:a) di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione ai campi elettromagnetici;b) della scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di intensità inferiore, tenuto conto del lavoroda svolgere;c) delle misure tecniche per ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici, incluso se necessario l’uso didispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;d) degli appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;f) della limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;g) della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;h) di misure appropriate al fine di limitare e controllare l’accesso, quali segnali, etichette, segnaletica al suolo ebarriere;i) in caso di esposizione a campi elettrici, delle misure e procedure volte a gestire le scariche elettriche e lecorrenti di contatto mediante mezzi tecnici e mediante la formazione dei lavoratori.", "Sulla base della valutazione dei rischi di cui all’articolo 209, il datore di lavoro elabora e applica un programmad’azione che comprenda misure tecniche e organizzative volte a prevenire qualsiasi rischio per lavoratoriappartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio e qualsiasi rischio dovuto a effetti indiretti di cui all’articolo", "Il datore di lavoro, in conformità all’articolo 183, adatta le misure di cui al presente articolo alle esigenze deilavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio e, se del caso, a valutazioni individuali dei rischi,in particolare nei confronti dei lavoratori che hanno dichiarato, anche a seguito delle informazioni ricevute ai sensidell’articolo 210-bis, di essere portatori di dispositivi medici impiantati attivi o passivi, o hanno dichiarato l’uso didispositivi medici sul corpo o nei confronti delle lavoratrici in stato di gravidanza che hanno informato il datore dilavoro della loro condizione.", "Sulla base della valutazione dei rischi di cui all’articolo 209, i luoghi di lavoro in cui i lavoratori possono essereesposti a campi elettromagnetici che superano i VA sono indicati con un’apposita segnaletica conforme a quantostabilito nel titolo V del presente decreto, recante le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e di salutesul luogo di lavoro. Le aree in questione sono inoltre identificate e l’accesso alle stesse è limitato in manieraopportuna.", "Nei casi di cui all’articolo 208, commi 3 e 4, sono adottate misure di protezione specifiche, quali l’informazione ela formazione dei lavoratori a norma dell’articolo 210-bis, l’uso di strumenti tecnici e la protezione individuale, darealizzarsi anche mediante la messa a terra degli oggetti di lavoro, il collegamento elettrico dei lavoratori con glioggetti di lavoro nonché, se del caso e a norma degli articoli 75, 76 e 77, con l’impiego di scarpe e guanti isolanti edi indumenti protettivi.", "Nel caso di cui all’articolo 208, comma 5, sono adottate misure di protezione specifiche, quali il controllo deimovimenti.", "I lavoratori non devono essere esposti a valori superiori ai VLE relativi agli effetti sanitari e ai VLE relativi agli effettisensoriali a meno che non sussistano le condizioni di cui all’articolo 212, e all’articolo 208, commi 3, 4 e", "Qualora,nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro in applicazione del presente capo, i VLE relativi agli effettisanitari o i VLE relativi agli effetti sensoriali sono superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportarel’esposizione al di sotto dei VLE. Il datore di lavoro individua e registra le cause del superamento dei VLE relativi aglieffetti sanitari e dei VLE relativi agli effetti sensoriali e modifica di conseguenza le misure di protezione e prevenzioneper evitare un nuovo superamento. Le misure di protezione e prevenzione modificate sono conservate con lemodalità di cui all’articolo", "Nei casi di cui all’articolo 208, commi 3, 4 e 5, nonché nell’ipotesi in cui il lavoratore riferisce la comparsa di sintomitransitori, il datore di lavoro aggiorna, se necessario, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione. Ai fini delpresente comma, i sintomi transitori possono comprendere:a) percezioni ed effetti sensoriali nel funzionamento del sistema nervoso centrale, nella testa, indotti da campimagnetici variabili nel tempo;147 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).b) effetti indotti da campi magnetici statici, quali vertigini e nausea.inoizilan S• aAnrzt.i o2n1i0 a, ccoa.r 1ic eo 2d:e al rdraetsotor ed ad it rlae vao sreoi em deesli od iarmigmenetned a da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 210, co. 3, 4, 5, 6, 7 e 8: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]SRichiami all’Art. 210:- Art. 206, co. 4 - Art. 208, co. 2 - Art. 208, co. 3 - Art. 208, co. 4 - Art. 208, co. 5 - Art. 208, co. 6 - Art. 209, co. 6 - Art. 209, co. 7" ] }, { "title": "Articolo 210-bis148 - Informazione e formazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la", "text": "sicurezza1. Ai sensi di quanto previsto all’articolo 184, comma 1, lettera b), il datore di lavoro garantisce, inoltre, che i lavoratoriche potrebbero essere esposti ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e i loro rappresentantiricevano le informazioni e la formazione necessarie in relazione al risultato della valutazione dei rischi con particolareriguardo:a. agli eventuali effetti indiretti dell’esposizione;b. alla possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti a effetti sul sistema nervoso centrale o periferico;c. alla possibilità di rischi specifici nei confronti di lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili alrischio, quali i soggetti portatori di dispositivi medici o di protesi metalliche e le lavoratrici in stato digravidanza.”;Richiami all’Art. 210-bis:- Art. 208, co. 4 - Art. 208, co. 5 - Art. 208, co. 6 - Art. 209, co. 7 - Art. 210, co. 3 - Art. 210, co. 5", "sections": [ "sicurezza", "Ai sensi di quanto previsto all’articolo 184, comma 1, lettera b), il datore di lavoro garantisce, inoltre, che i lavoratoriche potrebbero essere esposti ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici sul luogo di lavoro e i loro rappresentantiricevano le informazioni e la formazione necessarie in relazione al risultato della valutazione dei rischi con particolareriguardo:a. agli eventuali effetti indiretti dell’esposizione;b. alla possibilità di sensazioni e sintomi transitori dovuti a effetti sul sistema nervoso centrale o periferico;c. alla possibilità di rischi specifici nei confronti di lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili alrischio, quali i soggetti portatori di dispositivi medici o di protesi metalliche e le lavoratrici in stato digravidanza.”;Richiami all’Art. 210-bis:- Art. 208, co. 4 - Art. 208, co. 5 - Art. 208, co. 6 - Art. 209, co. 7 - Art. 210, co. 3 - Art. 210, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 211149 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferioredecisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio di cuiall’articolo 183, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. L’organo divigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli forniti dal medicocompetente.2. Nel caso in cui un lavoratore segnali effetti indesiderati o inattesi sulla salute, ivi compresi effetti sensoriali, il datoredi lavoro garantisce, in conformità all’articolo 41, che siano forniti al lavoratore o ai lavoratori interessati un controllomedico e, se necessario, una sorveglianza sanitaria appropriati. Il controllo di cui al presente comma è garantitoanche nei casi in cui sia stata rilevata un’esposizione superiore ai VLE per gli effetti sensoriali oppure un’esposizionesuperiore ai VLE per gli effetti sanitari.3. I controlli e la sorveglianza di cui al presente articolo sono effettuati, a cura e spese del datore di lavoro, in orarioscelto da lavoratore.Richiami all’Art. 211:- Art. 209, co. 5", "sections": [ "La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferioredecisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio di cuiall’articolo 183, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. L’organo divigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli forniti dal medicocompetente.", "Nel caso in cui un lavoratore segnali effetti indesiderati o inattesi sulla salute, ivi compresi effetti sensoriali, il datoredi lavoro garantisce, in conformità all’articolo 41, che siano forniti al lavoratore o ai lavoratori interessati un controllomedico e, se necessario, una sorveglianza sanitaria appropriati. Il controllo di cui al presente comma è garantitoanche nei casi in cui sia stata rilevata un’esposizione superiore ai VLE per gli effetti sensoriali oppure un’esposizionesuperiore ai VLE per gli effetti sanitari.", "I controlli e la sorveglianza di cui al presente articolo sono effettuati, a cura e spese del datore di lavoro, in orarioscelto da lavoratore.Richiami all’Art. 211:- Art. 209, co. 5" ] }, { "title": "Articolo 212150 - Deroghe", "text": "1. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero della salute, può autorizzare, su richiestadel datore di lavoro e in presenza di specifiche circostanze documentate e soltanto per il periodo in cui rimangonotali, deroghe al rispetto dei VLE di cui all’articolo 208, comma 1, secondo criteri e modalità da definirsi con decretodel Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, da adottarsi entro centoventigiorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Il datore di lavoro informa il rappresentante deilavoratori per la sicurezza della richiesta di deroga.2. L’autorizzazione delle deroghe di cui al comma 1 è subordinata al rispetto delle seguenti condizioni:a. dalla valutazione del rischio effettuata conformemente all’articolo 209 risulti dimostrato che i VLE sonosuperati;b. tenuto conto dello stato dell’arte, risultano applicate tutte le misure tecnico- organizzative;c. le circostanze giustificano debitamente il superamento dei VLE;d. si è tenuto conto delle caratteristiche del luogo di lavoro, delle attrezzature di lavoro e delle pratiche di lavoro;e. il datore di lavoro dimostra che i lavoratori sono sempre protetti contro gli effetti nocivi per la salute e i rischiper la sicurezza, avvalendosi in particolare di norme e orientamenti comparabili, più specifici e riconosciuti alivello internazionale;f. nel caso di installazione, controllo, uso, sviluppo e manutenzione degli apparati di risonanza magnetica (RM)per i pazienti nel settore sanitario o della ricerca correlata, il datore di lavoro dimostra che i lavoratori sono148 Articolo introdotto dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).149 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).150 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).sempre protetti dagli effetti nocivi per la salute e dai rischi per la sicurezza, assicurando in particolare chesiano seguite le istruzioni per l’uso in condizioni di sicurezza fornite dal fabbricante ai sensi del decretolegislativo 24 febbraio 1997, n. 46 e successive modificazioni, concernente “Attuazione della direttiva93/42/CEE, concernente i dispositivi medici.Richiami al Titolo VIII, Capo IV:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 206, co. 1 - Art. 206, co. 2 - Art. 206, co. 3 - Art. 207, co. 1, lett. g) - Art. 209, co. 4 - Art. 210,co. 7 - Art. 306, co. 3OTTICHE ARTIFICIALI", "sections": [ "Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero della salute, può autorizzare, su richiestadel datore di lavoro e in presenza di specifiche circostanze documentate e soltanto per il periodo in cui rimangonotali, deroghe al rispetto dei VLE di cui all’articolo 208, comma 1, secondo criteri e modalità da definirsi con decretodel Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, da adottarsi entro centoventigiorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Il datore di lavoro informa il rappresentante deilavoratori per la sicurezza della richiesta di deroga.", "L’autorizzazione delle deroghe di cui al comma 1 è subordinata al rispetto delle seguenti condizioni:a. dalla valutazione del rischio effettuata conformemente all’articolo 209 risulti dimostrato che i VLE sonosuperati;b. tenuto conto dello stato dell’arte, risultano applicate tutte le misure tecnico- organizzative;c. le circostanze giustificano debitamente il superamento dei VLE;d. si è tenuto conto delle caratteristiche del luogo di lavoro, delle attrezzature di lavoro e delle pratiche di lavoro;e. il datore di lavoro dimostra che i lavoratori sono sempre protetti contro gli effetti nocivi per la salute e i rischiper la sicurezza, avvalendosi in particolare di norme e orientamenti comparabili, più specifici e riconosciuti alivello internazionale;f. nel caso di installazione, controllo, uso, sviluppo e manutenzione degli apparati di risonanza magnetica (RM)per i pazienti nel settore sanitario o della ricerca correlata, il datore di lavoro dimostra che i lavoratori sono148 Articolo introdotto dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).149 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).150 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).sempre protetti dagli effetti nocivi per la salute e dai rischi per la sicurezza, assicurando in particolare chesiano seguite le istruzioni per l’uso in condizioni di sicurezza fornite dal fabbricante ai sensi del decretolegislativo 24 febbraio 1997, n. 46 e successive modificazioni, concernente “Attuazione della direttiva93/42/CEE, concernente i dispositivi medici.Richiami al Titolo VIII, Capo IV:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 206, co. 1 - Art. 206, co. 2 - Art. 206, co. 3 - Art. 207, co. 1, lett. g) - Art. 209, co. 4 - Art. 210,co. 7 - Art. 306, co. 3OTTICHE ARTIFICIALI" ] }, { "title": "Articolo 213 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente capo stabilisce prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzache possono derivare, dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo airischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute.", "sections": [ "Il presente capo stabilisce prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzache possono derivare, dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo airischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute." ] }, { "title": "Articolo 214 - Definizioni", "text": "1. Agli effetti delle disposizioni del presente capo si intendono per:a) radiazioni ottiche: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nme 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioniinfrarosse:1) radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nm. La banda degliultravioletti è suddivisa in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm);2) radiazioni visibili: radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 380 e 780 nm;3) radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 780 nm e 1 mm. La regione degliinfrarossi è suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm);b) laser (amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione): qualsiasi dispositivo al quale si possafar produrre o amplificare le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d’onda delle radiazioniottiche, soprattutto mediante il processo di emissione stimolata controllata;c) radiazione laser: radiazione ottica prodotta da un laser;d) radiazione non coerente: qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione laser;e) valori limite di esposizione: limiti di esposizione alle radiazioni ottiche che sono basati direttamente sugli effettisulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori espostia sorgenti artificiali di radiazioni ottiche siano protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cuteconosciuti;f) irradianza (E) o densità di potenza: la potenza radiante incidente per unità di area su una superficie espressain watt su metro quadrato (W m-2);g) esposizione radiante (H): integrale nel tempo dell’irradianza espresso in joule su metro quadrato (J m-2);h) radianza (L): il flusso radiante o la potenza per unità d’angolo solido per unità di superficie, espressa in watt sumetro quadrato su steradiante (W m-2 sr-1);i) livello: la combinazione di irradianza, esposizione radiante e radianza alle quali è esposto un lavoratore.", "sections": [ "Agli effetti delle disposizioni del presente capo si intendono per:a) radiazioni ottiche: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nme 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioniinfrarosse:1) radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nm. La banda degliultravioletti è suddivisa in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm);2) radiazioni visibili: radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 380 e 780 nm;3) radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche a lunghezza d’onda compresa tra 780 nm e 1 mm. La regione degliinfrarossi è suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm);b) laser (amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione): qualsiasi dispositivo al quale si possafar produrre o amplificare le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezze d’onda delle radiazioniottiche, soprattutto mediante il processo di emissione stimolata controllata;c) radiazione laser: radiazione ottica prodotta da un laser;d) radiazione non coerente: qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione laser;e) valori limite di esposizione: limiti di esposizione alle radiazioni ottiche che sono basati direttamente sugli effettisulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori espostia sorgenti artificiali di radiazioni ottiche siano protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cuteconosciuti;f) irradianza (E) o densità di potenza: la potenza radiante incidente per unità di area su una superficie espressain watt su metro quadrato (W m-2);g) esposizione radiante (H): integrale nel tempo dell’irradianza espresso in joule su metro quadrato (J m-2);h) radianza (L): il flusso radiante o la potenza per unità d’angolo solido per unità di superficie, espressa in watt sumetro quadrato su steradiante (W m-2 sr-1);i) livello: la combinazione di irradianza, esposizione radiante e radianza alle quali è esposto un lavoratore." ] }, { "title": "Articolo 215 - Valori limite di esposizione", "text": "1. I valori limite di esposizione per le radiazioni incoerenti sono riportati nell’ALLEGATO XXXVII, parte I.2. I valori limite di esposizione per le radiazioni laser sono riportati nell’ALLEGATO XXXVII, parte II.Richiami all’Art. 215:- Art. 216, co. 2, lett. b) - Art. 218, co. 2", "sections": [ "I valori limite di esposizione per le radiazioni incoerenti sono riportati nell’ALLEGATO XXXVII, parte I.", "I valori limite di esposizione per le radiazioni laser sono riportati nell’ALLEGATO XXXVII, parte II.Richiami all’Art. 215:- Art. 216, co. 2, lett. b) - Art. 218, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 216 - Identificazione dell’esposizione e valutazione dei rischi", "text": "1. Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misurae/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori. La metodologia seguita nellavalutazione, nella misurazione e/o nel calcolo rispetta le norme della Commissione elettrotecnica internazionale(IEC), per quanto riguarda le radiazioni laser, e le raccomandazioni della Commissione internazionale perl’illuminazione (CIE) e del Comitato europeo di normazione (CEN) per quanto riguarda le radiazioni incoerenti. Nellesituazioni di esposizione che esulano dalle suddette norme e raccomandazioni, e fino a quando non sarannodisponibili norme e raccomandazioni adeguate dell’Unione Europea, il datore di lavoro adotta le buone prassiindividuate od emanate dalla Commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l’igienedel lavoro o, in subordine, linee guida nazionali o internazionali scientificamente fondate. In tutti i casi di esposizione,la valutazione tiene conto dei dati indicati dai fabbricanti delle attrezzature, se contemplate da pertinenti Direttivecomunitarie di prodotto.2. Il datore di lavoro, in occasione della valutazione dei rischi, presta particolare attenzione ai seguenti elementi:a) il livello, la gamma di lunghezze d’onda e la durata dell’esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche;b) i valori limite di esposizione di cui all’articolo 215;c) qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili alrischio;d) qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultante dalle interazioni sul posto dilavoro tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche fotosensibilizzanti;e) qualsiasi effetto indiretto come l’accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco;f) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni otticheartificiali;g) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche;h) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese leinformazioni pubblicate;i) sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;l) una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente Norma IEC e, in relazione a tutte lesorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte leclassificazioni analoghe;m) le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro inconformità delle pertinenti Direttive comunitarie.3. Il datore di lavoro nel documento di valutazione dei rischi deve precisare le misure adottate previste dagli articoli217 e 218.inoiznilane S• aAnrzti.o 2n1i6 a: caarrreicsoto d deal dtraet aor see id mi leasvi oor aom menda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 216:- Art. 217, co. 2", "sections": [ "Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misurae/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori. La metodologia seguita nellavalutazione, nella misurazione e/o nel calcolo rispetta le norme della Commissione elettrotecnica internazionale(IEC), per quanto riguarda le radiazioni laser, e le raccomandazioni della Commissione internazionale perl’illuminazione (CIE) e del Comitato europeo di normazione (CEN) per quanto riguarda le radiazioni incoerenti. Nellesituazioni di esposizione che esulano dalle suddette norme e raccomandazioni, e fino a quando non sarannodisponibili norme e raccomandazioni adeguate dell’Unione Europea, il datore di lavoro adotta le buone prassiindividuate od emanate dalla Commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l’igienedel lavoro o, in subordine, linee guida nazionali o internazionali scientificamente fondate. In tutti i casi di esposizione,la valutazione tiene conto dei dati indicati dai fabbricanti delle attrezzature, se contemplate da pertinenti Direttivecomunitarie di prodotto.", "Il datore di lavoro, in occasione della valutazione dei rischi, presta particolare attenzione ai seguenti elementi:a) il livello, la gamma di lunghezze d’onda e la durata dell’esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche;b) i valori limite di esposizione di cui all’articolo 215;c) qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili alrischio;d) qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultante dalle interazioni sul posto dilavoro tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche fotosensibilizzanti;e) qualsiasi effetto indiretto come l’accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco;f) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni otticheartificiali;g) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche;h) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese leinformazioni pubblicate;i) sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;l) una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente Norma IEC e, in relazione a tutte lesorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte leclassificazioni analoghe;m) le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro inconformità delle pertinenti Direttive comunitarie.", "Il datore di lavoro nel documento di valutazione dei rischi deve precisare le misure adottate previste dagli articoli217 e", "inoiznilane S• aAnrzti.o 2n1i6 a: caarrreicsoto d deal dtraet aor see id mi leasvi oor aom menda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 219, co. 1, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 216:- Art. 217, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 217 - Disposizioni miranti ad eliminare o a ridurre i rischi", "text": "1. Se la valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), mette in evidenza che i valori limited’esposizione possono essere superati, il datore di lavoro definisce e attua un programma d’azione che comprendemisure tecniche e/o organizzative destinate ad evitare che l’esposizione superi i valori limite, tenendo conto inparticolare:a) di altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche;b) della scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni ottiche, tenuto conto del lavoro da svolgere;c) delle misure tecniche per ridurre l’emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l’uso didispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute;d) degli opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;f) della limitazione della durata e del livello dell’esposizione;g) della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;h) delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature.2. In base alla valutazione dei rischi di cui all’articolo 216, i luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere espostia livelli di radiazioni ottiche che superino i valori limite di esposizione devono essere indicati con un’appositasegnaletica. Dette aree sono inoltre identificate e l’accesso alle stesse è limitato, laddove ciò sia tecnicamentepossibile.3. Il datore di lavoro adatta le misure di cui al presente articolo alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppiparticolarmente sensibili al rischio.inoizilan S• aAnrzt.i o2n1i7 a, ccoa.r 1ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe sei doe al mdmireignednat ed a 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 217, co. 2, 3: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]SRichiami all’Art. 217:- Art. 216, co. 3", "sections": [ "Se la valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), mette in evidenza che i valori limited’esposizione possono essere superati, il datore di lavoro definisce e attua un programma d’azione che comprendemisure tecniche e/o organizzative destinate ad evitare che l’esposizione superi i valori limite, tenendo conto inparticolare:a) di altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle radiazioni ottiche;b) della scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni ottiche, tenuto conto del lavoro da svolgere;c) delle misure tecniche per ridurre l’emissione delle radiazioni ottiche, incluso, quando necessario, l’uso didispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi meccanismi di protezione della salute;d) degli opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni di lavoro;e) della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;f) della limitazione della durata e del livello dell’esposizione;g) della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;h) delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature.", "In base alla valutazione dei rischi di cui all’articolo 216, i luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere espostia livelli di radiazioni ottiche che superino i valori limite di esposizione devono essere indicati con un’appositasegnaletica. Dette aree sono inoltre identificate e l’accesso alle stesse è limitato, laddove ciò sia tecnicamentepossibile.", "Il datore di lavoro adatta le misure di cui al presente articolo alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppiparticolarmente sensibili al rischio.inoizilan S• aAnrzt.i o2n1i7 a, ccoa.r 1ic: oa rdreels dtoa dtoar ter ed ia l asevio mroe sei doe al mdmireignednat ed a", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. a)]neaP • Art. 217, co. 2, 3: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 921,38 a", "914,03 euro [Art. 219, co. 2, lett. b)]SRichiami all’Art. 217:- Art. 216, co. 3" ] }, { "title": "Articolo 218 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferioredecisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, tenuto contodei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. La sorveglianza sanitaria è effettuata conl’obiettivo di prevenire e scoprire tempestivamente effetti negativi per la salute, nonché prevenire effetti a lungotermine negativi per la salute e rischi di malattie croniche derivanti dall’esposizione a radiazioni ottiche.2. Fermo restando il rispetto di quanto stabilito dall’articolo 182 e di quanto previsto al comma 1, sonotempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali è stata rilevata un’esposizione superiore ai valorilimite di cui all’articolo 215.3. Laddove i valori limite sono superati, oppure sono identificati effetti nocivi sulla salute:a) il medico o altra persona debitamente qualificata comunica al lavoratore i risultati che lo riguardano. Il lavoratorericeve in particolare le informazioni e i pareri relativi al controllo sanitario cui dovrebbe sottoporsi dopo la finedell’esposizione;b) il datore di lavoro è informato di tutti i dati significativi emersi dalla sorveglianza sanitaria tenendo conto delsegreto professionale.Richiami all’Art. 218:- Art. 216, co. 3Richiami al Titolo VIII, Capo V:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 213, co. 1 - Art. 214, co. 1 - Art. 306, co. 3", "sections": [ "La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferioredecisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, tenuto contodei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. La sorveglianza sanitaria è effettuata conl’obiettivo di prevenire e scoprire tempestivamente effetti negativi per la salute, nonché prevenire effetti a lungotermine negativi per la salute e rischi di malattie croniche derivanti dall’esposizione a radiazioni ottiche.", "Fermo restando il rispetto di quanto stabilito dall’articolo 182 e di quanto previsto al comma 1, sonotempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali è stata rilevata un’esposizione superiore ai valorilimite di cui all’articolo", "Laddove i valori limite sono superati, oppure sono identificati effetti nocivi sulla salute:a) il medico o altra persona debitamente qualificata comunica al lavoratore i risultati che lo riguardano. Il lavoratorericeve in particolare le informazioni e i pareri relativi al controllo sanitario cui dovrebbe sottoporsi dopo la finedell’esposizione;b) il datore di lavoro è informato di tutti i dati significativi emersi dalla sorveglianza sanitaria tenendo conto delsegreto professionale.Richiami all’Art. 218:- Art. 216, co. 3Richiami al Titolo VIII, Capo V:- Art. 180, co. 2 - Art. 182, co. 2 - Art. 184, co. 1, lett. b) - Art. 213, co. 1 - Art. 214, co. 1 - Art. 306, co. 3" ] }, { "title": "Articolo 219151 - Sanzioni a carico del datore di lavoro e del dirigente", "text": "1. Il datore di lavoro è punito:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione degli articoli 181,comma 2, 190, commi 1 e 5, 202, commi 1 e 5, 209, commi 1 e 6, 216;b) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli 190,commi 2 e 3, 202, commi 3 e 4, e 209 comma 5.2. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli 182,comma 2, 185, 192, comma 2, 193, comma 1, 195, 196, 197, comma 3, secondo periodo, 203, 205, comma 4,secondo periodo, 210, commi 1 e 2 e 217, comma 1;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli184, 192, comma 3, primo periodo, 210, commi da 3 a 8, e 217, commi 2 e 3.", "sections": [ "Il datore di lavoro è punito:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione degli articoli 181,comma 2, 190, commi 1 e 5, 202, commi 1 e 5, 209, commi 1 e 6, 216;b) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli 190,commi 2 e 3, 202, commi 3 e 4, e 209 comma", "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli 182,comma 2, 185, 192, comma 2, 193, comma 1, 195, 196, 197, comma 3, secondo periodo, 203, 205, comma 4,secondo periodo, 210, commi 1 e 2 e 217, comma 1;b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 921,38 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli184, 192, comma 3, primo periodo, 210, commi da 3 a 8, e 217, commi 2 e" ] }, { "title": "Articolo 220 - Sanzioni a carico del medico competente", "text": "1. Il medico competente è punito con l’arresto fino tre mesi o con l’ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro per laviolazione degli articoli 185 e 186.Richiami al Titolo VIII:- Art. 184, co. 1, lett. a) - Art. 185, co. 1 - Art. 186, co. 1151 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148771 - Oggetto: Prime indicazioni esplicative in merito alle implicazioni del Regolamento (CE) n.1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Classification LabellingPackaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche dell’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente le disposizionisulle schede di dati di sicurezza), nell’ambito della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Titolo IX del D.Lgs. n. 81/2008e s.m.i., Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”)DOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: Criteri e strumenti per la valutazione e gestione del rischio chimico negli ambienti di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.(Titolo IX, Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”), alla luce delle ricadute del Regolamento(CE) n. 1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals - REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (ClassificationLabelling Packaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche all’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente ledisposizioni sulle schede di dati di sicurezza). Approvato nella seduta del 28 novembre 2012.• LINK ESTERNO: “Articoli pirotecnici. Impianti di produzione e deposito.” Approvato nella seduta del 20/06/2013.", "sections": [ "Il medico competente è punito con l’arresto fino tre mesi o con l’ammenda da 491,40 a", "965,61 euro per laviolazione degli articoli 185 e", "Richiami al Titolo VIII:- Art. 184, co. 1, lett. a) - Art. 185, co. 1 - Art. 186, co. 1151 Articolo così modificato dal Decreto Legislativo 1 agosto 2016, n. 159 (GU n.192 del 18/08/2016, in vigore dal 02/09/2016).LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148771 - Oggetto: Prime indicazioni esplicative in merito alle implicazioni del Regolamento (CE) n.1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Classification LabellingPackaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche dell’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente le disposizionisulle schede di dati di sicurezza), nell’ambito della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Titolo IX del D.Lgs. n. 81/2008e s.m.i., Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”)DOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: Criteri e strumenti per la valutazione e gestione del rischio chimico negli ambienti di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.(Titolo IX, Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”), alla luce delle ricadute del Regolamento(CE) n. 1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals - REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (ClassificationLabelling Packaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche all’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente ledisposizioni sulle schede di dati di sicurezza). Approvato nella seduta del 28 novembre", "• LINK ESTERNO: “Articoli pirotecnici. Impianti di produzione e deposito.” Approvato nella seduta del 20/06/" ] }, { "title": "Articolo 221 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzache derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogniattività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.2. I requisiti individuati dal presente capo si applicano a tutti gli agenti chimici pericolosi che sono presenti sul luogodi lavoro, fatte salve le disposizioni relative agli agenti chimici per i quali valgono provvedimenti di protezioneradiologica regolamentati dal decreto legislativo del 17 marzo 1995, n. 230(N), e successive modificazioni.3. Le disposizioni del presente capo si applicano altresì al trasporto di agenti chimici pericolosi, fatte salve ledisposizioni specifiche contenute nei Decreti Ministeriali 4 settembre 1996(N), 15 maggio 1997(N), 28 settembre1999(N) e nel decreto legislativo 13 gennaio 1999, n. 41(N), nelle disposizioni del Codice IMDG del Codice IBC e nelCodice IGC, quali definite dall’articolo 2 della Direttiva 93/75/CEE, del Consiglio, del 13 settembre 1993(N), nelledisposizioni dell’Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose per vie navigabili interne(ADN) e del Regolamento per il trasporto delle sostanze pericolose sul Reno (ADNR), quali incorporate nellanormativa comunitaria e nelle istruzioni tecniche per il trasporto sicuro di merci pericolose emanate alla data del 25maggio 1998.4. Le disposizioni del presente capo non si applicano alle attività comportanti esposizione ad amianto che restanodisciplinate dalle norme contenute al capo III del presente Titolo.Note all’Art. 221", "sections": [ "Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezzache derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogniattività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.", "I requisiti individuati dal presente capo si applicano a tutti gli agenti chimici pericolosi che sono presenti sul luogodi lavoro, fatte salve le disposizioni relative agli agenti chimici per i quali valgono provvedimenti di protezioneradiologica regolamentati dal decreto legislativo del 17 marzo 1995, n. 230(N), e successive modificazioni.", "Le disposizioni del presente capo si applicano altresì al trasporto di agenti chimici pericolosi, fatte salve ledisposizioni specifiche contenute nei Decreti Ministeriali 4 settembre 1996(N), 15 maggio 1997(N), 28 settembre1999(N) e nel decreto legislativo 13 gennaio 1999, n. 41(N), nelle disposizioni del Codice IMDG del Codice IBC e nelCodice IGC, quali definite dall’articolo 2 della Direttiva 93/75/CEE, del Consiglio, del 13 settembre 1993(N), nelledisposizioni dell’Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose per vie navigabili interne(ADN) e del Regolamento per il trasporto delle sostanze pericolose sul Reno (ADNR), quali incorporate nellanormativa comunitaria e nelle istruzioni tecniche per il trasporto sicuro di merci pericolose emanate alla data del 25maggio", "Le disposizioni del presente capo non si applicano alle attività comportanti esposizione ad amianto che restanodisciplinate dalle norme contenute al capo III del presente Titolo.Note all’Art. 221" ] }, { "title": "Articolo 222 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente capo si intende per:a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti,utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodottiintenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato;b) agenti chimici pericolosi:1) agenti chimici che soddisfano i criteri di classificazione come pericolosi in una delle classi di pericolo fisicoo di pericolo per la salute di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio,indipendentemente dal fatto che tali agenti chimici siano classificati nell’ambito di tale regolamento152;2) soppresso153;3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi ai sensi del presente articolo, lettera b),numero 1), comportano un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietàchimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro,compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale di cuiall’Allegato XXXVIII154;c) attività che comporta la presenza di agenti chimici: ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, ose ne prevede l’utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione,l’immagazzinamento, il trasporto o l’eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attivitàlavorativa;d) valore limite di esposizione professionale: se non diversamente specificato, il limite della concentrazione mediaponderata nel tempo di un agente chimico nell’aria all’interno della zona di respirazione di un lavoratore inrelazione ad un determinato periodo di riferimento; un primo elenco di tali valori è riportato nell’ALLEGATOXXXVIII;152 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).153 Punto soppresso dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).154 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).e) valore limite biologico: il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatoredi effetto, nell’appropriato mezzo biologico; un primo elenco di tali valori è riportato nell’ALLEGATO XXXIX;f) sorveglianza sanitaria: la valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dell’esposizione adagenti chimici sul luogo di lavoro;g) pericolo: la proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi;h) rischio: la probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione.Note all’Art. 222", "sections": [ "Ai fini del presente capo si intende per:a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti,utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodottiintenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato;b) agenti chimici pericolosi:1) agenti chimici che soddisfano i criteri di classificazione come pericolosi in una delle classi di pericolo fisicoo di pericolo per la salute di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio,indipendentemente dal fatto che tali agenti chimici siano classificati nell’ambito di tale regolamento152;2) soppresso153;3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi ai sensi del presente articolo, lettera b),numero 1), comportano un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietàchimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro,compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale di cuiall’Allegato XXXVIII154;c) attività che comporta la presenza di agenti chimici: ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, ose ne prevede l’utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione,l’immagazzinamento, il trasporto o l’eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attivitàlavorativa;d) valore limite di esposizione professionale: se non diversamente specificato, il limite della concentrazione mediaponderata nel tempo di un agente chimico nell’aria all’interno della zona di respirazione di un lavoratore inrelazione ad un determinato periodo di riferimento; un primo elenco di tali valori è riportato nell’ALLEGATOXXXVIII;152 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).153 Punto soppresso dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).154 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).e) valore limite biologico: il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatoredi effetto, nell’appropriato mezzo biologico; un primo elenco di tali valori è riportato nell’ALLEGATO XXXIX;f) sorveglianza sanitaria: la valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dell’esposizione adagenti chimici sul luogo di lavoro;g) pericolo: la proprietà intrinseca di un agente chimico di poter produrre effetti nocivi;h) rischio: la probabilità che si raggiunga il potenziale nocivo nelle condizioni di utilizzazione o esposizione.Note all’Art. 222" ] }, { "title": "Articolo 223 - Valutazione dei rischi", "text": "1. Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro determina preliminarmente l’eventuale presenza di agentichimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dallapresenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare:a) le loro proprietà pericolose;b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezzapredisposta ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio155;c) il livello, il modo e la durata della esposizione;d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle sostanze edelle miscele156 che li contengono o li possono generare;e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; di cui un primo elenco è riportato negli allegatiALLEGATO XXXVIII e ALLEGATO XXXIX;f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.2. Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro indica quali misure sono state adottate ai sensi dell’articolo 224 e,ove applicabile, dell’articolo 225. Nella valutazione medesima devono essere incluse le attività, ivi compresa lamanutenzione e la pulizia, per le quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che, per altri motivi,possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo l’adozione di tutte le misure tecniche.3. Nel caso di attività lavorative che comportano l’esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati inbase al rischio che comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici.4. Fermo restando quanto previsto dai regolamenti (CE) n. 1907/2006 e n. 1272/2008, il fornitore di agenti chimicipericolosi è tenuto a fornire al datore di lavoro acquirente tutte le ulteriori informazioni necessarie per la completavalutazione del rischio157.5. La valutazione del rischio può includere la giustificazione che la natura e l’entità dei rischi connessi con gli agentichimici pericolosi rendono non necessaria un’ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi.6. Nel caso di un’attività nuova che comporti la presenza di agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi cheessa presenta e l’attuazione delle misure di prevenzione sono predisposte preventivamente. Tale attività cominciasolo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta e all’attuazione delle misure diprevenzione.7. Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti chepotrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità.inoizilan S• aAnrzt.i o2n2i3 p, ceor .i 1l ,d 2a,t o3r: ea drrie lsatvoo drao tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 223, co. 6: arresto fino a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 262, co. 1, lett. b)]SINTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 9/2016 del 12/05/2016 - Valutazione dei rischi da agenti chimici presenti sul luogo di lavoro ubicati all’interno di siti contaminatiNote all’Art. 223Richiami all’Art. 223:- Art. 225, co. 1 - Art. 225, co. 4 - Art. 227, co. 2, lett. a) - Art. 229, co. 7, lett. a)", "sections": [ "Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro determina preliminarmente l’eventuale presenza di agentichimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dallapresenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare:a) le loro proprietà pericolose;b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezzapredisposta ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio155;c) il livello, il modo e la durata della esposizione;d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle sostanze edelle miscele156 che li contengono o li possono generare;e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; di cui un primo elenco è riportato negli allegatiALLEGATO XXXVIII e ALLEGATO XXXIX;f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.", "Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro indica quali misure sono state adottate ai sensi dell’articolo 224 e,ove applicabile, dell’articolo", "Nella valutazione medesima devono essere incluse le attività, ivi compresa lamanutenzione e la pulizia, per le quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che, per altri motivi,possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo l’adozione di tutte le misure tecniche.", "Nel caso di attività lavorative che comportano l’esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati inbase al rischio che comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici.", "Fermo restando quanto previsto dai regolamenti (CE) n. 1907/2006 e n. 1272/2008, il fornitore di agenti chimicipericolosi è tenuto a fornire al datore di lavoro acquirente tutte le ulteriori informazioni necessarie per la completavalutazione del rischio", "La valutazione del rischio può includere la giustificazione che la natura e l’entità dei rischi connessi con gli agentichimici pericolosi rendono non necessaria un’ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi.", "Nel caso di un’attività nuova che comporti la presenza di agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi cheessa presenta e l’attuazione delle misure di prevenzione sono predisposte preventivamente. Tale attività cominciasolo dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che essa presenta e all’attuazione delle misure diprevenzione.", "Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti chepotrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità.inoizilan S• aAnrzt.i o2n2i3 p, ceor .i 1l ,d 2a,t o3r: ea drrie lsatvoo drao tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 1, lett. a)]neaP • Art. 223, co. 6: arresto fino a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 262, co. 1, lett. b)]SINTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzate• INTERPELLO N. 9/2016 del 12/05/2016 - Valutazione dei rischi da agenti chimici presenti sul luogo di lavoro ubicati all’interno di siti contaminatiNote all’Art. 223Richiami all’Art. 223:- Art. 225, co. 1 - Art. 225, co. 4 - Art. 227, co. 2, lett. a) - Art. 229, co. 7, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 224 - Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 15, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi devono essereeliminati o ridotti al minimo mediante le seguenti misure:a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;155 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).156 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).157 Comma così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate;c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti;d) riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione;e) misure igieniche adeguate;f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità dellalavorazione;g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione,nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti checontengono detti agenti chimici.2. Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimicopericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un rischiobasso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti aridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 225, 226, 229, 230.INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 224:- Art. 223, co. 2 - Art. 229, co. 1 - Art. 232, co. 3 - Art. 232, co. 4", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 15, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi devono essereeliminati o ridotti al minimo mediante le seguenti misure:a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;155 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).156 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).157 Comma così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate;c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti;d) riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione;e) misure igieniche adeguate;f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità dellalavorazione;g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione,nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonché dei rifiuti checontengono detti agenti chimici.", "Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimicopericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un rischiobasso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti aridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 225, 226, 229,", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 224:- Art. 223, co. 2 - Art. 229, co. 1 - Art. 232, co. 3 - Art. 232, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 225 - Misure specifiche di protezione e di prevenzione", "text": "1. Il datore di lavoro, sulla base dell’attività e della valutazione dei rischi di cui all’articolo 223, provvede affinché ilrischio sia eliminato o ridotto mediante la sostituzione, qualora la natura dell’attività lo consenta, con altri agenti oprocessi che, nelle condizioni di uso, non sono o sono meno pericolosi per la salute dei lavoratori. Quando la naturadell’attività non consente di eliminare il rischio attraverso la sostituzione il datore di lavoro garantisce che il rischiosia ridotto mediante l’applicazione delle seguenti misure da adottarsi nel seguente ordine di priorità:a) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materialiadeguati;b) appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio;c) misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non si riesca a prevenirecon altri mezzi l’esposizione;d) sorveglianza sanitaria dei lavoratori a norma degli articoli 229 e 230.2. Salvo che possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione,il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influiresull’esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute,con metodiche standardizzate di cui è riportato un elenco meramente indicativo nell’ALLEGATO XLI o in loroassenza, con metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e perperiodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio temporali.3. Quando sia stato superato un valore limite di esposizione professionale stabilito dalla normativa vigente il datoredi lavoro identifica e rimuove le cause che hanno cagionato tale superamento dell’evento, adottando immediatamentele misure appropriate di prevenzione e protezione.4. I risultati delle misurazioni di cui al comma 2 sono allegati ai documenti di valutazione dei rischi e resi noti airappresentanti per la sicurezza dei lavoratori. Il datore di lavoro tiene conto delle misurazioni effettuate ai sensi delcomma 2 per l’adempimento degli obblighi conseguenti alla valutazione dei rischi di cui all’articolo 223. Sulla basedella valutazione dei rischi e dei principi generali di prevenzione e protezione, il datore di lavoro adotta le misuretecniche e organizzative adeguate alla natura delle operazioni, compresi l’immagazzinamento, la manipolazione el’isolamento di agenti chimici incompatibili fra di loro; in particolare, il datore di lavoro previene sul luogo di lavoro lapresenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamenteinstabili.5. Laddove la natura dell’attività lavorativa non consenta di prevenire sul luogo di lavoro la presenza di concentrazionipericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili, il datore di lavoro devein particolare:a) evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero dar luogo a incendi ed esplosioni, o l’esistenza dicondizioni avverse che potrebbero provocare effetti fisici dannosi ad opera di sostanze o miscele di sostanzechimicamente instabili;b) limitare, anche attraverso misure procedurali ed organizzative previste dalla normativa vigente, gli effettipregiudizievoli sulla salute e la sicurezza dei lavoratori in caso di incendio o di esplosione dovuti all’accensionedi sostanze infiammabili, o gli effetti dannosi derivanti da sostanze o miscele di sostanze chimicamente instabili.6. Il datore di lavoro mette a disposizione attrezzature di lavoro ed adotta sistemi di protezione collettiva ed individualeconformi alle disposizioni legislative e regolamentari pertinenti, in particolare per quanto riguarda l’uso dei suddettimezzi in atmosfere potenzialmente esplosive.7. Il datore di lavoro adotta misure per assicurare un sufficiente controllo degli impianti, apparecchi e macchinari,anche mettendo a disposizione sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio di esplosione o dispositiviper limitare la pressione delle esplosioni.8. Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle causedell’evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne dà comunicazione, senza indugio, all’organo divigilanza. Tale comunicazione può essere effettuata in via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici odelle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.158Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 225: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto159S• Art. 225: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 225:- Art. 223, co. 2 - Art. 224, co. 2", "sections": [ "Il datore di lavoro, sulla base dell’attività e della valutazione dei rischi di cui all’articolo 223, provvede affinché ilrischio sia eliminato o ridotto mediante la sostituzione, qualora la natura dell’attività lo consenta, con altri agenti oprocessi che, nelle condizioni di uso, non sono o sono meno pericolosi per la salute dei lavoratori. Quando la naturadell’attività non consente di eliminare il rischio attraverso la sostituzione il datore di lavoro garantisce che il rischiosia ridotto mediante l’applicazione delle seguenti misure da adottarsi nel seguente ordine di priorità:a) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, nonché uso di attrezzature e materialiadeguati;b) appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio;c) misure di protezione individuali, compresi i dispositivi di protezione individuali, qualora non si riesca a prevenirecon altri mezzi l’esposizione;d) sorveglianza sanitaria dei lavoratori a norma degli articoli 229 e", "Salvo che possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione e di protezione,il datore di lavoro, periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che possono influiresull’esposizione, provvede ad effettuare la misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la salute,con metodiche standardizzate di cui è riportato un elenco meramente indicativo nell’ALLEGATO XLI o in loroassenza, con metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e perperiodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio temporali.", "Quando sia stato superato un valore limite di esposizione professionale stabilito dalla normativa vigente il datoredi lavoro identifica e rimuove le cause che hanno cagionato tale superamento dell’evento, adottando immediatamentele misure appropriate di prevenzione e protezione.", "I risultati delle misurazioni di cui al comma 2 sono allegati ai documenti di valutazione dei rischi e resi noti airappresentanti per la sicurezza dei lavoratori. Il datore di lavoro tiene conto delle misurazioni effettuate ai sensi delcomma 2 per l’adempimento degli obblighi conseguenti alla valutazione dei rischi di cui all’articolo", "Sulla basedella valutazione dei rischi e dei principi generali di prevenzione e protezione, il datore di lavoro adotta le misuretecniche e organizzative adeguate alla natura delle operazioni, compresi l’immagazzinamento, la manipolazione el’isolamento di agenti chimici incompatibili fra di loro; in particolare, il datore di lavoro previene sul luogo di lavoro lapresenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamenteinstabili.", "Laddove la natura dell’attività lavorativa non consenta di prevenire sul luogo di lavoro la presenza di concentrazionipericolose di sostanze infiammabili o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili, il datore di lavoro devein particolare:a) evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero dar luogo a incendi ed esplosioni, o l’esistenza dicondizioni avverse che potrebbero provocare effetti fisici dannosi ad opera di sostanze o miscele di sostanzechimicamente instabili;b) limitare, anche attraverso misure procedurali ed organizzative previste dalla normativa vigente, gli effettipregiudizievoli sulla salute e la sicurezza dei lavoratori in caso di incendio o di esplosione dovuti all’accensionedi sostanze infiammabili, o gli effetti dannosi derivanti da sostanze o miscele di sostanze chimicamente instabili.", "Il datore di lavoro mette a disposizione attrezzature di lavoro ed adotta sistemi di protezione collettiva ed individualeconformi alle disposizioni legislative e regolamentari pertinenti, in particolare per quanto riguarda l’uso dei suddettimezzi in atmosfere potenzialmente esplosive.", "Il datore di lavoro adotta misure per assicurare un sufficiente controllo degli impianti, apparecchi e macchinari,anche mettendo a disposizione sistemi e dispositivi finalizzati alla limitazione del rischio di esplosione o dispositiviper limitare la pressione delle esplosioni.", "Il datore di lavoro informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle causedell’evento e delle misure di prevenzione e protezione adottate e ne dà comunicazione, senza indugio, all’organo divigilanza. Tale comunicazione può essere effettuata in via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici odelle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.158Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 225: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto159S• Art. 225: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 225:- Art. 223, co. 2 - Art. 224, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 226 - Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze", "text": "1. Ferme restando le disposizioni di cui agli articoli 43 e 44, nonché quelle previste dal decreto del Ministro dell’internoin data 10 marzo 1998, pubblicato nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 1998, il datore di lavoro, al finedi proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dallapresenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, predispone procedure di intervento adeguate da attuarsi alverificarsi di tali eventi. Tale misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi a intervalli connessi allatipologia di lavorazione e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso.2. Nel caso di incidenti o di emergenza, il datore di lavoro adotta immediate misure dirette ad attenuarne gli effetti edin particolare, di assistenza, di evacuazione e di soccorso e ne informa i lavoratori. Il datore di lavoro adotta inoltremisure adeguate per porre rimedio alla situazione quanto prima.3. Ai lavoratori cui è consentito operare nell’area colpita o ai lavoratori indispensabili all’effettuazione delle riparazionie delle attività necessarie, sono forniti indumenti protettivi, dispositivi di protezione individuale ed idonee attrezzaturedi intervento che devono essere utilizzate sino a quando persiste la situazione anomala.4. Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per approntare sistemi d’allarme e altri sistemi di comunicazionenecessari per segnalare tempestivamente l’incidente o l’emergenza.5. Le misure di emergenza devono essere contenute nel piano previsto dal decreto di cui al comma 1. In particolarenel piano vanno inserite:a) informazioni preliminari sulle attività pericolose, sugli agenti chimici pericolosi, sulle misure per l’identificazionedei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure, in modo tale che servizi competenti per le situazioni diemergenza possano mettere a punto le proprie procedure e misure precauzionali;b) qualunque altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possano derivare dal verificarsi diincidenti o situazioni di emergenza, comprese le informazioni sulle procedure elaborate in base al presentearticolo.6. Nel caso di incidenti o di emergenza i soggetti non protetti devono immediatamente abbandonare la zonainteressata.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 226: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto160S• Art. 226: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 226:- Art. 224, co. 2", "sections": [ "Ferme restando le disposizioni di cui agli articoli 43 e 44, nonché quelle previste dal decreto del Ministro dell’internoin data 10 marzo 1998, pubblicato nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 1998, il datore di lavoro, al finedi proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dallapresenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro, predispone procedure di intervento adeguate da attuarsi alverificarsi di tali eventi. Tale misure comprendono esercitazioni di sicurezza da effettuarsi a intervalli connessi allatipologia di lavorazione e la messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso.", "Nel caso di incidenti o di emergenza, il datore di lavoro adotta immediate misure dirette ad attenuarne gli effetti edin particolare, di assistenza, di evacuazione e di soccorso e ne informa i lavoratori. Il datore di lavoro adotta inoltremisure adeguate per porre rimedio alla situazione quanto prima.", "Ai lavoratori cui è consentito operare nell’area colpita o ai lavoratori indispensabili all’effettuazione delle riparazionie delle attività necessarie, sono forniti indumenti protettivi, dispositivi di protezione individuale ed idonee attrezzaturedi intervento che devono essere utilizzate sino a quando persiste la situazione anomala.", "Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per approntare sistemi d’allarme e altri sistemi di comunicazionenecessari per segnalare tempestivamente l’incidente o l’emergenza.", "Le misure di emergenza devono essere contenute nel piano previsto dal decreto di cui al comma", "In particolarenel piano vanno inserite:a) informazioni preliminari sulle attività pericolose, sugli agenti chimici pericolosi, sulle misure per l’identificazionedei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure, in modo tale che servizi competenti per le situazioni diemergenza possano mettere a punto le proprie procedure e misure precauzionali;b) qualunque altra informazione disponibile sui rischi specifici derivanti o che possano derivare dal verificarsi diincidenti o situazioni di emergenza, comprese le informazioni sulle procedure elaborate in base al presentearticolo.", "Nel caso di incidenti o di emergenza i soggetti non protetti devono immediatamente abbandonare la zonainteressata.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 226: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto160S• Art. 226: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 226:- Art. 224, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 227 - Informazione e formazione per i lavoratori", "text": "1. Fermo restando quanto previsto agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro158 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);159 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto160 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostorappresentanti dispongano di:a) dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni qualvolta modifiche importanti sulluogo di lavoro determinino un cambiamento di tali dati;b) informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, quali l’identità degli agenti, i rischi perla sicurezza e la salute, i relativi valori limite di esposizione professionale e altre disposizioni normative relativeagli agenti;c) formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi edaltri lavoratori sul luogo di lavoro;d) accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore161..2. Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano:a) fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio di cui all’articolo 223. Tali informazionipossono essere costituite da comunicazioni orali o dalla formazione e dall’addestramento individuali con ilsupporto di informazioni scritte, a seconda della natura e del grado di rischio rivelato dalla valutazione delrischio;b) aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze.3. Laddove i contenitori e le condutture per gli agenti chimici pericolosi utilizzati durante il lavoro non sianocontrassegnati da segnali di sicurezza in base a quanto disposto dal Titolo V, il datore di lavoro provvede affinché lanatura del contenuto dei contenitori e delle condutture e gli eventuali rischi connessi siano chiaramente identificabili.4. Il fornitore deve trasmettere ai datori di lavoro tutte le informazioni concernenti gli agenti chimici pericolosi prodottio forniti secondo quanto stabilito dal regolamento (CE) n. 1907/2006162.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n2i7 p, ceor .i 1l ,d 2a,t o3r: ea drrie lsatvoo frinoo e a i ls deii rmigeesni toe ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 262, co. 2, lett. b)]aPSNote all’Art. 227", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro158 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);159 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto160 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostorappresentanti dispongano di:a) dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni qualvolta modifiche importanti sulluogo di lavoro determinino un cambiamento di tali dati;b) informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, quali l’identità degli agenti, i rischi perla sicurezza e la salute, i relativi valori limite di esposizione professionale e altre disposizioni normative relativeagli agenti;c) formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi edaltri lavoratori sul luogo di lavoro;d) accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal fornitore", ".", "Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano:a) fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio di cui all’articolo", "Tali informazionipossono essere costituite da comunicazioni orali o dalla formazione e dall’addestramento individuali con ilsupporto di informazioni scritte, a seconda della natura e del grado di rischio rivelato dalla valutazione delrischio;b) aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze.", "Laddove i contenitori e le condutture per gli agenti chimici pericolosi utilizzati durante il lavoro non sianocontrassegnati da segnali di sicurezza in base a quanto disposto dal Titolo V, il datore di lavoro provvede affinché lanatura del contenuto dei contenitori e delle condutture e gli eventuali rischi connessi siano chiaramente identificabili.", "Il fornitore deve trasmettere ai datori di lavoro tutte le informazioni concernenti gli agenti chimici pericolosi prodottio forniti secondo quanto stabilito dal regolamento (CE) n. 1907/", "inoiznilane S• aAnrzt.i o2n2i7 p, ceor .i 1l ,d 2a,t o3r: ea drrie lsatvoo frinoo e a i ls deii rmigeesni toe ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 262, co. 2, lett. b)]aPSNote all’Art. 227" ] }, { "title": "Articolo 228 - Divieti", "text": "1. Sono vietate la produzione, la lavorazione e l’impiego degli agenti chimici sul lavoro e le attività indicateall’ALLEGATO XL.2. Il divieto non si applica se un agente è presente in una miscela163, o quale componente di rifiuti, purché laconcentrazione individuale sia inferiore al limite indicato nell’ALLEGATO stesso.3. In deroga al divieto di cui al comma 1, possono essere effettuate, previa autorizzazione da rilasciarsi ai sensi delcomma 5, le seguenti attività:a) attività a fini esclusivi di ricerca e sperimentazione scientifica, ivi comprese le analisi;b) attività volte ad eliminare gli agenti chimici che sono presenti sotto forma di sottoprodotto o di rifiuti;c) produzione degli agenti chimici destinati ad essere usati come intermedi.4. Ferme restando le disposizioni di cui al presente capo, nei casi di cui al comma 3, lettera c), il datore di lavoroevita l’esposizione dei lavoratori, stabilendo che la produzione e l’uso più rapido possibile degli agenti come prodottiintermedi avvenga in un sistema chiuso dal quale gli stessi possono essere rimossi soltanto nella misura necessariaper il controllo del processo o per la manutenzione del sistema.5. Il datore di lavoro che intende effettuare le attività di cui al comma 3 deve inviare una richiesta di autorizzazioneal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali che la rilascia sentito il Ministero del lavoro, della salute edelle politiche sociali e la regione interessata. La richiesta di autorizzazione è corredata dalle seguenti informazioni:a) i motivi della richiesta di deroga;b) i quantitativi dell’agente da utilizzare annualmente;c) il numero dei lavoratori addetti;d) descrizione delle attività e delle reazioni o processi;e) misure previste per la tutela della salute e sicurezza e per prevenire l’esposizione dei lavoratori.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 228, co. 1, 3, 4, 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto164S• Art. 228, co. 1, 3, 4, 5: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]161 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).162 Comma così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).163 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).164 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto", "sections": [ "Sono vietate la produzione, la lavorazione e l’impiego degli agenti chimici sul lavoro e le attività indicateall’ALLEGATO XL.", "Il divieto non si applica se un agente è presente in una miscela163, o quale componente di rifiuti, purché laconcentrazione individuale sia inferiore al limite indicato nell’ALLEGATO stesso.", "In deroga al divieto di cui al comma 1, possono essere effettuate, previa autorizzazione da rilasciarsi ai sensi delcomma 5, le seguenti attività:a) attività a fini esclusivi di ricerca e sperimentazione scientifica, ivi comprese le analisi;b) attività volte ad eliminare gli agenti chimici che sono presenti sotto forma di sottoprodotto o di rifiuti;c) produzione degli agenti chimici destinati ad essere usati come intermedi.", "Ferme restando le disposizioni di cui al presente capo, nei casi di cui al comma 3, lettera c), il datore di lavoroevita l’esposizione dei lavoratori, stabilendo che la produzione e l’uso più rapido possibile degli agenti come prodottiintermedi avvenga in un sistema chiuso dal quale gli stessi possono essere rimossi soltanto nella misura necessariaper il controllo del processo o per la manutenzione del sistema.", "Il datore di lavoro che intende effettuare le attività di cui al comma 3 deve inviare una richiesta di autorizzazioneal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali che la rilascia sentito il Ministero del lavoro, della salute edelle politiche sociali e la regione interessata. La richiesta di autorizzazione è corredata dalle seguenti informazioni:a) i motivi della richiesta di deroga;b) i quantitativi dell’agente da utilizzare annualmente;c) il numero dei lavoratori addetti;d) descrizione delle attività e delle reazioni o processi;e) misure previste per la tutela della salute e sicurezza e per prevenire l’esposizione dei lavoratori.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 228, co. 1, 3, 4, 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto164S• Art. 228, co. 1, 3, 4, 5: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]161 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).162 Comma così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).163 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).164 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto" ] }, { "title": "Articolo 229 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 224, comma 2, sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo41 i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione di cuial Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, e successive modificazioni edintegrazioni, come tossici acuti, corrosivi, irritanti, sensibilizzanti, tossici per il ciclo riproduttivo o con effettisull’allattamento, tossici specifici per organo bersaglio, tossici in caso di aspirazione, cancerogeni e mutageni dicategoria 2165.2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l’esposizione;b) periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguatamotivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza deilavoratori, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria;c) all’atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratorele eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.3. Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è stato fissato un valore limitebiologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato. I risultati di tale monitoraggio, informa anonima, vengono allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per lasicurezza dei lavoratori.4. Gli accertamenti sanitari devono essere a basso rischio per il lavoratore.5. Il datore di lavoro, su parere conforme del medico competente, adotta misure preventive e protettive particolariper i singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati. Le misure possonocomprendere l’allontanamento del lavoratore secondo le procedure dell’articolo 42.6. Nel caso in cui all’atto della sorveglianza sanitaria si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori espostiin maniera analoga ad uno stesso agente, l’esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili a taleesposizione o il superamento di un valore limite biologico, il medico competente informa individualmente i lavoratoriinteressati ed il datore di lavoro.7. Nei casi di cui al comma 6, il datore di lavoro deve:a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi effettuata a norma dell’articolo 223;b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;c) tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre ilrischio;d) prendere le misure affinché sia effettuata una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori che hannosubito un’esposizione simile.8. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitariadiversi rispetto a quelli definiti dal medico competente.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 229, co. 1, 2, 3, 5: arresto fino a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 262, co. 2, lett. b)]ila • Art. 229, co. 7: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]nePin Sanzioni per il preposto166oiz • Art. 229, co. 1, 2, 3, 5: arresto fino a un mese o ammenda da 307,13 a 1.228,50 euro [Art. 263, co. 1, lett. b)]naS Sanzioni per il medico competente• Art. 229, co. 3, primo periodo e 6: arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro [Art. 264, co. 1, lett. a)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 229:- Art. 224, co. 2 - Art. 225, co. 1, lett. d) - Art. 230, co. 1", "sections": [ "Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 224, comma 2, sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo41 i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione di cuial Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, e successive modificazioni edintegrazioni, come tossici acuti, corrosivi, irritanti, sensibilizzanti, tossici per il ciclo riproduttivo o con effettisull’allattamento, tossici specifici per organo bersaglio, tossici in caso di aspirazione, cancerogeni e mutageni dicategoria", "La sorveglianza sanitaria viene effettuata:a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l’esposizione;b) periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguatamotivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza deilavoratori, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria;c) all’atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratorele eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.", "Il monitoraggio biologico è obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali è stato fissato un valore limitebiologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato. I risultati di tale monitoraggio, informa anonima, vengono allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per lasicurezza dei lavoratori.", "Gli accertamenti sanitari devono essere a basso rischio per il lavoratore.", "Il datore di lavoro, su parere conforme del medico competente, adotta misure preventive e protettive particolariper i singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati. Le misure possonocomprendere l’allontanamento del lavoratore secondo le procedure dell’articolo", "Nel caso in cui all’atto della sorveglianza sanitaria si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori espostiin maniera analoga ad uno stesso agente, l’esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili a taleesposizione o il superamento di un valore limite biologico, il medico competente informa individualmente i lavoratoriinteressati ed il datore di lavoro.", "Nei casi di cui al comma 6, il datore di lavoro deve:a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi effettuata a norma dell’articolo 223;b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;c) tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre ilrischio;d) prendere le misure affinché sia effettuata una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori che hannosubito un’esposizione simile.", "L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitariadiversi rispetto a quelli definiti dal medico competente.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 229, co. 1, 2, 3, 5: arresto fino a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 262, co. 2, lett. b)]ila • Art. 229, co. 7: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]nePin Sanzioni per il preposto166oiz • Art. 229, co. 1, 2, 3, 5: arresto fino a un mese o ammenda da 307,13 a", "228,50 euro [Art. 263, co. 1, lett. b)]naS Sanzioni per il medico competente• Art. 229, co. 3, primo periodo e 6: arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a", "474,21 euro [Art. 264, co. 1, lett. a)]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 229:- Art. 224, co. 2 - Art. 225, co. 1, lett. d) - Art. 230, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 230 - Cartelle sanitarie e di rischio", "text": "1. Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all’articolo 229 istituisce ed aggiorna la cartella sanitariasecondo quanto previsto dall’articolo 25, comma 1, lettera c), e fornisce al lavoratore interessato tutte le informazionipreviste dalle lettere g) ed h) del comma 1 del medesimo articolo. Nella cartella di rischio sono, tra l’altro, indicati ilivelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di prevenzione e protezione.2. Su richiesta, è fornita agli organi di vigilanza copia dei documenti di cui al comma 1.165 Comma così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).166 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostoinoiznilane S• aAnrzt.i o2n3i0 p: earr riel smtoe fdinicoo a c odmuep meteesni toe ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro [Art. 264, co. 1, lett. a)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 230:- Art. 224, co. 2 - Art. 225, co. 1, lett. d)", "sections": [ "Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all’articolo 229 istituisce ed aggiorna la cartella sanitariasecondo quanto previsto dall’articolo 25, comma 1, lettera c), e fornisce al lavoratore interessato tutte le informazionipreviste dalle lettere g) ed h) del comma 1 del medesimo articolo. Nella cartella di rischio sono, tra l’altro, indicati ilivelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di prevenzione e protezione.", "Su richiesta, è fornita agli organi di vigilanza copia dei documenti di cui al comma", "165 Comma così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).166 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostoinoiznilane S• aAnrzt.i o2n3i0 p: earr riel smtoe fdinicoo a c odmuep meteesni toe ammenda da 368,56 a", "474,21 euro [Art. 264, co. 1, lett. a)]aPSINTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 230:- Art. 224, co. 2 - Art. 225, co. 1, lett. d)" ] }, { "title": "Articolo 231 - Consultazione e partecipazione dei lavoratori", "text": "1. La consultazione e partecipazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti sono attuate ai sensi delle disposizionidi cui all’articolo 50.", "sections": [ "La consultazione e partecipazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti sono attuate ai sensi delle disposizionidi cui all’articolo" ] }, { "title": "Articolo 232 - Adeguamenti normativi", "text": "1. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, è istituito senza nuovi o maggiorioneri per la finanza pubblica, un comitato consultivo per la determinazione e l’aggiornamento dei valori limite diesposizione professionale e dei valori limite biologici relativi agli agenti chimici. Il Comitato è composto da novemembri esperti nazionali di chiara fama in materia tossicologica e sanitaria di cui tre in rappresentanza del Ministerodel lavoro, della salute e delle politiche sociali, su proposta dell’Istituto superiore di sanità, dell’ISPESL e dellaCommissione tossicologica nazionale, tre in rappresentanza della Conferenza dei Presidenti delle regioni e tre inrappresentanza del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Il Comitato si avvale del supportoorganizzativo e logistico della Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro del Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali.2. Con uno o più Decreti del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali d’intesa con la Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, sentiti il Ministro dello sviluppo economico,il Comitato di cui al comma 1 e le parti sociali, sono recepiti i valori di esposizione professionale e biologici obbligatoripredisposti dalla Commissione europea, sono altresì stabiliti i valori limite nazionali anche tenuto conto dei valorilimite indicativi predisposti dalla Commissione medesima e sono aggiornati gli allegati ALLEGATO XXXVIII,ALLEGATO XXIX, ALLEGATO XL e ALLEGATO XLI in funzione del progresso tecnico, dell’evoluzione di normativee specifiche comunitarie o internazionali e delle conoscenze nel settore degli agenti chimici pericolosi.3. Con i Decreti di cui al comma 2 è inoltre determinato il rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute deilavoratori di cui all’articolo 224, comma 2, in relazione al tipo, alle quantità ed alla esposizione di agenti chimici,anche tenuto conto dei valori limite indicativi fissati dalla Unione Europea e dei parametri di sicurezza.4. Nelle more dell’adozione dei Decreti di cui al comma 2, con uno o più Decreti del Ministro del lavoro, della salutee delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano, possono essere stabiliti, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigoredel presente decreto, i parametri per l’individuazione del rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute deilavoratori di cui all’articolo 224, comma 2, sulla base di proposte delle associazioni di categoria dei datori di lavorointeressate comparativamente rappresentative, sentite le associazioni dei prestatori di lavoro interessatecomparativamente rappresentative. Scaduto inutilmente il termine di cui al presente articolo, la valutazione del rischiobasso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori è comunque effettuata dal datore di lavoro.Richiami al Titolo IX, Capo I:- Art. 221, co. 1 - Art. 221, co. 2 - Art. 221, co. 3 - Art. 221, co. 4 - Art. 222, co. 1 - Art. 228, co. 4Pagina 129 di 184 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148771 - Oggetto: Prime indicazioni esplicative in merito alle implicazioni del Regolamento (CE) n.1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Classification LabellingPackaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche dell’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente le disposizionisulle schede di dati di sicurezza), nell’ambito della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Titolo IX del D.Lgs. n. 81/2008e s.m.i., Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”)DOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: Criteri e strumenti per la valutazione e gestione del rischio chimico negli ambienti di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.(Titolo IX, Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”), alla luce delle ricadute del Regolamento(CE) n. 1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals - REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (ClassificationLabelling Packaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche all’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente ledisposizioni sulle schede di dati di sicurezza). Approvato nella seduta del 28 novembre 2012.SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI", "sections": [ "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, è istituito senza nuovi o maggiorioneri per la finanza pubblica, un comitato consultivo per la determinazione e l’aggiornamento dei valori limite diesposizione professionale e dei valori limite biologici relativi agli agenti chimici. Il Comitato è composto da novemembri esperti nazionali di chiara fama in materia tossicologica e sanitaria di cui tre in rappresentanza del Ministerodel lavoro, della salute e delle politiche sociali, su proposta dell’Istituto superiore di sanità, dell’ISPESL e dellaCommissione tossicologica nazionale, tre in rappresentanza della Conferenza dei Presidenti delle regioni e tre inrappresentanza del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Il Comitato si avvale del supportoorganizzativo e logistico della Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro del Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali.", "Con uno o più Decreti del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali d’intesa con la Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, sentiti il Ministro dello sviluppo economico,il Comitato di cui al comma 1 e le parti sociali, sono recepiti i valori di esposizione professionale e biologici obbligatoripredisposti dalla Commissione europea, sono altresì stabiliti i valori limite nazionali anche tenuto conto dei valorilimite indicativi predisposti dalla Commissione medesima e sono aggiornati gli allegati ALLEGATO XXXVIII,ALLEGATO XXIX, ALLEGATO XL e ALLEGATO XLI in funzione del progresso tecnico, dell’evoluzione di normativee specifiche comunitarie o internazionali e delle conoscenze nel settore degli agenti chimici pericolosi.", "Con i Decreti di cui al comma 2 è inoltre determinato il rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute deilavoratori di cui all’articolo 224, comma 2, in relazione al tipo, alle quantità ed alla esposizione di agenti chimici,anche tenuto conto dei valori limite indicativi fissati dalla Unione Europea e dei parametri di sicurezza.", "Nelle more dell’adozione dei Decreti di cui al comma 2, con uno o più Decreti del Ministro del lavoro, della salutee delle politiche sociali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano, possono essere stabiliti, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigoredel presente decreto, i parametri per l’individuazione del rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute deilavoratori di cui all’articolo 224, comma 2, sulla base di proposte delle associazioni di categoria dei datori di lavorointeressate comparativamente rappresentative, sentite le associazioni dei prestatori di lavoro interessatecomparativamente rappresentative. Scaduto inutilmente il termine di cui al presente articolo, la valutazione del rischiobasso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori è comunque effettuata dal datore di lavoro.Richiami al Titolo IX, Capo I:- Art. 221, co. 1 - Art. 221, co. 2 - Art. 221, co. 3 - Art. 221, co. 4 - Art. 222, co. 1 - Art. 228, co. 4Pagina 129 di 184 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148771 - Oggetto: Prime indicazioni esplicative in merito alle implicazioni del Regolamento (CE) n.1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (Classification LabellingPackaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche dell’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente le disposizionisulle schede di dati di sicurezza), nell’ambito della normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Titolo IX del D.Lgs. n. 81/2008e s.m.i., Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”)DOCUMENTI TECNICI DELLA COMMISIONE CONSULTIVA PERMANENTE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (art. 6)• LINK ESTERNO: Criteri e strumenti per la valutazione e gestione del rischio chimico negli ambienti di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i.(Titolo IX, Capo I “Protezione da Agenti Chimici” e Capo II “Protezione da Agenti Cancerogeni e Mutageni”), alla luce delle ricadute del Regolamento(CE) n. 1907/2006 (Registration Evaluation Authorisation Restriction of Chemicals - REACH), del Regolamento (CE) n. 1272/2008 (ClassificationLabelling Packaging - CLP) e del Regolamento (UE) n. 453/2010 (recante modifiche all’Allegato II del Regolamento CE 1907/2006 e concernente ledisposizioni sulle schede di dati di sicurezza). Approvato nella seduta del 28 novembre", "SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI" ] }, { "title": "Articolo 233 - Campo di applicazione", "text": "1. Fatto salvo quanto previsto per le attività disciplinate dal capo III e per i lavoratori esposti esclusivamente alleradiazioni previste dal trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, le norme del presente Titolosi applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutagenia causa della loro attività lavorativa.", "sections": [ "Fatto salvo quanto previsto per le attività disciplinate dal capo III e per i lavoratori esposti esclusivamente alleradiazioni previste dal trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, le norme del presente Titolosi applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutagenia causa della loro attività lavorativa." ] }, { "title": "Articolo 234 - Definizioni", "text": "1. Agli effetti del presente decreto si intende per:a) agente cancerogeno167:1) una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio;2) una sostanza, miscela o procedimento menzionati all’Allegato XLII del presente decreto, nonchè sostanza omiscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato;b) agente mutageno168:1) una sostanza o miscela corrispondente ai criteri di classificazione come agente mutageno di cellule germinalidi categoria 1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008;c) valore limite: se non altrimenti specificato, il limite della concentrazione media, ponderata in funzione del tempo,di un agente cancerogeno o mutageno nell’aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore, in relazionead un periodo di riferimento determinato stabilito nell’ALLEGATO XLIII.SEZIONE II - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO", "sections": [ "Agli effetti del presente decreto si intende per:a) agente cancerogeno167:1) una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio;2) una sostanza, miscela o procedimento menzionati all’Allegato XLII del presente decreto, nonchè sostanza omiscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato;b) agente mutageno168:1) una sostanza o miscela corrispondente ai criteri di classificazione come agente mutageno di cellule germinalidi categoria 1 A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008;c) valore limite: se non altrimenti specificato, il limite della concentrazione media, ponderata in funzione del tempo,di un agente cancerogeno o mutageno nell’aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore, in relazionead un periodo di riferimento determinato stabilito nell’ALLEGATO XLIII.SEZIONE II - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO" ] }, { "title": "Articolo 235 - Sostituzione e riduzione", "text": "1. Il datore di lavoro evita o riduce l’utilizzazione di un agente cancerogeno o mutageno sul luogo di lavoro inparticolare sostituendolo, se tecnicamente possibile, con una sostanza o una miscela169 o un procedimento che nellecondizioni in cui viene utilizzato non risulta nocivo o risulta meno nocivo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.2. Se non è tecnicamente possibile sostituire l’agente cancerogeno o mutageno il datore di lavoro provvede affinchéla produzione o l’utilizzazione dell’agente cancerogeno o mutageno avvenga in un sistema chiuso purchétecnicamente possibile.3. Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente possibile il datore di lavoro provvede affinché il livello diesposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente possibile. L’esposizione non deve comunquesuperare il valore limite dell’agente stabilito nell’ALLEGATO XLIII.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 235: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto170S• Art. 235: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 235:- Art. 236, co. 1", "sections": [ "Il datore di lavoro evita o riduce l’utilizzazione di un agente cancerogeno o mutageno sul luogo di lavoro inparticolare sostituendolo, se tecnicamente possibile, con una sostanza o una miscela169 o un procedimento che nellecondizioni in cui viene utilizzato non risulta nocivo o risulta meno nocivo per la salute e la sicurezza dei lavoratori.", "Se non è tecnicamente possibile sostituire l’agente cancerogeno o mutageno il datore di lavoro provvede affinchéla produzione o l’utilizzazione dell’agente cancerogeno o mutageno avvenga in un sistema chiuso purchétecnicamente possibile.", "Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente possibile il datore di lavoro provvede affinché il livello diesposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente possibile. L’esposizione non deve comunquesuperare il valore limite dell’agente stabilito nell’ALLEGATO XLIII.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 235: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto170S• Art. 235: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 235:- Art. 236, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 236 - Valutazione del rischio", "text": "1. Fatto salvo quanto previsto all’articolo 235, il datore di lavoro effettua una valutazione dell’esposizione a agenticancerogeni o mutageni, i risultati della quale sono riportati nel documento di cui all’articolo 17.167 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).168 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).169 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).170 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto2. Detta valutazione tiene conto, in particolare, delle caratteristiche delle lavorazioni, della loro durata e della lorofrequenza, dei quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni prodotti ovvero utilizzati, della loro concentrazione, dellacapacità degli stessi di penetrare nell’organismo per le diverse vie di assorbimento, anche in relazione al loro statodi aggregazione e, qualora allo stato solido, se in massa compatta o in scaglie o in forma polverulenta e se o menocontenuti in una matrice solida che ne riduce o ne impedisce la fuoriuscita. La valutazione deve tener conto di tutti ipossibili modi di esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo.3. Il datore di lavoro, in relazione ai risultati della valutazione di cui al comma 1, adotta le misure preventive eprotettive del presente capo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.4. Il documento di cui all’articolo 28, comma 2, o l’autocertificazione dell’effettuazione della valutazione dei rischi dicui all’articolo 29, comma 5, sono integrati con i seguenti dati:a) le attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o miscele cancerogene o mutagene171 o di processiindustriali di cui all’ALLEGATO XLII, con l’indicazione dei motivi per i quali sono impiegati agenti cancerogeni;b) i quantitativi di sostanze ovvero miscele cancerogene o mutagene172 prodotti ovvero utilizzati, ovvero presenticome impurità o sottoprodotti;c) il numero dei lavoratori esposti ovvero potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni;d) l’esposizione dei suddetti lavoratori, ove nota e il grado della stessa;e) le misure preventive e protettive applicate ed il tipo dei dispositivi di protezione individuale utilizzati;f) le indagini svolte per la possibile sostituzione degli agenti cancerogeni e le sostanze e le miscele173eventualmente utilizzate come sostituti.5. Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione di cui al comma 1 in occasione di modifiche del processoproduttivo significative ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall’ultimavalutazione effettuata.6. Il rappresentante per la sicurezza può richiedere i dati di cui al comma 4, fermo restando l’obbligo di cui all’articolo50, comma 6.Sanzioni per il datore di lavoroinoizilan • Art. 236, co. 1, 2, 3, 4 e 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 1, lett. a)]neaSP Sanzioni per il preposto174• Art. 236, co. 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 236:- Art. 242, co. 1 - Art. 242, co. 5, lett. a)", "sections": [ "Fatto salvo quanto previsto all’articolo 235, il datore di lavoro effettua una valutazione dell’esposizione a agenticancerogeni o mutageni, i risultati della quale sono riportati nel documento di cui all’articolo", "167 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).168 Punto così modificato dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).169 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).170 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto", "Detta valutazione tiene conto, in particolare, delle caratteristiche delle lavorazioni, della loro durata e della lorofrequenza, dei quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni prodotti ovvero utilizzati, della loro concentrazione, dellacapacità degli stessi di penetrare nell’organismo per le diverse vie di assorbimento, anche in relazione al loro statodi aggregazione e, qualora allo stato solido, se in massa compatta o in scaglie o in forma polverulenta e se o menocontenuti in una matrice solida che ne riduce o ne impedisce la fuoriuscita. La valutazione deve tener conto di tutti ipossibili modi di esposizione, compreso quello in cui vi è assorbimento cutaneo.", "Il datore di lavoro, in relazione ai risultati della valutazione di cui al comma 1, adotta le misure preventive eprotettive del presente capo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.", "Il documento di cui all’articolo 28, comma 2, o l’autocertificazione dell’effettuazione della valutazione dei rischi dicui all’articolo 29, comma 5, sono integrati con i seguenti dati:a) le attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o miscele cancerogene o mutagene171 o di processiindustriali di cui all’ALLEGATO XLII, con l’indicazione dei motivi per i quali sono impiegati agenti cancerogeni;b) i quantitativi di sostanze ovvero miscele cancerogene o mutagene172 prodotti ovvero utilizzati, ovvero presenticome impurità o sottoprodotti;c) il numero dei lavoratori esposti ovvero potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni;d) l’esposizione dei suddetti lavoratori, ove nota e il grado della stessa;e) le misure preventive e protettive applicate ed il tipo dei dispositivi di protezione individuale utilizzati;f) le indagini svolte per la possibile sostituzione degli agenti cancerogeni e le sostanze e le miscele173eventualmente utilizzate come sostituti.", "Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione di cui al comma 1 in occasione di modifiche del processoproduttivo significative ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall’ultimavalutazione effettuata.", "Il rappresentante per la sicurezza può richiedere i dati di cui al comma 4, fermo restando l’obbligo di cui all’articolo50, comma", "Sanzioni per il datore di lavoroinoizilan • Art. 236, co. 1, 2, 3, 4 e 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 1, lett. a)]neaSP Sanzioni per il preposto174• Art. 236, co. 3: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 236:- Art. 242, co. 1 - Art. 242, co. 5, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 237 - Misure tecniche, organizzative, procedurali", "text": "1. Il datore di lavoro:a) assicura, applicando metodi e procedure di lavoro adeguati, che nelle varie operazioni lavorative sonoimpiegati quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni non superiori alle necessità delle lavorazioni e che gliagenti cancerogeni o mutageni in attesa di impiego, in forma fisica tale da causare rischio di introduzione, nonsono accumulati sul luogo di lavoro in quantitativi superiori alle necessità predette;b) limita al minimo possibile il numero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti ad agenti cancerogenio mutageni, anche isolando le lavorazioni in aree predeterminate provviste di adeguati segnali di avvertimentoe di sicurezza, compresi i segnali “vietato fumare”, ed accessibili soltanto ai lavoratori che debbono recarvisiper motivi connessi con la loro mansione o con la loro funzione. In dette aree è fatto divieto di fumare;c) progetta, programma e sorveglia le lavorazioni in modo che non vi è emissione di agenti cancerogeni omutageni nell’aria. Se ciò non è tecnicamente possibile, l’eliminazione degli agenti cancerogeni o mutagenideve avvenire il più vicino possibile al punto di emissione mediante aspirazione localizzata, nel rispettodell’articolo 18, comma 1, lettera q). L’ambiente di lavoro deve comunque essere dotato di un adeguato sistemadi ventilazione generale;171 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).172 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).173 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).174 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostod) provvede alla misurazione di agenti cancerogeni o mutageni per verificare l’efficacia delle misure di cui allalettera c) e per individuare precocemente le esposizioni anomale causate da un evento non prevedibile o daun incidente, con metodi di campionatura e di misurazione conformi alle indicazioni dell’ALLEGATO XLI delpresente decreto legislativo;e) provvede alla regolare e sistematica pulitura dei locali, delle attrezzature e degli impianti;f) elabora procedure per i casi di emergenza che possono comportare esposizioni elevate;g) assicura che gli agenti cancerogeni o mutageni sono conservati, manipolati, trasportati in condizioni disicurezza;h) assicura che la raccolta e l’immagazzinamento, ai fini dello smaltimento degli scarti e dei residui dellelavorazioni contenenti agenti cancerogeni, avvengano in condizioni di sicurezza, in particolare utilizzandocontenitori ermetici etichettati in modo chiaro, netto, visibile;i) dispone, su conforme parere del medico competente, misure protettive particolari con quelle categorie dilavoratori per i quali l’esposizione a taluni agenti cancerogeni o mutageni presenta rischi particolarmenteelevati.inoizilan Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentenaeP • Art. 237: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]SRichiami all’Art. 237:- Art. 238, co. 2", "sections": [ "Il datore di lavoro:a) assicura, applicando metodi e procedure di lavoro adeguati, che nelle varie operazioni lavorative sonoimpiegati quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni non superiori alle necessità delle lavorazioni e che gliagenti cancerogeni o mutageni in attesa di impiego, in forma fisica tale da causare rischio di introduzione, nonsono accumulati sul luogo di lavoro in quantitativi superiori alle necessità predette;b) limita al minimo possibile il numero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti ad agenti cancerogenio mutageni, anche isolando le lavorazioni in aree predeterminate provviste di adeguati segnali di avvertimentoe di sicurezza, compresi i segnali “vietato fumare”, ed accessibili soltanto ai lavoratori che debbono recarvisiper motivi connessi con la loro mansione o con la loro funzione. In dette aree è fatto divieto di fumare;c) progetta, programma e sorveglia le lavorazioni in modo che non vi è emissione di agenti cancerogeni omutageni nell’aria. Se ciò non è tecnicamente possibile, l’eliminazione degli agenti cancerogeni o mutagenideve avvenire il più vicino possibile al punto di emissione mediante aspirazione localizzata, nel rispettodell’articolo 18, comma 1, lettera q). L’ambiente di lavoro deve comunque essere dotato di un adeguato sistemadi ventilazione generale;171 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).172 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).173 Modifica introdotta dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2016, n. 39 (GU n.61 del 14/03/2016, in vigore dal 29/03/2016).174 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostod) provvede alla misurazione di agenti cancerogeni o mutageni per verificare l’efficacia delle misure di cui allalettera c) e per individuare precocemente le esposizioni anomale causate da un evento non prevedibile o daun incidente, con metodi di campionatura e di misurazione conformi alle indicazioni dell’ALLEGATO XLI delpresente decreto legislativo;e) provvede alla regolare e sistematica pulitura dei locali, delle attrezzature e degli impianti;f) elabora procedure per i casi di emergenza che possono comportare esposizioni elevate;g) assicura che gli agenti cancerogeni o mutageni sono conservati, manipolati, trasportati in condizioni disicurezza;h) assicura che la raccolta e l’immagazzinamento, ai fini dello smaltimento degli scarti e dei residui dellelavorazioni contenenti agenti cancerogeni, avvengano in condizioni di sicurezza, in particolare utilizzandocontenitori ermetici etichettati in modo chiaro, netto, visibile;i) dispone, su conforme parere del medico competente, misure protettive particolari con quelle categorie dilavoratori per i quali l’esposizione a taluni agenti cancerogeni o mutageni presenta rischi particolarmenteelevati.inoizilan Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentenaeP • Art. 237: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]SRichiami all’Art. 237:- Art. 238, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 238 - Misure tecniche175", "text": "1. Il datore di lavoro:a) assicura che i lavoratori dispongano di servizi igienici appropriati ed adeguati;b) dispone che i lavoratori abbiano in dotazione idonei indumenti protettivi da riporre in posti separati dagli abiticivili;c) provvede affinché i dispositivi di protezione individuale siano custoditi in luoghi determinati, controllati e pulitidopo ogni utilizzazione, provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi o deteriorati, prima di ogninuova utilizzazione.2. Nelle zone di lavoro di cui all’articolo 237, comma 1, lettera b), è vietato assumere cibi e bevande, fumare,conservare cibi destinati al consumo umano, usare pipette a bocca e applicare cosmetici.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n3i8 p, ceor .i 1l :d aartorerset od id laa vtroer ao see iil mdeirsiig oe natme menda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n3i8 c, ocnoc. e2r:n Cenhtiiu inlq duiev iveitool ad il ea sdsiuspnozsioiznioen iin d liu cougih ai lels’aprotsictio lo 238, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 122,85 aaSim 552,83 euro [Art. 264 bis]mA", "sections": [ "Il datore di lavoro:a) assicura che i lavoratori dispongano di servizi igienici appropriati ed adeguati;b) dispone che i lavoratori abbiano in dotazione idonei indumenti protettivi da riporre in posti separati dagli abiticivili;c) provvede affinché i dispositivi di protezione individuale siano custoditi in luoghi determinati, controllati e pulitidopo ogni utilizzazione, provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi o deteriorati, prima di ogninuova utilizzazione.", "Nelle zone di lavoro di cui all’articolo 237, comma 1, lettera b), è vietato assumere cibi e bevande, fumare,conservare cibi destinati al consumo umano, usare pipette a bocca e applicare cosmetici.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n3i8 p, ceor .i 1l :d aartorerset od id laa vtroer ao see iil mdeirsiig oe natme menda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n3i8 c, ocnoc. e2r:n Cenhtiiu inlq duiev iveitool ad il ea sdsiuspnozsioiznioen iin d liu cougih ai lels’aprotsictio lo 238, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 122,85 aaSim 552,83 euro [Art. 264 bis]mA" ] }, { "title": "Articolo 239 - Informazione e formazione", "text": "1. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, inparticolare per quanto riguarda:a) gli agenti cancerogeni o mutageni presenti nei cicli lavorativi, la loro dislocazione, i rischi per la salute connessial loro impiego, ivi compresi i rischi supplementari dovuti al fumare;b) le precauzioni da prendere per evitare l’esposizione;c) le misure igieniche da osservare;d) la necessità di indossare e impiegare indumenti di lavoro e protettivi e dispositivi individuali di protezione ed illoro corretto impiego;e) il modo di prevenire il verificarsi di incidenti e le misure da adottare per ridurre al minimo le conseguenze.2. Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato alcomma 1.3. L’informazione e la formazione di cui ai commi 1 e 2 sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività inquestione e vengono ripetute, con frequenza almeno quinquennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nellelavorazioni cambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi.175 Commento personale all’art. 238: Il titolo “Misure tecniche” andrebbe modificato in “Misure igieniche” (si veda l’art. 65 del D.lgs. 19/09/1994, n. 626)4. Il datore di lavoro provvede inoltre affinché gli impianti, i contenitori, gli imballaggi contenenti agenti cancerogenio mutageni siano etichettati in maniera chiaramente leggibile e comprensibile. I contrassegni utilizzati e le altreindicazioni devono essere conformi al disposto dei Decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52(N), e 14 marzo 2003, n.65(N), e successive modificazioni.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 239, co. 1, 2 e 4: arresto fino a sei mesi o ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro [Art. 262, co. 2, lett. b)]neaSP Sanzioni per il preposto176• Art. 239, co. 1, 2 e 4: arresto fino a un mese o ammenda da 307,13 a 1.228,50 euro [Art. 263, co. 1, lett. b)]Note all’Art. 239", "sections": [ "Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, inparticolare per quanto riguarda:a) gli agenti cancerogeni o mutageni presenti nei cicli lavorativi, la loro dislocazione, i rischi per la salute connessial loro impiego, ivi compresi i rischi supplementari dovuti al fumare;b) le precauzioni da prendere per evitare l’esposizione;c) le misure igieniche da osservare;d) la necessità di indossare e impiegare indumenti di lavoro e protettivi e dispositivi individuali di protezione ed illoro corretto impiego;e) il modo di prevenire il verificarsi di incidenti e le misure da adottare per ridurre al minimo le conseguenze.", "Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato alcomma", "L’informazione e la formazione di cui ai commi 1 e 2 sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività inquestione e vengono ripetute, con frequenza almeno quinquennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nellelavorazioni cambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi.175 Commento personale all’art. 238: Il titolo “Misure tecniche” andrebbe modificato in “Misure igieniche” (si veda l’art. 65 del D.lgs. 19/09/1994, n. 626)", "Il datore di lavoro provvede inoltre affinché gli impianti, i contenitori, gli imballaggi contenenti agenti cancerogenio mutageni siano etichettati in maniera chiaramente leggibile e comprensibile. I contrassegni utilizzati e le altreindicazioni devono essere conformi al disposto dei Decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52(N), e 14 marzo 2003, n.65(N), e successive modificazioni.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 239, co. 1, 2 e 4: arresto fino a sei mesi o ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro [Art. 262, co. 2, lett. b)]neaSP Sanzioni per il preposto176• Art. 239, co. 1, 2 e 4: arresto fino a un mese o ammenda da 307,13 a", "228,50 euro [Art. 263, co. 1, lett. b)]Note all’Art. 239" ] }, { "title": "Articolo 240 - Esposizione non prevedibile", "text": "1. Qualora si verifichino eventi non prevedibili o incidenti che possono comportare un’esposizione anomala deilavoratori ad agenti cancerogeno o mutageni, il datore di lavoro adotta quanto prima misure appropriate peridentificare e rimuovere la causa dell’evento e ne informa i lavoratori e il rappresentante per la sicurezza.2. I lavoratori devono abbandonare immediatamente l’area interessata, cui possono accedere soltanto gli addetti agliinterventi di riparazione ed ad altre operazioni necessarie, indossando idonei indumenti protettivi e dispositivi diprotezione delle vie respiratorie, messi a loro disposizione dal datore di lavoro. In ogni caso l’uso dei dispositivi diprotezione non può essere permanente e la sua durata, per ogni lavoratore, è limitata al tempo strettamentenecessario.3. Il datore di lavoro comunica senza indugio all’organo di vigilanza il verificarsi egli eventi di cui al comma 1 indicandoanaliticamente le misure adottate per ridurre al minimo le conseguenze dannose o pericolose. Tale comunicazionepuò essere effettuata in via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici o delle organizzazioni sindacalidei datori di lavoro.177Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan •• AArrtt.. 224400,, ccoo.. 13,: 2a:r raersrteos tfoin doa a t rsee ia m seesii m oe asmi om aemndmae dnad a2 .d4a5 73,.0027 1a, 247.9 a1 47,.0836 2e,u4r4o e [uArrot .[ A26r2t., 2c6o2. ,2 c, ole. t2t., ble)t]t . a)]neaPS Sanzioni per il preposto178• Art. 240, co. 1, 2: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 240:- Art. 260, co. 1", "sections": [ "Qualora si verifichino eventi non prevedibili o incidenti che possono comportare un’esposizione anomala deilavoratori ad agenti cancerogeno o mutageni, il datore di lavoro adotta quanto prima misure appropriate peridentificare e rimuovere la causa dell’evento e ne informa i lavoratori e il rappresentante per la sicurezza.", "I lavoratori devono abbandonare immediatamente l’area interessata, cui possono accedere soltanto gli addetti agliinterventi di riparazione ed ad altre operazioni necessarie, indossando idonei indumenti protettivi e dispositivi diprotezione delle vie respiratorie, messi a loro disposizione dal datore di lavoro. In ogni caso l’uso dei dispositivi diprotezione non può essere permanente e la sua durata, per ogni lavoratore, è limitata al tempo strettamentenecessario.", "Il datore di lavoro comunica senza indugio all’organo di vigilanza il verificarsi egli eventi di cui al comma 1 indicandoanaliticamente le misure adottate per ridurre al minimo le conseguenze dannose o pericolose. Tale comunicazionepuò essere effettuata in via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici o delle organizzazioni sindacalidei datori di lavoro.177Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan •• AArrtt.. 224400,, ccoo.. 13,: 2a:r raersrteos tfoin doa a t rsee ia m seesii m oe asmi om aemndmae dnad a2 .d4a5 73,.0027 1a,", "9 a1 47,.0836 2e,u4r4o e [uArrot .[ A26r2t., 2c6o", ",2 c, ole. t2t., ble)t]t . a)]neaPS Sanzioni per il preposto178• Art. 240, co. 1, 2: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 240:- Art. 260, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 241 - Operazioni lavorative particolari", "text": "1. Per le operazioni lavorative, quale quella di manutenzione, per le quali è prevedibile, nonostante l’adozione di tuttele misure di prevenzione tecnicamente applicabili, un’esposizione rilevante dei lavoratori addetti ad agenticancerogeno o mutageni, il datore di lavoro previa consultazione del rappresentante per la sicurezza:a) dispone che soltanto tali lavoratori hanno accesso alle suddette aree anche provvedendo, ove tecnicamentepossibile, all’isolamento delle stesse ed alla loro identificazione mediante appositi contrassegni;b) fornisce ai lavoratori speciali indumenti e dispositivi di protezione individuale che devono essere indossati dailavoratori adibiti alle suddette operazioni.2. La presenza nelle aree di cui al comma 1 dei lavoratori addetti è in ogni caso ridotta al tempo strettamentenecessario con riferimento alle lavorazioni da espletare.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 241: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]neaSP Sanzioni per il preposto179• Art. 241: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]SEZIONE III - SORVEGLIANZA SANITARIA", "sections": [ "Per le operazioni lavorative, quale quella di manutenzione, per le quali è prevedibile, nonostante l’adozione di tuttele misure di prevenzione tecnicamente applicabili, un’esposizione rilevante dei lavoratori addetti ad agenticancerogeno o mutageni, il datore di lavoro previa consultazione del rappresentante per la sicurezza:a) dispone che soltanto tali lavoratori hanno accesso alle suddette aree anche provvedendo, ove tecnicamentepossibile, all’isolamento delle stesse ed alla loro identificazione mediante appositi contrassegni;b) fornisce ai lavoratori speciali indumenti e dispositivi di protezione individuale che devono essere indossati dailavoratori adibiti alle suddette operazioni.", "La presenza nelle aree di cui al comma 1 dei lavoratori addetti è in ogni caso ridotta al tempo strettamentenecessario con riferimento alle lavorazioni da espletare.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 241: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]neaSP Sanzioni per il preposto179• Art. 241: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]SEZIONE III - SORVEGLIANZA SANITARIA" ] }, { "title": "Articolo 242 - Accertamenti sanitari e norme preventive e protettive specifiche", "text": "1. I lavoratori per i quali la valutazione di cui all’articolo 236 ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti asorveglianza sanitaria.2. Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per i singoli176 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto177 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);178 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto179 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostolavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati.3. Le misure di cui al comma 2 possono comprendere l’allontanamento del lavoratore secondo le proceduredell’articolo 42.4. Ove gli accertamenti sanitari abbiano evidenziato, nei lavoratori esposti in modo analogo ad uno stesso agente,l’esistenza di una anomalia imputabile a tale esposizione, il medico competente ne informa il datore di lavoro.5. A seguito dell’informazione di cui al comma 4 il datore di lavoro effettua:a) una nuova valutazione del rischio in conformità all’articolo 236;b) ove sia tecnicamente possibile, una misurazione della concentrazione dell’agente in aria e comunquedell’esposizione all’agente, considerando tutte le circostanze e le vie di esposizione possibilmente rilevanti perverificare l’efficacia delle misure adottate.6 Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sulla sorveglianza sanitaria cui sono sottopostie, ove ne ricorrano le condizioni, segnala la necessità che la stessa prosegua anche dopo che è cessatal’esposizione, per il periodo di tempo che ritiene necessario per la tutela della salute del lavoratore interessato. Ilmedico competente fornisce, altresì, al lavoratore indicazioni riguardo all’opportunità di sottoporsi ad accertamentisanitari, anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa, sulla base dello stato di salute del medesimo edell’evoluzione delle conoscenze scientifiche.180Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 242, co. 1, 2, 5, lett. b): arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]ilaneP Sanzioni per il preposto181in • Art. 242, co. 1, 2: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]oiznaS Sanzioni per il medico competente• Art. 242, co. 4: arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro [Art. 264, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 242:- Art. 243, co. 1 - Art. 243, co. 2", "sections": [ "I lavoratori per i quali la valutazione di cui all’articolo 236 ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti asorveglianza sanitaria.", "Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per i singoli176 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto177 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);178 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto179 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostolavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati.", "Le misure di cui al comma 2 possono comprendere l’allontanamento del lavoratore secondo le proceduredell’articolo", "Ove gli accertamenti sanitari abbiano evidenziato, nei lavoratori esposti in modo analogo ad uno stesso agente,l’esistenza di una anomalia imputabile a tale esposizione, il medico competente ne informa il datore di lavoro.", "A seguito dell’informazione di cui al comma 4 il datore di lavoro effettua:a) una nuova valutazione del rischio in conformità all’articolo 236;b) ove sia tecnicamente possibile, una misurazione della concentrazione dell’agente in aria e comunquedell’esposizione all’agente, considerando tutte le circostanze e le vie di esposizione possibilmente rilevanti perverificare l’efficacia delle misure adottate.6 Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sulla sorveglianza sanitaria cui sono sottopostie, ove ne ricorrano le condizioni, segnala la necessità che la stessa prosegua anche dopo che è cessatal’esposizione, per il periodo di tempo che ritiene necessario per la tutela della salute del lavoratore interessato. Ilmedico competente fornisce, altresì, al lavoratore indicazioni riguardo all’opportunità di sottoporsi ad accertamentisanitari, anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa, sulla base dello stato di salute del medesimo edell’evoluzione delle conoscenze scientifiche.180Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente• Art. 242, co. 1, 2, 5, lett. b): arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]ilaneP Sanzioni per il preposto181in • Art. 242, co. 1, 2: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]oiznaS Sanzioni per il medico competente• Art. 242, co. 4: arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a", "474,21 euro [Art. 264, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 242:- Art. 243, co. 1 - Art. 243, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 243 - Registro di esposizione e cartelle sanitarie", "text": "1. I lavoratori di cui all’articolo 242 sono iscritti in un registro nel quale è riportata, per ciascuno di essi, l’attività svolta,l’agente cancerogeno o mutageno utilizzato e, ove noto, il valore dell’esposizione a tale agente. Detto registro èistituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta per il tramite del medico competente. Il responsabiledel servizio di prevenzione ed i rappresentanti per la sicurezza hanno accesso a detto registro.2. Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all’articolo 242, provvede ad istituire e aggiornare unacartella sanitaria e di rischio secondo quanto previsto dall’articolo 25, comma 1, lettera c).3. Il datore di lavoro comunica ai lavoratori interessati, su richiesta, le relative annotazioni individuali contenute nelregistro di cui al comma 1 e, tramite il medico competente, i dati della cartella sanitaria e di rischio.4. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro invia all’ISPESL, per il tramite del medicocompetente, la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore interessato unitamente alle annotazioni individualicontenute nel registro e, secondo le previsioni dell’articolo 25 del presente decreto, ne consegna copia al lavoratorestesso.5. In caso di cessazione di attività dell’azienda, il datore di lavoro consegna il registro di cui al comma 1 e le cartellesanitarie e di rischio all’ISPESL.6. Le annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1 e le cartelle sanitarie e di rischio sono conservatedal datore di lavoro almeno fino a risoluzione del rapporto di lavoro e dall’ISPESL fino a quarant’anni dalla cessazionedi ogni attività che espone ad agenti cancerogeni o mutageni.7. I registri di esposizione, le annotazioni individuali e le cartelle sanitarie e di rischio sono custoditi e trasmessi consalvaguardia del segreto professionale e del trattamento dei dati personali e nel rispetto del decreto legislativo 30giugno 2003, n. 196(N), e successive modificazioni.8. Il datore di lavoro, in caso di esposizione del lavoratore ad agenti cancerogeni, oltre a quanto previsto ai commida 1 a 7:a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all’ISPESL ed all’organo di vigilanza competente per territorio,e comunica loro ogni tre anni, e comunque ogni qualvolta i medesimi ne facciano richiesta, le variazioniintervenute;b) consegna, a richiesta, all’Istituto superiore di sanità copia del registro di cui al comma 1;180 Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, del D.Lgs. 1 giugno 2020, n. 44, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeoe del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2004/37/CE del Consiglio, relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti daun'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro”, pubblicato sulla G.U. n. 145 del 09/06/2020;181 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostoc) in caso di cessazione di attività dell’azienda, consegna copia del registro di cui al comma 1 all’organo divigilanza competente per territorio;d) in caso di assunzione di lavoratori che hanno in precedenza esercitato attività con esposizione ad agenticancerogeni, il datore di lavoro chiede all’ISPESL copia delle annotazioni individuali contenute nel registro dicui al comma 1, nonché copia della cartella sanitaria e di rischio, qualora il lavoratore non ne sia in possessoai sensi del comma 4.9. I modelli e le modalità di tenuta del registro e delle cartelle sanitarie e di rischio sono determinati dal decreto delMinistro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 12 luglio 2007, n. 155(N), ed aggiornati con decreto dello stessoMinistro, adottato di concerto182 con il Ministro per le riforme e le innovazione nella pubblica amministrazione, sentitala Commissione consultiva permanente.10. L’ISPESL trasmette annualmente al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali dati di sintesi relativial contenuto dei registri di cui al comma 1 ed a richiesta li rende disponibili alle regioni.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n4i3 p, ceor .i 2l :m aerdreicsoto c foinmop ae tuenn tme ese o ammenda da 245,70 a 982,81 euro [Art. 264, co. 1, lett. b)]]aPSevinoiznaSitartsinim S• aAnrzt.i o2n4i3 p, ceor .i 3l ,d 4a,t o5r, e6 dei 8la: vsoanrozi oe nile daimrimgeinnitsetr ativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 262, co. 2, lett. d)]mANote all’Art. 243Richiami all’Art. 243:- Art. 259, co. 2 - Art. 260, co. 1", "sections": [ "I lavoratori di cui all’articolo 242 sono iscritti in un registro nel quale è riportata, per ciascuno di essi, l’attività svolta,l’agente cancerogeno o mutageno utilizzato e, ove noto, il valore dell’esposizione a tale agente. Detto registro èistituito ed aggiornato dal datore di lavoro che ne cura la tenuta per il tramite del medico competente. Il responsabiledel servizio di prevenzione ed i rappresentanti per la sicurezza hanno accesso a detto registro.", "Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all’articolo 242, provvede ad istituire e aggiornare unacartella sanitaria e di rischio secondo quanto previsto dall’articolo 25, comma 1, lettera c).", "Il datore di lavoro comunica ai lavoratori interessati, su richiesta, le relative annotazioni individuali contenute nelregistro di cui al comma 1 e, tramite il medico competente, i dati della cartella sanitaria e di rischio.", "In caso di cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro invia all’ISPESL, per il tramite del medicocompetente, la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore interessato unitamente alle annotazioni individualicontenute nel registro e, secondo le previsioni dell’articolo 25 del presente decreto, ne consegna copia al lavoratorestesso.", "In caso di cessazione di attività dell’azienda, il datore di lavoro consegna il registro di cui al comma 1 e le cartellesanitarie e di rischio all’ISPESL.", "Le annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1 e le cartelle sanitarie e di rischio sono conservatedal datore di lavoro almeno fino a risoluzione del rapporto di lavoro e dall’ISPESL fino a quarant’anni dalla cessazionedi ogni attività che espone ad agenti cancerogeni o mutageni.", "I registri di esposizione, le annotazioni individuali e le cartelle sanitarie e di rischio sono custoditi e trasmessi consalvaguardia del segreto professionale e del trattamento dei dati personali e nel rispetto del decreto legislativo 30giugno 2003, n. 196(N), e successive modificazioni.", "Il datore di lavoro, in caso di esposizione del lavoratore ad agenti cancerogeni, oltre a quanto previsto ai commida 1 a 7:a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all’ISPESL ed all’organo di vigilanza competente per territorio,e comunica loro ogni tre anni, e comunque ogni qualvolta i medesimi ne facciano richiesta, le variazioniintervenute;b) consegna, a richiesta, all’Istituto superiore di sanità copia del registro di cui al comma 1;180 Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, del D.Lgs. 1 giugno 2020, n. 44, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeoe del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2004/37/CE del Consiglio, relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti daun'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro”, pubblicato sulla G.U. n. 145 del 09/06/2020;181 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del prepostoc) in caso di cessazione di attività dell’azienda, consegna copia del registro di cui al comma 1 all’organo divigilanza competente per territorio;d) in caso di assunzione di lavoratori che hanno in precedenza esercitato attività con esposizione ad agenticancerogeni, il datore di lavoro chiede all’ISPESL copia delle annotazioni individuali contenute nel registro dicui al comma 1, nonché copia della cartella sanitaria e di rischio, qualora il lavoratore non ne sia in possessoai sensi del comma", "I modelli e le modalità di tenuta del registro e delle cartelle sanitarie e di rischio sono determinati dal decreto delMinistro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 12 luglio 2007, n. 155(N), ed aggiornati con decreto dello stessoMinistro, adottato di concerto182 con il Ministro per le riforme e le innovazione nella pubblica amministrazione, sentitala Commissione consultiva permanente.", "L’ISPESL trasmette annualmente al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali dati di sintesi relativial contenuto dei registri di cui al comma 1 ed a richiesta li rende disponibili alle regioni.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n4i3 p, ceor .i 2l :m aerdreicsoto c foinmop ae tuenn tme ese o ammenda da 245,70 a 982,81 euro [Art. 264, co. 1, lett. b)]]aPSevinoiznaSitartsinim S• aAnrzt.i o2n4i3 p, ceor .i 3l ,d 4a,t o5r, e6 dei 8la: vsoanrozi oe nile daimrimgeinnitsetr ativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 262, co. 2, lett. d)]mANote all’Art. 243Richiami all’Art. 243:- Art. 259, co. 2 - Art. 260, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 244 - Registrazione dei tumori", "text": "1. L’ISPESL, tramite una rete completa di Centri operativi regionali (COR) e nei limiti delle ordinarie risorse di bilancio,realizza sistemi di monitoraggio dei rischi occupazionali da esposizione ad agenti chimici cancerogeni e dei dannialla salute che ne conseguono, anche in applicazione di Direttive e Regolamenti comunitari. A tale scopo raccoglie,registra, elabora ed analizza i dati, anche a carattere nominativo, derivanti dai flussi informativi di cui all’articolo 8 edai sistemi di registrazione delle esposizioni occupazionali e delle patologie comunque attivi sul territorio nazionale,nonché i dati di carattere occupazionale rilevati, nell’ambito delle rispettive attività istituzionali, dall’Istituto nazionaledella previdenza sociale, dall’Istituto nazionale di statistica, dall’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro, e daaltre amministrazioni pubbliche. I sistemi di monitoraggio di cui al presente comma altresì integrano i flussi informatividi cui all’articolo 8.2. I medici e le strutture sanitari pubbliche e private, nonché gli istituti previdenziali ed assicurativi pubblici o privati,che identificano casi di neoplasie da loro ritenute attribuibili ad esposizioni lavorative ad agenti cancerogeni, nedanno segnalazione all’ISPESL, tramite i Centri operativi regionali (COR) di cui al comma 1, trasmettendo leinformazioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 dicembre 2002, n. 308(N), che regola lemodalità di tenuta del registro, di raccolta e trasmissione delle informazioni.3. Presso l’ISPESL è costituito il registro nazionale dei casi di neoplasia di sospetta origine professionale, con sezionirispettivamente dedicate:a) ai casi di mesotelioma, sotto la denominazione di Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM);b) ai casi di neoplasie delle cavità nasali e dei seni paranasali, sotto la denominazione di Registro nazionale deitumori nasali e sinusali (ReNaTuNS);c) ai casi di neoplasie a più bassa frazione eziologia riguardo alle quali, tuttavia, sulla base dei sistemi dielaborazione ed analisi dei dati di cui al comma 1, siano stati identificati cluster di casi possibilmente rilevantiovvero eccessi di incidenza ovvero di mortalità di possibile significatività epidemiologica in rapporto a rischioccupazionali.4. L’ISPESL rende disponibili al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali, all’INAIL ed alle regioni e province autonome i risultati del monitoraggio con periodicitàannuale.5. I contenuti, le modalità di tenuta, raccolta e trasmissione delle informazioni e di realizzazione complessiva deisistemi di monitoraggio di cui ai commi 1 e 3 sono determinati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politichesociali, d’intesa con le regioni e province autonome.182 Commento personale all’art. 243: è stato eliminato “con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e” perché è una ripetizione.Note all’Art. 244Richiami all’Art. 244:- Art. 261, co. 1", "sections": [ "L’ISPESL, tramite una rete completa di Centri operativi regionali (COR) e nei limiti delle ordinarie risorse di bilancio,realizza sistemi di monitoraggio dei rischi occupazionali da esposizione ad agenti chimici cancerogeni e dei dannialla salute che ne conseguono, anche in applicazione di Direttive e Regolamenti comunitari. A tale scopo raccoglie,registra, elabora ed analizza i dati, anche a carattere nominativo, derivanti dai flussi informativi di cui all’articolo 8 edai sistemi di registrazione delle esposizioni occupazionali e delle patologie comunque attivi sul territorio nazionale,nonché i dati di carattere occupazionale rilevati, nell’ambito delle rispettive attività istituzionali, dall’Istituto nazionaledella previdenza sociale, dall’Istituto nazionale di statistica, dall’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro, e daaltre amministrazioni pubbliche. I sistemi di monitoraggio di cui al presente comma altresì integrano i flussi informatividi cui all’articolo", "I medici e le strutture sanitari pubbliche e private, nonché gli istituti previdenziali ed assicurativi pubblici o privati,che identificano casi di neoplasie da loro ritenute attribuibili ad esposizioni lavorative ad agenti cancerogeni, nedanno segnalazione all’ISPESL, tramite i Centri operativi regionali (COR) di cui al comma 1, trasmettendo leinformazioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 dicembre 2002, n. 308(N), che regola lemodalità di tenuta del registro, di raccolta e trasmissione delle informazioni.", "Presso l’ISPESL è costituito il registro nazionale dei casi di neoplasia di sospetta origine professionale, con sezionirispettivamente dedicate:a) ai casi di mesotelioma, sotto la denominazione di Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM);b) ai casi di neoplasie delle cavità nasali e dei seni paranasali, sotto la denominazione di Registro nazionale deitumori nasali e sinusali (ReNaTuNS);c) ai casi di neoplasie a più bassa frazione eziologia riguardo alle quali, tuttavia, sulla base dei sistemi dielaborazione ed analisi dei dati di cui al comma 1, siano stati identificati cluster di casi possibilmente rilevantiovvero eccessi di incidenza ovvero di mortalità di possibile significatività epidemiologica in rapporto a rischioccupazionali.", "L’ISPESL rende disponibili al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministero del lavoro, dellasalute e delle politiche sociali, all’INAIL ed alle regioni e province autonome i risultati del monitoraggio con periodicitàannuale.", "I contenuti, le modalità di tenuta, raccolta e trasmissione delle informazioni e di realizzazione complessiva deisistemi di monitoraggio di cui ai commi 1 e 3 sono determinati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politichesociali, d’intesa con le regioni e province autonome.182 Commento personale all’art. 243: è stato eliminato “con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e” perché è una ripetizione.Note all’Art. 244Richiami all’Art. 244:- Art. 261, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 245 - Adeguamenti normativi", "text": "1. La Commissione consultiva tossicologica nazionale individua periodicamente le sostanze cancerogene, mutagenee tossiche per la riproduzione che, pur non essendo classificate ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n.52(N), rispondono ai criteri di classificazione ivi stabiliti e fornisce consulenza al Ministero del lavoro, della salute edelle politiche sociali, su richiesta, in tema di classificazione di agenti chimici pericolosi.2. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultivapermanente e la Commissione consultiva tossicologica nazionale:a) sono aggiornati gli allegati ALLEGATO XLII e ALLEGATO XLIII in funzione del progresso tecnico,dell’evoluzione di normative e specifiche comunitarie o internazionali e delle conoscenze nel settore degliagenti cancerogeni o mutageni;b) è pubblicato l’elenco delle sostanze in funzione dell’individuazione effettuata ai sensi del comma 1.Note all’Art. 245Richiami al Titolo IX, Capo II:- Art. 236, co. 3SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI", "sections": [ "La Commissione consultiva tossicologica nazionale individua periodicamente le sostanze cancerogene, mutagenee tossiche per la riproduzione che, pur non essendo classificate ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n.52(N), rispondono ai criteri di classificazione ivi stabiliti e fornisce consulenza al Ministero del lavoro, della salute edelle politiche sociali, su richiesta, in tema di classificazione di agenti chimici pericolosi.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultivapermanente e la Commissione consultiva tossicologica nazionale:a) sono aggiornati gli allegati ALLEGATO XLII e ALLEGATO XLIII in funzione del progresso tecnico,dell’evoluzione di normative e specifiche comunitarie o internazionali e delle conoscenze nel settore degliagenti cancerogeni o mutageni;b) è pubblicato l’elenco delle sostanze in funzione dell’individuazione effettuata ai sensi del comma", "Note all’Art. 245Richiami al Titolo IX, Capo II:- Art. 236, co. 3SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI" ] }, { "title": "Articolo 246 - Campo di applicazione", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dalla Legge 27 marzo 1992, n. 257, le norme del presente decreto si applicano atutte le rimanenti attività lavorative che possono comportare, per i lavoratori, un’esposizione ad amianto, qualimanutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti,nonché bonifica delle aree interessate.LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 246:- Art. 250, co. 1 - Art. 251, co. 1 - Art. 252, co. 1 - Art. 259, co. 1 - Art. 260, co. 1", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dalla Legge 27 marzo 1992, n. 257, le norme del presente decreto si applicano atutte le rimanenti attività lavorative che possono comportare, per i lavoratori, un’esposizione ad amianto, qualimanutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti,nonché bonifica delle aree interessate.LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 246:- Art. 250, co. 1 - Art. 251, co. 1 - Art. 252, co. 1 - Art. 259, co. 1 - Art. 260, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 247 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:a) l’actinolite d’amianto, n. CAS 77536-66-4;b) la grunerite d’amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.SEZIONE II - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO", "sections": [ "Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:a) l’actinolite d’amianto, n. CAS 77536-66-4;b) la grunerite d’amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-", "SEZIONE II - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO" ] }, { "title": "Articolo 248 - Individuazione della presenza di amianto", "text": "1. Prima di intraprendere lavori di demolizione o di manutenzione, il datore di lavoro adotta, anche chiedendoinformazioni ai proprietari dei locali, ogni misura necessaria volta ad individuare la presenza di materiali a potenzialecontenuto d’amianto.2. Se vi è il minimo dubbio sulla presenza di amianto in un materiale o in una costruzione, si applicano le disposizionipreviste dal presente capo.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 248, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto183S• Art. 248, co. 1: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]", "sections": [ "Prima di intraprendere lavori di demolizione o di manutenzione, il datore di lavoro adotta, anche chiedendoinformazioni ai proprietari dei locali, ogni misura necessaria volta ad individuare la presenza di materiali a potenzialecontenuto d’amianto.", "Se vi è il minimo dubbio sulla presenza di amianto in un materiale o in una costruzione, si applicano le disposizionipreviste dal presente capo.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 248, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il preposto183S• Art. 248, co. 1: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]" ] }, { "title": "Articolo 249 - Valutazione del rischio", "text": "1. Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall’amiantoe dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell’esposizione e le misure preventive eprotettive da attuare.2. Nei casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità e a condizione che risulti chiaramente dalla valutazionedei rischi di cui al comma 1 che il valore limite di esposizione all’amianto non è superato nell’aria dell’ambiente dilavoro, non si applicano gli articoli 250, 251, comma 1, 259 e 260, comma 1, nelle seguenti attività:a) brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali nonfriabili;b) rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legatead una matrice;c) incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato;d) sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei campioni ai fini dell’individuazione della presenza di amianto inun determinato materiale.3. Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione ogni qualvolta si verifichino modifiche che possonocomportare un mutamento significativo dell’esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall’amianto o daimateriali contenenti amianto.183 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto4. La Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6 provvede a definire orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità, di cui al comma 2.inoizilan Sanzioni per il datore di lavoronaeP • Art. 249, co. 1 e 3: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 1, lett. a)]SLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 249:- Art. 251, co. 1, lett. d) - Art. 252, co. 1 - Art. 253, co. 1", "sections": [ "Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall’amiantoe dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell’esposizione e le misure preventive eprotettive da attuare.", "Nei casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità e a condizione che risulti chiaramente dalla valutazionedei rischi di cui al comma 1 che il valore limite di esposizione all’amianto non è superato nell’aria dell’ambiente dilavoro, non si applicano gli articoli 250, 251, comma 1, 259 e 260, comma 1, nelle seguenti attività:a) brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali nonfriabili;b) rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legatead una matrice;c) incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato;d) sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei campioni ai fini dell’individuazione della presenza di amianto inun determinato materiale.", "Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione ogni qualvolta si verifichino modifiche che possonocomportare un mutamento significativo dell’esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall’amianto o daimateriali contenenti amianto.183 Commento personale: dalla lettura dell’articolo non si ravvisano norme od obblighi di competenza del preposto", "La Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6 provvede a definire orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità, di cui al comma", "inoizilan Sanzioni per il datore di lavoronaeP • Art. 249, co. 1 e 3: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 1, lett. a)]SLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 249:- Art. 251, co. 1, lett. d) - Art. 252, co. 1 - Art. 253, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 250 - Notifica", "text": "1. Prima dell’inizio dei lavori di cui all’articolo 246, il datore di lavoro presenta una notifica all’organo di vigilanzacompetente per territorio. Tale notifica può essere effettuata in via telematica, anche per mezzo degli organismiparitetici o delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.1842. La notifica di cui al comma 1 comprende almeno una descrizione sintetica dei seguenti elementi:a) ubicazione del cantiere;b) tipi e quantitativi di amianto manipolati;c) attività e procedimenti applicati;d) numero di lavoratori interessati;e) data di inizio dei lavori e relativa durata;f) misure adottate per limitare l’esposizione dei lavoratori all’amianto.3. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso, a richiesta, alladocumentazione oggetto della notifica di cui ai commi 1 e 2.4. Il datore di lavoro, ogni qualvolta una modifica delle condizioni di lavoro possa comportare un aumento significativodell’esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o da materiali contenenti amianto, effettua una nuova notifica.inoizilan S• aAnrzt.i o2n5i0 p, ceor .i 1l dea 4to: raer rdeis ltoav doar otr ee ail sdeiir migeesnit oe ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]neaSP • Art. 250, co. 2 e 3: arresto fino a tre mesi o ammenda da 982,81 a 2.457,02 euro [Art. 262, co. 2, lett. c)]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 250:- Art. 249, co. 2 - Art. 256, co. 6", "sections": [ "Prima dell’inizio dei lavori di cui all’articolo 246, il datore di lavoro presenta una notifica all’organo di vigilanzacompetente per territorio. Tale notifica può essere effettuata in via telematica, anche per mezzo degli organismiparitetici o delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.", "La notifica di cui al comma 1 comprende almeno una descrizione sintetica dei seguenti elementi:a) ubicazione del cantiere;b) tipi e quantitativi di amianto manipolati;c) attività e procedimenti applicati;d) numero di lavoratori interessati;e) data di inizio dei lavori e relativa durata;f) misure adottate per limitare l’esposizione dei lavoratori all’amianto.", "Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso, a richiesta, alladocumentazione oggetto della notifica di cui ai commi 1 e", "Il datore di lavoro, ogni qualvolta una modifica delle condizioni di lavoro possa comportare un aumento significativodell’esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o da materiali contenenti amianto, effettua una nuova notifica.inoizilan S• aAnrzt.i o2n5i0 p, ceor .i 1l dea 4to: raer rdeis ltoav doar otr ee ail sdeiir migeesnit oe ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]neaSP • Art. 250, co. 2 e 3: arresto fino a tre mesi o ammenda da 982,81 a", "457,02 euro [Art. 262, co. 2, lett. c)]LETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 250:- Art. 249, co. 2 - Art. 256, co. 6" ] }, { "title": "Articolo 251 - Misure di prevenzione e protezione", "text": "1. In tutte le attività di cui all’articolo 246, la concentrazione nell’aria della polvere proveniente dall’amianto o daimateriali contenenti amianto nel luogo di lavoro deve essere ridotta al minimo e, in ogni caso, al di sotto del valorelimite fissato nell’articolo 254, in particolare mediante le seguenti misure:a) il numero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti alla polvere proveniente dall’amianto o damateriali contenenti amianto deve essere limitato al numero più basso possibile;b) i lavoratori esposti devono sempre utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) delle vie respiratorie con184 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);fattore di protezione operativo adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. La protezione deve esseretale da garantire all’utilizzatore in ogni caso che la stima della concentrazione di amianto nell’aria filtrata,ottenuta dividendo la concentrazione misurata nell’aria ambiente per il fattore di protezione operativo, sia nonsuperiore ad un decimo del valore limite indicato all’articolo 254;c) l’utilizzo dei DPI deve essere intervallato da periodo di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro,l’accesso alle aree di riposo deve essere preceduto da idonea decontaminazione di cui all’articolo 256, comma4, lettera d);d) per la protezione dei lavoratori addetti alle lavorazioni previste dall’articolo 249, comma 3, si applica quantoprevisto al comma 1, lettera b), del presente articolo;e) i processi lavorativi devono essere concepiti in modo tale da evitare di produrre polvere di amianto o, se ciònon è possibile, da evitare emissione di polvere di amianto nell’aria;f) tutti i locali e le attrezzature per il trattamento dell’amianto devono poter essere sottoposti a regolare pulizia emanutenzione;g) l’amianto o i materiali che rilasciano polvere di amianto o che contengono amianto devono essere stoccati etrasportati in appositi imballaggi chiusi;h) i rifiuti devono essere raccolti e rimossi dal luogo di lavoro il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusisu cui sarà apposta un’etichettatura indicante che contengono amianto. Detti rifiuti devono esseresuccessivamente trattati in conformità alla vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i1 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 251:- Art. 249, co. 2 - Art. 254, co. 4 - Art. 255, co. 1, lett. a) - Art. 260, co. 1", "sections": [ "In tutte le attività di cui all’articolo 246, la concentrazione nell’aria della polvere proveniente dall’amianto o daimateriali contenenti amianto nel luogo di lavoro deve essere ridotta al minimo e, in ogni caso, al di sotto del valorelimite fissato nell’articolo 254, in particolare mediante le seguenti misure:a) il numero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti alla polvere proveniente dall’amianto o damateriali contenenti amianto deve essere limitato al numero più basso possibile;b) i lavoratori esposti devono sempre utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) delle vie respiratorie con184 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);fattore di protezione operativo adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. La protezione deve esseretale da garantire all’utilizzatore in ogni caso che la stima della concentrazione di amianto nell’aria filtrata,ottenuta dividendo la concentrazione misurata nell’aria ambiente per il fattore di protezione operativo, sia nonsuperiore ad un decimo del valore limite indicato all’articolo 254;c) l’utilizzo dei DPI deve essere intervallato da periodo di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro,l’accesso alle aree di riposo deve essere preceduto da idonea decontaminazione di cui all’articolo 256, comma4, lettera d);d) per la protezione dei lavoratori addetti alle lavorazioni previste dall’articolo 249, comma 3, si applica quantoprevisto al comma 1, lettera b), del presente articolo;e) i processi lavorativi devono essere concepiti in modo tale da evitare di produrre polvere di amianto o, se ciònon è possibile, da evitare emissione di polvere di amianto nell’aria;f) tutti i locali e le attrezzature per il trattamento dell’amianto devono poter essere sottoposti a regolare pulizia emanutenzione;g) l’amianto o i materiali che rilasciano polvere di amianto o che contengono amianto devono essere stoccati etrasportati in appositi imballaggi chiusi;h) i rifiuti devono essere raccolti e rimossi dal luogo di lavoro il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusisu cui sarà apposta un’etichettatura indicante che contengono amianto. Detti rifiuti devono esseresuccessivamente trattati in conformità alla vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i1 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 251:- Art. 249, co. 2 - Art. 254, co. 4 - Art. 255, co. 1, lett. a) - Art. 260, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 252 - Misure igieniche", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 249, comma 2, per tutte le attività di cui all’articolo 246, il datore dilavoro adotta le misure appropriate affinché:a) i luoghi in cui si svolgono tali attività siano:1) chiaramente delimitati e contrassegnati da appositi cartelli;2) accessibili esclusivamente ai lavoratori che vi debbano accedere a motivo del loro lavoro o della lorofunzione;3) oggetto del divieto di fumare;b) siano predisposte aree speciali che consentano ai lavoratori di mangiare e bere senza rischio dicontaminazione da polvere di amianto;c) siano messi a disposizione dei lavoratori adeguati indumenti di lavoro o adeguati dispositivi di protezioneindividuale;d) detti indumenti di lavoro o protettivi restino all’interno dell’impresa. Essi possono essere trasportati all’esternosolo per il lavaggio in lavanderie attrezzate per questo tipo di operazioni, in contenitori chiusi, qualora l’impresastessa non vi provveda o in caso di utilizzazione di indumenti monouso per lo smaltimento secondo le vigentidisposizioni;e) gli indumenti di lavoro o protettivi siano riposti in un luogo separato da quello destinato agli abiti civili;f) i lavoratori possano disporre di impianti sanitari adeguati, provvisti di docce, in caso di operazioni in ambientipolverosi;g) l’equipaggiamento protettivo sia custodito in locali a tale scopo destinati e controllato e pulito dopo ogniutilizzazione: siano prese misure per riparare o sostituire l’equipaggiamento difettoso o deteriorato prima diogni utilizzazione;inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i2 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 249, comma 2, per tutte le attività di cui all’articolo 246, il datore dilavoro adotta le misure appropriate affinché:a) i luoghi in cui si svolgono tali attività siano:1) chiaramente delimitati e contrassegnati da appositi cartelli;2) accessibili esclusivamente ai lavoratori che vi debbano accedere a motivo del loro lavoro o della lorofunzione;3) oggetto del divieto di fumare;b) siano predisposte aree speciali che consentano ai lavoratori di mangiare e bere senza rischio dicontaminazione da polvere di amianto;c) siano messi a disposizione dei lavoratori adeguati indumenti di lavoro o adeguati dispositivi di protezioneindividuale;d) detti indumenti di lavoro o protettivi restino all’interno dell’impresa. Essi possono essere trasportati all’esternosolo per il lavaggio in lavanderie attrezzate per questo tipo di operazioni, in contenitori chiusi, qualora l’impresastessa non vi provveda o in caso di utilizzazione di indumenti monouso per lo smaltimento secondo le vigentidisposizioni;e) gli indumenti di lavoro o protettivi siano riposti in un luogo separato da quello destinato agli abiti civili;f) i lavoratori possano disporre di impianti sanitari adeguati, provvisti di docce, in caso di operazioni in ambientipolverosi;g) l’equipaggiamento protettivo sia custodito in locali a tale scopo destinati e controllato e pulito dopo ogniutilizzazione: siano prese misure per riparare o sostituire l’equipaggiamento difettoso o deteriorato prima diogni utilizzazione;inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i2 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n." ] }, { "title": "Articolo 253 - Controllo dell’esposizione", "text": "1. Al fine di garantire il rispetto del valore limite fissato all’articolo 254 e in funzione dei risultati della valutazioneiniziale dei rischi, il datore di lavoro effettua periodicamente la misurazione della concentrazione di fibre di amiantonell’aria del luogo di lavoro tranne nei casi in cui ricorrano le condizioni previste dal comma 2 dell’articolo 249. Irisultati delle misure sono riportati nel documento di valutazione dei rischi.2. Il campionamento deve essere rappresentativo della concentrazione nell’aria della polvere provenientedall’amianto o dai materiali contenenti amianto.3. I campionamenti sono effettuati previa consultazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti.4. Il prelievo dei campioni deve essere effettuato da personale in possesso di idonee qualifiche nell’ambito delservizio di cui all’articolo 31. I campioni prelevati sono successivamente analizzati da laboratori qualificati ai sensidel decreto del Ministro della sanità in data 14 maggio 1996, pubblicato nel supplemento ordinario alla GazzettaUfficiale della Repubblica italiana n. 178 del 25 ottobre 1996.5. La durata dei campionamenti deve essere tale da consentire di stabilire un’esposizione rappresentativa, per unperiodo di riferimento di 8 ore tramite misurazioni o calcoli ponderati nel tempo.6. Il conteggio delle fibre di amianto è effettuato di preferenza tramite microscopia a contrasto di fase, applicando ilmetodo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 1997 o qualsiasi altro metodo che offrarisultati equivalenti.7. Ai fini della misurazione dell’amianto nell’aria, di cui al comma 1, si prendono in considerazione unicamente lefibre che abbiano una lunghezza superiore a cinque micrometri e una larghezza inferiore a tre micrometri e il cuirapporto lunghezza/larghezza sia superiore a 3:1.inoizilan Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentenaeP • Art. 253, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]Sevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n5i3 p, ceor .i 3l :d asatonrzieo dnie laamvomrion ies tirl adtiirvaig penecteu niaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 262, co. 2, lett. d)]aSimmA", "sections": [ "Al fine di garantire il rispetto del valore limite fissato all’articolo 254 e in funzione dei risultati della valutazioneiniziale dei rischi, il datore di lavoro effettua periodicamente la misurazione della concentrazione di fibre di amiantonell’aria del luogo di lavoro tranne nei casi in cui ricorrano le condizioni previste dal comma 2 dell’articolo", "Irisultati delle misure sono riportati nel documento di valutazione dei rischi.", "Il campionamento deve essere rappresentativo della concentrazione nell’aria della polvere provenientedall’amianto o dai materiali contenenti amianto.", "I campionamenti sono effettuati previa consultazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti.", "Il prelievo dei campioni deve essere effettuato da personale in possesso di idonee qualifiche nell’ambito delservizio di cui all’articolo", "I campioni prelevati sono successivamente analizzati da laboratori qualificati ai sensidel decreto del Ministro della sanità in data 14 maggio 1996, pubblicato nel supplemento ordinario alla GazzettaUfficiale della Repubblica italiana n. 178 del 25 ottobre", "La durata dei campionamenti deve essere tale da consentire di stabilire un’esposizione rappresentativa, per unperiodo di riferimento di 8 ore tramite misurazioni o calcoli ponderati nel tempo.", "Il conteggio delle fibre di amianto è effettuato di preferenza tramite microscopia a contrasto di fase, applicando ilmetodo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 1997 o qualsiasi altro metodo che offrarisultati equivalenti.", "Ai fini della misurazione dell’amianto nell’aria, di cui al comma 1, si prendono in considerazione unicamente lefibre che abbiano una lunghezza superiore a cinque micrometri e una larghezza inferiore a tre micrometri e il cuirapporto lunghezza/larghezza sia superiore a 3:", "inoizilan Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigentenaeP • Art. 253, co. 1: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]Sevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n5i3 p, ceor .i 3l :d asatonrzieo dnie laamvomrion ies tirl adtiirvaig penecteu niaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 262, co. 2, lett. d)]aSimmA" ] }, { "title": "Articolo 254 - Valore limite", "text": "1. Il valore limite di esposizione per l’amianto è fissato a 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, misurato come mediaponderata nel tempo di riferimento di otto ore. I datori di lavoro provvedono affinché nessun lavoratore sia esposto auna concentrazione di amianto nell’aria superiore al valore limite.2. Quando il valore limite fissato al comma 1 viene superato, il datore di lavoro individua le cause del superamentoe adotta il più presto possibile le misure appropriate per ovviare alla situazione. Il lavoro può proseguire nella zonainteressata solo se vengono prese misure adeguate per la protezione dei lavoratori interessati.3. Per verificare l’efficacia delle misure di cui al comma 2, il datore di lavoro procede immediatamente ad una nuovadeterminazione della concentrazione di fibre di amianto nell’aria.4. In ogni caso, se l’esposizione non può essere ridotta con altri mezzi e per rispettare il valore limite è necessariol’uso di un dispositivo di protezione individuale delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo tale dagarantire tutte le condizioni previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b); l’utilizzo dei DPI deve essere intervallatoda periodi di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro; l’accesso alle aree di riposo deve esserepreceduto da idonea decontaminazione di cui all’articolo 256, comma 4, lettera d).5. Nell’ipotesi di cui al comma 4, il datore di lavoro, previa consultazione con i lavoratori o i loro rappresentanti,assicura i periodi di riposo necessari, in funzione dell’impegno fisico e delle condizioni climatiche.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 254: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il prepostoS• Art. 254: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 254:- Art. 251, co. 1 - Art. 251, co. 1, lett. b) - Art. 253, co. 1 - Art. 255, co. 1 - Art. 256, co. 4, lett. f) - Art. 257, co. 1, lett. e) - Art. 257, co. 2", "sections": [ "Il valore limite di esposizione per l’amianto è fissato a 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, misurato come mediaponderata nel tempo di riferimento di otto ore. I datori di lavoro provvedono affinché nessun lavoratore sia esposto auna concentrazione di amianto nell’aria superiore al valore limite.", "Quando il valore limite fissato al comma 1 viene superato, il datore di lavoro individua le cause del superamentoe adotta il più presto possibile le misure appropriate per ovviare alla situazione. Il lavoro può proseguire nella zonainteressata solo se vengono prese misure adeguate per la protezione dei lavoratori interessati.", "Per verificare l’efficacia delle misure di cui al comma 2, il datore di lavoro procede immediatamente ad una nuovadeterminazione della concentrazione di fibre di amianto nell’aria.", "In ogni caso, se l’esposizione non può essere ridotta con altri mezzi e per rispettare il valore limite è necessariol’uso di un dispositivo di protezione individuale delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo tale dagarantire tutte le condizioni previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b); l’utilizzo dei DPI deve essere intervallatoda periodi di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro; l’accesso alle aree di riposo deve esserepreceduto da idonea decontaminazione di cui all’articolo 256, comma 4, lettera d).", "Nell’ipotesi di cui al comma 4, il datore di lavoro, previa consultazione con i lavoratori o i loro rappresentanti,assicura i periodi di riposo necessari, in funzione dell’impegno fisico e delle condizioni climatiche.Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigenteinoizilan • Art. 254: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni per il prepostoS• Art. 254: arresto sino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 263, co. 1, lett. a)]Richiami all’Art. 254:- Art. 251, co. 1 - Art. 251, co. 1, lett. b) - Art. 253, co. 1 - Art. 255, co. 1 - Art. 256, co. 4, lett. f) - Art. 257, co. 1, lett. e) - Art. 257, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 255 - Operazioni lavorative particolari", "text": "1. Nel caso di determinate operazioni lavorative in cui, nonostante l’adozione di misure tecniche preventive perlimitare la concentrazione di amianto nell’aria, è prevedibile che questa superi il valore limite di cui all’articolo 254, ildatore di lavoro adotta adeguate misure per la protezione dei lavoratori addetti, ed in particolare:a) fornisce ai lavoratori un adeguato dispositivo di protezione delle vie respiratorie e altri dispositivi di protezioneindividuali tali da garantire le condizioni previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b);b) provvede all’affissione di cartelli per segnalare che si prevede il superamento del valore limite di esposizione;c) adotta le misure necessarie per impedire la dispersione della polvere al di fuori dei locali o luoghi di lavoro;d) consulta i lavoratori o i loro rappresentanti di cui all’articolo 46 sulle misure da adottare prima di procedere atali attività.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i5 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 255:- Art. 256, co. 4, lett. f)", "sections": [ "Nel caso di determinate operazioni lavorative in cui, nonostante l’adozione di misure tecniche preventive perlimitare la concentrazione di amianto nell’aria, è prevedibile che questa superi il valore limite di cui all’articolo 254, ildatore di lavoro adotta adeguate misure per la protezione dei lavoratori addetti, ed in particolare:a) fornisce ai lavoratori un adeguato dispositivo di protezione delle vie respiratorie e altri dispositivi di protezioneindividuali tali da garantire le condizioni previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b);b) provvede all’affissione di cartelli per segnalare che si prevede il superamento del valore limite di esposizione;c) adotta le misure necessarie per impedire la dispersione della polvere al di fuori dei locali o luoghi di lavoro;d) consulta i lavoratori o i loro rappresentanti di cui all’articolo 46 sulle misure da adottare prima di procedere atali attività.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i5 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSRichiami all’Art. 255:- Art. 256, co. 4, lett. f)" ] }, { "title": "Articolo 256 - Lavori di demolizione o rimozione dell’amianto", "text": "1. I lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto possono essere effettuati solo da imprese rispondenti ai requisitidi cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.2. Il datore di lavoro, prima dell’inizio di lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto o di materiali contenentiamianto da edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto, predispone un piano di lavoro.3. Il piano di cui al comma 2 prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sulluogo di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno.4. Il piano, in particolare, prevede e contiene informazioni sui seguenti punti:a) rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto prima dell’applicazione delle tecniche di demolizione,a meno che tale rimozione non possa costituire per i lavoratori un rischio maggiore di quello rappresentato dalfatto che l’amianto o i materiali contenenti amianto vengano lasciati sul posto;b) fornitura ai lavoratori di idonei dispositivi di protezione individuale;c) verifica dell’assenza di rischi dovuti all’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro, al termine dei lavori didemolizione o di rimozione dell’amianto;d) adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori;e) adeguate misure per la protezione dei terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei materiali;f) adozione, nel caso in cui sia previsto il superamento dei valori limite di cui all’articolo 254, delle misure di cuiall’articolo 255, adattandole alle particolari esigenze del lavoro specifico;g) natura dei lavori, data di inizio e loro durata presumibile;h) luogo ove i lavori verranno effettuati;i) tecniche lavorative adottate per la rimozione dell’amianto;l) caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che si intendono utilizzare per attuare quanto previsto dalla letterad) ed e).5. Copia del piano di lavoro è inviata all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Se entro ilperiodo di cui al precedente capoverso l’organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modificadel piano di lavoro e non rilascia prescrizione operativa, il datore di lavoro può eseguire i lavori. L’obbligo delpreavviso di trenta giorni prima dell’inizio dei lavori non si applica nei casi di urgenza. In tale ultima ipotesi, oltre alladata di inizio, deve essere fornita dal datore di lavoro indicazione dell’orario di inizio delle attività..6. L’invio della documentazione di cui al comma 5 sostituisce gli adempimenti di cui all’articolo 250.7. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso alla documentazione dicui al comma 4.inoizilan S• aAnrzt.i o2n5i6 p, ceor .i 1l ,d 2a,t o3r ee 4d:i alarvreosrtoo ed ail tdreir aig seeni tme esi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]neaSP • Art. 256, co. 5 e 7: arresto fino a tre mesi o ammenda da 982,81 a 2.457,02 euro [Art. 262, co. 2, lett. c)]Note all’Art. 256Richiami all’Art. 256:- Art. 251, co. 1, lett. c) - Art. 254, co. 4", "sections": [ "I lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto possono essere effettuati solo da imprese rispondenti ai requisitidi cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.", "Il datore di lavoro, prima dell’inizio di lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto o di materiali contenentiamianto da edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto, predispone un piano di lavoro.", "Il piano di cui al comma 2 prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sulluogo di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno.", "Il piano, in particolare, prevede e contiene informazioni sui seguenti punti:a) rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto prima dell’applicazione delle tecniche di demolizione,a meno che tale rimozione non possa costituire per i lavoratori un rischio maggiore di quello rappresentato dalfatto che l’amianto o i materiali contenenti amianto vengano lasciati sul posto;b) fornitura ai lavoratori di idonei dispositivi di protezione individuale;c) verifica dell’assenza di rischi dovuti all’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro, al termine dei lavori didemolizione o di rimozione dell’amianto;d) adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori;e) adeguate misure per la protezione dei terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei materiali;f) adozione, nel caso in cui sia previsto il superamento dei valori limite di cui all’articolo 254, delle misure di cuiall’articolo 255, adattandole alle particolari esigenze del lavoro specifico;g) natura dei lavori, data di inizio e loro durata presumibile;h) luogo ove i lavori verranno effettuati;i) tecniche lavorative adottate per la rimozione dell’amianto;l) caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che si intendono utilizzare per attuare quanto previsto dalla letterad) ed e).", "Copia del piano di lavoro è inviata all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Se entro ilperiodo di cui al precedente capoverso l’organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modificadel piano di lavoro e non rilascia prescrizione operativa, il datore di lavoro può eseguire i lavori. L’obbligo delpreavviso di trenta giorni prima dell’inizio dei lavori non si applica nei casi di urgenza. In tale ultima ipotesi, oltre alladata di inizio, deve essere fornita dal datore di lavoro indicazione dell’orario di inizio delle attività..", "L’invio della documentazione di cui al comma 5 sostituisce gli adempimenti di cui all’articolo", "Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso alla documentazione dicui al comma", "inoizilan S• aAnrzt.i o2n5i6 p, ceor .i 1l ,d 2a,t o3r ee 4d:i alarvreosrtoo ed ail tdreir aig seeni tme esi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]neaSP • Art. 256, co. 5 e 7: arresto fino a tre mesi o ammenda da 982,81 a", "457,02 euro [Art. 262, co. 2, lett. c)]Note all’Art. 256Richiami all’Art. 256:- Art. 251, co. 1, lett. c) - Art. 254, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 257 - Informazione dei lavoratori", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 36, il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, prima che essi siano adibitiad attività comportanti esposizione ad amianto, nonché ai loro rappresentanti, informazioni su:a) i rischi per la salute dovuti all’esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenentiamianto;b) le specifiche norme igieniche da osservare, ivi compresa la necessità di non fumare;c) le modalità di pulitura e di uso degli indumenti protettivi e dei dispositivi di protezione individuale;d) le misure di precauzione particolari da prendere nel ridurre al minimo l’esposizione;e) l’esistenza del valore limite di cui all’articolo 254 e la necessità del monitoraggio ambientale.2. Oltre a quanto previsto al comma 1, qualora dai risultati delle misurazioni della concentrazione di amianto nell’ariaemergano valori superiori al valore limite fissato dall’articolo 254, il datore di lavoro informa il più presto possibile ilavoratori interessati e i loro rappresentanti del superamento e delle cause dello stesso e li consulta sulle misure daadottare o, nel caso in cui ragioni di urgenza non rendano possibile la consultazione preventiva, il datore di lavoroinforma tempestivamente i lavoratori interessati e i loro rappresentanti delle misure adottate.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i7 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPS", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 36, il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, prima che essi siano adibitiad attività comportanti esposizione ad amianto, nonché ai loro rappresentanti, informazioni su:a) i rischi per la salute dovuti all’esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenentiamianto;b) le specifiche norme igieniche da osservare, ivi compresa la necessità di non fumare;c) le modalità di pulitura e di uso degli indumenti protettivi e dei dispositivi di protezione individuale;d) le misure di precauzione particolari da prendere nel ridurre al minimo l’esposizione;e) l’esistenza del valore limite di cui all’articolo 254 e la necessità del monitoraggio ambientale.", "Oltre a quanto previsto al comma 1, qualora dai risultati delle misurazioni della concentrazione di amianto nell’ariaemergano valori superiori al valore limite fissato dall’articolo 254, il datore di lavoro informa il più presto possibile ilavoratori interessati e i loro rappresentanti del superamento e delle cause dello stesso e li consulta sulle misure daadottare o, nel caso in cui ragioni di urgenza non rendano possibile la consultazione preventiva, il datore di lavoroinforma tempestivamente i lavoratori interessati e i loro rappresentanti delle misure adottate.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i7 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPS" ] }, { "title": "Articolo 258 - Formazione dei lavoratori", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, il datore di lavoro assicura che tutti i lavoratori esposti opotenzialmente esposti a polveri contenenti amianto ricevano una formazione sufficiente ed adeguata, ad intervalliregolari.2. Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro diacquisire le conoscenze e le competenze necessarie in materia di prevenzione e di sicurezza, in particolare perquanto riguarda:a) le proprietà dell’amianto e i suoi effetti sulla salute, incluso l’effetto sinergico del tabagismo;b) i tipi di prodotti o materiali che possono contenere amianto;c) le operazioni che possono comportare un’esposizione all’amianto e l’importanza dei controlli preventivi perridurre al minimo tale esposizione;d) le procedure di lavoro sicure, i controlli e le attrezzature di protezione;e) la funzione, la scelta, la selezione, i limiti e la corretta utilizzazione dei dispositivi di protezione delle vierespiratorie;f) le procedure di emergenza;g) le procedure di decontaminazione;h) l’eliminazione dei rifiuti;i) la necessità della sorveglianza medica.3. Possono essere addetti alla rimozione, smaltimento dell’amianto e alla bonifica delle aree interessate i lavoratoriche abbiano frequentato i corsi di formazione professionale di cui all’articolo 10, comma 2, lettera h), della Legge 27marzo 1992, n. 257(N).inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i8 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Note all’Art. 258", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, il datore di lavoro assicura che tutti i lavoratori esposti opotenzialmente esposti a polveri contenenti amianto ricevano una formazione sufficiente ed adeguata, ad intervalliregolari.", "Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro diacquisire le conoscenze e le competenze necessarie in materia di prevenzione e di sicurezza, in particolare perquanto riguarda:a) le proprietà dell’amianto e i suoi effetti sulla salute, incluso l’effetto sinergico del tabagismo;b) i tipi di prodotti o materiali che possono contenere amianto;c) le operazioni che possono comportare un’esposizione all’amianto e l’importanza dei controlli preventivi perridurre al minimo tale esposizione;d) le procedure di lavoro sicure, i controlli e le attrezzature di protezione;e) la funzione, la scelta, la selezione, i limiti e la corretta utilizzazione dei dispositivi di protezione delle vierespiratorie;f) le procedure di emergenza;g) le procedure di decontaminazione;h) l’eliminazione dei rifiuti;i) la necessità della sorveglianza medica.", "Possono essere addetti alla rimozione, smaltimento dell’amianto e alla bonifica delle aree interessate i lavoratoriche abbiano frequentato i corsi di formazione professionale di cui all’articolo 10, comma 2, lettera h), della Legge 27marzo 1992, n. 257(N).inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i8 p: earr riel sdtoa tdoar etr dei a l asveoi rmoe esi i ol daimrimgeenntdea da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Note all’Art. 258" ] }, { "title": "Articolo 259 - Sorveglianza sanitaria", "text": "1. I lavoratori addetti alle opere di manutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto,smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate di cui all’articolo 246, prima diessere adibiti allo svolgimento dei suddetti lavori e periodicamente, almeno una volta ogni tre anni, o con periodicitàfissata dal medico competente, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria finalizzata anche a verificare la possibilità diindossare dispositivi di protezione respiratoria durante il lavoro.2. I lavoratori che durante la loro attività sono stati iscritti anche una sola volta nel registro degli esposti di cuiall’articolo 243, comma 1, sono sottoposti ad una visita medica all’atto della cessazione del rapporto di lavoro; in taleoccasione il medico competente deve fornire al lavoratore le indicazioni relative alle prescrizioni mediche daosservare ed all’opportunità di sottoporsi a successivi accertamenti sanitari.3. Gli accertamenti sanitari devono comprendere almeno l’anamnesi individuale, l’esame clinico generale ed inparticolare del torace, nonché esami della funzione respiratoria.4. Il medico competente, sulla base dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche e dello stato di salute del lavoratore,valuta l’opportunità di effettuare altri esami quali la citologia dell’espettorato, l’esame radiografico del torace o latomodensitometria. Ai fini della valutazione di cui al primo periodo il medico competente privilegia gli esami noninvasivi e quelli per i quali è documentata l’efficacia diagnostica.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i9 p, ceor milm dia 1to, r2e, d3:i laarvroesrtoo ed ail tdrier iag seenit em esi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 259:- Art. 249, co. 2", "sections": [ "I lavoratori addetti alle opere di manutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto,smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate di cui all’articolo 246, prima diessere adibiti allo svolgimento dei suddetti lavori e periodicamente, almeno una volta ogni tre anni, o con periodicitàfissata dal medico competente, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria finalizzata anche a verificare la possibilità diindossare dispositivi di protezione respiratoria durante il lavoro.", "I lavoratori che durante la loro attività sono stati iscritti anche una sola volta nel registro degli esposti di cuiall’articolo 243, comma 1, sono sottoposti ad una visita medica all’atto della cessazione del rapporto di lavoro; in taleoccasione il medico competente deve fornire al lavoratore le indicazioni relative alle prescrizioni mediche daosservare ed all’opportunità di sottoporsi a successivi accertamenti sanitari.", "Gli accertamenti sanitari devono comprendere almeno l’anamnesi individuale, l’esame clinico generale ed inparticolare del torace, nonché esami della funzione respiratoria.", "Il medico competente, sulla base dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche e dello stato di salute del lavoratore,valuta l’opportunità di effettuare altri esami quali la citologia dell’espettorato, l’esame radiografico del torace o latomodensitometria. Ai fini della valutazione di cui al primo periodo il medico competente privilegia gli esami noninvasivi e quelli per i quali è documentata l’efficacia diagnostica.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n5i9 p, ceor milm dia 1to, r2e, d3:i laarvroesrtoo ed ail tdrier iag seenit em esi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSLETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 259:- Art. 249, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 260 - Registro di esposizione e cartelle sanitarie e di rischio", "text": "1. Il datore di lavoro, per i lavoratori di cui all’articolo 246, che nonostante le misure di contenimento della dispersionedi fibre nell’ambiente e l’uso di idonei DPI, nella valutazione dell’esposizione accerta che l’esposizione è statasuperiore a quella prevista dall’articolo 251, comma 1, lettera b), e qualora si siano trovati nelle condizioni di cuiall’articolo 240, li iscrive nel registro di cui all’articolo 243, comma 1, e ne invia copia agli organi di vigilanza edall’ISPESL. L’iscrizione nel registro deve intendersi come temporanea dovendosi perseguire l’obiettivo della nonpermanete condizione di esposizione superiore a quanto indicato all’articolo 251, comma 1, lettera b).2. Il datore di lavoro, su richiesta, fornisce agli organi di vigilanza e all’ISPESL copia dei documenti di cui al comma1.3. Il datore di lavoro, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, trasmette all’ISPESL la cartella sanitaria e di rischiodel lavoratore interessato, unitamente alle annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1.4. L’ISPESL per il tramite del medico competente, provvede a conservare i documenti di cui al comma 3 per unperiodo di quaranta anni dalla cessazione dell’esposizione.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n6i0 p, ceor .i 1l :d aartorerset od id laa vtroer ao see iil mdeirsiig oe natme menda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n6i0 p, ceor .i 2l ,d 3a:t osraen zdiio nlaev aomrom ein iils dtriartiigvean ptee cuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 262, co. 2, lett. d)]aSimmALETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n. 106.INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.Richiami all’Art. 260:- Art. 249, co. 2", "sections": [ "Il datore di lavoro, per i lavoratori di cui all’articolo 246, che nonostante le misure di contenimento della dispersionedi fibre nell’ambiente e l’uso di idonei DPI, nella valutazione dell’esposizione accerta che l’esposizione è statasuperiore a quella prevista dall’articolo 251, comma 1, lettera b), e qualora si siano trovati nelle condizioni di cuiall’articolo 240, li iscrive nel registro di cui all’articolo 243, comma 1, e ne invia copia agli organi di vigilanza edall’ISPESL. L’iscrizione nel registro deve intendersi come temporanea dovendosi perseguire l’obiettivo della nonpermanete condizione di esposizione superiore a quanto indicato all’articolo 251, comma 1, lettera b).", "Il datore di lavoro, su richiesta, fornisce agli organi di vigilanza e all’ISPESL copia dei documenti di cui al comma", "Il datore di lavoro, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, trasmette all’ISPESL la cartella sanitaria e di rischiodel lavoratore interessato, unitamente alle annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma", "L’ISPESL per il tramite del medico competente, provvede a conservare i documenti di cui al comma 3 per unperiodo di quaranta anni dalla cessazione dell’esposizione.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n6i0 p, ceor .i 1l :d aartorerset od id laa vtroer ao see iil mdeirsiig oe natme menda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 262, co. 2, lett. a)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n6i0 p, ceor .i 2l ,d 3a:t osraen zdiio nlaev aomrom ein iils dtriartiigvean ptee cuniaria da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 262, co. 2, lett. d)]aSimmALETTERE CIRCOLARI• Lettera circolare del 25/01/2011 Prot, 15/SEGR/0001940 - Oggetto: lettera circolare in ordine alla approvazione degli Orientamenti pratici per ladeterminazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 commi 2 e 4, delD.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal D.lgs. 3 agosto 2009, n.", "INTERPELLI• INTERPELLO N. 2/2019 del 15/02/2019 - Applicazione, per l’attività degli Enti ispettivi, della Circolare Orientamenti pratici per la determinazionedelle esposizioni sporadiche e di debole intensità (ESEDI) all’amianto nell’ambito delle attività previste dall’art. 249 c. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81come modificato e integrato dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n.", "Richiami all’Art. 260:- Art. 249, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 261 - Mesoteliomi", "text": "1. Nei casi accertati di mesotelioma, trovano applicazione le disposizioni contenute nell’articolo 244, comma 3.Richiami al Titolo IX, Capo III:- Art. 221, co. 4 - Art. 233, co. 1 - Art. 247, co. 1 - Art. 248, co. 2", "sections": [ "Nei casi accertati di mesotelioma, trovano applicazione le disposizioni contenute nell’articolo 244, comma", "Richiami al Titolo IX, Capo III:- Art. 221, co. 4 - Art. 233, co. 1 - Art. 247, co. 1 - Art. 248, co. 2" ] }, { "title": "Articolo 262 - Sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente", "text": "1. Il datore di lavoro è punito:a)con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione degli articoli 223,commi 1, 2 e 3, 236, commi 1, 2, 3, 4 e 5, e 249, commi 1 e 3;b) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro per la violazione dell’articolo 223,comma 6.2. Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione degli articoli 225,226, 228, commi 1, 3, 4 e 5, 229, comma 7, 235, 237, 238, comma 1, 240, commi 1 e 2, 241, 242, commi 1, 2 e5, lettera b), 248, comma 1, 250, commi 1 e 4, 251, 252, 253, comma 1, 254, 255, 256, commi 1, 2, 3 e 4, 257,258, 259, commi 1, 2 e 3, e 260, comma 1;b) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 2.457,02 a 4.914,03 euro per la violazione degli articoli 227,commi 1, 2 e 3, 229, commi 1, 2, 3 e 5, 239, commi 1, 2 e 4, e 240, comma 3;c) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 982,81 a 2.457,02 euro per la violazione degli articoli 250,commi 2 e 3, e 256, commi 5 e 7;d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro per la violazione degli articoli 243, commi3, 4, 5, 6 e 8, 253, comma 3, e 260, commi 2 e 3.", "sections": [ "Il datore di lavoro è punito:a)con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione degli articoli 223,commi 1, 2 e 3, 236, commi 1, 2, 3, 4 e 5, e 249, commi 1 e 3;b) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro per la violazione dell’articolo 223,comma", "Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione degli articoli 225,226, 228, commi 1, 3, 4 e 5, 229, comma 7, 235, 237, 238, comma 1, 240, commi 1 e 2, 241, 242, commi 1, 2 e5, lettera b), 248, comma 1, 250, commi 1 e 4, 251, 252, 253, comma 1, 254, 255, 256, commi 1, 2, 3 e 4, 257,258, 259, commi 1, 2 e 3, e 260, comma 1;b) con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da", "457,02 a", "914,03 euro per la violazione degli articoli 227,commi 1, 2 e 3, 229, commi 1, 2, 3 e 5, 239, commi 1, 2 e 4, e 240, comma 3;c) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 982,81 a", "457,02 euro per la violazione degli articoli 250,commi 2 e 3, e 256, commi 5 e 7;d) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro per la violazione degli articoli 243, commi3, 4, 5, 6 e 8, 253, comma 3, e 260, commi 2 e" ] }, { "title": "Articolo 263 - Sanzioni per il preposto", "text": "1. Con riferimento alle previsioni di cui al presente Titolo, il preposto è punito:a) con l’arresto sino a due mesi o con l’ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro per la violazione degli articoli 225,226, 228, commi 1, 3, 4 e 5, 235, 236, comma 3, 240, commi 1 e 2, 241, e 242, commi 1 e 2, 248, comma 1, e254;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 307,13 a 1.228,50 euro per la violazione degli articoli 229,commi 1, 2, 3 e 5, e 239, commi 1, 2 e 4.", "sections": [ "Con riferimento alle previsioni di cui al presente Titolo, il preposto è punito:a) con l’arresto sino a due mesi o con l’ammenda da 491,40 a", "965,61 euro per la violazione degli articoli 225,226, 228, commi 1, 3, 4 e 5, 235, 236, comma 3, 240, commi 1 e 2, 241, e 242, commi 1 e 2, 248, comma 1, e254;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 307,13 a", "228,50 euro per la violazione degli articoli 229,commi 1, 2, 3 e 5, e 239, commi 1, 2 e" ] }, { "title": "Articolo 264 - Sanzioni per il medico competente", "text": "1. Il medico competente è punito:a) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro per la violazione degli articoli 229,commi 3, primo periodo, e 6, 230, e 242, comma 4;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 243, comma2.", "sections": [ "Il medico competente è punito:a) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 368,56 a", "474,21 euro per la violazione degli articoli 229,commi 3, primo periodo, e 6, 230, e 242, comma 4;b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 245,70 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 243, comma" ] }, { "title": "Articolo 264-bis - Sanzioni concernenti il divieto di assunzione in luoghi esposti", "text": "1. Chiunque viola le disposizioni di cui all’articolo 238, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniariada 122,85 a 552,83 euro.", "sections": [ "Chiunque viola le disposizioni di cui all’articolo 238, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniariada 122,85 a 552,83 euro." ] }, { "title": "Articolo 265 - Sanzioni per i lavoratori", "text": "Articolo abrogato dall’art. 125 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo IX:- Art. 233, co. 1CIRCOLARI• Circolare n. 15/2012 del 27/06/2012 - Oggetto: Dispositivi di Protezione Individuale per la protezione delle vie respiratorie da agenti biologiciaerodispersi.", "sections": [ "Articolo abrogato dall’art. 125 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Richiami al Titolo IX:- Art. 233, co. 1CIRCOLARI• Circolare n. 15/2012 del 27/06/2012 - Oggetto: Dispositivi di Protezione Individuale per la protezione delle vie respiratorie da agenti biologiciaerodispersi." ] }, { "title": "Articolo 266 - Campo di applicazione", "text": "1. Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agentibiologici.2. Restano ferme le disposizioni particolari di recepimento delle norme comunitarie sull’impiego confinato dimicrorganismi geneticamente modificati e sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamentemodificati.", "sections": [ "Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione ad agentibiologici.", "Restano ferme le disposizioni particolari di recepimento delle norme comunitarie sull’impiego confinato dimicrorganismi geneticamente modificati e sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamentemodificati." ] }, { "title": "Articolo 267 - Definizioni", "text": "1. Ai sensi del presente Titolo s’intende per:a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare edendoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni;b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materialegenetico;c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.", "sections": [ "Ai sensi del presente Titolo s’intende per:a) agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare edendoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni;b) microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materialegenetico;c) coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari." ] }, { "title": "Articolo 268 - Classificazione degli agenti biologici", "text": "1. Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione:a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio peri lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misureprofilattiche o terapeutiche;c) agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce unserio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibiliefficaci misure profilattiche o terapeutiche;d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani ecostituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità;non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.2. Nel caso in cui l’agente biologico oggetto di classificazione non può essere attribuito in modo inequivocabile aduno fra i due gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più elevato tra le due possibilità.3. L’ALLEGATO XLVI riporta l’elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e 4.Richiami all’Art. 268:- Art. 55, co. 2, lett. b) - Art. 271, co. 1, lett. a)", "sections": [ "Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione:a) agente biologico del gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio peri lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misureprofilattiche o terapeutiche;c) agente biologico del gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce unserio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibiliefficaci misure profilattiche o terapeutiche;d) agente biologico del gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani ecostituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità;non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.", "Nel caso in cui l’agente biologico oggetto di classificazione non può essere attribuito in modo inequivocabile aduno fra i due gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più elevato tra le due possibilità.", "L’ALLEGATO XLVI riporta l’elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e", "Richiami all’Art. 268:- Art. 55, co. 2, lett. b) - Art. 271, co. 1, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 269 - Comunicazione", "text": "1. Il datore di lavoro che intende esercitare attività che comportano uso di agenti biologici dei gruppi 2 o 3, comunicaall’organo di vigilanza territorialmente competente le seguenti informazioni, almeno 30 giorni prima dell’inizio deilavori:a) il nome e l’indirizzo dell’azienda e il suo titolare;b) il documento di cui all’articolo 271, comma 5.2. Il datore di lavoro che è stato autorizzato all’esercizio di attività che comporta l’utilizzazione di un agente biologicodel gruppo 4 è tenuto alla comunicazione di cui al comma 1.3. Il datore di lavoro invia una nuova comunicazione ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni mutamenti checomportano una variazione significativa del rischio per la salute sul posto di lavoro, o, comunque, ogni qualvolta siintende utilizzare un nuovo agente classificato dal datore di lavoro in via provvisoria.4. Il rappresentante per la sicurezza ha accesso alle informazioni di cui al comma 1.5. Ove le attività di cui al comma 1 comportano la presenza di microrganismi geneticamente modificati, ai quali siapplicano i livelli di contenimento 2, 3 e 4 individuati all’Allegato IV del decreto legislativo 12 aprile 2001, n. 206(N), ildocumento di cui al comma 1, lettera b), è sostituito da copia della documentazione prevista per i singoli casi dispecie dal predetto decreto.6. I laboratori che forniscono un servizio diagnostico sono tenuti alla comunicazione di cui al comma 1 anche perquanto riguarda gli agenti biologici del gruppo 4.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n6i9 a, ccoa.r 1ic, o2 de e3i :d aartroersit od if ilnaov oar tor ee mdeesi id oir aigmemnetin da da 982,81 a 2.457,02 euro [Art. 282, co. 2, lett. b)]aPSNote all’Art. 269Richiami all’Art. 269:- Art. 270, co. 2, lett. a)", "sections": [ "Il datore di lavoro che intende esercitare attività che comportano uso di agenti biologici dei gruppi 2 o 3, comunicaall’organo di vigilanza territorialmente competente le seguenti informazioni, almeno 30 giorni prima dell’inizio deilavori:a) il nome e l’indirizzo dell’azienda e il suo titolare;b) il documento di cui all’articolo 271, comma", "Il datore di lavoro che è stato autorizzato all’esercizio di attività che comporta l’utilizzazione di un agente biologicodel gruppo 4 è tenuto alla comunicazione di cui al comma", "Il datore di lavoro invia una nuova comunicazione ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni mutamenti checomportano una variazione significativa del rischio per la salute sul posto di lavoro, o, comunque, ogni qualvolta siintende utilizzare un nuovo agente classificato dal datore di lavoro in via provvisoria.", "Il rappresentante per la sicurezza ha accesso alle informazioni di cui al comma", "Ove le attività di cui al comma 1 comportano la presenza di microrganismi geneticamente modificati, ai quali siapplicano i livelli di contenimento 2, 3 e 4 individuati all’Allegato IV del decreto legislativo 12 aprile 2001, n. 206(N), ildocumento di cui al comma 1, lettera b), è sostituito da copia della documentazione prevista per i singoli casi dispecie dal predetto decreto.", "I laboratori che forniscono un servizio diagnostico sono tenuti alla comunicazione di cui al comma 1 anche perquanto riguarda gli agenti biologici del gruppo", "inoiznilane S• aAnrzt.i o2n6i9 a, ccoa.r 1ic, o2 de e3i :d aartroersit od if ilnaov oar tor ee mdeesi id oir aigmemnetin da da 982,81 a", "457,02 euro [Art. 282, co. 2, lett. b)]aPSNote all’Art. 269Richiami all’Art. 269:- Art. 270, co. 2, lett. a)" ] }, { "title": "Articolo 270 - Autorizzazione", "text": "1. Il datore di lavoro che intende utilizzare, nell’esercizio della propria attività, un agente biologico del gruppo 4 devemunirsi di autorizzazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.2. La richiesta di autorizzazione è corredata da:a) le informazioni di cui all’articolo 269, comma 1;b) l’elenco degli agenti che si intende utilizzare.3. L’autorizzazione è rilasciata dai competenti uffici del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sentitoil parere dell’Istituto superiore di sanità. Essa ha la durata di 5 anni ed è rinnovabile. L’accertamento del venir menodi una delle condizioni previste per l’autorizzazione ne comporta la revoca.4. Il datore di lavoro in possesso dell’autorizzazione di cui al comma 1 informa il Ministero del lavoro, della salute edelle politiche sociali di ogni nuovo agente biologico del gruppo 4 utilizzato, nonché di ogni avvenuta cessazione diimpiego di un agente biologico del gruppo 4.5. I laboratori che forniscono un servizio diagnostico sono esentati dagli adempimenti di cui al comma 4.6. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali comunica all’organo di vigilanza competente per territoriole autorizzazioni concesse e le variazioni sopravvenute nell’utilizzazione di agenti biologici del gruppo 4. Il Ministerodel lavoro, della salute e delle politiche sociali istituisce ed aggiorna un elenco di tutti gli agenti biologici del gruppo4 dei quali è stata comunicata l’utilizzazione sulla base delle previsioni di cui ai commi 1 e 4.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n7i0 a, ccoa.r 1ic eo 4d:e ai rdraetsotor id dai tlraev ao rsoe ie m deesii doi raimgemnetni da da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]aPSPagina 146 di 184 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Il datore di lavoro che intende utilizzare, nell’esercizio della propria attività, un agente biologico del gruppo 4 devemunirsi di autorizzazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.", "La richiesta di autorizzazione è corredata da:a) le informazioni di cui all’articolo 269, comma 1;b) l’elenco degli agenti che si intende utilizzare.", "L’autorizzazione è rilasciata dai competenti uffici del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sentitoil parere dell’Istituto superiore di sanità. Essa ha la durata di 5 anni ed è rinnovabile. L’accertamento del venir menodi una delle condizioni previste per l’autorizzazione ne comporta la revoca.", "Il datore di lavoro in possesso dell’autorizzazione di cui al comma 1 informa il Ministero del lavoro, della salute edelle politiche sociali di ogni nuovo agente biologico del gruppo 4 utilizzato, nonché di ogni avvenuta cessazione diimpiego di un agente biologico del gruppo", "I laboratori che forniscono un servizio diagnostico sono esentati dagli adempimenti di cui al comma", "Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali comunica all’organo di vigilanza competente per territoriole autorizzazioni concesse e le variazioni sopravvenute nell’utilizzazione di agenti biologici del gruppo", "Il Ministerodel lavoro, della salute e delle politiche sociali istituisce ed aggiorna un elenco di tutti gli agenti biologici del gruppo4 dei quali è stata comunicata l’utilizzazione sulla base delle previsioni di cui ai commi 1 e", "inoiznilane S• aAnrzt.i o2n7i0 a, ccoa.r 1ic eo 4d:e ai rdraetsotor id dai tlraev ao rsoe ie m deesii doi raimgemnetni da da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]aPSPagina 146 di 184 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 271 - Valutazione del rischio", "text": "1. Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all’articolo 17, comma 1, tiene conto di tutte le informazionidisponibili relative alle caratteristiche dell’agente biologico e delle modalità lavorative, ed in particolare:a) della classificazione degli agenti biologici che presentano o possono presentare un pericolo per la saluteumana quale risultante dall’ALLEGATO XLVI o, in assenza, di quella effettuata dal datore di lavoro stesso sullabase delle conoscenze disponibili e seguendo i criteri di cui all’articolo 268, commi 1 e 2;b) dell’informazione sulle malattie che possono essere contratte;c) dei potenziali effetti allergici e tossici;d) della conoscenza di una patologia della quale è affetto un lavoratore, che è da porre in correlazione direttaall’attività lavorativa svolta;e) delle eventuali ulteriori situazioni rese note dall’autorità sanitaria competente che possono influire sul rischio;f) del sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici utilizzati.2. Il datore di lavoro applica i principi di buona prassi microbiologica, ed adotta, in relazione ai rischi accertati, lemisure protettive e preventive di cui al presente Titolo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.3. Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione di cui al comma 1 in occasione di modifiche dell’attivitàlavorativa significative ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall’ultimavalutazione effettuata.4. Nelle attività, quali quelle riportate a titolo esemplificativo nell’ALLEGATO XLIV, che, pur non comportando ladeliberata intenzione di operare con agenti biologici, possono implicare il rischio di esposizioni dei lavoratori aglistessi, il datore di lavoro può prescindere dall’applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 273, 274, commi 1 e2, 275, comma 3, e 279, qualora i risultati della valutazione dimostrano che l’attuazione di tali misure non ènecessaria.5. Il documento di cui all’articolo 17 è integrato dai seguenti dati:a) le fasi del procedimento lavorativo che comportano il rischio di esposizione ad agenti biologici;b) il numero dei lavoratori addetti alle fasi di cui alla lettera a);c) le generalità del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;d) i metodi e le procedure lavorative adottate, nonché le misure preventive e protettive applicate;e) il programma di emergenza per la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad un agente biologicodel gruppo 3 o del gruppo 4, nel caso di un difetto nel contenimento fisico.6. Il rappresentante per la sicurezza è consultato prima dell’effettuazione della valutazione di cui al comma 1 ed haaccesso anche ai dati di cui al comma 5.Sanzioni a carico dei datori di lavoroila • Art. 271, commi 1, 3 e 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 1]neP Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiino • Art. 271, co. 2: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]iznaS Sanzioni a carico dei preposti• Art. 271, co. 2: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 283, co. 1]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 271:- Art. 269, co. 1, lett. b) - Art. 272, co. 1 - Art. 273, co. 1 - Art. 278, co. 1 - Art. 279, co. 4", "sections": [ "Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all’articolo 17, comma 1, tiene conto di tutte le informazionidisponibili relative alle caratteristiche dell’agente biologico e delle modalità lavorative, ed in particolare:a) della classificazione degli agenti biologici che presentano o possono presentare un pericolo per la saluteumana quale risultante dall’ALLEGATO XLVI o, in assenza, di quella effettuata dal datore di lavoro stesso sullabase delle conoscenze disponibili e seguendo i criteri di cui all’articolo 268, commi 1 e 2;b) dell’informazione sulle malattie che possono essere contratte;c) dei potenziali effetti allergici e tossici;d) della conoscenza di una patologia della quale è affetto un lavoratore, che è da porre in correlazione direttaall’attività lavorativa svolta;e) delle eventuali ulteriori situazioni rese note dall’autorità sanitaria competente che possono influire sul rischio;f) del sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici utilizzati.", "Il datore di lavoro applica i principi di buona prassi microbiologica, ed adotta, in relazione ai rischi accertati, lemisure protettive e preventive di cui al presente Titolo, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.", "Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione di cui al comma 1 in occasione di modifiche dell’attivitàlavorativa significative ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall’ultimavalutazione effettuata.", "Nelle attività, quali quelle riportate a titolo esemplificativo nell’ALLEGATO XLIV, che, pur non comportando ladeliberata intenzione di operare con agenti biologici, possono implicare il rischio di esposizioni dei lavoratori aglistessi, il datore di lavoro può prescindere dall’applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 273, 274, commi 1 e2, 275, comma 3, e 279, qualora i risultati della valutazione dimostrano che l’attuazione di tali misure non ènecessaria.", "Il documento di cui all’articolo 17 è integrato dai seguenti dati:a) le fasi del procedimento lavorativo che comportano il rischio di esposizione ad agenti biologici;b) il numero dei lavoratori addetti alle fasi di cui alla lettera a);c) le generalità del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;d) i metodi e le procedure lavorative adottate, nonché le misure preventive e protettive applicate;e) il programma di emergenza per la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad un agente biologicodel gruppo 3 o del gruppo 4, nel caso di un difetto nel contenimento fisico.", "Il rappresentante per la sicurezza è consultato prima dell’effettuazione della valutazione di cui al comma 1 ed haaccesso anche ai dati di cui al comma", "Sanzioni a carico dei datori di lavoroila • Art. 271, commi 1, 3 e 5: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 1]neP Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiino • Art. 271, co. 2: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]iznaS Sanzioni a carico dei preposti• Art. 271, co. 2: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 283, co. 1]INTERPELLI• INTERPELLO N. 14/2013 del 24/10/2013 - Limiti di utilizzo delle procedure standardizzateRichiami all’Art. 271:- Art. 269, co. 1, lett. b) - Art. 272, co. 1 - Art. 273, co. 1 - Art. 278, co. 1 - Art. 279, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 272 - Misure tecniche, organizzative, procedurali", "text": "1. In tutte le attività per le quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori il datoredi lavoro attua misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare ogni esposizione degli stessi ad agentibiologici.2. In particolare, il datore di lavoro:a) evita l’utilizzazione di agenti biologici nocivi, se il tipo di attività lavorativa lo consente;b) limita al minimo i lavoratori esposti, o potenzialmente esposti, al rischio di agenti biologici;c) progetta adeguatamente i processi lavorativi, anche attraverso l’uso di dispositivi di sicurezza atti a proteggeredall’esposizione accidentale ad agenti biologici;d) adotta misure collettive di protezione ovvero misure di protezione individuali qualora non sia possibile evitarealtrimenti l’esposizione;e) adotta misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologicofuori dal luogo di lavoro;f) usa il segnale di rischio biologico, rappresentato nell’ALLEGATO XLV, e altri segnali di avvertimentoappropriati;g) elabora idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine umana ed animale;h) definisce procedure di emergenza per affrontare incidenti;i) verifica la presenza di agenti biologici sul luogo di lavoro al di fuori del contenimento fisico primario, senecessario o tecnicamente realizzabile;l) predispone i mezzi necessari per la raccolta, l’immagazzinamento e lo smaltimento dei rifiuti in condizioni disicurezza, mediante l’impiego di contenitori adeguati ed identificabili eventualmente dopo idoneo trattamentodei rifiuti stessi;m) concorda procedure per la manipolazione ed il trasporto in condizioni di sicurezza di agenti biologici all’internoe all’esterno del luogo di lavoro.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 272: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 272: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 283, co. 1]", "sections": [ "In tutte le attività per le quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori il datoredi lavoro attua misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare ogni esposizione degli stessi ad agentibiologici.", "In particolare, il datore di lavoro:a) evita l’utilizzazione di agenti biologici nocivi, se il tipo di attività lavorativa lo consente;b) limita al minimo i lavoratori esposti, o potenzialmente esposti, al rischio di agenti biologici;c) progetta adeguatamente i processi lavorativi, anche attraverso l’uso di dispositivi di sicurezza atti a proteggeredall’esposizione accidentale ad agenti biologici;d) adotta misure collettive di protezione ovvero misure di protezione individuali qualora non sia possibile evitarealtrimenti l’esposizione;e) adotta misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione accidentale di un agente biologicofuori dal luogo di lavoro;f) usa il segnale di rischio biologico, rappresentato nell’ALLEGATO XLV, e altri segnali di avvertimentoappropriati;g) elabora idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine umana ed animale;h) definisce procedure di emergenza per affrontare incidenti;i) verifica la presenza di agenti biologici sul luogo di lavoro al di fuori del contenimento fisico primario, senecessario o tecnicamente realizzabile;l) predispone i mezzi necessari per la raccolta, l’immagazzinamento e lo smaltimento dei rifiuti in condizioni disicurezza, mediante l’impiego di contenitori adeguati ed identificabili eventualmente dopo idoneo trattamentodei rifiuti stessi;m) concorda procedure per la manipolazione ed il trasporto in condizioni di sicurezza di agenti biologici all’internoe all’esterno del luogo di lavoro.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 272: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 272: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 283, co. 1]" ] }, { "title": "Articolo 273 - Misure igieniche", "text": "1. In tutte le attività nelle quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datoredi lavoro assicura che:a) i lavoratori dispongano dei servizi sanitari adeguati provvisti di docce con acqua calda e fredda, nonché, sedel caso, di lavaggi oculari e antisettici per la pelle;b) i lavoratori abbiano in dotazione indumenti protettivi od altri indumenti idonei, da riporre in posti separati dagliabiti civili;c) i dispositivi di protezione individuale ove non siano mono uso, siano controllati, disinfettati e puliti dopo ogniutilizzazione, provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi prima dell’utilizzazione successiva;d) gli indumenti di lavoro e protettivi che possono essere contaminati da agenti biologici vengano tolti quando illavoratore lascia la zona di lavoro, conservati separatamente dagli altri indumenti, disinfettati, puliti e, senecessario, distrutti.2. Nelle aree di lavoro in cui c’è rischio di esposizione è vietato assumere cibi e bevande, fumare, conservare cibidestinati al consumo umano, usare pipette a bocca e applicare cosmetici.noiznaSilaneP i S• aAnrzt.i o2n7i3 a, ccoa.r 1ic: oa rdreeis dtoa dtoar tir de ia l asveoi rmoe esi doe ai mdimriegnednat id a 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n7i3 c, ocnoc. e2r:n Cenhtiiu inlq duiev iveitool ad il ea sdsiuspnozsioiznioen iin d liu cougih ai lels’aprotsictio lo 273, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 122,85 aaSim 552,83 euro [Art. 286, co. 1]mARichiami all’Art. 273:- Art. 271, co. 4", "sections": [ "In tutte le attività nelle quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datoredi lavoro assicura che:a) i lavoratori dispongano dei servizi sanitari adeguati provvisti di docce con acqua calda e fredda, nonché, sedel caso, di lavaggi oculari e antisettici per la pelle;b) i lavoratori abbiano in dotazione indumenti protettivi od altri indumenti idonei, da riporre in posti separati dagliabiti civili;c) i dispositivi di protezione individuale ove non siano mono uso, siano controllati, disinfettati e puliti dopo ogniutilizzazione, provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi prima dell’utilizzazione successiva;d) gli indumenti di lavoro e protettivi che possono essere contaminati da agenti biologici vengano tolti quando illavoratore lascia la zona di lavoro, conservati separatamente dagli altri indumenti, disinfettati, puliti e, senecessario, distrutti.", "Nelle aree di lavoro in cui c’è rischio di esposizione è vietato assumere cibi e bevande, fumare, conservare cibidestinati al consumo umano, usare pipette a bocca e applicare cosmetici.noiznaSilaneP i S• aAnrzt.i o2n7i3 a, ccoa.r 1ic: oa rdreeis dtoa dtoar tir de ia l asveoi rmoe esi doe ai mdimriegnednat id a", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]evinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n7i3 c, ocnoc. e2r:n Cenhtiiu inlq duiev iveitool ad il ea sdsiuspnozsioiznioen iin d liu cougih ai lels’aprotsictio lo 273, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 122,85 aaSim 552,83 euro [Art. 286, co. 1]mARichiami all’Art. 273:- Art. 271, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 274 - Misure specifiche per strutture sanitarie e veterinarie", "text": "1. Il datore di lavoro, nelle strutture sanitarie e veterinarie, in sede di valutazione dei rischi, presta particolareattenzione alla possibile presenza di agenti biologici nell’organismo dei pazienti o degli animali e nei relativi campionie residui e al rischio che tale presenza comporta in relazione al tipo di attività svolta.2. In relazione ai risultati della valutazione, il datore di lavoro definisce e provvede a che siano applicate procedureche consentono di manipolare, decontaminare ed eliminare senza rischi per l’operatore e per la comunità, i materialied i rifiuti contaminati.3. Nelle strutture di isolamento che ospitano pazienti od animali che sono, o potrebbero essere, contaminati da agentibiologici del gruppo 2, 3 o 4, le misure di contenimento da attuare per ridurre al minimo il rischio di infezione sonoscelte tra quelle indicate nell’ALLEGATO XLVII in funzione delle modalità di trasmissione dell’agente biologico.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 274, co. 2 e 3: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]neaP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 274, co. 2 e 3: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 283, co. 1]Richiami all’Art. 274:- Art. 271, co. 4", "sections": [ "Il datore di lavoro, nelle strutture sanitarie e veterinarie, in sede di valutazione dei rischi, presta particolareattenzione alla possibile presenza di agenti biologici nell’organismo dei pazienti o degli animali e nei relativi campionie residui e al rischio che tale presenza comporta in relazione al tipo di attività svolta.", "In relazione ai risultati della valutazione, il datore di lavoro definisce e provvede a che siano applicate procedureche consentono di manipolare, decontaminare ed eliminare senza rischi per l’operatore e per la comunità, i materialied i rifiuti contaminati.", "Nelle strutture di isolamento che ospitano pazienti od animali che sono, o potrebbero essere, contaminati da agentibiologici del gruppo 2, 3 o 4, le misure di contenimento da attuare per ridurre al minimo il rischio di infezione sonoscelte tra quelle indicate nell’ALLEGATO XLVII in funzione delle modalità di trasmissione dell’agente biologico.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 274, co. 2 e 3: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]neaP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 274, co. 2 e 3: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 283, co. 1]Richiami all’Art. 274:- Art. 271, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 275 - Misure specifiche per i laboratori e gli stabulari", "text": "1. Fatto salvo quanto specificatamente previsto all’ALLEGATO XLVI, punto 6, nei laboratori comportanti l’uso diagenti biologici dei gruppi 2, 3 e 4 a fini di ricerca, didattici o diagnostici, e nei locali destinati ad animali da laboratoriodeliberatamente contaminati con tali agenti, il datore di lavoro adotta idonee misure di contenimento in conformitàall’ALLEGATO XLVII.2. Il datore di lavoro assicura che l’uso di agenti biologici sia eseguito:a) in aree di lavoro corrispondenti almeno al secondo livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 2;b) in aree di lavoro corrispondenti almeno al terzo livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 3;c) in aree di lavoro corrispondenti almeno al quarto livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 4.3. Nei laboratori comportanti l’uso di materiali con possibile contaminazione da agenti biologici patogeni per l’uomoe nei locali destinati ad animali da esperimento, possibili portatori di tali agenti, il datore di lavoro adotta misurecorrispondenti almeno a quelle del secondo livello di contenimento.4. Nei luoghi di cui ai commi 1 e 3 in cui si fa uso di agenti biologici non ancora classificati, ma il cui uso può farsorgere un rischio grave per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro adotta misure corrispondenti almeno a quelledel terzo livello di contenimento.5. Per i luoghi di lavoro di cui ai commi 3 e 4, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentitol’Istituto superiore di sanità, può individuare misure di contenimento più elevate.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 275: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 275: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 283, co. 1]Richiami all’Art. 275:- Art. 271, co. 4 - Art. 276, co. 1", "sections": [ "Fatto salvo quanto specificatamente previsto all’ALLEGATO XLVI, punto 6, nei laboratori comportanti l’uso diagenti biologici dei gruppi 2, 3 e 4 a fini di ricerca, didattici o diagnostici, e nei locali destinati ad animali da laboratoriodeliberatamente contaminati con tali agenti, il datore di lavoro adotta idonee misure di contenimento in conformitàall’ALLEGATO XLVII.", "Il datore di lavoro assicura che l’uso di agenti biologici sia eseguito:a) in aree di lavoro corrispondenti almeno al secondo livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 2;b) in aree di lavoro corrispondenti almeno al terzo livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo 3;c) in aree di lavoro corrispondenti almeno al quarto livello di contenimento, se l’agente appartiene al gruppo", "Nei laboratori comportanti l’uso di materiali con possibile contaminazione da agenti biologici patogeni per l’uomoe nei locali destinati ad animali da esperimento, possibili portatori di tali agenti, il datore di lavoro adotta misurecorrispondenti almeno a quelle del secondo livello di contenimento.", "Nei luoghi di cui ai commi 1 e 3 in cui si fa uso di agenti biologici non ancora classificati, ma il cui uso può farsorgere un rischio grave per la salute dei lavoratori, il datore di lavoro adotta misure corrispondenti almeno a quelledel terzo livello di contenimento.", "Per i luoghi di lavoro di cui ai commi 3 e 4, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentitol’Istituto superiore di sanità, può individuare misure di contenimento più elevate.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 275: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 275: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 283, co. 1]Richiami all’Art. 275:- Art. 271, co. 4 - Art. 276, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 276 - Misure specifiche per i processi industriali", "text": "1. Fatto salvo quanto specificatamente previsto all’ALLEGATO XLVII, punto 6, nei processi industriali comportantil’uso di agenti biologici dei gruppi 2, 3 e 4, il datore di lavoro adotta misure opportunamente scelte tra quelle elencatenell’ALLEGATO XLVIII, tenendo anche conto dei criteri di cui all’articolo 275.2. Nel caso di agenti biologici non ancora classificati, il cui uso può far sorgere un rischio grave per la salute deilavoratori, il datore di lavoro adotta misure corrispondenti almeno a quelle del terzo livello di contenimento.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 276: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 276: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 283, co. 1]", "sections": [ "Fatto salvo quanto specificatamente previsto all’ALLEGATO XLVII, punto 6, nei processi industriali comportantil’uso di agenti biologici dei gruppi 2, 3 e 4, il datore di lavoro adotta misure opportunamente scelte tra quelle elencatenell’ALLEGATO XLVIII, tenendo anche conto dei criteri di cui all’articolo", "Nel caso di agenti biologici non ancora classificati, il cui uso può far sorgere un rischio grave per la salute deilavoratori, il datore di lavoro adotta misure corrispondenti almeno a quelle del terzo livello di contenimento.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 276: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]naeP Sanzioni a carico dei prepostiS• Art. 276: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 283, co. 1]" ] }, { "title": "Articolo 277 - Misure di emergenza", "text": "1. Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione nell’ambiente di un agente biologico appartenenteai gruppi 2, 3 e 4, i lavoratori devono abbandonare immediatamente la zona interessata, cui possono accederesoltanto quelli addetti ai necessari interventi, con l’obbligo di usare gli idonei mezzi di protezione.2. Il datore di lavoro informa al più presto l’organo di vigilanza territorialmente competente, nonché i lavoratori ed ilrappresentante per la sicurezza, dell’evento, delle cause che lo hanno determinato e delle misure che intendeadottare, o che ha già adottato, per porre rimedio alla situazione creatasi. Tale comunicazione può essere effettuatain via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici o delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.1853. I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto, qualsiasi infortunio oincidente relativo all’uso di agenti biologici.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoiznilane • S Aarntz. i2o7n7i ,a c oca. r2i:c aor dreesi tloa vfionroa ato trrie mesi o ammenda da 982,81 a 2.457,02 euro [Art. 282, co. 2, lett. b)]aPS • Art. 277, co. 1: arresto fino a quindici giorni o ammenda da 122,85 a 491,40euro [Art. 285, co. 1, lett. b)]• Art. 277, co. 3: arresto fino a un mese o ammenda da 368,56 a 982,81 euro [Art. 285, co. 1, lett. a)]", "sections": [ "Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione nell’ambiente di un agente biologico appartenenteai gruppi 2, 3 e 4, i lavoratori devono abbandonare immediatamente la zona interessata, cui possono accederesoltanto quelli addetti ai necessari interventi, con l’obbligo di usare gli idonei mezzi di protezione.", "Il datore di lavoro informa al più presto l’organo di vigilanza territorialmente competente, nonché i lavoratori ed ilrappresentante per la sicurezza, dell’evento, delle cause che lo hanno determinato e delle misure che intendeadottare, o che ha già adottato, per porre rimedio alla situazione creatasi. Tale comunicazione può essere effettuatain via telematica, anche per mezzo degli organismi paritetici o delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro.", "I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto, qualsiasi infortunio oincidente relativo all’uso di agenti biologici.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoiznilane • S Aarntz. i2o7n7i ,a c oca. r2i:c aor dreesi tloa vfionroa ato trrie mesi o ammenda da 982,81 a", "457,02 euro [Art. 282, co. 2, lett. b)]aPS • Art. 277, co. 1: arresto fino a quindici giorni o ammenda da 122,85 a 491,40euro [Art. 285, co. 1, lett. b)]• Art. 277, co. 3: arresto fino a un mese o ammenda da 368,56 a 982,81 euro [Art. 285, co. 1, lett. a)]" ] }, { "title": "Articolo 278 - Informazioni e formazione", "text": "1. Nelle attività per le quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datoredi lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, in particolare per185 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);quanto riguarda:a) i rischi per la salute dovuti agli agenti biologici utilizzati;b) le precauzioni da prendere per evitare l’esposizione;c) le misure igieniche da osservare;d) la funzione degli indumenti di lavoro e protettivi e dei dispositivi di protezione individuale ed il loro correttoimpiego;e) le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4;f) il modo di prevenire il verificarsi di infortuni e le misure da adottare per ridurne al minimo le conseguenze.2. Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato alcomma 1.3. L’informazione e la formazione di cui ai commi 1 e 2 sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività inquestione, e ripetute, con frequenza almeno quinquennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nelle lavorazionicambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi.4. Nel luogo di lavoro sono apposti in posizione ben visibile cartelli su cui sono riportate le procedure da seguire incaso di infortunio od incidente.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 278: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]neaSP Sanzioni a carico dei preposti• Art. 278, co. 1 e 3: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro [Art. 283, co. 1]Pagina 150 di 184 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Nelle attività per le quali la valutazione di cui all’articolo 271 evidenzia rischi per la salute dei lavoratori, il datoredi lavoro fornisce ai lavoratori, sulla base delle conoscenze disponibili, informazioni ed istruzioni, in particolare per185 Comma modificato dall’art. 32 del decreto-legge 21/06/2013, n. 69 recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (G.U. n.144 del 21/6/2013- S.O. n. 50) convertito con modificazioni dalla Legge 9/08/2013, n. 98 (G.U. n. 194 del 20/08/2013 - S.O. n. 63);quanto riguarda:a) i rischi per la salute dovuti agli agenti biologici utilizzati;b) le precauzioni da prendere per evitare l’esposizione;c) le misure igieniche da osservare;d) la funzione degli indumenti di lavoro e protettivi e dei dispositivi di protezione individuale ed il loro correttoimpiego;e) le procedure da seguire per la manipolazione di agenti biologici del gruppo 4;f) il modo di prevenire il verificarsi di infortuni e le misure da adottare per ridurne al minimo le conseguenze.", "Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata in particolare in ordine a quanto indicato alcomma", "L’informazione e la formazione di cui ai commi 1 e 2 sono fornite prima che i lavoratori siano adibiti alle attività inquestione, e ripetute, con frequenza almeno quinquennale, e comunque ogni qualvolta si verificano nelle lavorazionicambiamenti che influiscono sulla natura e sul grado dei rischi.", "Nel luogo di lavoro sono apposti in posizione ben visibile cartelli su cui sono riportate le procedure da seguire incaso di infortunio od incidente.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 278: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]neaSP Sanzioni a carico dei preposti• Art. 278, co. 1 e 3: arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a", "965,61 euro [Art. 283, co. 1]Pagina 150 di 184 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 279 - Prevenzione e controllo", "text": "1. Qualora l’esito della valutazione del rischio ne rilevi la necessità i lavoratori esposti ad agenti biologici sonosottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41.2. Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per queilavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologicopresente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente;b) l’allontanamento temporaneo del lavoratore secondo le procedure dell’articolo 42.3. Ove gli accertamenti sanitari abbiano evidenziato, nei lavoratori esposti in modo analogo ad uno stesso agente,l’esistenza di anomalia imputabile a tale esposizione, il medico competente ne informa il datore di lavoro.4. A seguito dell’informazione di cui al comma 3 il datore di lavoro effettua una nuova valutazione del rischio inconformità all’articolo 271.5. Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sul controllo sanitario cui sono sottoposti e sullanecessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comporta rischio diesposizione a particolari agenti biologici individuati nell’ALLEGATO XLVI nonché sui vantaggi ed inconvenienti dellavaccinazione e della non vaccinazione.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 279, co. 1, 2: arresto da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]neaPS Sanzioni a carico del medico competente• Art. 279, co. 3: arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro [Art. 284, co. 1]Richiami all’Art. 279:- Art. 271, co. 4", "sections": [ "Qualora l’esito della valutazione del rischio ne rilevi la necessità i lavoratori esposti ad agenti biologici sonosottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo", "Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per queilavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologicopresente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente;b) l’allontanamento temporaneo del lavoratore secondo le procedure dell’articolo", "Ove gli accertamenti sanitari abbiano evidenziato, nei lavoratori esposti in modo analogo ad uno stesso agente,l’esistenza di anomalia imputabile a tale esposizione, il medico competente ne informa il datore di lavoro.", "A seguito dell’informazione di cui al comma 3 il datore di lavoro effettua una nuova valutazione del rischio inconformità all’articolo", "Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sul controllo sanitario cui sono sottoposti e sullanecessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comporta rischio diesposizione a particolari agenti biologici individuati nell’ALLEGATO XLVI nonché sui vantaggi ed inconvenienti dellavaccinazione e della non vaccinazione.Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigentiinoizilan • Art. 279, co. 1, 2: arresto da tre a sei mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]neaPS Sanzioni a carico del medico competente• Art. 279, co. 3: arresto fino a due mesi o ammenda da 368,56 a", "474,21 euro [Art. 284, co. 1]Richiami all’Art. 279:- Art. 271, co. 4" ] }, { "title": "Articolo 280 - Registri degli esposti e degli eventi accidentali", "text": "1. I lavoratori addetti ad attività comportanti uso di agenti del gruppo 3 ovvero 4 sono iscritti in un registro in cui sonoriportati, per ciascuno di essi, l’attività svolta, l’agente utilizzato e gli eventuali casi di esposizione individuale.2. Il datore di lavoro istituisce ed aggiorna il registro di cui al comma 1 e ne cura la tenuta tramite il responsabile delservizio di prevenzione e protezione. Il medico competente e il rappresentante per la sicurezza hanno accesso adetto registro.3. Il datore di lavoro:a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all’ISPESL e all’organo di vigilanza competente per territorio,comunicando ad essi ogni tre anni e comunque ogni qualvolta questi ne facciano richiesta, le variazioniintervenute;b) comunica all’ISPESL e all’organo di vigilanza competente per territorio la cessazione del rapporto di lavoro, deilavoratori di cui al comma 1, fornendo al contempo l’aggiornamento dei dati che li riguardano e consegna almedesimo Istituto per tramite del medico competente le relative cartelle sanitarie e di rischio;c) in caso di cessazione di attività dell’azienda, consegna all’Istituto superiore di sanità e all’organo di vigilanzacompetente per territorio copia del registro di cui al comma 1 ed all’ISPESL copia del medesimo registro nonchéper il tramite del medico competente le cartelle sanitarie e di rischio;d) in caso di assunzione di lavoratori che hanno esercitato attività che comportano rischio di esposizione allostesso agente richiede all’ISPESL copia delle annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1,nonché copia della cartella sanitaria e di rischio.4. Le annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1 e le cartelle sanitarie e di rischio sono conservatedal datore di lavoro fino a risoluzione del rapporto di lavoro e dall’ISPESL fino a dieci anni dalla cessazione di ogniattività che espone ad agenti biologici. Nel caso di agenti per i quali è noto che possono provocare infezioniconsistenti o latenti o che danno luogo a malattie con recrudescenza periodica per lungo tempo o che possono averegravi sequele a lungo termine tale periodo è di quaranta anni.5. La documentazione di cui ai precedenti commi è custodita e trasmessa con salvaguardia del segreto professionale.6. I modelli e le modalità di tenuta del registro di cui al comma 1 e delle cartelle sanitarie e di rischio sono determinaticon decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali sentita la Commissione consultivapermanente.7. L’ISPESL trasmette annualmente al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali dati di sintesi relativialle risultanze del registro di cui al comma 1.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i0 a, ccoa.r 1ic eo 2d:e ai rdraetsotor id dai tlraev ao rsoe ie m deesii doi raimgemnetni da da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n8i0 a, ccoa.r 3ic eo 4d:e sia dnaztioornie daim lamvionrisot rea dtievia dpierciguenniatir ia da 614,25 a 2.211,31 euro [Art. 282, co. 2, lett. c)]aSimmA", "sections": [ "I lavoratori addetti ad attività comportanti uso di agenti del gruppo 3 ovvero 4 sono iscritti in un registro in cui sonoriportati, per ciascuno di essi, l’attività svolta, l’agente utilizzato e gli eventuali casi di esposizione individuale.", "Il datore di lavoro istituisce ed aggiorna il registro di cui al comma 1 e ne cura la tenuta tramite il responsabile delservizio di prevenzione e protezione. Il medico competente e il rappresentante per la sicurezza hanno accesso adetto registro.", "Il datore di lavoro:a) consegna copia del registro di cui al comma 1 all’ISPESL e all’organo di vigilanza competente per territorio,comunicando ad essi ogni tre anni e comunque ogni qualvolta questi ne facciano richiesta, le variazioniintervenute;b) comunica all’ISPESL e all’organo di vigilanza competente per territorio la cessazione del rapporto di lavoro, deilavoratori di cui al comma 1, fornendo al contempo l’aggiornamento dei dati che li riguardano e consegna almedesimo Istituto per tramite del medico competente le relative cartelle sanitarie e di rischio;c) in caso di cessazione di attività dell’azienda, consegna all’Istituto superiore di sanità e all’organo di vigilanzacompetente per territorio copia del registro di cui al comma 1 ed all’ISPESL copia del medesimo registro nonchéper il tramite del medico competente le cartelle sanitarie e di rischio;d) in caso di assunzione di lavoratori che hanno esercitato attività che comportano rischio di esposizione allostesso agente richiede all’ISPESL copia delle annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1,nonché copia della cartella sanitaria e di rischio.", "Le annotazioni individuali contenute nel registro di cui al comma 1 e le cartelle sanitarie e di rischio sono conservatedal datore di lavoro fino a risoluzione del rapporto di lavoro e dall’ISPESL fino a dieci anni dalla cessazione di ogniattività che espone ad agenti biologici. Nel caso di agenti per i quali è noto che possono provocare infezioniconsistenti o latenti o che danno luogo a malattie con recrudescenza periodica per lungo tempo o che possono averegravi sequele a lungo termine tale periodo è di quaranta anni.", "La documentazione di cui ai precedenti commi è custodita e trasmessa con salvaguardia del segreto professionale.", "I modelli e le modalità di tenuta del registro di cui al comma 1 e delle cartelle sanitarie e di rischio sono determinaticon decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali sentita la Commissione consultivapermanente.", "L’ISPESL trasmette annualmente al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali dati di sintesi relativialle risultanze del registro di cui al comma", "inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i0 a, ccoa.r 1ic eo 2d:e ai rdraetsotor id dai tlraev ao rsoe ie m deesii doi raimgemnetni da da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 282, co. 2, lett. a)]aPSevinoiznitartsin S• aAnrzt.i o2n8i0 a, ccoa.r 3ic eo 4d:e sia dnaztioornie daim lamvionrisot rea dtievia dpierciguenniatir ia da 614,25 a", "211,31 euro [Art. 282, co. 2, lett. c)]aSimmA" ] }, { "title": "Articolo 281 - Registro dei casi di malattia e di decesso", "text": "1. Presso l’ISPESL è tenuto un registro dei casi di malattia ovvero di decesso dovuti all’esposizione ad agentibiologici.2. I medici, nonché le strutture sanitarie, pubbliche o private, che refertano i casi di malattia, ovvero di decesso di cuial comma 1, trasmettono all’ISPESL copia della relativa documentazione clinica.3. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultiva, sonodeterminati il modello e le modalità di tenuta del registro di cui al comma 1, nonché le modalità di trasmissione delladocumentazione di cui al comma 2.4. Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali fornisce alla Commissione CE, su richiesta, informazionisu l’utilizzazione dei dati del registro di cui al comma 1.", "sections": [ "Presso l’ISPESL è tenuto un registro dei casi di malattia ovvero di decesso dovuti all’esposizione ad agentibiologici.", "I medici, nonché le strutture sanitarie, pubbliche o private, che refertano i casi di malattia, ovvero di decesso di cuial comma 1, trasmettono all’ISPESL copia della relativa documentazione clinica.", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultiva, sonodeterminati il modello e le modalità di tenuta del registro di cui al comma 1, nonché le modalità di trasmissione delladocumentazione di cui al comma", "Il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali fornisce alla Commissione CE, su richiesta, informazionisu l’utilizzazione dei dati del registro di cui al comma" ] }, { "title": "Articolo 282 - Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigenti", "text": "1. Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per laviolazione dell’articolo 271, commi 1, 3 e 5;2. Il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per la violazione degli articoli 270,commi 1 e 4, 271, comma 2, 272; 273, comma 1; 274, commi 2 e 3, 275, 276, 278, 279, commi 1, 2, e 280, commi1 e 2;b) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 982,81 a 2.457,02 euro per la violazione degli articoli 269,commi 1, 2 e 3, e 277, comma 2;c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a 2.211,31 euro per la violazione dell’articolo 280, commi3 e 4.", "sections": [ "Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per laviolazione dell’articolo 271, commi 1, 3 e 5;", "Il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti:a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per la violazione degli articoli 270,commi 1 e 4, 271, comma 2, 272; 273, comma 1; 274, commi 2 e 3, 275, 276, 278, 279, commi 1, 2, e 280, commi1 e 2;b) con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 982,81 a", "457,02 euro per la violazione degli articoli 269,commi 1, 2 e 3, e 277, comma 2;c) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 614,25 a", "211,31 euro per la violazione dell’articolo 280, commi3 e" ] }, { "title": "Articolo 283 - Sanzioni a carico dei preposti", "text": "1. Con riferimento alle previsioni di cui al presente Titolo, il preposto è punito con l’arresto fino a due mesi o conl’ammenda da 491,40 a 1.965,61 euro per la violazione degli articoli 271, comma 2; 272, 274, commi 2 e 3; 275; 276;278, commi 1 e 3.", "sections": [ "Con riferimento alle previsioni di cui al presente Titolo, il preposto è punito con l’arresto fino a due mesi o conl’ammenda da 491,40 a", "965,61 euro per la violazione degli articoli 271, comma 2; 272, 274, commi 2 e 3; 275; 276;278, commi 1 e" ] }, { "title": "Articolo 284 - Sanzioni a carico del medico competente", "text": "1. Il medico competente è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 368,56 a 1.474,21 euro per laviolazione dell’articolo 279, comma 3.", "sections": [ "Il medico competente è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 368,56 a", "474,21 euro per laviolazione dell’articolo 279, comma" ] }, { "title": "Articolo 285 - Sanzioni a carico dei lavoratori", "text": "1. I lavoratori sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 368,56 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 277, comma3;b) con l’arresto fino a quindici giorni o con l’ammenda da 122,85 a 491,40 euro per la violazione dell’articolo 277,comma 1.", "sections": [ "I lavoratori sono puniti:a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 368,56 a 982,81 euro per la violazione dell’articolo 277, comma3;b) con l’arresto fino a quindici giorni o con l’ammenda da 122,85 a 491,40 euro per la violazione dell’articolo 277,comma" ] }, { "title": "Articolo 286 - Sanzioni concernenti il divieto di assunzione in luoghi esposti", "text": "1. Chiunque viola le disposizioni di cui all’articolo 273, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniariada 122,85 a 552,83 euro.Richiami al Titolo X:- Art. 266, co. 1 - Art. 267, co. 1 - Art. 271, co. 22008 n. 81PUNTA NEL SETTORE OSPEDALIERO E SANITARIO186", "sections": [ "Chiunque viola le disposizioni di cui all’articolo 273, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniariada 122,85 a 552,83 euro.Richiami al Titolo X:- Art. 266, co. 1 - Art. 267, co. 1 - Art. 271, co. 22008 n. 81PUNTA NEL SETTORE OSPEDALIERO E SANITARIO186" ] }, { "title": "Articolo 286-bis. - Ambito di applicazione", "text": "1. Le disposizioni del presente titolo si applicano a tutti i lavoratori che operano, nei luoghi di lavoro interessati daattività sanitarie, alle dipendenze di un datore di lavoro, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, ivi compresii tirocinanti, gli apprendisti, i lavoratori a tempo determinato, i lavoratori somministrati, gli studenti che seguono corsidi formazione sanitaria e i sub-fornitori.", "sections": [ "Le disposizioni del presente titolo si applicano a tutti i lavoratori che operano, nei luoghi di lavoro interessati daattività sanitarie, alle dipendenze di un datore di lavoro, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, ivi compresii tirocinanti, gli apprendisti, i lavoratori a tempo determinato, i lavoratori somministrati, gli studenti che seguono corsidi formazione sanitaria e i sub-fornitori." ] }, { "title": "Articolo 286-ter. - Definizioni", "text": "1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni del presente titolo si intende per:a) luoghi di lavoro interessati: strutture o servizi sanitari del settore pubblico e privato in cui si svolgono attivitàe servizi sanitari sottoposti alla responsabilità organizzativa e decisionale del datore di lavoro;b) dispositivi medici taglienti: oggetti o strumenti necessari all’esercizio di attività specifiche nel quadrodell’assistenza sanitaria, che possono tagliare, pungere o infettare. Gli oggetti taglienti o acuminati sonoconsiderati, ai sensi del presente decreto, attrezzature di lavoro;c) misure di prevenzione specifiche: misure adottate per prevenire le ferite e la trasmissione di infezioni nelquadro della prestazione di servizi e dello svolgimento delle attività direttamente connesse all’assistenzaospedaliera e sanitaria, incluso l’impiego di attrezzature ritenute tecnicamente più sicure in relazione ai rischie ai metodi di smaltimento dei dispositivi medici taglienti, quali i dispositivi medici taglienti dotati dimeccanismo di protezione e di sicurezza, in grado di proteggere le mani dell’operatore durante e al terminedella procedura per la quale il dispositivo stesso è utilizzato e di assicurare una azione protettiva permanentenelle fasi di raccolta e smaltimento definitivo;d) subfornitore: ogni persona che operi in attività e servizi direttamente legati all’assistenza ospedaliera esanitaria nel quadro di rapporti contrattuali di lavoro con il datore di lavoro.", "sections": [ "Ai fini ed agli effetti delle disposizioni del presente titolo si intende per:a) luoghi di lavoro interessati: strutture o servizi sanitari del settore pubblico e privato in cui si svolgono attivitàe servizi sanitari sottoposti alla responsabilità organizzativa e decisionale del datore di lavoro;b) dispositivi medici taglienti: oggetti o strumenti necessari all’esercizio di attività specifiche nel quadrodell’assistenza sanitaria, che possono tagliare, pungere o infettare. Gli oggetti taglienti o acuminati sonoconsiderati, ai sensi del presente decreto, attrezzature di lavoro;c) misure di prevenzione specifiche: misure adottate per prevenire le ferite e la trasmissione di infezioni nelquadro della prestazione di servizi e dello svolgimento delle attività direttamente connesse all’assistenzaospedaliera e sanitaria, incluso l’impiego di attrezzature ritenute tecnicamente più sicure in relazione ai rischie ai metodi di smaltimento dei dispositivi medici taglienti, quali i dispositivi medici taglienti dotati dimeccanismo di protezione e di sicurezza, in grado di proteggere le mani dell’operatore durante e al terminedella procedura per la quale il dispositivo stesso è utilizzato e di assicurare una azione protettiva permanentenelle fasi di raccolta e smaltimento definitivo;d) subfornitore: ogni persona che operi in attività e servizi direttamente legati all’assistenza ospedaliera esanitaria nel quadro di rapporti contrattuali di lavoro con il datore di lavoro." ] }, { "title": "Articolo 286-quater. - Misure generali di tutela", "text": "1. Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la salute e sicurezza dei lavoratori in tutti gli aspetti connessi alla lorovita professionale, inclusi i fattori psicosociali e di organizzazione del lavoro, provvedendo in particolare:a) ad assicurare che il personale sanitario sia adeguatamente formato e dotato di risorse idonee per operarein condizioni di sicurezza tali da evitare il rischio di ferite ed infezioni provocate da dispositivi medici taglienti;b) ad adottare misure idonee ad eliminare o contenere al massimo il rischio di ferite ed infezioni sul lavoroattraverso l’elaborazione di una politica globale di prevenzione che tenga conto delle tecnologie piùavanzate, dell’organizzazione e delle condizioni di lavoro, dei fattori psicosociali legati all’esercizio dellaprofessione e dell’influenza esercitata sui lavoratori dall’ambiente di lavoro;c) a creare le condizioni tali da favorire la partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentantiall’elaborazione delle politiche globali di prevenzione;d) a non supporre mai inesistente un rischio, applicando nell’adozione delle misure di prevenzione un ordine dipriorità rispondente ai principi generali dell’articolo 6 della direttiva 89/391/CEE e degli articoli 3, 5 e 6 delladirettiva 2000/54/CE, al fine di eliminare e prevenire i rischi e creare un ambiente di lavoro sicuro, instaurandoun’appropriata collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;e) ad assicurare adeguate misure di sensibilizzazione attraverso un’azione comune di coinvolgimento deilavoratori e loro rappresentanti;f) a pianificare ed attuare iniziative di prevenzione, sensibilizzazione, informazione e formazione emonitoraggio per valutare il grado di incidenza delle ferite da taglio o da punta nei luoghi di lavoro interessati;g) a promuovere la segnalazione degli infortuni, al fine di evidenziare le cause sistemiche.", "sections": [ "Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la salute e sicurezza dei lavoratori in tutti gli aspetti connessi alla lorovita professionale, inclusi i fattori psicosociali e di organizzazione del lavoro, provvedendo in particolare:a) ad assicurare che il personale sanitario sia adeguatamente formato e dotato di risorse idonee per operarein condizioni di sicurezza tali da evitare il rischio di ferite ed infezioni provocate da dispositivi medici taglienti;b) ad adottare misure idonee ad eliminare o contenere al massimo il rischio di ferite ed infezioni sul lavoroattraverso l’elaborazione di una politica globale di prevenzione che tenga conto delle tecnologie piùavanzate, dell’organizzazione e delle condizioni di lavoro, dei fattori psicosociali legati all’esercizio dellaprofessione e dell’influenza esercitata sui lavoratori dall’ambiente di lavoro;c) a creare le condizioni tali da favorire la partecipazione attiva dei lavoratori e dei loro rappresentantiall’elaborazione delle politiche globali di prevenzione;d) a non supporre mai inesistente un rischio, applicando nell’adozione delle misure di prevenzione un ordine dipriorità rispondente ai principi generali dell’articolo 6 della direttiva 89/391/CEE e degli articoli 3, 5 e 6 delladirettiva 2000/54/CE, al fine di eliminare e prevenire i rischi e creare un ambiente di lavoro sicuro, instaurandoun’appropriata collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;e) ad assicurare adeguate misure di sensibilizzazione attraverso un’azione comune di coinvolgimento deilavoratori e loro rappresentanti;f) a pianificare ed attuare iniziative di prevenzione, sensibilizzazione, informazione e formazione emonitoraggio per valutare il grado di incidenza delle ferite da taglio o da punta nei luoghi di lavoro interessati;g) a promuovere la segnalazione degli infortuni, al fine di evidenziare le cause sistemiche." ] }, { "title": "Articolo 286-quinquies. - Valutazione dei rischi", "text": "1. Il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, deve garantire che la stessa includala determinazione del livello di rischio espositivo a malattie che possono essere contratte in relazione alle modalitàlavorative, in maniera da coprire tutte le situazioni di rischio che comportano ferite e contatto con sangue o altropotenziale veicolo di infezione, nella consapevolezza dell’importanza di un ambiente di lavoro ben organizzato edotato delle necessarie risorse.2. Il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), deve altresì individuare lenecessarie misure tecniche, organizzative e procedurali riguardanti le condizioni lavorative, il livello dellequalificazioni professionali, i fattori psicosociali legati al lavoro e l’influenza dei fattori connessi con l’ambiente dilavoro, per eliminare o diminuire i rischi professionali valutati.186 Titolo inserito dal decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 19, “Attuazione della direttiva 2010/32/UE che attua l’accordo quadro, concluso da HOSPEEMe FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario”, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n.57 del10/03/2014. Entrata in vigore del provvedimento 25/03/2014.2008 n. 81inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i6 a-q cuainriqcuoi edse:l adrarteosrtoe ddai ltarve oar ose i mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 286-septies, co. 1]aPS", "sections": [ "Il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, deve garantire che la stessa includala determinazione del livello di rischio espositivo a malattie che possono essere contratte in relazione alle modalitàlavorative, in maniera da coprire tutte le situazioni di rischio che comportano ferite e contatto con sangue o altropotenziale veicolo di infezione, nella consapevolezza dell’importanza di un ambiente di lavoro ben organizzato edotato delle necessarie risorse.", "Il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), deve altresì individuare lenecessarie misure tecniche, organizzative e procedurali riguardanti le condizioni lavorative, il livello dellequalificazioni professionali, i fattori psicosociali legati al lavoro e l’influenza dei fattori connessi con l’ambiente dilavoro, per eliminare o diminuire i rischi professionali valutati.186 Titolo inserito dal decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 19, “Attuazione della direttiva 2010/32/UE che attua l’accordo quadro, concluso da HOSPEEMe FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario”, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n.57 del10/03/", "Entrata in vigore del provvedimento 25/03/", "2008 n. 81inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i6 a-q cuainriqcuoi edse:l adrarteosrtoe ddai ltarve oar ose i mesi o ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 286-septies, co. 1]aPS" ] }, { "title": "Articolo 286-sexies. - Misure di prevenzione specifiche", "text": "1. Qualora la valutazione dei rischi di cui all’articolo 286-quinquies evidenzi il rischio di ferite da taglio o da punta edi infezione, il datore di lavoro deve adottare le misure di seguito indicate:a) definizione e attuazione di procedure di utilizzo e di eliminazione in sicurezza di dispositivi medici taglienti edi rifiuti contaminati con sangue e materiali biologici a rischio, garantendo l’installazione di contenitoridebitamente segnalati e tecnicamente sicuri per la manipolazione e lo smaltimento di dispositivi medicitaglienti e di materiale da iniezione usa e getta, posti quanto più vicino possibile alle zone in cui sono utilizzatio depositati oggetti taglienti o acuminati; le procedure devono essere periodicamente sottoposte a processodi valutazione per testarne l’efficacia e costituiscono parte integrante dei programmi di informazione eformazione dei lavoratori;b) eliminazione dell’uso di oggetti taglienti o acuminati quando tale utilizzo non sia strettamente necessario;c) adozione di dispositivi medici dotati di meccanismi di protezione e di sicurezza;d) divieto immediato della pratica del reincappucciamento manuale degli aghi in assenza di dispositivi diprotezione e sicurezza per le punture;e) sorveglianza sanitaria;f) effettuazione di formazione in ordine a: 1) uso corretto di dispositivi medici taglienti dotati di meccanismi diprotezione e sicurezza; 2) procedure da attuare per la notifica, la risposta ed il monitoraggio post-esposizione; 3) profilassi da attuare in caso di ferite o punture, sulla base della valutazione della capacità diinfettare della fonte di rischio.g) informazione per mezzo di specifiche attività di sensibilizzazione, anche in collaborazione con le associazionisindacali di categoria o con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, attraverso la diffusione dimateriale promozionale riguardante: programmi di sostegno da porre in essere a seguito di infortuni,differenti rischi associati all’esposizione al sangue ed ai liquidi organici e derivanti dall’utilizzazione didispositivi medici taglienti o acuminati, norme di precauzione da adottare per lavorare in condizioni disicurezza, corrette procedure di uso e smaltimento dei dispositivi medici utilizzati, importanza, in caso diinfortunio, della segnalazione da parte del lavoratore di informazioni pertinenti a completare nel dettaglio lemodalità di accadimento, importanza dell’immunizzazione, vantaggi e inconvenienti della vaccinazione odella mancata vaccinazione, sia essa preventiva o in caso di esposizione ad agenti biologici per i qualiesistono vaccini efficaci; tali vaccini devono essere dispensati gratuitamente a tutti i lavoratori ed agli studentiche prestano assistenza sanitaria ed attività ad essa correlate nel luogo di lavoro;h) previsione delle procedure che devono essere adottate in caso di ferimento del lavoratore per: 1) prestarecure immediate al ferito, inclusa la profilassi post-esposizione e gli esami medici necessari e, se del caso,l’assistenza psicologica; 2) assicurare la corretta notifica e il successivo monitoraggio per l’individuazione diadeguate misure di prevenzione, da attuare attraverso la registrazione e l’analisi delle cause, delle modalitàe circostanze che hanno comportato il verificarsi di infortuni derivanti da punture o ferite e i successivi esiti,garantendo la riservatezza per il lavoratore.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i6 a-s ecxaireisc:o adrerle sdtaot doare t rdei ala sveoi rmoe es id oe ia dmirmigenendati da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 286-septies, co. 1]aPS", "sections": [ "Qualora la valutazione dei rischi di cui all’articolo 286-quinquies evidenzi il rischio di ferite da taglio o da punta edi infezione, il datore di lavoro deve adottare le misure di seguito indicate:a) definizione e attuazione di procedure di utilizzo e di eliminazione in sicurezza di dispositivi medici taglienti edi rifiuti contaminati con sangue e materiali biologici a rischio, garantendo l’installazione di contenitoridebitamente segnalati e tecnicamente sicuri per la manipolazione e lo smaltimento di dispositivi medicitaglienti e di materiale da iniezione usa e getta, posti quanto più vicino possibile alle zone in cui sono utilizzatio depositati oggetti taglienti o acuminati; le procedure devono essere periodicamente sottoposte a processodi valutazione per testarne l’efficacia e costituiscono parte integrante dei programmi di informazione eformazione dei lavoratori;b) eliminazione dell’uso di oggetti taglienti o acuminati quando tale utilizzo non sia strettamente necessario;c) adozione di dispositivi medici dotati di meccanismi di protezione e di sicurezza;d) divieto immediato della pratica del reincappucciamento manuale degli aghi in assenza di dispositivi diprotezione e sicurezza per le punture;e) sorveglianza sanitaria;f) effettuazione di formazione in ordine a: 1) uso corretto di dispositivi medici taglienti dotati di meccanismi diprotezione e sicurezza; 2) procedure da attuare per la notifica, la risposta ed il monitoraggio post-esposizione; 3) profilassi da attuare in caso di ferite o punture, sulla base della valutazione della capacità diinfettare della fonte di rischio.g) informazione per mezzo di specifiche attività di sensibilizzazione, anche in collaborazione con le associazionisindacali di categoria o con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, attraverso la diffusione dimateriale promozionale riguardante: programmi di sostegno da porre in essere a seguito di infortuni,differenti rischi associati all’esposizione al sangue ed ai liquidi organici e derivanti dall’utilizzazione didispositivi medici taglienti o acuminati, norme di precauzione da adottare per lavorare in condizioni disicurezza, corrette procedure di uso e smaltimento dei dispositivi medici utilizzati, importanza, in caso diinfortunio, della segnalazione da parte del lavoratore di informazioni pertinenti a completare nel dettaglio lemodalità di accadimento, importanza dell’immunizzazione, vantaggi e inconvenienti della vaccinazione odella mancata vaccinazione, sia essa preventiva o in caso di esposizione ad agenti biologici per i qualiesistono vaccini efficaci; tali vaccini devono essere dispensati gratuitamente a tutti i lavoratori ed agli studentiche prestano assistenza sanitaria ed attività ad essa correlate nel luogo di lavoro;h) previsione delle procedure che devono essere adottate in caso di ferimento del lavoratore per: 1) prestarecure immediate al ferito, inclusa la profilassi post-esposizione e gli esami medici necessari e, se del caso,l’assistenza psicologica; 2) assicurare la corretta notifica e il successivo monitoraggio per l’individuazione diadeguate misure di prevenzione, da attuare attraverso la registrazione e l’analisi delle cause, delle modalitàe circostanze che hanno comportato il verificarsi di infortuni derivanti da punture o ferite e i successivi esiti,garantendo la riservatezza per il lavoratore.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i6 a-s ecxaireisc:o adrerle sdtaot doare t rdei ala sveoi rmoe es id oe ia dmirmigenendati da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 286-septies, co. 1]aPS" ] }, { "title": "Articolo 286-septies. - Sanzioni", "text": "1. Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per laviolazione dell’articolo 286-quinquies.2. Il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44euro per la violazione dell’articolo 286-sexies.", "sections": [ "Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per laviolazione dell’articolo 286-quinquies.", "Il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44euro per la violazione dell’articolo 286-sexies." ] }, { "title": "Articolo 287 - Campo di applicazione", "text": "1. Il presente Titolo prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essereesposti al rischio di atmosfere esplosive come definite all’articolo 288.2. Il presente Titolo si applica anche nei lavori in sotterraneo ove è presente un’area con atmosfere esplosive, oppureè prevedibile, sulla base di indagini geologiche, che tale area si possa formare nell’ambiente.3. Il presente Titolo non si applica:a) alle aree utilizzate direttamente per le cure mediche dei pazienti, nel corso di esse;b) all’uso di apparecchi a gas di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 1996, n. 661(N);c) alla produzione, alla manipolazione, all’uso, allo stoccaggio ed al trasporto di esplosivi o di sostanzechimicamente instabili;d) alle industrie estrattive a cui si applica il decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624(N);e) all’impiego di mezzi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale e aereo per i quali si applicano le pertinentidisposizioni di accordi internazionali tra i quali il Regolamento per il trasporto delle sostanze pericolose sulReno (ADNR), l’Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose per vie navigabiliinterne (ADN), l’Organizzazione per l’Aviazione civile internazionale (ICAO), l’Organizzazione marittimainternazionale (IMO), nonché la normativa comunitaria che incorpora i predetti accordi. Il presente Titolo siapplica invece ai veicoli destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.Note all’Art. 287", "sections": [ "Il presente Titolo prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essereesposti al rischio di atmosfere esplosive come definite all’articolo", "Il presente Titolo si applica anche nei lavori in sotterraneo ove è presente un’area con atmosfere esplosive, oppureè prevedibile, sulla base di indagini geologiche, che tale area si possa formare nell’ambiente.", "Il presente Titolo non si applica:a) alle aree utilizzate direttamente per le cure mediche dei pazienti, nel corso di esse;b) all’uso di apparecchi a gas di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 1996, n. 661(N);c) alla produzione, alla manipolazione, all’uso, allo stoccaggio ed al trasporto di esplosivi o di sostanzechimicamente instabili;d) alle industrie estrattive a cui si applica il decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624(N);e) all’impiego di mezzi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale e aereo per i quali si applicano le pertinentidisposizioni di accordi internazionali tra i quali il Regolamento per il trasporto delle sostanze pericolose sulReno (ADNR), l’Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose per vie navigabiliinterne (ADN), l’Organizzazione per l’Aviazione civile internazionale (ICAO), l’Organizzazione marittimainternazionale (IMO), nonché la normativa comunitaria che incorpora i predetti accordi. Il presente Titolo siapplica invece ai veicoli destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.Note all’Art. 287" ] }, { "title": "Articolo 288 - Definizioni", "text": "1. Ai fini del presente Titolo, si intende per: «atmosfera esplosiva» una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche,di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaganell’insieme della miscela incombusta.1-bis Per condizioni atmosferiche si intendono condizioni nelle quali la concentrazione di ossigeno nell’atmosfera èapprossimativamente del 21 per cento e che includono variazioni di pressione e temperatura al di sopra e al di sottodei livelli di riferimento, denominate condizioni atmosferiche normali (pressione pari a 101325 Pa, temperatura paria 293 K), purché tali variazioni abbiano un effetto trascurabile sulle proprietà esplosive della sostanza infiammabileo combustibile.Richiami all’Art. 288:- Art. 287, co. 1", "sections": [ "Ai fini del presente Titolo, si intende per: «atmosfera esplosiva» una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche,di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaganell’insieme della miscela incombusta.1-bis Per condizioni atmosferiche si intendono condizioni nelle quali la concentrazione di ossigeno nell’atmosfera èapprossimativamente del 21 per cento e che includono variazioni di pressione e temperatura al di sopra e al di sottodei livelli di riferimento, denominate condizioni atmosferiche normali (pressione pari a 101325 Pa, temperatura paria 293 K), purché tali variazioni abbiano un effetto trascurabile sulle proprietà esplosive della sostanza infiammabileo combustibile.Richiami all’Art. 288:- Art. 287, co. 1" ] }, { "title": "Articolo 289 - Prevenzione e protezione contro le esplosioni", "text": "1. Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principigenerali di tutela di cui all’articolo 15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla naturadell’attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive.2. Se la natura dell’attività non consente di prevenire la formazione di atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve:a) evitare l’accensione di atmosfere esplosive;b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un’esplosione in modo da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.3. Se necessario, le misure di cui ai commi 1 e 2 sono combinate e integrate con altre contro la propagazione delleesplosioni e sono riesaminate periodicamente e, in ogni caso, ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i9 a, ccoa.r 2ic: oa rdreeis dtoa dtoar tir de ia l asveoi rmoe esi doe ai mdimriegnednat id a 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSRichiami all’Art. 289:- Art. 291, co. 1 - ALL. XLIX - ALL. L, parte A, punto 2.3", "sections": [ "Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principigenerali di tutela di cui all’articolo 15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla naturadell’attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive.", "Se la natura dell’attività non consente di prevenire la formazione di atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve:a) evitare l’accensione di atmosfere esplosive;b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un’esplosione in modo da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.", "Se necessario, le misure di cui ai commi 1 e 2 sono combinate e integrate con altre contro la propagazione delleesplosioni e sono riesaminate periodicamente e, in ogni caso, ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n8i9 a, ccoa.r 2ic: oa rdreeis dtoa dtoar tir de ia l asveoi rmoe esi doe ai mdimriegnednat id a", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSRichiami all’Art. 289:- Art. 291, co. 1 - ALL. XLIX - ALL. L, parte A, punto", "3" ] }, { "title": "Articolo 290 - Valutazione dei rischi di esplosione", "text": "1. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti daatmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi:a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attiveed efficaci;c) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;d) entità degli effetti prevedibili.2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente.3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere incollegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i0 a: acrarreisctoo ddeai tdrea tao rsie id mi leasvi oor aom menda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 1]aPSRichiami all’Art. 290:- Art. 294, co. 1 - ALL. XLIX", "sections": [ "Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti daatmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi:a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attiveed efficaci;c) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;d) entità degli effetti prevedibili.", "I rischi di esplosione sono valutati complessivamente.", "Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere incollegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i0 a: acrarreisctoo ddeai tdrea tao rsie id mi leasvi oor aom menda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 1]aPSRichiami all’Art. 290:- Art. 294, co. 1 - ALL. XLIX" ] }, { "title": "Articolo 291 - Obblighi generali", "text": "1. Al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, e secondo i principi fondamentali della valutazionedei rischi e quelli di cui all’articolo 289, il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari affinché:a) dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salutedei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere di svolgere il lavoro incondizioni di sicurezza;b) negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolola sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, infunzione della valutazione del rischio, mediante l’utilizzo di mezzi tecnici adeguati.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i1 a: acrarreisctoo ddeai tdrea tao rsie id mi leasvi oor aom e mdeeni ddair digae 3n.t0i7 1,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPS", "sections": [ "Al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, e secondo i principi fondamentali della valutazionedei rischi e quelli di cui all’articolo 289, il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari affinché:a) dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salutedei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere di svolgere il lavoro incondizioni di sicurezza;b) negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolola sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, infunzione della valutazione del rischio, mediante l’utilizzo di mezzi tecnici adeguati.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i1 a: acrarreisctoo ddeai tdrea tao rsie id mi leasvi oor aom e mdeeni ddair digae 3n.t0i7 1,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPS" ] }, { "title": "Articolo 292 - Coordinamento", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dal Titolo IV per i cantieri temporanei e mobili, qualora nello stesso luogo di lavorooperino lavoratori di più imprese, ciascun datore di lavoro è responsabile per le questioni soggette al suo controllo.2. Ferma restando la responsabilità individuale di ciascun datore di lavoro e quanto previsto dall’articolo 26, il datoredi lavoro che è responsabile del luogo di lavoro, coordina l’attuazione di tutte le misure riguardanti la salute e lasicurezza dei lavoratori e specifica nel documento sulla protezione contro le esplosioni, di cui all’articolo 294,l’obiettivo, le misure e le modalità di attuazione di detto coordinamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i2 a, ccoa.r 2ic: oa rdreeis dtoa dtoar tir de ia l asveoi rmoe esi doe ai mdimriegnednat id a 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPS", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dal Titolo IV per i cantieri temporanei e mobili, qualora nello stesso luogo di lavorooperino lavoratori di più imprese, ciascun datore di lavoro è responsabile per le questioni soggette al suo controllo.", "Ferma restando la responsabilità individuale di ciascun datore di lavoro e quanto previsto dall’articolo 26, il datoredi lavoro che è responsabile del luogo di lavoro, coordina l’attuazione di tutte le misure riguardanti la salute e lasicurezza dei lavoratori e specifica nel documento sulla protezione contro le esplosioni, di cui all’articolo 294,l’obiettivo, le misure e le modalità di attuazione di detto coordinamento.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i2 a, ccoa.r 2ic: oa rdreeis dtoa dtoar tir de ia l asveoi rmoe esi doe ai mdimriegnednat id a", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPS" ] }, { "title": "Articolo 293 - Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive", "text": "1. Il datore di lavoro ripartisce in zone, a norma dell’ALLEGATO XLIX, le aree in cui possono formarsi atmosfereesplosive.2. Il datore di lavoro assicura che per le aree di cui al comma 1 siano applicate le prescrizioni minime di cuiall’ALLEGATO L.3. Se necessario, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da mettere in pericolo lasicurezza e la salute dei lavoratori sono segnalate nei punti di accesso a norma dell’ALLEGATO LI e provviste diallarmi ottico/acustici che segnalino l’avvio e la fermata dell’impianto, sia durante il normale ciclo sia nell’eventualitàdi un’emergenza in atto.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i3 a, ccoa.r 1ic eo 2d:e ai rdraetsotor id dai tlraev ao rsoe ie m deesii doi raimgemnetni da da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSRichiami all’Art. 293:- ALL. XLIX - ALL. L - ALL. LI", "sections": [ "Il datore di lavoro ripartisce in zone, a norma dell’ALLEGATO XLIX, le aree in cui possono formarsi atmosfereesplosive.", "Il datore di lavoro assicura che per le aree di cui al comma 1 siano applicate le prescrizioni minime di cuiall’ALLEGATO L.", "Se necessario, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da mettere in pericolo lasicurezza e la salute dei lavoratori sono segnalate nei punti di accesso a norma dell’ALLEGATO LI e provviste diallarmi ottico/acustici che segnalino l’avvio e la fermata dell’impianto, sia durante il normale ciclo sia nell’eventualitàdi un’emergenza in atto.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i3 a, ccoa.r 1ic eo 2d:e ai rdraetsotor id dai tlraev ao rsoe ie m deesii doi raimgemnetni da da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSRichiami all’Art. 293:- ALL. XLIX - ALL. L - ALL. LI" ] }, { "title": "Articolo 294 - Documento sulla protezione contro le esplosioni", "text": "1. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 290 il datore di lavoro provvede a elaborare e a tenere aggiornatoun documento, denominato: «documento sulla protezione contro le esplosioni».2. Il documento di cui al comma 1, in particolare, deve precisare:a) che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;b) che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi del presente Titolo;c) quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all’ALLEGATO XLIX;d) quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime di cui all’ALLEGATO L.e) che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono concepiti, impiegati e mantenutiin efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza;f) che, ai sensi del Titolo III, sono stati adottati gli accorgimenti per l’impiego sicuro di attrezzature di lavoro.3. Il documento di cui al comma 1 deve essere compilato prima dell’inizio del lavoro ed essere riveduto qualora iluoghi di lavoro, le attrezzature o l’organizzazione del lavoro abbiano subito modifiche, ampliamenti o trasformazionirilevanti.4. Il documento di cui al comma 1 è parte integrante del documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17,comma 1.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i4 a, ccoa.r 1ic, o2 de e3i :d aartroersit od id laa vtroer ao see di emi edsiir oig aemntmi enda da 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSRichiami all’Art. 294:- Art. 292, co. 2 - ALL. XLIX - ALL. L", "sections": [ "Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 290 il datore di lavoro provvede a elaborare e a tenere aggiornatoun documento, denominato: «documento sulla protezione contro le esplosioni».", "Il documento di cui al comma 1, in particolare, deve precisare:a) che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;b) che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi del presente Titolo;c) quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all’ALLEGATO XLIX;d) quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime di cui all’ALLEGATO L.e) che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono concepiti, impiegati e mantenutiin efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza;f) che, ai sensi del Titolo III, sono stati adottati gli accorgimenti per l’impiego sicuro di attrezzature di lavoro.", "Il documento di cui al comma 1 deve essere compilato prima dell’inizio del lavoro ed essere riveduto qualora iluoghi di lavoro, le attrezzature o l’organizzazione del lavoro abbiano subito modifiche, ampliamenti o trasformazionirilevanti.", "Il documento di cui al comma 1 è parte integrante del documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17,comma", "inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i4 a, ccoa.r 1ic, o2 de e3i :d aartroersit od id laa vtroer ao see di emi edsiir oig aemntmi enda da", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSRichiami all’Art. 294:- Art. 292, co. 2 - ALL. XLIX - ALL. L" ] }, { "title": "Articolo 294-bis - Informazione e formazione dei lavoratori", "text": "1. Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori esposti alrischio di esplosione e i loro rappresentanti vengano informati e formati in relazione al risultato della valutazione deirischi, con particolare riguardo:a) alle misure adottate in applicazione del presente titolo;b) alla classificazione delle zone;c) alle modalità operative necessarie a minimizzare la presenza e l’efficacia delle sorgenti di accensione;d) ai rischi connessi alla presenza di sistemi di protezione dell’impianto;e) ai rischi connessi alla manipolazione ed al travaso di liquidi infiammabili e/o polveri combustibili;f) al significato della segnaletica di sicurezza e degli allarmi ottico/acustici;g) agli eventuali rischi connessi alla presenza di sistemi di prevenzione delle atmosfere esplosive, con particolareriferimento all’asfissia;h) all’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazioniall’uso.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i4 a-b cisa:r aicror edsetoi ddaat torrei ad is elai vmoersoi oe dameim deirnidgae ndtai 3.071,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPS", "sections": [ "Nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori esposti alrischio di esplosione e i loro rappresentanti vengano informati e formati in relazione al risultato della valutazione deirischi, con particolare riguardo:a) alle misure adottate in applicazione del presente titolo;b) alla classificazione delle zone;c) alle modalità operative necessarie a minimizzare la presenza e l’efficacia delle sorgenti di accensione;d) ai rischi connessi alla presenza di sistemi di protezione dell’impianto;e) ai rischi connessi alla manipolazione ed al travaso di liquidi infiammabili e/o polveri combustibili;f) al significato della segnaletica di sicurezza e degli allarmi ottico/acustici;g) agli eventuali rischi connessi alla presenza di sistemi di prevenzione delle atmosfere esplosive, con particolareriferimento all’asfissia;h) all’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e alle relative indicazioni e controindicazioniall’uso.inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i4 a-b cisa:r aicror edsetoi ddaat torrei ad is elai vmoersoi oe dameim deirnidgae ndtai", "071,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPS" ] }, { "title": "Articolo 295 - Termini per l’adeguamento", "text": "1. Le attrezzature da utilizzare nelle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive, già utilizzate o a disposizionedell’impresa o dello stabilimento per la prima volta prima del 30 giugno 2003, devono soddisfare, a decorrere da taledata, i requisiti minimi di cui all’ALLEGATO L, parte A, fatte salve le altre disposizioni che le disciplinano.2. Le attrezzature da utilizzare nelle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive, che sono a disposizionedell’impresa o dello stabilimento per la prima volta dopo il 30 giugno 2003, devono soddisfare i requisiti minimi di cuiall’ALLEGATO L, parti A e B.3. I luoghi di lavoro che comprendono aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive devono soddisfare leprescrizioni minime stabilite dal presente Titolo.Richiami all’Art. 295:- ALL. L", "sections": [ "Le attrezzature da utilizzare nelle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive, già utilizzate o a disposizionedell’impresa o dello stabilimento per la prima volta prima del 30 giugno 2003, devono soddisfare, a decorrere da taledata, i requisiti minimi di cui all’ALLEGATO L, parte A, fatte salve le altre disposizioni che le disciplinano.", "Le attrezzature da utilizzare nelle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive, che sono a disposizionedell’impresa o dello stabilimento per la prima volta dopo il 30 giugno 2003, devono soddisfare i requisiti minimi di cuiall’ALLEGATO L, parti A e B.", "I luoghi di lavoro che comprendono aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive devono soddisfare leprescrizioni minime stabilite dal presente Titolo.Richiami all’Art. 295:- ALL. L" ] }, { "title": "Articolo 296 - Verifiche", "text": "1. Il datore di lavoro provvede affinché le installazioni elettriche nelle aree classificate come zone 0, 1, 20 o 21 aisensi dell’ALLEGATO XLIX siano sottoposte alle verifiche di cui ai capi III e IV del decreto del Presidente dellaRepubblica 22 ottobre 2001, n. 462(N).inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i6 a: acrarreisctoo ddeai tdrea tao rsie id mi leasvi oor aom e mdeeni ddair digae 3n.t0i7 1,27 a 7.862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSNote all’Art. 296", "sections": [ "Il datore di lavoro provvede affinché le installazioni elettriche nelle aree classificate come zone 0, 1, 20 o 21 aisensi dell’ALLEGATO XLIX siano sottoposte alle verifiche di cui ai capi III e IV del decreto del Presidente dellaRepubblica 22 ottobre 2001, n. 462(N).inoiznilane S• aAnrzt.i o2n9i6 a: acrarreisctoo ddeai tdrea tao rsie id mi leasvi oor aom e mdeeni ddair digae 3n.t0i7 1,27 a", "862,44 euro [Art. 297, co. 2]aPSNote all’Art. 296" ] }, { "title": "Articolo 297 - Sanzioni a carico dei datori di lavoro e dei dirigenti", "text": "1. Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro per laviolazione dell’articolo 290.2. Il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 3.071,27 a 7.862,44euro per la violazione degli articoli 289, comma 2, 291, 292, comma 2, 293, commi 1 e 2, 294, commi 1, 2 e 3, 294-bis e 296.Richiami al Titolo XI:- Art. 287, co. 1 - Art. 287, co. 2 - Art. 287, co. 3 - Art. 287, co. 3, lett. e) - Art. 288, co. 1 - Art. 294, co. 2, lett. b) - Art. 295, co. 3PENALE", "sections": [ "Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44 euro per laviolazione dell’articolo", "Il datore di lavoro e i dirigenti sono puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da", "071,27 a", "862,44euro per la violazione degli articoli 289, comma 2, 291, 292, comma 2, 293, commi 1 e 2, 294, commi 1, 2 e 3, 294-bis e", "Richiami al Titolo XI:- Art. 287, co. 1 - Art. 287, co. 2 - Art. 287, co. 3 - Art. 287, co. 3, lett. e) - Art. 288, co. 1 - Art. 294, co. 2, lett. b) - Art. 295, co. 3PENALE" ] }, { "title": "Articolo 298 - Principio di specialità", "text": "1. Quando uno stesso fatto è punito da una disposizione prevista dal Titolo I e da una o più disposizioni previstenegli altri titoli, si applica la disposizione speciale.", "sections": [ "Quando uno stesso fatto è punito da una disposizione prevista dal Titolo I e da una o più disposizioni previstenegli altri titoli, si applica la disposizione speciale." ] }, { "title": "Articolo 299 - Esercizio di fatto di poteri direttivi", "text": "1. Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì sucolui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggettiivi definiti.", "sections": [ "Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì sucolui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggettiivi definiti." ] }, { "title": "Articolo 300 - Modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231", "text": "1. L’articolo 25-septies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231(N), è sostituito dal seguente:«Art. 25-septies (Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tuteladella salute e sicurezza sul lavoro) - 1. In relazione al delitto di cui all’articolo 589(N) del Codice penale, commessocon violazione dell’articolo 55, comma 2, del decreto legislativo attuativo della delega di cui alla Legge 3 agosto 2007,n.123, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura pari a 1.000 quote.Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all’articolo9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno.2. Salvo quanto previsto dal comma 1, in relazione al delitto di cui all’articolo 589(N) del Codice penale, commessocon violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria inmisura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedenteperiodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all’articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi enon superiore ad un anno.3. In relazione al delitto di cui all’articolo 590, terzo comma, del Codice penale, commesso con violazione delle normesulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cuiall’articolo 9, comma 2, per una durata non superiore a sei mesi.».Note all’Art. 300", "sections": [ "L’articolo 25-septies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231(N), è sostituito dal seguente:«Art. 25-septies (Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tuteladella salute e sicurezza sul lavoro) -", "In relazione al delitto di cui all’articolo 589(N) del Codice penale, commessocon violazione dell’articolo 55, comma 2, del decreto legislativo attuativo della delega di cui alla Legge 3 agosto 2007,n.123, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura pari a", "000 quote.Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all’articolo9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno.", "Salvo quanto previsto dal comma 1, in relazione al delitto di cui all’articolo 589(N) del Codice penale, commessocon violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria inmisura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedenteperiodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all’articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi enon superiore ad un anno.", "In relazione al delitto di cui all’articolo 590, terzo comma, del Codice penale, commesso con violazione delle normesulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cuiall’articolo 9, comma 2, per una durata non superiore a sei mesi.».Note all’Art. 300" ] }, { "title": "Articolo 301 - Applicabilità delle disposizioni di cui agli articolo 20 e seguenti del decreto legislativo 19", "text": "dicembre 1994, n. 7581. Alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro previste dal presente decreto nonché daaltre disposizioni aventi forza di legge, per le quali sia prevista la pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda ovverola pena della sola ammenda, si applicano le disposizioni in materia di prescrizione ed estinzione del reato di cui agliarticoli 20, e seguenti, del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758(N).Note all’Art. 301", "sections": [ "dicembre 1994, n.", "Alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro previste dal presente decreto nonché daaltre disposizioni aventi forza di legge, per le quali sia prevista la pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda ovverola pena della sola ammenda, si applicano le disposizioni in materia di prescrizione ed estinzione del reato di cui agliarticoli 20, e seguenti, del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758(N).Note all’Art. 301" ] }, { "title": "Articolo 301-bis- Estinzione agevolata degli illeciti amministrativi a seguito di regolarizzazione", "text": "1. In tutti i casi di inosservanza degli obblighi puniti con sanzione pecuniaria amministrativa il trasgressore, al fine diestinguere l’illecito amministrativo, è ammesso al pagamento di una somma pari alla misura minima prevista dallalegge qualora provveda a regolarizzare la propria posizione non oltre il termine assegnato dall’organo di vigilanzamediante verbale di primo accesso ispettivo.", "sections": [ "In tutti i casi di inosservanza degli obblighi puniti con sanzione pecuniaria amministrativa il trasgressore, al fine diestinguere l’illecito amministrativo, è ammesso al pagamento di una somma pari alla misura minima prevista dallalegge qualora provveda a regolarizzare la propria posizione non oltre il termine assegnato dall’organo di vigilanzamediante verbale di primo accesso ispettivo." ] }, { "title": "Articolo 302 - Definizione delle contravvenzioni punite con la sola pena dell’arresto", "text": "1. Per le contravvenzioni punite con la sola pena dell’arresto, il giudice può, su richiesta dell’imputato, sostituire lapena irrogata nel limite di dodici mesi con il pagamento di una somma determinata secondo i criteri di ragguaglio dicui all’articolo 135 del codice penale. La sostituzione può avvenire solo quando siano state eliminate tutte le fonti dirischio e le conseguenze dannose del reato. La somma non può essere comunque inferiore a euro 2.000.2. La sostituzione di cui al comma 1 non è consentita quando la violazione ha avuto un contributo causale nelverificarsi di un infortunio sul lavoro da cui sia derivata la morte ovvero una lesione personale che abbia comportatol’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un periodo superiore ai quaranta giorni.3. Decorso un periodo di tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza che ha operato la sostituzione di cui alcomma 1 senza che l’imputato abbia commesso ulteriori reati tra quelli previsti dal presente testo unico, ovvero ireati di cui all’articolo 589, secondo comma e 590, terzo comma, del codice penale, limitatamente all’ipotesi diviolazione delle norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, il reato si estingue.Note all’Art. 302Pagina 159 di 186 TITOLO XII - DISPOSIZIONI IN MATERIA PENALE E DI PROCEDURA PENALE D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Per le contravvenzioni punite con la sola pena dell’arresto, il giudice può, su richiesta dell’imputato, sostituire lapena irrogata nel limite di dodici mesi con il pagamento di una somma determinata secondo i criteri di ragguaglio dicui all’articolo 135 del codice penale. La sostituzione può avvenire solo quando siano state eliminate tutte le fonti dirischio e le conseguenze dannose del reato. La somma non può essere comunque inferiore a euro", "La sostituzione di cui al comma 1 non è consentita quando la violazione ha avuto un contributo causale nelverificarsi di un infortunio sul lavoro da cui sia derivata la morte ovvero una lesione personale che abbia comportatol’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un periodo superiore ai quaranta giorni.", "Decorso un periodo di tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza che ha operato la sostituzione di cui alcomma 1 senza che l’imputato abbia commesso ulteriori reati tra quelli previsti dal presente testo unico, ovvero ireati di cui all’articolo 589, secondo comma e 590, terzo comma, del codice penale, limitatamente all’ipotesi diviolazione delle norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, il reato si estingue.Note all’Art. 302Pagina 159 di 186 TITOLO XII - DISPOSIZIONI IN MATERIA PENALE E DI PROCEDURA PENALE D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 302-bis - Potere di disposizione", "text": "1.Gli organi di vigilanza impartiscono disposizioni esecutive ai fini dell’applicazione delle norme tecniche e dellebuone prassi, laddove volontariamente adottate dal datore di lavoro e da questi espressamente richiamate in sedeispettiva, qualora ne riscontrino la non corretta adozione, e salvo che il fatto non costituisca reato.2. Avverso le disposizioni di cui al comma 1 è ammesso ricorso, entro trenta giorni, con eventuale richiesta disospensione dell’esecutività dei provvedimenti, all’autorità gerarchicamente sovraordinata nell’ambito dei rispettiviorgani di vigilanza, che decide il ricorso entro quindici giorni. Decorso inutilmente il termine previsto per la decisioneil ricorso si intende respinto. Con riferimento ai provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza del Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali, la autorità gerarchicamente sovraordinata è il dirigente della Direzione Provincialedel Lavoro territorialmente competente.", "sections": [ "Gli organi di vigilanza impartiscono disposizioni esecutive ai fini dell’applicazione delle norme tecniche e dellebuone prassi, laddove volontariamente adottate dal datore di lavoro e da questi espressamente richiamate in sedeispettiva, qualora ne riscontrino la non corretta adozione, e salvo che il fatto non costituisca reato.", "Avverso le disposizioni di cui al comma 1 è ammesso ricorso, entro trenta giorni, con eventuale richiesta disospensione dell’esecutività dei provvedimenti, all’autorità gerarchicamente sovraordinata nell’ambito dei rispettiviorgani di vigilanza, che decide il ricorso entro quindici giorni. Decorso inutilmente il termine previsto per la decisioneil ricorso si intende respinto. Con riferimento ai provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza del Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali, la autorità gerarchicamente sovraordinata è il dirigente della Direzione Provincialedel Lavoro territorialmente competente." ] }, { "title": "Articolo 303 - Circostanza attenuante (abrogato)", "text": "Articolo abrogato dall’art. 145 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Pagina 160 di 186 TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81", "sections": [ "Articolo abrogato dall’art. 145 del D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106Pagina 160 di 186 TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81" ] }, { "title": "Articolo 304 - Abrogazioni", "text": "1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3, comma 3, e dall’articolo 306, comma 2, dalla data di entrata invigore del presente decreto legislativo sono abrogati:a) il decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, il decreto del Presidente dellaRepubblica 7 gennaio 1956, n. 164, il decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303,fatta eccezione per l’articolo 64(N), il decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277, il decreto legislativo 19settembre 1994, n. 626, il decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 493, il decreto legislativo 14 agosto 1996,n. 494, il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 187;b) l’articolo 36-bis, commi 1 e 2 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dallaLegge 4 agosto 2006, n. 248;c) gli articoli: 2, 3, 5, 6 e 7 della Legge 3 agosto 2007, n.123;d) ogni altra disposizione legislativa e regolamentare nella materia disciplinata dal decreto legislativomedesimo incompatibili con lo stesso.d-bis) la lettera c) del terzo comma dell’articolo 3, della legge 22 luglio 1961, n. 628;d-ter) gli articoli 42 e 43 del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 320;d-quater) il decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222.1-bis. Le funzioni attribuite all’ispettorato medico centrale dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successivemodificazioni, sono svolte dalla struttura di livello dirigenziale generale del Ministero del Lavoro, della Salute e dellePolitiche Sociali, individuata in sede regolamentare nell’ambito del complessivo processo di riorganizzazione dellostesso Dicastero, in attuazione dell’articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, conmodificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.2. Con uno o più Decreti integrativi attuativi della delega prevista dall’articolo 1, comma 6, della Legge 3 agosto 2007,n. 123(N), si provvede all’armonizzazione delle disposizioni del presente decreto con quelle contenute in Leggi oRegolamenti che dispongono rinvii a norme del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successivemodificazioni, ovvero ad altre disposizioni abrogate dal comma 1.3. Fino all’emanazione dei Decreti legislativi di cui al comma 2, laddove disposizioni di legge o regolamentaridispongano un rinvio a norme del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N), e successive modificazioni, ovveroad altre disposizioni abrogate dal comma 1, tali rinvii si intendono riferiti alle corrispondenti norme del presentedecreto legislativo.Richiami all’Art. 304:INTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarieNote all’Art. 304", "sections": [ "Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3, comma 3, e dall’articolo 306, comma 2, dalla data di entrata invigore del presente decreto legislativo sono abrogati:a) il decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, il decreto del Presidente dellaRepubblica 7 gennaio 1956, n. 164, il decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303,fatta eccezione per l’articolo 64(N), il decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277, il decreto legislativo 19settembre 1994, n. 626, il decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 493, il decreto legislativo 14 agosto 1996,n. 494, il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 187;b) l’articolo 36-bis, commi 1 e 2 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dallaLegge 4 agosto 2006, n. 248;c) gli articoli: 2, 3, 5, 6 e 7 della Legge 3 agosto 2007, n.123;d) ogni altra disposizione legislativa e regolamentare nella materia disciplinata dal decreto legislativomedesimo incompatibili con lo stesso.d-bis) la lettera c) del terzo comma dell’articolo 3, della legge 22 luglio 1961, n. 628;d-ter) gli articoli 42 e 43 del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 320;d-quater) il decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n.", "1-bis. Le funzioni attribuite all’ispettorato medico centrale dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e successivemodificazioni, sono svolte dalla struttura di livello dirigenziale generale del Ministero del Lavoro, della Salute e dellePolitiche Sociali, individuata in sede regolamentare nell’ambito del complessivo processo di riorganizzazione dellostesso Dicastero, in attuazione dell’articolo 74 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, conmodificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.", "Con uno o più Decreti integrativi attuativi della delega prevista dall’articolo 1, comma 6, della Legge 3 agosto 2007,n. 123(N), si provvede all’armonizzazione delle disposizioni del presente decreto con quelle contenute in Leggi oRegolamenti che dispongono rinvii a norme del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successivemodificazioni, ovvero ad altre disposizioni abrogate dal comma", "Fino all’emanazione dei Decreti legislativi di cui al comma 2, laddove disposizioni di legge o regolamentaridispongano un rinvio a norme del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626(N), e successive modificazioni, ovveroad altre disposizioni abrogate dal comma 1, tali rinvii si intendono riferiti alle corrispondenti norme del presentedecreto legislativo.Richiami all’Art. 304:INTERPELLI• INTERPELLO N. 12/2013 del 24/10/2013 - Obbligatorietà del DVR, sicurezza pareti vetrate e spogliatoi ed armadi per il vestiario per le strutturepenitenziarieNote all’Art. 304" ] }, { "title": "Articolo 305 - Clausola finanziaria", "text": "1. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 11, commi 1 e 2, dall’esecuzione del presente decreto, ivi compresoquanto disposto dagli articoli 5 e 6, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Leamministrazioni competenti provvedono agli adempimenti derivanti dal presente decreto attraverso una diversaallocazione delle ordinarie risorse, umane, strumentali ed economiche, allo stato in dotazione alle medesimeamministrazioni.", "sections": [ "Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 11, commi 1 e 2, dall’esecuzione del presente decreto, ivi compresoquanto disposto dagli articoli 5 e 6, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Leamministrazioni competenti provvedono agli adempimenti derivanti dal presente decreto attraverso una diversaallocazione delle ordinarie risorse, umane, strumentali ed economiche, allo stato in dotazione alle medesimeamministrazioni." ] }, { "title": "Articolo 306 - Disposizioni finali", "text": "1. Le disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302(N), costituisconointegrazione di quelle contenute nel presente decreto legislativo.2. Le disposizioni di cui agli articoli 17, comma 1, lettera a), e 28, nonché le altre disposizioni in tema di valutazionedei rischi che ad esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto,diventano efficaci a decorrere dal 1 gennaio 2009187; fino a tale data continuano a trovare applicazione le disposizioniprevigenti188.187 modifica apportata con l’art. 4 D.L. 3 giugno 2008 n. 97 convertito dalla Legge 2 agosto 2008 n. 129. Vedi anche nota all’art.28.188 NOTA PERSONALE: Mediante la proroga di cui alla legge del 02/08/08 n. 129, il legislatore ha ulteriormente ritardato l’entrata in vigore delle nuovedisposizioni in materia di valutazione dei rischi, con l’effetto di prolungare fino al 1° gennaio 2009 la vigenza dell’articolo 4 (commi 1, 2 e 3) del D.Lgs. 626/94,nonché la vigenza della relativa disposizione sanzionatoria contenuta nell’articolo 89 comma 1 del medesimo decreto, di seguito riportati:Art. 4. “1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell’attività dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, valuta tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori,ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimiciimpiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro. continua…2. All’esito della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro elabora un documento contenente:a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;b) l’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a);c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.Pagina 161 di 186 TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 813. Le disposizioni di cui al Titolo VIII, capo IV entrano in vigore alla data fissata dal primo comma dell’articolo 13,paragrafo 1, della Direttiva 2004/40/CE189, e successive modificazioni190 (N); le disposizioni di cui al capo V delmedesimo Titolo VIII entrano in vigore il 26 aprile 2010. In caso di attrezzature di lavoro messe a disposizione deilavoratori anteriormente al 6 luglio 2007 e che non permettono il rispetto dei valori limite di esposizione tenuto contodel progresso tecnico e delle misure organizzative messe in atto, l’obbligo del rispetto dei valori limite di esposizionedi cui all’articolo 201 entra in vigore il 6 luglio 2010. Per il settore agricolo e forestale l’obbligo del rispetto dei valorilimite di esposizione di cui all’articolo 201, ferme restando le condizioni di cui al precedente periodo, entra in vigoreil 6 luglio 2014. Per il settore della navigazione aerea e marittima, l’obbligo del rispetto dei valori limite di esposizioneal rumore di cui all’articolo 189 entra in vigore il 15 febbraio 2011.4. Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico191, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, si dà attuazione alle Direttive inmateria di sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro dell’Unione Europea per le parti in cui le stessemodificano modalità esecutive e caratteristiche di ordine tecnico previste dagli allegati al presente decreto, nonchéda altre Direttive già recepite nell’ordinamento nazionale.4-bis. Le ammende previste con riferimento alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro ele sanzioni amministrative pecuniarie previste dal presente decreto nonché da atti aventi forza di legge sono rivalutateogni cinque anni con decreto del direttore generale della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, in misura pari all’indice ISTAT dei prezzi al consumo previo arrotondamento delle cifreal decimale superiore. In sede di prima applicazione la rivalutazione avviene, a decorrere dal 1° luglio 2013, nellamisura del 9,6% e si applica esclusivamente alle sanzioni irrogate per le violazioni commesse successivamente allasuddetta data. Le maggiorazioni derivanti dalla applicazione del presente comma sono destinate, per la metà delloro ammontare, al finanziamento di iniziative di vigilanza nonché di prevenzione e promozione in materia di salutee sicurezza del lavoro effettuate dalle Direzioni territoriali del lavoro. A tal fine le predette risorse sono versateall’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate su apposito capitolo dello stato di previsione del Ministerodel lavoro e delle politiche sociali. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propridecreti, le occorrenti variazioni di bilancio192 193 194.DECRETI ATTUATIVI• Decreto Direttoriale INL n. 12 del 6 giugno 2018 - Rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sicurezza.CIRCOLARI• Circolare n. 35/2013 del 29/08/2013 - Oggetto: D.L. n. 76/2013 (conv. da L. n. 99/2013) recante “Primi interventi urgenti per la promozionedell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarieurgenti” - indicazioni operative per il personale ispettivo.LETTERE CIRCOLARI• Nota del 02/07/2013 prot. 37/0012059/MA007.A001- Oggetto: Applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 306 comma 4-bis del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 cosi come modificato dal decreto-legge 28 giugno 2013 n.76.Note all’Art. 306Richiami all’Art. 306:- Art. 304, co. 1Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi dellaRepubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.Datato Roma, addì 9 aprile 20083. Il documento è custodito presso l’azienda ovvero l’unità produttiva.”Art. 89. “Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 1549,00 euro a 4131,00 euro per la violazione degli articoli 4, commi 2 […]”189 Sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea n. 101 del 24 aprile 2012, è stata pubblicata la Direttiva n. 2012/11/UE che proroga il termine di cuiall’articolo 1, comma 13, della direttiva 2004/40/CE, al 31 ottobre 2013. Ne consegue che, per quanto disposto dall’articolo 306, comma 3, primo comma, iltermine di entrata in vigore delle disposizioni di cui al Capo IV del Titolo VIII è fissato al 31 ottobre 2013, in luogo del precedente (30 aprile 2012), individuatodall’originario termine di direttiva. È stata, altresì, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la direttiva 2013/35/UE del 26/06/2013 sulledisposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici). La 2013/35/UE,che abroga la precedente direttiva 2004/40/CE, deve essere recepita dagli stati membri entro il 01/07/2016 e stabilisce che i riferimenti alla direttiva abrogatasi intendono fatti alla 2013/25/UE, secondo le tavole di concordanza riportate in allegato IV. L’abrogazione della 2004/40/CE e l’entrata in vigore della nuova2013/35/UE spostano, quindi, il termine per l’entrata in vigore delle disposizioni di cui al Capo IV del Titolo VIII al 1° luglio 2016.190 Comma così modificato dal’art. 11 della Legge 04/06/2010, n. 96, recante “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italiaalle Comunità europee - Legge comunitaria 2009”, pubblicata sulla GU n.146 del 25/6/2010 - S. O. n. 138, entrata in vigore il 10/07/2010191 Commento personale all’art. 306 comma 4: frase così corretta dalla ripetizione del “Ministro, del lavoro, della salute e delle politiche sociali”.192 Comma così modificato dal decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76 recante “Primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolaregiovanile, della coesione sociale, nonchè in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti” (G.U. n.150 del 28/6/2013)convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013, n. 99 (G.U. n. 196 del 22/08/2013).193 Importi ulteriormente rivalutati nella misura del 1,9%, a decorrere dal 1° luglio 2018, ai sensi del Decreto direttoriale dell’INL n. 12 del 6 giugno 2018(avviso nella G.U. n. 140 del 19/06/2018), attuativo dell’art. 306, comma 4-bis, del D.Lgs. n. 81/2008, e s.m.i.194 Rivalutati, a decorrere dal 1° gennaio 2019, nella misura del 10%, gli importi dovuti per la violazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 81/2008, ai sensidell’art. 1, comma 445, lettera d) della Legge n. 145/2018 (legge di bilancio) che ha previsto la maggiorazione degli importi sanzionatori delle violazioni che,più di altre, incidono sulla tutela degli interessi e della dignità dei lavoratori. Le anzidette maggiorazioni sono raddoppiate laddove, nei tre anni precedenti, ildatore di lavoro sia stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti;Pagina 162 di 186 TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81NAPOLITANOProdi, Presidente del Consiglio dei Ministri Damiano, Ministro del lavoro e della previdenza socialeTurco, Ministro della salute Di Pietro, Ministro delle infrastruttureBersani, Ministro dello sviluppo economico Bonino, Ministro per le politiche europeeScotti, Ministro della giustizia De Castro, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliAmato, Ministro dell’interno Parisi, Ministro della difesaFioroni, Ministro della pubblica istruzione Ferrero, Ministro della solidarietà socialeMussi, Ministro dell’università e della ricerca Lanzillotta, Ministro per gli affari regionali e le autonomie localiPadoa Schioppa, Ministro dell’economia e delle finanzeVisto, il Guardasigilli: ScottiPagina 163 di 186", "sections": [ "Le disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302(N), costituisconointegrazione di quelle contenute nel presente decreto legislativo.", "Le disposizioni di cui agli articoli 17, comma 1, lettera a), e 28, nonché le altre disposizioni in tema di valutazionedei rischi che ad esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto,diventano efficaci a decorrere dal 1 gennaio 2009187; fino a tale data continuano a trovare applicazione le disposizioniprevigenti", "187 modifica apportata con l’art. 4 D.L. 3 giugno 2008 n. 97 convertito dalla Legge 2 agosto 2008 n.", "Vedi anche nota all’art.", "188 NOTA PERSONALE: Mediante la proroga di cui alla legge del 02/08/08 n. 129, il legislatore ha ulteriormente ritardato l’entrata in vigore delle nuovedisposizioni in materia di valutazione dei rischi, con l’effetto di prolungare fino al 1° gennaio 2009 la vigenza dell’articolo 4 (commi 1, 2 e 3) del D.Lgs. 626/94,nonché la vigenza della relativa disposizione sanzionatoria contenuta nell’articolo 89 comma 1 del medesimo decreto, di seguito riportati:Art.", "“", "Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell’attività dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, valuta tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori,ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimiciimpiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro. continua…", "All’esito della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro elabora un documento contenente:a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;b) l’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a);c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.Pagina 161 di 186 TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI D.Lgs. 09 aprile 2008 n.", "Le disposizioni di cui al Titolo VIII, capo IV entrano in vigore alla data fissata dal primo comma dell’articolo 13,paragrafo 1, della Direttiva 2004/40/CE189, e successive modificazioni190 (N); le disposizioni di cui al capo V delmedesimo Titolo VIII entrano in vigore il 26 aprile", "In caso di attrezzature di lavoro messe a disposizione deilavoratori anteriormente al 6 luglio 2007 e che non permettono il rispetto dei valori limite di esposizione tenuto contodel progresso tecnico e delle misure organizzative messe in atto, l’obbligo del rispetto dei valori limite di esposizionedi cui all’articolo 201 entra in vigore il 6 luglio", "Per il settore agricolo e forestale l’obbligo del rispetto dei valorilimite di esposizione di cui all’articolo 201, ferme restando le condizioni di cui al precedente periodo, entra in vigoreil 6 luglio", "Per il settore della navigazione aerea e marittima, l’obbligo del rispetto dei valori limite di esposizioneal rumore di cui all’articolo 189 entra in vigore il 15 febbraio", "Con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dello sviluppoeconomico191, sentita la Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6, si dà attuazione alle Direttive inmateria di sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro dell’Unione Europea per le parti in cui le stessemodificano modalità esecutive e caratteristiche di ordine tecnico previste dagli allegati al presente decreto, nonchéda altre Direttive già recepite nell’ordinamento nazionale.4-bis. Le ammende previste con riferimento alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro ele sanzioni amministrative pecuniarie previste dal presente decreto nonché da atti aventi forza di legge sono rivalutateogni cinque anni con decreto del direttore generale della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero dellavoro e delle politiche sociali, in misura pari all’indice ISTAT dei prezzi al consumo previo arrotondamento delle cifreal decimale superiore. In sede di prima applicazione la rivalutazione avviene, a decorrere dal 1° luglio 2013, nellamisura del 9,6% e si applica esclusivamente alle sanzioni irrogate per le violazioni commesse successivamente allasuddetta data. Le maggiorazioni derivanti dalla applicazione del presente comma sono destinate, per la metà delloro ammontare, al finanziamento di iniziative di vigilanza nonché di prevenzione e promozione in materia di salutee sicurezza del lavoro effettuate dalle Direzioni territoriali del lavoro. A tal fine le predette risorse sono versateall’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate su apposito capitolo dello stato di previsione del Ministerodel lavoro e delle politiche sociali. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propridecreti, le occorrenti variazioni di bilancio192 193", "DECRETI ATTUATIVI• Decreto Direttoriale INL n. 12 del 6 giugno 2018 - Rivalutazione sanzioni concernenti violazioni in materia di salute e sicurezza.CIRCOLARI• Circolare n. 35/2013 del 29/08/2013 - Oggetto: D.L. n. 76/2013 (conv. da L. n. 99/2013) recante “Primi interventi urgenti per la promozionedell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarieurgenti” - indicazioni operative per il personale ispettivo.LETTERE CIRCOLARI• Nota del 02/07/2013 prot. 37/0012059/MA", "A001- Oggetto: Applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 306 comma 4-bis del decretolegislativo 9 aprile 2008, n. 81 cosi come modificato dal decreto-legge 28 giugno 2013 n.", "Note all’Art. 306Richiami all’Art. 306:- Art. 304, co. 1Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi dellaRepubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.Datato Roma, addì 9 aprile", "Il documento è custodito presso l’azienda ovvero l’unità produttiva.”Art.", "“Il datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 1549,00 euro a 4131,00 euro per la violazione degli articoli 4, commi 2 […]”189 Sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea n. 101 del 24 aprile 2012, è stata pubblicata la Direttiva n. 2012/11/UE che proroga il termine di cuiall’articolo 1, comma 13, della direttiva 2004/40/CE, al 31 ottobre", "Ne consegue che, per quanto disposto dall’articolo 306, comma 3, primo comma, iltermine di entrata in vigore delle disposizioni di cui al Capo IV del Titolo VIII è fissato al 31 ottobre 2013, in luogo del precedente (30 aprile 2012), individuatodall’originario termine di direttiva. È stata, altresì, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la direttiva 2013/35/UE del 26/06/2013 sulledisposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici). La 2013/35/UE,che abroga la precedente direttiva 2004/40/CE, deve essere recepita dagli stati membri entro il 01/07/2016 e stabilisce che i riferimenti alla direttiva abrogatasi intendono fatti alla 2013/25/UE, secondo le tavole di concordanza riportate in allegato IV. L’abrogazione della 2004/40/CE e l’entrata in vigore della nuova2013/35/UE spostano, quindi, il termine per l’entrata in vigore delle disposizioni di cui al Capo IV del Titolo VIII al 1° luglio", "190 Comma così modificato dal’art. 11 della Legge 04/06/2010, n. 96, recante “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italiaalle Comunità europee - Legge comunitaria 2009”, pubblicata sulla GU n.146 del 25/6/2010 - S. O. n. 138, entrata in vigore il 10/07/2010191 Commento personale all’art. 306 comma 4: frase così corretta dalla ripetizione del “Ministro, del lavoro, della salute e delle politiche sociali”.192 Comma così modificato dal decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76 recante “Primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolaregiovanile, della coesione sociale, nonchè in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti” (G.U. n.150 del 28/6/2013)convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013, n. 99 (G.U. n. 196 del 22/08/2013).193 Importi ulteriormente rivalutati nella misura del 1,9%, a decorrere dal 1° luglio 2018, ai sensi del Decreto direttoriale dell’INL n. 12 del 6 giugno 2018(avviso nella G.U. n. 140 del 19/06/2018), attuativo dell’art. 306, comma 4-bis, del D.Lgs. n. 81/2008, e s.m.i.194 Rivalutati, a decorrere dal 1° gennaio 2019, nella misura del 10%, gli importi dovuti per la violazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 81/2008, ai sensidell’art. 1, comma 445, lettera d) della Legge n. 145/2018 (legge di bilancio) che ha previsto la maggiorazione degli importi sanzionatori delle violazioni che,più di altre, incidono sulla tutela degli interessi e della dignità dei lavoratori. Le anzidette maggiorazioni sono raddoppiate laddove, nei tre anni precedenti, ildatore di lavoro sia stato destinatario di sanzioni amministrative o penali per i medesimi illeciti;Pagina 162 di 186 TITOLO XIII - NORME TRANSITORIE E FINALI D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81NAPOLITANOProdi, Presidente del Consiglio dei Ministri Damiano, Ministro del lavoro e della previdenza socialeTurco, Ministro della salute Di Pietro, Ministro delle infrastruttureBersani, Ministro dello sviluppo economico Bonino, Ministro per le politiche europeeScotti, Ministro della giustizia De Castro, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliAmato, Ministro dell’interno Parisi, Ministro della difesaFioroni, Ministro della pubblica istruzione Ferrero, Ministro della solidarietà socialeMussi, Ministro dell’università e della ricerca Lanzillotta, Ministro per gli affari regionali e le autonomie localiPadoa Schioppa, Ministro dell’economia e delle finanzeVisto, il Guardasigilli: ScottiPagina 163 di 186" ] } ]